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Corazzate della Regia Marina


Thunderalex

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Ospite maxtaxi
11novembre - 19marzo: 4 mesi, non 5, la matematica non è un opinione...

 

Miiiiii cooomeee seeeiiiiiii :blink:

 

4 mesi e 8 giorni va bene?

 

E se dicessi che siamo entrati nel quinto? Non andrebbe bene ugualmente? Pedante!!! :pianto:

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Ospite maxtaxi

Sto discutendo o meglio polemizzando con vorthex, tanto per cambiare, sul fatto che lui dice che le LITTORIO o VITTORIO VENETO erano pessime navi incassatori e altre peculiarità negative, mentre io insisto sul dire che erano il meglio della cantieristica navale italiana e mondiale fino all’arrivo della Bismark.

 

VORTHEX: le piattaforme stabilizzate dei 90/50 andavano in corto circuito con una goccia d'acqua e venivano addirittura scollegate il più delle volte.

 

Tantè che tutte le successive navi costruite o progettate erano montate con questo sistema, compreso le torri antiaere da 135/45, le 65/64, le breda 37\54 – 1939 e il complesso a 6 canne da 20mm. Come vedi se fossero state tanto male non le avrebbero riprodotte.

Ad esempio, porto il cannone scudato dei nostri caccia. Si pensava che avere una piattaforma con 2 cannoni portasse più peso di bordata contro il nemico e sapendo la lacuna dei nostri proiettili, si presupponeva che potessimo avere un pizzico in più di fortuna per colpire gli avversari. Ed invece? Si è visto che anzi, ritardava la celerità di tiro, il peso era eccessivo e le vibrazioni erano tali che le sovrastrutture sottostanti colassavano. Si decise presto di tornare alla vecchia maniera con una singola bocca da fuoco.

Anche i tedeschi sperimentarono la stessa soluzione ma esagerano come al loro solito, mettendo addirittura un cannone da 155mm sui loro Zerstörer ma tornarono presto a copiarci.

 

Le breda 37/54 1939 erano come le precedenti raffreddate ad aria ma a deformazione. Quindi le sollecitazioni erano tali che si potè imbarcarle anche sulle navi minori. Il primo modello del 1932 era raffreddato ad acqua, il modello 1938 ad aria e il terzo vedi come sopra cui sostituirà gradatamente tutti i modelli ancora operativi sulle nostre navi appena queste rientravano per lavori.

 

Faccio notare che il modello tedesco derivava dal nostro e non viceversa... Tanto per cambiare…

Come la Flakvierling derivava in origine da un progetto Breda.

 

Quindi per controbattere una affermazione di VORTHEX non erano poi tanto vergognosi!!!

 

V: a proposito del Gufo... la scelta di piazzarlo in faccia al torrione e non in cima (cosa che avrebbe permesso una copertura di 360°) era dovuta al fatto che, con la nave in moto, il radar non riusciva a girare.

 

Era dovuto al motore rotario dell’impianto del radar. Era di insufficiente potenza per poter contrastare efficacemente la forza del vento contro le grandi antenne.

Il radar montato sulla LITTORIO era stato giudicato pari in prestazioni con analoghi modelli tedeschi. Ciò che ci mancò fù una fabbrica in grado di produrlo con celerità e non a livello artigianale come facemmo sempre.

L’E.C.3 bis montato in via sperimentale nel 41 diede i risultati sperati e verrà sostituito dal E.C.3 ter nel 1942 e venne giudicato pari al germanico FuMO 21. Il radiodetector-telemetri erano uno studio e non una scienza esatta. Prove e prove dei laboratori sia di amici che nemici. Il radar che localizzò il POLA nella famosa notte, riuscì a vederlo quando era a soli 6 miglia. Questo grazie alle decrittazioni tramite ULTRA, altrimenti col piffero che sapevano dove cercare le nostre navi.

E:C: 3 ter conosciuto anche come GUFO, verrà successivamente copiato e modificato dai tedeschi dopo l’8 settembre, per via delle lunghezze radio operanti.

Il tanto vergognoso apparato, era preciso fino a 30 km sia navale che aereo per guidare le direzioni di tiro dell’artiglieria e aveva una scoperta massima fino a 120km. Tutto dipendeva a che altezza veniva montato.

Altro che vergognoso, i tedeschi c’è lo invidiavano e gli inglesi manco a sognarlo!!!

 

Le anime dei cannoni erano ovviamente una pecca ma dobbiamo pensare che erano autarchici alias erano fatte per essere sostituite dopo ogni scontro con l’utilizzo di leghe poco costose. Una pecca? Forse… Ma indubbiamente economiche!

La grave lacuna, cui a mio parere avrei arrestato e fucilato chi le fabbricava, erano i proiettili!!! Non ve ne era uno uguale!!! Ogni tiro risultava quindi un fatto a se…

 

Ricordo che quando feci il corso a Torino, si parlava di dispersione e si usava come metro di comparazione le salve della guerra precedente... Si parlava dei pezzi di preda bellica del 1916. Quando si usavano proiettili originari, la salva a 10 km aveva un cep di 15-25 metri, mentre per quelli italiani poteva arrivare anche a 160 mt! Ciò vuol dire che il colpo può arrivare anche a 320 metri da quello esploso precedentemente.

