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Venezuela in crisi con gli USA


Venon84

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sembra di moda dare addosso agli USA sempre e comunuqe

 

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

 

Qui l'articolo sulla crisi Boliviana:

http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/e...olivia-usa.html

Modificato da Venon84
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Partecipanti più attivi

Qull'idiota satrapo di Chavez ha perfino chiesti all'ambasciatore USA a Caracas di allontanarsi dal Venezuela, solo per solidarietà al suo sodale e vicino di casa Morales. Morales aveva infatti invitato il diplomatico USA in Bolivia a lasciare il paese, poichè sarebbe sospettato di essere il segreto orditore della rivolta che si è scatenata in Bolivia contro il governo dei "cocaleros".

Modificato da paperinik
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Le cose si infiammano ovunque nel mondo, dal caucaso al sud america, e perfino in america con la paladin che afferma che non ci penserà due volte ad attaccare mosca se questa attraversasse di nuovo il confine georgiano; non sò voi ma io penso che la seconda guerra fredda è iniziata e si è estesa anche in sud america.

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fino a qualche hanno fa il pericolo di guerre sembravano essere concentrate solo in medio oriente e nord Africa...ora si ci è aggiunta la situazione georgiana,la situazione coreana e secondo me tra poco si dovrà aggiungere la situazione del Sud America.

 

 

domanda:

gli Stati del Sud America da che parte sono schierati?

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Qull'idiota satrapo di Chavez ha perfino chiesti all'ambasciatore USA a Caracas di allontanarsi dal Venezuela, solo per solidarietà al suo sodale e vicino di casa Morales. Morales aveva infatti invitato il diplomatico USA in Bolivia a lasciare il paese, poichè sarebbe sospettato di essere il segreto orditore della rivolta che si è scatenata in Bolivia contro il governo dei "cocaleros".

 

Pachucos! Chaves + Morales= moon.gif + moon.gif

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Il presidente Chavez ha dato un ultimatum di 72 ore all'ambasciatore statunitense per lasciare il paese.

La scelta del tempo non è stata molto felice: l'ambasciatore americano non si trova neanche in Venezuela, bensì in USA B-).

In un comunicato ha altresì aggiunto che le forniture di greggio agli USA potrebbero essere in pericolo e che due bombardieri russi (TU 160?) presenti in Venezuela rappresentano un avverimento.

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Il presidente Chavez ha dato un ultimatum di 72 ore all'ambasciatore statunitense per lasciare il paese.

La scelta del tempo non è stata molto felice: l'ambasciatore americano non si trova neanche in Venezuela, bensì in USA B-).

Questo succede quando al posto dei neuroni ci sono coli fecali... :rotfl::rotfl::rotfl:

In un comunicato ha altresì aggiunto che le forniture di greggio agli USA potrebbero essere in pericolo

E a chi lo da poi? <_<

e che due bombardieri russi (TU 160?) presenti in Venezuela rappresentano un avverimento.

Per quelli che vengono sorvolati: infatti potrebbero essere colpiti dalle parti che si staccano!devil.gif

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Venezuela, sale la tensione con gli Usa: Chavez espelle l'ambasciatore

12 settembre 2008

 

 

Si inaspriscono le tensioni diplomatiche in America Latina tra gli Stati Uniti da una parte, e la Bolivia e il Venezuela dall'altra, a pochi mesi dalla fine del secondo mandato presidenziale di George W. Bush. Come il suo collega boliviano Evo Morales, anche il presidente venezuelano Hugo Chavez ha infatti espulso l'ambasciatore americano a Caracas, Patrick Duddy, dandogli 72 ore di tempo per lasciare il Paese.

Chavez ha anche richiamato immediatamente in patria l'ambasciatore venezuelano negli Stati Uniti, Bernardo Alvarez, "prima che lo facciano" da Washington, come riporta il quotidiano El Pais. Chavez ha tenuto un comizio infuocato ieri sera nello stato di Carabobo: «Cominciamo da questo momento a valutare le relazioni diplomatiche con il governo degli Stati Uniti», ha detto il presidente venezuelano, avvertendo che «se il Venezuela sarà aggredito, non ci sarà più petrolio» per gli americani.

Solo quando George W. Bush uscirà dalla Casa Bianca (il prossimo gennaio) sarà inviato un nuovo ambasciatore a Washington, ha affermato ancora Chavez, che ha poi rinnovato gli insulti contro l'amministrazione Bush: «Andate al diavolo, qui c'è un popolo degno».

