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Deneb

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Risposte pubblicato da Deneb

  1. A quanto ricordi, la Zuikaku e la gemella Shokaku (due delle 6 portaerei nipponiche della task force contro Pearl Harbour, le altre erano la Akagi, la Kaga, la Hiryu e la Soryu) erano veloci, ben costruite, con il ponte corazzato e in grado di portare più aerei di qualunque altra portaerei in circolazione allora.

     

    Insomma: fatte le dovute proporzioni storiche, credo che le migliori siano proprio loro.

     

    Voi che dite?

  2. Alla fine di luglio Lockheed Martinha ricevuto dall’USAF una commessa del valore di 5 ,miliardi di dollari Per la costruzione di tre lotti di F-22 Raptors per un totale di 60 caccia. Con questo aggiornamento il contratto globale per i Raptors raggiunge i 7,3 miliardi di dollari estendendo la linea di produzione all’anno 2011.

    I jet verranno prodotti al ritmo di 20 ogni anno con consegne a partire dalla fine del 2008 portando il totale dei velivoli ordinati a 183 dei quali 105 già consegnati ai reparti o in fase di consegna. La produzione dell’F-22 coi volge non solo Lockheed Martin, Boeing e Pratt & Whitney ma un migliaio di sub fornitori i 44 stati dell’Unione.

    .

    AD

  3. Cosa volevi ricordare? una aereo che atterra senza essere stato visto sui radar e senza un scramble? Se non ricordo male (avevo 12 anni) l'ami non fece alzare nessuno dei nostri in volo

     

    Ricordi bene. Quasi per coprire la figuraccia, qualche giornalista ironizzò sulla vetustà dell'apparecchio, un MiG-17 che, ottimo ed affidabilissimo caccia degli anni '50, in effetti sarebbe stato buono per un museo.

     

    La cosa divertente fu che, come si appurò successivamente, non era un vecchissimo e superatissimo MiG-17, ma il suo predecessore (!!!), un MiG-15... :D

  4. pensate di continuare ancora per molto a fare questa demagogia da 4 soldi e la politicuccia da bar con le imitazioncine, i luoghi comuni e le cazzate varie che sparate sulle sinistre, oppure volete tornare a parlare di armi e armamenti ( che vi riesce decisamente meglio!)?? il che dovrebbe fare pure andrea nativi, a mio parere.

    si fa politica (anzi demagogia, e nemmeno tanto bene) o discussioni di altro genere su questo forum?

    vi prego, e mi riferisco agli utenti e ai moderatori, di riportare il tutto nel giusto ambito della materia del forum...personalmente non intendo più partecipare a certe stupide discussioni, fatte tanto per sparlare, senza neppure sapere dell'approvazione di un dpef, che cosa sia il dpef, e tanto meno i contenuti.

     

    perdonino i mod. lo sfogo, ma è ormai parecchio che si osservano topics e posts del genere, che trascendono buon gusto e serietà delle discussioni.

     

    Non è questione di "continuare a fare questa demagogia da 4 soldi e la politicuccia da bar ecc...", ma prendere atto di come una sx idiota, sulla base di ciarpame ideologico morto e sepolto, miri, più o meno consapevolmente, ma comunque colpevolmente, ad affossare un importante settore strategico della Nazione.

    Politicanti da briscola vorrebbero eliminare Corpi ed Unità (ricordo la Menapace con le Frecce Tricolori o "compagno cachemere-Bevtinotti" con la Folgore negli anni '90) che, nel desolante panorama generale, sono tra i pochi elementi della struttura statuale di cui poter andare ancora fieri. Non capisci o non condividi queste idee? Poco male, pensala così, allora: serietà ed efficienza, specie in campo internazionale, sono valori preziosi e contribuiscono a determinare quanto un Paese venga preso sul serio dagli altri; piaccia o meno, Forze Armate efficienti e capaci sono, spesso, fattore non trascurabile di questa serietà percepibile ed effettivamente percepita. Avere credito in questo senso significa tutelare meglio i propri interessi, con tutte le implicazioni del caso (soprattutto economiche, con tutto quel che ne consegue).

    Invece, assistiamo a spettacoli desolanti come "la lotta (inutile) per la moratoria sulla pena di morte all'ONU" (invece di concentrare le energie sulla riforma del Consiglio di Sicurezza) o ci permettiamo sprechi assurdi come la spedizione in Libano (Poche ciance, compagni:in funzione anti-israeliana e, in definitiva, pro terroristi di Hizbullah).

