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Francia, Precipita elicottero miliare italiano


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L'elicottero, alla fine, risulta essere dell'84° di base a Brindisi e non dell'83° di Rimini.

Ecco i nomi dei caduti.

 

 

 

Un elicottero HH-3F del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare è precipitato intorno alle ore 16.30 in Francia durante un volo di trasferimento da Dijon a Florennes, in Belgio. L'elicottero apparteneva all’84° Centro SAR (Search and Rescue) di Brindisi.

 

Tutti deceduti gli otto membri dell’equipaggio.

Sette appartenevano al Centro SAR di Brindisi. Di seguito i nomi:

Capitano pilota Michele CARGNONI, 30 anni, di Brescia;

Tenente pilota Marco PARTIPILO, 29 anni, di Bari;

1° maresciallo Giovanni SABATELLI, 50 anni, di Fasano (Brindisi);

1° maresciallo Carmine BRIGANTI, 41 anni, di Balzano (Taranto);

Maresciallo 1^ classe Giuseppe BISCOTTI, 37 anni, di Grottaglie (Taranto);

Maresciallo 1^ classe Massimiliano TOMMASI, 34 anni, di Calimera (Lecce);

Maresciallo 1^ classe Teodoro BACCARO, 31 anni, di San Vito dei Normanni (Brindisi).

A bordo c’era inoltre il Capitano pilota Stefano Bazzo, originario di Vicenza, in servizio all’83° Centro SAR di Rimini.

 

L’elicottero precipitato, insieme ad un altro dello stesso tipo, era decollato in mattinata dalla base di Rimini per raggiungere la base militare di Florennes (Belgio), dove avrebbe preso parte da domani ad un’attività addestrativa multinazionale denominata TLP, Tactical Leadership Programme.

Dopo uno scalo tecnico per il rifornimento a Dijon, in Francia, l’elicottero è ridecollato alla volta di Florennes. Durante il volo, per cause al momento sconosciute, l’elicottero è precipitato.

 

L'Aeronautica Militare ha nominato una commissione d'inchiesta per accertare le cause dell'incidente.

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Condoglianze alle famiglie dei caduti.

Certo che ne cadono di elicotteri tra esercitazioni, esibizioni e trasporto vario quanti ne son già successi quest'anno? L'incidenza di questi incidenti è statisticamente normale? Manco fossero operazioni belliche...

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Come ho scritto altre volte la perdita di velivoli da parte dell'AM è fisiologica oltre che in linea con le altre forze aeree. A noi colpiscono molto queste tragedie, ma non è che le altre aereonautiche ne siano esenti. Se visitate frequentemente il sito web dell'USAF leggerete spesso di un A-10 precipitato in Arizona, di un F-16 perso nel Michigan, di un C-130 danneggiato a Puerto Rico, etc etc.

 

Purtroppo la perdita di un velivolo ogni tot ore di volo è non solo prevedibile, ma prevista.

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Come ho scritto altre volte la perdita di velivoli da parte dell'AM è fisiologica oltre che in linea con le altre forze aeree. A noi colpiscono molto queste tragedie, ma non è che le altre aereonautiche ne siano esenti. Se visitate frequentemente il sito web dell'USAF leggerete spesso di un A-10 precipitato in Arizona, di un F-16 perso nel Michigan, di un C-130 danneggiato a Puerto Rico, etc etc.

 

Purtroppo la perdita di un velivolo ogni tot ore di volo è non solo prevedibile, ma prevista.

 

Eh,un secondo.

Non sono molto d'accordo con questa affermazione.

 

Vi sono alcune linee di volo che sono esempi di come una manutenzione perfetta non porti ad incidenti.

Una cosa sono gli incidenti dovuti ad errori umani o altri fattori esterni alla macchina,e una cosa sono gli incidenti dovuti a problemi tecnici.

 

Ti faccio l'esempio del Naval Air Training Command,per l'addestramento dei piloti e navigatori di US Navy,Marines,US Coast Guard e parte degli studenti USAF,che comprende tutti i T-34C Turbomentor,i T-6A Texan II,i T-44A/C Pegasus,i TC-12A Huron,i TH-57B/C Sea Ranger,i T-2C Buckeye,i T-39D Sabreliner,i T-1A Jayhawk e i T-45A/C Goshawk,per un totale che va dai 500 ai 1000 velivoli(facendo un conto molto grossolano).

 

Ecco,tutti gli ultimi incidenti mortali che hanno coinvolto questi mezzi,alcuni dei quali(come il T-34C,il T-44A e il TH-57B/C,il T-39D eil T-2C) sono macchine costruite negli anni '70 se non prima,sono stati causati da errori umani(comuni visto che si tratta di addestramento,e anche se c'è l'istruttore lo studente per sua natura fa errori) o da fattori esterni(tipo bird strike).

