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TAGLI E RISTRUTTURAZIONE FFAA ITALIANE - Topic Ufficiale


Rick86

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certi asset fondamentali come i Mangusta o i Predator li ha mandati li Prodi.

 

Parisi è stato il miglior ministro della difesa della storia della Repubblica (anche perchè rispetto a andreotti, CIRINO POMICINO :furioso::pianto::angry::blink: . e martino, solo per dirne alcuni, per essere peggio bisognava davvero impegnarsi :blink:)

 

il ponte sullo stretto... mi viene da sbellicarmi solo a pensarlo...

 

come al solito ti quoto in pieno!

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Sembrava che avessero mandato li "Lince, Dardo, Mangusta, Chinook, Predator, Tornado, ecc." :o :o ... alla fine è arrivato qualche elicottero in più, ma dimentichi che certi asset fondamentali come i Mangusta o i Predator li ha mandati li Prodi.

 

Quindi quando discuteremo dei "tagli Italiani" pensi di riuscire a parlare delle modalità e dei metodi con cui sono stati fatti senza deliziarci del fatto che la Royal Navy ha ritirato un cacciatorpediniere? Penso che certe deviazioni di rotta non contribuiscano a capire che fine faranno le forze armare Italiane. Ritieni che questo governo stia operando bene per quando riguarda la ripartizione dei finanziamenti? li ritieni sufficenti? come opereranno sul medio/lungo termine?

Mi permetto di rinfrescare la memoria a qualcuno; la mia posizione sulla politica della difesa dell'attuale governo, l'ho espressa, ufficialmente e direttamente al massimo responsabile della detta politica, parecchio tempo fa.

 

Eccovi il link ad un mio post passato:

 

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=165407 (messaggio n° 303).

 

 

Pertanto, non accetto e respingo le lezioni di chi, mosso, magari (!), dal desiderio di fare della speculazione politica, si erge a sommo tutore degli interessi delle nostre FF.AA. .

 

 

Insisto nell'affermare che la situazione di difficoltà, dovuta a carenza di fondi, del nostro strumento militare è comune almeno a tutti i paesi del mondo occidentale, dagli USA a tutti i paesi europei e, dalla maggior parte di questi paesi, è affrontata in maniera frammentaria e confusa, similmente a quanto avviene da noi, in particolare, dopo l'insorgere della crisi economico-finanziaria globale.

 

 

Solo un paese, la Francia, ha elaborato un "Libro Bianco" che dovrebbe, in teoria, razionalizzare il ridimensionamento previsto: a tale studio c'è chi, nel forum, attribuisce capacità taumaturgiche!!! :asd: : io, da francofilo convinto, aspetto di verificare i risultati della sua applicazione concreta!!!

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Lev se il ponte venisse fatto io ne sarei fiero ed orgoglioso, nonostante il fatto che per me, adesso come adesso, è una sciocchezza per l'arretratezza della rete viaria e ferroviaria calabrese e siciliana e per la necessità di risparmiare soldi vista l'attuale crisi.

 

Dire che Berlusconi costruirà un ponte che starà in piedi per miracolo e crollerà alla prima scossetta mi pare.... scorretto

 

Ripeto, non considero i nostri ingegneri dei balumba

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  • 2 settimane dopo...

Per le considerazioni di carattere generale sui problemi della Difesa, nonché per quelle specifiche sulla effettività dell'attuale "Modello di Difesa" a 190.000 unità teoriche (vista la presenza di 30.000 marescialli in esubero), sull'ipotesi di portarlo a 140.000 unità realmente operative, posto anche qui, l'ampia ed interessante intervista al Sottosegretario alla Difesa, Giuseppe Cossiga, inserita anche nella discussione ufficiale dedicata all'Aeronautica Militare Italiana, nella sezione "Caccia" del forum, essendo prevalentemente dedicata ad affrontare le problematiche dell'AMI:

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+...amp;pdfIndex=49

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  • 3 settimane dopo...

Nuovo colpo di genio del governo degli incapaci con la complicità del ministro La Fuffa e dei vertici militari.

 

Nel disegno di legge della Difesa spa si dice espressamente che i proventi derivanti dalla vendita degli immobili dismessi non andranno al finanziamento dei programmi di acquisizione armamenti ... grandi!

