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Il TG2 e Putin


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Poche sere fa, guardando il TG2, abbiamo avuto uno sbocco di indignazione che vorremmo comunicarvi per sentirci meno soli. Sapete che durante il TG2 scorrono, in una fascia rossa in basso sullo schermo, delle notizie d’agenzia molto sintetizzate. Una di queste ricordava come fossero passati due anni dal 7 Ottobre 2006, quando la giornalista russa Anna Politkovskaja venne uccisa nell’ascensore di casa, a Mosca. Mentre la memoria di Anna passava e ripassava, muta, sullo schermo (le notizie sono “a nastro”, si ripetono a intervalli regolari), è partito un allucinante servizio sull’ultima brillante idea di Vladimir Putin. L’ex premier russo ha pubblicato un libro, o un video, o entrambe le cose — confessiamo di non ricordare bene, tanta è la rabbia — in cui “insegna” l’arte del judo.

 

Putin, si sa, è un judoka di discreto livello: lui e il suo tirapiedi Medvedev rappresentano una classe dirigente russa “moderna”, intraprendente, mediatica, pop. Vedere, nel servizio in questione, Putin che faceva mosse di judo assieme a presunti “campioni” e ascoltarlo mentre pubblicizzava questa sua brillante idea editoriale, era agghiacciante: il ricordo andava inesorabile ai filmati del duce che mieteva il grano, di Berlusconi in tribuna a San Siro o in qualche discoteca con la bandana in testa, un’ostentazione di fiosicità e di “gioventù” tipica di molti dittatori o aspiranti tali. C’è qualcosa di sfrontato, di profondamente volgare — e intanto, sotto, scorreva la notizia di due anni dalla morte di Anna, una giornalista che non aveva paura di nulla, mentre sicuramente Putin aveva paura di lei.

 

Naturalmente, la copia Putin & Medvedev, nella sua Russia, può fare ciò che vuole: praticare il judo, ubriacarsi coi Deep Purple, ballare il kasaciò, ammazzare i giornalisti scomodi — tutto. La cosa sconcertante è il servilismo da mosca cocchiera che induce i giornalisti italiani a trasmettere in modo acritico un servizio del genere. Putin, si sa, è amico di Berlusconi, e poi, il 7 Ottobre è il Suo compleanno (sì, Anna è stata uccisa quel giorno), e forse il servizio era un cortese regalo.

 

Alberto Crespi, dnews, 10 Ottobre 2008

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La prima cosa che mi è venuta in mente è stato proprio il parallelismo con Mussolini sulla mietitrebbiatrice. Allucinante.

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