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Dubbi, domande e curiosità generiche


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Ciao,

io penso circa 0,4 ma sono andato a naso, non sono un esperto. Ho ragionato in questa maniera: 90% di potenza (penso che più o meno sia la potenza per rimanere in hovering) diviso il "peso medio" al decollo. Col Mi-24 e con l'AH64 ho ottenuto appunto quel valore. Però ti ripeto che l'ho fatto solo per gioco. ;)

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Beh, se si considera che un elicottero bimotore può tranquillamente volare con un solo motore, automaticamente sai che la potenza per rimanere per aria fuori effetto suolo è ben più bassa del 90%. D'altra parte si è fuori effetto suolo già a pochi metri mentre un elicottero è in grado di salire parecchio, anche a quote dove l'aria si fa più rarefatta, i motori calano la potenza e quindi serve spremerli di più...In altre parole un elicottero solitamente ha un margine di potenza molto grande e soprattutto variabile da elicottero ad elicottero in base alla configurazione propulsiva (1 o più motori), alle sue prestazioni e all'efficienza di tutto il sistema e quindi il calcolo del minimo indispensabile per stare in hovering non è così immediato.

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  • 4 settimane dopo...

La risposta ci può venire dalla meccanica del volo e in particolare dalla teoria del disco attuatore, la quale, con le dovute semplificazioni, ci fornisce la seguente formuletta:

Potenza necessaria = Spinta ^(3/2) / radq(2 * densità aria * Area Rotore)

 

Se prendiamo come esempio il AW139, abbiamo un peso di 6400Kg e un diametro del rotore di circa 14 metri, che ci porta a calcolare una potenza al livello del mare di circa 810Kw / 1100CV. Se consideriamo che le 2 turbine PW&C PT6C-67C sono in grado di erogare circa 1600*2=3200CV, è subito chiaro che i margini di potenza sono molto ampi.

La semplificazione adottata considera una condizione aerodinamica ottimale, perciò per un calcolo più raffinato bisogna tener conto anche della geometria e resistenza aerodinamica delle pale, e la velocità di rotazione del rotore.

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  • 4 settimane dopo...
  • 2 mesi dopo...

In un documentario di guerra americano si parlava di elicotteri che si disponevano ad una quota e distanza particolare in modo tale da spiare il nemico e successivamente lanciare l'attacco. Questa quota e distanza consentiva all'elicottero di non essere nè udito nè visto. Purtroppo mi strugge non ricordarne il dato. Sapreste dirmi questa quota e distanza? Anticipatamente grazie. Galan Luca

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Non ho visto il documentario ma, letta così, sembra una contraddizione: vedere senza essere visti, e un elicottero non è proprio l’ideale per ottenere lo scopo. A meno che…

 

A meno che non si faccia riferimento ad uno dei tanti sensori sopra il rotore che consentono all’elicottero di restare in volo a punto fisso nascosto dietro un edificio o un filare di alberi. Solo la “palla” dei sensori (radar, IR, laser o TV) rimane esposta, permettendo il puntamento a grande distanza (anche a 10 km) senza correre rischi. L’elicottero non potrà essere né visto né udito finché manterrà la quota (da pochi metri a poche decine di metri sopra il terreno).

 

vqtv5v.jpg

Modificato da Gian Vito
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  • 1 mese dopo...

Tempo fà, mi è capitato di leggere alcuni articoli sul web che trattavano il tema dell'addestramento e delle ore di volo annuali dei piloti dell'Aviazione dell'Esercito.

Si diceva che, a causa dei continui tagli al bilancio, si ricorreva sempre più all'utilizzo dei simulatori, riducendo praticamente all'osso le ore volate su elicottero (si parlava di 30 ore annuali.....praticamente nulla).

Mi sembra molto strano che, una componente praticamente impegnata 365 giorni all'anno in teatro operativo, come è appunto l'Aviazione dell'Esercito, possa usufruire di così poche ore per addestrarsi.

Visto che, questi articoli, erano piuttosto vecchi, volevo chiedere, com'è la situazione attualmente?

 

 

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  • 2 settimane dopo...

