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zander

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Risposte pubblicato da zander

  1. Finalmente anche le testate italiane cominciano a parlare degli effetti della Brexit sulla difesa.

    http://portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2436.html


    Tom Enders, CEO di Airbus, ha accusato il governo britannico di non avere idea di come portare la Gran Bretagna al di fuori dell'UE senza danni. Nel frattempo però Enders sta dialogando con l'UE  per assicurare una continua cooperazione sulla difesa con la Gran Bretagna, incluso il progetto satellitare Galileo.

    https://www.theguardian.com/business/2018/jul/06/government-has-no-clue-how-to-execute-brexit-without-harm-airbus-chief
     

  2. Il capo della Lufwaffe, generale Ingo Gerhartz, ha accusato le industrie di essere tra le cause del pessimo stato della forza armata.

    Gli aeroplani sono immobilizzati presso le industrie (nemmeno nelle basi...) per mancanza di pezzi di ricambio.

    Ad esempio la manutenzione delle 400 ore dell'Eurofighter richiede 14 mesi, ovvero il doppio di quanto previsto.

    Ciò spiega la bassa disponibilità dei velivoli tedeschi:

    • 39 Eurofighter Typhoon (su 128)
    • 26 Panavia Tornado (su 93).

    pronti all'addestramento e al combattimento.

    http://www.opex360.com/2018/06/28/selon-chef-detat-major-force-aerienne-allemande-aux-abois/

  3. OT 1: la situazione del settore aeronautico inglese è complicato a causa della Brexit, ma ora Rolls Royce ha appena annunciato il taglio di 4600 posti di lavoro, di cui 3000 in Gran Bretagna, nei suoi stabilimenti per risanare l'azienda in difficoltà. Lo stabilimento maggiormente colpito sarà quello di Derby. Questa settimana RR ha rivelato nuovi problemi al motore Trent 1000, che hanno causato la messa a terra di 30 B787.







    OT 2: oltre ad Airbus, questa settimana anche i capi di BMW UK (che produce le Mini) e di Siemens UK hanno dichiarato che uno scenario di Brexit senza accordo sarebbe estremamente dannoso per le loro industrie.



  4. Molte aziende inglesi si stanno preparando per lo scenario di una Brexit senza accordo con l'UE. Airbus ha annunciato che sta valutando di tagliare migliaia di posti di lavoro se sarà hard Brexit.

     

    Le aziende aeronautiche britanniche sono molto preoccupate perché i prodotti britannici, a partire dal 30 marzo 2019, nello scenario peggiore, non sarebbero certificabili e le licenze dei piloti non riconosciute come valide.

     

    https://www.theguardian.com/business/2018/jun/18/aviation-industry-eu-blocks-talks-to-avert-no-deal-brexit-crisis

     

     

     

    https://www.theguardian.com/politics/2018/jun/22/theresa-may-will-listen-to-airbus-brexit-concerns-no-10-says

     

    https://www.theguardian.com/politics/2018/jun/22/airbus-plans-uk-cuts-amid-fears-of-hard-brexit-impact

     

    Il governo britannico ha velocemente replicato che se Airbus decidesse per i licenziamenti, il governo taglierebbe importanti commesse militari, a partire dall'A400M.

     

    https://www.telegraph.co.uk/politics/2018/06/22/airbus-accused-reigniting-project-fear-issuing-brexit-threat/

     

     

  5. Il governo tedesco starebbe per abbandonare il progetto del missile tattico franco-tedesco MBDA MAST-F (o EMM, European Modular Missile secondo la denominazione MBDA) destinato ad equipaggiare i Tigre (Standard 3) tedeschi e francesi

     

    Le forze armate tedesche preferirebbero una versione germanizzata da Dihel del missile israeliano Spike, che non equipaggia nemmeno gli AH-64 israeliani, che sono armati con gli Hellfire.