 

Quando si è in mare, il beccheggio, le parti che si muovono, il vento e le munizioni sottocalibrate possono avere effetti illusori…

Il fatto che i nostri cannoni potessero sparare così lontano, non era come ha detto VORTHEX una ricerca su chi l’ho avesse più lungo ma era una conseguenza sulle velocità di impatto!!!

Uno studio fatto, risultava che le corazze che proteggevano le navi da battaglia, erano virtualmente impenetrabili dai grossi calibri oltre i 10-15.000 metri e spesso i proiettili non esplodevano.

Si pensava, che lanciare un proiettile da 880 kg ad alta velocità di impatto, potesse in qualche modo danneggiare ugualmente l’unità avversaria, anche se questa non esplodeva. Come conseguenza, questo comportò ad avere una lunga gittata e i massimi vertici fecero di tutto per pubblicizzarlo. In fin dei conti, la Regia Marina era una delle più grosse del mondo.

 

Le telemetrie montate sulle nostre grandi navi, dall’Incrociatore in su erano seconde solo ai modelli tedeschi anzi, le centrali di tiro erano all’avanguardia dei tempi e solo un computer avrebbe potuto fare meglio e più velocemente. Non dimentichiamoci che attorno alla centrale di tiro vi lavoravano 19 persone per telemetrare in 4D le possibili coordinate per sparare. Quindi non è come dice VORTHEX che era paperino a fare i cannoni o le cariche di lancio.

 

La ricarica dei cannoni delle LITTORIO avveniva con l'alzo a 15° e diversamente, con alzi superiori, si doveva abbassare il canone per poi ripuntarlo. Ovvio che per avere una maggiore celerità di tiro si richiese un alzo ridotto e fuoco a 20000 metri che corrispondeva all’alzo dei 15 gradi (se non ricordo male).

La cadenza di tiro era di un colpo ogni 45 secondi. I proiettili perforanti erano di 882kg con 18kg di carica, mentre la granata dirompente pesava 774kg con carica di scoppio di 80 kg. L’elevazione di ogni singola massa oscillante alias cannone, era di -5° a +35° con velocità di elevazione di 6° al secondo. Il brandeggio era di +120 a -120 per tutte le torri corazzate.

I proiettili avevano una velocità alla bocca da fuoco di 900 mt/sec che considerando alla prova dei fatti, la tolleranza dell’1% dei proiettili, questo si traduceva in una dispersione di colpi pari a 25000mt di 150mt. Su una salva di 3 proiettili, i colpi atterravano entro i 300 metri.. Questo permetteva un tiro a forcella ma rendeva fortunoso e non calcolabile il tiro successivo e il suo centramento.

La gittata massima di 42800mt era si paventata dai nostri vertici militari ma ancor più dal nemico! Una gittata del genere era chiaro sintomo di elevata velocità dei proiettli e susseguentemente una elevata affidabilità dei cannoni. Sto parlando del complesso otturatore, congegno di sparo, il sistema scaccia fumo e i 4 freni recuperatori. Il tutto si chiama massa oscillante. Il blocco di culatta era facilmente sostituibile come le anime dei cannoni.

La famosa corazzata Bismarck aveva cannoni da 381 e gittate da 34200mt con velocità alla bocca di 820mt.

Le nostre navi da battaglia, avevano gli idro catapultabili, a cui erano demandate l’onere di scoperta della flotta avversaria e l’osservazione dei tiri di artiglieria.

 

VORTHEX: ci si chiede sempre a cosa serva sparare a 43km, quando non si riesce a telemetrare decentemente oltre i 28-30km. inoltre, una gittata così elevata aveva solo fini propagandistici, dato che, oltre ad essere inutile, logorava le canne in modo impressionante (le Littorio erano le corazzate a cui dovevano essere sostituite le canne più spesso) e dava ai proiettili, a causa dell'altissima velocità iniziale, una traiettoria sconveniente per il tiro anti-nave.

 

Balisticamente parlando, esiste una traiettoria sconveniente in marina? O altrove?

I nostri cannoni avevano un alzo di 35° quindi se io sparo alla massima altezza, alla massima velocità, il proiettile arriva come una saetta contro l’unità nemica e se la manca, dovrebbe esplodere sotto la chiglia. I nostri 381 creavano una colonna d’acqua alta 35 metri. Legge di Archimede? Ne sai qualcosa?

 

Se mi parli dello spiattellamento dei proiettili sparati, l’ultima volta che se ne è parlato è stato durante la battaglia di Lissa nel 19ennesimo secolo.. Non confondete la tecnica di rimbalzo delle bombe aeree, che come principio di funzionamento è identico.

 

V: ..nonostante fossero armi molto buone (il cannone era buono, il resto no), erano troppo piccole per l'impiego su nave ed i problemi dell'affusto annullarono, in definitiva, la bontà di tale arma.

 

E quale arma volevi? Il 102? Il 120 o cosa? Il 90/53 per i tempi era eccezionale e insuperabile. Non vi era di meglio nella nostra industria.