    Preferisci postare e discutere solo di questioni tecniche? fallo, ci mancherebbe!

    Ma se, come scrivi e mi pare di intendere, il tuo è un invito a "giocare ai soldatini" e a non occuparsi d'altro, specie se questo "altro" è presupposto a tutto il resto, allora ritengo (per carità, magari sbagliando) tale tuo invito inaccettabile e superficiale.

  5. BY W. von BRAUN

     

    La mozione approvata sul Dpef 2008

    Il testo completo lo trovate a questo link

    http://www.cittadinolex.kataweb.it/a...69935&idCat=54

     

     

     

     

    Leggere e rabbrividire

     

    Approva il Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2011 ed impegna il Governo:

     

     

    11) ad escludere che il processo di ristrutturazione e di potenziamento della efficienza delle strutture di supporto industriale e logistico della difesa e che gli investimenti nei settori ad elevato tasso di innovazione tecnologica, configurino, in alcun modo, aumenti della spesa per armamenti; fare rientrare, per una maggiore trasparenza, in coerenza con la nuova classificazione del bilancio, tutte le risorse e gli investimenti del comparto Difesa, nel bilancio del Dicastero inclusi gli stanziamenti relativi alla componente militare delle missioni internazionali. A prevedere, infine, norme a sostegno della riconversione dell’industria militare al civile;

     

     

     

     

    Il governo disarma esercito e missioni all’estero

    di Andrea Nativi

     

    Addio missioni all’estero, addio a forze armate decentemente equipaggiate, via allo smantellamento della industria aerospaziale e della difesa, in particolare Finmeccanica, e stop alla quotazione di Fincantieri. Queste le conseguenze della risoluzione legata al Dpef, documento di programmazione economica, che l’estrema sinistra è riuscita a far passare al Senato. Si può solo sperare che la prossima settimana la Camera ci metta una pezza.

    La risoluzione, approvata dal Senato con 159 voti favorevoli, 147 contrari e 1 astenuto, presentata dai senatori Finocchiaro, Russo Spena, Salvi, Palermi, Peterlini, Formisano, Barbato e Ripamonti contiene infatti una serie di disposizioni micidiali. Nel capitolo dedicato alle politiche per la crescita sostenibile, al numero 11, si legge che tutte le risorse e gli investimenti del comparto Difesa, inclusi gli stanziamenti relativi alla componente militare delle missioni internazionali, debbono essere inseriti nel Bilancio della Difesa. Il rischio concreto è che i soldi per le missioni fino ad oggi approvati con provvedimenti ad hoc, tra 1 e 1,2 miliardi all’anno, si trasformino in una componente di un bilancio che è per tradizione vulnerabile alle riduzioni e ai tagli. Proprio per questo si era fatto ricorso a fondi separati. E questo i proponenti lo sanno perfettamente.

    Non solo. Il bilancio difesa oggi è talmente anemico da non poter sostenere il normale ammodernamento di mezzi e materiali, né di finanziare attività di ricerca e sviluppo. È per questo che per integrarlo, sia pure parzialmente, si utilizzano mutui concessi dal ministero dell’Economia, soldi del ministero dello Sviluppo economico, del ministero delle Università, persino del ministero delle Infrastrutture o del Dipartimento della protezione civile. Queste risorse dovrebbero invece confluire nel bilancio difesa, diventando così incerti e soggetti a riduzioni. E non basta. La risoluzione intima che il processo di ristrutturazione e miglioramento dell’efficienza delle strutture di supporto industriale e della difesa e gli investimenti nei settori a elevato tasso di innovazione tecnologica non configurino in alcun modo un incremento della spesa per armamenti. Questo vuol dire non solo compromettere le capacità militari nazionali, ma anche affossare l’industria aerospaziale e della difesa ad alta tecnologia, cioè Finmeccanica e tutte le altre società, grandi, piccole e medie che beneficiano di finanziamenti per ricerca, industrializzazione e in qualche caso per acquisizione previsti da leggi speciali e da stanziamenti extra difesa. Si pensi ad esempio a strumenti come la legge 808.

    Ed è proprio l’industria alla difesa a essere nel mirino, perché la risoluzione dice che il governo deve prevedere norme a sostegno della riconversione dell’industria militare al civile. Questo è un vecchio e fallimentare cavallo di battaglia della sinistra massimalista che, se realizzato, metterebbe in ginocchio uno dei pochi settori industriali ad alta tecnologia nel quale l’Italia vanta una eccellenza internazionale.

