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J.c. Copertino

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  1. Blue Water Operations approda anche su Itunes http://itunes.apple.com/it/book/blue-water-operations/id485642067?mt=11 Vi segnalo inoltre una recensione e l'intervista all'autore su Thriller Magazine: http://www.thrillermagazine.it/rubriche/11922/james-c-copertino http://angelobenuzzi.wordpress.com/2011/11/25/james-c-copertino-blue-water-operations/ Per altre Informazioni e per il romanzo stesso potete dare un occhiata anche qui: http://www.ultimabooks.it/ebook/fiction/tecnologico/blue-reviews-water-operations BWO non vi deluderà...
  2. Aggiungo al link dell' Ebook http://www.ultimabooks.it/blue-water-operations, il link del booktrailer: Vi ricordo che si tratta di un romanzo digitale (ebook) in formato epub o moby, ovvero leggibile da qualsiasi smartphone, Ebook reader o tablet. Su lulu ne trovate anche una versione cartacea, ma la vera forza della versione ebook digitale sita nel prezzo, meno di due euro, che credo valga il 'rischio' dell'acquisto. Non rimarrete delusi! Grazie dell'attenzione.
  3. Dopo i Guerrieri Dell'Aria, scuserete questa mia seconda incursione, per segnalare stavolta un ebook proposto ad un prezzo quasi ridicolo (1.99): Si tratta di un nuovo Ebook intitolato Blue Water Operations di cui prevedo l’uscita entro la fine di novembre. BWO raccoglie un po’ gli elementi di tutte e tre le serie a cui ho dato l’avvio ovvero l’Aviazione di Marina de I guerrieri dell’aria, I Force Recon Marine di Rosco Dunca e le operazioni speciali della CIA di Roberta Grup, già conosciuta all’inizio del racconto Vendetta Vodoo (parte dell’antologia l’Ombra della Morte) e della quale farete una conoscenza, oserei dire quasi carnale, in Taliban Commander. L’ebook sarà distribuito in tutti i principali canali telematici quali i siti di IBS, BOL, Feltrinelli, Apple ibookstore (ho programmato personalmente anche una app per appstore ma non so se proporlo o meno in quella versione), estore della Sony etc..etc.. e sarà proposto, per scelta del sottoscritto, ad una cifra variabile tra EUR 1.30 – EUR 1.90! Il prezzo davvero minimo non deve trarre in inganno: non si tratta ne di un racconto ne di un romanzo breve ne di una riedizione di qualcosa che era già uscito e che viene quindi dato ad un prezzo di seconda mano. E’ un romanzo, inedito, di lunghezza tradizionale di 500.000 battute, 85.000 parole circa, 400 pagine della vecchia carta più o meno, o 1000 videate di Iphone per mezzo di Ibook in formato Epub. Per capirci, se conoscete i miei romanzi, è esattamente la lunghezza di Angeli Neri. Tutta la storia ruoterà attorno alla portaerei USS Carl Vinson e al suo gruppo da battaglia, ma questa volta si tratterà di una trama di Spionaggio/action a ampio spettro, e non solo quasi esclusivamente aeronautica come per I Guerrieri dell’Aria. Con questo non voglio dire che non sono soddisfatto dell’esperimento aeronautico che anzi, ha riscosso molto più consenso di quello che mi aspettassi, fatto che, a parte una modesta soddisfazione, dimostra che l’argomento in generale può essere di sicuro interesse e che quindi il fatto che non ce ne siano molti in giro forse sta anche a significare che i generi che devono piacere o non piacere al pubblico non sono tanto scelti da chi legge, ma da chi pretende di vendere a tutti i costi. Per quanto mi riguarda, non volendo far ingiallire troppo il ricordo di alcuni personaggi, primo fra tutti Rosco Duncan ho optato per uno storia a più ampio respiro, rimanendo sempre entro in confini del tecnothriller militare. Senza svelarvi troppo della trama, vi lascio con la quarta di copertina e con alcuni estratti di questo ultimissimo lavoro, molto appassionante da scrivere, che spero non vi deluderà: Blue Water Operations Benvenuti a bordo della USS Carl Vinson, portaerei tecnologicamente avanzata che incrocia nell'oceano indiano, isolata dal resto della flotta. Benvenuti a bordo del Wichita, rimorchiatore d’altura che batte bandiera francese, e che trasporta un carico che vale molto più delle tonnellate di petrolio che ha caricato in Iraq, nel porto di Al Faw. Benvenuti nel Puntland, regione autonoma della Somalia, in mano a uomini disposti a tutto pur di vincere una guerra civile