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Eccesso di OT


Rindhol

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..........

Se mi dici che ciò che ho detto non è vero, allora frequentavi solo case di dirigenti del partito!!!

 

e' vero solo in parte

e presumo che tua moglie lituana ti abbia trasmesso del "sano" odio per tutto cio' che era-e'-sara' legato alla Russia

ci vuole piu' equilibrio e non soffermarsi alla Rex-3000 super-ultra-extra-elettronica

perche' se fosse cosi' mi dici perche' la depressione e' in forrte aumento nonostante i Nokia, Bmw, Honda, vacanze al mare e all' etsero ...........

Ciao :thumbdown:

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e' vero solo in parte

e presumo che tua moglie lituana ti abbia trasmesso del "sano" odio per tutto cio' che era-e'-sara' legato alla Russia

ci vuole piu' equilibrio e non soffermarsi alla Rex-3000 super-ultra-extra-elettronica

perche' se fosse cosi' mi dici perche' la depressione e' in forrte aumento nonostante i Nokia, Bmw, Honda, vacanze al mare e all' etsero ...........

Ciao :thumbdown:

Tutto ciò di cui ho parlato ai post n° 9 - n° 20 - n° 38 e n° 50, l'ho visto con i miei occhi (anche prima, come già detto, di conoscere mia moglie!) e corrisponde, integralmente, al vero! Ovviamente avrei tante e tante altre cose da riferire, ma, come si dice, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!!!

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e' vero solo in parte

e presumo che tua moglie lituana ti abbia trasmesso del "sano" odio per tutto cio' che era-e'-sara' legato alla Russia

ci vuole piu' equilibrio e non soffermarsi alla Rex-3000 super-ultra-extra-elettronica

perche' se fosse cosi' mi dici perche' la depressione e' in forrte aumento nonostante i Nokia, Bmw, Honda, vacanze al mare e all' etsero ...........

Ciao :thumbdown:

 

Anche se il tenore di vita è un fattore non trascurabile, non si può dimenticare che il primo problema dell'URSS era la mancanza di libertà, condizione primaria per l'essere umano.

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Anche se il tenore di vita è un fattore non trascurabile, non si può dimenticare che il primo problema dell'URSS era la mancanza di libertà, condizione primaria per l'essere umano.

cioè? condizione primaria per cosa? La storia è piena di uomini formalmente liberi che nei fatti erano liberi solo di morire di fame o per il troppo lavoro in fabbrica e nelle miniere. A parte che io ho delle idee un po' stravaganti sulla libertà, per conto mio è un concetto abusato che ha molteplici valori semantici, culturali e storici, è un concetto relativo che s'innesta su uno specifico humus socio-culturale modificandone il significato. Pur essendo racchiusi nella stessa dizione di paesi occidentali, USA e paesi europei continentali hanno declinato diversamente lo stesso concetto di libertà pur incanalandolo entro specifici sentieri giuridici che sono assimilabili. Piuttosto che parlare di libertà è giusto quindi ragionare sui sistemi di regole giuridiche e socialmente istituzionalizzate attraverso cui si esplica l'esercizio della libertà (individuale e collettiva).

L'uomo stesso è un essere ontologicamente non libero in quanto legato al giogo della morte come tutti gli esseri viventi... se volessimo estremizzare.

 

Alla fine ho fatto tutto un ragionamento per contestare il discorso di lender "libertà, condizione primaria per l'essere umano", quando immagino che lui stesso alludesse più all'aspetto giuridico della tutela delle libertà piuttosto che all'aspetto meramente filosofico-speculativo...è meglio che mi ritiro per oggi :rolleyes:

(scusate ma fa un caldo becco e sto sclerando :rotfl: )

Modificato da Montgomery
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cioè? condizione primaria per cosa? La storia è piena di uomini formalmente liberi che nei fatti erano liberi solo di morire di fame o per il troppo lavoro in fabbrica e nelle miniere. A parte che io ho delle idee un po' stravaganti sulla libertà, per conto mio è un concetto abusato che ha molteplici valori semantici, culturali e storici, è un concetto relativo che s'innesta su uno specifico humus socio-culturale modificandone il significato. Pur essendo racchiusi nella stessa dizione di paesi occidentali, USA e paesi europei continentali hanno declinato diversamente lo stesso concetto di libertà pur incanalandolo entro specifici sentieri giuridici che sono assimilabili. Piuttosto che parlare di libertà è giusto quindi ragionare sui sistemi di regole giuridiche e socialmente istituzionalizzate attraverso cui si esplica l'esercizio della libertà (individuale e collettiva).

