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fennek

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Risposte pubblicato da fennek

  1. Leggendo la notizia ho pensato subito a personale in partenza per l'esercitazione Mare Aperto che inizia lunedì 2 Marzo:

     

    http://www.difesaonline.it/index.php/it/9-notizie/mare/2660-riprende-il-ciclo-addestrativo-della-mm-con-l-esercitazione-mare-aperto

     

    Poi puntualmente arriva la conferma:

     

    http://www.difesaonline.it/index.php/it/13-notizie/mondo/2672-l-italia-manda-reparti-speciali-in-libia-facciamo-chiarezza

     

    Ora per capire dove è diretta la San Giorgio, basta aspettare l'elenco delle unità cha partecipano all'esercitazione.

    Peccato che si tratta di Mare Aperto e non Amphex, mi sarebbe piaciuto vedere finalmente utilizzati i Mangusta in una simulazione di Missione come supporto alle forze da sbarco. Magari in previsione di un possibile intervento in Libia.

  2. Il problema della libia e dell'isis si risolve con astuzia e inteligence, non con la forza perchè non sono uno stato.

     

     

     

    Condivido pienamente questa analisi. Poi scusate, attualmente esiste già sul campo una Coalizione anti IS in Libia. Basta guardare le forze impegnate sul campo: ad est l'Egitto sta prendendo varie iniziative contro IS, anche a ovest Tunisia ed Algeria hanno formato una formazione per il controllo e la non proliferazione di personaggi IS nei loro territori, infine a sud a 70 km dal confine libico c'è la FOB Madama della Legione Straniera Francese con il compito di interrompere il traffico di armi proveniente dalla Libia verso il Niger e Mali dove è in corso l'Operazione Serval.

    Basterebbe quindi, come suggerisce David79, inviare una nostra flotta a prendere il controllo del mare, interrompendo il flusso di rifornimenti all'IS, creando una nostra FOB sul mare.

  3. IS ha scommesso sul fatto che la guerra guerreggiata sia un mezzo rifiutato dall’Europa e dall’Italia, per questo si è esposto dandoci per la prima volta un potenziale campo di battaglia con minori problemi politici di quelli che avremmo attaccando sul campo in Iraq: per il vuoto di governance irrisolvibile che si creerebbe spazzando via il califfato. Ma in Libia si potrebbe fare. IS ha scommesso su questa “predisposizione” dell’Europa. Se ha visto giusto si attesterà in maniera decisiva sulla costa africana, perché non esiste alcuna opzione politica non militare che possa risolvere a breve la situazione urgente.
    Non mi aspetto che UN decida alcun intervento, riproponendo quelle attese che in questo contesto generano solo vulnerabilità.
    Mi auguro che l’Italia capisca che comunque è in prima linea e che una completa revisione delle pratiche di assistenza in mare ai barconi è prioritaria, insieme alla consapevolezza che mai come ora la sicurezza nazionale si tutela all’estero.

  4. La mia era una domanda a 360°... sia dal punto di vista prettamente logistico, che da quello bellico..

    Dal lato logistico, mi auguro che meccanicamente il mezzo sia valido, non come fu per gli Ariete in Iraq che tornarono mal messi nonostante non fossero mai (credo) entrati in combattimento..

    Dal lato combattimento mi piacerebbe sapere da qualche militare sul campo la praticità, la resistenza, la versatilità del mezzo senza che necessariamente si parli solo in occasione di qualche disgrazia.. IED.. come leggevo nei post precedenti .. da quelle maledette non c'è riparo assoluto... + alta la protezione + alta la carica tnt....

  5. A mio avviso l'Italia comunque vadano le cose ci rimette:

     

    - Se Gheddafi riprende il controllo del Paese ci fa pagare il " tradimento politico" e ci taglia i contratti dell'ENI e ci riempie di emigrati.

     

    - Se Gheddafi viene cacciato, il nuovo esecutivo ci rimprovererà la nostra "inattività" a scapito di paesi intraprendenti come Francia e Gran Bretagna i quali entreranno di peso nell'economia

    della nuova Libia soppiantando le aziende Italiane.