che va avanti da un decennio, anche a sguinzagliare una ciurma di pirati capeggiata da un pericoloso terrorista. Benvenuti nello Yemen meridionale, terra contesa tra Al-Qaeda e signori della guerra, pronti a collaborare solo quando in gioco c’e’ la testa di un occidentale. Tra incursioni di terra, duelli aerei, bombardamenti chirurgici e guerre di spie, le pagine di questo romanzo di azione pura tracceranno la rotta fino a Osama Bin Laden, dietro le quinte dell’operazione più segreta di tutti i tempi Incipit Lashkar Gah, Afghanistan Marzo 2011. Mezzanotte di fuoco, in Afghanistan. Omar Farah Al Saleh si passò la lingua sulle labbra secche per la polvere, portando in bocca tutta l’aridità del deserto ai piedi dell’Hindu Kush. Somalo di origine, aveva sperimentato nel Corno d’Africa ben altro caldo che quello della primavera nell’Helmand, ma alla polvere in sospensione non si era mai abituato. Negli oltre sei mesi di operazioni come combattente di Al-Qaeda al seguito delle milizie talebane del mullah Abdul Rahman, di polvere se ne era dovuta ingoiare almeno un quintale. Con misurata lentezza, collegò dei fili elettrici ai morsetti a vite del timer elettromeccanico e infilò il detonatore nei fori rastremati nella piastra posteriore d’acciaio dell’ordigno esplosivo. L’occhio vigile del mullah afghano sorvegliava con qualche difficoltà l’operazione di innesco sotto la luce fioca della luna, pronto a intervenire in caso di bisogno. “Fai attenzione con quei timer.” Si raccomandò Abdul Rahman. “Se attacchi il filo prima di caricarli, rischi di finire a cavallo di uno di questi razzi.” Bisbigliò in lingua araba. Ma Omar sapeva il fatto suo, in Iran, aveva avuto ottimi maestri. I due uomini avevano appena finito di sistemare dei razzi da 107mm su delle rampe improvvisate realizzate con listelli di legno. Dalle montagne puntavano contro un piccolo avamposto da combattimento nel deserto afgano, che gli americani avevano battezzato Combat Outpost Union. Il mullah si accarezzò la barba dalla punta resa rossa dall’henné, contemplando il lavoro di Omar. Oltre trenta razzi, scanditi nell’arco di quindici minuti, erano abbastanza per scatenare l’inferno. Il somalo osservò dall’altura l’interno della base, grazie a una telecamera dotata di zoom molto potente, in grado d’intensificare la luce notturna. A differenza del 2001, quando i talebani erano costretti ad arrangiarsi come potevano, adesso nei negozi di elettronica delle grandi città era disponibile a buon prezzo dell’ottimo materiale che fino a poco tempo prima sembrava poter essere dotazione solo degli infedeli. La COP Union non era che un semplice un anello di fortificazioni Bastion, realizzate per mezzo di mastodontici sacchi di iuta inseriti in una schermatura che, a causa delle dimensioni, potevano essere riempiti rapidamente con l’ausilio dei piccoli escavatori del genio militare. All’interno della base lo spazio era poco: non più di due tende color sabbia, che il somalo stimò non potessero ospitare più di una quindicina di soldati in totale, due veicoli Humvee parcheggiati e due shelter all’interno del quale i marine tenevano la loro riserva di munizioni e le dotazioni speciali. Lo scopo di una COP era quello di costituire un avamposto di sorveglianza lungo itinerari di importanza strategica, così da negare libertà di movimento ai talebani. Spesso, punti di forza e debolezze si rovesciavano, rendendole dei bersagli di operazioni di assalto ideali, di esercitazioni di artiglieria da parte dell’insorgenza, oppure, come quella sera, entrambe le cose. All’interno della COP le tre torrette ospitavano soldati armati di fucili d’assalto M4, lanciarazzi e mitragliatrici M249 SAW. A quell’ora della notte, proprio al centro della base, alcuni soldati parevano intenti a preparare del caffè, trafficando con un bollitore. Il somalo si immaginò che fosse la guardia montante. Alle spalle di Omar, fecero capolino le teste di cinquanta talebani, muovendo silenziosamente per scendere dall’altura, pronti a sferrare l’attacco in massa voluto dagli alti vertici Taliban che risiedevano al di fuori del paese. Helmand era l’unica provincia afghana in cui l’ISAF si era sostituito alle istituzioni locali. I marine controllavano direttamente il governatorato, le forze di polizia e l’esercito, mentre