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la saetta

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Risposte pubblicato da la saetta

  1. secondo me rimane un mezzo assurdo, è troppo grosso per essere solo un mezzo ricognitivo, senza nemmeno un vano per altri soldati. Poi va bhé, la protezione sarà anche ottima, ma dubito che

    1 solo questo lo renderebbe un ottimo mezzo, anche se la cosa è importantissima, non lo nego;

    2 la torretta con cannone da 40 mm sia più utile/versatile di un cannone da 120, (anche se quest'ultimo potrebbe avere problemi di brandeggio rispetto alla prima)

     

    ora invece rischio un piccolo OT per chiedere: che differenza passa in termini di utilizzo in battaglia asimmetrica, tra un cannoncino da 20/25 mm con uno da 40 mm?

    salve

    penso che il 40 mm sia preferibile per la maggior varietà di munizionamento

  2. salve

    vorrei portare questo mio contributo dal sito come don chisciotte

    David Carradine potrebbe essere stato ucciso da un illuminato anche se la vittima risulta essere la stessa persona che ha commesso il crimine. Forse è stato assassinato perché era diventato un “ricercatore”? A quanto pare, Carradine stava indagando sulle “società segrete” (vedi l’aggiornamento alla fine dell'articolo sulle ultime novità sul punto di vista della famiglia Carradine in merito al complotto “Kung Fu”).

  3. salve

    sul argomento abbattere aeri con fucili

    in bel libro sulla difesa di Stalingrado veniva riportato l'abbattimento di uno stuka mentre rispendeva quota dopo la picchiata

    da parte di un soldato russo armato di fucile anticarro

    Stalingrado di Antony Beevor

    pagina 175 capitolo 10

  4. Si le trincee erano dei veri e propri ingorghi di soldati stipati...solo che mi riesce incredibile che un colpo solo sia stato così fortunato da colpire in pieno il pilota..forse è il fatto che io stesso sia un pilota, privato ovviamente, che mi induce a ritendere quasi "miracoloso" che una pallottola partita dal basso e sparata da un normale "schioppone" di quei tempi riesca a colpire in pieno l'uomo, mentre una raffica di mitragliatrice sparata da "due passi" dietro l'aereo non colpisca nemmeno di striscio...è vero però che per la legge dei grandi numeri la possibilità era più che concreta..ma cavolo...si come magari puoi notare mi lascia sconcertato che un qualsiasi aereo possa essere abbattuto a suon di fucilate...capisco se si tratta di un'arma antiaerea...ma a colpi di carabina... :scratch::asd:

    salve

    considerando il calibro dello Steyr Mannlicher M95 8x50

    non lo definire uno scioppone per i parametri di oggi è un arma per lunghe distanze

  5. salve

    sul paracadute io ricordavo che non veniva impiegato per volere dei comandi

    per non pregiudicare il valore dei piloti in poche parole avevano paura che si lanciassero per non combattere

    il paracadute comunque era impiegato dagli osservatori sui palloni di avvistamento per salvarsi in caso di attacco

  6. salve

    sulle intercettazioni pubblicate si accusano sempre i magistrati

    secondo me un buona parte delle intercettazioni soprattutto se non rilevanti per le indagini

    sono passate dagli avvocati delle difese per screditare e buttare tutto in chacara

  7. salve

    penso che il disegno della lama serva per accentuare le capacita di taglio

    se ben ricordo il disegno della lama ondulata è presente anche in alcune armi europee

    ad esempio in alcune spade a due mani utilizzate per fare breccia nelle selve di picche

    spadoneted1968.jpg

  8. salve riporto queste notizie che ho trovato in rete

     

     

     

    "uno degli aspetti ancora poco chiari e controversi della prima guerra mondiale è l’uso al fronte del fucile da tiratore scelto da parte delle truppe italiane. Mentre per l’uso da parte degli austro ungarici si sa ormai quasi tutto così ancora non è per la parte italiana. Nemmeno presso l’archivio dell’arsenale di Terni a quanto pare sono state rinvenute informazioni e/o documentazioni ufficiali. Continuano quindi a mancare informazioni precise su chi era addetto all’addestramento dei tiratori, una qualche documentazione ufficiale dalla quale si possano rilevare sia le caratteristiche tecniche, ottiche e di montaggio dei cannocchiali per il fucile 91, sia i criteri di selezione di tali armi. La cosa non deve meravigliare più di tanto; al di là della mancanza di documentazione, dovuta alla seconda guerra mondiale, alla distruzione di materiale ed al sequestro di molti atti da parte statunitense nel corso della II guerra. Le ipotesi indicano che probabilmente furono costruiti non più di duemila fucili 91 con ottica. Per il fucile mod. 1891 (solo il lungo) furono utilizzati diversi tipi di cannocchiale e conseguentemente diversi modelli di attacchi e supporti, infatti in una prima fase di produzione si utilizzarono delle ottiche di produzione francese ed in una secondo tempo ottiche di produzione nazionale della società “La Filotecnica” di Milano.

    La distribuzione ed il ritiro delle armi pare fosse avvenuto a livello reggimentale sia per il fronte del trentino che delle venezie esclusivamente presso la direzione di artiglieria di Verona e l’assegnazione per l’uso su criteri di bravura ed attitudine al tiro di precisione di militari individuati al fronte .

