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17 ottobre 1942: la carica del 14° Rgt. "Cavalleggeri di Alessandria" a Poloj


picpus

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Dal link: http://www.paginedidifesa.it/2004/apicella_040502.html

 

riporto:

 

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Il reggimento Cavalleggeri di Alessandria, a cavallo, conduce nel 1942 operazioni di controllo del territorio in Croazia, dove è intensa l'attività di guerriglia. Nel pomeriggio del 17 ottobre a Poloj, dopo alcuni scontri con consistenti formazioni partigiane, il reggimento riceve l'ordine di ripiegare sulla località di Perjasica.

 

Durante il movimento iniziato all'imbrunire gli squadroni di Alessandria vengono fatti segno a fuoco da numerose armi automatiche. Il comandante di reggimento porta i suoi squadroni alla carica riuscendo a sorprendere il nemico, rompere l'accerchiamento e riordinare i reparti per il rientro a Perjasica. I tanti atti di valore individuali sono ricompensati con 12 Medaglie d'Argento al Valor Militare, altre di Bronzo e Croci di Guerra. Allo Stendardo di Alessandria rimane il privilegio di essere stato alla testa dei suoi cavalleggeri nell'ultima carica condotta dalla cavalleria italiana.

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  • 2 settimane dopo...
Ospite galland

“L’ULTIMA CARICA” Raffaele Arcella

 

 

Vi sono episodi storici quasi caduti nell’oblio. La carica del XIV Reggimento Cavalleggeri Alessandria presso la località croata di Dolnij Poloj del 17 ottobre 1942 è senza dubbio fra gli eventi meno conosciuti della nostra storia militare. Eppure è l’ultima carica della Cavalleria italiana nella seconda guerra mondiale.

 

Alessandria fu votato all’estremo sacrificio ma, con le Sue dolorose perdite, salvò un numero elevato di vite evitando il contatto tre le Udarne Brigade titine ed i fanti della Divisione Lombardia (73° e 74° Reggimento) e dell’ 81° Battaglione Camice Nere.

 

L’impeto, la decisione e la rapidità dell’azione di Alessandria sconvolse i piani dell’avversario e fece in modo che le truppe che seguivano il Reggimento non avessero perdite.

 

A riparare a questa lacuna ecco la recente edizione di questo bel volumetto, l’autore, Raffaele Arcella, avvocato partenopeo e dottore in lingue e letterature slave partecipò nella qualità di ufficiale a quella giornata. Dopo l’8 settembre, catturato dai tedeschi a Uroscevac (Macedonia) subì l’internamento nei campi di concentramento di Benininovo, Sandbostel e Wietzendorf.

 

 

Raffaele Arcella

 

L’ultima carica – Dolnij Poloj 17 ottobre 1942

 

Bonanno editore, Acireale, 2008 Euro 15

 

 

novarajd7.jpg

 

La copertina del volume, al centro la foto della tromba sulla quale il Capitano Petroni aveva fatto incidere “L’ultimo squillo sarà la carica”; alle ore 18,30 del 17 ottobre 1942 suonò l’ultima carica del Reggimento e della Cavalleria Italiana.

 

Dal testo traggo questa bella poesia che credo basti quale affidavit per la lettura e promozione di questo libro:

 

 

"L'ultima Carica"

 

 

Cala la sera

 

Sui colli di Perjasica

 

Popolati di ombre in movimento;

 

d'ottobre sotto le mille stelle

 

s'acceca il vespero febbrile

 

di centomila stelle di fucile

 

uno squillo ferisce il dì cadente

 

di mille cavalieri l'eco è ardente;

 

l'azzoccolio rimbomba nella valle

 

spronato dall'ardore dei vent'anni

 

il ferro canta ancora la canzone

 

degli ultimi Squadroni della guerra

 

un brivido scorre sul filo delle lame,

 

a rompere il cerchio di fuoco

 

dirompendo su tutti sentieri

 

son di “Alessandria" i Cavalleggeri,

 

dragoni d'oro e speroni d'argento,

 

frotta sublime,lo Stendardo al vento.

 

Cedono ad una ad una le barriere,

 

si spengono le stelle ed il fragore.

 

Ferito e immoto un grigio nella valle

 

Annusa un cavaliere senza vita

 

Urla un nitrito d'amore,

 

resta questo monumento

 

 

Cap. Aldo Assetta Binda

 

Medaglia d'Argento al Valor Militare

 

Già subalterno del 3° Squadrone

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  • 4 mesi dopo...
Dal link: http://www.paginedidifesa.it/2004/apicella_040502.html

 

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Il reggimento Cavalleggeri di Alessandria, a cavallo, conduce nel 1942 operazioni di controllo del territorio in Croazia, dove è intensa l'attività di guerriglia. Nel pomeriggio del 17 ottobre a Poloj, dopo alcuni scontri con consistenti formazioni partigiane, il reggimento riceve l'ordine di ripiegare sulla località di Perjasica.

