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SSN Guglielmo Marconi


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Recentemente ho letto su Wikipedia che negli anni 50-60 l'Italia ha avviato il progetto di un sottomarino nucleare chiamato Guglielmo Marconi.

Ora, avrei alcune domandine da porvi:

- Era un SSBN o solo un SSN?

- Esiste una foto o un' immagine del progetto?

Vi ringrazio in anticipo.

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Era un SSN, comunque se n'è sicuramente parlato da qualche altra parte, ti consiglio di usare la funzione cerca.

 

Se ne è parlato, lo ricordo anch'io, ma non mi pare lo si sia fatto approfonditamente.

 

A meno che qualcuno riesca a spulciarsi quelle centinaia di pagine che saltano fuori cercando "Marconi", non credo sarebbe un reato portare avanti una discussione apposita.

 

Sicuramente mi sbaglierò.

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Venne anche rivolto l'interesse verso il naviglio a propulsione nucleare, con il progetto per un sottomarino d'attacco battezzato Guglielmo Marconi che avrebbe dovuto avere un dislocamento in immersione di 3.400 tonnellate, una velocità massima in immersione di 30 nodi e una dotazione siluristica di 30 armi, ma senza la collaborazione degli Stati Uniti il progetto non avrebbe mai potuto concretizzarsi e con il rifiuto americano di collaborare, sulla base di una legge che vietava il trasferimento all'estero di conoscenze e tecnologie nucleari utilizzabili a fini militari il progetto venne abbandonato.

 

Bel wikibooks sulle FF.AA. del dopoguerra, QUA la storia della MMI

 

Quanto al perchè gli americani ci tirarono il bidone: inizialmente avevano dato parere positivo, lo stesso Cossiga ne aveva parlato con lor e non si spenderebbero soldi per arrivare ad un progetto definitivo in presenza di un no secco. Cambiarono idea all'improvviso, e quella della legge sul trasferimento di materiale nucleare fu solo una scusa. Il motivo vero era la scarsa affidabilità politica del nostro paese. Indubbiamente gli americani avevano acconsentito con molti dubbi, e avevano detto si quando l'Italia era governata da governi di centro. Con la prima esperienza del centro-sinistra, il governo DC - socialisti , tolsero il placet.

 

Ed è un peccato enorme, per tutta una serie di motivi.

1) Quella nave avrebbe avuto un sostituto e noi oggi avremmo 1 / 2 SSN italiani (uno dei crucci di Sangria, che saluto :))

2) Avrebbe aiutato il paese a vedere il nucleare con un occhio diverso

3) Avrebbe spianato la strada ad altre applicazioni del nucleare nella difesa (e mi fermo qua.... :rolleyes: )

Modificato da Rick86
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La necessità di dotare la Marina Militare di vettori senza vincoli di autonomia è così importante che a mio avviso vengono prima addirittura dei sistemi d'arma innovativi. Un sommergibile nucleare d'attacco fornisce un vantaggio strategico enorme rispetto a chi non ce ne ha. Per il Nemico, sapere che chissà quando, chissà da dove, può essere colpito praticamente qualunque punto del proprio paese (grazie ai cruise missiles in dotazione ai battelli) rende anche solo in sede di scontro diplomatico difficile alzare la voce.

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Ospite iscandar
Nella monografia sulla MMI delle EDAI dice che fu annunciato dal Ministro della Difesa nel luglio 1959. Specifiche previste: lunghezza fuori tutto 83 metri, diametro massimo scafo resistente 9,55 metri, dislocamento 2.300 tonnellate (3.400 immerso).

 

"La propulsione doveva essere affidata ad un impianto nucleare ad acqua pressurizzata da 30 MW di potenza termica, derivato dal modello S5W della Westinghouse e studiato dal CAMEN, che alimentava due turbine (alta e bassa pressione) accoppiate ad un diruttore. La potenza massima erogata sull'unico asse con elica a 5 pale era di 15.000 cavalli, cui doveva corrispondere una velocità massima continuativa di 30 nodi."

 

"La carena si presentava come un solido di riduzione (serie 58) le cui forme erano derivate dalle esperienze effettuate dall'US Navy con il battello sperimentale Albacore, e che permetteva lo sviluppo di elevate velocità in immersione. La manovrabilità sarebbe stata assicurata da superfici di governo poppiere cruciformi (timoni orizzontali e verticali), mentre i timoni orizzontali di prora erano posizionati sulla falsatorre allo scopo di migliorare le prestazioni di sensori elettroacustici."

