Vai al contenuto

TAGLI E RISTRUTTURAZIONE FFAA ITALIANE - Topic Ufficiale


Rick86

Messaggi raccomandati

1) Si, ma l'extra bilancio, e' sempre bilancio. Non e' che se i soldi li do con la sinistra invece che con la destra, una volta li ho, l'altra no.

 

Lo Stato ha poco da spendere: se do extra bilancio i fondi missione, non avrò altri denari da destinare ad altro.

 

...

 

2) ... In poche parole, ci sarebbe spazio per un recupero di fondi nell’ordine dei 2,5 miliardi di euro, a condizione di non dover più porre in carico alla difesa qualche decina di migliaia di ufficiali e soprattutto sottufficiali in esubero rispetto alle esigenze reali. Ma per fare ciò vi sarà bisogno di strumenti legislativi straordinari che al momento il Governo non pare intenzionato ad approvare ...

1) Se non erro, in questo topic si argomenta in materia di esiguità delle risorse destinate alla Difesa, non in materia di situazione finanziaria generale dello Stato; ergo, sul bilancio della Difesa, che risulta dal grafico precedentemente postato, le missioni NON incidono e, comunque, non è neanche del tutto vero che, almeno alcune, non si possano ridurre, tanto che ciò è previsto che si faccia a breve termine.

 

2) Super-arci-stra-iperquoto!!! :adorazione:

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 283
  • Creata
  • Ultima Risposta

Partecipanti più attivi

Partecipanti più attivi

Picpus, mi pare un discorso di lana caprina: a me pare evidente che se do fondi extra alle FFAA, questi soldi mi mancheranno altrove, e sarò quindi costretto a dare meno soldi 'ordinari' alle FFAA per compensare altre spese.

 

Ripeto, qua e' pura contabilità aziendale.

 

Non entro, e non voglio entrare, nel merito di queste scelte: dico solo che, contabilmente, e' cosi'.

Modificato da madmike
Link al commento
Condividi su altri siti

Picpus, mi pare un discorso di lana caprina: a me pare evidente che se do fondi extra alle FFAA, questi soldi mi mancheranno altrove, e sarò quindi costretto a dare meno soldi 'ordinari' alle FFAA per compensare altre spese.

 

Ripeto, qua e' pura contabilità aziendale.

 

Non entro, e non voglio entrare, nel merito di queste scelte: dico solo che, contabilmente, e' cosi'.

Sulla base di tale ragionamento, che posso anche condividere, occorre, allora, per valutare l'esatto importo delle somme destinate al nostro strumento difensivo, AGGIUNGERE a quelle risultanti dal grafico postato in precedenza, le somme stanziate per le missioni internazionali e quella a carico del MSE, più altre varie somme, operazione che, peraltro, è stata fatta ottimamente, proprio nell'articolo di Giovanni Gasparini da te riportato.

 

In breve, ciò che contesto è la validità del grafico postato, senza il conforto della corretta interpretazione data nell'articolo del Gasparini che, ad un certo punto, afferma: " ... La spesa per la difesa complessiva non è elevata, rispetto ai principali alleati, ma nemmeno così irrilevante; ciò che la rende insostenibile è la distribuzione interna, totalmente fuori equilibrio a favore della spesa per il personale, a costo di sempre più pesanti tagli alle altre voci. ... " e, più oltre, come già ho riportato: " ... In poche parole, ci sarebbe spazio per un recupero di fondi nell’ordine dei 2,5 miliardi di euro, a condizione di non dover più porre in carico alla difesa qualche decina di migliaia di ufficiali e soprattutto sottufficiali in esubero rispetto alle esigenze reali. Ma per fare ciò vi sarà bisogno di strumenti legislativi straordinari che al momento il Governo non pare intenzionato ad approvare ... ".

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma poi il problema è un altro: i fondi servono per la missione estera, ma non è che prendi un 20enne e puoi catapultarlo in A-stan. Servono soldi per l'addestramento (occorre fare sparare questa recluta, dargli una radio, fare scuola guida su Lince, Freccia ecc..) e nessuna di queste spese viene finanziata dai fondi extra-bilancio.