nel resto dell’Afghanistan tutte le operazioni andavano diminuendo, in vista del ritiro concordato nel 2014. …. L’addetto ai lanci, sulla destra, si abbassò toccando il ponte con la mano, contemporaneamente una nuvola di vapore proveniente dall’altra catapulta avvolse l’esterno del suo abitacolo riempiendo di nebbia la visuale. Rommel era già decollato. Ora era il suo turno: quando il manovratore segnalò agitando due dita sopra la testa, Banshee portò la manetta alla massima potenza militare, senza inserire il postbruciatore. Non appena il motore arrivò al massimo regime, la pilota accese e spense per un paio di volte le luci esterne per segnalare all’ufficiale di lancio che tutto era a posto. Preparandosi al calcio di inizio, serrò la mano destra sulla maniglia di servizio, per evitare di muovere inavvertitamente la cloche di comando durante il lancio, e chinò la testa per diminuire lo shock sul collo, anticipando l’imminente colpo dovuto all’accelerazione. Pochi secondi dopo, la spinta della navetta fece schizzare la lancetta dell’indicatore di velocità oltre la zona rossa e l’F-18E di Banshee balzò oltre il ponte di prua. “Sunliner 104 in volo.” … “Voglio un bicchiere di Gin!” Disse all’improvviso Hussein, tenendo alta la canna del suo Ak. “Anche io e poi farei saltare il cranio a metà di questi stronzi per masticare un po’ di khat dopo tutto quello che ci è capitato!” Rispose Abdallah, il terzo e ultimo pirata. Hussein rise spalancando la bocca, gli mancava una intera fila di denti nella parte destra. L’equipaggio del Wichita non capiva cosa si stessero dicendo, ma vederli gesticolare per mezzo dei loro fucili d’assalto, non li tranquillizzava. Aziz tirò fuori dalla tasca un telefono satellitare Thuraya, fornitogli da Omar, e cominciò a scorrerne la rubrica. Hussein, che dei tre pirati era l’unico a ritenersi all’altezza di quella situazione, fissava il contractor della Defence Option, l’unico che dal suo punto di vista poteva rappresentare una concreta minaccia. Yuri, al contrario, teneva lo sguardo volutamente verso il basso. “Secondo me quel tipo dovremmo farlo fuori subito.” Accennò Hussein indicandolo con il vivo di volata dell’AK47. … Mentre l’agente della CIA prendeva mentalmente nota di tutte le imprecazioni indirizzate a tre quarti dei quadri della sua agenzia per quel lavoro a metà, una energica bussata, annunciò una visita inattesa. Roberta si alzò dalla sedia, trattenendo il respiro per uscire dal tavolino, e tolse il chiavistello alla porta. Si immaginò che fosse qualcuno mandato dall’ammiraglio per verificare lo stato delle sue ricerche, invece si trovò davanti una pilota con la tuta da volo infilata e la sacca portacasco tenuta appesa dietro le spalle grazie ad potente bicipite rovesciato. Sul tessuto della tuta, si notavano ancora le pieghe dovute all’azione del corpetto anti-G. I capelli di Bongo erano sudati come se fosse appena uscita dalla palestra, ma a parte questo non dava nemmeno l’idea di essere ritorno da una missione di volo. … Questa volta, il problema era stato causato da due aerei da trasporto C2 Greyhound stracarichi, che erano appena atterrati sul ponte uno dopo l’altro. Il secondo, dopo aver agganciato un cavo tre, era riuscito a rompere chissà come la sospensione del carrello anteriore, dando una forte musata che aveva sconquassato mezzo aereo. Non c’erano state esplosioni, ne fiamme, però rimuovere l’aereo avrebbe richiesto un po’ di tempo. L’Air Boss stava visionando la ripresa dell’atterraggio, e la pioggia di scintille lasciava supporre che si dovesse procedere a ripristinare la gommatura del ponte, cosa che sarebbe stata tutt’altro che rapida. Quando l’ammiraglio Santiago venne informato, aveva appena fatto riattivare il TFCC, la sala operativa per il comando di bandiera che ospitava lui e un numero molto ristretto di persone, e che normalmente non veniva impiegata delegando tutte le operazioni direttamente al CIC. Non riuscendo a trattenere la rabbia, tirò una tazza di ceramica contro la replica in scala della portaerei che avrebbe dovuto tenerlo aggiornato sullo stato dei velivoli sul ponte, riuscendo a centrare il modellino, proprio nel punto esatto dove si era verificato l’incidente nel mondo reale. … Dall’altra stanza, giungevano molto affievolite delle conversazioni