Col senno del poi si può dire che l'approccio americano all'F-22 abbia manifestato imperdonabili errori di valutazione.
Concepito per opporsi all'URSS è stato vittima del crollo del comunismo sovietico e della miopia di chi non ha visto crescere l'arrembante minaccia di quello cinese.
L'F-35 è un fantastico tuttofare, anche nei numeri degno successore dell'F-16, ma non è un caccia da supremazia aerea e, con la mancata completa sostituzione dell'F-15, il mix di aerei da caccia e da bombardamento di nuova generazione è oggi troppo sbilanciato a favore dei secondi per uno scenario simmetrico di tipo cinese.
Si è sbagliato ad ordinare un pugno di F-22 e si è sbagliato di nuovo a non cederli al Giappone in chiave anti-cinese. A quest'ora ci sarebbe stata una linea non stitica e inefficiente da manutenere e magari il velivolo sarebbe ancora un produzione a costi decenti e con la possibilità di upgrade più veloci ed economici ad un'architettura indiscutibilmente oggi impegnativa e migliorabile. Penso in particolare ai motori a ciclo variabile per incrementare l'autonomia che nell'F-22 non è certo migliore di quella pur molto buona dell'F-35, nonostante le dimensioni.
Esportazioni, produzione ininterrotta e continui affinamenti: esattamente quello che ha fatto la fortuna del pur complesso F-15, che ora sostituirà se stesso nell'USAF, come discutibile incrociatore lanciamissili, invece che andare al museo.
Dopo che si è frenata la macchina per decenni e si è irresponsabilmente perso per strada il know-how nei più svariati settori, con troppi soldi spesi male e sprecati in programmi ridotti o cancellati, persino fare un KC-46 da rifornimento senza pasticciare è diventato difficile, figuriamoci un caccia di sesta generazione che è più lontano di quanto ora servirebbe...
La metà della spesa militare mondiale è americana. Bene, evidentemente potevano spendere meglio quella montagna di soldi se oggi si ritrovano mezzi concepiti 50 anni fa che sostituiscono se stessi.