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Fiat CR 25


Ospite iscandar

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Ospite iscandar

Vi giuro che ho fatto i compiti prima ho cercato con la ricerca di google interna al sito ma non ho trovato niente. Chi sa parlarmi di questo caccia pesante?

 

l'unica cosa che so è che era, nelle intenzioni di Rosatelli, un caccia tipo il Me110 e che una squadriglia era di stanza a Boccadifalco (palermo), per il resto nada...

 

Fiat_CR25bis.jpg

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Ospite iscandar

Ragazzi, sinceramente non m'interessa la scheda di wiki, referisco quelle fatte da noi sono più esaurienti, ammenoche non l'abbia fatta uno di noi... ;)

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Ospite Folgore

io ho del materiale sul Cr25, I Grandi Aerei Storici, Ricognitori della Regia... c'è anche il Cr25.. ma dovrei scannerizzarlo e scannarlo....e non ho lo scanner

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Salve a tutti, ho scoperto da poco questo forum e siccome sono da sempre interessato agli aerei, specie a quelli della seconda guerra mondiale, mi sono iscritto per tenere d'occhio qualche thread interessante ;)

 

Debbo dire che fra i tutti bimotori della Regia il CR.25 è sempre stato uno dei miei preferiti, anche se purtroppo poco conosciuto in generale, anche in virtù della troppo breve vita operativa; io lo considero, tutto sommato, un "Beaufighter all'italiana" :)

Che ne dite?

 

Ciao

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Ospite galland

Fiat Cr.25 [Messerschmitt Bf.110B-1]

Scheda tecnica (in parentesi i dati del Fiat Cr.25 bis) [in parentesi i dati del Bf.110B-1]

Motori Fiat A74 RC. 38 [Jumo 210Ga]

Potenza 2 x cv. 840 a 3.800 m. [2xcv.730]

Apertura alare m. 16,00 [18,03]

Lunghezza totale m. 13,56 [12,60]

Altezza totale m. 3,40 [3,45]

Superficie alare mq. 39,20 [38,50]

Peso a vuoto kg. 3.900 (4.375) [-]

Peso a carico massimo kg. 6.180 (6.525)[5.700]

Velocità massima km/h 490 a 5.500 m. (460)[525 a 4.000 m.]

Velocità minima km/h 125

Tempo di salita 16’40” a 6.000 m.

Tangenza massima m. 9.600 [8.000]

Autonomia km. 2.100 [1.980]

Armamento 2 da 12,7 mm. nel muso e 1 da 12,7 dorsale [2x20mm. 5x7,9mm.]

Progettista Celestino Rosatelli

Pilota collaudatore Valentino Cus [Rudolf Opitz]

Primo volo del prototipo 22 luglio 1937 [12 maggio 1936]

Località Aeritalia (Torino)[Augsburg-Hannstetten]

 

Descrizione tecnica

Velivolo da caccia e da ricognizione, monoplana ad ala medio bassa, a gabbiano, bimotore, triposto, a struttura interamente metallica.

Fusoliera a sezione rettangolare con struttura in tubi d’acciaio, saldati, ed ordinate in lega leggera; rivestimento in duralluminio fino al bordo d’uscita alare, in tela la parte rimanente, ad eccezione del cono di coda, nuovamente in duralluminio.

Ala con struttura in duralluminio, costituita da due longheroni e centinatura;; rivestimento in duralluminio (sezione centrale) ed in tela (sezione esterne ai motori): aleettoni con struttura in duralluminio e rivestimento in tela; ipersostentatori ad apertura ventrale. Carrello retrattile per rotazione verso l’indietro, parziale scomparsa nelle gondole dei motori.

Ruotino di coda, non retrattile carenato.

Piani di coda a sbalzo, con struttura in duralluminio e rivestimento in tela.

Posto di pilotaggio e postazione per il puntatore osservatore: dietro, in corrispondenza della torretta dorsale, è la postazione dell’armiere radiotelegrafista; apparato radio ricetrasmittente.