Vi sono stati certamente vari inconvenienti tecnici finiti con un atterraggio d'emergenza(senza grosse conseguenze per il mezzo o i piloti) ma credo sia evidente la meticolosità con cui viene effettuata la manutenzione(che per inciso è affidata a contractors esterni,in questo caso la Sikorsky Support Services,che devono garantire una certa disponibilità tecnica degli aeromobili).

 

Per questo un incidente dovuto a motivi tecnici non solo non è prevedibile,ma non è neanche previsto nè tanto meno accettabile.

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onore ai caduti e condoglianze alle famiglie...una graozza perdita....non erano neanche in zona di guerra e in piu loro ke salvano vite umane nessuno ha potuto salvare la loro :( ...staremo a vedere i risultati...chi ha visto (sentendo il tg) ha detto ke l'elicottero non è precipitato scendendo e andando avanti..ma è caduto in verticale come un blocco di ferro (non so se mi spiego)...poi bisognerà vedere vari fattori la manutenzione, guasti ecc..forse anke il caso qualcosa è ceduto così...strano però l'elicottero ha 2 motori....si bè dopo bisogna vedere se sono ceduti i motori

Modificato da Gabu86
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onore ai caduti e condoglianze alle famiglie...una graozza perdita....non erano neanche in zona di guerra e in piu loro ke salvano vite umane nessuno ha potuto salvare la loro :( ...staremo a vedere i risultati...chi ha visto (sentendo il tg) ha detto ke l'elicottero non è precipitato scendendo e andando avanti..ma è caduto in verticale come un blocco di ferro (non so se mi spiego)...poi bisognerà vedere vari fattori la manutenzione, guasti ecc..forse anke il caso qualcosa è ceduto così...strano però l'elicottero ha 2 motori....si bè dopo bisogna vedere se sono ceduti i motori

 

E comunque anche se perdi i motori puoi sempre salvarti con l'autorotazione.

Aspettiamo l'esito dell'inchiesta.

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Purtroppo la perdita di un velivolo ogni tot ore di volo è non solo prevedibile, ma prevista.
Vi sono alcune linee di volo che sono esempi di come una manutenzione perfetta non porti ad incidenti.

Per questo un incidente dovuto a motivi tecnici non solo non è prevedibile,ma non è neanche previsto nè tanto meno accettabile.

L'incidente non è prevedibile ma è previsto, e va anche accettato, perché è così che va la vita!

 

Anche la migliore manutenzione non potrà mai garantire l'assenza di incidenti distruttivi, la quale è quasi sempre causa di una serie di coincidenze particolari.

In sede di progetto di un qualsiasi aeromobile, si definiscono anche i parametri di affidabilità dei componenti, cioè si accetta che statisticamente dopo un certo numero di ore di volo un componente si possa rompere. Quello che deve succedere è che la rottura di un pezzo dell'aeromobile non pregiudichi tutti gli altri, per esempio se mi si rompe un elemento strutturale, questo non deve far collassare tutta la struttura. Infatti, si sentono molti incidenti senza perdita del mezzo (carrelli che non scendono, perdite di potenza, ecc...).

Ma è impossibile prevedere tutte le casistiche di guasto, poiché ci sarà sempre un guasto che non è mai stato studiato in certe condizioni particolarissime, che porta alla perdita del mezzo.

Se uno legge le cause e condizioni di un incidente che ha portato alla perdita del mezzo, sembra che tutto sia scritto da uno sceneggiatore di un film!

Modificato da Maurice
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Mi unisco al dolore delle famiglie,penso che ne abbiano bisogno.

Erano grandi,hanno salvato una bambina e sicuramente tante altre persone,mio padre ha seguito la loro operazione via radio dalla centrale operativa di Maristaer e hanno fatto un lavoro perfetto sicuramente non indifferente.

Sono profondamente addolorato

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Come diceva pocanzi qualcuno, vi è la perdita fisiologica di alcune macchine ma, bisogna tener conto che anche in primavera era caduto un altro hh3f ed inoltre queste macchine sono state usate intensamente in vari teatri operativi essendo oltretutto vetuste.

Tutto questo doveva far riflettere se non era il caso di limitare l'utilizzo di queste macchine.

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Onore ai caduti.

 

Iniziamo a chiederci perchè gli HH3F sono ancora operativi, dal 1977 (30 anni non sono per niente pochi per un elicottero). L'EH-101 è pronto già da tempo, che diavolo si aspetta a sostituire i gloriosi Sikorsky?