Semplicemente si danno i soldi per pagare il personale all'estero, per carburante, munizioni (ebbene si usiamo anche quelle nelle missioni di pace) e parti di ricambio e quant'altro si usa fuori dall'Italia. STOP.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma per fare ciò vi sarà bisogno di strumenti legislativi straordinari che al momento il Governo non pare intenzionato ad approvare ... ".

 

ed infatti come segnalato anche da altri forumisti il problema e' proprio qui: la POLITICA della difesa e' assolutamente incerta, e basata sul 'tiriamo a campare': quello che lo strumento militare NON può permettersi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma per fare ciò vi sarà bisogno di strumenti legislativi straordinari che al momento il Governo non pare intenzionato ad approvare ... ".

 

ed infatti come segnalato anche da altri forumisti il problema e' proprio qui: la POLITICA della difesa e' assolutamente incerta, e basata sul 'tiriamo a campare': quello che lo strumento militare NON può permettersi.

Il problema degli esuberi dei quadri è fisiologico o, meglio, patologico, c'è dalla fine della seconda guerra mondiale, è legato alla continua progressiva riduzione degli effettivi delle FF.AA. a partire da quel momento in poi e NON è stato mai affrontato da alcun governo della Repubblica.

Link al commento
Condividi su altri siti

A me non risulta che all'epoca della leva ci fossero sovrannumeri di 'quadri'. E che nessun governo lo abbia mai affrontato, non e' molto importante: prima o poi qualcuno deve farlo, e comunque fra gli oneri dei governanti, ci sono anche queste cose poco popolari. Poi, che non lo si voglia fare, e' altra faccenda.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 5 mesi dopo...
  • 4 mesi dopo...

Addio alle armi (o quasi) l'Europa taglia le spese militari

Alle prese con una crisi che impone di rimettere rapidamente in sesto i bilanci, i governi riducono i finanziamenti al settore come mai in precedenza. Gli eserciti si ritrovano a corto di uomini e mezzi. Con molti rischi per la nostra sicurezza

 

Articolo completo su Repubblica.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Mamma mia, è veramente così diffusa questa abitudine tra i paesi NATO? Vebè che se i soldi non ci sono non ci sono, attualmente i fondi vanno utilizzati per cose, sembra strano, molto più importanti della sicurezza. L'importante, come ha detto l'ammiraglio Di Paola, è non rinunciare a qualità e tecnologia, ad aumentare i ratei di produzione ed a reclutare soldati si è sempre in tempo. Speriamo che la pace duri per sempre e che non sorgano a destra e sinistra nuove Somalie e nuovi Afghanistan.

 

Il fatto che gli USA ci critichino così apertamente mi lascia un po' perplesso: il Regno Unito si è svenato per stargli dietro in Irak, ed in Europa abbiamo un welfare state un po' più consistente da mantenere in piedi. Mi sembra inoltre che non abbiano considerato lo sforzo immane che l'UE tutta sta facendo per portare i paesi dell'Europa dell'est a poter operare con la NATO, con tornaconto anche per loro. Vogliono che aumentiamo i budget per la difesa? Che ci aiutino nel processo di unificazione militare e che non ci ostacolino nelle vendite di armamenti!

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Ma speriamo proprio di non farla questa unificazione militare. Io voglio vedere un esercito italiano con le vecchie stellette e il tricolore sullo spallaccio, me ne frego di uno stemmino europeo. E poi quale sarebbe la lingua franca indispensabile per gli ordini? L'inglese? Il francese per distinguerci? O il tedesco visto che dovrebbero metterci più soldi???? Certo non l'italiano, e comunque non lo vorrei.