    Sempre con lo strumento della risoluzione si vuole bloccare la privatizzazione e il rilancio del gruppo cantieristico Fincantieri, al quale la sinistra estrema si oppone nonostante il governo abbia deciso altrimenti. La risoluzione infatti impone al governo di condizionare il via libera alla quotazione in borsa del 49% del capitale della società alla presentazione di un piano industriale (evidentemente quello già presentato da Fincantieri non è considerato tale) che dovrà essere “condiviso” con i sindacati e che comunque deve limitare la crescita internazionale e impedire qualunque frammentazione. Una mossa celebrata con giubilo dalla Fiom/Cgil, la quale sottolinea come questo processo sia completamente diverso da quello approvato dal governo.

  6. gli indiani non sono nuovi a fare esecitazioni lontane dal loro paese come quella con i francesi.

    Qualcuno sa i risultati degli scontri su30 vs mirage2000

    Con il Mirage no, ma sarebbe interessante che qualcuno mi illuminasse...

     

    So di confronti tra Su-30 indiani e F-15 USA. So che gli Indiani si sono divertiti un mondo, gli Americani molto meno... :rolleyes:

  7. In definitiva, quindi, tutte le pecche sono da vedere nel motore RR.

     

    In proposito, avevo letto di una proposta per cui sostituire tale motore con un EJ-200, magari senza postbruciatore. Ne varrebbe la pena? Anche se non credo proprio se ne farà niente, data la cronica mancanza di € e il programma F-35, qualcuno ne sa qualcosa?

  8. Beh, ovvio, no?

     

    Altrimenti questi cialtroni come mantengono le 500.000 auto blu e i 2700 "enti inutili"? o dove li prendono i 1842 milioni di € spesi per consulenze, studi e progetti per l'immondizia in Campania? o come mantengono i 110 autisti assunti a Palermo che si è scoperto non hanno neppure la patente ("ma la prenderanno molto presto", hanno fatto sapere)?

  9. A quanto leggo, il nuovo VTLM "Lince" sta facendo faville: venduto in centinaia di esemplari alla GB, acquistata la licenza da parte tedesca, molte FF.AA. ne stanno valutando l'acquisto (USA compresi).

     

    In pratica, si tratta di un Humvee più robusto, più protetto, con più autonomia e migliori consumi, più moderno e in grado di trasportare/trainare un carico doppio.

     

    Ora, ho letto (ma non ricordo dove) che il costo si aggirerebbe sui 400.000 € l'uno.

    Ok, pare proprio un mezzo, nella sua categoria, eccezionale, ma non è un po' troppo?

    Insomma: è pur sempre un "gippone"!

     

    Mi confermate questo prezzo?

  10. Prendo spunto da una risposta di Paratrooper per proporre un altro confronto.

     

    Vorrei che "chi sa" mi facesse una carrellata dei fucili in dotazione ai vari eserciti, possibilmente valutandoli in confronto ai nostri Beretta SC70.

    Grazie

  11. ...

     

    Ma da quel che leggo quindi i tedeschi volevano continuare a produrre caccia ad elica?Pensavo che i lavori di Heinkel spingessero verso la produzione di massa di aerei a reazione..

     

    Oh beh ora che ci penso qualche caccia a difesa degli aereoporti ci vuole sempre (me -262 docet)

    Come noti tu stesso, i primi caccia a reazione che non fossero intercettori "esageratamente" specializzati (Komet, Salamander, Natter ecc...), quindi il soloMe-262, in definitiva, avevano seri problemi di gioventù ai motori, quanto a prestazioni (anche se un po' retorico, mi ha sempre colpito l'accostamento letto da qualche parte tempo fà: "il Me-262, da invincibile aquila che era, durante il decollo e l'atterraggio si trasformava in una anatra indifesa pronta ad essere impallinata").

     

    Inoltre, se Milch non fosse stato il "maneggione" che era e Goering l'incompetente che era, la Luftwaffe, chissà, sui cieli d'Inghilterra avrebbe avuto gli He-112 e derivati (con tutt'altra autonomia e, di conseguenza, capacità di scorta dei bombardieri (a cominciare da quelli dell 5° luftflotte, forse quelli che avrebbero fatto la differenza...) al posto del Bf-109.

    Ciò che intendo, seguendo certe voci, è che Messershmitt, cioè, fosse molto più "amico", politicamente parlando.

    Infine, ricordo come lo stesso Hitler non comprese in tempo l'enorme potenzialità del motore a reazione: secondo lui, un caccia era ad elica, un bombardiere, invece, poteva essere a reazione (da qui le traversie e i ritardi del Me-262).

