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evion

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  1. evion

    Pippo

    Se non s'è capito il senso della mia affermazione, ciò è sufficientemente triste ! E qui io chiudo, assai infastidito !
  2. evion

    Pippo

    No proprio. Non potrei certo chiamare così quei due "briganti" che, sulla strada che da Castrocaro Terme porta a Sadurano, sul calar della sera, così, per divertimento, fecero due passaggi a bassa quota (due soli fortunatamente !) e mitragliarono a casaccio contadini e case; nè le impressionanti formazioni di fortezze volati dirette a Nord - di giorno, puntini brillanti nel cielo, emettenti scie, da cui scendevano minuscole striscioline argentate per confondere i mezzi di captazione nemici; di notte, lontanissimi fantasmi di cui percepivi solo il rombante, alternato rumore dei motori -; nè lo sparuto mezzo della stremata Lutwaffe che vidi approssimarsi una gelida notte di gennaio fra le stelle, dalle parti della luna, e fuggire precipitosamente inseguito dal fuoco dei traccianti di numerisissime postazioni contraeree alleate; no, Pippo era altra cosa: veniva di notte, aveva il suo ronzio, lanciava i "suoi bengala", sembrava che ti si si fermasse sulla testa, spesso ti sganciava una bombetta, se ne andava, ronzicchiando come se ti prendesse in giro... Pippo era Pippo ! era l' "ineludibile" che arrivava e che tu "dovevi" subire; Pippo era Pippo, e chiunque abbia vissuto quei maledetti tempi se lo ricorda bene e lo riconoscerebbe fra mille altri !!!
  3. evion

    Pippo

    L'argomentazione è di una logicità solare, quindi assolutamente accoglibile. Non replico null'altro - che pur vi sarebbe -.
  4. evion

    Pippo

    Si, certo. La mia stessa città (Forlì) fu vittima di un micidiale bombardamento condotta da un aereo della Luftwaffe. Vennero sganciati due soli ordigni ad altissimo potenziale, il primo dei quali cadde in pieno centro storico mandando in rovina pregevolissimi edifici, mentre il secondo cadde sul complesso della Chiesa di S. Biagio, distruggendo con quella numerosi affreschi del famosissimo pittore quattrocentesco Melozzo da Forlì. Morti e feriti furon numerosissimi. Detto ciò, dalla quotata replica traggo la conclusione che il modo affrettato di comunicare le mie esperienze non ha reso per intero il mio pensiero, anzi l'ha distorto. Cerco ora di riparare. Durante tutto il periodo che corre fra il settembre-ottobre 1944 fino a tutto il gennaio 1945 le zone del forlivese (ovviamente posso riferirmi solo a quelle prossimali alla città) vennero numerosissime volte sorvolate dal misteriosissimo Pippo e, spesso, colpite. L'apparizione di tal aereo, sia in periodo di occupazione nazifascista, sia in quello di occupazione alleata (la zona ove io abitavo, ad es., venne liberata ai primi del novembre 1944), fu costante e sempre riferita - vox populi, compresa quella delle varie truppe d'occupazione - a un'azione di tipologia inesplicabile, pur se chiaramente condotta con fini eminentemente terroristici. Dirò di più. La preoccupazione di tal "Pippo bombardiere" era divenuta tanto assillante (anche pei racconti -forse esagerati- che correvan da zona in zona, da bocca in bocca) da indurre la popolazione ristretta nelle abitazioni (i tedeschi furono inflessibili, meno gli alleati, stante anche la rapida avanzata verso nord) a una continua, affannosa "vigilanza dei cieli". Ebbene, che io ricordi - e credo di ricordar proprio bene tutti i terribili eventi bellici di quel periodo occorsi in quella zona di Romagna; del resto, avevo dieci anni e mi avviavo a compierne 11, e in quei tempi si doveva maturare in fretta..... -, nessun civile e nessun militare distinsero le azioni di Pippo fra un "prima" e un "dopo" la Liberazione. Ovviamente non può ragionevolmente credersi che una "terza forza" operasse nei cieli a dispetto di nazifascisti e alleati, e, purtuttavia, insisto sul punto che la tipologia e la modalità dell'azioni aeree adottate da Pippo sembravan proprio assolutamente assimilabili; e preciso: quando più intenso si faceva il silenzio della notte, spessissimo e improvvisamente il cielo si riempiva del "ronzio" di un aereo apparentemente in "lento avvicinamento" (si parlava allora di aerei "cicogna"); d'un tratto in un punto del cielo apparivano i bengala (talora uno, talora molteplici); seguiva frequentemente un'esplosione. Sul punto, i miei ricordi di fanciullo furon spessi confrontati nel corso della mia vita con quelli di parenti e amici e tutti s'ebbe sempre occasione di convenire sul punto che, per quanto illogico sembrasse pensarlo, Pippo restava un misterioso fantasma dalle fattezze similissime sia prima che dopo la Liberazione.
  5. evion

    Pippo

    Nell'ottobre 1943 - avevo poco meno di 10 anni - sfollai da Forlì insieme a stretti parenti per andare ad abitare un paio di stanze in una casa contadina ubicata a una quindicina di km. (linea d'aria) dalla città. Oltre essere capitati in zona ove feroci furono i combattimenti, cadenzati da furiosi bombardamenti (specie d'artiglieria), capitò che si vivessero con estrema ansia due incursioni di Pippo (furono numerose su tutta quella parte di Romagna a partire dal settembre-ottobre 1944). Per dar immediata risposta alla domanda, prima di passare al resto, preciso subito che l'"ineluttabilità" di Pippo, notoriamente, era scherzosamente assimilata al ripresentarsi del mestruo (e al suo nomignolo): immancabile ed inevitabile. La prima incursione aerea avvenne durante l' "ultima" occupazione tedesca della casa contadina: sulla vasta area vennero piazzati due 88mm. Una notte gli occupanti ci fecero sloggiare in gran fretta dalle cantine entro cui eravamo costretti a vivere (poco meno di una settantina di persone, cui veniva permesso di uscire due volte al giorno pel rifornimento di alimenti) ordinandoci di disseminarci il più lontano possibile dall'immobile. Capimmo subito il perchè: sopra le nostre teste "ronzava" un aereo che stava gettando bengala. Quella notte Pippo fu misericordioso: non sganciò bombe. La seconda incursione di Pippo (perchè così le stesse truppe alleate occupanti la zona - polacchi e inglesi - la definirono) avvenne nel dicembre 1944. Primo ricordo è quello d'un intensissimo (davvero impressionante) fuoco contraereo che illuminò il cielo notturno; secondo ricordo il "ronzio" dell'aereo in avvicinamento; terzo ricordo la luce d'un bengala e poco dopo lo scoppio di un ordigno che, fortunatamente, esplose in un campo a un centinaio di metri dalla casa senza recare danni a cose o persone. Ciò che io mi chiedo è questo: se gli alleati definirono quell'incursione notturna opera di Pippo (e lo ricordo bene; perchè i capifamiglia vennero convocati presso il comando di zona ed eruditi sul come far comportare i parenti durante simili attacchi) come si concilia quell'affermazione con la circostanza (che a quanto leggo sembra acclarata ) che tali davvero asfissianti azioni belliche sarebbero state condotte unicamente da mezzi aerei angloamericani ?
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