Strumentazione standard.

Due serbatoi per il carburante alla radice delle semiali, tra le gondole dei motori e la fusoliera; possibilità di un serbatoio supplementare nel vano bombe.

Motori con eliche tripale metalliche Fiat-Hamilton, a passo variabile in volo.

Due mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7 mm. fisse in caccia sul muso; una mitragliatrice da 12,7 mm. in torretta dorsale.

 

Produzione

MM. 332 – primo prototipo

MM. 333 – secondo prototipo

MM. 3651 / 3660 – n. 10 serie zero

 

La Regia Aeronautica non ha mai avuto una consistente linea di velivoli bimotori da caccia, attacco o combattimento, di produzione nazionale. I velivoli realizzati, o hanno dato risultati fallimentari, o non hanno avuto seguito, oppure sono giunti, ancora in fase sperimentale a quell’anno 1943 che sostanzialmente segna la fine dell’attività industriale aeronautica. Immeritatamente e stranamente, anche il Fiat CR.25 è soggetto a questa regola.

Impostato da Celestino Rosatelli nel 1937, questo velivolo è un bel bimotore, destinato a impieghi multipli: caccia di scorta (armamento fisso nel muso), bombardiere leggero (vano per 700 kg. di bombe), ricognitore a lungo raggio. L’equipaggio è formato dal pilota, dal puntatore osservatore, dal radiotelegrafista che è anche armiere, essendo addetto alla 12,7 dorsale. Nella impostazione generale, ricorrono molti elementi previsti in altri velivoli dell’ingegner Rosatelli: pianta alare, fusoliera, impennaggio verticale, carenatura del ruotino di coda, ci rimandano, di volta in volta, alle analoghe soluzioni adottate per il Fiat BR.20,BR.20L, CR.42.

Il primo dei due prototipi vola il 22 luglio 1937 con Valentino Cus. Fa seguito, nel 1940, la produzione di una piccola serie di 10 esemplari, lievemente modificati. La valutazione di essi presso il Centro Sperimentale di Guidonia, dà ottimi risultati rivelando una macchina perfetta nel comportamento di volo, molto veloce, dalla ragguardevole autonomia: i motivi che hanno impedito una più ampia diffusione dell’aereo rimangono quindi misteriosi. Come macchina da ricognizione, il CR. 25 va considerato nettamente superiore ai tipi in sua vece adottati dalla Regia Aeronautica.

Con i pochi esemplari della pre serie, si pensa comunque di armare una squadriglia speciale, da impiegare in un particolare settore operativo. E’ destinato a comandarla , un ottimo pilota di BR.20. il capitano Edoardo Agnello; il personale che gli si affianca, proviene invece dagli idro, più specificamente dai Cant. Z.506. durante i passaggi sul nuovo aereo, a Torino Caselle va perduto il primo prototipo del CR.25, l’MM.332, che si incidenta in atterraggio e si incendia: i piloti fanno tuttavia in tempo ad abbandonarlo. Il secondo prototipo ed i velivoli di pre serie (tranne l’MM.3651, di cui parliamo alla fine di queste note) sono assegnati, a partire dal luglio 1941, alla 173° squadriglia da ricognizione strategica, basata sull’aeroporto di Palermo Boccadifalco. Il reparto compie numerose missioni di scorta ai convogli diretti in Libia, utilizzando i voli di rientro per missioni esplorative sul mare e sull’isola di Malta.