     

    L’MBDA EMM o MAST-F, missile tattico aria-terra, sviluppato dai progetti di due missili MBDA - MMP (francese) e PARS 3 (tedesco) - dovrebbe sostituire i missili Hellfire (Francia) e HOT o AC3G / LP (Germania). Questo missile avrebbe la capacità di neutralizzare combattenti, bersagli corazzati e infrastrutture, giorno e notte fino a 8.000 metri.

     

    https://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/cooperation-le-camouflet-de-l-allemagne-a-la-france-sur-l-armement-du-tigre-781278.html

  6. Continua lo scontro GB-UE sull'adesione britannica al progetto Galileo, inasprendo la già difficile trattativa della Brexit.

     

    I 27 paesi dell'UE hanno infatti votato a maggioranza semplice l'estromissione delle aziende britanniche dai futuri contratti insistendo sulla filosofia guida dell'UE che un paese che si ritira dall'Unione non può godere degli stessi vantaggi di uno stato membro.

     

    Il progetto Galileo è valutato intorno ai 10 miliardi di euro e la GB vi ha contribuito per circa il 12%. Estromettendo la GB, il progetto europeo però potrebbe ritardare fino a 3 anni con un costo aggiuntivo di circa 1 miliardo di euro.

     

    La Francia, il più vicino partner di sicurezza del Regno Unito nell'UE, che è particolarmente interessato a una stretta cooperazione, ha sostenuto il capo negoziatore dell'UE Michel Barnier.

     

    Il Regno Unito ha avvertito di danni irreparabili alla cooperazione in materia di sicurezza qualora l'UE insista nel bloccare le sue richieste di uno status sul progetto simile a quello di cui gode oggi e sta proponendo un "cambiamento di natura" del programma verso uno sforzo internazionale piuttosto che verso uno puramente europeo.

     

    L'UE ha ribattuto che perderebbe "autonomia strategica" se accettasse le richieste britanniche per un accesso equo alla progettazione e allo sviluppo del segnale PRS e pertanto concederebbe al governo britannico solo lo "status di osservatore" sulle decisioni relative al progetto ma la sua industria spaziale non avrebbe lo stesso accesso ai contratti per gli elementi di sicurezza del sistema satellitare.

     

    I diplomatici dell'UE sono stati pronti a sottolineare che la commissione non sta impedendo alle forze armate britanniche di accedere al segnale sicuro di Galileo, ma solo a una conoscenza proprietaria dei suoi codici, progettazione e sviluppo (un po' come accade oggi per il GPS americano), ed in circostanze limitate le società del Regno Unito potrebbero anche fabbricare i ricevitori per il segnale PRS.

     

    Ma la commissione è riuscita ad ottenere un accordo sul fatto che al Regno Unito non può essere offerto uno status speciale, una posizione che Downing Street contesta in quanto non garantirebbe la sicurezza ai suoi militari impegnati in zone di conflitto. Di conseguenza il Regno Unito ha minacciato di chiedere il ritorno dei pregressi contributi finanziari, mettendo in pericolo l'ampio accordo sul ritiro, aprendo la questione delicata del disegno di legge sul divorzio da 39 miliardi di sterline.

     

    https://www.theguardian.com/technology/2018/jun/13/eu-member-states-block-uks-access-to-galileo-satellite-programme-after-brexit

  7. Lo scontro tra UE e Regno Unito sull'esclusione britannica dal segmento criptato del progetto Galileo sta raggiungendo il calor bianco.

     

    Il ministro britannico delle finanze Philip Hammond ha detto che se la Gran Bretagna sarà esclusa dal progetto, piuttosto si costruirà il suo sistema satellitare, magari in collaborazione con l'Australia, per raggiungere gli stessi scopi.

