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Berlusconi: "L'italiano all'Ue"


wingrove

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Vorrei semplicemente ricordare che buona parte delle spese che la Ue sostiene ogni anno riguardano la traduzione dei testi ufficiali nelle innumerevoli lingue comunitarie (anche nel gaelico che, in Irlanda, è oramai parlato sì e no da un milione di persone solo nella tigre celtica e peraltro sempre come seconda lingua): leggerei nell'adozione di due lingue ufficiali (al massimo aggiungerei lo spagnolo, visto ceh è parlato in un'aerea geografica, il sudamerica, con cui l'Europa commercia, e forse il tedesco, con qualche dubbio. Di certo niente polacco, per esempio, ma neppure italiano) come un mezzo per semplificare e per liberare risorse da usare in altro modo. E, per noi italiani, come uno stimolo ad insegnare nelle scuola almento una delle lingue ufficiali (ma bene) nelle nostre scuole.

 

La difesa dell'uso dell'italiano, se capibile in termini "nazionalistici", non ha alcun senso di fronte al possibile calo delle spese e, soprattutto, se la riduzione delle lingue ufficiali viene letta come uno stimolo all'apprendimento di nuove nozioni linguistiche, con indubbi vantaggi sia per il singolo sia per la collettività.

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il problema è che in tutti gli altri stati l'inglese lo parlano più che bene.....siamo noi italiani che non lo conosciamo voglio vedere a insegnare l'inglese a certi soggetti.......

 

In Italia oramai non si riesce ad insegnare qualsiasi materia: la colpa è del fatto che bocciare una persona è tabù e sembra quasi che la qualità della scuola italiana venga valutata non tanto in base alla preparazione che è in grado di offrire agli studenti, quanto piuttosto in modo statistico, in base unicamente al numero dei diplomati che sforna ogni anno.

 

Posso affermare, senza alcuna vergogna, che se, oggi come oggi, 1 alunno ogni 5 nella scuola superiore venisse bocciato non solo la nostra sarebbe una scuola migliore, ma potremmo anche formare ragazzi migliori, che capiscono il valore del sacrificio e della ricompensa e non ritengano invece di ricevere ogni cosa come un regalo.

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In Italia oramai non si riesce ad insegnare qualsiasi materia: la colpa è del fatto che bocciare una persona è tabù e sembra quasi che la qualità della scuola italiana venga valutata non tanto in base alla preparazione che è in grado di offrire agli studenti, quanto piuttosto in modo statistico, in base unicamente al numero dei diplomati che sforna ogni anno.

 

Posso affermare, senza alcuna vergogna, che se, oggi come oggi, 1 alunno ogni 5 nella scuola superiore venisse bocciato non solo la nostra sarebbe una scuola migliore, ma potremmo anche formare ragazzi migliori, che capiscono il valore del sacrificio e della ricompensa e non ritengano invece di ricevere ogni cosa come un regalo.

Sante, sante parole!!! :adorazione::adorazione::adorazione:

 

Comunque, per la situazione attuale, non solo della scuola, ma anche della società nel suo complesso, afflitta da un diffuso "analfabetismo di riflusso" anche tra gli adulti, 1 bocciato su 5 sarebbe poco: almeno 2 su 5!!!

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no, i certi soggetti sono tutti quei ragazzi dai 14 ai 30 anni (e anche di più) che parlano solo dialetto.

Non si può pretendere di imparare l'inglese non sapendo l'italiano.

Come chi cerca di imparare il latino ma non sa la differenza fra complemento di causa e complemento oggetto, cosa riuscerebbe a capire sui casi? :rolleyes:

 

 

Cosi come per i ragazzi (ragazze no :asd: sono il primo consolatore :asd: ) che prendono i debiti.....per non studiare d'inverno devono studiare pure l'estate, a settembre quando usci la riforma la pensavo diversamente ma ho cambiato idea ora.......giusto cosi non studi 9 mesi? ti fai un c***o enorme anche gli altri 3 mesi di vacanza

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La butto lì.

 

Nel corso della storia determinate lingue sono state utilizzate come linguaggio comune parlato da più stati/popoli/nazioni per poter comunicare tra loro (per es. latino, francese etc.). L'adozione della tal lingua non avveniva per scelta; seguiva invece l'evoluzione dello stato/popolo/nazione che nei propri rapporti economici e militari riusciva ad imporlo agli altri. La nazione/i guida di un determinato periodo storico, oltre ai propri "usi e costumi" riusciva più o meno consapevolmente ad imporre il proprio linguaggio all'interno della propria sfera di influenza. Più grande era tale sfera, maggiore era la diffusione della lingua.

