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Una singolare tecnica di combattimento: LO SPERONAMENTO


Ospite galland

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Ospite galland

Nella prima fase della campagna di Russia gli aviatori sovietici si trovarono in condizioni di inferiorità qualitativa nei confronti degli aerei e piloti tedeschi, per sopperirvi e frenare un pericolo che appariva ogni giorno più minaccioso ricorsero a una singolare tecnica di combattimento: speronare i velivoli avversari.

Vennero all'uopo create delle unità aventi per motto "agire o morire", composte da giovani piloti che si gettavano contro i velivoli nemici, in questi attacchi suicidi i piloti sovietici cercavano di danneggiare le superfici di governo dei bombardieri tedeschi colpendole con le proprie eliche.

Vennero utilizzati a tale scopo gli ormai anziani Polikarpov I-16 "Rata", forse i primi velivoli monoplani a carrello retrattile ad essere impegnati in combattimento, durante la guerra civile spagnola.

 

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Un Polikarpov I-16 sulla fiancata dell'apparecchio, utilizzato nelle missioni di speronamento la scritta "Per l'Urss".

Altri velivoli recavano "Per Stalin", "Per Leningrado", "Per la patria" e altri.

 

 

 

L'articolo che presento è tratto da "'Ala d'Italia" del settembre 1942, quando peraltro tale tecnica di combattimento era venuta meno da tempo. Da segnalare il tono apertamnte sarcastico dell'articolo e delle didascalie alle immagini da cui ho espunto, nella primo commento, una affermazione d'insulto al popolo ebraico.

 

 

AVIATORI DELL'ASSE

ATTENZIONE AL NUOVO METODO SOVIETICO DI COMBATTIMENTO AEREO:

LO SPERONAMENTO

 

 

Questi tre disegni sono stati da noi ripresi dalla rivista aeronautica americana « Air News », del luglio scorso. Alla riproduzione siamo stati indotti, più che dal loro valore intrinseco (si tratta di disegni mediocri anzichenò, frutto della nobile fatica di un artista filosovietico e rappresentanti a prima vista scene di collisione tra aeroplani avversari) dal titolo e dalle didascalie sotto ad ogni singolo disegno. Dice il titolo, testualmente: « La tecnica russa dello speronamento aereo ». Questa sì che è un'idea! E nelle successive didascalie ecco spiegato per filo e per segno come taluni piloti sovietici, rimasti a corto di munizioni, abbiano ricorso non di rado alla « pericolosa ma efficace manovra dello speronamento dell'aeroplano nemico ». Ma le inventano proprio tutte, questi diabolici aviatori sovietici, e fortuna che i loro alleati americani, ancora poco pratici di segreti militari, non si peritino di far conoscere, attraverso una delle loro più diffuse riviste d'aviazione, anche la nuova strabiliante tecnica di combattimento aereo!`Perché, senza questa indiscrezione, gli aviatori dell'Asse avrebbero corso chissà ancora per quanto tempo, rischi gravissimi, volando inconscia mente incontro ai caccia « speronatori ».

 

sper1mz7.png

Questo è il sisema più semplice per buttar giù un avversario: si riparmiano persino le pallottole! [...]

 

Ma proseguiamo nell'esame dei particolari della nuova tecnica. Nel primo disegno si vede « l'aeroplano speronatore che avvicina a un bombardiere nemico, posteriormente e dal disopra, e lo investe in modo da strappare via parte della fusoliera della cabina di pilotaggio ». (È anche probabile che i piloti vengano uccisi dall'urto. Certo è che mentre il loro aeroplano precipita distrutto, il caccia speronatore se ne va tranquillamente per i fatti suoi... Scommettiamo anche che il pilota mette a fischiettare di soddisfazione).

 

Nel secondo disegno è mostrato un altro metodo di « speronamento » , consistente nel « colpire di striscio l'estremità dell'ala dell'apparecchio avversario servendosi dell'ala del proprio aeroplano, oppure del carrello retrattile, abbassato per l'occasione ed esclusivamente per il tempo necessario a colpire l'avversario. Se il contatto avviene per un tempo troppo breve, il nemico può cavarsela senza danni; se avviene per un tempo troppo lungo, la manovra può compromettere anche l'apparecchio speronatore ».

 

(Dove si vede che per fare lo speronatore aereo occorrono un'abilità e un coraggio a tutta prova un carrello a prova degli urti più violenti e un'ala di acciaio massiccio. .E infine la più bella faccia di bronzo per raccontare le vittorie conseguite con tale metodo di combattimento).

 

sper2hi0.pngQuesto metodo è usatissimo sui tram italiani nelle ore di punta: si può definire della spllata. Secondo i sovietico-mericani è utile anche per i duelli aerei.

 

 

Secondo noi il metodo più sorprendente ed efficace di speronamento aereo è però quello rappresentato dal terzo disegno. In esso si vede un apparecchio da caccia I-l6, che sega coll'elica coda d'un aeroplano germanico.

 

« È questo il terzo metodo di speronamento escogitato dagli assi sovietici. Parecchi piloti russi hanno effettuato due o tre speronamenti con buon successo, riportando soltanto danni di poco con e cioè le pale dell'elica contorta o un'estremità d'ala lacerata ».

Confessiamo che l'idea di segare i timoni del nemico è veramente geniale. Il cacciatore si avvicina quatto quatto alla coda dell'apparecchio avversario, con un paio di colpi ben dati fa saltare le cerniere della deriva e dello stabilizzatore e l'apparecchio attaccato, privo ormai di organi governo, precipita senza rimedio nel vuoto.

