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Calderara

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Risposte pubblicato da Calderara

  1. Mi spiace Calderara, non so quali siano le fonti dei tuoi dati, ma temo che si riferiscano alle primissime versioni del sistema AEGIS, e ho dubbi anche su quello.

     

    Sin dalla Baseline 2, ormai vecchia di 15 anni, il sistema AEGIS aveva capacità di gestire attacchi/difesa con tutti i mezzi a disposizione: dagli Standard ai Tomahawk ai sistemi ASW.

     

    Nelle ultime versioni sono integrati Sparrow ESSM, siluri, elicotteri, e così via.

     

    I dati che citi, tempi di illuminazione, tempi di reazione... da dove provengono?

     

    Te lo chiedo perchè i miei sono totalmente diversi.

     

    Il tempo minimo di separazione tra un missile e l'altro "in coda" è fornito in 1 (UNO) secondo.

     

    Questo significa che subito dopo l'impatto di un missile, il radar di guida passa a illuminare il bersaglio successivo, e basta un solo secondo di illuminazione.

    Parliamo quindi di 2-3 km di corsa, non 10-15.

     

    Molto dipende dalla situazione, ovviamente: se i bersagli in arrivo provengono da un numero non eccessivamente alto di direzioni (una, due, tre, perfino quattro) ogni singolo radar di illuminazione non avrà difficoltà a gestire un elevato numero di missili in volo.

     

    Inoltre le ultime versioni degli Standard dispongono, oltre al seeker semi-attivo, anche di un seeker all'infrarosso, che li rende del tutto indipendenti nell'ultima fase della traiettoria.

     

    I dati che ti riferisco sono di fonte Jane's o direttamente del costruttore.

     

    Infine, già ai tempi delle esercitazioni WALEX, 1995-1998, specifiche per testare l'utilizzo dei sistemi AEGIS in funzione antimissile cruise, il processo decisionale del sistema in modalità totalmente automatica dall'avvistamento al lancio dimostrò di poter reagire in 0,25 secondi !

     

    Peraltro, tutto questo discorso è poco più che accademico.

     

    Nel momento in cui una nave si ritrova a dover fronteggiare 3-4 missili antinave sea-skimming provenienti da direzioni diverse e a distanze ridotte, significa che tutto il sistema di difesa ha già fallito miseramente, visto che un attacco simile presuppone che più vettori nemici siano riusciti a individuare la nave, ad avvicinarsi a distanza utile di tiro e a lanciare un attacco coordinato da più direzioni (cosa di per sè estremamente difficile), senza alcuna reazione.

     

    A quel punto dubito che un qualsiasi sistema difensivo esistente possa evitare l'impatto, a prescindere dalle prestazioni teoriche.

    Nessuna fonte "accademica": solo esperienza diretta (Ufficiale di collegamento sull'USS Cole; Destined Glory 04 e 05; Enduring Freedom; Active Endeavour; Mimosa 06 in ordine sparso).

    Non lo dico per convincere nessuno: dai documenti operativi reali e dalle situazioni vissute le capacità sono quelle che ho citato. Se mi credi: bene; altrimenti: bene lo stesso.

     

    Il sistema Aegis (come il PAAMS) gestisce direttamente solo l'AAW. Il lancio di ASROC avviene tramite il sistema di ausilio al comando e la stazione guida missili; il sistema tomahawk ha una consolle dedicata dove viene programmata la navigazione e viene autorizzato il lancio. Per l'integrazione di elicotteri, bhé, esiste ancora il pilota.

     

    I tempi che ho riferito sono quelli che si ottengono all'interno di una COC; non confondere i tempi di lancio coi tempi di acquisizione e reazione. Il tempo di 1 secondo è quello fisico che deve intercorrere tra il lancio di due missili (lancio della coppiola sullo stesso obiettivo). LOL, lo vorrei vedere un SPG64 che acquisisce un bersaglio dopo 1 secondo che i dati gli sono stati passati dal radar di ricerca :D.

     

    Inoltre i sistemi non sono mai impostati per operare in automatico: è una cosa da pazzi furiosi. (Oddio... conoscendo gli americani...)