Modificato da maxtaxi
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Sto discutendo o meglio polemizzando con vorthex, tanto per cambiare, sul fatto che lui dice che le LITTORIO o VITTORIO VENETO erano pessime navi incassatori e altre peculiarità negative, mentre io insisto sul dire che erano il meglio della cantieristica navale italiana e mondiale fino all’arrivo della Bismark.

e dove avrei detto che sono pessime incassatrici sentiamo??? io, al massimo, correggo i tuoi continui errori nei tuoi post chilometri, pieni di inutili divagazioni.

 

VORTHEX: le piattaforme stabilizzate dei 90/50 andavano in corto circuito con una goccia d'acqua e venivano addirittura scollegate il più delle volte.

la fonte è LE NAVI DA BATTAGLIA CLASSA "LITTORIO" 1937-1948, Erminio Bagnasco ed Augusto De Toro, Albertelli editore... penso che sia una fonte LEGGERMENTE più affidabile di un sito internet qualsiasi, no?

 

 

Tantè che tutte le successive navi costruite o progettate erano montate con questo sistema, compreso le torri antiaere da 135/45, le 65/64, le breda 37\54 – 1939 e il complesso a 6 canne da 20mm. Come vedi se fossero state tanto male non le avrebbero riprodotte.

Ad esempio, porto il cannone scudato dei nostri caccia. Si pensava che avere una piattaforma con 2 cannoni portasse più peso di bordata contro il nemico e sapendo la lacuna dei nostri proiettili, si presupponeva che potessimo avere un pizzico in più di fortuna per colpire gli avversari. Ed invece? Si è visto che anzi, ritardava la celerità di tiro, il peso era eccessivo e le vibrazioni erano tali che le sovrastrutture sottostanti colassavano. Si decise presto di tornare alla vecchia maniera con una singola bocca da fuoco.

Anche i tedeschi sperimentarono la stessa soluzione ma esagerano come al loro solito, mettendo addirittura un cannone da 155mm sui loro Zerstörer ma tornarono presto a copiarci.

non a caso, su 4 impianti citati, 3 sono rimasti allo stato di prototipo. i complessi da 37/54 non essendo rinculanti, scaricavano tutta la loro energia sull'affusto e sulla struttura della nave, rendendo quasi impossibile un tiro di precisione e facendo si, che, tale complesso, potesse essere imbarcato solo su navi di una certa stazza, tanto è vero che sui nostri caccia, non c'erano pezzi binati da 37mm ma solo singoli. la cosa buffa è che tu lo ha anche detto senza accorgertene, segno che non leggi neanche cosa copi dai siti. il resto... vabbè solite divagazioni inutili... poi dove i tedeschi avrebbero montanto un pezzo da 155 su di un aereo???? :asd:

 

V: a proposito del Gufo... la scelta di piazzarlo in faccia al torrione e non in cima (cosa che avrebbe permesso una copertura di 360°) era dovuta al fatto che, con la nave in moto, il radar non riusciva a girare.

 

Era dovuto al motore rotario dell’impianto del radar. Era di insufficiente potenza per poter contrastare efficacemente la forza del vento contro le grandi antenne.

Il radar montato sulla LITTORIO era stato giudicato pari in prestazioni con analoghi modelli tedeschi. Ciò che ci mancò fù una fabbrica in grado di produrlo con celerità e non a livello artigianale come facemmo sempre.

L’E.C.3 bis montato in via sperimentale nel 41 diede i risultati sperati e verrà sostituito dal E.C.3 ter nel 1942 e venne giudicato pari al germanico FuMO 21. Il radiodetector-telemetri erano uno studio e non una scienza esatta. Prove e prove dei laboratori sia di amici che nemici. Il radar che localizzò il POLA nella famosa notte, riuscì a vederlo quando era a soli 6 miglia. Questo grazie alle decrittazioni tramite ULTRA, altrimenti col piffero che sapevano dove cercare le nostre navi.

E:C: 3 ter conosciuto anche come GUFO, verrà successivamente copiato e modificato dai tedeschi dopo l’8 settembre, per via delle lunghezze radio operanti.

Il tanto vergognoso apparato, era preciso fino a 30 km sia navale che aereo per guidare le direzioni di tiro dell’artiglieria e aveva una scoperta massima fino a 120km. Tutto dipendeva a che altezza veniva montato.

Altro che vergognoso, i tedeschi c’è lo invidiavano e gli inglesi manco a sognarlo!!!

la fonte è sempre la stessa per le mie affermazioni e tu non fai altro che confermare quanto dico, cioè che non poteva essere messo sopra al torrione, ma sulla sua faccia anteriore (limitando quindi il campo di scoperta) per insufficenza tecnica del motorino di rotazione. inolte, il primo radar, montato in maniera sperimentale sulla Littorio non era in grando di discriminare il rumore di fondo dagli echi veri ed andava continuamente in corto circuito, per questo faceva schifo. a ciò si pose rimedio con lo Ec.3 ter "Gufo" (il radar con le trombe), per prestazioni simili al Fu.Mo21/40 "De.Te" (30.000m contro bersagli navali, con antenna a 35m dal mare e 80.000m contro aerei... 120.000 era teorica), benchè continuasse ad avere problemi di malfunzionamento. ovviamente, questi radar, NON ERANO RADAR PER DIREZIONE TIRO, ma semplici radar di avvistamento e trovo inutile dire che gli inglesi, usando un radar molto vecchio, si sognassero il Gufo, dato che, dalla fine del 1942 avevano radars ben migliori, tralasciando anche che loro il radar lo sapevano usare, noi no.

