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Reparto Alta Velocità


Dave97

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Reparto Alta Velocità - Armando Palanca

Coppa Schneider e primati mondiali di velocità 1928/1934

Ufficio Storico A.M. . Roma, 1996 . pp. 110

 

mai in passato era stato possibile, per il grande pubblico, leggere gli appunti personali di un protagonista di quelle epiche imprese.

Il protagonista è Armando Palanca, un nome forse sconosciuto ai più, ma intimamente legato alle vicende del Reparto Alta Velocità di Desenzano.

Per quanto giovanissimo, Palanca fu infatti chiamato a far parte del "team" di quel leggendario tenente colonnello Bernasconi che immediatamente aveva intuito le capacità professionali del

fino ad allora anonimo aviere scelto motorista dell' 8° Gruppo Caccia.

E c'è da dire che Palanca non deluse le aspettative del suo comandante divenendo ben presto una figura chiave per la preparazione e la messa a punto, purtroppo non indolore, del motore AS.6 da 3.200 CV (un vero "mostro" per l'epoca) che avrebbe portato al trionfo mondiale Francesco Agello e il Macchi Castoldi MC.72.

Sempre in campo motoristico Palanca operò con il Centro Studi ed Esperienze di Guidonia e quindi con la compagnia LATI (Linee Aeree Transcontinentali Italiane).

Durante la guerra, vestiti i gradi da tenente della Regia Aeronautica, Palanca lavorò sui grandi plurimotori a lungo raggio, aeromobili che lo videro impegnato anche negli anni successivi, dapprima presso la LATI e quindi con l'Alitalia.

Con i turbofan dei Boeing 747 della compagnia di bandiera l' ingegner Palanca coronò degnamente un 'invidiabile carriera che l'aveva visto muovere i primi passi molti anni prima con una brillante modifica ai carburatori dei Fiat CR.1.

Recentemente l'ingegner Palanca ci ha lasciati, ma chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne ricorderà sicuramente la simpatia, la grande passione per il proprio lavoro e l'inconfondibile modo di fare, da eterno ed inguaribile ventenne.

Sentendolo parlare delle ultime novità in campo aerospaziale si stentava a credere che "anagraficamente" avesse potuto lavorare intorno alla "raffica rossa".

E Palanca, invece, vi aveva lavorato, eccome.

E non solo: di tutto aveva puntualmente preso nota, riportando di proprio pugno eventi, circostanze, esperienze, personaggi.

Proprio partendo da alcuni appunti di Palanca, l'Ufficio Storico dell'A.M. ha proposto questo volume che nel suo genere presenta l'originale caratteristica di essere stato realizzato anastaticamente nell' autentica grafia dell' autore.

Certamente molti degli eventi citati o ai quali Palanca fa riferimento, fanno già parte della storia dell'aviazione e non avevano probabilmente bisogno di questa opera per essere ulteriormente illustrati essi sono tuttavia una cornice indispensabile per i veri contenuti di

questo volume, ovvero le osservazioni di prima mano, gli appunti, le valutazioni tecniche ma anche gli stati d'animo che, con uno stile fresco e "asciutto", Palanca ci ha saputo trasmettere.

Sulla scelta della stampa anastatica qualcuno avrà probabilmente osservazioni da fare, ma a nostro modesto parere un fatto è certo; leggere la chiara grafia di Palanca, tracciata nel perfetto stile dell'epoca, è come ascoltare un racconto virtuale dell'autore che ci aiuta a calarci nella realtà di quegli anni e rivivere imprese che tanto peso hanno avuto nella storia aeronautica del nostro Paese.

E non è poco...

 

Recensione Rivista Aeronautica

Modificato da Dave97
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