     

    Un missile antinave moderno (il Teseo lo ha sempre fatto) può non colpire dalla direzione individuata dalla congiungente lanciatore-bersaglio: è il cosiddetto tiro sguardato. E' tattica consolidata, nell'attacco ad un'Unità con difese adeguate, far arrivare i missili antinave contemporaneamente da direzioni diverse.

    Senza contare la navigazione per waypoint (feature che oggi hanno sia i Marte che i Teseo).

    Ed è proprio per contrastare minacce di questo tipo che si è sviluppato il PAAMS.

     

    Questa è la pratica. A te la teoria

  2. I missili Standard inseriti nei sistema AEGIS non richiedono un'illuminazione continua.

    Si possono lanciare molti missili in rapida successione, e i radar di illuminazione forniscono una guida "saltuaria", nel senso che illuminano a turno i vari bersagli a beneficio dei missili in volo.

     

    L'importante è che il bersaglio sia illuminato solo negli ultimi secondi di volo di ciascun missile.

     

    Ciò consentiva già alle prime versioni AEGIS di ingaggiare 12 bersagli contemporaneamente.

     

    Le ultime versioni possono ingaggiare contemporaneamente fino a 100 bersagli, aerei, navali e sottomarini con qualsiasi mix.

     

    Occhio quindi a dire che l'AEGIS è vecchio: ancora oggi è il punto di riferimento.

     

    ;)

    Attenzione: tutte le versioni dello Standard, compreso l'ESSM, richiedono la continua illuminazione del bersaglio almeno per gli ultimi 10/15 km di corsa (dipende dalla manovrabilità di questo).

    Attualmente un missile sea skimmer viene, nella migliore delle ipotesi, avvistato intorno ai 20/30 km (e si deve avere c**o); ad una velocità di mach 0.9 quella distanza è coperta in circa 74 secondi.

    Diciamo che ci vogliono 15 secondi per acquisire i dati, altri 5 per passarli alla SGM; partono i missili(1 sec per mettersi in traiettoria). A questo punto i bersagli sono a 15/20 km.

    Quindi ora gli SPG si devono occupare esclusivamente dei primi 2 bersagli. L'impatto dovrebbe avvenire dopo circa 9 secondi.

    Dopo l'eventuale abbattimento ci resta un patrimonio di 44 secondi (15 km) per reindirizzare i radar di punteria sui nuovi bersagli, acquisirli e guidarci gli ordigni che preventivamente sono stati lanciati. In pratica se siamo oggetto di un attacco con oltre tre missili AsuW, magari provenienti da direzioni diverse e, peggiore delle ipotesi, con forti capacità manovriere la vedo molto dura.

     

    Quindi l'ingaggio di bersagli multipli (anche 12... figuriamoci 100) per unità, come le spagnole, munite di 2 soli illuminatori con il lancio "alla cieca" dei missili è veramente pura utopia.

    Ad un simile risultato ci si possono avvicinare i Ticonderoga (con 4 illuminatori) ma il sistema -soprattutto per la presenza di un missile semiattivo al suo interno- è ormai concettualmente obsoleto.

     

    Inoltre, per puntualizzare, l'ingaggio contro bersagli di superficie o subacquei è assolutamente fuori discussione non essendo il sistema progettato per questo.

    Il lancio degli ASROC e degli Harpoon (come dei Tomahawk) è devolutoad altra parte del SDC.

  3. Calderara saresti così gentile da erudirmi(data la mia ignoranza) sul funzionamento del PAAMS e EMPAR e sulle differenze con le unità AEGIS Koreane, illustrando magari pregi e difetti delle rispettive navi/sistemi(gradisco anche un tuo giudizio personale)?

     

    GRAZIE :adorazione:

    Figuriamoci. Il PAAMS è un sistema che si basa su tre componenti principali (tra parentesi la scelta italiana):

    • un radar Early Warning 3D (S1850M)
      s1850m.jpg
    • un radar multifunzioni (EMPAR)
      Empar%20maq%20zoom.jpg
    • il missile Aster15 o Aster30
      aster30.jpg

    A grandi linee un bersaglio dovrebbe essere scoperto dal primo radar per poi essere "passata" al secondo (che comunque può scoprire autonomamente, a nche se a distanze relativamente ridotte).