L'uomo stesso è un essere ontologicamente non libero in quanto legato al giogo della morte come tutti gli esseri viventi... se volessimo estremizzare.

 

Alla fine ho fatto tutto un ragionamento per contestare il discorso di lender "libertà, condizione primaria per l'essere umano", quando immagino che lui stesso alludesse più all'aspetto giuridico della tutela delle libertà piuttosto che all'aspetto meramente filosofico-speculativo...è meglio che mi ritiro per oggi :rolleyes:

(scusate ma fa un caldo becco e sto sclerando :rotfl: )

 

Accidenti, è un po' complesso da seguire il discorso; sono d'accordo che essere "libero" di morire di fame non è una gran cosa, ma di solito i paesi in cui c'è libertà sono anche quelli in cui hanno potuto svilupparsi sviluppo e benessere.

Quanto al fatto che "l'uomo stesso è un essere ontologicamente non libero in quanto legato al giogo della morte come tutti gli esseri viventi... " è una constatazione, non un'estremizzazione; resta da vedere se c'è qualcosa o Qualcuno che ci può liberare dal gioco della morte.

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Accantoniamo, per un solo attimo - mi perdonino - le vittime del comunismo sovietico, i campi di lavoro, le ribellioni soffocate nel sangue, l'assenza delle più elementari libertà e veniamo alla qualità della vita in URSS.

A me risulta, per conoscenza diretta ma soprattutto per quello che mi è stato riferito da chi vi ha vissuto, che la vita nell'URSS non era affatto piacevole . Episodi ce ne sono tanti, inutile tentare di narrarli tanto, nel migliore dei casi, combaciano esattamente con le precise descrizioni di Picpus, ma nessuno di essi ci suggerisce qualche cosa di appena paragonabile alla realtà dei paesi dove, grazie a Dio, il comunismo non è andato al potere.

In economia la realtà dell'URSS era disastrosa, sotto il profilo tecnologico, decisamente arretrata, industrialmente assolutamente fuori mercato.

Tuttavia l'aspetto più inquietantemente nuovo del comunismo sovietico è legato alla sua eredità.

Mentre, a soli 10 anni dalla fine della guerra, paesi moralmente e fisicamente a pezzi (Italia, Germania ed altri) hanno dimostrato di sapersi scrollare di dosso il peso di una dittatura e risorgere intraprendendo la via del progresso morale e sociale, la Russia, erede dell'URSS e paese ricchissimo di ogni risorsa naturale, ancora si dibatte in una grave crisi che non è solo politica.

In sintesi, per me vale la seguente equazione:

comunismo= sangue+negazione diritti umani+miseria sociale e morale.

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Accidenti, è un po' complesso da seguire il discorso; sono d'accordo che essere "libero" di morire di fame non è una gran cosa, ma di solito i paesi in cui c'è libertà sono anche quelli in cui hanno potuto svilupparsi sviluppo e benessere.

Quanto al fatto che "l'uomo stesso è un essere ontologicamente non libero in quanto legato al giogo della morte come tutti gli esseri viventi... " è una constatazione, non un'estremizzazione; resta da vedere se c'è qualcosa o Qualcuno che ci può liberare dal gioco della morte.

io non sono credente ma la funzione della religione, tra le tante, è proprio quella, dare un senso a qualcosa che ci sfugge e che non possiamo controllare come la morte. chiudo mini OT

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Tuttavia l'aspetto più inquietantemente nuovo del comunismo sovietico è legato alla sua eredità.