Non conosco nello specifico la situazione nel settore elicotteri, ma il taglio alle ore di volo è generalizzato e tocca tutte le forze aeree. Si parla ormai di circa 100 ore all'anno per i piloti d'aviogetto. Le ore mancanti sono compensate coi simulatori, almeno per quel che riguarda l'occidente. Nei paesi dell'ex-blocco orientale la situazione è peggiore. Il totale varia tra 30 e 90, molti piloti non volano proprio. Naturalmente i simulatori di oggi sono eccezionalmente avanzati e possono consentire il mantenimento delle competenze acquisite. E i velivoli attuali tendono a "perdonare" molti più errori. Ma il problema è reale.

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  • 3 settimane dopo...

Secondo me si riferisce a qualcosa tipo l'impiego degli Apache in Iraq:

Osservavano persone e assembranenti sospetti col flir (di notte) da una distanza e a quota tale da non allarmare i sospetti, aspettando che le azioni di questi o informazioni da personale a terra rivelassero se ci si trovasse di fronte a degli insorti o meno.

Se si trattava di insorti l'apache chiedeva l'autorizazione e trovandosi in ambito ubano attaccava solo col cannone.

Modificato da Einherjar
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  • 3 mesi dopo...

E il bello è che la notizia proviene dalla stampa specializzata d'oltralpe ..... :hmm:

 

L'Agenzia Industrie Difesa (AID), agence gouvernementale rattachée au ministère italien de la Défense, va mettre sur le marché de l'occasion un peu plus d'une centaine d'hélicoptères provenant des surplus des quatre forces armées, Esercito Italiano (EI), Marina Militare (MM), Aeronautica Militare Italiana (AMI) et Corpo dei Carabinieri (CC).

 

Fonte ..... "Italie : une centaine d'hélicoptères pour le marché d'occasion" ..... http://www.air-cosmos.com/2015/05/21/35446-italie-une-centaine-d-helicopteres-pour-le-marche-d-occasion

 

Chi fosse dunque interessato ..... ;)

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  • 2 settimane dopo...

Una logica che può venire in mente puotrebbe essere questa: nell'esercito forse hanno davanti i carriarmati nemici, quindi loro chiedono anti-tank. Nell'aeronautica, prima cosa: ricerca e soccorso per piloti caduti con il paracadute. Nella marina da guerra forse elicotteri anti-sottomarino e anche qui ricerca e soccorso in mare.

Modificato da Balzac
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La distribuzione di assetti aerei tra le varie FF AA dipende al 90% dalla normativa vigente nei vari paesi che a sua volta è formulata in base alle esigenze delle singole FF AA e ai loro scopi. In quest'ottica gli eserciti di terra cercano di sfruttare fino al limite le possibilità concesse

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  • 2 settimane dopo...

Gli elicotteri d'attacco all'esercito sono la norma, l'assegnazione all'aeronautica è un trend recente ancora poco diffuso ma in crescita, visto l'impegno che viene profuso nell'operativita interforze.

L'assegnazione all'areonautica conviene a paesi con determinate caratteristiche:

 

Forze armate piccole

Impostate prevalentemente sulla difesa e

Cooperanti efficacemente tra loro

Anche in inferiorita numerica se su

Teatri operativi di dimensioni ridotte

Assegnano gli elicotteri all'aeronautica.

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  • 7 mesi dopo...

In un documentario di guerra americano

Che guerra? Viertnam? Golfo? Yom Kippur? Jugoslavia?

Non esiste una quota definitiva: ogni elicottero avrà una sua traccia sonora e dipende da molti fattori: tipo e nnumero di pale, aerodinamica, atmosfera, posizione dell'ascoltatore (in cima a una montagna o in fondo a una valle).

Inoltre bisogna vederse l'elicottero monta sensori dedicati, opure se, come nel caso di alcuni elicotteri antinave, puo scoprire, seguire e tracciare (e quindi anche attaccare) bersagli oltre la linea dell'orizzonte.

 

Indicativamente parlando, se un elicottero sta tra i 3000 e i 5000 piedi ea teraa non si fa assoluto silenzio torale, è impossibile sentirli e vederli. Ma anche con meno distanza. Per esperienza personale posso dirvi che un elicottero po esserre silenzioso e invisibile anche in mezzo ale montagne, se vi trovate a 100 metri da lui, ma siete ad un'altezza maggiore

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  • 2 settimane dopo...

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