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Le quote latte nel 2008


Tuccio14

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Quote latte, Ue: all'Italia multe per 160 milioni

 

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Proteste degli allevatori per le quote latte (foto Giambalvo - Ap)

 

BRUXELLES (13 ottobre) - Multe per 160,6 milioni di euro ai produttori di latte italiani dovranno per aver superato del 5,7% le quote di latte loro assegnate per le consegue alle latterie nella campagna 2007-2008. Si tratta del 47% delle multe destinate a tutti i produttori europei e che ammontano per il periodo 2007-2008 a 338,7 milioni di euro.

 

Sei paesi con surplus. Insieme all'Italia, che registra un surplus di 577.240 tonnellate, nell'Ue altri cinque paesi hanno superato la produzione di latte loro assegnata accumulato un surplus di 1,2 milioni di tonnellate: Germania, Irlanda, Austria, Olanda e Cipro. Sono 20 invece i paesi membri che non hanno esaurito la produzione loro autorizzata, lasciando globalmente inutilizzate quote per 2,24 milioni di tonnellate. La Danimarca ha prodotto quanto autorizzato.

 

In Germania in particolare i produttori dovranno farsi carico del 30% delle multe comunitarie per aver prodotto surplus per almeno 365.000 tonnellate, contro le 8.500 dello scorso anno. Il rilancio della produzione in Germania, accompagnato da multe per oltre 100.000 euro, dovrebbe influenzare la posizione negoziale di Berlino nelle trattative sulla revisione delle quote latte in Europa, su cui un accordo politico è atteso nella sessione ministeriale del 19 novembre a Lussemburgo. Nel negoziato europeo sul latte il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia ha chiesto per l'Italia un aumento di quote pari ad un milione di tonnellate.

 

Ranieri (Lega): basta multe. Attivare il meccanismo della compensazione Ue «per chiudere l'annata di produzione con 1,04 milioni di tonnellata globalmente non prodotta benché autorizzata». È quanto chiede Fabio Rainieri, parlamentare leghista e segretario della Commissione Agricoltura a Montecitorio. «È davanti agli occhi di tutti - afferma Ranieri - che la quota globalmente destinata ai Paesi membri non è mai stata sforata. Perché insistere allora nel fare pagare sanzioni a chi giorno dopo giorno lavora con la fatica della propria fronte?». Secondo il parlamentare, «bene fa in questo senso il ministro delle politiche agricole, Luca Zaia, a chiedere l'anticipo delle quote per evitare che siano sempre gli allevatori a pagare per errori commessi da altri».

 

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Interessante il primo commento di silsab...

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Le quote latte sono una delle più grandi s@@@@@ate che la UE abbia mai prodotto.

C'è l'obbligo di importare il 25% del fabbisogno nazionale anche se si riuscisse a coprirlo interamente.Il latte prodotto oltre il tetto delle quote deve essere buttato via e si paga la multa(mio padre lavora in campagna e a volte mi capita di aiutarlo. non vi dico quanto mi inca22o quando vedo buttar via il latte appena munto o vedo i pomodori lasciati a marcire nei terreni perchè la produzione è stata favorevole ma eccede le quote)

ma dico io...se in Italia la produzione di latte riesce a coprire il fabbisogno nazionale(cosa possibile se si desse facoltà agli allevatori di produrre il massimo da loro possibile) e ne avanza per esportarlo perchè la UE deve obbligarmi ad importare latte di pessima qualità dalla Cina o dalla Spagna o dalla Germania??

Ma chi diavolo è l'idiota a capo della politica agricola comunitaria???

 

E la stessa cosa vale per gli agrumi, le olive, i pomodori e tutto il resto. Noi in Italia potremmo produrre molto di più, avere prezzi più bassi sul mercato e guadagnare di più grazie alle magiori esportazioni, ma la UE ce lo impedisce con quella stupidata delle quote(speriamo che non impongano una quota anche per usare il WC), Più che riformare il sistema direi che è l'ora di abolirlo del tutto.

Modificato da Venon84
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In teoria dovrebbero esserci dei vantaggi in altri settori per via del controllo della concorrenza, in ogni caso sono contrario all'utilizzo di strumenti per impedire la libera iniziativa dei cittadini, che dovrebbero avere la possibilità di trarre il massimo profitto dal loro lavoro.

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  • 3 mesi dopo...