La crisi diplomatica tra Stati Uniti e i due Paesi latinoamericani è scoppiata l'altro ieri, quando il presidente boliviano Evo Morales ha dichiarato persona non grata l'ambasciatore americano a La Paz, Philip Goldberg, accusato di sostenere i governatori delle regioni autonomiste, oppositori del governo centrale. Negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli scontri in Bolivia tra i sostenitori del governo di La Paz e gli autonomisti di Santa Cruz e delle altre province limitrofe (Beni, Pando, Tarija e Chuquisaca), in cui sono morte almeno otto persone. Morales, il primo presidente indigeno della storia del suo Paese, alleato di Chavez e di Castro, ha in particolare accusato l'ambasciatore Goldberg di fornire aiuti finanziari alle forze dell'opposizione attraverso l'Usaid, l'agenzia americana per lo sviluppo. La reazione degli Stati Uniti non si è fatta attendere, e ieri, un'ora prima del discorso di Hugo Chavez, è stata annunciata l'espulsione dell'ambasciatore boliviano a Washington, Mario Gustavo Guzman: «Si tratta di una risposta che adottiamo in accordo con quanto stabilito dalla Convenzione di Vienna», ha spiegato il portavoce del Dipartimento di Stato, Sean McCormack. «Abbiamo informato ufficialmente il governo boliviano che abbiamo dichiarato persona 'non grata' il suo ambasciatore a Washington, in risposta all'azione ingiustificata» del governo di La Paz.

 

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

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Il Brasile, a dire il vero, non si è schierato da nessuna parte!

 

Preoccupante rimane l'amicizia fra il presidente brailiano (Lula) e i "due" antiamericani: Chavez e Morales. Non si sa come potrebbe finire. Ieri, un attentato ad un gasodotto dalla Boliviaal Brasile ha tagliato 10% della fornitura di gas. Può darsi che Lula dia appoggio a Morales e Chavez... Speriamo di no!

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ora si è messo contro anche Zelaya con l'Honduras...

 

Gli Stati uniti stanno avendo un comportamento molto attendista dato che ora sono in una fase di transizione dato che aspettano il nuovo Presidente.

Da Gennaio 2009 se le cose continueranno di questo passo si rischia veramente una grossa guerra.

Modificato da F-14
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Ospite intruder
Il Brasile, a dire il vero, non si è schierato da nessuna parte!

 

Preoccupante rimane l'amicizia fra il presidente brailiano (Lula) e i "due" antiamericani: Chavez e Morales. Non si sa come potrebbe finire. Ieri, un attentato ad un gasodotto dalla Boliviaal Brasile ha tagliato 10% della fornitura di gas. Può darsi che Lula dia appoggio a Morales e Chavez... Speriamo di no!

 

 

Non credo che Lula fili troppo quei due, l'intesa con Bush sul bioetanolo (secondo me è uno sbaglio produrlo, ma è un altro discorso), lo dovrebbe aver fatto capire. Quindi non scambierei i rapporti di buon vicinato, come un tempo l'Italia li aveva con la Yugoslavia di Tito, con una reale affinità. Se scoppia una guerra il Brasile starà con noi, la Bolivia si spaccherà in due (di fatto lo è già) e il Venezuela non si sa (alla fine Chavez ha sempre scelto di fare affari con gli USA, checché se ne dica).

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Il malessere verso gli USA che regna in centro e sud America in realtà non è niente di nuovo.

Da sempre i paesi a sud degli USA (dal Messico fino all'Argentina) soffrono la presenza degli USA e la soffrono per due motivi:

1)eccetto il Canada, gli USA hanno l'unica economia sviluppata dell'intero continente americano. Per tanti anni si è creduto nel miracolo economico argentino (specie a cavallo degli anni '80, quando gli argentini pretendevano essere gli unici competitors alternativi agli USA su scala mondiale nella produzione agricola), ma la sua recente crisi economica ha smentito ogni possibilità di sviluppo. Gli altri stati a sud degli USA hanno tutti le medesime caratteristiche economiche (chi iù chi meno): economie sottosviluppate, valore della valuta locale irrisorio, inflazione, corruzione dilagante a tutti i livelli della pubblica amministrazione, servizi sociali scadenti. Quindi questi stati, intrisi di invidia, sono costretti a chiedere supporto economico proprio al loro potente vicino

2)Gli USA hanno sempre sfruttato la situazione di dominio economico appena descritto, e lo hanno fatto influenzando notevolmente le politiche locali dei vari governi.

 

Queste ragioni hanno quindi sviluppato un rapporto di amore/odio: gli stati centro e sud americani non possono fare a meno degli USA, ma al contempo questa loro soggezione politico-economica determina un naturale fastidio verso la superpotenza americana. Fastidio facilmente percepibile perfino colloquiando con la gente della strada: chiedete a un Messicano, a un Argentino o un Nicaraguense cosa pensano degli americani.....

