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Hiroshima e Nagasaki


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Ospite intruder
Sto leggendo La Guerra Nel Pacifico di Millot. Sul libro il conto dei morti è indicato intorno ai 200.000, compresi quelli morti nei giorni seguenti per le ferite e quelli delle squadre di soccorso (che spesso non sono stati conteggiati).

 

Ad ogni modo sono stati rasi al suolo più di 20 kmq di città, quindi alla fine i risultati di una singola esplosione atomica si potevano replicare con 3 ore di bombardamenti a tappeto notturni con ordigni incendiari.

 

 

I kmq di città rasa al suolo dall'attacco del 10 Marzo furono oltre 40, ma la cifra ufficiale dei morti rimane quella che ho indicato io. Tutto il resto sono ipotesi spesso fatte da chi vuole additare la barbarie americana contrapposta alla superiorire civiltà nazista o militarista giapponese, chissà perché nessuno parla dei 25-30 milioni di morti che la Cina ha sofferto sotto la dominazione giapponese del 1937-45. Tokyo fu bombardata altre volte prima della capitolazione del Giappone, è impossibile stabilire quanti furono i decessi seguenti a quell'attacco specifico. A parte questo, l'ex primo ministro giapponese Konoe Fumimaro affermò che la decisione di accettare la resa del paese fu determinata dai prolungati bombardamenti sulla città di Tokyo, non dalle atomiche.

 

@galland: ho letto anch'io HPL, ma non credo che le previsioni di uno scrittore di SF possano influenzare in qualche manioera le decisioni della Casa Bianca. Nè che possano essere ritenute in qualche modo attendibili. Tutti straparlano delle previsioni azzeccate, ma tutti dimenticano le migliaia di quelle che non abbiamo nemmeno sfiorato.

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Partecipanti più attivi

Alla fine non credo si possa fare una conta dei morti e dire questo bombardamento ne ha fatti di più, questo di meno, resta il fatto che il bombardamento a tappeto fatto sulla popolazione civile oltre che essere inutile dal punto di vista bellico è una vera e prorpia barbarie.

Non furono le tempeste di fuoco di Harris a piegare la Germania ne i bombardamenti incendiari a far capitolare il Giappone, nell'uno e nell'altro caso fu la paralisi delle infrastrutture economiche e industriali a decretare la fine delle ostilità

Le due atomiche furono esperimenti (tant'è che le due bombe erano tra loro diverse per testare la più efficace).

 

Il Giappone è crollato perchè la sua flotta mercantile fu letteralmente fatta a pezzi dalla marina USA impedendo di fatto alle industrie di approvvigionarsi, oltre che ad azzerare o quasi le scote di carburante.

 

Idem la germania, Nella sua autobiografia "Memorie del Terzo Reich" Speer afferma apertamente che se i bombardamenti su Schweinfurt (spero si scriva così ma non ne sono sicuro, cmq era il centro principale della produzione di cuscinetti a sfera) fossero stati costanti e continuativi per un mesettto la germania nel giro di un paio di mesi avrebbe finito le scorte di armamenti e si sarebbe trovata nell'impossiblità di riarmarsi, invece si preferì devastare le città tedesche (che ricordo Harris bopmbardava sulla base della loro infiammibilità e alla fine della guerra andava a cercare quelle non bombardate e le radeva al suolo, a tal proposito leggete "La germania bombardata di Jorg Friedrich").

 

Bombardare le citttà è stato solo incivile, Guernica e Coventry sono serviti a qualcosa nell'ecopnomia della guerra? E' servito di più distruggere Dresda o annichilire in una settimana di incursioni di bombardieri la Lehr Panzer Division in Normandai ( i cui superstiti non erano nemmeno in grado di regggersi in piedi secondo le testimonianze, tra cui quella di Sepp Dietrich?)

 

Hiroshima è stata funzionale al fine di far cessare la guerra in fretta è vero, ma Nagasaki fu solo un esperimento e un monito ai sovietici, non servì IMHO a null'altro.

 

Scusate per il logorroico post! :P

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Ospite intruder

[quote name='paolord' date='Jun 27 2008, 11:06 PM' post='153634']
Alla fine non credo si possa fare una conta dei morti e dire questo bombardamento ne ha fatti di più, questo di meno, resta il fatto che il bombardamento a tappeto fatto sulla popolazione civile oltre che essere inutile dal punto di vista bellico è una vera e prorpia barbarie.

 

Barbarie inaugurata da tedeschi e giapponesi, fra l'altro. E i bombardamenti in Italia fecero crollare il fascismo.

 

 

Non furono le tempeste di fuoco di Harris a piegare la Germania ne i bombardamenti incendiari a far capitolare il Giappone, nell'uno e nell'altro caso fu la paralisi delle infrastrutture economiche e industriali a decretare la fine delle ostilità

 

Per la Germania le difficoltà più grosse erano dovute al fronte orientale e alla schiacciante superiorità aerea alleata in occidente.

 

 

 

 

Le due atomiche furono esperimenti (tant'è che le due bombe erano tra loro diverse per testare la più efficace).

 

Se non ci fosse stata l'urgenza di fermare i sovietici probabilmente non le avrebbero lanciate.