Forse esiste una specie di giustizia anche in Cina, condanne a morte per le dirigenze della Sanlu, che ha immesso nel mercato il latte alla melamina

 

http://temporeale.libero.it/libero/fdg/2524916.html

Modificato da -{-Legolas-}-
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  • 2 mesi dopo...

sempre sul latte.... voi prendete mai il latte crudo al distributore?

se si lo bevete senza bollirlo?

 

io lo bevo crudo e mi trovo bene, mi fido dei controlli ed evito di riscaldarlo

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Ospite intruder
sempre sul latte.... voi prendete mai il latte crudo al distributore?

se si lo bevete senza bollirlo?

 

io lo bevo crudo e mi trovo bene, mi fido dei controlli ed evito di riscaldarlo

 

Uso solo UHT per aggiungerlo al caffè (americano) o per preparazioni tipo pure o roba simile. A parte quello, confesso non mi è molto chiara l'utilità dei distributori automatici, ormai il latte fresco alla Conad viaggia su un euro il litro.

Modificato da intruder
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A parte quello, confesso non mi è molto chiara l'utilità dei distributori automatici

 

Dovrebbero garantire la freschezza del prodotto, poi non vorrei dire cavolate ma il latte fresco che trovi al conad è comunque pastorizzato.

 

 

Uso solo UHT per aggiungerlo al caffè (americano

 

Gli imperialisti ti hanno definitivamente traviato :asd:

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Ospite intruder
Dovrebbero garantire la freschezza del prodotto, poi non vorrei dire cavolate ma il latte fresco che trovi al conad è comunque pastorizzato.

 

Sì, è pastorizzato. Quello che non sapevo io è che il latte dei distributori non lo fosse, credevo fosse un'iniziativa per ridurre il prezzo, ultimamente a Roma si viaggiava verso i due euro il litro (1 e 60, 1 e 70 per la cronaca).

 

 

 

Gli imperialisti ti hanno definitivamente traviato :asd:

 

In Russia il caffè viene preparato allo stesso modo che negli USA, a dire il vero...

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Guarda a Torino al distributore lo trovi ad 1 euro, non conosco i prezzi del latte al supermercato per fare il raffronto comprandolo molto raramente, quindi probabilmente anche il risparmio è uno dei motivi.

 

 

In Russia il caffè viene preparato allo stesso modo che negli USA, a dire il vero...

 

Allora sarà un piano massonico universale per costringere il popolo a bere schifezze :asd:

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allora... (casa mia per intenderci)

Granarolo alta qualità 1.57

Conad 1.07

Parmalat: 1.60

 

latte crudo: 1 euro

 

altà qualità COOP : 95 cent

 

è latte che viene munto e IMMEDIATAMENTE refrigerato senza scaldarlo, sapore è leggermente migliore, va consumato entro due giorni dal prelievo.

nei distributori il latte viene cambiato completamente ogni giorno e quello che non vendono lo usano per fare i formaggi.

 

E' consigliato bollirlo a casa ma è mesi che lo bevo senza questa precauzione (dati alla mano il prodotto è sicuro, le fattorie di oggi non sono quelle del 900') e il prodotto è controllato sia dal produttore, sia dall'ausl a campione sul distributore senza preavviso

Modificato da Leviathan
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Ospite intruder
Allora sarà un piano massonico universale per costringere il popolo a bere schifezze :asd:

 

Sarà perché a me il caffè non piace (fra l'altro bevo quello istantaneo, seppure la varietà per il mug, che è tostata diversamente da quella per l'espresso, e lo bevo più per abitudine che per piacere, preferisco il the, ma non mi va di mettermi a trafficare con teiera e contaminuti appena alzato), ma ho il sospetto che molti bar, almeno a Roma, facciano parte di quel piano.

 

Per il latte il discorso è diverso, negli USA mi ero abituato a quello fresco, che laggiù è ottimo (per la cronaca, non si trova in vendita al dettaglio UHT), ma non sono un gran consumatore, preferisco i formaggi e gli iogurt. A Roma credo non esistano di questi distributori automatici di latte fresco, ogni tanto ne sento parlare ma nulla di più. Se l'effetto è stato quello di riportare il prezzo entro limiti umani (ripeto, qui a Roma si viaggiava verso i due euro, ormai), è benvenuto, di certo non impazzirò per cercare la fontanella che lo spilla.

