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Base Vicenza


Thunderalex

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Perchè i cittadini sceglierebbero in maniera non corretta come durante il referendum sul nucleare, in quanto non hanno le competenze e la serenità mentale per giudicare in maniera appropriata. Giudicherebbero seguendo un sentimento

"di pancia" spinti da questa o quella corrente, spinti dalla disinformazione dei comitati NO-TUTTO e PRO-NIMBY. Il governo serve proprio a questo,non a tutelare gli interessi di pochi ma quelli di tutti. é per questo che la politica estera e i trattati internazionali non possono essere oggetto di referendum ed è per questo che si farà una legge che escluda gli enti locali dal porre veti sulle infrastrutture di importanza nazionale.

quoto

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Ospite maxtaxi

Ad Aviano e zone limitrofe non si lamentano affatto dei ragazzi USA anzi... Se sono un poco alticci perchè hanno bevuto troppo li accompagnano pure a casa.

L'unica lamentela che si può fare è che a causa loro aumentano i prezzi degli affitti.

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Ad Aviano e zone limitrofe non si lamentano affatto dei ragazzi USA anzi... Se sono un poco alticci perchè hanno bevuto troppo li accompagnano pure a casa.

L'unica lamentela che si può fare è che a causa loro aumentano i prezzi degli affitti.

 

Qui abbiamo Sigonella. Se si parlasse di chiuderla scoppierebbe una rivoluzione!

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Vogliono giustificare il loro antiamericanismo con l'utilizzo di risorse idriche... Banali, sono curioso di sapere però come si pronunceranno i periti interpellati.

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Io sono favorevolissimo all' ampliamento della base principalmente per questi motivi:

- Gli Americani ci hanno liberato dai Tedeschi quindi mi sembra giusto concederli delle basi nel nostro territorio.

- Quando i militari americani sono in libera uscita vanno in città quindi portano tanti "soldini" ai negozianti e ai baristi locali.

- Gli americani sono alleati fidati e in caso di necessità se hanno dei velivoli basati in Italia possono aiutarci.

- La sinistra è contraria perciò io sono favorevole (questo motivo è un po' meno logico ed importante ma va bene lo stesso)

Modificato da Colonnello91
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Perchè i cittadini sceglierebbero in maniera non corretta come durante il referendum sul nucleare, in quanto non hanno le competenze e la serenità mentale per giudicare in maniera appropriata.

 

Più che altro è che il referendum nulla c'entra con la Democrazia. Democrazia è scegliere chi ti governa e, sopratutto, avere il potere di cacciarlo se non si è stati soddisfatti. La funzione esecutiva appartiene al governo, non al popolo.

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finalmente qualche oragano statale con un po di crevello!! Adesso l'unica cosa che resta da fare è arrestare le persone che si incatenano ai cancelli per non far passare le ruspe!

 

Ma dimmi te... per un centinaio di persone anti americane (ci potrei scommettere la testa che a quelle persone non importa nulla della base in se, ma solo di chi è) si è rischiato di far saltare un accordo internazionale, e di tirare merda addosso allo stato italiano e addosso alla politica italiana, che per una volta era unanimamente d'accordo!

 

Quelle sono le stesse persone con disinformazione e cazzate hanno bloccato il programma nucleare italiano, e che adesso si lamentano che l'energia costa troppo!! Io li esilierei! :furioso: :furioso:

 

EDIT: approposito, non esiste nessun motivo veramente valido a livello ambientale per bloccare l'ampliamento della base!

Modificato da skeletone
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finalmente qualche oragano statale con un po di crevello!! Adesso l'unica cosa che resta da fare è arrestare le persone che si incatenano ai cancelli per non far passare le ruspe!

 

Ma dimmi te... per un centinaio di persone anti americane (ci potrei scommettere la testa che a quelle persone non importa nulla della base in se, ma solo di chi è) si è rischiato di far saltare un accordo internazionale, e di tirare merda addosso allo stato italiano e addosso alla politica italiana, che per una volta era unanimamente d'accordo!

 

Quelle sono le stesse persone con disinformazione e cazzate hanno bloccato il programma nucleare italiano, e che adesso si lamentano che l'energia costa troppo!! Io li esilierei! :furioso: :furioso:

 

EDIT: approposito, non esiste nessun motivo veramente valido a livello ambientale per bloccare l'ampliamento della base!

 

Hai pienamente ragione, non posso che essere d' accordo con te.

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  • 3 settimane dopo...

CI RISIAMO! NIMBY colpisce ancora!

 

Allora... La IV sezione del Consiglio di stato ha respinto il ricorso presentato dal Codacons per la revoca dell'ordinanza con la quale il 29 luglio scorso era stato dato il via libera alla realizzazione dei lavori di ampliamento della base Usa di Vicenza, annullando lo stop stabilito in precedenza dal Tar di Venezia. Il collegio, presieduto da Giovanni Vacirca, ha rilevato che: "la domanda di revoca formula censure che non integrano i presupposti dell'art.395 c.p.c, ma costituiscono la reiterazione di contestazioni già esaminate dall'ordinanza resa sull'appello cautelare, non risultando pertanto ammissibili".