Pur essendo velivoli di pre serie, questi CR.25 sono caratterizzati da una efficienza altissima, da considerarsi eccezionale, in quanto è basata su una ridotta dotazione di parti di ricambio. Dal luglio al dicembre 1941, l’efficienza media giornaliera varia dai 3 ai 6 velivoli e vengono compiute 393 ore di volo. Durante il 1942, l’efficienza velivoli si mantiene su valori analoghi, ma le ore di volo sono più che raddoppiate. Dato l’ambiente operativo e la durata delle missioni, gli equipaggi sono tenuti ad avere buone cognizioni di navigazione; viene anche svolta attività di addestramento al volo notturno. Durante le ricognizioni i CR.25 sono sempre riusciti a disimpegnarsi dall’offesa aerea nemica ed anche i piloti operativi sono concordi, con quelli dello Sperimentale, nell’elogio dell’aereo. vale la pena ribadire l’estrema regolarità operativa e l’eccezionale durata d’impiego, dal luglio del 1941 al gennaio 1943. Infatti solo nell’ottobre 1942 la 173° squadriglia riceve i primi Caproni Ca.314: nel gennaio 1943 sono ancora presenti due CR.25, mentre nel febbraio rimangono esclusivamente i Ca.314 con i quali il reparto svolge una ridotta attività operativa, prima di trasferirsi a Tarquinia in attesa dei CANSA FC.20.

Tutta a parte è la storia del CR.25 MM. 3651. All’inizio del 1941 esso viene trasformato in doppio comando, dotato di più abbondante strumentazione ed assegnato alla missione aeronautica, a Berlino. La comanda il colonnello pilota Giuseppe Teucci, coadiuvato dal maggiore del Genio Aeronautico, Mario Gasperi e dall’aiutante di volo, tenente pilota Luigi Andolfi: essi hanno a disposizione un SAIMAN 202.

Il CR.25 è impegnato essenzialmente per voli di collegamento tra gli aeroporti di Berlino Gatow e Roma Ciampino. E’ tale l’autonomia del velivolo, che spesso il volo è compiuto senza scali intermedi: altre volte la presenza di vento contrario o l’avversità delle condizioni atmosferiche, obbligano ad una sosta lungo il percorso. L’aereo è anche utilizzato per spostamenti in territorio tedesco ed in una occasione (autunno 1942) si porta anche in Russia. Il CR.25, da Berlino raggiunge Bucarest, quindi riparte per Saporoshje e da qui arriva sino a Voroscilovgrad. Lo scopo del viaggio è quello di visitare i nostri aviatori impegnati su quel fronte ed in questo si inserisce un doloroso particolare: il colonnello Giuseppe Teucci va a cercare notizie nei luoghi ove poco tempo prima è caduto il fratello, comandante di una squadriglia di Macchi C.200.

Il Fiat CR.25 è utilizzato dalla nostra missione aeronautica a Berlino sino all’8 settembre 1943, quando i componenti della missione stessa vengono internati ed i loro due aerei sequestrati dai tedeschi.

Il CR.25 quater, proposto nel 1940 con unità motrici più potenti, superficie alare leggermente maggiore, armamento nel muso più pesante, non ha dato seguito a sviluppi.

 

La scheda tecnica sul Fiat CR.25 è tratta da:

Dimensione cielo aerei italiani nella II guerra mondiale volume II

Editore Bizzarri Roma 1971

 

I dati sul Bf.110 da:

Giorgio Apostolo

Messerschmitt Bf.110

Albertelli Parma 1977

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Ospite galland

Personalmente ritengo che data la circostanza che il Gruppo Caproni era indirizzato verso tal genere di velivoli (bimotori plurimpiego) e la Fiat verso caccia e bombardieri vi fu una divisione di ruoli: la Fiat potè essere prolifica di sorpassati G.50 e CR.42 (il G.50 venne riprodotto in serie nonostaste il vincitore del concorso fosse il C.200!) e la Caproni dei suoi mediocri 310, 311, 312, 314... costruiti, peraltro in struttura mista e tutti forieri di considerevoli problemi.

un bell'esempio di lottizzazione e un bell'esempio di come vanno le cose in Italia.

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Risorgo dalle ceneri...

 

Personalmente, ritengo le prestazioni di questo aereo alquanto esagerate. Se avete letto il link di wikipedia, si dice che sulle macchine dotate di equipaggiamento operativo la velocitò non potè essere mantenuta, a intuizione direi che equipaggiato per una missione e con la metà del carburante questo bimotore difficilmente avrebbe superato i 440Km/h. Più o meno come il suo rivale, il Breda 88. Un aereo veloce, ma quando si tentò di adattarlo ad usi bellici fu un disastro.