 

Tra l'altro La Fuffa ha asserito che se si guarda il bilancio si vede che è cresciuto di un 30%! :rotfl: :rotfl: Chiaramente si riferiva ai soli fondi per il finanziamento delle missioni e non al massacro del bilancio ordinario. Questo qui è peggio di Martino.

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utilizzo già questo topic per non aprirne altri: sapete se gli altri paesi europei grossi hanno fatto tagli come i nostri? dove si possono trovare i dati?

Qui:

 

http://www.iai.it/pdf/Economia_difesa/Tabe...ici-IT-2009.pdf

 

In particolare, a pag. 4 vi è il grafico del trend 1999-2009 del budget difesa in %Pil di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.

 

Per gli Stati Uniti si può notare il (prevedibile) rapido incremento post-11 settembre 2001.

 

La Gran Bretagna interrompe il trend in discesa proprio in corrispondenza del 2001, poi resta abbastanza costante.

 

Con qualche ritardo, la Francia si adegua alla tendenza britannica, così come la Germania. Entrambe mantengono per la difesa, dal 2002-2003 in poi, una quota budget %Pil costante (beh, per essere precisi, in leggera salita).

 

L'Italia... lasciamo perdere.

Modificato da windicator
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bhè, l'olanda è una che ha fatto grossi tagli (molto oculati secondo me)

 

 

Basta solo renderci conto di quello che vogliamo fare da grandi.

Gli investimenti fatti negli ultimi anni non hanno senso se poi vogliamo allinearci ad un sistema come quello olandese.

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  • 3 settimane dopo...
  • 1 mese dopo...

Vediamo se ci riesce Brunetta, a risolvere la causa prima di tutti i mali della Difesa: l'esubero di 30.000 militari (anche se subito, come potete leggere, sono scattate le proteste corporative)!!!:

 

 

Eccovi, dalla rassegna stampa del sito ufficiale del Ministero della Difesa, il link all'articolo relativo:

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+...amp;pdfIndex=11

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Ospite iscandar
Ma i soldi recuperai dai 30000 esuberi andranno alla difesa? se la risposta è negava siamo punto accapo.

 

 

CERTO... che andranno alla difesa... alla difesa dei premi dei dirigenti ministeriali :furioso:

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DPEF: PER LA DIFESA NIENTE RISORSE, LA RUSSA ESCE SCONFITTO

 

Scanu: "Ministro non riesce a opporsi a tagli". Roma, 22 lug. - Il Partito Democratico in commissione Difesa del Senato ha espresso "un giudizio critico sull'intera manovra economica del governo come illustrata nel Dpef per gli anni 2010-2013, sottolineando che, per quanto riguarda il settore sicurezza e difesa, nel Dpef non vi è altro che un richiamo insignificante, nel quale ci si limita a dichiarare 'di aver preso misure concrete'. Ancora una volta il Ministro La Russa esce sconfitto". Lo dice il senatore Gian Piero Scanu, capogruppo del Pd nella commissione Difesa, parlando a nome del gruppo di commissione. "Il ministro della Difesa - prosegue Gian Piero Scanu - non sembra avere la volontà o la capacità di opporsi alle esigenze di fare cassa a discapito delle Forze Armate. Siamo di fronte ad una palese sottovalutazione delle esigenze della Difesa e alla conferma che per il governo questo settore è un pezzo qualunque della pubblica amministrazione, mentre invece è divenuto, per le funzioni che svolge, un presidio della legalità sia sul fronte interno che all'estero nelle missioni internazionali. A nostro giudizio, sarebbe necessario garantire stabilità al settore con un livello adeguato di risorse stanziate nel bilancio ordinario nella prospettiva di un arco temporale poliennale e, in particolare, realizzare interventi normativi che consentano di superare alcune rigidità delle norme di contabilità pubblica e di migliorare la qualità e l'efficienza della spesa militare, incrementando la capacità di operare di chi, all'interno delle Forze Armate, gestisce i Centri di responsabilità amministrativa". "Il risultato è che il governo, senza mostrare alcuna volontà di riorganizzazione e riammodernamento del settore, intende semplicemente proseguire sulla linea dei tagli lineari di bilancio che già hanno determinato situazioni di fortissima criticità nel settore del personale, sia militare che civile, nella disponibilità operativa dei mezzi e nell'area industriale della difesa". Al contrario, conclude Scanu, "per porre rimedio alla posizione critica in cui versano le Forze Armate, è necessario a nostro avviso intervenire con decisione per realizzare significative sinergie sia a livello industriale che operativo nel quadro della difesa europea; sostenere le piccole e medie imprese del settore e ridare piena funzionalità ed efficienza all'area industriale della difesa; rifinanziare le spese per l'esercizio a partire dalle esigenze del reclutamento, dell'addestramento, della manutenzione e ammodernamento dei mezzi; superare la condizione di precariato del personale di truppa; pianificare una ridislocazione degli enti e reparti della difesa tenendo conto delle mutate esigenze del quadro geopolitico internazionale". (Apcom)

