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High Frontier, Colonie umane nello spazio


Ospite intruder

Credete che il concetto di O?Neill sia valido?  

  1. 1. Sì, ma non sarà realizzato

    • 0


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Arrivare a creare colonie nello spazio è un traguardo un po lontano. Non voglio fare il pessimista, anzi spero che ci riusciremo un giorno, ma l'arrivo a ciò sarà per dopo il 2030. Per ora NASA e ESA con lavori illimitati progettano di riuscirci

 

In un incontro che si fece anni fa con Paolo Nespoli, astronauta dell'ESA da poco passato alla NASA, disse al pubblico presente che l'ESA progettava già entro 25 anni di riuscire a iniziare un tale fine, ma certo avrebbe senza dubbio richiesto spese straordinarie che qualcuno avrebbe dunque dovuto tirà fuori... :D

Modificato da helio94
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In un incontro che feci anni fa con Paolo Nespoli, astronauta dell'ESA da poco passato alla NASA, mi disse che l'ESA progettava già entro 25 anni di riuscire a iniziare un tale fine, ma certo avrebbe senza dubbio richiesto spese straordinarie che qualcuno avrebbe dunque dovuto tirà fuori... :D

 

In effetti si capiva che lo avessi incontrato personalmente.

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In effetti si capiva che lo avessi incontrato personalmente.

 

ok.. si scusa. :D .infatti ho cambiato un po i connotati:

 

Arrivare a creare colonie nello spazio è un traguardo un po lontano. Non voglio fare il pessimista, anzi spero che ci riusciremo un giorno, ma l'arrivo a ciò sarà per dopo il 2030. Per ora NASA e ESA con lavori illimitati progettano di riuscirci

 

In un incontro che si fece anni fa con Paolo Nespoli, astronauta dell'ESA da poco passato alla NASA, disse al pubblico presente che l'ESA progettava già entro 25 anni di riuscire a iniziare un tale fine, ma certo avrebbe senza dubbio richiesto spese straordinarie che qualcuno avrebbe dunque dovuto tirà fuori... :D

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Ospite intruder
ma certo avrebbe senza dubbio richiesto spese straordinarie che qualcuno avrebbe dunque dovuto tirà fuori... :D

 

 

Cos'era, un convegno sull'acqua calda?

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Ospite intruder
In un incontro che si fece anni fa con Paolo Nespoli, astronauta dell'ESA da poco passato alla NASA, disse al pubblico presente che l'ESA progettava già entro 25 anni di riuscire a iniziare un tale fine, ma certo avrebbe senza dubbio richiesto spese straordinarie che qualcuno avrebbe dunque dovuto tirà fuori... :D

 

 

Mi sono andato a rileggere il capitolo di High Frontier (il libro, intendo) dedicato alla costruzione della prima colonia, e scopro che O'Neill, con pragmatismo tipicamente americano, aveva già previsto questo problema quarantanni fa. E prevedeva di risolverlo in un modo abbastanza semplice, iniziando cioè la costruzione a partire da un piccolo nucleo di astronauti alloggiati provvisoriamente all'interno di un serbatoio della Shuttle, quello che normalmente va perso a ogni lancio, ricondizionato.

 

Fase 1: immessa in orbita del serbatoio e ricondizionamento

Fase 2: invio del serbatoio ricondizionato ad habitat verso uno dei punti lagrangiani

Fase 3: invio di una squadra di astronauti

 

Compito di questo primo scaglione di coloni, sarebbe stato quello di dare inizio allo sfruttamento minerario dei NEOs (quelle formazioni rocciose di varia natura, cioè, che sfiorano regolarmente la Terra), e cominciare da lì la costruzione della prima colonia, che non sarebbe stato comunque un habitat grandioso, ma solo una sfera di un quarto di miglio (quattrocento metri) di diametro. Poi, passo dopo passo, si sarebbe proceduto, di concerto allo sfruttamento minerario dei NEOs, alla costruzione di strutture sempre più ampie e al successivo invio di altri coloni.

 

Mi pare di capire che invece ora si voglia scegliere la strada sbagliata, cioè partire dalla Terra direttamente e montare in orbita, magari nei punti lagrangiani, la struttura. E quello sì, che costa un pacco di soldi. Forse troppi. Potrebbe uccidere il progetto sul suo nascere, anzi, prima ancora che nasca.