dai toni animati, condotte in arabo e che appoggiando un orecchio al muro, ritenne fossero legate ai soldi. Questo poiché una voce, che doveva essere quella di Omar, continuava a ripetere il termine fluss, che ricordava significasse denaro. “Tempo fa mi avevi detto che la testa di un occidentale mi avrebbe fruttato almeno un centinaio di migliaia di dollari. Qui ce ne sono solo trenta, non è abbastanza.” Omar spiegava le sue ragioni cercando di essere rispettoso, però gli affari erano affari, soprattutto in Somalia, da dove veniva lui. “Non bisogna essere ingordi Omar, la Jihad non ha un tariffario!” Tuonò Abu Basir. Omar era sicuro di sé e sapeva di aver dato molto alla causa islamica, forse anche più dell’uomo che sedeva davanti a lui, con il mantello a trame dorate. “Non è questione di Jihad, la vita di quest’uomo mi appartiene, e se fosse una pecora, tu dovresti pagarmela per quello che vale.” “La vita di tutti noi appartiene ad Allah!” Abu Basir si alzò in piedi. “Solo lui ne stabilisce il prezzo!” “Io sono un buon mussulmano.” Cercò di spiegargli Omar. “Ho messo la mia vita nelle mani di Allah per vostra intercessione. Ora per vostra intercessione voglio che Allah mi dia la giusta ricompensa.” Rispose determinato. “Se è questo che pensi, allora riprenditi quell’uomo e andatevene fuori di qui, a piedi e da soli. Non avrai mai più un’altra occasione con me.” … “Vai!” urlò Duncan al primo marine dandogli una pacca sulla spalla. L’uomo si appese alla corda, e sparì nel buco infernale. Grazie agli spessi guanti da lavoro si lasciò scivolare per una quindicina di metri, stringendo il canapone anche tra le ginocchia e con la punta degli stivaletti da combattimento, per rallentare la caduta. Dopo pochi secondi atterrò, battendo pesantemente i piedi, sollevando una nuvola di polvere, mentre altri marine sopraggiungevano dalla stessa corda. Nella parte posteriore del CH-46, Parezo fece sedere il primo marine sul bordo della rampa, assicurandosi che tenesse ben stretta la corda che gli penzolava davanti, prima di impartirgli l’ordine di lasciarsi scivolare giù, lasciando il posto al marine successivo. In meno di 30 secondi, tutti gli uomini del MARSOC uno dopo l’altro, scivolarono giù da entrambi gli elicotteri. Terminati i lanci, Roberta Grup incrociò lo sguardo del loadmaster dell’elicottero in procinto di comunicare ai piloti l’ordine di andare a coprire i marine da un’ altitudine di sicurezza. L’agente della CIA si infilò rapidamente gli spessi guanti da lavoro agganciati al cinturone, e saltò per aggrapparsi alla corda. “fanc*lo.” gridò mentre scendeva. In un attimo la carlinga, il loadmaster e tutto il maledetto CH-46 le sembrarono fare un balzo all’indietro. Pochi secondi dopo toccò terra anche lei. … Nella cartellina, oltre alla biografia del generale, c’erano un paio di foto che lo mostravano in tuta di volo e un paio di scatti rubati a terra di un caccia dalla livrea mimetica color desertico e il logo della repubblica dello Yemen. “Questo sarebbe il suo aereo?” Domandò Santiago. “E’ un F5 della Northop.” Spiegò Daley. “Ma non si lasci trarre in inganno: quell’aereo è stato completamente modificato e revisionato nell’avionica dai cinesi, che ne possiedono alcune centinaia, compresi un paio sperimentali come questo.” “Tecnicamente, non può reggere il confronto con i nostri F-18.” S’inserì il CAG, infilando rapidamente quella frase nella discussione, come se fosse un missile AMRAAM. “Non so esprimere un parere tecnico, perché non lo sono.” Fece Daley. “Però sono un ufficiale intelligence. E in forza di questo posso dirle che il generale preferisce usare questo tipo di velivolo in luogo dei MIG 29, perché lo ritiene di impareggiabile maneggevolezza, tale da garantirgli sorprendenti exploit nei combattimenti in volo.” “Sono stronzate.” Fece ancora il CAG demolendo la sua teoria. “Impareggiabile maneggevolezza nel confronto contro un altro contadino che molla la zappa per imbracciare uno stick di comando.” Spiegò tirandosi indietro contro lo schienale della poltrona. “Porta personalmente il suo velivolo in Cina e si addestra con i loro piloti, come può leggere dalla scheda. I cinesi lo chiamano Gwei Lo.” “Cosa vuol dire?” Domandò Santiago. “In cantonese: Uomo Fantasma.” “Promettente…” mormorò Auten. Il CAG si astenne