 

Il problema rispetto al passato è che si sono insediati contemporaneamente troppi governi smarcatamente dichiaratisi avversi agli USA (penso che è dai tempi della Crisi di Cuba che gli Usa non guardano con tanta preoccupazione le vicende dell'orto di casa). Chavez è l'emblema di questo anti-americanismo, Morales è il suo degno sodale (che fra l'altro tra forza dalla sua presunta legittimazione democratica, al contrario di Chavez che è salito al governo con il più classico Golpe)....ma eccetto i governi di Chile, Colombia e Messico, tutti gli altri stati a più riprese dimostrano la loro solidarietà al dittatore venezolano (Kirtchner per l'Argentina o Lula per il brasile). Questo fenomeno desta non poche preoccupazioni, poichè adesso che sembra essere giunto al tramonto (per ovvi motivi anagrafici) il regime di Castro, si profila all'orizzonte un altro regime altrettanto fastidioso per gli USA. Se prima Cuba preoccupava per la sua importanza strategica, trovandosi a 60miglia dagli USA, adesso il Venezuela preoccupa per la sua importanza economica, disponendo della 5ta riserva di petrolio al mondo e la prima fuori dal Golfo.

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Anch'io spero di no,anche perchè,nel mio piccolo,l'azienda per cui lavoro esporta molto verso il Venezuela e altri Paesi dell'America Latina...Non vorrei che la cosa si evolva in diminuzione di lavoro e gente a spasso... :unsure:

 

Dal punto di vista più generale,speriamo che la situazione possa risolversi. :unsure:

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Per dirla tutta, il Brasile non si è schierato con nessuno!

 

Lula (il presidente brasiliano) ha offerto aiuto a Morales per risolvere le problematiche in terne: rifiutato!!!

 

In questo momento, tendo a credere que Lula appoggi i suoi due amci (Chaves e Morales), soltanto non l'ha ancora reso pubblico. Certo che il Brasile non espulserà i diplomatici americani, ma ha troppi interessi in gioco per schierarsi contro Bolivia e Venezuela...

 

Vedremo!

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Per dirla tutta, il Brasile non si è schierato con nessuno!

 

Lula (il presidente brasiliano) ha offerto aiuto a Morales per risolvere le problematiche in terne: rifiutato!!!

 

In questo momento, tendo a credere que Lula appoggi i suoi due amci (Chaves e Morales), soltanto non l'ha ancora reso pubblico. Certo che il Brasile non espulserà i diplomatici americani, ma ha troppi interessi in gioco per schierarsi contro Bolivia e Venezuela...

 

Vedremo!

 

Spero proprio non li "espulga" ma si limiti ad espellerli! Non so proprio in che stato verrebbero ridotti una volta espulgati... :P

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Spero proprio non li "espulga" ma si limiti ad espellerli! Non so proprio in che stato verrebbero ridotti una volta espulgati... :P

 

Mi stavo strozzando dal ridere :rotfl::rotfl:

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Vero, vero... ogni tanto il brasiliano si mischia con l'italiano! :rotfl: Frutto dell'alzheimer!

 

Comunque:

 

Non credo che Lula fili troppo quei due, l'intesa con Bush sul bioetanolo (secondo me è uno sbaglio produrlo, ma è un altro discorso), lo dovrebbe aver fatto capire. Quindi non scambierei i rapporti di buon vicinato, come un tempo l'Italia li aveva con la Yugoslavia di Tito, con una reale affinità. Se scoppia una guerra il Brasile starà con noi, la Bolivia si spaccherà in due (di fatto lo è già) e il Venezuela non si sa (alla fine Chavez ha sempre scelto di fare affari con gli USA, checché se ne dica).

 

Lula è molto amico di Chavez e condivide i suoi ideali. Per fortuna, la situazione politica in Brasile non gli permette di seguire la stessa strada, nonostante Lula goda di grande approvazione popolare. L'etanolo viene prodotto in Brasile da decenni... Esportarlo agli USA è un scelta obbligata, come d'altra parte Chavez alla fine fa affari con loro (e qui ti quoto). Attenzione però all'affinità del Brasile con gli altri paesi sudamericani: mai sentito parlare di MERCOSUL?

A scoppi di guerre non ci credo... Che fanno Morales o Chavez che sia? Dichiarano guerra agli USA? Certo, questo il Brasile non lo farà mai...

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Attenzione però all'affinità del Brasile con gli altri paesi sudamericani: mai sentito parlare di MERCOSUL?

A scoppi di guerre non ci credo... Che fanno Morales o Chavez che sia? Dichiarano guerra agli USA? Certo, questo il Brasile non lo farà mai...

 

Nessuna guerra, semplici attriti, questo è pacifico.

 

Cmq il trattato di cooperazione economica degli stati sudamericani si chiama MERCOSUR

 

EDIT: vedo solo ora che F-14 aveva già corretto.

Modificato da paperinik
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