 

I giudici di Palazzo Spada, nel respingere il ricorso, hanno sottolineato come già nell'ordinanza con cui si dava l'ok alla base Dal Molin, era stata esaminata la questione ambientale ed era stata negata la "misura cautelare concessa in prime cure (dal Tar del Veneto) rilevando che non appaiono ragioni di danno ambientale". Anche per il referendum popolare chiesto dal Codacons, nella sentenza si precisa che questo non è previsto per legge ma è una possibilità eventuale vagliata dalle direttive comunitarie. La questione dei problemi ambientali derivanti dai lavori, era uno dei punti forti del motivo di ricorso del Codacons che aveva parlato di 'errori di valutazione' della precedente ordinanza del Consiglio di Stato del 29 luglio scorso.

 

MA... poichè quando si ha la testa dura si è convinti anche di non essere stupidi... il Codacons si dice "moderatamente soddisfatto" sull'esito del proprio ricorso al Consiglio di Stato sulla base Usa di Vicenza perché la decisione "riapre la strada correttamente all'unico giudice competente sulla materia, il Tar del Veneto, che si pronuncerà l'8 ottobre". Secondo il Codacons, infatti, l'ordinanza della IV sezione del Consiglio di Stato ha rettificato la prima decisione "con due importanti affermazioni": "Innanzitutto - sottolinea il Codacons - la nuova sezione ha precisato che quanto affermato nell'ordinanza del 29 luglio 'non e' vincolanté per il Tar del Veneto che, quindi, il prossimo 8 ottobre ben potrà, ritornando sull'argomento con la decisione finale di merito, annullare le autorizzazioni concesse e disporre il blocco per la costruzione della base". Inoltre - sottolinea ancora il Codacons - "in merito alla consultazione popolare, mentre la precedente ordinanza aveva lasciato intendere che fosse vietata, scatenando a Vicenza denunce a livello politico, il Consiglio di Stato ha precisato che non è vietata ma prevista, oltretutto da una direttiva europea che prescrive di acquisire l'opinione della popolazione".

 

Mmah...

 

Intanto la zona di demanio militare è stata consegnata agli Usa e da questi alle cooperative appaltatrici che inizieranno i lavori.

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È una legge regionale a fermare il contestato ampliamento della casema Ederle. E a impedire all'esercito americano la costruzione delle 215 villette a ridosso dell'aeroporto Dal Molin. Così dal comando Usa arriva l'annuncio che il progetto salta.

 

E la retromarcia fa ripartire invece il Comitato del No Dal Molin, soprattutto in vista del referendum consultivo annunciato dal sindaco di Vicenza, Achille Variati (Pd), per il 5 ottobre. A questo proposito il Comitato 'Sì Dal Molin' ha annunciato il deposito di un ricorso al Tar del Veneto contro la consultazione popolare sul raddoppio della base Usa.

 

«Non siamo contro la consultazione popolare - afferma Roberto Cattaneo, a nome del Comitato - ma contro le modalità nelle quali è stata presentata dall'amministrazione municipale». Il comitato promette battaglia: «se non ci darà soddisfazione il Tar - ribadisce Cattaneo - ricorreremo al Consiglio di Stato». E dallo stesso 'Si Dal Molin' giunge la conferma che le forze armate americane stanno lavorando ad una variante del progetto iniziale per la costruzione delle unità abitative che dovranno accogliere le famiglie dei soldati della base.

 

Tramontata l'ipotesi di costruire un unico complesso di 215 villette a Quinto Vicentino per l'opposizione espressa alla fine dello scorso anno dall'amministrazione comunale locale, gli americani - spiega Cattaneo, in riferimento a un articolo di 'Repubblica' - si sono orientati «a costruire piccoli complessi formati al massimo da 25 villette a schiera». «L'idea è di edificare le case - aggiunge - in comuni diversi, compresi comunque in un raggio di 25 chilometri dalla Ederle».

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pare che il TAR abbia bloccato di nuovo l'ampliamento... la repubblica delle banane proprio...

ma il consiglio di stato non aveva mandato il Tar a quel paese??? L'Iter è stato Tar, consiglio di stato di nuovo Tar e in futuro ancora consiglio di stato. Comincio a non capirci più nulla.

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In ogni caso questi vicentini non si sono accorti che questo non blocca assolutamente il progetto ma, anzi, nuoce gravemente agli interessi locali visto che le unità abitative hanno bisogno di servizi e sono quindi fonte di occupazione,

E non poca... Il brutto è che i "No Dal Molin" non sono pacifisti, antimilitaristi o ambientalisti. Più vanno avanti con le loro proteste dannose e ridicole, più si dimostrano palesemente antiamericani. :thumbdown:

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  • 3 settimane dopo...
Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso del Comitato per il Sì al Dal Molin, che chiedeva di sospendere la consultazione popolare del 5 ottobre prossimo. Il sindaco Variati: «Ora informeremo i vicentini su come esprimersi»

 

Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso presentato dagli esponenti del Comitato per il Sì al Dal Molin, che chiedeva la sospensiva per la consultazione popolare del 5 ottobre prossimo. Per il sindaco di Vicenza, Achille Variati, l'ordinanza del Tar del Veneto che respinge la richiesta di sospensiva del referendum sul Dal Molin "è una vittoria per la città e una sconfitta per chi voleva fermare la consultazione".