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  • 11 mesi dopo...

Ho letto questo interessante topic sulla colonizzazione dello spazio ma non sono daccordo sul modi di procedere di molti teorici su tale argomento.

 

Per prima cosa si dovrebbe porre il quesitodel perchè si vuole colonizzare lo spazio. Una cosa è fare una colonia orbitante solo come esercizio di stile, un'altra cosa è creare una colonia semovente in grado di spostarsi per andare da qualche parte.

 

Parto dalle considerazione sull'ascensore spaziale. Creare una cosa simile comporterebbe dei costi enormi, delle difficoltà tecniche probabilmente non superabili e una quantità di materiale non indifferente. Pensiamo ad esempio all'esercizio del karate di rompere una lastra di ghiaccio con la mano: se la lastra è lunga basta un urto piccolo per spezzarlo al centro mentre una lastra piccola di rompi la mano senza spezzare la lastra. Immagginaiamo che si trovano i soldi ed i materiali per la realizzazzione dell'ascensore. La lunghezza è tale che basterebbe una pressione infinitesimale per spezzarlo. La sola forza di coriolis penso che non permetterebbe di ternerlo in piedi. Non mi sembra un grande idea per far salire meteriale in orbita.

 

Passo al cilidro di O'neil. Un cilindro di quel genere è effittivamente realizzabile con la nostra attuale tecnologia, però si presentano alcuni problemi secondo me insormontabili. Consideriamo che parla di un cilindro di 3km di diametro, significa che ha una circonferenza di quasi 10.000 metri a cui si devono moltiplicare i 30.000 metri di lunghezza. sono 300 milioni di metri quadri. Considerando un metro di spessore di materiale (ad esempio acciaio) per la realizzazione, occorrerebbe 300 milioni di metri cubi d'acciaio (o altri materiali), cioè un parallelepipedo grande quanto una collina che dubito sia facile portare in orbita...

 

Secondo me, prima di fare piani per portare l'uomo a colonnizzare lo spazio bisogna risolvere un "semplice" problema, anzi due dello stesso tipo: Trovare il modo di pilotare la forza di gravità e trovare il modo di annuallarla. Se si risolvono questi 2 problemi si può fare quasi qualsiasi cosa e adesso mi spiego meglio.

 

Per far vivere l'uomo nello spazio per tempi anche abbastanza lunghi serve una struttura grande quanto una porta aerei dover allinterno ci sarebbero alloggi confortevoli, e tutto ciò che serve per la permanenza nello spazio. In una struttura grande quando una PA si potrebbe anche creare degli spazi per la coltivazione di prodotti freschi e portare altre cose con se dalla terra per una permanenza che può durare anche diversi anni (massimo 4 o 5 anni).

 

Costuire una struttura del genere non è enormemente dipendiosa e realizzabile con la tecnlogia esistente, il problema da risolvere sono quelli che ho detto prima sulla gravuità. Infatti per mandare in orbiità un nave del genere occorre fare in modo da porre la direzione vettoriale della gravità al di sopra della nave. Se si riuscisse a fare ciò la nave decollerebbe come per caduta. Poi si potrebbe spostare nello spazio semplicemente direzionando il vettore gravitazionale nel punto in cui ci si deve spostare e la nave viaggia per "caduta" acquisendo nel tempo anche velocità abbastanza elevate.

 

Il secondo problema da risolvere è fare in modo che anche se la nave è soggetta a forza gravitazionale (ammettiamo che in qualche modo qualcuno ci sia riuscito a risolvere il quesito n°1), gli abitanti non devono subire la stessa accellerazione. QUando ad esempio decolla da terra, la nave andrebbe per caduta verso l'alto ma gli occuoanti non dovrebbero sbattere contro il tetto dei moduli abitativi. Quando poi si posta in qualcune direzione, la gente non deve spattere nelle pareti... Occorre quindi un sistema che annulli la gravità all'interno della nave. Poi basterà semplicemente mettere un altro sistema di pilotaggio della forza di gravità (tipo la soluzione precedente) per fare in modo che gli occuopanti abbiamo la sensazione di stare con i piedi per terra.