 

Le anime dei cannoni erano ovviamente una pecca ma dobbiamo pensare che erano autarchici alias erano fatte per essere sostituite dopo ogni scontro con l’utilizzo di leghe poco costose. Una pecca? Forse… Ma indubbiamente economiche!

ma che fai sfotti??? sostituire 9 cannoni da 381 dopo ogni scontro è una pratica ecnomica????? collega il cervello prima di scrivere queste fesserie, anche perchè l'obbligo di sostituire la canna dopo 120-140 colpi non era dettata dal risparmio ma da un errate concezioni tecniche.

 

Quando si è in mare, il beccheggio, le parti che si muovono, il vento e le munizioni sottocalibrate possono avere effetti illusori…

Il fatto che i nostri cannoni potessero sparare così lontano, non era come ha detto VORTHEX una ricerca su chi l’ho avesse più lungo ma era una conseguenza sulle velocità di impatto!!!

Uno studio fatto, risultava che le corazze che proteggevano le navi da battaglia, erano virtualmente impenetrabili dai grossi calibri oltre i 10-15.000 metri e spesso i proiettili non esplodevano.

Si pensava, che lanciare un proiettile da 880 kg ad alta velocità di impatto, potesse in qualche modo danneggiare ugualmente l’unità avversaria, anche se questa non esplodeva. Come conseguenza, questo comportò ad avere una lunga gittata e i massimi vertici fecero di tutto per pubblicizzarlo. In fin dei conti, la Regia Marina era una delle più grosse del mondo.

ennesima inesattezza: benchè la scelta di avere gittate vertiginose ed inutili (con proiettili molto veloci) fosse dovuta sia ad impostazioni tattiche, sia a scopi propagandistici, nella realtà, le cose non cambiavano molto. infatti, la maggiore penetrazione si aveva a 19.000 ed i manuali di combattimento ripotavano di condurre il combattimento proprio a quella distanza. ovviamente, quindi, era inutile avere cannoni così "prestanti" che subito si usuravano, quando poi le distanze di ingaggio erano simili a quelle delle armi degli altri belligeranti, se a questo ci aggiungiamo la dispersione delle salve dovuta a traiettorie così tese ed a proiettili scadenti, possiamo capire come il gioco non valesse la candela.

 

Le telemetrie montate sulle nostre grandi navi, dall’Incrociatore in su erano seconde solo ai modelli tedeschi anzi, le centrali di tiro erano all’avanguardia dei tempi e solo un computer avrebbe potuto fare meglio e più velocemente. Non dimentichiamoci che attorno alla centrale di tiro vi lavoravano 19 persone per telemetrare in 4D le possibili coordinate per sparare. Quindi non è come dice VORTHEX che era paperino a fare i cannoni o le cariche di lancio.

mai detto che i nostri apparati erano scadenti, ho detto che non erano stagni e che le lenti si appannavano, che è una cosa diversa. inoltre vorrei sapere cosa c'entrano i cannoni e le cariche di lancio con le direzioni tiro... ovvimente niente, ma mi meraviglio che tu abbia accostato due cose diverse, tanto per fare massa.

 

VORTHEX: ci si chiede sempre a cosa serva sparare a 43km, quando non si riesce a telemetrare decentemente oltre i 28-30km. inoltre, una gittata così elevata aveva solo fini propagandistici, dato che, oltre ad essere inutile, logorava le canne in modo impressionante (le Littorio erano le corazzate a cui dovevano essere sostituite le canne più spesso) e dava ai proiettili, a causa dell'altissima velocità iniziale, una traiettoria sconveniente per il tiro anti-nave.

 

Balisticamente parlando, esiste una traiettoria sconveniente in marina? O altrove?

I nostri cannoni avevano un alzo di 35° quindi se io sparo alla massima altezza, alla massima velocità, il proiettile arriva come una saetta contro l’unità nemica e se la manca, dovrebbe esplodere sotto la chiglia. I nostri 381 creavano una colonna d’acqua alta 35 metri. Legge di Archimede? Ne sai qualcosa?

 

Se mi parli dello spiattellamento dei proiettili sparati, l’ultima volta che se ne è parlato è stato durante la battaglia di Lissa nel 19ennesimo secolo.. Non confondete la tecnica di rimbalzo delle bombe aeree, che come principio di funzionamento è identico.

la traiettoria è sbagliata perchè è troppo tesa per un tiro a quelle distanze. il resto è farina del tuo sacco a cui non intendo mettere ordine, cosa mi frega della battaglia di Lissa o delle bombe di aereo che rimbalzano, quando sto parlando dei cannoni delle Littorio????

 

V: ..nonostante fossero armi molto buone (il cannone era buono, il resto no), erano troppo piccole per l'impiego su nave ed i problemi dell'affusto annullarono, in definitiva, la bontà di tale arma.