     

    La Gran Bretagna ha bisogno di questo sistema e ne è stata uno dei principali promotori fin dagli esordi ma adesso rischia seriamente l’esclusione perché l'UE afferma che è rischioso condividere tecnologie sensibili con paesi non UE. Tale principio fu sottoscritto nel 2011 anche dalla stessa Gran Bretagna che accettò che la condivisione di tecnologie sensibili con paesi non UE fosse un elevato rischio alla sicurezza.

     

    Con la Brexit in corso, ora la Gran Bretagna vorrebbe trasformare il progetto da un’unione di paesi UE a una joint venture UE-UK, richiesta giudicata onerosa dall’UE per i seguenti motivi:

     

    • i britannici vorrebbero mantenere l'accesso privilegiato agli elementi criptati PRS (Public Regulated Service), che vorrebbe dire che dopo la Brexit la Gran Bretagna, come paese esterno all'UE, potrebbe essere in grado di spegnere il segnale ai paesi UE a suo piacimento;
    • la Gran Bretagna vorrebbe mantenere la produzione dei moduli critici per la sicurezza cosa garantendo ad un paese esterno alla UE informazioni e privilegi che nemmeno ora tutti i paesi UE hanno.

     

    L'UE ha già escluso i rappresentanti britannici dalle discussioni pertinenti agli sviluppi post 2019 per gli aspetti di sicurezza di Galileo.

     

    Ad oggi la Gran Bretagna ha dato importanti contributi a Galileo, in particolare per i payload dei satelliti, le stazioni di terra e lo sviluppo del software PRS. In più la Gran Bretagna contribuisce al progetto ospitando 2 stazioni di terra in posizioni sicure nel sud dell'Atlantico.

     

    Il governo di Theresa May afferma che escludere le sue industrie dal progetto causerà ritardi fino a 3 anni e costi addizionali fino a 1 miliardo di euro. Senza essere pienamente informati sul progetto del PRS il rischio è che gli utilizzatori del segnale PRS non saranno in grado di usare correttamente il servizio in ambiente militare. Inoltre la Gran Bretagna chiederà la restituzione dei contributi al programma già versati fino adesso, ovvero oltre 1 miliardo di euro se l'UE deciderà per l'esclusione dal servizio.

     

    L’UE ha risposto che non tratterà sotto minaccia e che le regole furono sottoscritte dalla Gran Bretagna stessa nel 2011. Comunque alcuni stati sembrano non essere allineati con la linea dell’UE. Francia, Spagna, Olanda e i paesi baltici sono propensi ad appianare la divergenza per mantenere i legami sui problemi di sicurezza tra UE e UK i più vicini possibile.

     

    https://www.theguardian.com/politics/2018/may/25/galileo-uk-will-build-own-satellite-system-if-frozen-out-of-eu-brexit

     

    https://www.theguardian.com/politics/2018/may/25/what-is-galileo-and-why-are-the-uk-and-eu-arguing-about-it

     

  8. Essendo al Charles de Gaulle in cantiere per un aggiornamento di mezzavita, i suoi Rafale M si sono spostati negl USA sulla portaerei George H.W. Bush per garantire ai piloti il mantenimento dei brevetti per l'uso operativo delle portaerei, nell'ambito dell'Operazione Chesapeake. I piloti e personale di supporto francese lavorano a contatto con gli americani per un miglioramento reciproco delle proprie professionalità.


    Ovviamente ci sono alcune differenze: La CdG è più piccola della Bush, disponendo di 2 sole catapulte contro le 4 della Bush. I ritmi di lavoro e le metodologie operative sono parzialmente diverse, ma presentano anche molte similarità.



  9. Il capo negoziatore dell'UE per la Brexit, Michel Barnier, ha affermato che la Gran Bretagna non sarà esclusa dal progetto satellitare Galileo, ma che la partership dovrà essere rivista su una nuova base. Il nuovo accordo però prenderà vita solo se sarà firmato l'accordo della Brexit tra UE e Gran Bretagna.