Modificato da intruder
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Non solo leggermente secondo me, io che non ho mai amato il latte ho ripreso a berlo, seppur sporadicamente, da quando c'è questa novità

 

non ho un gran palato purtroppo, e quindi non sento bene la differenza, infatti tutti i consumatori del crudo che conosco dicono che è strepitoso come sapore, e il latte normale fresco in confronto sembra acqua sporca...

 

Comunque vendono anche caciotte fresce

 

@ intruder

se sei a roma in questo link ci sono gli indirizzi dei distributori a te vicini

http://www.milkmaps.com/?z=RM

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  • 3 settimane dopo...

Qualche settimana fa i media ci hanno inondato di immagini e parole che mettevano in discussione le proprietà del latte crudo e che diffondevano timore in chi ne fa uso. E’ stato sferrato un vero e proprio attacco al latte crudo.

 

Questo “attacco” ha avuto inizio per opera di Paolo de Castro, ex ministro del PD ed ex presidente di Nomisma (società che, stando a ciò che ha recentemente svelato il giornalista Matteo Incerti, è finanziata dalla Granarolo), il quale ha presentato con altri deputati del PD un’interrogazione parlamentare che mette in dubbio la salubrità del latte alla spina. La tesi è stata appoggiata da professori universitari dell’Ateneo di Bologna che, sempre stando all’inchiesta di Incerti, collaborano con grandi marchi del mercato del latte italiano.

 

Il segreto del perché sia stato fatto tanto clamore sembrerebbe quindi già svelato.

 

Per fortuna, però, ci sono anche “esperti veri” che hanno il pudore di fornire informazioni veritiere. Un esempio è quello del Dottor Fausto Cavalli, agronomo zootecnico, coordinatore di Bevilatte Srl, Agenzia di Servizi per l'Agricoltura, il quale afferma che il latte crudo è un prodotto solido e sicuro. E nutriente dato che, non essendo stato bollito o pastorizzato, conserva delle caratteristiche nutrizionali nettamente superiori a quello che si trova al supermercato. Inoltre, sempre per lo stesso motivo, esso contiene vitamine ed enzimi intatti che invece la pastorizzazione e la bollitura vanno parzialmente a modificare o, addirittura, a distruggere.

 

Il latte crudo, quindi, - a differenza di ciò che televisione e giornali hanno iniziato a voler far credere - è assolutamente sicuro perché prodotto in aziende costantemente controllate dalle ASL e dalle autorità preposte. Questo alimento ovviamente non è prodotto come si faceva una volta, perché prima non esistevano né la refrigerazione né tutti i metodi di “pulizia” del prodotto che oggi possono garantirne, appunto, la sicurezza.

 

La regione Lombardia, ossia quella in cui il fenomeno del latte crudo ha avuto una maggiore diffusione ed un maggior successo, secondo le ricerche effettuate dallo stesso Dottor Cavalli, ha effettuato nel corso del 2008 ben 1423 controlli capillari su tutti i distributori presenti sul suo territorio. Ebbene, non è stato registrato alcun caso di Escherichia Coli O 157. Ciò significa che, nonostante si parli solo ed esclusivamente dei nove casi di sindrome emolitico uremica indotta da Escherichia Coli O 157, stando ai risultati di questi controlli in Lombardia nessuno ha mai avuto infezioni dopo aver bevuto questo latte. E si tratta di migliaia di persone che ne hanno fatto un uso quotidiano nell’arco degli ultimi quattro anni.

 

 

Lascia quindi perplessi vedere come si stia cercando di diffamare un prodotto sano tirando in ballo le infezioni da Escherichia Coli, quando invece nessuno (a parte Eric Schlosser nel suo interessantissimo libro “Fast Food Nation”) ha mai seriamente parlato del fatto che tale batterio ha provocato problemi anche molto gravi a migliaia di clienti di McDonald’s. Il batterio in questione, infatti, sarebbe presente in una grande quantità di hamburger dell’onnipresente catena.

 

Secondo le statistiche, quindi, si dovrebbe avere più paura per i propri figli organizzando una festa di compleanno da McDonald’s che facendogli bere un bicchiere di latte sano, genuino e prodotto dietro casa.

