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RE 2001 - Falco II


Dave97

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Proseguivano intanto le prove che avevano messo a nudo un altro problema:

quello degli impennaggi.

La bomba, dotata di comuni impennaggi, come quelle in dotazione ai velivoli da bombardamento, risultava molto instabile e non percorreva la linea ideale voluta dal lanciatore.

Gli impennaggi, infatti, erano anche poco aerodinamici e compromettevano la spinta di perforazione al momento dell'impatto.

Presso il Centro Studi di Guidonia si provvide a realizzare un nuovo tipo di impennaggi che diede subito i risultati desiderati.

Venne allora chiesto alla Marina una nave, per poter effettuare prove di affondamento della bomba, onde determinare il ritardo che doveva essere dato al detonatore.

Per interessamento del Ten. Guglielminetti a meta gennaio arriva a Furbara la prima bomba, che viene denominata 630 P.D., con la quale Vaccari effettua diversi lanci.

 

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Giungono intanto a Furbara Mussolini, Goering, Cavallero, Fougier, Bernasconi, Guglielminetti ed altri per assistere ad una prova.

Vaccari parte col suo JU 87 (i RE 2001 GV non erano ancora pronti) ed effettua un lancio perfetto centrando in pieno la lamiera posta come bersaglio.

 

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Non appena rientrato dall'atterraggio, Goering gli dichiara che, pur giudicando l'impiego molto interessante, ritiene però che sia molto pericoloso.

Inoltre si rallegra vivamente col Vaccari, che non solo aveva colpito con assoluta precisione il bersaglio ma, approfittando della grande velocità acquisita dal velivolo dopo lo sgancio, aveva effettuato due tonneau verticali e tutta una serie di acrobazie che il capo dell'aviazione tedesca riteneva non fossero attuabili con un velivolo come lo Stuka.

 

Purtroppo nella primavera del 1942, durante un volo di allenamento acrobatico su un CR 42, il Ten. Galimberti non si rimetteva da una vite e precipitava in mare a poche decine di metri dalla spiaggia adiacente all'aeroporto di Furbara.

Il mare restituì il corpo solamente un mese dopo.

Vaccari, Robone e Petrucco decisero di continuare l'opera del Galimberti e fu forse in quel momento che nacque in loro la determinazione di riuscire nell'impresa a tutti i costi per dedicarla al grande amico scomparso.

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Il Caccia Re 2001

Sergio Govi

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L'ordine di operazione giunse alla sera dell' 11 agosto 1942 e riguardava l'attacco ad un grosso convoglio partito da Gibilterra e comprendente quattro portaerei.

Due velivoli partirono all'alba del 12 da Furbara per l'aeroporto di Elmas in Sardegna.

Alle 13,05, ora stabilita dal Comando, la pattuglia dei due RE 2001, pilotati da Robone e Vaccari, decollarono e si portarono a 4000 metri di quota.

Dopo venti minuti i due piloti, avvistarono il convoglio nemico e Robone decise di superarlo a grande altezza davanti ad esso e rimontarlo completamente per attaccare una delle navi portaerei con il sole alle spalle e per trovarsi, dopo lo sgancio, già in rotta di ritorno.

Le portaerei, assieme alla scorta di cc.tt. erano in fondo al convoglio e manovravano a larghi cerchi concentrici per mantenere il contatto con i piroscafi che navigavano più lentamente.

Calcolata la miglior posizione di attacco, i due velivoli iniziarono affiancati la picchiata puntando sul fianco sinistro della nave con una angolazione, rispetto all'asse di marcia, di 90°.

I due velivoli si distanziarono leggermente in modo da passare uno a prua e uno a poppa della nave portaerei.

 

Le bombe vennero sganciate a 80 metri di distanza e ad una quota di circa 20 metri dal livello del mare.

Vaccari udì chiaramente l'impatto della propria bomba contro la portaerei Victorious, mentre il Robone non udì nulla.

A questo proposito Vaccari ha riferito:

Sono assolutamente sicuro che la mia bomba non è scivolata sul ponte come molti hanno scritto.

Ha perforato o almeno picchiato contro la fiancata della nave o sotto il ponte.

Ho udito perfettamente il colpo dell'impatto che conoscevo bene per averlo udito più volte in prova a Furbara.

Il vecchio proverbio "La fortuna aiuta gli audaci" questa volta non fu veritiero:

i due piloti furono audaci si, ma decisamente non fortunati.

Nell'urto violento contro la nave si verificò molto probabilmente la rottura della spoletta della bomba, senza provocarne l'esplosione.