 

E quale arma volevi? Il 102? Il 120 o cosa? Il 90/53 per i tempi era eccezionale e insuperabile. Non vi era di meglio nella nostra industria.

si però non darmi ragione quando mi controbbatti o non c'è sfizio :asd:. appunto, noi non avevano di meglio e quindi usammo il 90/50 (la versione da 53 calibri era terrestre), che nonostante fosse un ottima arma, era piccola per un impiego navale e fortemente penalizzata dal sistema di stabilizzazione. meglio sarebbe stato un calibro più corposo, ma la storia non si fa con i se.

 

La ricarica dei cannoni delle LITTORIO avveniva con l'alzo a 15° e diversamente, con alzi superiori, si doveva abbassare il canone per poi ripuntarlo. Ovvio che per avere una maggiore celerità di tiro si richiese un alzo ridotto e fuoco a 20000 metri che corrispondeva all’alzo dei 15 gradi (se non ricordo male).

La cadenza di tiro era di un colpo ogni 45 secondi. I proiettili perforanti erano di 882kg con 18kg di carica, mentre la granata dirompente pesava 774kg con carica di scoppio di 80 kg. L’elevazione di ogni singola massa oscillante alias cannone, era di -5° a +35° con velocità di elevazione di 6° al secondo. Il brandeggio era di +120 a -120 per tutte le torri corazzate.

I proiettili avevano una velocità alla bocca da fuoco di 900 mt/sec che considerando alla prova dei fatti, la tolleranza dell’1% dei proiettili, questo si traduceva in una dispersione di colpi pari a 25000mt di 150mt. Su una salva di 3 proiettili, i colpi atterravano entro i 300 metri.. Questo permetteva un tiro a forcella ma rendeva fortunoso e non calcolabile il tiro successivo e il suo centramento.

La gittata massima di 42800mt era si paventata dai nostri vertici militari ma ancor più dal nemico! Una gittata del genere era chiaro sintomo di elevata velocità dei proiettli e susseguentemente una elevata affidabilità dei cannoni. Sto parlando del complesso otturatore, congegno di sparo, il sistema scaccia fumo e i 4 freni recuperatori. Il tutto si chiama massa oscillante. Il blocco di culatta era facilmente sostituibile come le anime dei cannoni.

La famosa corazzata Bismarck aveva cannoni da 381 e gittate da 34200mt con velocità alla bocca di 820mt.

Le nostre navi da battaglia, avevano gli idro catapultabili, a cui erano demandate l’onere di scoperta della flotta avversaria e l’osservazione dei tiri di artiglieri

ti correggo giusto perchè è inutile che fai il saputo con i dati e poi me li sbagli...

proiettile perforante a "palla" in acciaio cromo-nichel: 885kg di peso, 10,16kg di carica di scoppio

granata perforante: 824kg di peso, 29,51kg di carica di scoppio

la granata dirompente da 774kg fu studiata, ma non risulta che sia entrata in dotazione.

l'alzo massimo era di +36°

la velocità alla bocca era 850m/sec non 900

la dispersione a 25.000m era di 400m... quindi è ancora più ovvio che 42km di gittata sono inutili

non vedo poi perchè un cannone con prestazioni di rilievo sia automaticamente affidabile, anche perchè vi era una perdita del 3,1% di colpi da imputarsi a difetti dei materiali.

Modificato da vorthex
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Ospite maxtaxi

Con questo caldo una bella doccia fredda e passa tutto...

 

Ha solo dimostrato di non sapere nulla di balistica...

 

E dove l'avresti comprato il libro? Sul sito di tuttostoria? Guarda che se osservi bene, oltre alle foto ci sono anche le parole...

 

Le breda 37/54 1939 erano raffreddate ad aria e a deformazione alias leggi rinculanti!!! Nel 1943 le troviamo imbarcate sui cacciatorpediniere come il Fuciliere ed erano coppiate e non singole. Detto CT. l'ho troviamo equipaggiato anche con il GUFO.

 

Il primo radiotelemetro o Radio Detector Telemetro, nato nel 41, aveva tutte le pecche di un moderno apparato in prova. Era stato montato apposta, sia per sopperire alla mancanza che per prove di valutazione.

Questo comporto all'adozione del TER “GUFO” che con la disponibilità da parte tedesca dei nuovi triodi della Philips ad avere un ottimo apparato radiolocalizzatore alias RADAR.

La lunghezza d'onda in centimetri, portò ad avere scale di ritorno discriminatori, diremmo ora, centimetrici. Vuol dire con scale progressive di 300 metri a 30 chilometri.

I tubi catodici e i triodi al tungsteno funzionavano egregiamente e potevano dare impulsi dalla potenza fino a 10 Kw a 400 Mhz.

Non eravamo secondi a nessuno e potevamo almeno in questo campo essere alla pari degli altri. Ciò che mancò, fu una produzione industriale e non da laboratorio artigianale come avvenne..

 

Il cannone è un complesso di organi e non ho mai parlato di sostituirli in toto ma solo di cambiare gli organi soggetti ad usura.