dal commentare. L’ammiraglio chiuse il dossier, quel tipo sarebbe stato una brutta gatta da pelare. … Kendrik provò a schiacciare dei tasti a caso, nessun led sembrava attivo, il computer non era nemmeno in carica. Mentre Kendrik era intento a effettuare questo controllo il tetto fu travolto da una pioggia di pallottole e un colpo da venti millimetri gli passò proprio tra le mani, spezzando a metà il computer, bucando il tavolo e finendo nel pavimento. Il tenente cadde all’indietro e venne fatto rialzare da Franks. “Sta bene?” “Sì ma c’e’ mancato un pelo.” Esclamò. Non aveva appena finito di dirlo che il tetto della stanza crollò proprio davanti ai loro occhi, e per poco non li seppellì vivi. Kendrik si trovò tra le braccia il torace smembrato di uno dei guerriglieri morti. :::::::::: Credo che prometta bene per Eur 1.99, quindi spero che lo consiglierete anche ai vostri amici non appena uscirà. Ne farò probabilmente anche una versione cartacea per i fondamentalisti del libro tradizionale, ma in qualche caso il prezzo salirà di almeno dieci euro, a causa del servizio di stampa. A presto, grazie dell’attenzione e… vi terrò informati! Vi ricordo che il Romanzo è disponibile in Ebook su http://www.ultimabooks.it/blue-water-operations
  4. Nuovo Teaser trailer de "I guerrieri dell'Aria", dategli un'occhiata se amate l'acrobazia aerea.
  5. Sempre parlando del Romanzo "I Guerrieri dell'Aria" Segnalo questa nota con una sintetica presentazione del libro e alcuni estratti del romanzo. http://www.facebook.com/note.php?note_id=498576590736&id=1006145933
  6. se il link proposto non funzionasse sul vostro browser provate questo: http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/i-guerrieri-dellaria/14328999
  7. I guerrieri dell'aria è finalmente uscito! E' acquistabile sul sito lulu a 16.50EUR in versione cartacea o scaricabile in versione pdf a 6.50EUR: http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/i-guerrieri-dellaria/14328999 Una visita al link vale quantomeno per vedere la bellissima copertina. Grazie!
  8. Forse il volo dell'incursore è un po' introvabile nuovo...dovresti provare su ebay o il mercatino di comprovendolibri.com (o it?). Il ritorno degli incursori invece si dovrebbe poter trovare (forse per certi versi è anche meglio del primo, tutto sommato volano anche di più) nel senso che te lo ordinano oppure te lo ordini da solo su ibs! Io ormai i libri li compro quasi solo online:)
  9. Nati per combattere è carino, ed è si un technothriller a sfondo aereo. Di Dale Brown ho recentemente letto Rogue Forces (in inglese) che mi è piaciuto anche di più. Hawx di Tom Clancy non credo sia mai uscito in italiano, anche questo lo puoi trovare amazon e credo sia in uscita anche il seguito: http://www.amazon.com/Tom-Clancys-HAWX-David-Michaels/dp/0425233197/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1290753003&sr=1-1 In pratica è scritto da David Michaels con il patrocinio di Tom Clancy (diciamola cosi) da tempo David Michaels è il Ghost Writer sia di Clancy che di altri scrittori d'azione per thriller di tipo militare (spesso usa altri nomi) quindi tutto ok. se cerchi libri in italiano comunque, c'e' anche tutta la serie di Stephen coonts prima che deviasse sullo spionaggio e cioè: Il Volo dell'Incursore, Il Ritorno degli Incursori, L'ultimo volo, e il Minotauro. I primi due sono ambientati in epoca vietnam ma sono bellissimi. I guerrieri dell'Aria è la storia (fiction quindi non vera ma molto esauriente dal punto di vista tecnico) di un pilota (o meglio di un equipaggio) di Prowler in Iraq, alle prese con una versione particolare dell'EA-6 alla vigilia della sua dismissione per l'entrata in servizio del Growler che insieme ad altri piloti di EA-6 ed F-18 si trova a dover fronteggiare un particolare minaccia che rischia di riaprire le tensioni tra Iraq e Iran e quindi, evidentemente, anche con gli stati uniti. Dal punto di vista pratico ci sono situazioni a bordo di una portaerei che incrocia nel golfo, combattimenti aerei, supporto alle truppe di terra, rifornimenti in volo, situazioni di emergenza il tutto condito da una accurata descrizione dei sistemi di bordo. Quando avrò maggiori dettagli sulla data di uscita, che ritengo sia comunque entro la prima metà di dicembre, vi terrò aggiornati!