Nell''800 e all'inizo del '900, grosso modo, lo stato guida fu la Gran Bretagna (basti pensare alle sue immense colonie) e l'inglese divenne una lingua conosciuta a livello mondiale. Dalla 2^GM gli USA sostituirono nella leadership il Regno Unito, l'inglese fu ulteriormente utilizzato solo perchè negli USA la lingua utilizzata è l'inglese. Se per assurdo negli USA la lingua ufficiale fosse il suomi a quest'ora molti di noi lo utilizzerebbero quotidianemente relegando l'inglese a un ruolo secondario.

 

In prospettiva, la nascita in futuro di una vera UE che dovrebbe rappresentare nelle proprie intenzioni una nuova potenza mondiale con la propria sfera d'influenza e in misura economica concorrente a quella statunitense, potrebbe essere politicamente vantaggioso e/o strategico eleggere come lingua ufficiale comune a tutti i propri cittadini l'inglese, oppure scegliere linguaggi appositamente diversi?

 

PS. Personalmente rimango per 3 lingue (quella di madrelingua + 2 comuni per tutti i cittadini UE).

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le 2 comuni quali sarebbero? il lettone e lo slovacco?

 

sono disposto a parlare una lingua diversa dalla mia per farmi capire con tutti, ma la mia deve comunque esistere nell'UE come appunto deve esistere il portoghese, il polacco ecc.

è la lingua quella che ci contraddistingue, io vorrei continuare a parlare la lingua di Dante, perchè discendente diretta del latino, simbolo di rivoluzioni, di un popolo che ha creato una nazione unita (almeno nei confini) racconta di noi in pratica, ed anche perchè il francese rompe già alle olimpiadi :asd:

 

e poi così avremmo più posti di lavoro per i traduttori e laureati in lingue no? la disoccupazione cala....:rolleyes: (mi sto arrampicando sugli specchi, si vede?)

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le 2 comuni quali sarebbero? il lettone e lo slovacco?

 

sono disposto a parlare una lingua diversa dalla mia per farmi capire con tutti, ma la mia deve comunque esistere nell'UE come appunto deve esistere il portoghese, il polacco ecc.

 

Mi sono espresso male, intendevo dire che tutte le lingue presenti attualmente nella UE devono rimanere e anche in maniera ufficiale. Oltre a mantenere le nostre lingue madri occorrerà pero scegliere una o più lingue per comunicare con tutti gli altri cittadini UE. A mio avviso due.

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Io la vedo così: le lingue ufficiali devono rimanere le 23 lingue dell'UE; ciò significa che tutti i documenti del parlamento europeo, della commissione, ecc. devono essere tradotti.

Come lingua di lavoro invece (del Parlamento e della commissione) l'inglese che sarà anche meno diffusa come madrelingua ma è di gran lunga la più conosciuta come seconda lingua nell'UE (e nel mondo). Tutte le altre (dal francese allo svedese) con pari dignità.

 

Poi non posso che quotare il discorso di Skettles sulla conoscenza dell'italiano e chi diceva che nella scuola italiana non si boccia più: sante, sante parole

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Ospite intruder
le 2 comuni quali sarebbero? il lettone e lo slovacco?

 

sono disposto a parlare una lingua diversa dalla mia per farmi capire con tutti, ma la mia deve comunque esistere nell'UE come appunto deve esistere il portoghese, il polacco ecc.

è la lingua quella che ci contraddistingue, io vorrei continuare a parlare la lingua di Dante, perchè discendente diretta del latino, simbolo di rivoluzioni, di un popolo che ha creato una nazione unita (almeno nei confini) racconta di noi in pratica, ed anche perchè il francese rompe già alle olimpiadi :asd:

 

e poi così avremmo più posti di lavoro per i traduttori e laureati in lingue no? la disoccupazione cala....:rolleyes: (mi sto arrampicando sugli specchi, si vede?)

 

No, non ti stai arrampicando sugli specchi, fotografi solo molto bene la situazione europea. Però le lingue potrebbero moltiplicarsi a dismisura in nome dell'identità culturale. I catalani, i baschi, i provenzali, i friulani, i veneti (quello veneto, incredibilmente, non è un dialetto, ma una lingua, con varianti, quindi dialetti, parlate in diverse parti d'Europa), i sardi, i frisoni... hanno tutti diritto alla loro lingua. Perché non devono avere i documenti tradotti anche nella LORO lingua? E a quante lingue finiamo? 2000? C'è qualcosa che non funziona in tutto questo.

Modificato da intruder
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Io ritengo, anche alla luce dei vari interventi, che la soluzione migliore, per il momento, fermo restando il principio delle 23 lingue "ufficiali", sia proprio quella che, in atto, viene applicata, cioè quella del trilinguismo: inglese, francese e tedesco considerate come lingue "di lavoro".

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Io ritengo, anche alla luce dei vari interventi, che la soluzione migliore, per il momento, fermo restando il principio delle 23 lingue "ufficiali", sia proprio quella che, in atto, viene applicata, cioè quella del trilinguismo: inglese, francese e tedesco considerate come lingue "di lavoro".