  12. E se avessimo imparato a fabbricare aerei in modo moderno facendo pratica nel 1939 con la licenza del BF 109E e le sue 5000 ore/lavoro, come sarebbe venuta la serie 5?

    Forse avremmo avuto un solo serie 5?

     

    Semplicemente, la serie 5 non sarebbe esistita. Producendo su licenza l'Emil saremmo poi passati alle serie successive, man mano che i tedeschi si evolvevano. Ma la domanda potrebbe essere un'altra; secondo me produrre il 109 a scapito degli aerei nazionali avrebbe causato un mancato sviluppo diciamo "delle nostre idee", non so se mi spiego... tuttavia, nell'ottica di un paese in guerra che necessita di avere al più presto materiale di primo livello ed in grande quantità, non è preferibile sacrificare gli aerei nazionali a fronte delle necessità militari?

     

    è ovvio che è solo una provocazione, ma vorrei conoscere il voltro pensiero.

     

    Saluti.

    Io non credo.

    Se stessimo parlando di un Paese senza progetti e senza industria aeronautica, un Paese dove fosse del tutto assente un'esperienza ed una tradizione ingegneristica aeronautica, allora avresti ragione. Invece, da noi, tutto questo c'era e, nella prima metà deglianni '30, la Regia Aeronautica poteva essere annoverata tra le aviazioni più forti, se non la più forte in assoluto: quando nacquero, i caccia di Rosatelli erano i migliori al Mondo, ottimi i "marsupiali" da trasporto, alll'S-79 un'aeronautica non certo di second'ordine contrapponeva lo swordfish, il BR-20 era avanzatissimo, i nostri piloti secondi a nessuno. E' vero che agli inizi del conflitto ci accorgemmo di essere rimasti indietro, gap che, però, venne eliminato una volta trovato il motore adatto. Inoltre, molti progetti erano validissimi: accanto ad aborti come sm85, ba65 e il catastrofico ba88, c'erano il buon P108 (una specie di B-17, ma concettualmente più moderno) o il superlativo z-1018.

    Le nostre mancanze (e qui mi pare che siamo tutti d'accordo) era industriali e politiche.

     

    Inoltre, credo sarebbe stato impossibile adottare il 109 prima ed il 190 poi: ti figuri, in pieno Regime fascista, con tanto di retorica e fanfare la "fascistissima" Aeronautica equipaggiata con aerei stranieri? Considera, in proposito, i casini per far adottare lo Ju-87 al posto di...nessuna alternativa!

  13. Post per Daneb che dice

     

    <span style='font-size:14pt;line-height:100%'>"Non sono un esperto, data la mia ignoranza tecnica, ma, di sicuro, sono un appassionato di Storia Militare."</span>

     

    Partendo da questa premessa ti voglio dare qualche ulteriore considerazione sulla serie 5, se è roba che conosci, come non detto e mi scuso per la lunghezza.

     

    Premessa.

    Quando si parla di mezzi da guerra si rischia spesso di incorrere in un equivoco tra le prestazioni intrinseche di un mezzo, e il suo essere parte integrante del potenziale militare di una nazione. Un conto è essere primi in una competizione sportiva, nella conquista di un record, e l'Italia ebbe fino a quell'epoca una posizione di prestigio. Un conto è una guerra o la preparazione ad essa.

    Il frenetico sviluppo tecnico di quegli anni, esalta il problema della contestualizzazione degli eventi. Varianti, evoluzioni, diversità operative, contesti, tradizioni, equipaggiamenti, costi ecc. ecc.

    Svolgimento.

    Se li immaginiamo in una competizione sportiva, il Macchi 205 era meglio alle quote medio basse, il Fiat G55 alle alte, il 2005 era più maneggevole, ma se gli crepava la coda o piegava il carrello, manco la faceva la gara. Tutte cose dette e ridette. Se andiamo a guardare il contributo dello sforzo bellico, vince la Macchi. Dalla serie 200 si passò al 202 mantenendo le ali e altre cose minori. Il 205 fu poco più che una rimotorizzazione del 202. Il risultato fu che le line di montaggio passarono relativamente bene dall'uno all'altro, con i piloti che si affiatavano prima. Cosa che militarmente aveva un peso rispetto alla potenzialità teorica superiore del G55 e del Re. 2005. In tutto si tratta di circa 2560 caccia Macchi su un totale di poco più che 5800 bellici e immediatamente prebellici.