 

4 paratie stagne delimitavano il locale siluri (6 tubi da 533 su due file orizzontali da 3 con 30 armi di riserva), il compartimento destinato al controllo dell'unità e ai locali di vita (su 4 livelli), il compartimento reattore, il compartimento dell'impianto di distribuzione dell'energia elettrica e del sottostante gruppo diesel-generatore di emergenza, e, infine, il compartimento del gruppo propulsore ed i due gruppi turbo-alternatori con una potenza unitaria di 1.800 kW.

 

Era prevista una spesa di 30 miliardi di lire del 1959, cifra che rendeva utopistico il proseguimento del progetto, date le difficoltà di bilancio delle FFAA. Oltre a ciò mancò la disponibilità americana a fornire la necessaria assistenza tecnico-logistica. Il Marconi comunque non fu l'unico progetto relativo ad unità a propulsione nucleare, quanto piuttosto quello su cui si concentrarono maggiormente le attenzioni di detrattori e fautori di una marina militare di rango mondiale.

 

Il punto in cui il progetto fu interrotto non lo conosco, ma credo non si andò mai oltre gli studi di massima.

 

Nel libro è presente la foto in b/n di un modellino (probabilmente esposto ad una fiera): appare non troppo diverso dal tipico sottomarino classe Los Angeles, quanto a forme esteriori.

 

 

In quel periodo la Marina, al cui vertice era dal maggio del 1962 l'ammiraglio Ernesto Giuriati, manifestò ufficialmente il proprio interesse verso il naviglio a propulsione nucleare, con il progetto per un sottomarino d'attacco battezzato Guglielmo Marconi.

 

L'unità, simile allo Skipiack americano, avrebbe dovuto avere un dislocamento in immersione di 3.400 tonnellate, una velocità massima in immersione di 30 nodi e una dotazione siluristica di 30 armi, il tutto per un costo totale di circa 30 miliardi. Era tuttavia palese che senza la collaborazione degli Stati Uniti il progetto non avrebbe mai potuto concretizzarsi; nonostante gli sforzi dell'allora Ministro della Difesa Giulio Andreotti, il governo di Washington rifiutò di collaborare, sulla base di una legge che vietava il trasferimento all'estero di conoscenze e tecnologie nucleari utilizzabili a fini militari; tale atteggiamento finì col provocare l'abbandono del progetto da parte italiana.

 

skipjack

skipjack3.jpg

 

e a guardare l'immagine di sopra sembrerebbe che il modellino del link seguente sia prorpio lui

Marconi a Trieste

Modificato da iscandar
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e a guardare l'immagine di sopra sembrerebbe che il modellino del link seguente sia prorpio lui

Marconi a Trieste

peccato che quello è il Marconi classe Sauro :thumbdown:

 

altra foto

SSNGugliemoMarconi640.jpg

SSN Guglielmo Marconi

General Characteristics

 

Length: 83 m

Diameter hull: 9.55 m (derivative from ssn Albacore)

Displacement: 2300 tons/ 3400 tons (fl)

Propulsion: 1 reactor derivative from US S5W 30 MW, 2 Tu, about 15000hp

Speed: 30 knots

Armament:

6 tr/533 mm

30 torpedoes

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Ospite iscandar
peccato che quello è il Marconi classe Sauro :thumbdown:

 

altra foto

SSNGugliemoMarconi640.jpg

SSN Guglielmo Marconi

General Characteristics

 

Length: 83 m

Diameter hull: 9.55 m (derivative from ssn Albacore)

Displacement: 2300 tons/ 3400 tons (fl)

Propulsion: 1 reactor derivative from US S5W 30 MW, 2 Tu, about 15000hp

Speed: 30 knots

Armament:

6 tr/533 mm

30 torpedoes

 

professore se hai notato, ma non credo, avevo scritto sembrerebbe e poi le caratteristiche le avevo già scritto bastava che mettevi la foto ;)

Modificato da iscandar
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Va considerata anche la crisi dei missili di Cuba, che non solo fece sì che l'Itlaia non ottenesse i missili Polaris che sarebbero stati lanciati dai pozzi poppieri dell'incrociatore Garibaldi e a maggior ragione un sommergibile nucleare che potesse scorrazzare nel mediterraneo.