    Un testimonianza d’uso la si rileva dal racconto di Michele Campana nel libro “Perché ho ucciso”. Lo scrisse nel 1918 durante un suo ricovero in ospedale

    “Ho per un anno fatto il cecchino, che sarebbe a dire il tiratore spietato, fra le rocce del Pasubio. Avevo un fucile a cannocchiale “Scheibler”: lo pulivo, lo oliavo da me, per paura che me lo sciupassero: nessuna cosa ebbe mai tante cure meticolose quanto quell’arma che mi procurava delle ore di passione: gli parlavo persino come ad essere animato ed intelligente. Ieri caccia grossa – Bravo perdinci ! Mi facesti un bel colpo ! Ne ero così sicuro, conoscendone per tante prove, i lievi difetti di puntamento e di alzo, che difficilmente sbagliavo colpo. Fino a cinquecento metri di distanza scommettevo per la morte di chi mi presentasse anche solo il capo davanti alle lenti del cannocchiale. Stavo appostato di solito nelle caverne del dente del Pasubio, ora a destra ora a sinistra, grandi finestre slabbrate nella roccia che dominavano da cento metri piu in alto, da una parte i posti avanzati nemici “il cocuzzolo dei morti” e tutta la rete dei camminamenti fino a Sogli Bianchi, dall’altra le trincee della casermetta difensiva e lo scoperto passaggio del “naso”. Stava li accanto a me il fedele attendente Costamagna…. Un fortissimo colono del Piemonte che parlava poco e menava le mani con l’esperienza di cinque o sei anni di guerra in Libia, a Rodi, qui: gridavamo ad un tempo: Eccolo ! Stai attento se casca. Ed avevo già fissato le lenti contro il nemico. Si ingrandiva e si avvicinava così che ne scorgessi anche le fattezze; la lancetta dello “Scheibler” lo rigava nel mezzo del corpo: già col rimbombo della botta riempiva la caverna. Non potevo discernerne l’effetto, che il rin**** dello scoppio mi faceva sbatter gli occhi e spostare le lenti del cannocchiale. Ma Costamagna non aveva battuto ciglio: acuiva gli occhi vividi fuori dalla grande feritoia, poi si rivolgeva a me, dal suo sorriso capivo già. Come è andata ? Secco !!”

  9. salve

    questa e in breve la storia del tiger

    Fin dal 1938 i tedeschi si erano resi conto che il carro PzKpfW IV sarebbe dovuto essere sostituito in un futuro più o meno lontano da un modello più moderno. Vari prototipi venero costruiti da molte ditte tedesche, ma nessuno fu posto in produzione. Nel 1941 venne ordinato alla Henschel un carro da 36 tonnellate denominato VE 3601 che doveva avere una velocità massima di 40 km/h, una buona carrozzatura ed un cannone potente. Venne costruito un prototipo, ma ne venne interrotto l'ulteriore sviluppo dall'ordinazione, nel maggio del 1941, di un carro da 46 tonnellate denominato VK 4501. Questo doveva essere armato con una versione specifica per carro dell'efficacissimo cannone contraerei-controcarri da 88 mm ormai diventato il flagello degli eserciti europei. Il prototipo doveva essere pronto per le prove per il vicino compleanno di Hitler il 20 Aprile 1942. Poiché il tempo stringeva, la Henschel incorporò idee tratte dal VK 3601 e da un altro carro designato VK 3001(H). Il prodotto finale fu il VK 4501 (H). Anche la Porsche continuò il proprio progetto e costruì il VK 4501(P) per fronteggiare la stessa esigenza. Entrambi i prototipi vennero completati in tempo per essere presentati il giorno del compleanno di Hitler e il progetto Henschel venne scelto per la produzione, che iniziò nel mese di Agosto 1942, con al descrizione di PzKpfw VI Tiger Ausf E (SdKfz 181).

    ciò dimostra che alla comparsa del t 34 i tedeschi avevano già pensato a un carro migliore del PzKpfW IV

    comunque come è stato ampiamente dimorato durante la guerra

    è meglio avere molti buoni carri come lo Sherman o il panzer IV

    che a averne pochi di eccezionali come il Tiger II,

    nessun carro è indistruttibile

    e anche se il miglior modo di distruggere un carro è un alto carro aviazione e artiglieria sono ottimi sistemi anticarro

  10. la Melandri che dopo aver visto ridursi di 7 punti in un anno i voti del suo partito va a spiegare all’Italia dei Valori che invece ha raddoppiato i suoi voti, che l’antiberlusconismo non paga, complimenti!

    ho assistito in diretta impiegando diversi minuti per riprendermi

  11. non saprei... alla fine, il Tiger, dalla sua, aveva "solo" una corazzatura più spessa, anche se non inclinata, ed una massa più piccola, mentre il Panther era di concezione molto più moderna, con un cannone balisticamente migliore e pesava meno... con tutti i vantaggi connessi.

    tuttavia, la teoria che molti storici sostengono non si basa nè sul Tiger nè sul Panther, ma sul Panzer IV. infatti, le ultime versioni di tale carro, con corazzatura maggiorata e cannone L/48, erano perfettamente in grado di mettere a tacere qualsiasi carro, di conseguenza i due bestioni erano, tutto sommato, inutili.

    salve

    ho portato a esempio il Panther per ribadire il concetto del eccessivo sviluppo di mezzi

    son d'accordo con il ragionamento sul Panzer IV

  12. salve

    riguardo al 91 per tiratori scelti della 1° guerra

    ricordo di aver letto un articolo su tac armi su alcuni esemplari di armi marcate Terni

    appositamente selezionati dotati di ottica francese e modificati per essere caricati dalla parte inferiore de caricatore

    1998.JPG

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