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BRUNETTA: Fermiamo i Salari, è l'ora del sacrificio!


typhoon

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"Salari fermi? E' l'ora dei sacrifici"

 

Il ministro Brunetta: «Inflazione programmata bassa, di più non possiamo»

 

Se non fosse per quel numero, nessuno si sarebbe accorto che esiste ancora il Documento di programmazione economico-finanziaria, somma di promesse estive fino a ieri smentite al volgere dell’autunno dopo il Vietnam della Finanziaria in Parlamento. Invece la decisione di Giulio Tremonti di introdurre nel documento un’inflazione programmata all’1,7%, quasi la metà del 3,6% effettivo di oggi, ha provocato le critiche dell’opposizione e irritato soprattutto i sindacati.

 

Ministro Brunetta, sta dicendo che il lavoro dipendente deve fare ancora sacrifici? La Bce è preoccupata dell’aumento dell’inflazione, ma in Italia i salari reali sono fra i più bassi d’Europa.

«Non lo dica a me. Per anni ad imporre una lettura distorta degli accordi del ‘93 e del dato sull’inflazione programmata sono stati i sindacati. I quali hanno accettato ci fosse moderazione salariale quando l’inflazione era bassa invece di approfittare dei momenti buoni per distribuire i guadagni di produttività».

 

Ma non c’è anche un problema redistributivo? Come cresce il Paese se i salari restano fermi?

«Certo che il problema esiste. Ma, ripeto, questa è una fase di transizione. Dobbiamo riscrivere le regole che governano il Dpef e la Finanziaria, dobbiamo mettere mano agli accordi del ‘93 sulla politica dei redditi. Occorre senso di responsabilità da parte di tutti».

 

Insomma fa sua fino in fondo la scelta di Tremonti.

«Sì. E se lo dico io, che dovrei difendere per primo le ragioni dei rinnovi, è perché il momento è grave. Se il dato sull’inflazione programmata fosse stato più alto, avremmo innescato una rincorsa salari-prezzi. E comunque, fatto salvo l’aumento del prezzo del petrolio, quella indicata nel Dpef (1,7% nel 2008, 1,5% nel 2009 e 2010) non è una sequenza inverosimile. Ammetto che è un obiettivo molto virtuoso, ma non c’è altro da fare».

 

Dunque il governo su quel numero non farà nessun passo indietro. Non teme la reazione dei sindacati?

«I sindacati devono rendersi conto che oggi sono in controtempo. La lezione di Tarantelli resta quanto mai valida. Quando ci siederemo al tavolo discuteremo anche di questo aspetto. Ma la lotta all’inflazione è un bene pubblico».

 

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...33994girata.asp

Grazie Presidente! :adorazione:

 

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