(temo di sapere la risposta, ed è sale su una ferita aperta)

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ROMA - Un guasto tecnico è "con ogni

probabilità" all'origine dell'incidente all'elicottero dell'Aeronautica militare italiana, che ha provocato la morte di otto persone ieri a L'Isle-en-Barrois, nell'est della Francia. Lo si è appreso da fonti dell'inchiesta francese a Verdun. "Con ogni probabilità - ha detto

un investigatore mantenendo l'anonimato - si è trattato di un problema del rotore posteriore".

 

Se questa indiscrezione dovesse venire confermata, il dolore e la rabbia dei familiari delle vittime, che già oggi al loro arrivo in Francia per il riconoscimento delle salme hanno usato parole molto dure, sarà ancora più difficile da contenere. La moglie del capitano Bazzo, rimasta sola con un bimbo di tre mesi, esprime amarezza parlando anche a nome del marito: "Voleva andar via, volava sempre meno e i mezzi erano sempre rotti".

 

Anche il presidente francese, Nicolas Sarkozy, si è unito al dolore dei familiari e ha inviato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, un messaggio di solidarietà e condoglianze per il tragico incidente.

 

Parenti delle vittime in Francia. Sono partiti dall'aeroporto militare di Brindisi i familiari dei sei elicotteristi pugliesi morti nell'incidente: Marco Partipilo, 29 anni, di Bari; Giovanni Sabatelli, 50 anni, di Fasano (Brindisi); Carmine Briganti, 41 anni, di Talsano (Taranto); Giuseppe Biscotti, 37 anni, di Grottaglie (Taranto); Massimiliano Tommasi, 34 anni, di Calimera (Lecce); Teodoro Baccaro, 31 anni, di San Vito dei Normanni (Brindisi). I parenti di Michele Cargnoni, 30 anni, di Brescia, e di Stefano Bazzo, 32 anni, di Vicenza, sono invece partiti dall'aeroporto di Verona. Arrivati in Francia incontreranno il magistrato francese titolare dell'inchiesta con cui concorderanno le modalità del riconoscimento e assisteranno a una cerimonia religiosa organizzata nella cappella dell'ospedale di Verdun. In un hangar dell'aeroporto militare di Brindisi intanto è in fase di allestimento la camera ardente dove verranno collocate le bare dei sei elicotteristi pugliesi al loro rientro tra sabato e domenica.

 

Moglie di Bazzo, voleva lasciare l'Aeronautica. "Stefano aveva una grandissima passione per il volo ma voleva andarsene dall'Aeronautica militare perché riusciva a volare sempre più di rado: i piloti erano molti, gli elicotteri scarsi e sempre rotti". E' un dolore venato di profonda rabbia quello che Chiara Bolin, 31 anni, la moglie del capitano Stefano Bazzo lascia trasparire parlando della tragedia. Chiara Bolin si dice "molto arrabbiata", al punto da preferire, se possibile, "funerali semplici e familiari per il suo Stefano". La donna riferisce che il marito si era rivolto ad un legale per valutare la possibilità di lasciare l'Aeronautica, ma avevano scoperto che il capitano avrebbe comunque dovuto rimanere nelle Forze Armate sino al 2012.

 

L'ultimo sms: "Tutto a posto". La signora Bazzo, madre di un bimbo di tre mesi, racconta che il marito era partito martedì scorso per una esercitazione di 10 giorni. "Mi ha raccontato che si erano dovuti fermare a Sarzana per un giorno - sottolinea - perché l'elicottero sul quale si trovava non funzionava bene, aveva delle spie che si accendevano". La donna dice comunque di non sapere se si trattasse dello stesso mezzo aereo coinvolto nell'incidente. "Mio marito è salito come passeggero sull'elicottero partito da Brindisi - aggiunge - mentre il suo equipaggio ha preso posto sull'altro". L'ultimo contatto del capitano Stefano Bazzo con la moglie era avvenuto via sms ieri pomeriggio, prima della partenza dopo la sosta a Sarzana. "Mi ha scritto che stavano per riprendere il volo - racconta Chiara Bolin - e che tutto era a posto". I messaggi che si erano scambiati nelle ore precedenti l'incidente avevano riguardato in particolare il figlio di tre mesi della coppia.

 

Amico Partipilo, era primo in tutto. "Era un numero uno in tutto, amava la vita" racconta in lacrime, un amico del tenente Marco Partipilo. Il giovane, commosso, è tra le persone che questa mattina hanno fatto visita ai genitori del militare barese, che viveva ancora insieme al padre impiegato in pensione e la madre casalinga. "Non è il momento dei discorsi - ha detto uno dei fratelli ai giornalisti - rispettate il nostro dolore".