 

La rivista non lo dice, ma riteniamo che questo successo sia ottenuto grazie ad un'adatta coi binazione dell'elica con una sega circolare

 

Tutto ciò è molto divertente, ma lasciain fondo un senso di disgusto e commiserazione per queste « trovate della propaganda russa e americana, che crede, ricorrendo alle invenzioni più fantastiche, dì dare un po' di credito all'aviazione sovietica così duramente provata.

 

Troppo evidente, in realtà, che la collisione in aria è sempre una collisione, con effetti assai temibili per entrambi apparecchi (anzi maggiori per l'aero pia di minori dimensioni), effetti che il fatto chiamare la collisione col nome di « speronamento aereo » non basta ad allontanare.

 

sper3sv0.png

E questo sarebbe l'"attacco a sega" col quale si possono ritagliare eleganti figure dal velivolo nemico

 

Esse

Modificato da galland
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Ospite intruder

Se ben ricordo anche i piloti tedeschi tentavano di speronare i Forts e i Libs americani nell'ultima fase della guerra. Forse avevano copiato l'idea dai sovietici, o forse no. Mi piacerebbe leggere qualcosa sull'argomento.

Modificato da intruder
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Se ben ricordo anche i piloti tedeschi tentavano di speronare i Forts e i Libs americani nell'ultima fase della guerra. Forse avevano copiato l'idea dai sovietici, o forse no. Mi piacerebbe leggere qualcosa sull'argomento.

 

Zeppelin 'Rammer'

1gptv6.jpg

 

This project was first proposed in November 1944. The "Rammer" was to be towed aloft by another fighter (most likely a Bf 109). Once released, the pilot was to ignite the solid-fuel Schmidding rocket, accelerating to 970 km/h (602 mph) and then launching its 14 R4M rockets at the target. A second pass was then made, this time making a ramming attack with its reinforced wings. It was calculated that at the attack speed the aircraft could cut cleanly through the tail section of a B-17 without great loss of speed or stability. After attacking, a gliding landing was to be made on a retractable skid.

 

Span: 4.9 m (16' 1") Length: 5.1 m (16' 8.9") Max. Speed: 970 km/h (602 mph)

 

3bzram.jpgramcutc.jpgramcutb.jpg

 

(www.luft46.com)

Modificato da Blue Sky
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Grazie, Blue. Sapevo della cosa, ma che avessero anche progettato un aereo per farlo no, stavano proprio alla canna del gas...

 

Effettivamente Intruder, molti di quei progetti che oggi possono sembrare affascinanti erano frutto del delirio Nazista e dell'ossessiva ricerca dell'arma "Risolutiva", inoltre buona parte dei suddetti erano assolutamente irrealizzabili per l'epoca! ;)

Modificato da Blue Sky
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I tedeschi non furono gli unici a considerare seriamente l'idea: la Northrop progettò un veleivolo specificatamente per questo compito, l'XP-79, che si sarebbe dovuto portare al di sopra delle formazioni nemiche, lanciandosi quindi in una picchiata ad alta velocità per entrare in collisione con gli impennaggi o gli stabilizzatori del bombardiere nemico sopravvivendo grazie alla struttura rinforzata del proprio bordo d'attacco.

Il velivolo era costruito in alluminio e magnesio e compì un unico volo, dopo la fine del conflitto, che si concluse tragicamente con la perdita del pilota.

 

Ulteriori informazioni su: http://www.damninteresting.com/?p=553

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Ospite galland

frgreciaec9.jpg

 

Presento un singolare francobollo greco del 1968, celebrativo (la serie completa è di tre valori) delle forze aeree elleniche.

Viene riportato un episodio occorso durante la guerra di Grecia dl 1940: un Pzl ellenico si portò all'attacco di un nostro bombardiere Savoia Marchetti SM.79. Esaurite le munizioni senza esserlo riuscito ad abbattere il cacciatore lo attaccò danneggiando con l'elica la deriva.

Il bombardiere fu così costretto ad atterrare. Il pilota greco lo fece a sua volta ingiungendo la resa e prendendo prigioniero l'equipaggio!

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Ospite intruder

Il 18 Luglio del 1981, un aereo non identificato varcò i confini sovietici a 8000 m di quota per poi tornare velocemente indietro. I due Sukhoi 15 del 166º IAP che furono inviati ad intercettarlo tornarono alla base. Poche ore più tardi comunque quello che si rivelò essere un Canadair CL44, registrato come appartenente ad una linea cargo argentina e pilotato da quattro svizzeri, oltrepassò lo stesso confine. Il capitano Valentin Kuljapin si diresse verso l'intruso col suo Su15 e, scuotendo le ali, ordinò a questo di seguirlo. Il cargo non rispettò l'ordine e a Kuljapin venne ordinato di abbattere l'intruso. A causa del fatto che i confini erano a pochi chilometri e non c'era tempo e spazio per agganciare il bersaglio con il radar, Kuljapin decise di speronarlo. Dalla sua posizione in formazione il Su15 prese quota tranciando il piano orizzontale di coda destro del Canadair, che si distrusse al suolo uccidendo l'equipaggio. Anche il Su15 fu gravemente danneggiato, ma il pilota riuscì ad espellersi in tempo. Kuljapin venne decorato con l'Ordine della Bandiera Rossa.

Modificato da intruder
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