 

Durante il movimento iniziato all'imbrunire gli squadroni di Alessandria vengono fatti segno a fuoco da numerose armi automatiche. Il comandante di reggimento porta i suoi squadroni alla carica riuscendo a sorprendere il nemico, rompere l'accerchiamento e riordinare i reparti per il rientro a Perjasica. I tanti atti di valore individuali sono ricompensati con 12 Medaglie d'Argento al Valor Militare, altre di Bronzo e Croci di Guerra. Allo Stendardo di Alessandria rimane il privilegio di essere stato alla testa dei suoi cavalleggeri nell'ultima carica condotta dalla cavalleria italiana.

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Dalla rassegna stampa del sito ufficiale del Ministero della Difesa, il link ad un articolo:

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+...amp;pdfIndex=14

 

Ciao a Tutti , nuovo iscrittto . Ho letto su focus storia una lettera mandata dal Maggiore Alipio Mugnaioni di trieste che l'ultima carica della cavalleria italiana e stata quella del 14° a DoliJ poloJ Attuale Croazia , IO chiedo a qualsiasi che abbia informazioni al riguardo mi contatti , Mio padre faceva parte del 14° Cavaleggeri Alessandria , ed e' stato ferito in Croazia , mi piacerebbe avere piu informazioni riguardo il Battaglione stanziato in Croazia per capire se mio padre era presente allo scontro . Ringrazio anticipatamente chi sara' cosi gentile ad aiutarmi nella mia ricerca

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Ospite galland

Sul fatto d'armi dell'Alessandria Cavalleria oltre al volume da me presentato posso consigliare la lettura dell'articolo "La carica di Poloj" di M. Mattioli, Storia Militare n.157 ottobre 2006.

 

Allo stato attuale non sono al corrente d'altre informazioni su quel combattimento.

Modificato da galland
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Ospite iscandar
La carica di Poloy (Croazia) è avvenuta il 17 ottobre 1942, venne effettuata dal reggimento "Cavalleggeri di Alessandria", inquadrato nella 1 divisione celere "Eugenio di Savoia", composta oltre che dal gia citato dal reggimento "Cavalleggeri di Saluzzo", dallo squadrone carri L " S. Giusto " e rinforzato da una sezione di artiglieria ippotrainata da 75/27 della divisione "Re".

 

Questo reggimento era in trasferimento verso Primisije; all'abbeverata del mattino a Korana, i partigiani spararono dalle alture circostanti, uccidendo un ufficiale e un cavalleggero e ferirono diversi uomini e cavalli. Alle 13 il reggimento si muove in formazione a losanga riforzato da uno squadrone di carri L e dalla sezione artiglieria. Alle 14,30 raggiungono Dornie Poloy, ed il reggimento si schiera in ordine di combattimento, in quanto le alture sono tenute dai partigiani, e subito inizia uno scontro a fuoco. Alle17 si accentua la pressione avversaria e viene ordinato dal generale Lo Maglio di proseguire per Primisije e non ritirarsi verso Perjasica e manda sul posto il generale Mazza, vice comandante divisionale che assume il comando.

 

Alle 18,30, con il buio, finalmente Lo Maglio decide di far ritirare le forze verso Perjasica, ma ormai i partigiani si aspettavano questa mossa. Il colonnello Aimone Cat manda in avanscoperta il 1º squadrone del Capitano Antonio Petroni e lo segue col comando reggimento, lo stendardo, lo squadrone comando e quello mitraglieri. Dopo circa un kilometro il nemico apre il fuoco e Petroni fa suonare la carica, il colonnello, sentendolo, fa caricare anche i suoi, che passano nel varco aperto dal 1º. Nel frattempo il 3º si lancia alla carica sui partigiani che scendono dalle colline sulla sinistra, ed il 2º fa lo stesso dal lato opposto; in retroguardia, il 4º del capitano Antonio Vinaccia carica ripetutamente per coprire la ritirata dell'artiglieria e degli automezzi; il capitano muore, ma il suo corpo non verrà ritrovato. Nella carica al secondo schieramento dei partigiani muore il capitano Petroni; è stato predisposto anche un terzo sbarramento ma la carica alla sciabola fa arretrare i difensori e permette di rompere l'accerchiamento. A gruppi il reggimento rientra a Perjasica ma è andato perduto lo stendardo. Al mattino il capitano Fabio Martucci comandante dello squadrone mitraglieri con il suo attendente Morgan Ferrari lo ritrova impigliato al ramo di un albero. La sezione artiglieria rientra con un pezzo mancante che si era rovesciato e a cui è stato tolto l'otturatore; su un carro L rientra moribondo il generale Mazza, il reggimento in totale ha perso tra morti e feriti 9 ufficiali, 4 sottufficiali, 116 soldati e 160 cavalli.

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