 

Procuratore esclude collisione. Il procuratore di Verdun, Alexandre de Bosscher, che si occupa dell'inchiesta sull'incidente, ha escluso una collisione in volo con un altro velivolo. Nella zona dove è avvenuto l'incidente non ci sarebbero inoltre né fili dell'alta tensione né pale eoliche contro i quali potrebbe esser finito l'elicottero. Dunque, se si esclude la collisione in volo, a far precipitare l'elicottero può esser stato soltanto un guasto tecnico o un errore umano. Secondo il portavoce della regione della gendarmeria Lorraine, Jean-Francois Cortot, "dei testimoni hanno riferito che i serbatoi sono esplosi al momento dell' impatto a terra". Cortot ha anche "formalmente escluso un attentato o un atto di sabotaggio".

 

Commissione per accertare cause della sciagura. In Francia è intanto arrivata la commissione tecnica dell'Aeronautica militare italiana che dovrà occuparsi, assieme alle autorità francesi, di ricostruire quanto accaduto. Della commissione fa parte anche il maggiore Diego Sismondini che ha precisato che l'elicottero non ha la cosiddetta scatola nera, ma è dotato di apparati, una "memoria fisica" in grado di registrare ciò che è accaduto.

 

Colleghi ricostruiscono fasi del volo. Il capitano Stefano Bazzo, ufficiale in forza all'83esimo Sar dell'Aeronautica di Rimini, era a bordo come passeggero sull'elicottero precipitato. Lo hanno riferito il comandante del distaccamento dell'Aeronautica riminese, colonnello Daniele Telesca, e il comandante dell'83esimo Sar, maggiore Michele Martinelli. Dall'aeroporto militare di Rimini erano partiti nove aviatori, che si erano aggiunti ai sette partiti da Brindisi mercoledì, che avevano fatto scalo per la notte nella città romagnola. Ieri gli equipaggi si sono interscambiati, poiché il peso sui velivoli doveva essere riequilibrato: otto su un elicottero, otto sull'altro. Bazzo era l'unico militare del Sar di Rimini a essersi trasferito sull'elicottero partito da Brindisi. Insieme sono decollati ieri mattina da Rimini, hanno fatto una prima tappa a Luni-Sarzana, nello spezzino, poi una a Digione, in Francia, con direzione finale Florennes, in Belgio.

 

"Contatto visivo e via radio". "Il capitano Bazzo - ha ricordato Martinelli - volava sull'elicottero2, nel senso che i due mezzi erano in formazione: il primo, quello partito da Rimini, volava più avanti di circa 500-600 metri ed era seguito dall'altro, su cui si trovava il nostro collega. Oltre al contatto visivo, tra i due ce n'era uno anche via radio ogni trenta minuti. Al primo mancato appuntamento via radio, l'elicottero1, che non aveva potuto assistere visivamente all'incidente perché in posizione più avanzata, è tornato subito indietro in cerca dei compagni. La mia impressione, valutando le foto del luogo dell'impatto, è che l'equipaggio abbia fatto un tentativo di smaltire la velocità di crociera, che è di circa 110 nodi, 200 km orari". Gli ufficiali hanno ribadito di ritenere molto sicuro l'HH-3F, "poiché anche in caso di guasto al motore, le pale del rotore consentono al velivolo di atterrare".

 

(24 ottobre 2008) Da Repubblica.it

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Come al solito, il giornalista di turno passa immediatamente alle conclusioni e dà la colpa al guasto tecnico! :furioso:

Perché non è andato ad intervistare anche qualcuno che si occupa di manutenzione nell'AMI?

Certa gente andrebbe diffidata! :thumbdown:

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Infatti l'ho postato apposta per sottolineare la pochezza del giornalismo Italiano, specie riguardo a questi argomenti.

Come sempre! :angry:

 

In ogni caso, se di guasto tecnico si trattasse, sarebbe veramente ora di pensare seriamente alla sostituzione dei venerabili Pelican. Aspetto con ansia gli esiti dell'inchiesta.

 

Onore ai caduti.

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Onore ai caduti.

 

Iniziamo a chiederci perchè gli HH3F sono ancora operativi, dal 1977 (30 anni non sono per niente pochi per un elicottero). L'EH-101 è pronto già da tempo, che diavolo si aspetta a sostituire i gloriosi Sikorsky?

(temo di sapere la risposta, ed è sale su una ferita aperta)

 

Prova ad indovinare...perchè manca una cosa chiamata money...

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