Mentre, a soli 10 anni dalla fine della guerra, paesi moralmente e fisicamente a pezzi (Italia, Germania ed altri) hanno dimostrato di sapersi scrollare di dosso il peso di una dittatura e risorgere intraprendendo la via del progresso morale e sociale, la Russia, erede dell'URSS e paese ricchissimo di ogni risorsa naturale, ancora si dibatte in una grave crisi che non è solo politica.

In sintesi, per me vale la seguente equazione:

comunismo= sangue+negazione diritti umani+miseria sociale e morale.

 

Anche questo aspetto è importantissimo; dopo decenni di statalismo assoluto, i cittadini dell'Est devono ora fare i conti con il fatto che la libertà si accompagna ad una responsabilità di iniziativa personale a cui non sono stati educati.

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Accantoniamo, per un solo attimo - mi perdonino - le vittime del comunismo sovietico, i campi di lavoro, le ribellioni soffocate nel sangue, l'assenza delle più elementari libertà e veniamo alla qualità della vita in URSS.

A me risulta, per conoscenza diretta ma soprattutto per quello che mi è stato riferito da chi vi ha vissuto, che la vita nell'URSS non era affatto piacevole . Episodi ce ne sono tanti, inutile tentare di narrarli tanto, nel migliore dei casi, combaciano esattamente con le precise descrizioni di Picpus, ma nessuno di essi ci suggerisce qualche cosa di appena paragonabile alla realtà dei paesi dove, grazie a Dio, il comunismo non è andato al potere.

In economia la realtà dell'URSS era disastrosa, sotto il profilo tecnologico, decisamente arretrata, industrialmente assolutamente fuori mercato.

Tuttavia l'aspetto più inquietantemente nuovo del comunismo sovietico è legato alla sua eredità.

Mentre, a soli 10 anni dalla fine della guerra, paesi moralmente e fisicamente a pezzi (Italia, Germania ed altri) hanno dimostrato di sapersi scrollare di dosso il peso di una dittatura e risorgere intraprendendo la via del progresso morale e sociale, la Russia, erede dell'URSS e paese ricchissimo di ogni risorsa naturale, ancora si dibatte in una grave crisi che non è solo politica.

In sintesi, per me vale la seguente equazione:

comunismo= sangue+negazione diritti umani+miseria sociale e morale.

 

quindi si può dedurre che: sistemi non comunisti > sistemi comunisti > sistemi di transizione o di uscita dal comunismo, almeno sotto certi punti di vista se, come pare, molti russi rimpiagono i tempi dell'URSS comunista e se la Russia ancora si dibatte in una grave crisi.

 

Ah, @ Picpus, tu hai parlato di Lettonia, Lituania ma sappiamo che le repubbliche baltiche hanno subito trattamenti piuttosto duri da parte di Mosca; è possibile che la condizione relative di vita fossero migliori in Russia? (forse sei stato anche in Russia, scusa se non l'ho letto). Un mio conoscente virtuale di San Pietroburgo mi diceva tra l'altro della differenza notevole tra vita in campagna e in città, anche questo è un aspetto da rimarcare

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Ah, @ Picpus, tu hai parlato di Lettonia, Lituania ma sappiamo che le repubbliche baltiche hanno subito trattamenti piuttosto duri da parte di Mosca; è possibile che la condizione relative di vita fossero migliori in Russia? (forse sei stato anche in Russia, scusa se non l'ho letto). Un mio conoscente virtuale di San Pietroburgo mi diceva tra l'altro della differenza notevole tra vita in campagna e in città, anche questo è un aspetto da rimarcare

Di seguito quanto asserito pochi giorni fa da "Siberia" (se non erro, ucraino, figlio di russo ed ucraina, che vive in Italia da moltissimi anni).

Prego di non applicare le regole degli imperi occidentali alla Russia. In confornto con imperi occidentali che vivevano e vivano meglio di loro colonie in Russsia ed anche in URSS la situazione era esattamente opposta. Le "colonie" vivevano meglio di russi. Nell'Unione Sovietica la repubblica con livello di vita più basso era proprio la Russia ed era unica repubblica-donatore dell'URSS. Altri ricevevano più che davano.