    Nel dettaglio, contando tutto ciò che riguarda le macchine prodotte in serie.

    Per il marchio Fiat si produsse dal febbraio 39 (???) fino al giugno 43 (???) 1781 CR42 a cui vanno aggiunti 791 G 50 prodotti fino al 42 (gli ultimi 7 nel 43). Poi ci sono circa 160 G 55 nel 43-44.

    Per il marchio Reggiane si produssero 8 Re 2000 per la Regia Marina e 237 Re 2001 147 Re 2002 prima dell'8 settembre più alcune decine usati dai Tedeschi contro i partigiani francesi. Poi circa 60 Re. 2005 o la metà secondo un'altra fonte.

    Per il marchio Macchi si produssero 1151 M 200 fino al luglio 42, poi lo Mc 202 in circa 1100 pezzi. Infine 312 Mc 205.

    Ma non è finita. I costi.

    La Fiat perse, a favore dello Mc 200, il monopolio della fornitura di caccia alla Regia Aeronautica alla vigilia della seconda guerra. Inviperita respinse il "suggerimento" della Regia di lasciar perdere il G50 e costruire su licenza lo Mc 200. Un dirigente Fiat motivò il diniego con una grande verità, poco percepita dai nostri "sportivi" dirigenti della Regia Aeronautica: il 200 era troppo costoso da fare in grande serie. Secondo la stessa Macchi, a curva di apprendimento invariata, ci volevano 20.000 ore di lavoro. Il calcolo del volume delle ore di lavoro va preso con le molle perche bisogna vedere quante cose vengono acquisite all'esterno. E' significativo che il Fiat G55 andasse sulle 15.000 ore, dubitando che il colosso Fiat comprasse componenti esterne più della Macchi che con il 205 pare essere sempre sulle 20.000 ore. Sarebbe stato forse meglio costruire con le solite risorse più Fiat G50 al posto dello Mc.200? Certo che si, ma i mezzi della generazione dopo? Se i motori DB venivano prodotti in Alfa Romeo al ritmo di 50-60 al mese, aveva senso produrre più cellule se non c'erano i motori? Ma se la Fiat avesse smesso di fare aerei con i radiali, quella produzion di radiali si poteva convertire anch'essa ai DB? Ma d'altronde, se avessimo messo la testa a posto e avessimo cominciato a fare la guerra con cervello, non conveniva anche ai tedeschi di darci dei motori per scaricare le loro fabbriche? E se avessimo imparato a fabbricare aerei in modo moderno facendo pratica nel 1939 con la licenza del BF 109E e le sue 5000 ore/lavoro, come sarebbe venuta la serie 5?

    Forse avremmo avuto un solo serie 5?

     

    Salve.

    Grazie!

  14. Non sono un esperto, data la mia ignoranza tecnica, ma, di sicuro, sono un appassionato di Storia Militare.

     

    Devo dire di aver imparato più su questo forum, sull'argomento, che dai testi letti in tanti anni.

     

    Quando si dice "confronti preziosi".

     

    Bene! Vediamo di continuare su questa linea. Grazie a tutti!! :D

  15. Ragazzi ,mi sa che avete frainteso...

     

    E' ovvio che vorremmo avere entrambi gli aerei come priorità ,ma la vita reale è fatta di scelte (con il bilancio della nostra difesa poi...).Io credo che se dovessimo fare una scelta la priorità debba essere data all'ef2000.Già è pesantemente in ritardo se poi diamo la priorità al JSF rischiamo di vederlo definitivamente superato...

     

    Quindi risorse ad acquisto e consegna immediata degli ef2000 e il poco che rimane in ricerca per non essere esclusi dal programma JSF.Poi in un secondo tempo dotarsi del JSF (magari anke in ritardo rispetto alle altre nazioni,ma vabbe' l'importante è averlo no?)(oltretutto prendendolo dopo magari potremmo risparmiarci eventuali magagne oppure comprarli con apparati già più moderni rispetto ai primi JSF)

     

    (si vede che a me piace comprare una macchina solo quando è matura eh?Quando esce un nuovo modello di auto lo guardo in concessionaria ,ma non lo compro mai...Ho sempre la sensazione che le prime serie abbiano un po' di problemi di gioventù.Meglio prenderla dopo quando i prezzi sono scesi e i difetti corretti dalla casa madre)(bhe' okay era un paragone lungo,ma utile per capire un altro punto del mio ragionamento ,no?)