    La commissione ha ribadito inoltre che paesi non UE non possono partecipare allo sviluppo di Galileo, benchè la Gran Bretanga potrebbe usare il segnale criptato, qualora fosse firmato un accordo.


    L'UE gradirebbe il coinvolgimento britannico nei programmi di sviluppo dell'UE e nella ricerca sulla tecnologia militare. Però il personale britannico ha rappresentato solo il 2,3% del personale delle missioni di addestramento militare e di polizia dell'UE, che si trovano nell'Europa orientale, in Africa e nel Medio Oriente. Un'eccezione è l'operazione anti-pirateria dell'UE, che ha sede a Northwood, alla periferia di Londra. I diplomatici britannici stanno tentando una missione diplomatica per mantenere l'operazione anti-pirateria a Northwood, mentre la commissione insiste sul fatto che il quartier generale operativo debba spostarsi sul continente.


    Infine settimana scorsa un dirigente di Airbus Space dello stabilimento di Porsmouth ha dichiarato al parlamento britannico che un potenziale contratto da 200 milioni di euro tra l'ESA e la compagnia sarà spostato in uno stabilimento sul continente a causa della Brexit.



  10. La Gran Bretagna sta affrontando seri problemi anche nel progetto spaziale Galileo.


    La Gran Bretagna rischia infatti l'esclusione dalla prossima fase dei contratti relativi al progetto Galileo. Il centro di supporto Galileo è già stato spostato da Swanwick (Hampshire) alla Spagna. Ma peggio ancora, l'UE propone l'esclusione a lungo termine del Regno Unito dalla parte della rete Public Regulated Service (PRS). Il PRS è un servizio crittografato per i servizi di polizia, sicurezza e di emergenza degli stati membri dell'UE. La Gran Bretagna è stata profondamente coinvolta nel suo sviluppo e le agenzie britanniche sono ansiose di parteciparvi quando sarà operativo. Da gennaio, tuttavia, la commissione ha sostenuto che la Gran Bretagna dovrebbe essere esclusa perché l'integrità del sistema potrebbe essere compromessa se fosse accessibile a uno stato non UE.






  11. La società russa Ruslan dopo 10 anni di lavoro non fornirà più aerei cargo agli eserciti europei dal 2019 in poi.


    Germania, Belgio, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Repubblica Ceca devono trovare alternative. Le operazioni militari di queste dieci nazioni, tra cui spicca la Francia, molto impegnata all'estero, potrebbero subire problemi logistici.


    Nel 2006, l'Agenzia di supporto e approvvigionamento della NATO (NSPA) firmò il contratto "SALIS" di affitto di Antonov 124 con società russe e ucraine. Gli eserciti occidentali, ad eccezione degli Stati Uniti con la loro C5-Galaxy, non hanno vettori molto grandi di questo tipo. Sul mercato mondiale, questi velivoli sono pochissimi e quasi di proprietà esclusiva di società dell'ex blocco sovietico. Nel 2010, sei società noleggiarono una trentina di Antonov 124 ma nel 2018 solo tre compagnie rimangono in campo con venti aerei.


    Dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, la NATO ha dovuto dividere il suo contratto in due per ragioni politiche. Da un lato, i fornitori di servizi ucraini, insieme a Antonov DB, hanno fornito 900 ore di volo nel 2017 come parte di SALIS. D'altra parte, i russi, insieme alla Volga Dnepr Airlines, hanno fornito 1.400 ore - incluse 630 ore acquistate dalla Francia - per 40 milioni di euro. SALIS ha coperto l'80% del fabbisogno aereo francese nel 2017, mentre il resto è stato fornito da ICS, un noleggiatore francese che il ministero ha parzialmente sospeso a causa di indagini in corso.