Se ciò è vero, sembrerebbe che in Lituania e Lettonia si vivesse meglio che in Russia! in tal caso, tenuto conto dei racconti di Picpus, cui non mi è difficile credere, in URSS stavano davvero tutti male!

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Accantoniamo, per un solo attimo - mi perdonino - le vittime del comunismo sovietico, i campi di lavoro, le ribellioni soffocate nel sangue, l'assenza delle più elementari libertà e veniamo alla qualità della vita in URSS.

A me risulta, per conoscenza diretta ma soprattutto per quello che mi è stato riferito da chi vi ha vissuto, che la vita nell'URSS non era affatto piacevole . Episodi ce ne sono tanti, inutile tentare di narrarli tanto, nel migliore dei casi, combaciano esattamente con le precise descrizioni di Picpus, ma nessuno di essi ci suggerisce qualche cosa di appena paragonabile alla realtà dei paesi dove, grazie a Dio, il comunismo non è andato al potere.

In economia la realtà dell'URSS era disastrosa, sotto il profilo tecnologico, decisamente arretrata, industrialmente assolutamente fuori mercato.

Tuttavia l'aspetto più inquietantemente nuovo del comunismo sovietico è legato alla sua eredità.

Mentre, a soli 10 anni dalla fine della guerra, paesi moralmente e fisicamente a pezzi (Italia, Germania ed altri) hanno dimostrato di sapersi scrollare di dosso il peso di una dittatura e risorgere intraprendendo la via del progresso morale e sociale, la Russia, erede dell'URSS e paese ricchissimo di ogni risorsa naturale, ancora si dibatte in una grave crisi che non è solo politica.

In sintesi, per me vale la seguente equazione:

comunismo= sangue+negazione diritti umani+miseria sociale e morale.

D'accordo su tutto!

 

io non sono credente ma la funzione della religione, tra le tante, è proprio quella, dare un senso a qualcosa che ci sfugge e che non possiamo controllare come la morte. chiudo mini OT

Da credente, quoto il tuo intervento!

 

.........

Ah, @ Picpus, tu hai parlato di Lettonia, Lituania ma sappiamo che le repubbliche baltiche hanno subito trattamenti piuttosto duri da parte di Mosca; è possibile che la condizione relative di vita fossero migliori in Russia? (forse sei stato anche in Russia, scusa se non l'ho letto). Un mio conoscente virtuale di San Pietroburgo mi diceva tra l'altro della differenza notevole tra vita in campagna e in città, anche questo è un aspetto da rimarcare

Oltre che nei 2 paesi baltici citati, nei quali sono stato a più riprese dal 1996 in poi (l'ultima volta a marzo-aprile di quest'anno), avendo modo, peraltro, di osservare un'evoluzione straordinaria rispetto agli anni passati, nella qualità di vita dei cittadini e nelle strutture destinate ad uso pubblico (centri commerciali bellissimi e forniti di tutto, palazzi dello sport, centri benessere, uffici pubblici efficientissimi e confortevoli, opere pubbliche di ogni genere (l'aeroporto di Riga, ad esempio, è bellissimo!); purtroppo, rimangono, invece, le orribili e degradate, nelle strutture esterne e condominiali, costruzioni destinate ad abitazione dell'epoca sovietica, ma ora gli occupanti di un tempo sono proprietari e, almeno all'interno, gli appartamenti sono decorosi "europei" come dicono loro, chiedendomelo ed aspettando una risposta positiva da me e, soprattutto, non c'è più la convivenza forzata con altre famiglie) oltre che nei 2 paesi baltici, dicevo, prima della caduta dei regimi comunisti, ero stato in Bulgaria, Romania ed Jugoslavia e salvo quest'ultima che aveva, sin da allora, una fisionomia a pelle di leopardo, con zone arretratissime ed altre accettabili, la situazione era, letteralmente, disastrosa: ricordo di aver visto per la prima volta in Bulgaria, le toilettes, in quel caso, di un locale pubblico, sotto forma di capanna di legno (tipo cabina telefonica) con un semplice foro nel terreno sterrato interno come WC che, poi, a distanza di qualche decennio, ho ritrovato in Lituania, nelle "villette" con giardino annesso, alla periferia delle grandi città o nelle piccole città e nei paesi: ho citato ciò per confermare la "standardizzazione" che c'era in qualsiasi cosa, nell'Est sovietico; e di più: le persone erano "standardizzate", nel senso che erano dei numeri, delle entità spersonalizzate!!!