 

I dati che ho messo sono quelli da me conosciuti. I proiettili erano fatti dalla Pozzuoli di Napoli e dalla Ansaldo di Genova. Caricati e spediti insieme alle cariche di lancio dalla fabbrica-polveriera (non ricordo il nome ma è ancora in funzione ed è vicina a Taranto).

Modificato da maxtaxi
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fino a prova contraria, quello che non sa niente di niente e si copia le cose trovate su internet sei tu (e questo è dimostrato dai tuoi continui post, chilometrici e pieni di inesattezze e divagazioni inutili). io riporto i dati della monografia... e penso che quelli della marina ne sappiano un POCHINO in più di te, d'altro canto è abbastanza intuitivo che un proiettile a traiettoria tesa, su lunghe distanze sia impreciso, se a questo ci aggiungiamo la sciatteria con la quale venivano fabbricati detti proiettili, la cosa risulta ancora più ovvia.

 

non a caso a riprova della tua palese incompetenza, non sai manco distiunguere una mitragliera dall'altra... la quasi totalità delle armi da 37/54 delle Littorio erano binate (16 armi, su un totale di 20) con canna NON RINCULATE, solo 4, a canna singola (quelle a prua... che sarebbe il muso della nave, se non ci arrvi), erano rinculanti, ed erano quelle montate, come upgrades sui caccia, i quali non potevano montare le doppie, per ovvi motivi di strappamento, cosa che io ho già detto, ma tu hai fatto finta di non leggere.

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Ospite maxtaxi

Breda 37/54 1939

 

Tanto per fartelo sapere, ho la patente nautica e ho venduto da poco un gozzo a vela aurica

Modificato da maxtaxi
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continuati a buttare la zappa sui piedi, bravo bravo :asd: :asd: :asd:

 

Breda 37/54 mod. 1939 è l'arma singola rinculante

 

Breda 37/54 mod. 1938 è l'arma binata non rinculate

 

Tanto per fartelo sapere, ho la patente nautica e ho venduto da poco un gozzo a vela aurica

sono felice per te, ma non vedo cosa c'entri avere un gozzo in questo frangente.

Modificato da vorthex
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E quale arma volevi? Il 102? Il 120 o cosa? Il 90/53 per i tempi era eccezionale e insuperabile. Non vi era di meglio nella nostra industria.

 

Guarda che le altre marine sulle navi da battaglia montavano artiglierie ca da 105 di calibro in sù.

 

Poi possiamo dire che non servivano a niente, erano montate per paura dei bombardamenti in quota, che erano alla prova dei fatti completamente inutili e inutili diventarono praticamente anche le artiglierie ca di grosso calibro, fino all'arrivo delle bombe teleguidate e delle bombe razzo come la Fritz che hanno fatto diventare efficace anche un attacco da alta quota, fuori della portata dell'artiglieria ca.

 

Poi andiamoci piano con il 90/50 e il 90/53, NON erano un pezzo moderno, erano molto buoni ma erano la copia del pezzo da 88 tedesco della IGM, mentre il pezzo da 88/56 tedesco della IIGM era completamente riprogettato, a cominciare dalla canna in più pezzi con anima sfilabile, mentre il nostro 90 aveva la canna in pezzo unico e quando era usurata si buttava completamente sprecando molto materiale.

 

Zerstorer in tedesco è il nome dei cacciatorpediniere, ce come gli inglesi li chiamano distruttori.

 

I pezzi binati dei nostri cacciatorpediniere avevano la culla di rinculo singola per risparmiare, abbiamo sempre risparmiato dalle parti sbagliate, ma davano contraccolpi così gravi che la precisione ne risentiva e lo scafo doveva essere realizzato praticolarmente resistente nell'area dove erano instalalti i pezzi, sprecando peso che era più utile per la protezione o per altri armamenti.

 

Per questo si è stati costretti a ritornare ai pezzi singoli, in attesa dei nuovi pezzi da 135 che dovevano armare i Capitani Romani, clase di cacciatorpedinieri mai completati.

 

I proiettili da 381, se mi sbaglio non ammazzatemi :helpsmile: ma ne sono sicuro al 99%, non avevano il problema di lunghezze differenti da colpo a colpo, avevano il problema di diametri poco regolari, il tipo con il metro non misurava la lunghezza dei colpi da imbarcare, ma la circonferenza, anche solo un millimetro di differenza nel diametro diventavano tre millimetri di differenza nella circonferenza e si potevano riconoscere i difetti con il metro, e quel millimetro di differenza nel diametro cambiava molto la traiettoria del proiettile.

 

Le traiettorie tese sono utili solo fino a quando sono così tese da avere come bersaglio il fianco della nave per cui scarti di velocità iniziale tra i proiettili contano poco.

 

Quando la distanza di tiro diventa tale che comunque il proiettile tende a colpire il bersaglio arrivando molto angolato, il bersaglio in pratica diventa la coperta della nave, e la minima differenza di velocità fà cambiare di decine di metri in avanti o indietro il punto di impatto del proiettile. Una nave da battaglia era poco più larga di venti metri nel punto di massima larghezza, se dopo una salva si deve fare un aggiustamento e non sai se hai mancato il bersaglio perchè stimavi male la distanza, o perchè i proiettili sparati erano un poco più lenti o più veloci del previsto e pure dei proiettili che sparerai con la salva successiva, lo capiscono tutti che fare centro diventa solo una questione di c..o.