Già, secoli fa, facemmo l'esperimento di un esercito "internazionale", dove genti di ogni stirpe ed etnia prendeva e dava ordini con la lingua che si parlava in Italia, il latino, e non è finita bene. Meglio ogni nazione mantenga la sua sovranità, soprattutto militare, e si decida caso per caso se e come intervenire insieme.

Modificato da Gabriele
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Che smacco per l'Europa

 

Francia e Regno Unito in primis hanno perso il loro orgoglio, due ex potende imperiali che ormai non contano niente..........fortuna per loro che hanno un paio di razzetti nucleari che ancora li fa stare a galla tra i grandi della terra.

L'Italia bene o male ha tagliato molto poco rispetto agli altri Paesi europei..........vorrei ben vedere visto come siamo messi.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

Ma speriamo proprio di non farla questa unificazione militare. Io voglio vedere un esercito italiano con le vecchie stellette e il tricolore sullo spallaccio, me ne frego di uno stemmino europeo. E poi quale sarebbe la lingua franca indispensabile per gli ordini? L'inglese? Il francese per distinguerci? O il tedesco visto che dovrebbero metterci più soldi???? Certo non l'italiano, e comunque non lo vorrei.

Già, secoli fa, facemmo l'esperimento di un esercito "internazionale", dove genti di ogni stirpe ed etnia prendeva e dava ordini con la lingua che si parlava in Italia, il latino, e non è finita bene. Meglio ogni nazione mantenga la sua sovranità, soprattutto militare, e si decida caso per caso se e come intervenire insieme.

Dovrebbe esserci un apposito topic sulle FFAA europee, non c'entrava pi di tanto ora...

 

Che smacco per l'Europa

 

Francia e Regno Unito in primis hanno perso il loro orgoglio, due ex potende imperiali che ormai non contano niente..........fortuna per loro che hanno un paio di razzetti nucleari che ancora li fa stare a galla tra i grandi della terra.

L'Italia bene o male ha tagliato molto poco rispetto agli altri Paesi europei..........vorrei ben vedere visto come siamo messi.

In effetti ormai in Italia si è limato abbastanza da arrivare al cosiddetto "zoccolo duro", non si poteva fare di peggio. Già i soldati si portano la propia carta igienica in caserma e si comprano gli accessori per fatti loro, ci mancherebbe che comincino anche a pagare la bolletta dell'acqua delle caserme!

 

Comunque anch'io ogni tanto penso alla fine che ha fatto l'orgoglio di Francia e, soprattutto, Regno Unito. E' veramente deprimente vedere gli eredi delle Giubbe Rosse, degli squadrons che combatterono la Battaglia d'Inghilterra e, sopra ogni altra cosa, della goriosa Royal Navy che fu, ridotti in questo stato.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...
  • 1 anno dopo...

Segnalo un'analisi sulla "Riforma" delle FF.AA. italiane impostata dal Ministro Di Paola source

 

Vengono forniti numerosi dati, e vengono fatti raffronti con Francia, Gran Bretagna e Germania.

 

Alla fine vengono poste alcune domande interessanti, che possono essere uno spunto per una riflessione:

 

 

Esercito

 

Non essendoci più una plausibile minaccia terrestre sulla ‘soglia di Gorizia’ (o in qualsiasi altro punto del territorio nazionale), ci si può lecitamente domandare se l’efficacia dell’Esercito è migliore con 9 brigate sottocapitalizzate, poco operative e di almeno 7 tipi diversi (corazzate, meccanizzate, cavalleria, medie, alpine, leggere, aeromobili, praticamente TO&E ad hoc per quasi ogni brigata, con famiglie di mezzi differenti : un incubo per qualsiasi pianificatore) o invece con solo 6/7 grandi unità, correttamente armate ed addestrate, di tipo solo medio-leggero (con strutture, reparti base e famiglie di mezzi standardizzati, con elevata mobilità strategica e particolare attenzione al livello di ‘firepower’ – cioè senza dover poi lesinare denari su qualche missile in più o in meno e sull’organica base dei reparti, progettando unità nuove, ma nate 'vecchie'), quindi, in buona sostanza, adeguatamente capitalizzate (come auspicato dal Sig.Ministro), con elevato livello di efficienza / prontezza e con supporti notevolmente superiori, non solo ‘combat’ (artiglieria, elicotteri, ecc.), ma anche di C2/C4ISR (cioè interamente NCW, senza creare le categorie di chi lo è e di chi non lo sarà mai), mobilità (genio), logistici, e, anche, territoriali, oltre ad una piccola aliquota di reparti indipendenti (forze speciali, ecc.).