     

    Penso che in politica estera ce la stiamo giocando male.

  6. Buone notizie in questo campo, riporto un tratto dell'articolo di Analisi Difesa di questo mese:

     

    .."Qualche perplessità rimane sulle dotazioni individuali, che debbono tuttora fare affidamento su un corpetto antiproiettile ormai datato, pesante e soprattutto assai poco ergonomico. Il sostituto è stato già individuato ed è in via di distribuzione: speriamo raggiunga i reparti al più presto, in questo campo non sono davvero tollerabili economie e ritardi."

     

    http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_8034243544/numero114/article_816582587735657276862475210446_2683573816_0.jsp

  7. Guardando diverse immagini dei militari in Afganistan mi sono chiesto per quale motivo le protezioni personali si limitino esclusivamente ad uno striminzito giubbotto antiproiettile (mi auguro modernissimo) lasciando scoperto punti sensibili e mortali, non a caso l'ultimo Nostro caduto è stato preso sotto l'ascella.

    Facendo una ricerca in rete mi sono reso conto comunque che è il pensiero comune di tutti gli eserciti fornire esclusivamente il giubbotto antiproiettile, possibile che la tecnologia di cui disponiamo non permetta la realizzazione di "armature" più "coprenti" ? Qualcuno è a conoscenza di studi e/o ricerche in questo senso? Ho visto kit dove viene inserita una protezione in zona inguine, ma non l'ho ritrovata in foto reali in zona operativa, maggiore protezione comporta minore mobilità? mi chiedevo se qualche militare che ha avuto modo di usarle in zona operativa mi possa chiarire questi miei dubbi..?

     

    P.S

    Ho cercato nel forum ma non ho trovato nulla.

  8. In questo recente articolo riguardante la celebrazione dell'83° anniversario della costituzione della specialità carrista, svoltasi a Pordenone il 1 Ottobre si dice che causa tagli di bilancio i mezzi attivi sono veramente esigui, possibile? esattamente dice :

     

    "La carenza di fondi e la convinzione che i carri armati siano ormai poco utili nelle guerre contro-insurrezionali ha ormai messo in ginocchio questa specialità e la brigata Ariete, ormai quasi priva di carri operativi. Le manutenzioni ormai scadute e la difficoltà a reperire alcuni pezzi di ricambio sembra abbiano ridotto ad appena una decina i carri Ariete in grado di muovere e, forse, di combattere".

     

    Non voglio pensare che siano le reali condizioni dei nostri mezzi, capisco il periodo di "vacche magre" ma una condizione tale sarebbe intollerabile per un paese come il nostro.

     

    http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_8034243544/numero112/article_352464307652318068606256377068_2683573816_0.jsp

  9. Non vorrei sbagliare ma in Afganistan mica ci siamo andati in nave, il contingente è stato trasportato tramite C130J e nel caso di mezzi pesanti tramite An-124 a nolleggio.

     

    Dimenticavo, gli uomini della truppa tramite B-767 CTA, poi sono stati utilizzati pure i C27J come soluzione trasporto in teatro operativo.

     

    doppio post, tacca

  10. lo richiedo. con che navi siamo andati in Af? ;)

     

    Non vorrei sbagliare ma in Afganistan mica ci siamo andati in nave, il contingente è stato trasportato tramite C130J e nel caso di mezzi pesanti tramite An-124 a nolleggio.

  11. è un unità della classe Galicia, della marina spagonla.

     

    Non sapevo che c'erano pure loro in "Operazione Leonte" !!

     

    Mi è venuto un dubbio..io questa foto l'ho trovata nel sito della MM nella sezione Operazione Leonte 2006 ... ma guardando bene l'immagine non vedo nessun distintivo ONU sotto cui siamo andati in Libano, non è che questa foto sia stata fatta durante qualche esercitazione..? magari congiunta con altre Unità Nato..?

    e che l'abbiano inserita per far numero... poi in Libano i mezzi non sono sbarcati in porto..?

     

    Che dite può essere una giusta ipotesi ?

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