Sul risultato dell'attacco si hanno altre due versioni :

una parla di due fori visibili sul fianco della nave e l'altra di una bomba, che dopo avere centrato la fiancata, ha perforato le sue lamiere sino a giungere nel locale macchine a colpire l'asse di un'elica provocando vibrazioni alla nave stessa.

Se fosse esplosa sarebbe stata senz'altro la fine della nave.

Fino al momento del lancio non si ebbe alcuna reazione da parte avversaria che, molto probabilmente, aveva scambiato i due velivoli per propri.

Da relazioni britanniche, si apprende infatti che i due RE 2001, le cui sagome erano molto simili a quelle degli "Hurricane", si avvicinarono alla portaerei Victorious,mentre la nave era appunto impegnata nell'operazione di appontaggio dei propri caccia e i RE 2001 poterono lanciare indisturbati le loro bombe.

Non appena sorvolato il ponte dalla nave, il Vaccari si volta per vedere l'effetto della bomba. Fissato di nuovo lo sguardo in avanti, si trova vicinissimo a due Hurricane, uno dei quali gli si presentava di fianco.

Senza nemmeno mirare, forse per istinto (o per paura, come ci racconta il Vaccari stesso), schiaccia il pulsante di sparo e fece partire una raffica che abbatte l'aereo inglese.

Il secondo caccia britannico tenta di mettersi in coda al Reggiane, ma senza riuscirvi.

A questo punto inizia il Fuoco contraereo da parte di tutte le navi.

Vaccari si butta in basso passando sotto la prua della Nelson, schivando le altre navi e le colonne d'acqua provocate dai proiettili, che scoppiavano tutt'attorno.

Anche il tentativo di aggancio da parte di quattro Spitfire risulterà infruttuoso.

Anche Robone riesce a liberarsi dalle insidie nemiche seppure in modo meno movimentato.

 

Il giorno 15 agosto, per interessamento del Colonnello Botto la sezione venne fatta rientrare.

Il giorno successivo il Tenente Vaccari si presentava all'Eccellenza Bernasconi descrivendo l'azione.

Si dichiarava convinto della bontà dell'impiego specialmente effettuato a massa e chiedeva che fosse almeno chiarita la questione dell'efficienza della bomba avendo avuta la sensazione che questa non fosse scoppiata.

L'Eccellenza promise che avrebbe fatto fare le necessarie esperienze.

Altre prove in programma alla Spezia vennero eseguite e dimostrarono che le bombe non sarebbero scoppiate.

I piloti che avevano con tanta passione lavorato superando ostacoli di ogni genere credendo di

poter un giorno usare un'arma di sicura efficacia, venivano in tal modo messi completamente da parte e non restò loro alcuna soddisfazione nonostante avessero eseguiti sacrifici personali e avessero partecipato ad una azione in quelle condizioni pur di vedere riconosciuta la bontà dell'impiego

 

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Il Caccia Re 2001

Sergio Govi

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RE 2001 OR

Ufficialmente ne risultano costruiti dodici ma in realtà il numero dovrebbe essere più basso.

Questa sigla significa "Organizzazione Roma" dal nome del transatlantico che, in via di trasformazione, doveva poi diventare la portaerei Aquila.

Il campo prove venne allestito a S. Egidio di Perugia con due piste che simulavano il ponte di volo della portaerei.

Le prime prove di aggrappamento per il catapultamento e per l'arresto col gancio vennero però effettuate da De Prato sul campo di Reggio con i due prototipi.

L'impianto, un po' rudimentale, era costituito da un cordoncino che attraversava la pista.

Il 16 gennaio 1943 sul terzo esemplare pre - serie (MM7260) vennero effettuate prove di manovrabilità essendosi spostato all'indietro, per l'aggiunta del dispositivo di arresto, il baricentro del velivolo.

Per eliminare l'inconveniente fu tolta la corazzatura.

Le prove continuarono il 12 febbraio, in seguito i velivoli furono trasferiti a Perugia dove era stato realizzato un impianto di frenaggio a mezzo cavo d'acciaio, collegato con un motore elettrico che ne provocava la rotazione; la dosatura della frenata veniva dalla eccitazione variabile dell'indotto.

Le prove effettuate da De Prato rilevarono sin dall'inizio che il gancio era troppo a prua.

Il primo atterraggio, infatti, si risolse con un incidente:

a causa del gancio troppo avanzato si registrò al momento dell'aggancio un forte appruamento con rottura dell'elica.

Il gancio venne arretrato dalle Reggiane e la soluzione si dimostrò subito molto Felice.

La frenata era efficacissima, il RE 2001 atterrava sui 120 - 150 Km/h e l'arresto avveniva in soli 15-20 metri.

