In uno studio che sto conducendo esiste una filosofia, un modus vivendi all'interno delle IDF:
Israele è un paese che aveva circa due milioni di abitanti e non aveva certo le risorse umane per una guerra a lungo termine, perciò ogni lutto era vissuto come un lutto nazionale. Da ciò si sviluppò quella sindrome di accerchiamento che caratterizzerà l’essere degli israeliani che darà origine alla dottrina delle IDF o Tzahal (acronimo che sta per Tzavà Haganà Leisrael: forze di difesa israeliane).
la dottrina si sintetizza in 3 punti
-a causa della mancanza di profondità strategica del suo territorio e dell’alta concentrazione delle città che va ha Haifa ad Askelon e quindi di popolazione, Israele non può sostenere una guerra entro i propri confini, anche a causa dell’ enorme impatto che essa avrebbe nella popolazione civile. Pertanto la guerra deve essere combattuta nei territori nemici.
-Israele è e resta una piccola nazione dall’economia precaria e basata su delica-ti equilibri: a causa di ciò non può sostenere una lunga guerra che danneggerebbe il suo apparato economico
-Israele a causa delle sue origini e in ricordo della Shoà, e con una popolazione poco numerosa non può contare un alto tasso di perdite sia tra i civili che nei militari, perciò i ragazzi in Israele sono chiamati a fare il servizio di leva per tre anni e le ragazze due anni, con frequenti richiami, fino all’età di 45 anni. Ciò fa si che tutti i giovani siano sotto le armi, essendo quello israeliano un esercito basato sulla costrizione, con un alto numero di riservisti e un numero esiguo di professionisti. I giovani partono per le caserme alla fine delle secondarie, con rari casi di rinvio, per cui le perdite in battaglia colpiscono i giovanissimi con le relative problematiche sociali, perciò le IDF devono limitare al minimo le perdite. Guerra preventiva, veloce e con poche perdite: questi i pilastri del sistema militare di Gerusalemme
una guerra difensiva giocata sull'attacco
x limitare le sue perdite, combattere in territorio nemico, di cui si aveva una buona conoscenza, grazie al mossad, e fu veloce. 132 ore durò la guerra, gli egiziani persero fra i 10 mila e i 15 mila uomini, di cui 1500 ufficiali e 40 piloti. in aggiunta 5 mila dispersi. x quanto riguarda la giordania di morti ce ne furono 700, ma tra feriti e dispersi si arriva a 6 mila uomini. le perdite della siria si calcolarono tra 450 uomini e 1800 feriti. israele ammise 800 morti e 2563 feriti. ma il bottino che fece della guerra fu enorme, non solo i territori che occupò, ma anche x il materiale bellico:
85% del materiale militare egiziano andò perduto, x una valore di 2 miliardi di dollari; in + 320 carri armati, 480 cannoni, 2 batterie dui missili SAM e 10 mila veicoli. la lista giordana è ancora + lunga: 179 carri armati, vi ricordo che erano di produzione americana, 53 veicoli da trasporto truppe corazzate, 1062 cannoni, 3166 veicoli e quasi 20 mila armi di vario genere. ma i siriani se la cavarono a buon mercato, dato che persero 470 cannoni 118 carri armati e 1200 veicoli. la IAF distrusse in 3279 missioni 469 apparecchi, cifre che includono l'85% degli apparecchi egiziani e ttt i loro bombardieri.