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  • 1 mese dopo...
Risorgo dalle ceneri...

 

Personalmente, ritengo le prestazioni di questo aereo alquanto esagerate. Se avete letto il link di wikipedia, si dice che sulle macchine dotate di equipaggiamento operativo la velocitò non potè essere mantenuta, a intuizione direi che equipaggiato per una missione e con la metà del carburante questo bimotore difficilmente avrebbe superato i 440Km/h. Più o meno come il suo rivale, il Breda 88. Un aereo veloce, ma quando si tentò di adattarlo ad usi bellici fu un disastro.

 

Un momento: il Ba-88 fu un disastro per problemi di interferenza aerodinamica prodotta dall'installazione delle armi e dei portelli per le bombe. Gia' la versione bideriva "disarmata" aveva grossi problemi di stabilita'. Il CR.25 invece era un ottimo aereo, stabile, affidabile grazie ai motori A-74 ( e non i pessimi A-80 del Ba.88) e di provata validita' per tutto il periodo (purtroppo breve) in cui fu utilizzato dallo Stormo. Il parere della rivista citata (da me letta) era chiarissimo "Come ricognitore e bombardiere leggero va considerato nettamente migliore dei velivoli Caproni adottati in sua vece". Con l'unica eccezione del Ca.313G. In quanto alla velocita' massima, solo il Cant.Z.1007 bis tra i plurimotori era piu' veloce, mentre tra i caccia, il CR.42 era addirittura piu' lento, ed il G.50 di appena 30 kmh piu' veloce........

Un classico esempio dei grossolani errori fatti dalla RA durante l'ultima guerra. certo che se Francesco Pricolo fosse diventato Capo di Stato Maggiore nel 1934 anziche' nel 1939....

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  • 14 anni dopo...

Ho trovato in cantina un modello in legno del Fiat CR.25 (apparentemente destinato alle prove in galleria a vento) che presenta due particolarità:

1) i motori sono chiaramente in linea e non radiali. Similmente all'FC20quater che aveva adottato i DB601  è possibile che il CR.25 avesse adottato (o progettato di adottare) motori similari nella versione quater che  comunque nella pubblicistica viene accreditato di un motore da 1175 hp. Ma il modello (V.foto all.) sembra indicare piuttosto degli Isotta Fraschini. Delta (del resto adottati dal contemporaneo Ca.312 in competizione col Ba.88 e indirettamente con il FIAT CR.25 stesso).

2) L'ala che nel CR.25 di serie appare con un leggerissimo diedro, nel modello appare assolutamente rettilinea.

IMG_20221204_170203_resized_20221204_051027954.jpg

IMG_20221204_172003_resized_20221204_052253731.jpg

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Sei sicuro che il modello da galleria che mostri sia quello di un CR 25 ?

A parte i motori , l ' ala del modello ha una pianta diversa da  quella del CR . Stando ai disegni di Brioschi apparsi su " Ali d'Italia - Mini n.ro 1 CR -25 " e una foto sul fascicolo citato a pag. 15 , l' ala del CR ha  un bordo d'attacco con freccia leggerissima , praticamente nulla e un bordo d'uscita con freccia in avanti mentre per il modello che mostri è il contrario .

Inoltre le proporzioni tra vetratura della cabina e la fusoliera fa pensare a una macchina più grossa , tipicamente da trasporto ( l'ala ricorda quella di un C-47 / DC 3 )  , come sembrerebbe anche dal disegno dei piccoli finestrini circolari e la porta in fusoliera .  La deriva , poi sembra più simile a quella di un S -79 .

Potrei , invece , avanzare l'ipotesi di un progetto pensato ma mai realizzato, magari proprio con i motori DB 601 ( forse un bombardiere veloce ? )  .

Magari se ribalti la cantina trovi qualcos'altro .... ;)

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  • 1 anno dopo...

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