 

Penso che sia difficile, per chiunque di noi, senza un'immersione totale in quel tipo di vita, potersi render conto della situazione di allora; peraltro, ormai, vanno anche scomparendo, per fortuna, i segni appariscenti di quell'epoca e i giovani che crescono ora non hanno certo coscienza di questo passato; ma persone come mia moglie che è nata nel 1964 e ancor di più i miei suoceri, nati nel 1940-41, conservano ricordi indelebili di allora, marchiature a fuoco!

 

Ti rispondo: non sono stato mai in Russia, ma mia moglie mi ha sempre detto che, a quel tempo, la Lituania era per i russi la "piccola America" per un livello di vita superiore e per l'ampia disponibilità di prodotti agricoli.!

 

Il trattamento duro da parte dei sovietici nei confronti dei baltici si manifestò, in particolare, nel dopoguerra, almeno fino al 1953, con deportazioni massicce di cittadini baltici in Siberia, rimpiazzati da "coloni" russi, il tutto al fine di mutare la composizione etnica delle repubbliche baltiche: infatti oggi, in Estonia ed in Lettonia c'è una popolazione non autoctona di origine russa, pari a circa il 30-35% della popolazione complessiva di tali stati (in Lituania siamo a circa l'8%); praticamente fu attuata una vera e propria operazione di "pulizia etnica"; poi vi fu il momento terribile dei 13 giovani lituani, letteralmente schiacciati dai carri armati sovietici nei pressi della torre della televisione e nei pressi del Parlamento di Vilnius il 13 gennaio 1991 (tanks inviati da colui che, pochi mesi prima, aveva ricevuto il Premio Nobel per la Pace: il celebrato Gorbaciov!).

 

Vi racconto una piccola storia: una delle volte che sono andato in Lituania, ricordo che al ritorno, dovendo recarmi a Varsavia per prendere l'aereo, ho utilizzato un treno che faceva un percorso molto tortuoso: dalla Lituania, passava in Bielorussia e poi entrava in Polonia; nonostante che non fosse prevista alcuna fermata in territorio bielorusso (dove come saprete, c'è un regime stalinista che più non si può!) alla prima stazione, tutti gli stranieri occidentali che c'erano sul treno (la cosa non valeva per lituani e polacchi, che erano confinanti), a turno, ad uno ad uno, accompagnati ciascuno da un poliziotto, siamo stati portati in un ufficio della stazione, affinché fosse apposto un visto sul nostro passaporto per la modica cifra di 75 marchi tedeschi: all'incirca, lo stipendio di un mese per un bielorusso a quel tempo! A posteriori la scena ha del comico, ma, sul momento, viste le modalità, mi sembrava di vivere, realisticamente, un episodio di qualche film ambientato al tempo del nazismo, con i poliziotti bielorussi come SS della Gestapo (ne avevano tutte le sembianze!).

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Se ciò è vero, sembrerebbe che in Lituania e Lettonia si vivesse meglio che in Russia! in tal caso, tenuto conto dei racconti di Picpus, cui non mi è difficile credere, in URSS stavano davvero tutti male!

 

resta da capire chi siano allora i nostalgici dell'URSS. Tutti membri del PCUS?

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resta da capire chi siano allora i nostalgici dell'URSS. Tutti membri del PCUS?

Nella stragrande maggioranza dei casi, persone che parlano di ciò che non conoscono; in misura minore, persone in mala fede!

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Perchè ci sono pure i nostalgici dell'URSS?

