Mah, al di là del solito astio che Lamia continua a riversare sul programma, nonostante suo malgrado trovi di giorno in giorno sempre meno solide basi per le sue critiche (e infatti non riesce più a scriverci sopra un giorno si e uno anche…), a fronte di sempre più estimatori e…clienti, c’è da dire che l’ALIS è un software, con tanti (e sottolineo tanti) problemi, ma anche tante potenzialità di sviluppo, per il quale, dopo anni, era anche auspicabile (e prevedibile) il passaggio nel cloud, senza che si possa allegramente parlare di flop solo perché gli si è cambiato nome o via di comunicazione nella sua continua evoluzione.
I costi di manutenzione scendono e la dsponibilità operativa sale anche con ALIS e ALIS nella sostanza si deve evolvere ancora in ODIN e il secondo non parte da zero sulle ceneri del primo, non fosse altro perché nei tre anni di tempo che ci si è dati per svilupparlo non ci si potrà certo permettere di ripartire da zero.
Per decenza gli hanno cambiato nome e se non altro ora non si correranno molti rischi di bruciarne uno papabile per il figlio di qualche manutentore, che non credo avrebbe avuto facilmente l’ardire di chiamare il proprio pargolo…Odino.