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  • 4 mesi dopo...

Il Marconi in pratica era uno Skipjack (Tonnetto striato :rotfl: ) allungato di 6 metri. Sarebbe stato decisamente interessante sapere che volevano fare con 6 metri di scafo in più.

 

Per esempio gli americani in sede di costruzione hanno deciso di segare alcuni SSN e di inserirvi una sezione con 24 missili balistici creando la classe Washington.

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Per esempio gli americani in sede di costruzione hanno deciso di segare alcuni SSN e di inserirvi una sezione con 24 missili balistici creando la classe Washington.

 

oddio! solo 16 missili POlaris, e solo i primi 2 (Washington e Patrick Henry) furono modifiche sullo scalo, gli altri 3 furono costruite proprio cosi'.

 

Comunque il problema del 'nostro' ssn aveva anche un altro risvolto, di tipo tattico-strategico: ovvero, in quel periodo i compiti della MM non erano tali da giustificare le presenza di unita' cosi' sofisticate. Le missioni oltre lo stretto di Gibilterra non erano previste, e quindi la enorme autonomia era inutile, per quanto riguarda la necessita' di unita di quel tipo la USN bastava e avanzava (nel Mediterraneo). I nostri compiti di controllo dei 'choke points' , ovvero Canale di Otranto, Stretto di Sicilia, Canale di Sardegna (che era poi la nostra missione) poteva essere svolta (e lo fu) ottimamente dagli SSK, di cui Toti, Sauro e i precedenti ex Usa erano ottimi esponenti.

 

Si sarebbe trattato di un costoso 'fiore all'occhiello', che, a fronte di enormi spese, non avrebbe avuto la stessa valenza strategica.

 

Paradossalmente, sarebbe più utile ora, viste le numerose missioni 'ad est di Suez'.

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Si sarebbe trattato di un costoso 'fiore all'occhiello', che, a fronte di enormi spese, non avrebbe avuto la stessa valenza strategica.

Su questo dissento perchè non avrebbe avuto valenza strategica immediata ma sul lungo periodo perchè il vero fulcro del programma era quella di ottenere un reattore nucleare e fare esperienza. Il Marconi che, se realizzato, probabilmente sarebbe rimasto unico. Il vero balzo, probabilmente, sarebbe avvenuto una decina o più di anni dopo con l'impostazione di una classe autoctona (che so.. un Super-Sauro :asd: ) con reattore sviluppato in proprio (tipo l'affair Sparrow-Aspide :rolleyes: ) e magari dotati di missili tattici tipo tomahawk. Da ricordare che negli anni 60 si era attivi con il lancio in proprio di missili orbitali al largo dalla Nigeria e qualcuno ricorderà il programma alfa :ph34r: se non missili a gittata decente si poteva sempre imbarcare missili come Exocet o un sub-Teseo.

Se negli anni settanta gli alleati si fossero rifiutati di fornire l'uranio non sarebbe stato un grosso problema perchè l'energia nucleare era nel fior fiore degli anni.

 

Aimeh, questo dubbio ce lo porteremo nella tomba.

 

Comunque questi erano i Tonnetti Striati :asd:

SSN-585Skipjack

USASSN-585Skipjack1.gif

SSBN-598Washington

USASSBN-598Washington1.gif

SSN-Marconi

ISSN-Marconi1.gif

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ma no enrr, e da farne che? e' che proprio mancava per la MM la necessita' strategica di un mezzo del genere. Certo che in teoria (costruire un SSN non e' poi prendere un ssk e montare un reattore...) l'Italia aveva, e probabilmente ha, le capacita' di costruire il mezzo, e' che non ci serviva proprio.

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Su questo argomento la pensiamo diversamente.

 

Con tutto quello che girava nel mediterraneo, un mezzo con grande autonomia sarebbe stato decisamente utile. Continuo a ribadire che il Marconi sarebbe stato un enorme dimostratore tecnologico e che con la 2a generazione, che probabilmente sarebbe arrivata negli anni 80, avremmo avuto unità decisamente interessanti che con il cambio di strategia degli anni 90 con il Mediterraneo allargato sarebberò stati unità enormemente preziose.

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