 

E allora perché è iniziata questa campagna denigratoria? A chi ha dato fastidio il successo del latte alla spina? Ai grandi produttori come la già citata Granarolo? Alla grande distribuzione o a pubblicitari ed agenzie di marketing, visto che il latte crudo fa risparmiare alle persone fra i 50 ed i 60 centesimi di euro al litro e rende quindi poco competitive le marche “tradizionali”? Al governo, perché girano meno soldi e meno merci sulle nostre strade? Ai costruttori di inceneritori, dato che si evita di buttare in discarica o negli inceneritori, appunto, una quantità enorme di bottiglie di plastica e di confezioni in Tetrapack?

 

E ancora: chi si vuole opporre alla diffusione dei distributori di latte crudo, quando grazie agli stessi si accorciano le filiere di produzione e l’ambiente ne trae un indiscusso beneficio?

 

La realtà è che l’unica vittima certa del latte crudo è ancora una volta il mito della crescita economica a tutti i costi che viene scalfito quando i cittadini risparmiano ed i produttori anche più piccoli possono continuare la loro attività.

 

Sarebbe ora di valorizzare, agevolare e tutelare questo tipo di distributori “alla spina” e ancor di più queste iniziative di produzione locale non solo di latte, ma di ogni tipo di prodotto.

 

Chissà se potremo davvero tornare un giorno ad essere “padroni a casa nostra”. Questo dipenderà anche da noi, dal nostro interesse sia per ciò che ci succede attorno e per il tipo di informazione a cui vogliamo affidarci.

 

Se nel vostro paese o città c’è un distributore di latte crudo, quindi, fatevi un favore: attivatevi per far sì che esso resti dove si trova. Abbiamo tutti solo da guadagnarci, sia a livello economico, che nutrizionale e ambientale.

 

E se prima di uscire per recarvici volete contribuire a fermare questo attacco denigratorio nei suoi confronti, firmate la petizione.

 

Vi proponiamo ora un breve intervento scritto dal dottor Angelo Troi in risposta a quanto pubblicato da questo e da altri giornali negli scorsi giorni.

 

Latte crudo: polemica inutile

 

 

Il bovino può essere portatore a livello intestinale di E. coli O157 (il più importante tra i sierotipi che producono tossine vasoattive ), senza presentare sintomatologia di sorta. Il latte può essere contaminato durante la mungitura da qualsiasi microrganismo e si può ragionevolmente affermare che una corretta pratica di mungitura, riducendo la contaminazione fecale, influisce favorevolmente sul rischio di coinvolgimento del latte da parte di animali escretori. Tuttavia, bisogna considerare che la dose infettante per l'uomo è particolarmente bassa e l'andamento è incostante, con una percentuale elevata di animali eliminatori, specialmente nella stagione calda.

 

La tossina si forma in seguito alla proliferazione del batterio nell'intestino dell'uomo, conseguenza dell'ingestione del microrganismo: quindi non è presente nel latte, ed il "se e quando" prolifera il patogeno, dipende da una serie di concause, che influiscono sulla capacità dell'ambiente intestinale di bloccarne la formazione.

 

Per questi motivi è inutile invocare le analisi: se ci fosse del latte infetto e si controllasse oggi, il consumatore potrebbe averlo ingerito prima di avere i risultati, tuttavia non si presenterebbe automaticamente la malattia in chi lo ha bevuto. La stessa incertezza si deve considerare nelle analisi dei bovini portatori: non abbiamo un andamento costante della proliferazione e dell'escrezione del batterio. Perché non limitiamo le prescrizioni alle categorie a rischio? Oggettivamente possiamo fornire delle prescrizioni per chi è giovanissimo o anziano; quasi mai siamo in grado di prevedere chi ha un deficit immunitario, se non a seguito di una precisa diagnosi medica.

 

I provvedimenti adottati dal Governo sono quindi corretti, non lo è altrettanto la polemica innescata, che rischia di minimizzare le precauzioni e determinare altri casi.

 

Bollire il latte non vuol dire danneggiare i distributori, non si afferma che il latte della filiera corta crea problemi tout-court, si danno le indicazioni per evitarli.

 

Viceversa, creare un clima di incertezza, di sospetto, e di scarsa trasparenza dell'informazione scientifica, sicuramente è controproducente...

 

Angelo Troi

Dottore in medicina veterinaria

Dottore in scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura.

Segretario nazionale SIVELP (sindacato italiano medici veterinari liberi professionisti)

 

 

che razza di paese...

la famosa intervista di Cavalli è presente su youtube digitando: cavalli latte crudo

 

 

 

 

Mappa dei distributori automatici in Italia tratta da www.milkmaps.com

Modificato da Leviathan
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