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  • 4 mesi dopo...

Commentiamolo questo grafico.

 

Il lieve calo nella spesa per il personale è soltanto il primo risultato di quello che, nel giro di 2 anni, porterà alla catastrofe: non essendoci soldi e non potendo (per legge) passare alle varie FFOO tanto personale in esubero si risparmia nell'unico modo possibile: rallentando gli arruolamente dei VFP1 e sopratutto VFP4 (il nerbo dei militari mandati all'estero).

 

L'investimento rimane grosso modo stabile per due ragioni: sia perchè nell'attuale crisi economica non si può togliere lavoro all'industria sia perchè sono quasi tutti programmi pluriennali e/o con altri paesi e quindi difficilmente sforbiciabili

 

La catastrofe vera è nell'esercizio, cioè nei soldi per addestramento, carburante ed equipaggiamento. Senza quelli, le FFAA rischiano davvero una deriva sudamericana (come efficenza, non per i colpi di stato ovviamente).

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...

Il lieve calo nella spesa per il personale è soltanto il primo risultato di quello che, nel giro di 2 anni, porterà alla catastrofe: non essendoci soldi e non potendo (per legge) passare alle varie FFOO tanto personale in esubero si risparmia nell'unico modo possibile: rallentando gli arruolamente dei VFP1 e sopratutto VFP4 (il nerbo dei militari mandati all'estero).

...

Intanto, dal link http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dis...p=1260865655905 , si apprende dell'aumento per l'anno 2009 del reclutamento di VFP4, da 5.083 a 6.051 (a quello che ho capito, l'incremento di 968 unità, è destinato interamente all'Esercito).

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L'investimento rimane grosso modo stabile per due ragioni: sia perchè nell'attuale crisi economica non si può togliere lavoro all'industria sia perchè sono quasi tutti programmi pluriennali e/o con altri paesi e quindi difficilmente sforbiciabili

 

La catastrofe vera è nell'esercizio, cioè nei soldi per addestramento, carburante ed equipaggiamento. Senza quelli, le FFAA rischiano davvero una deriva sudamericana (come efficenza, non per i colpi di stato ovviamente).

 

e' un dato di fatto, Rick, ed e' pura 'contabilità aziendale': non potendo comprimere o tagliare i costi fissi, si tagliano quelli variabili, di cui l'addestramento (non potendo-volendo tagliare le missioni) e' la parte più importante.

 

Non ci sono molte soluzioni: i soldi son pochi, e licenziare (faccio per dire, che non venga in mente a nessuno...) non si puo'.

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Mi si corregga se sbaglio, ma le missioni non vengono finanziate con provvedimenti "ad hoc" ed extra-bilancio della Difesa?

 

Si, ma non possono essere tagliate in quanto frutto di accordi con partner internazionali.

 

 

 

Non ci sono molte soluzioni: i soldi son pochi, e licenziare (faccio per dire, che non venga in mente a nessuno...) non si puo'.

 

Beh forse questa sarebbe la soluzione più idonea, forze leggere, ben addestrate e proiettabili sul modello Olandese o Canadese, di certo è meno immorale licenziare che mandare i nostri uomini impreparati in teatro.

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Si, ma l'extra bilancio, e' sempre bilancio. Non e' che se i soldi li do con la sinistra invece che con la destra, una volta li ho, l'altra no.

 

Lo Stato ha poco da spendere: se do extra bilancio i fondi missione, non avrò altri denari da destinare ad altro.