 

 

Marina

 

La stesso discorso può essere ovviamente esteso alla Marina : per assicurare la sicurezza nel Mediterraneo (o l’Italia ha priorità differenti ?), notoriamente un area ‘littoral’ dove potrebbero presentarsi in futuro minacce asimmetriche (missili antinave supersonici lanciabili da terra, ad esempio) anche rilevanti, è meglio schierare 1 o 2 portaerei, su cui puntare gran parte degli investimenti, ed una decina di caccia/fregate (probabilmente insufficienti anche solo ad assicurare la scorta alla/e portaerei), 4 sottomarini e pochissimi pattugliatori navali (e nessuno aereo degno di questo nome) o, in alternativa, nessuna CV, un numero maggiore di DDG/FFG e soprattutto di SSK e pattugliatori, navali ed aerei ?

 

 

Aereonautica

 

E per garantire lo spazio aereo nazionale e la difesa contro la principale minaccia potenziale futura (gli IRBM) è meglio avere 96 caccia e 72 caccia-bombardieri ‘a bassa osservabilità’, probabilmente senza risorse sufficienti per la difesa missilistica o 96/120 Typhoon multi-ruolo (con sensori ed armamento missilistico AA e AG aggiornato ed adeguato, a partire da AESA e Meteor), 2/3 gruppi di Tornado IDS / ECR aggiornati ‘alla tedesca’ e l’aggiunta di una rete integrata di difesa aerea, con radar terrestri ed aeroportati (di nuova generazione, oltre a UAV-HALE ISR e piattaforme SIGINT, EW, ecc.) e almeno qualche batteria di missili TBD ?
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...
  • 2 settimane dopo...

Di Paola: i supercaccia non si toccano Tuteliamo investimenti e 10 mila posti

 

Alcuni stralci

 

«C'è nell'aria un furore ideologico contro le Forze armate che non mi spiego. La sicurezza è un bene condiviso la cui responsabilità è di tutti. Un Paese come l'Italia non può sottrarsi a questo dovere. Le Forze armate possono essere più piccole ma non meno efficienti. Altrimenti si fa prima a chiuderle».

...

La spending review impone tagli del 10% del personale e del 20% della dirigenza. Che significa per il suo ministero?

«Che nel triennio 2013-2015 dovremo fare a meno di 18 mila unità militari, in un lasso di tempo che può aumentare di due anni per tenere conto dei tempi dei pensionamenti. A questo va ad aggiungersi il taglio di 3 mila civili su un organico di 30 mila».

...

E allora come spiega tutte queste polemiche sulle Forze armate?

«C'è un chiaro pregiudizio ideologico: se non vogliamo le Forze armate, eliminiamole e non ne parliamo più. Ma gli italiani non la pensano così, come dimostrano i sondaggi».

...

Perché non si possono fare maggiori tagli?

«Perché non avremmo più la capacità operativa per svolgere il nostro compito. Vedo sempre fare confronti con l'Europa a ogni piè sospinto. E allora diciamo che la nostra spesa per le Forze armate è pari allo 0,84% del Pil mentre la media Ue è dell'1,6%».

...

C'è polemica anche sui finanziamenti agli aerei caccia F35 (Joint strike fighter).

«Che ho già ridotto da 131 a 90. Ora, io dico: le Forze armate si chiamano così perché dispongono di armamento per svolgere il proprio compito. E il nostro, come Paese della Nato, è quello di essere corresponsabile delle risposte che la comunità internazionale dà alle crisi. Una missione che il Parlamento ha approvato».