 

Perchè ti meravigli? Ci sono nostalgici del Fascismo e del Nazismo, quindi perchè non dovrebbero esserci nostalgici dell'URSS. :thumbdown::thumbdown:

 

A Firenze si dice che la mamma degli st*****zi è sempre incinta. ;)

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Ospite galland

Qualsiasi sistema sociale e politico che lasci una forte impronta nella società tende, come inevitabile, a lasciare alla sua caduta - più o meno traumatica - dei nostalgici pronti a vedere tutto il bene vero o presunto del passato sistema. Questo ovviamente avviene anche in Russia.

Ritengo comunque che insistere sull'articolo delle condizioni di vita miserevoli sia un fatto abbastanza relativo. condizioni miserabili vi sono nella gran parte del mondo, con l'unica differenza che poniamo il Brasile non vuole costituire un ordine economico e sociale alternativo -preteso a mio avviso- a quello capitalista. Pertranto nelle favelas si può vivere in condizioni di miserabili e la cosa non fa notizia!

Credo ritornerò sull'argomento con qualche materiale...

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Ritengo comunque che insistere sull'articolo delle condizioni di vita miserevoli sia un fatto abbastanza relativo. condizioni miserabili vi sono nella gran parte del mondo, con l'unica differenza che poniamo il Brasile non vuole costituire un ordine economico e sociale alternativo -preteso a mio avviso- a quello capitalista. Pertranto nelle favelas si può vivere in condizioni di miserabili e la cosa non fa notizia!

Credo ritornerò sull'argomento con qualche materiale...

A mio avviso, esistono due tipi ben diversi di miseria.

C'è la miseria del terzo mondo, causata da svariati fattori.

Poi c'è la miseria imposta dal sistema comunista; rimosso il sistema comunista, la miseria, più o meno rapidamente, sparisce.

Si tratta di situazioni ben diverse!

... e perdonatemi la estrema sinteticità.

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Perchè ti meravigli? Ci sono nostalgici del Fascismo e del Nazismo, quindi perchè non dovrebbero esserci nostalgici dell'URSS. :thumbdown::thumbdown:

 

A Firenze si dice che la mamma degli st*****zi è sempre incinta. ;)

Hai perfettamente ragione!

(la mia voleva essere una osservazione ironica)

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Ospite galland

A mio avviso, esistono due tipi ben diversi di miseria.

C'è la miseria del terzo mondo, causata da svariati fattori.

Poi c'è la miseria imposta dal sistema comunista; rimosso il sistema comunista, la miseria, più o meno rapidamente, sparisce.

Si tratta di situazioni ben diverse!

... e perdonatemi la estrema sinteticità.

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Questa è una tua opinione! L'emigrazione dai paesi dell'est è dovuta alle condizioni di vita miserabili. Se leggi Anna Politovskaia capirai i meccanismi della ricchezza e del potere in Russia. comunque in Moldavia il comunismo non c'è più, la fame rimane e per sopravvivere vendere un rene peer qualche migliaio d'euro è cosa diffusa!

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non lo metto in dubbio, ma mi riferivo ai nostalgici russi che abitano in Russia

Per quanto riguarda costoro, si tratta di nostalgici della grande potenza mondiale che era l'Unione Sovietica.

 

 

 

........Ritengo comunque che insistere sull'articolo delle condizioni di vita miserevoli sia un fatto abbastanza relativo. condizioni miserabili vi sono nella gran parte del mondo, con l'unica differenza che poniamo il Brasile non vuole costituire un ordine economico e sociale alternativo -preteso a mio avviso- a quello capitalista. Pertranto nelle favelas si può vivere in condizioni di miserabili e la cosa non fa notizia!

Credo ritornerò sull'argomento con qualche materiale...

Il tuo discorso non farebbe una grinza, se non stessimo parlando della nazione (ciò vale sia per la Russia di oggi, sia, ancor di più, per l'Unione Sovietica del tempo che fu) della nazione, dicevo, PIU' RICCA AL MONDO, IN ASSOLUTO, di ogni genere di materie prime; più ricca del Kuwait, degli Emirati Arabi, dell'Arabia Saudita, ecc., ecc. .