 

Beh forse questa sarebbe la soluzione più idonea, forze leggere, ben addestrate e proiettabili sul modello Olandese o Canadese, di certo è meno immorale licenziare che mandare i nostri uomini impreparati in teatro.

 

e' una scelta, Dominus: che pare nessuno voglia fare\prendere. Io non sarei d'accordo, ma tant'e'.

 

per capirci, una bella analisi da DedaloNews di aprile (datata, ma ancora valida nel senso dei problemi).

 

di Giovanni Gasparini *

 

Quanto spende veramente l’Italia per la difesa? A prima vista la risposta sembrerebbe facile, grazie alla disponibilità della "Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa 2009", finalmente resa pubblica sul sito del Ministero della Difesa. In realtà, questo fondamentale documento di base, legato all’approvazione della Legge Finanziaria, che per il 2009 recepisce le modifiche introdotte già dal decreto legge del 25 giugno 2008, va correttamente interpretato. A seconda che vengano compresi o meno (e in che misura) la spesa per le forze di polizia militare, le pensioni, i fondi non compresi nel bilancio del Ministero della Difesa, il risultato finale cambia radicalmente.

Ancor più complessa risulta la comparazione internazionale, poiché non c’è una definizione contabile standardizzata; alcune analisi sono poi viziate da impliciti o espliciti obiettivi politici, poiché tese a dimostrare che si spende troppo, come fanno i siti antimilitaristi, o troppo poco, come sottolinea da anni ormai la Difesa, evitando però di affrontare il problema centrale della qualità della spesa.

Con il termine "spesa per la difesa nel 2009" (Economia e industria della difesa: tabelle e grafici, edizione 2009 ) si intende la spesa prevista per l’anno a valori correnti in euro, effettivamente disponibile per produrre sicurezza esterna nel corso dell’anno di riferimento e in quelli futuri, anche attraverso operazioni internazionali di carattere prevalentemente militare.

Data questa definizione, si escludono le seguenti voci incluse nel bilancio del Ministero della Difesa: le pensioni (provvisorie, di ausiliaria e definitive), le forze anche di carattere militare che però conducono operazioni di sicurezza interna (la maggior parte dei Carabinieri), le spese sostenute dalla Difesa, ma riguardanti altre amministrazioni ed altre funzioni (ad esempio, l’approvvigionamento idrico delle isole).

Si includono invece, oltre alla cosiddetta Funzione Difesa, le spese per le missioni internazionali per la parte riguardante le Forze Armate e altri fondi presso altri dicasteri che siano connessi con la produzione di sicurezza esterna, quali i fondi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la parte relativa ai programmi d’investimento e di ricerca e sviluppo (R&S) in materiali di cui beneficia anche la difesa.

Dal bilancio di previsione del Ministero della Difesa per il 2009, di 20.294 milioni di euro, vanno sottratti gli impegni relativi alle funzioni esterne (116 milioni), alle pensioni provvisorie (231 milioni), e a quella parte del corpo dei Carabinieri che svolge prevalentemente funzioni di sicurezza interna, stimata nel 92,5% del totale, in quanto si stima che su un totale di 110.000 uomini, gli effettivi disponibili per le missioni di difesa esterna siano 8.300, pari al solo 7,5% della forza complessiva.

In sostanza, alla tradizionale Funzione Difesa, pari a 14.340 milioni di euro, vanno aggiunti 414 milioni stimati, relativi ai Carabinieri impiegabili in funzione di polizia militare e in missioni internazionali. A ciò si aggiungono una stima di 1.240 milioni di euro (data dal raddoppiamento dell’autorizzazione attuale prevista per il solo primo semestre 2009 secondo la Legge n.12/09), relativi alla componente militare del fondo missioni internazionali presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Si sottraggono invece i 179 milioni di spesa per i costi di ammodernamento dei radar necessari per liberare le frequenze del Worldwide Interoperability for Microwave Access (WIMAX, la tecnologia usata dalla Marina militare che consente l’accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili).

I fondi controllati dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mse) corrispondono a una logica prevalente industriale e di sviluppo tecnologico ed economico, al di fuori del controllo della Difesa, sebbene di essi benefici in larga parte anche lo strumento militare, soprattutto per quanto concerne la sua sostenibilità nel tempo.

