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McDonnellDouglas


dread

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La Mc Donnell Douglas adesso è un ramo aziendale di Boeing (quella famosa degli aeromobili civili), in pratica la Boeing qualche anno fa se l'è comprata.

 

Tant'è che i nuovi F/A 18 E/F non si chiamano più MDD ma Boeing F/A 18 "Superhornet".

 

Provare per credere al seguente link:

http://www.boeing.com/defense-space/milita...18ef/flash.html

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Ma no... come giustamente ha sottolineato Tillo, ormai le grandi case costruttrici americane si sono organizzate per sopravvivere a un mercato in cui si realizzano 1-2 nuovi aerei da combattimento ogni 20-30 anni.

 

Quindi ci sono fusioni, accorpamenti, lavoro frazionato, diversificazione delle attività, ecc...

 

Nessuna industria ormai tiene delle catene di montaggio in pianta stabile, ma solo dei gruppi di progettisti, che si mettono al lavoro quando si deve partecipare a una gara o a un concorso.

Se il progetto vince la gara, solo allora si mette su l'impianto di produzione, che viene poi smantellato non appena la produzione finisce.

Gli operai e le maestranze qualificate si assumono per il periodo che serve, poi si licenziano (questa flessibilità del mercato del lavoro è possibile solo in USA, in Europa è difficile ragionare in questi termini).

 

Per questo cerchi marchi, come Grumman, Northrop, Boeing, MDD, General Dynamics ecc... sembrano morire ma poi resuscitano.

 

La Lockheed, ad esempio, attraversò un gran brutto periodo quando i caccia erano costruiti da altre aziende (F-15 dalla MDD, F-16 dalla GD, F-14 dalla Grumman, F-18 dalla Northrop/MDD) e per restare sul mercato acquistò la linea produttiva dell'F-16 incautamente venduta dalla GD.

Così la GD è rimasta a piedi e la Lockheed è tornata a stravincere.

 

Ma diversificando la produzione (pod, rpv, armi, elettronica, componenti ecc...) si riesce a sopravvivere quanto basta per riproporsi al momento opportuno.

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Più che costruire (per costruire un aereo bastano poche ore: la catena di montaggio dei Phantom II ne sfornava 72 al mese nel 1967) occorre tenere in considerazione tutto il tempo che va dall'inizio della fase di studio concettuale a quella di inizio della produzione di serie.

 

Fino a pochi decenni fa, questo iter poteva impiegare anche tempi molto brevi: anche solo uno-due anni.

 

Le cose sono poi lentamente cambiate, per una serie di motivi, ma quello principale è che l'integrazione dell'avionica e delle armi, sempre più complessi e sofisticati, porta a tempi di sviluppo elevatissimi.

Ormai le moderne cellule sono concepite al computer, e quindi il comportamento in volo di un velivolo è quasi sempre perfettamente rispondente alle previsioni.

Lo sviluppo dei software e delle componenti avioniche, invece, richiede molto più tempo, e ancor più la fase di integrazione.

Più si allungano i tempi, poi, più intervengono modifiche e migliorie per tener conto del mutamento delle esigenze nel corso degli anni, e questo provoca ulteriori allungamenti.

Queste modifiche spesso comportano un aumento dei pesi, quindi servono motori più potenti e quindi un nuovo lavoro di integrazione... e i tempi si allungano ancora di più!

 

Il requisito per l'F-15 fu emesso nell'agosto del 1967.

Il progetto sulla carta fu presentato e scelto nel 1969.

Il prototipo volò nel 1972.

La produzione di serie iniziò nel 1973.

Quindi appena sei anni in tutto.

 

Vediamo l'F-22.

Il requisito iniziale fu emesso nel 1981, ma subito ci furono cambiamenti: da un caccia multiruolo si passò a un caccia puro, e un nuovo requisito fu emesso nel 1983.

L'entrata in servizio era prevista entro il 1999 (già vediamo che si stimava un periodo di sviluppo pari a ben 13 anni!).

 

Nel 1985 l'USAF cambiava nuovamente i requisiti, richiedendo una serie di caratteristiche, tra le quali la supercrociera e la capacità stealth.

 

Nel 1986 furono scelti i progetti della Lockheed (YF-22) e della Northrop/MDD (YF-23).

 

Il prototipo dell'YF-22 fece il suo primo volo nel 1990.

 

Nel 1991 l'YF-22 fu dichiarato vincitore.

 

Nel 1997 volava il primo esemplare EMD (quindi un aereo di sviluppo, non ancora il velivolo di serie).

 

Nel 2002 veniva integrato il software della versione 3.1, che integrava il 90 % delle caratteristiche previste per il software definitivo.

 

Nel 2002 l'USAF richiedeva che il nuovo caccia avesse anche capacità aria-terra, tanto che veniva ridesignato F/A-22.

 

Il primo Raptor di serie volava nel 2003, e la produzione di serie vera e propria iniziava soltanto nel 2004.

 

Quindi, dal requisito iniziale sono trascorsi ben 23 anni !

 

Dalla scelta del progetto ne sono passati 18.

 

Se guardiamo l'Eurofighter, vediamo subito che esso deriva direttamente dall'EAP, un prototipo realizzato dalla BAE tra il 1982 ed il 1986 (sono praticamente identici).

Nel 1986 nasceva il programma Eurofighter con la sigla EFA.

Nel 1992 l'EFA otteneva il via libera con la sigla Eurofighter 2000.

Il prototipo dell'Eurofighter 2000 volava nel 1994.

Il primo esemplare di serie è uscito di fabbrica soltanto nel 2003.

 

Quindi l'Eurofighter ci ha messo 17 anni, ma se contiamo anche l'EAP arriviamo a 21 anni.

 

Come si vede, si tratta di valori molto simili a quelli dell'F-22.

 

Quindi, dobbiamo concludere che per realizzare un caccia moderno ci vogliono dai 15 ai 20 anni, anche 25 anni.

 

Sono proprio tanti...

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