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Rischio "raid islamista" come quelli di Boko Haram a Pantelleria o nelle Isole Pelagie?


Simone

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Non sono un esperto di antiterrorismo, ma ci sono elementi che mi fanno pensare che non sia impossibile che gli islamisti in Libia o Tunisia possano eseguire un "raid islamista" contro le isole italiane più vicine alla costa della Tunisia. Lo penso perché da anni gli islamisti nel Nord Africa e in Nigeria praticano questo tipo di azioni, soprattutto Boko Haram in Nigeria e analoghe nel Burkina Faso, dove spesso non si fanno solo uccisioni, ma anche rapimento di donne e ragazze da mettere incinta e convertire a forza all' Islam. Azioni simili sono state frequentissime fin dal Medioevo e sappiamo che figure come il Barbarossa sono "mitologiche" per gli islamisti del Nord Africa che lo consoderano un esempio. Più praticamente, dalla Tunisia giungono notizie preoccupanti secondo le quali vaste zone costiere del Paese sono di fatto controllate dagli islamisti locali, dalle quali gestiscono lucrosi traffici di stupefacenti e di clandestini, con  cui ricavi finanziano le attività terroristiche; hanno dunque disponibilità di molte armi leggere - fucili, bombe a mano, esplosivi- e di motoscafi veloci con motori fuoribordo. Per contro, la cronaca ci dimostra che anche piccoli gruppi di islamisti armati di fucile possano causare molti morti e danni in una comune città o cittadina europea, perché, anche grazie a una politica molto restrittiva in merito al possesso di armi da fuoco lunghe e a una sorta di pacifismo obbligatorio, eventuali terroristi non trovano di solito resistenza armata da parte della popolazione (come abbiamo constatato nelle azioni di Parigi e di Vienna). Anche le forze dell' Ordine sono solite occuparsi di attività amministrative, non avendo, almeno le persone sul territorio, una pratica costante di operazioni "tattiche". A differenza che in Austria, Polizia e Carabinieri possiedono le pistole mitragliatrici che , in ambito urbano, possono anche equivalere a fucili automatici, ma da quel che si sa la dotazione di munizioni non è grande. 

In particolare, Linosa e in misura minore Lampedusa mi sembrano particolarmente vulnerabili a un raid: la prima in particolare è molto vicina alla costa tunisina, indicativamente 2h- 2h:30 min di navigazione con un motoscafo veloce, il centro abitato è a ridosso del porto e di fatto non vi sono "difensori" armati. Che io sappia a Linosa vi è una stazione dei carabinieri con 4 persone che, a mia conoscenza, non dispongono di armamento pesante e pare che nessuno fra gli abitanti possegga fucili o munizioni.

Penso che occorra seriamente prendere in considerazione questa eventualità e pensare a come reagire nel caso, non inverosimile, si verificasse

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