Ai velivoli della serie O.R. venivano richieste queste installazioni particolari:

due sole mitragliatrici da 12,7 in fusoliera con 350 colpi cadauna,

apparati ricetrasmittenti RTC per il rilevamento dei segnali emessi dalla portaerei,

un diverso cruscotto con strumenti giroscopici,

la predisposizione per il riscaldamento dell'olio per la messa in moto rapida,

il travetto centrale per bomba o siluro (massimo Kg 600) e due travetti alari per bombe da Kg 160 cadauna.

Naturalmente questi ultimi non potevano essere utilizzati se sotto la fusoliera veniva montato il carico massimo che poteva essere costituito anche da un serbatoio supplementare di carburante.

Altre disposizioni dettate dallo S.M. dell'Aeronautica prevedevano l'installazione di aggrappamenti anteriore e posteriore con rinforzi, uno sprone di protezione alla ruota di coda, un gancio freno con rinforzi, il seggiolino corazzato, predisposizione per nebbiogeno e per armi da 20, come per il CN, e altre varianti per consentire il volo notturno e il tiro a tuffo.

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  • 7 mesi dopo...

L'italeri (non so se presto o no) ha in progetto di riproporlo in scala 1:72 aggiornando i vecchi stampi supermodel , e se come penso , faranno lo stesso lavoro effettuato per il Re2000 appena uscito , avremo finalmente un kit veramente ottimo per riprodurre questo bellissimo aereo.

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Bellissima scheda Dave! Non conoscevo molto questo aerei ma il tuo articolo me lo ha fatto amare. Grazie

 

L'italeri (non so se presto o no) ha in progetto di riproporlo in scala 1:72 aggiornando i vecchi stampi supermodel

I vecchi stampi Supermodel/Italaerei com'erano? Passabili o penosi?

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erano a livello dei mitici airfix in busta.. quindi una via di mezzo tra il triste e il mediocre , ovviamente se confrontati con un kit attuale.

 

ma ti assicuro che il re 2000 rimodernato da italeri è entusiasmante.

 

e quest'anno è prevista anche l'uscita del SM81 ... appena esce lo faccio..

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  • 3 anni dopo...

Mi permetto di aprire una digressione sul modello Bis:


Mi sono sempre domandato su quali fossero le cause del fatto che esso sia sempre rimasto tra i tanti prototipi in carico alla Regia, invece di diventare operativo, dato che, almeno dalle cifre a noi pervenute, le prestazioni di quest'ultimo si siano dimostrate nettamente migliori rispetto al modello di base al prezzo di una modifica minima, tanto da porlo agli stessi livelli del suo collega e rivale, il Folgore.



In questo (stupendo) Topic si allude agli studi fatti sul più prestante Re.2005, sebbene ciò mi lasci perplesso, in quanto le linee di produzione del Re.2001 si siano interrotte ad un solo mese dall'armistizio, periodo in cui il Sagittario era gia da mesi in produzione.


Tutto ciò per dire che, a mio avviso, avere a disposizione un bel centinaio di queste macchine ci avrebbero fatto decisamente comodo, contando le minime modifiche che l'adozione di questo modello avrebbero comportato, senza perciò intaccare le linee di produzione.


Qualcuno saprebbe darmi una spiegazione?


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per me era meglio se ci mettevamo a produrre BF-109 piuttosto che Reggiane, Fiat, Macchi etc...

Oppure si concentravano tutti a fare Macchi 202/205 :asd:

 

erano a livello dei mitici airfix in busta.. quindi una via di mezzo tra il triste e il mediocre , ovviamente se confrontati con un kit attuale.

 

ma ti assicuro che il re 2000 rimodernato da italeri è entusiasmante.

 

e quest'anno è prevista anche l'uscita del SM81 ... appena esce lo faccio..

Il "nuovo" Reggiane 2000 Italeri è così "entusiasmante" che conserva tutti i difetti dello stampo Supermodel:apertura alare,piani di coda,sezione motore e fusoliera ecc.ecc.

 

erano a livello dei mitici airfix in busta.. quindi una via di mezzo tra il triste e il mediocre , ovviamente se confrontati con un kit attuale.

 

ma ti assicuro che il re 2000 rimodernato da italeri è entusiasmante.

 

e quest'anno è prevista anche l'uscita del SM81 ... appena esce lo faccio..

Il "nuovo" Reggiane 2000 Italeri 1/72 è "entusiasmante" :furioso: che conserva tutti gli errori dell'originale Supermodel:apertura alare,piani di coda,sezione di fusoliera ecc. ecc.

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  • 2 settimane dopo...

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