     

    Certo avere il jsf in linea subito sarebbe utile,ma allo stato delle cose (abbiamo ancora tornado e amx in linea) credo che il buco da riempire prima sia in difesa aerea con gli ef2000.

     

     

    :)

    Piccolo OT :ph34r:

     

    Attento, perchè se aspetti troppo è vero che ti risparmi qualche magagna di gioventù, ma ti becchi anche le versioni cui è stato già applicato il risparmio sulle componenti.

     

    Per es. La Stilo appena uscita aveva la luce di cortesia anche peril guidatore, 3 centraline e tante piccole "chicche". Quelle "rodate", dopo pochi mesi, avevano 1 sola centralina, no luce cortesia e tanti piccoli particolari fatti con materiali leggermente più scadenti... :unsure:

     

    Questo nessuna Casa te lo verrà a dire, ma è la verità...

  16. comunque noi abbiamo il centauro ke ce lo invidiano anke gli americani

    Vero, ma non puoi impiegare un Centauro contro un Merkavà.

     

    Per esempio, durante l'ultima guerra, avevamo i famigerati carri L3, le "scatole di sardine".

    In realtà, questi carri non erano affatto male, anzi erano superiori ai pari tipo inglesi.

     

    Ma erano carri da esplorazione. Noi, in mancanza d'altro,li utilizzammo come carri medi. E furono fatti a pezzi.

  17. Sembra una banalità, ma Roma, spesso, sul campo di battaglia non aveva una schiacciante superiorità in termini di armamento e, ancora più spesso, l'inferiorità numerica rispetto al nemico era quasi la regola.

    Eppure, per circa 200-250 anni, se affrontato in campo aperto, l'esercito romano poteva essere considerato invincibile come, forse, mai nessun altro nel corso della Storia.

    I Romani, oltre ad avere un esercito di tutto rispetto, sapevano sfruttare ogni elemento, territorio, condizioni climatiche a loro favore.

     

    Non mi stancherò mai di elogiare le loro capacità tattiche, mi spiace.

     

    Quando in Gran Bretagna si trovarono contro l'esercito britannico di Boadicea, nella battaglia della strada Watling, si incanalarono tra due colline boscose, la cavalleria ben nascosta in esse, i legionari di fronte al nemico...

     

    Quando le truppe britanniche attaccarono cozzarono contro la testuggine romana e una volta tra le due foreste la cavalleria li travolse ai lati. E così 15000 legionari ebbero ragione di un esercito di guerrieri e carri da guerra quattro volte il loro.

    Quoto.

     

    In più, i Romani hanno insegnato che l'esercito, per quanto formidabile (e, il loro, lo era di sicuro) è strumento prezioso, ma fragile. Un problema, cioè, deve essere affrontato e risolto preferibilmente con altri mezzi (e non sto facendo l'elogio del pacifismo più stupido, con "altri mezzi" intendo anche corruzione, omicidio e guerre civili scatenate ad arte). Insomma, l'utilizzo della Forza Armata in ambito politico, con una visione strategica ben definita.

    Per questo, infatti, le Province del Nord erano così ostiche: perchè non avendo i Germani delle città degne di questo nome, il controllo del territorio poteva essere soddisfacente solo con delle spedizioni punitive a fini terroristici, quando il denaro della corruzione e il "Divide et impera" non bastavano più.

    Lo stesso accadde in Nord Africa con la popolazione nomade dei Nasamoni. Erano difficili da controllare e la loro migrazione continua comportava continui problemi di ordine. Ma, al contrario dei Germani, non erano tanto numerosi e tanto forti e, dunque, con loro si preferì adottare una politica di scientifico genocidio. Brutale, ma il problema venne definitivamente risolto.

     

    Al contrario in Oriente, dove Culture cittadine già millenarie coglievano al volo "messaggi" che i Germani non capivano: ai tempi di Augusto, un re cliente del Medio Oriente (forse proprio Erode il Grande) tenne un comportamento che a Roma dispiacque. Fossimo stati in Germania o in Europa avremmo probabilmente assistito ad una spedizione punitiva, qui, invece, si fece muovere una intera legione in pieno assetto da battaglia e la si fece sfilare praticamente sotto le mura della Capitale di quel Regno, con la scusa di un trasferimento di routine (che, ovviamente, di routine non era affatto...).

    Il "messaggio" venne immediatamente compreso e tutto tornò tranquillo.

     

    Se gli Americani aprissero un libro di Storia romana ogni tanto, credo che si eviterebbero qualche problema...

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