 

Tipica risposta alla francese. :rolleyes:

 

Mi spieghi il vantaggio di francese e tedesco come lingue di lavoro? Ti pare normale che allo stato attuale delle cose, se un ministro UE sceglie una delle 3 lingue, questa diventa standard del ministero fino all'arrivo del mnistro successivo? Io penso sia un sistema veramente ridicolo. Il ministro UE per la giustizia sceglie il francese per il suo ministero, quello dell'economia sceglie il tedesco e così via, per poi stravolgere tutto quando si nomina la nuova Commissione.

Non ha senso. La coerenza, da che mondo e mondo è avere una sola lingua così come avviene negi paesi federali che hanno + lingue (in Spagna il castigliano, in Svizzera il tedesco, in Belgio il francese, ecc.).

 

Francese e tedesco out oppure dentro tutte le 27 lingue, per il principio di uguaglianza (Egalitè).

 

Al di là di tutto, francese e tedesco sono davvero inutili, perchè sconosciuti alla maggioranza degli europei (e dei cittadini del mondo). Preservarli significa solo riconoscere una 'superiorità' inesistente e soprattutto fonte di problemi per il futuro.

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Tipica risposta alla francese. :rolleyes:

 

Mi spieghi il vantaggio di francese e tedesco come lingue di lavoro? Ti pare normale che allo stato attuale delle cose, se un ministro UE sceglie una delle 3 lingue, questa diventa standard del ministero fino all'arrivo del mnistro successivo? Io penso sia un sistema veramente ridicolo. Il ministro UE per la giustizia sceglie il francese per il suo ministero, quello dell'economia sceglie il tedesco e così via, per poi stravolgere tutto quando si nomina la nuova Commissione.

Non ha senso. La coerenza, da che mondo e mondo è avere una sola lingua così come avviene negi paesi federali che hanno + lingue (in Spagna il castigliano, in Svizzera il tedesco, in Belgio il francese, ecc.).

 

Francese e tedesco out oppure dentro tutte le 27 lingue, per il principio di uguaglianza (Egalitè).

 

Al di là di tutto, francese e tedesco sono davvero inutili, perchè sconosciuti alla maggioranza degli europei (e dei cittadini del mondo). Preservarli significa solo riconoscere una 'superiorità' inesistente e soprattutto fonte di problemi per il futuro.

1) Per quanto riguarda la Spagna, dal link: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_spagnola , riporto:

 

"...La Costituzione Spagnola riconosce una lingua ufficiale che è il "Castellano" e 3 lingue co-ufficiali: il Galiziano (Galego), il Basco (Euskera) ed il Catalano sia nella sua modalità orientale (Català), che valenciana (Valencià). Recentemente anche la Commissione Europea ha stabilito che i cittadini che si rivolgeranno al Parlamento Europeo mediante testi scritti in queste 3 lingue avranno il diritto di vedersi rispondere nella medesima lingua. I costi di traduzione sono a carico del Governo Spagnolo...";

 

2) la Svizzera è trilingue: tedesco, francese ed italiano sono lingue ufficiali e nazionali (addirittura, ci sarebbe pure una quarta lingua, il romancio, lingua nazionale dal 1938 e, parzialmente, lingua ufficiale dal 1996);

 

3) il Belgio è bilingue: francese e fiammingo (peraltro, la convivenza tra le due comunità, vallona e fiamminga, sta vivendo un momento difficilissimo!); comunque, anche il tedesco è lingua ufficiale del Belgio ( vedi link: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_del_Belgio );

 

4) 23, prego!!! ( vedi link: http://europa.eu/abc/european_countries/la...es/index_it.htm ).

 

Cercare di essere precisi, a mio modesto parere, è sempre un bene!!!

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si ma di svizzera e belgio c'è ne sono solo due...:rolleyes: gli altri 18 paesi (esclusi francia, germania ed inghilterra) come fanno? imparano pure loro tutte e tre le lingue? sarebbe una complicazione assurda e finiremmo per non parlarne neanche una correttamente.

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si ma di svizzera e belgio c'è ne sono solo due...:rolleyes: gli altri 18 paesi (esclusi francia, germania ed inghilterra) come fanno? imparano pure loro tutte e tre le lingue? sarebbe una complicazione assurda e finiremmo per non parlarne neanche una correttamente.

Veramente, se vengono usate, ripeto, come avviene ora, tutte e 3, basta che ne imparino una sola delle 3!!! Mi sembra abbastanza semplice!

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Questa discussione mi ricorda il fil di woody allen in cui il dittatore (di un isola caraibica) proclamava :<< d'ora in poi la lingua ufficiale del paese è lo svedese!!! >>. :lol:

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