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magoo

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    aeronautica militare, aeromodellismo, simulatori

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Reputazione Forum

  1. non mi pare esistano trimotori nella RAF durante la seconda guerra, a meno di alcuni Ford Trimotor americani che però escludo in quanto dotati di eliche bipala... piuttosto potrebbe esserci una inesattezza nel racconto dovuta a scarsa competenza in materia e che quindi possa trattarsi di un bimotore da ricognizione e trasporto, tipo il meno bellicoso ma pur sempre onesto De Havilland 95 Flamingo che monta due Bristol Pegasus
  2. ..nuovo documento storico che rimette in discussione tutte le ipotesi fin qui fatte.... trattasi di un Diario tenuto nel periodo 1943-1945 da Don Pietro Follador ,poeta e sacerdote della zona di Falcade Questo è il link: http://digilander.libero.it/parrocchiafalcade/diario7.htm ...qui sotto i passaggi che riguardano l'incidente sul Mulaz : 7ma puntata.... 12 GIUGNO . . . Oggi si trasportano le salme di sette avieri di un aereo inglese caduto sul Focobon ai primi di maggio e rinvenuto poco fa. Oggi vi fu pure un bombardamento a nor ovest si crede sia stato a Bolzano. 8va puntata.... 17 GIUGNO Si sa ora che laereo caduto presso il passo Focobon era un trimotore da ricognizione e le sette salme fra le quali sembra vi fosse una donna erano ridotte in stato pietoso, la morte deve essere stata istantanea tantochè il pilota fu trovato ancora colle mani strette alle leve di comando. Potevano essere sepelliti 15 giorni prima, ma il gran sultano Raffaele Ganz si è opposto con la scusa che ( sono sue parole testuali )" i nostri fratelli tedeschi li hanno già sepelliti a Paneveggio", quando invece era risaputo anche dai paracarri che le salme stavano decomponendosi al sole allora si degnò permettere che venissero raccolte e sepellite. Caro Ganz sappi una volta per sempre che i traditori della patria oggi si proclamano fratelli dei tedeschi ma che politicamente né razziialmente il popolo italiano non fu mai fratello di quello tedesco.
  3. ..un dettaglio significativo a mio avviso , sta nel fatto che nella foto del mozzo portaelica e congegno del passo variabile, si vede chiaramente come il residuo della radice di una delle pale dell'elica rimasta incastrata, sia di legno (sono evidenti le venature ) quindi si tratta sicuramente di un'elica con pale di legno. Ora, ignoro se le eliche che equipaggiavano gli Halifax fossero in legno; mi sembra poco probabile visto che questi bombardieri vennero realizzati successivamente ai Wellington e proprio per sostituire questi ultimi. Non ho peraltro documentazione sufficiente a questo riguardo , nè sono in grado di dire con certezza che i Wellington stessi avessero eliche con pale in legno seppure, il periodo in cui vennero progettati e costruiti, lo lascierebbe supporre. ..altro dettaglio interessante è in numero dei passeggeri e la busta contenente i foglietti con i nomi , rinvenuta su uno dei corpi come risulta dal racconto... e che tinge di giallo l'intera vicenda... infine , si potrebbe cercare qualche riferimento anche negli archivi tedeschi. Il fatto che nel luogo del disastro si sia precipitata una squadra di soldati tedeschi, come risulta ancora dal racconto, potrebbe lasciar supporre che sull'incidente aereo sia stato fatto rapporto da questi ultimi e che il fatto sia stato quindi documentato..... questo non sono però in grado di farlo non conoscendo il tedesco!
  4. ecco il racconto; Eravamo ai primi di giugno del 1944 [omissis].... la battuta di caccia durò tre ore: il tempo necessario per setacciare bene la zona ed arrivare nelle vicinanze del Rifugio Mulaz dove si erano dati appuntamneto [omissis].....in silenzio presero il sentiero che li avrebbe portati alla Forcella, alla malga Stia ancora senza animali e infine a Gares. Un altro cacciatore che, in questo ritorno, li avesse incontrati, dalle loro facce avebbe capito che la battuta di caccia era andata a vuoto [omissis].... Avevano percorso poca strada quando , quasi contemporaneamente, i cinque videro appoggiata ad un masso che le aveva impedito di rotolare molto più in basso, una grande e grossa ruota di gomma. Ad uno sguardo un pò più attento ne videro altre e pezzi di alluminio tutti accartocciati. Si trattava sicuramente dei pezzi di un apparecchio precipitato, e lo si vedeva su una parete più in alto , perchè un'ala aveva strisciato la roccia. Poichè ormai era troppo tardi, decisero di ispezionare tutto il giorno dopo. [omissis]... L'indomai quando il giorno cominciava ad albeggiare, si trovavano già dove era caduto l'apparecchio. Si presentò loro una scena che nessuno avrebbe mai immaginato. I pezzi più grossi (ruote e motori) erano in qualche buca un pò più grande o appoggiati a dei massi che avevano impedito loro di rotolare. Si notavano solo perchè il loro colore, abbastanza scuro, risaltava sul ghiaione chiaro. I pezzi più piccoli si vedevano solo in parte perchè o erano finiti in qualche piccola fessura o nascosti dai numerosi massi. Tutti si misero a salire a zig-zag per avere un'idea un pò più chiara di quello che era sparso intorno. La scena diventava sempre più raccapricciante. Resti martoriati erano frammisti a pezzi di alluminio, di stoffa, di sedili e di tante altre cose. I due che si erano spinti fino quasi all'attacco della parete, trovarono l'unico corpo rimasto intero. Da una divisa che indossava e da una borsetta in plastica che aveva al collo e che conteneva dei cartoncini con dei nomi, pensarono che fosse il comandante pilota. Intenti com'erano in queste ricerche,, nessuno si era accorto che una grossa pattuglia di soldati tedeschi era scesa dalla Forcella Mulaz e s'era avvicinata a loro...... tratto da: "Noi da Canal" storia di Canale d'Agordo e vicende paesane di Giovanni Tancon Nuovi sentieri Editore
  5. Buongiorno, sono un appassionato di aeronautica da sempre e vivo ad Agordo...proprio in questi giorni stavo leggendo un libro di memorie storiche sul paese e le genti di Canale d'Agordo (paese natio di Papa Giovanni Paolo I). Nel volume è riportato il racconto di un gruppo di cacciatori locali che nel giugno del 1944 scendendo dal Rifugio Mulaz verso la Val di Gares (Canale d'Agordo) hanno rinvenuto i resti del velivolo inglese precipitato presso il rifugio Mulaz, proprio nei giorni immediatamente successivi all'incidente. Mi riprometto di postare il testo del racconto quanto prima ....nel frattempo anticipo che i protagonisti del ritrovamento, parlano di spettacolo raccapricciante riferendosi ai corpi degli otto inglesi, uno solo dei quali risultava integro . Per quanto riguarda i resti dell'aereo si parla di un grosso pneumatico, di motori, sedili, pezzi di alluminio e stoffa.... L'opinione che mi sono fatto a riguardo è che si tratti quasi certamente di un vickers wellington (impossibile un equipaggio di 8 uomini su un beaufighter) inoltre i motori Bristol Hercules equipaggiavano anche i Wellington MK III ed infine la struttura geodetica di fusoliera ed ali con ricopertura in tela, caratteristica tipica degli Wellington, giustificherebbe l'esigua quantità di rottami rinvenuti sul luogo dell'incidente.... a presto....
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