 

Per questo GLI ALTRI ricorrevano a pezzi con velocità iniziale più bassa, perchè anche avendo per assurdo proiettili poco regolari come i nostri, il fatto che avevano scarti nella velocità iniziale influiva di meno sull aprecisione del tiro sulle distanze lunghe, quando il proiettile colpisce arrivando con un forte angolo.

 

E pure le canne si surriscaldavano di meno durante le operazioni di fuoco, diminuendo il problema della irregolarità tra le salve iniziali e quelle successive.

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Le traiettorie tese sono utili solo fino a quando sono così tese da avere come bersaglio il fianco della nave per cui scarti di velocità iniziale tra i proiettili contano poco.

 

Quando la distanza di tiro diventa tale che comunque il proiettile tende a colpire il bersaglio arrivando molto angolato, il bersaglio in pratica diventa la coperta della nave, e la minima differenza di velocità fà cambiare di decine di metri in avanti o indietro il punto di impatto del proiettile. Una nave da battaglia era poco più larga di venti metri nel punto di massima larghezza, se dopo una salva si deve fare un aggiustamento e non sai se hai mancato il bersaglio perchè stimavi male la distanza, o perchè i proiettili sparati erano un poco più lenti o più veloci del previsto e pure dei proiettili che sparerai con la salva successiva, lo capiscono tutti che fare centro diventa solo una questione di c..o.

 

Per questo GLI ALTRI ricorrevano a pezzi con velocità iniziale più bassa, perchè anche avendo per assurdo proiettili poco regolari come i nostri, il fatto che avevano scarti nella velocità iniziale influiva di meno sull aprecisione del tiro sulle distanze lunghe, quando il proiettile colpisce arrivando con un forte angolo.

 

E pure le canne si surriscaldavano di meno durante le operazioni di fuoco, diminuendo il problema della irregolarità tra le salve iniziali e quelle successive.

quoto in toto, benchè io sapessi che il fenomeno del riscaldamento funzionasse al contrario.

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Ospite maxtaxi

martin pescatore: Esatto!!!

La differenza non era tanto per la lunghezza ma nella larghezza dei proiettili. La tolleranza ufficiale era dell'1% che con proiettili da 381 ha un significato pari a 3,81 millimetri!!!

Ha questo poi devi calcolare tutte le deficienze che ne risultano moltiplicando o dividendo per la gittata con il risultato di avere salve a cavallo teoricamente sempre, ma mai centrate!!! Ci sono altre cose poi da calcolare ma questa diviene poi una lezione di balistica.

Una canna calda, dopo il decimo colpo poi, non fa più grossa differenza.

 

Le nostre Littorio per ovviare ai colpi di siluro o a proiettili sulle fiancate, avevano una doppia corazzatura. La prima per assorbire l'impatto e la seconda per resistere efficacemente allo scoppio.

Se non ricordo male erano angolate ma non ho trovato piani atti a indicare tale modello costruttivo.

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si, al contrario di molte altre marine (che peferivano tenere le offese fuori dallo scafo della nave), le Littorio dispnevano di una corazzatura composita inclinata di 14° verso l'esterno, vi era un primo strato di 70mm (piastra scappucciante), poi uno da 280mm (piastra resistente) ed infine, a 1,4 metri da detto spessore, una paratia da 36mm con funzioni antischeggia. sopra a questa cintura, larga 4,4m e lunga 120m, si estendeva per la stessa lunghezza, una cinutra di 70mm.

 

degno di interesse anche il torrione tronco-conico Pugliese, che annullava lo sdoppiamento dei ponti di comando (ponte di comando corazzato e non, con il vantaggio di non dover trasferire lo staff di comando da un posto all'altro), riunendo in un unica cittadella corazzata "tutti i ponti" seppur al prezzo di uno spessore non elevato, se confrontato ad altre marine, che avevano scelto lo sdoppiamento dei "ponti".

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  • 8 mesi dopo...
assai... :asd: :asd: :asd:

 

le corazzate italiane classe Vittorio Veneto erano della navi in liena con le altre realizzazioni europee. tuttavia, avevano grossi handicap nel campo dei sistemi di condotta di tiro e delle artiglierie, handicap che le rendevano molto inferiori alle pariclassi degli altri paesi.

Giusto e ho notato che anche le difese AA non erano molto sufficenti

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Poi andiamoci piano con il 90/50 e il 90/53, NON erano un pezzo moderno, erano molto buoni ma erano la copia del pezzo da 88 tedesco della IGM, mentre il pezzo da 88/56 tedesco della IIGM era completamente riprogettato,

 

da dove viene questa notizia? a me risulta che l'Ansaldo 90 sia un progetto originale, peraltro anche balisticamente superiore all'88-56 (ed infatti tirava un proiettile di 1 kg in più, a 30-40 ms in più). Il problema del 90/50 delle Littorio non era il pezzo, quanto l'affusto, dotato di impianto di pre-stabilizzazione, che ebbe sempre problemi di isolamento elettrico e di natura elettromeccanica, e quindi spesso colpiti da avarie. Oltre a questo, era debole nel munizionamento, in quanto il proietto, pur se molto preciso, si frammentava all'atto dello scoppio in schegge estremamente minute, difetto a cui fu posto rimedio solo dopo la guerra (tant'e' che il 90-53 in dotazione all EI rimase in servizio fino ai primi anni 60.)