 

Quindi i problemi alla fine sono solo due, risolti i quli si può fare qualunque naviglo in grade di spostarsi nello spazio. Restano poi solo i problemi organizzativi come la quantità di materiale trasportabile e come fare per allungare al massimo la permanenza nello spazio, ma il principale sarebbe risolto.

 

Per quanto riguarda l'annullamento della forza gravitazionale, in un documentario di fine anni 90 dicevano che in russia degli scienziati (russi e finlandesi) stavano studiando un qualche super conduttore che permette di annullare le forze gravitazionali all'interno di questa camera speciale. LA forma che gli stavano dando era quella di una pecie di grosso uovo.

 

Per il problema del pilotaggio delle forze gravitazionali, sempre in quel documentario dicevano che negli usa stavano studiando qualcosa di questo genere da installare negli aerei da combattimento futuri in modo da controbilanciare l'inerzia e poter quindi curvare con angolazioni impossibili per aerei convenzionali. IN questo caso sembra che stessero studiando qualcosa al plasma che ionizzandolo permetteza di spostare la forza gravitazionale in una direzione voluta... Sia per l'uno che per l'altro esperimento non so se stiano consitnuando e quali risultati abbiano ottenuto ma l'importante è che qualche idea già esiste e viene perseguita.

 

Una nave del genere, si potrebbe spostare tranquillamente per tutto il sistema solare con tempi accettabili. Grazie all'effetto caduta all'infinito potrebbe raggiungere velocità che permetterebbero di spostarsi su marte o venere in un paio di mesi al massimo e di andare nei pianeti più lontani un un paio d'anni. Durate di questo genere, diciamo 4 anni andata e ritorno con un buona organizzazione interna sono fattibili. Resta tuttavia preclusa la possibilità di spostarsi di sistema solare.

 

Teoricamente se si riuscisse a pilotare la forza gravitazionale, creando sulla nave un forza molto elevata si potrebbe distorcere lo spazio curvandolo e quindi ci si potrebbe spostare a velocità superiori a quelli della luce.

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  • 5 mesi dopo...
  • 2 settimane dopo...

Buongiorno scusate se mi intrometto, sono finita sul forum per altri motivi a non potevo resistere alla tentazione di leggere la parte spaziale.

Sono un ingegnere astronautico e volevo replicare a quello che ha pubblicato il sottotenente, sottolineando che poco prima della laurea mi sono proprio occupata dei problemi legati ad una eventuale missione manned su marte, e ne abbiamo fatto lo studio di pre-fattibilità da cui è venuto fuori un articolo.

Detto ciò le volevo sottolineare che i problemi da lei enunciati sono reali solo in parte, quello relativo infatti alla vettorializzazione della gravità rispetto all'astonave va ad inficiare nelle leggi di relatività e lì la cosa si complica in maniera nemmeno enunciabile, mentre la gravità artificiale sarebbe un bel progresso peccato che la realizzazione di tale dispositivo è un rompicapo non indifferente.

 

Come saprà infatti la forza di gravità è una forza primaria e purtroppo deve sottostare alle leggi della relatività generale e anche alcune di quella ristretta, al momento una missione su Marte come quella studiata da noi non è impossibile per soli 500 giorni; il vincolo principale, prima di porsi le domande ancestrali sulla gravità sono i mezzi propulsivi, ad esempio. Purtroppo siamo ancora dei paleolitici, il nostro studio dimostrò all'ESA che se non si piazza un bel motorozzo nucleare solo il viaggio per Marte sarebbe un epopea...

 

Io direi che il progresso scientifico spaziale non sta facendo nessun passo in avanti...e colonizzare i pianeti o esplorare lo spazio, ha le assicuro innumerevoli risvolti...ma non si può parlare della gravità se andiamo ancora a spasso con razzi a propellente liquido, oppure progettiamo "accrocchi " (perchè le assicuro che si può chiamare solo così) come lo shuttle.

 

I problemi dello sviluppo spaziale in realtà sono tantissimi la mia osservazione è semplicemente legata alle costatazione che prima bisogna diventare efficienti, e fare qui salti tecnologici che possono davvero permetterci il salto di qualità, ma questi progressi vengono solo se si trova uno scopo importante alla loro creazione come una missione manned su Marte.

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