  10. Ciao non ho capito perfettamente la domanda. Ad ogni modo il libro "I guerrieri dell'Aria" presentato in questo 3d è appunto un romanzo ovvero non è un saggio ne un memoriale di esperienze di volo (se è questo che intendi) ma "fiction" vera e propria a tema aeronautico. Dovrebbe uscire tra una quindicina di giorni e sarà disponibile per mezzo del sito http://www.innovari.it/scudo.htm oppure lulu.com. Il numero verde citato invece consente di ricuperare altri tre romanzi che ho scritto a tema militare, ma non aereo (Forze speciali, Swat, Antologia noir). Se cerchi altri titoli sull'argomento avio credo che in questa sezione del forum troverai in altri 3d che suggeriscono libri o riviste da leggere. Per dirti la mia, purtroppo i romanzi a tema aeronautico sono un po' pochi in italiano, anzi troppo pochi e ancora di meno, forse quasi zero, sono quelli di autori italiani relativi a esperienze dirette, personali, con velivoli recenti e di storia recente. Viceversa la situazione cambia per i libri in inglese, a parte Hawx di Tom Clancy (che non è proprio eccelso specie se uno lo compra nello specifico per leggere di scene di volo) e i vari Dale Brown che invece non sono davvero male, c'e' tutta la serie Carrier di Keith Douglass che forse non sarà il massimo dal punto di vista narrativo ma è davvero un orgia di informazioni e situazioni divertenti intriganti per gli appassionati. Ne ho citati solo tre ma gli autori interessanti sono anche di più. Sempre in inglese e possibile recuperare diversi saggi memoriali che trattano dettagliatamente di interi cicli di addestramento o campagne di guerra non mi ricordo a memoria gli autori ma mi vengono in mente titoli come: Airwarriors, Volture's Row, Viper on the storm e Ironclaw solo per citarne alcuni. Da segnalare anche Hellfire di Ed Macy, pilota inglese di AH-64 (elicottero d'attacco) che racconta recentissime esperienze di guerra in teatro operativo. Comunque dai una chance anche a I guerrieri dell'aria quello che posso assicurarti è che le parti di volo sono preponderanti.
  11. Piccola precisazione, il sito corretto di Edizioni Scudo è: http://www.innovari.it/scudo.htm (il precedente era a una rivista edita sempre da Edizioni Scudo) per eventuali altre informazioni c'e' anche il profilo fb dell'autore: http://www.facebook.com/profile.php?id=1006145933 oppure, ovviamente, si può parlarne in questo 3d.
  12. Rubo un po' di spazio per segnalarvi la prossima uscita di un romanzo (in italiano) che ha per focus l'Aviazione di Marina Militare Americana, ma invece di postare la quarta di Copertina vi rimando direttamente al Booktrailer che ritengo sia a prescindere simpatico da vedere: L'uscita del libro è per ora prevista a dicembre con le Edizioni Scudo: http://shortstoriesmag.splinder.com/. Per chi fosse attratto dal thriller militare in generale sono disponibili anche La coda del Diavolo (romanzo di azione e spionaggio sulle forze speciali italiane) e Angeli Neri (sulla Swat di Los Angeles) entrambi editi da Armando curcio e disponibili in edizione economica al numero 800-834738. (Anche in questo caso il booktrailer del primo è su Youtube.) Grazie per l'attenzione!
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