 

Per quanto riguarda invece i 381, il discorso e' vastissimo (e gode anche di enorme letteratura). Considerate comunque che i cannoni GC dell'epoca, fra cui i nostri, avevano dispersioni (ritenute accettabili) di questo tenore:

- 50% dei colpi di una salva, in una ampiezza di 200 metri, a 18000-20000 metri (ovvero media gittata).

 

Il problema dei nostri e' che questo valore si ampliava molto rapidamente con l'incremento della gittata (ad es 400mt a 22-24000 metri) sino a vanificare regolarita' ed efficacia del tiro alla massime distanze utili. Questo comunque, checche' se ne dica, e' sempre stato un problema comune a tutte le Marine, in quanto i cannoni di GC hanno sempre avuto tempi di messa a punto estremamente laboriosi, e non a caso la RN si e' tenuta ben stretta i cannoni da 381 fino alla Vanguard (i 406 delle Nelson funzionarono sempre male, e non furono più riprodotti), mentre ad es i 380-45 delle Richelieu, nel 1947, in una serie di prova, fecero registrare dispersioni dell'ordine di 1460 mt a 20400.....

 

Il problema, più che il peso dei proiettili, fu la scelta di una altissima velocità iniziale: questo ovviamente,dava problemi anche solo per l'aspetto puramente balistico (maggiore velocita'=maggiore dispersione) ma soprattutto provocava una usura pesantissima della canna, a cui doveva essere sostituita l'anima dopo 130-140 colpi a prima carica (contro i 280 medi degli altri calibri). Questo, viste le difficolta' della operazione, provocava tiri con anima di calibro 'superiore', che uniti alla altissima velocita' esaltavano il gia notevole problema.

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quello, tutti i vecchi 'navi Italiane della " GM' di Albertelli, articoli di giornale, 'Le armi navali italiane della IIGM', 'le artiglierie del Regio Esercito della IIGM'.....

 

sono a oltre 1800, oltre alle riviste. Il problema e' sempre il tempo per consultarli.

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  • 10 mesi dopo...

Continuo da altro Tread, le centrali di Tiro avevano l'unica pecca di non avere il radar ma manco le QE lo avevano(di tiro intendo).

 

 

 

L'unico problema dei nostri cannoni era questo(da http://www.navweaps.com/Weapons/WNIT_15-50_m1934.htm):

The Model 1934 was extremely accurate and was able to deliver very consistent and predictable patterns with devastating hitting power - with the ammunition used for trials. Unfortunately, the materials and supply process in Italy works differently than it does in most other countries. In the U.S., for example, if one wished to test a sample of 16" shells, they might pull an example from stock, and inspect it directly. In Italy, the firm producing the equipment would have the advantage of providing the item for test, thereby possibly delivering an example which would be of atypically good quality with respect to serialized units. This was the problem with the Model 1934 - the firms producing the ammunition did not all produce projectiles of proper quality. [Admiral Angelo] Iachino complained about this in post-war books. Some actions showed a run of good projectiles, where others were plagued by terribly bad examples. Possibly the greatest contrast was seen between the shooting of Littorio in the first battle of Sirte Gulf and that of Vittorio Veneto in the 28 March Guado encounter. Despite the fact that Littorio was shooting at targets 32,000 yards away while Veneto was attacking at first Orion and afterwards Gloucester at only 24,000 yards, the Littorio's shot groups were significantly more consistent, despite the greater range, doubtlessly owing to a batch of properly fabricated 381-mm projectiles.

 

Come spiegato anche qui:

http://www.regiamarinaitaliana.it/Cannoni.html

 

I Cannoni da 381/50 erano molto ben realizzati, ed avevano il sistema di caricamento completamente automatico. Il problema fu nei proiettili, una maggiore severità del governo avrebbe trasformato quelle navi in autentici cecchini.

 

Comunque a 18000 metri penetravano qualsiasi corazza in dotazione a Navi del Nemico(e anche alleate se per questo, a quella distanza solo la faccia delle torri delle Yamato avrebbe retto).

 

Nella mia ipotesi combattimento a 15000 metri fra Littorio e Queen Elizabeth o King George V(che già solo per i nomi mi stanno più simpatiche delle unità USA, qua considerazione personale qui),avremmo che ogni colpo a segno delle Littorio avrebbe prodotto penetrazione, in qualunque punto avesse colpito(anche i più protetti), mentre le Albioniche avevano 335mm a 13716m per le KGV e 353mm per le QE alla stessa distanza. Considerato che la cintura principale, il fronte delle torri GC e le barbette delle medesime erano di 350mm, a 15000 metri le navi Britanniche non avrebbero potuto ottenere penetrazione delle parti vitali.

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