...

È necessario acquistare gli F35?

«I nostri aerei vanno rinnovati e nel programma degli Jsf, in cui siamo entrati nel 1997, abbiamo investito risorse significative. A Cameri c'è un polo di assemblaggio e manutenzione che non ha eguali se non negli Usa, dove i Jsf vengono prodotti. Se oggi dovessimo chiudere tutto, butteremmo via enormi investimenti, metteremmo a rischio 10 mila posti di lavoro e ammazzeremmo il futuro tecnologico di Finmeccanica».

Link al commento
Condividi su altri siti

Segnalo un articolo ed una serie di elaborazioni grafiche che esaminano le spese per la difesa nei principali paesi europei La crisi abbatte i bilanci della difesa e Tabelle e grafici

 

In tempo di crisi dei bilanci europei, Francia e Gran Bretagna hanno tagliato le spese per la difesa salvando gli investimenti. La Germania, in controtendenza, ha aumentato la spesa militare, e l’Italia ha destinato alla difesa risorse appena sufficienti ma ripartite in modo squilibrato tra i vari capitoli di bilancio.

...

la funzione difesa comprende tutte le spese necessarie all’assolvimento dei compiti militari specifici di esercito, marina ed aeronautica, nonché della componente interforze e della struttura amministrativa e tecnico industriale del ministero della difesa.

La funzione difesa si riferisce ai costi di funzionamento delle forze armate: stipendi del personale, acquisizione degli equipaggiamenti, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, investimenti in infrastrutture militari, addestramento, manutenzione dei mezzi. Sono escluse invece le voci che non riguardano direttamente il funzionamento dello strumento militare, come ad esempio le pensioni o l’utilizzo dei Carabinieri per compiti di sicurezza interna.

...

In valore assoluto, il taglio maggiore è stato effettuato in Francia, 1,9 miliardi di euro in meno dal 2010 (32,1 miliardi di euro) al 2011 (30,2 miliardi), con una riduzione del 6%. La Spagna ha ridotto la spesa per la funzione difesa del 6,5%, attestandosi su 7,2 miliardi nel 2011, e la Gran Bretagna dello 0,8% rimanendo di gran lunga il primo paese europeo per spese militari con 38,1 miliardi di euro. Al secondo posto la Germania, che aumentando la spesa per la funzione difesa dell’1,3% nel 2011 supera con 31,5 miliardi di euro la Francia. Sostanzialmente stabile nel biennio in esame la spesa per la funzione difesa in Italia, con circa 14,4 miliardi di euro sia nel 2010 che nel 2011, corrispondenti allo 0,9% del Prodotto interno lordo (Pil).

...

Al problema della scarsità di risorse per la funzione difesa si aggiunge quello della loro ripartizione squilibrata e inefficiente. Tre sono le principali voci che compongono la spesa per la funzione difesa: il personale, al netto delle pensioni; gli investimenti, che comprendono la spesa per l’acquisto degli equipaggiamenti militari e la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie; l’esercizio, che include le spese per l’addestramento dei reparti e per la manutenzione dei mezzi.

Per un moderno esercito professionale europeo, in grado di operare pienamente in ambito Nato e di svolgere sia le missioni oggi in corso sia i compiti prevedibili nel prossimo futuro, il modello ottimale vedrebbe metà delle spese destinate al personale, un quarto agli investimenti ed un quarto all’esercizio.

...

La composizione della spesa italiana per la funzione difesa nel 2011 ha visto invece il 65,9% delle risorse andare al personale, il 24% agli investimenti e solo il 10,1% all’esercizio. Situazione in peggioramento nel 2012, anno in cui si prevede ben il 70,6% della spesa per la funzione difesa destinata al personale, mentre soltanto il 18,2% andrebbe agli investimenti e l’11,2% all’esercizio.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...