 

Sicuramente più ricca degli Stati Uniti, per cui non vale neanche la considerazione che, a volte si fa, secondo la quale gli USA hanno vinto la 3^, non combattuta sul campo, guerra mondiale, perché potevano permettersi "cannoni e burro" e l'Urss, invece, volendo sostenere la corsa agli armamenti con gli americani, poteva permettersi solo i "cannoni", ma non il "burro" (dove "burro" sta per benessere dei cittadini) ed, alla fine, non è neanche riuscita, a tenere il passo degli americani, nella stessa sola corsa agli armamenti!!!

 

La povertà della società sovietica era dovuta, esclusivamente, al suo sistema politico-economico; infatti, la Russia odierna che, economicamente, ormai adotta una forma di capitalismo è sicuramente più ricca dell'Urss di un tempo: PRODUCE ricchezza, mentre quella CONSUMAVA ricchezza, con la corsa agli armamenti, PRODUCENDO MISERIA, nel contempo, in quantità industriale!!!

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Oltre a quotare gli interventi di marcello e le testimonianze di picpus vorrei porre l'accento su un fatto: l'URSS non era un paese laico ma un paese che imponeva l'ateismo di stato, e la differenza è grande.

Un altro aspetto in cui si manifesta la totale mancanza di libertà di quei regimi.

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L'emigrazione dai paesi dell'est è dovuta alle condizioni di vita miserabili.

E' proprio quello che sostengo; il comunismo produce miseria.

Ancora oggi, nonostante gli enormi capitali investiti dalla RFG per recuperare la ex DDR, le differenze sono evidenti e sto parlando della ex DDR, il paese più ricco tra quelli del blocco comunista! ... non mi sorprende che le condizioni della Moldova siano tristissime, infatti è ormai noto che, per risollevarsi dal disastro del comunismo, occorrono generazioni.

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Oltre a quotare gli interventi di marcello e le testimonianze di picpus vorrei porre l'accento su un fatto: l'URSS non era un paese laico ma un paese che imponeva l'ateismo di stato, e la differenza è grande.

Un altro aspetto in cui si manifesta la totale mancanza di libertà di quei regimi.

Avevo già accennato a ciò che dice Dominus, nell'ultima parte del mio post al link seguente:

 

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=151968 (messaggio n° 20)

 

 

A dimostrazione di quanto affermato, mi sono ricordato che abbiamo a casa i vari diplomi scolastici conseguiti da mia moglie.

 

Allora, dall'Attestato di Scuola Media, equivalente alla nostra Maturità (anno 1982), rilevo, tra le altre materie la:

 

Frequenza del corso facoltativo (a parole!) di "Fondamenti di sano comunismo".

 

Fino a qui, passi pure!

 

 

Dall'allegato al Diploma (equivalente, in teoria, alla nostra Laurea, anche se in Italia sono stati riconosciuti validi, solo gli esami corrispondenti, all'incirca, al nostro primo anno e mezzo del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria), Diploma, dicevo, rilasciato al termine del Corso di Specializzazione in Pedagogia e Metodica dell'Insegnamento Elementare con il conseguimento della qualifica di Maestra di classe elementare (anno 1988), rilevo, tra le altre materie:

 

Storia del TSKP (Partito Comunista dell'Unione Sovietica)

 

Comunismo scientifico

 

Economia politica dei paesi capitalisti

 

Economia dei paesi socialisti

 

Materialismo dialettico

 

Materialismo storico

 

Fondamenti dell'ateismo scientifico

 

 

Tutte materie fondamentali e obbligatorie, ovviamente (e, aggiungo io, indispensabili per una brava Maestra di scuola elementare!).

 

 

Gli esami finali sono stati sostenuti nelle seguenti materie:

 

Comunismo scientifico - Marxismo leninista

 

Pedagogia e metodica dell'insegnamento della matematica

 

Lingua lituana

 

Lingua russa

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