    Volga Dnepr è stato un importante fornitore di forze armate statunitensi, specialmente in Afghanistan. Oggi Volga Dnepr vuole ritirarsi dal mercato militare, per evitare che le sanzioni statunitensi contro le compagnie russe partner del business penalizzino le sue attività civili. Pare che Volga Dnepr abbia smesso di lavorare per l'agenzia russa Rosoboronexport, responsabile delle esportazioni militari, ma ha anche avvertito di voler cessare il rapporto con i clienti industriali francesi, MBDA e Nexter, prima di ufficializzare alla NATO che non rinnoverà il suo contratto.


    Il trasporto aereo copre solo una piccola parte della logistica degli eserciti verso le operazioni esterne: l'80% delle 62 000 tonnellate trasportate è via mare. Ma in caso di emergenza, gli aerei cargo sono insostituibili. Le fonti militari concordano sul fatto che senza di loro, la Francia non potrebbe più avviare un'operazione come Serval, in Mali, dove trasportò 18.000 tonnellate di merci in un mese all'inizio del 2013.


    La nuova flotta Airbus A400M non coprirà tutte le esigenze. Inoltre, l'esercito non può consumarli tutti per la logistica, a scapito delle loro missioni tattiche (assalti aerei, forze speciali, ecc.). L'agenzia di supporto e fornitura della NATO sta lavorando con le nazioni SALIS per trovare alternative a partire da gennaio 2019.


    Più uso dei C-17 della NATO, leasing americano C5-Galaxy ... qualunque cosa sia, la soluzione richiederà tempo e lavoro pesante. La dipendenza esterna è molto forte e annulla qualsiasi rivendicazione di autonomia politica, il trasporto aereo è certamente il tallone d'Achille delle forze francesi.



  12. I francesi hanno sperimentato alcuni problemi durante durante la campagna di tiro sulla Siria, battezzata Hamilton.


    5 Rafale, ognuno dotato di 2 missili Scalp-EG, sono partiti dal territorio francese per lanciare i missili verso gli obbiettivi su suolo siriano. Tuttavia un missile non ha funzionato a dovere (forse è fallito il passaggio del target al missile) e l'aereo ha dovuto sganciarlo in un'area pre-designata per questo tipo di evento.


    La Marine Nationale ha avuto invece problemi più seri con i suoi missili navali da crociera (MdCN), lanciati dalle fregate FREMM, di cui gli equipaggi hanno dovuto riavviare uno dei computer di bordo, un'operazione che ha fatto perdere il timing di attacco. Solo 3 dei 6 MdCN programmati, al loro battesimo del fuoco, sono stati lanciati.


    La Francia ha impiegato 17 velivoli:

    • 5 Rafale
    • 4 Mirage 2000-5
    • 2 AWACS
    • 6 rifornitori in volo

    e 6 navi::

    • 3 cacciatorpedinieri FREMM
    • 1 fregata antisottomarino
    • 1 fregata anti-aerea
    • 1 rifornitore

    E mettiamoci anche un po' di sfiga: un incidente di rifornimento in volo (non meglio precisato), e una gastroenterite a parte dell'equipaggio di un cacciatorpediniere non hanno migliorato la situazione. Complessivamente la Aquitaine e la Auvergne non sono riuscite a lanciare alcun missile, mentre la Languedoc ha sparato la sua salva di 3 missili.


    La MN non ha rilasciato molte dichiarazioni se non che l'efficacia della nuova arma è stata dimostrata e che l'obbiettivo militare è stato raggiunto.








  13. Il problema è che se provi a eiettare l'altro membro dell'equipaggio, e questi non è ancora pronto perché ad esempio ha la testa piegata, rischi di provocargli danni molto seri se non mortali. Quindi credo che sia meglio che ognuno pensi per sé, pur lasciando tecnicamente sempre l'opzione dell'eiezione congiunta all'interno dell'abitacolo.

  14. Il comando di eiezione può comandare l'espulsione di entrambi i seggiolini o di uno solo. In questo caso il sistema era impostato per l'eiezione singola.

    Non sono sicuro, ma credo che per sicurezza in genere i seggiolini siano impostati su eiezione singola.