"L'ordinanza del Tar dice che la consultazione non provocherà alcun danno ai cittadini e che si tratta di un'iniziativa a scopo esplorativo, esattamente come prevede il nostro statuto comunale", ha spiegato Variati. "Ribadisce quindi, come ci aspettavamo, la legittimità alla nostra deliberazione e dà ragione al consiglio comunale che l'ha approvata - ha aggiunto - e tappa la bocca ai nemici della consultazione, a quelli che non vorrebbero che la città desse un'opinione sulla questione". Alla domanda di un giornalista che chiedeva se l'ordinanza "tappi la bocca anche a Costa", Variati ha risposto osservando che "a volte i professori parlano troppo".

 

"Sono molto contento di questo esito - ha concluso - ho immediatamente dato il via alla stampa della lettera che spediremo nei prossimi giorni ai cittadini per illustrare loro come esprimere, se lo vorranno, la propria opinione sul Dal Molin attraverso la consultazione del prossimo 5 ottobre: dopo anni in cui Vicenza è stata costretta al silenzio, finalmente la voce dei cittadini potrà essere ascoltata".

 

Per la maggioranza in consiglio comunale a Vicenza, "adesso è il momento di dare voce alla città: la decisione del Tar del Veneto fa finalmente chiarezza". "In queste settimane - commentano Federico Formisano, Gianni Rolando e Stefano Soprana, capigruppo nel consiglio comunale del Partito Democratico, della lista Variati Sindaco e di Vicenza Capoluogo - chi si oppone all'ascolto dei vicentini ha sostenuto tesi sempre più bizzarre e discutibili: prima si è detto che la consultazione era illegittima, poi si è sostenuto che era pericolosa e che alimentava le tensioni".

 

"Il colmo - aggiungono - l'ha raggiunto il Commissario Costa, quando ha definito 'antidemocratica' una consultazione che interpella i cittadini". "Adesso da chi si oppone alla consultazione, pretendiamo rispetto verso il diritto dei cittadini di esprimersi liberamente - concludono -. La consultazione del 5 ottobre sarà un momento di democrazia, un passo avanti verso la pacificazione di una città umiliata dall'arrogante imposizione di decisioni dall'alto".

 

"Come comitato - ha affermato il coordinatore sei Sì Dal Molin Roberto Cattaneo - valuteremo, dopo aver letto la motivazione, di presentare un eventuale ricorso al Consiglio di Stato". Al primo punto della richiesta respinta , ha sintetizzato Cattaneo, il fatto che "veniva chiesto ai cittadini se il Comune doveva acquistare l'area dove dovrebbe sorgere l'ampliamento della base Usa di Vicenza". "Un quesito - ha aggiunto - per noi inammissibile, perché quell'area non è in vendita, essendo demaniale".

 

Circa un terzo dell'area, inoltre, "è già stata concessa proprio per la realizzazione della nuova base agli americani, i quali ne hanno preso possesso nelle ultime settimane". Inoltre, ha concluso, "non ci sono i presupposti di regolarità di un'eventuale consultazione popolare: i quesiti venivano mandati a casa e i cittadini avrebbero dovuto rispondere da casa, con una mancanza di privacy e di controllo".

 

Interviene nel dibattito anche Marina Bergamin, segretaria generale della Cgil di Vicenza: "Ora basta tensioni: lasciamo che la città capisca e ragioni con la propria testa e si pronunci".

"Esprimiamo soddisfazione - ha detto bergamin - per il provvedimento del Tar che chiuderà, speriamo, le polemiche e le provocazioni in merito al diritto dei cittadini di Vicenza a pronunciarsi su una questione che riguarda il loro futuro". La Cgil invita "tutti, per ulteriori approfondimenti, alla manifestazione del 27 settembre in Campo Marzo, organizzata anche dalla Cgil insieme al Coordinamento dei Comitati No Dal Molin e alle altre associazioni della città".

 

http://www.lanuovaecologia.it/view.php?id=...ntenuto=Notizia

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Qualcuno glielo spiega ai pacifinti e ai vicentini che qualsiasi sia il risultato del referendum, non conterà assolutamente nulla?

Nessun comune può sindacare sulle scelte di difesa nazionale e nessun referendum può essere fatto sulle scelte di politica estera.

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Qualcuno glielo spiega ai pacifinti e ai vicentini che qualsiasi sia il risultato del referendum, non conterà assolutamente nulla?

Nessun comune può sindacare sulle scelte di difesa nazionale e nessun referendum può essere fatto sulle scelte di politica estera.

 

Ma lasciamoli divertire.

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