La stima dei fondi del Mse di cui beneficia la difesa è data da tre macro-aree: una relativa ai fondi per il velivolo Eurofighter (Efa), pari a 888 milioni di euro, una per i programmi Fremm (fregate per la Marina) per 355 milioni e una per i programmi afferenti alla difesa del fondo per i programmi di R&S aeronautici, ad alta tecnologia e duali.

Una parte dei fondi relativi al programma Efa, 420 milioni, è determinata dall’attualizzazione di somme che coprono limiti d’impiego pluriennali (mutui pregressi), e pertanto non andrebbero qualificati come nuova spesa, ma piuttosto come copertura straordinaria di spese rinviate in passato a causa delle ristrettezze di bilancio.

Si giunge così ad un saldo complessivo di 17.102 milioni di euro, di cui 10.828 milioni sono spese per il personale (9.566 milioni per i militari e i civili dipendenti della Difesa, 394 milioni per i Carabinieri in funzione di polizia militare, 868 milioni per le indennità suppletive per il personale impiegato in missioni all’estero), 2.280 milioni per le spese di esercizio (di cui 372 si stimano su base storica provenienti dal fondo missioni, pari al 30% di detto fondo), 324 milioni per investimenti in infrastrutture, ed infine 3.046 milioni per investimenti in sistemi, equipaggiamenti e armamenti (inclusi i fondi straordinari per l’Eurofighter, esclusi i 179 milioni di spesa per i costi di ammodernamento dei radar necessari per liberare le frequenze del WIMAX) e 624 milioni di R&S, di cui 224 a carico della Difesa e 400 milioni stimati a carico del Mse.

 

Squilibri interni

La comparazione fra i dati 2009 e l’anno precedente, elaborato secondo la stessa metodologia, ci riferisce di una situazione già grave in ulteriore peggioramento.

La spesa per la difesa complessiva non è elevata, rispetto ai principali alleati, ma nemmeno così irrilevante; ciò che la rende insostenibile è la distribuzione interna, totalmente fuori equilibrio a favore della spesa per il personale, a costo di sempre più pesanti tagli alle altre voci.Il personale sale nuovamente a oltre il 60% delle risorse complessive (63,3%, più 750 milioni rispetto dell’anno precedente), per di più in una situazione in cui la Finanziaria taglia proprio le risorse per nuovi reclutamenti, mettendo le premesse per una forza sempre più "anziana" e quindi meno flessibile; siamo dunque ben lontani dall’obiettivo del 40-45%. In poche parole, ci sarebbe spazio per un recupero di fondi nell’ordine dei 2,5 miliardi di euro, a condizione di non dover più porre in carico alla difesa qualche decina di migliaia di ufficiali e soprattutto sottufficiali in esubero rispetto alle esigenze reali. Ma per fare ciò vi sarà bisogno di strumenti legislativi straordinari che al momento il Governo non pare intenzionato ad approvare.La spesa per investimenti subisce nuovamente tagli per 560 milioni rispetto al 2008 e si regge precariamente su interventi al di fuori del bilancio ordinario, instabili per natura e mal riconducibili ad una situazione di programmazione di lungo periodo.

Ma ad uscirne peggio è senza ombra di dubbio la spesa per l’esercizio, essenziale per garantire, tramite l’addestramento e le spese di funzionamento (carburante, etc.), l’effettiva operatività delle forze. Già avevamo denunciato come i 2.700 milioni previsti nel 2008 risultavano insufficienti per circa un miliardo rispetto alle reali esigenze; il 2009 prevede un ulteriore taglio di 440 milioni, compromettendo così la capacità d’impiego di breve e lungo periodo e degli uomini e dei mezzi.

Senza una decisa sterzata legata al ripensamento complessivo e in tempi rapidissimi del nuovo Modello di Difesa, già a partire dall’anno prossimo si rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio di breve, medio e lungo periodo delle Forze Armate.

 

* Ricercatore senior dell’Istituto Affari Internazionali.

 

Riprodotto da www.affarinternazionali.it

Modificato da madmike
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e' una scelta, Dominus: che pare nessuno voglia fare\prendere. Io non sarei d'accordo, ma tant'e'.

 

 

Si, in nome dell'occupazione e dei voti andiamo a mandare gente assolutamente impreparata in Afghanistan con conseguenze sia pericolose sia, in alcuni casi, ridicole.

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