  15. Ancora problemi per i Tornado tedeschi.


    Il problema dei visori notturni non è stato ancora risolto. Il problema è duplice: da una parte le luci del cockpit abbagliano l'equipaggio che indossa i visori ma dall'altra sussistono problemi di certificazione in quanto i militari non riescono ad ottenere la documentazione necessaria dal fornitore dei visori, oltre ad una carenza di esperti certificatori nella forza armata.


    Nel 2016 quando i media scoprirono che i Tornado non erano in grado di volare di notte su Siria e Iraq nell'Operazione Inherent Resolve, il ministero della difesa, modificò qualche aereo con una soluzione ad interim anche se poi i visori si dimostrarono non necessari in quanto i Tornado raccolsero immagini solo in operazioni diurne.


    Infine i Tornado tedeschi soffrono di problemi sulle comunicazioni criptate che forse potrebbero inficiare il contributo tedesco alla forza di risposta della NATO.



  16. Il ministero della difesa tedesco è preoccupato dei costi futuri di gestione del Tornado.

     

    Con la dismissione dei Tornado inglesi prevista per il 2019 e quella dei Tornado italiani per il 2027, la riduzione del numero di velivoli operativi aumenterà il costo operativo dei velivoli tedeschi ed urge la necessità di allestire un piano per gestire la situazione. Inoltre non è chiaro quanto gli italiani contribuiranno finanziariamente al progetto, visto che l'AMI dismetterà il Tornado nel 2027. L'unica nota positiva è che la Luftwaffe accederà ai numerosi pezzi di ricambio ceduti dalla RAF.

     

    Nel frattempo diventa sempre più complesso mantenere aggiornato questo sistema d'arma. Ad esempio la digitalizzazione dell'HUD probabilmente richiederà la sostituzione del main computer. Questo upgrade è anche essenziale per l'installazione di un nuovo IFF conforme ad un nuovo standard NATO, obbligatorio dal gennaio 2019. Il nuovo IFF Mode 5/S Level 1 è in ritardo e se non si interviene il Tornado potrebbe volare solo sotto speciali autorizzazioni. La nota positiva per i tedeschi è che anche altre nazioni sono in ritardo e quindi la NATO potrebbe ritardare l'introduzione del nuovo standard IFF.

     

    A questo punto sarebbe interessante sapere come l'AMI stia gestendo la programmazione costi dei suoi Tornado fino alla sua dismissione e come stia operando per l'installazione del nuovo IFF.

     

    https://www.defensenews.com/global/2018/04/13/germany-fears-steeper-tornado-costs-after-the-uk-ditches-its-planes/

     

  17. Un Mirage 2000-5 dell'aviazione militare greca è precipitato in mare a largo dell'isola di Sciro, nel Mar Egeo, con la morte del pilota.


    Si ipotizza che ci sia stato uno scontro con un velivolo turco, dopo che questi era penetrato in territorio greco. Tuttavia il ministero del governo turco ha negato la presenza di velivoli turchi in quella zona.


    C'è tensione tra turchi e e greci. Lunedì soldati greci hanno sparato contro un elicottero turco nell'Egeo, mentre si avvicinava all'isola di Ro .


    L'escalation è ricominciata dopo che i greci si sono rifiutati di consegnare ai turchi 8 soldati che si erano rifugiati in Grecia per sfuggire all'arresto dopo il colpo di stato fallito in Turchia.






  18. Draken International ha firmato un contratto con Paramount Aerospace Systems per rigenerare 22 Mirage F1 (versioni B e M) acquistati dall'aviazione spagnola.


    I Mirage F1M hanno ricevuto un MLU al radar e al sistema avionico alla fine degli anni 1990. I nuovi velivoli, insieme al recente acquisto di 12 caccia sudafricani Denel Cheetah supersonici e dotati di radar, hanno incrementato la flotta di Draken ad oltre 150 velivoli.




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