    Questo apre una "cella" sintetica intorno al bersaglio, dimensionandola (e quindi determinando la precisione di tracciamento) a secondo della pericolosità di quest'ultimo. Le variazioni di dimensione sono puramente sintetiche e non fanno variare le caratteristiche elettromagnetiche del beam.

    Inoltre, essendo il tilt del beam totalmente comandabile elettronicamente, questo illumina il bersaglio ad intervalli di tempo non costanti e parzialmente indipendenti dall'orientamento fisico dell'antenna, aumentando la frequenza di battitura sempre a seconda della pericolosità assegnata al target.

    Questo radar ha anche (e contemporaneamente alla funzione di scoperta/tracciamento) la funzione di guidamissili instaurando un up/down-link con gli ordigni in volo, fornendo loro la posizione ed i dati cinematici del bersaglio, fino a che la testa cercante non è a distanza utile per acquisire autonomamente il target e di muoversi autonomamente.

    Il numero di bersagli tracciabili ed il numero di ordigni guidabili contemporaneamente sono dati ovviamente classificati ma su internet si possono facilmente reperire almeno gli ordini di grandezza.

    Anche l'Aster merita due parole: sorvolando sui dati di manovrabilità, raggio d'azione, ecc.. che pur essendo notevoli sono soggetti a future implementazioni, un aspetto da sottolineare è che è progettato (e colpisce) per impatto diretto e non per prossimità. Questo la dice lunga sulla bontà del prodotto e sul suo possibile PK.

     

    L'Aegis (che non è un acronimo, ma un nome vero e proprio), nato negli anni '60, si basa invece su quattro componenti:

    • il radar EW (tipicamente l'SPS49)
      an-sps49-nrl-s.jpg
    • il radar AN/SPY 1
      pic5031.jpg
    • uno (o più) radar guidamissili (come l'SPG51)
      300px-USS_Richard_E_Byrd_(DDG_23)_aft.jpg
    • il missile (Standar Missile)
      v99-74.gif

    La principale differenza concettuale sta nel fatto che gli SM devono essere costantemente controllati dai radar guidamissili e che questi seguono un solo bersaglio per volta. Questo porta ad avvertire quest'ultimo che è soggetto ad un ingaggio, essendo investito da una nuova onda EM (addirittura una CW) e a prepararsi con le contromisure/manovre appropriate; inoltre non è possibile ingaggiare più bersagli del numero di radar guidamissili efficienti a bordo: le implicazioni di questo fatto è self-evident.

     

    Per ulteriori chiarimenti chiedi pure.

  4. Attenzione a non farvi impressionare dai numeri. Queste "nuove" navi coreane nascono già vecchie e con tutti i difetti del progetto Aegis.

    Nello specifico se 128 missili vi sembrano tanti (e lo sono) è evidente, anche dalle immagini, che in volo ce ne possono essere solo tre contemporaneamente, guidati dai SPG di poppa e da quello di propra, con le conseguenti limitazioni nell'ingaggio contemporaneo di bersagli multipli :thumbdown:.

    A differenza del PAAMS, inoltre, il sistema allarma i RWR dei bersagli sin da prima del lancio.

    Un EMPAR con missili Aster è tutta altra cosa.

  5. Salve a tutti. Navigando in rete ho seguito un link di Google e sono capitato qua...

     

    Che dire di me? Grossetano, nato e cresciuto con gli Spilloni che si addestravano al dogfight sopra la mia testa. Vincitore di concorso per Pozzuoli ma per le armi (gli occhi sono quel che sono: solo 9/10): ho rifiutato.

    Scelsi la Marina ed ora sono un giovane ufficiale abilitato guidacaccia (in un modo o nell'altro questo è il lavoro che dovevo fare: al destino non si scappa! ;)).

    Attualmente sono a terra e dovrei imbarcare tra un anno circa: nave per ora sconosciuta .

    Sto conseguendo, moooolto lentamente a dire il vero :helpsmile:, il brevetto di pilota privato (AAPL) e... bhé, per il resto ci conosceremo.

     

    Ad majora!

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