Allargando lo sguardo ... Britain’s influence and security are imperilled by defence cuts

 

The Government's defence budget cuts are risking the Special Relationship with America

...

Britain is disarming: in the last 20 years defence spending has been cut from 4 per cent of GDP to 2 per cent – and the cuts continue. One Wing of the United States Air Force (72 aircraft) can provide more firepower than the whole of Britain’s operational Tornado force (60 aircraft). Our surface fleet is reduced to 19 combat units. On present budgetary plans we could, by 2020, deploy only one brigade of 8,500 troops, six or seven ships and some 30 aircraft for prolonged operations – those lasting longer than 6 months. Moreover, there are serious capability gaps such as the lack of maritime patrol aircraft, and, for many more years, aircraft carriers with appropriate combat aircraft.

Link al commento
Condividi su altri siti

NEL 2014 i MILITARI ITALIANI SARANNO 170 MILA

 

Ufficialmente il taglio degli organici di esercito, Marina e Aeronautica sarà di 20 mila unità, Da 190.000 a 170.000 entro la fine del 2014 con una riduzione del 10,5 per cento. Nei fatti il provvedimento previsto dalla rivisitazione della spesa pubblica nel settore Difesa taglierà “solo” 10 mila militari poiché ve ne sono attualmente in servizio 180 mila, 10 mila in meno del limite fissato dal precedente Modello di Difesa.

Nel 2015 l’esercito disporrà di 100.211 unità per l’Esercito, 30.421 per la Marina e 39.368 per l’Aeronautica. Il decreto che stabilisce gli organici delle Forze Armate prevede che gli ufficiali siano in tutto 20.432 (dai 22.250 attuali): da 12.050, gli ufficiali dell’Esercito passano a 10.782; gli ufficiali della Marina saranno 4.150 (dagli attuali 4.500), quelli dell’Aeronautica 5.500 (sono attualmente 5.700). Quanto ai sottufficiali, 21.554 saranno dell’Esercito (dagli attuali 24.031), di cui 2.147 primi marescialli, 4.995 marescialli e 14.412 sergenti; 12.695 della Marina, di cui 2.340 primi marescialli, 5.455 marescialli e 4.900 sergenti; 23.515 dell’Aeronautica, di cui 3.000 primi marescialli, 6.480 marescialli e 14.035 sergenti. volontari saranno 67.875 per l’Esercito, di cui 50.357 in servizio permanente e 17.518 in ferma prefissata; 13.576 della Marina, di cui 8.976 in servizio permanente e 4.600 in ferma prefissata; 10.353 dell’Aeronautica, di cui 5.900 in servizio permanente e 4.453 in ferma prefissata.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 5 settimane dopo...

Il budget italiano (per la difesa) non sarà sottoposto a tagli più sostanziosi

 

Italy’s provisional defense budget for 2013 will rise 5.8 percent over 2012 spending, suggesting the huge cuts made this year will not be repeated despite a continuing recession in Italy.

 

The budget document for next year, presented in Parliament on Oct. 23 and seen by Defense News, puts total spending at 14.4 billion euros ($18.7 billion), up from 13.6 billion euros this year and slightly above the 14.36 billion euros allotted in 2011.

 

Interessante che defensenews sia più pronto e completo di qualsiasi altro organo di informazione italiano a cercare di dare un chiaro quadro del budget per la difesa. Consiglio la lettura dell'intero articolo a chiunque interessato alla questione. Rimane ancora nebuoloso come i fondi del Ministero dello sviluppo economico concorrano a al budget.

Link al commento
Condividi su altri siti

Personalmente non ricordo di aver mai assistito in Italia ad un dibattito pubblico serio e pacato su argomenti militari, se non per criticare e chiedere tagli o cancellazioni di programmi.

Tutto ciò che "militare" in Italia è un tabù: non se ne può parlare liberamente, pena passare per un guerrafondaio.

Le informazioni si trovano in pochi siti o forum e - spesso - porvengono da fonti estere.

Tutto ciò è paradossale, ma è così.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...