 

 

 

Il Giappone è crollato perchè la sua flotta mercantile fu letteralmente fatta a pezzi dalla marina USA impedendo di fatto alle industrie di approvvigionarsi, oltre che ad azzerare o quasi le scote di carburante.

 

Il Giappone era ancora perfettamente in grado di combattere il giorno della resa. Tant'è che i militari tentarono un colpo di stato per impedirla.

 

 

 

 

Idem la germania, Nella sua autobiografia "Memorie del Terzo Reich" Speer afferma apertamente che se i bombardamenti su Schweinfurt (spero si scriva così ma non ne sono sicuro, cmq era il centro principale della produzione di cuscinetti a sfera) fossero stati costanti e continuativi per un mesettto la germania nel giro di un paio di mesi avrebbe finito le scorte di armamenti e si sarebbe trovata nell'impossiblità di riarmarsi, invece si preferì devastare le città tedesche (che ricordo Harris bopmbardava sulla base della loro infiammibilità e alla fine della guerra andava a cercare quelle non bombardate e le radeva al suolo, a tal proposito leggete "La germania bombardata di Jorg Friedrich

").

 

 

Siamo alle solite. Il bombardamento di precisione era un'itopia, nel 1943 (per certi versi lo è tuttora). Nel manuale delle USAAF del 1943 un bombardamento di precisione è quello nel quale il 50 per cento del carico della formazione di bombardieri cade in un raggio di 500 yards dal bersaglio. Tutto il resto va fuori. Se attacchi un obiettivo esteso come lo scalo ferroviario di San Lorenzo a Roma, ti dice bene (e lo stesso sbrindellarono parecchie case e i relativi occupanti), ma se attacchi una fabbrica posta magari al centro di un grosso quartiere residenziale, come usava un tempo, spiani mezza città.

 

 

 

 

Bombardare le citttà è stato solo incivile, Guernica e Coventry sono serviti a qualcosa nell'ecopnomia della guerra? E' servito di più distruggere Dresda o annichilire in una settimana di incursioni di bombardieri la Lehr Panzer Division in Normandai ( i cui superstiti non erano nemmeno in grado di regggersi in piedi secondo le testimonianze, tra cui quella di Sepp Dietrich?)

 

Servirono le une e le altre. È la guerra a essere barbara, non i metodi per combatterla.

 

 

 

 

 

Hiroshima è stata funzionale al fine di far cessare la guerra in fretta è vero, ma Nagasaki fu solo un esperimento e un monito ai sovietici, non servì IMHO a null'altro.

 

IMHO tradotto in italiano che sarebbe?

 

Fermare i sovietici ha aiutato la pace, comunque la pensiate.

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"In My Humble Opinion"

 

Lo so perfettamente che il bombardamento di precisione è un'utopia, amaggior ragione nel 1943, ma un conto è avere come bersagli le zone industriali e accettare il fatto che circa la metà degli ordigni colpiranno le zone residenziali ad esse adiacenti o prossime, un conto è tracciare dei percorsi di bombrdamento sui centri storici delle città per convogliare i civili verso aree che saranno bombardate nella sconda incursione (dresda) oppure andare a radere al suolo un abitato intenzionalmente, abitato senza struttre di interesse militare (Guernica).

 

Il mio discorso non è dire tedeschi e giapponesi vittime, americani e inglesi cattivi NO ci mancherebbe. Dico che il bombardamento intenzionale di zone residenziali è inutile dal punto di vista bellico!

 

Per l'Italia vale anche il discorso che il regime non godeva di tutto quell'appoggio popolare, o meglio tutti fascisti finchè va bene, tutti antifascisti quando ci tirano le bombe in testa (discorso volutamente generalista).

 

Per quanto riguarad la Germani credo che siano veri sia il mio che il tuo (intruder) discorsi ma soprattutto il problema maggiore era Hitler al comando, ma questo è un discorso lungo e OT.

 

Tornando sul discorso Hiroshima e Nagasaki come già detto la spinta decisiva alemno per la seconda sono stati i sovietici, le bombe atomiche hanno accelarato la fine della guerra certamente, ma il Giappone avrebbe dovuo affrontare sia i sovietici che gli americani in caso di invasione quanto sarebbero durati, nonc'è risposta sicura che sarebbe stato un bagno di sangue e gli americani hanno giustamente agito al fine di risparmiare i loro soldati, poi continuo a trovare orribile il massacro deliberato di civili.

 

Ultima cosa fermare i sovietici è stato decisivo per la pace assolutamente, forse se non si fosse stati così rigidi nel chiedere la resa senza condizione alla Germania, la guerra in Europa sarebbe durata meno e qualche problema in meno durante la guerra fredda ci sarebbe stato.

Modificato da paolord
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Beh non si poteva chiedere altro che la resa senza condizioni e ti prego di non confondere la Germania con il Giappone.

Infatti i Giapponesi avrebbero continuato a combattere anche se invasi da USA e URSS e la strage di civili sarebbe stata enorme, vedi Okinawa tra morti nei combattimenti e suicidi per non arrendersi agli americani.

Calcola che se non fosse stato per Hiroito neanche le due bombe atomiche sarebbero bastate e probabilmente a quest'ora staremo parlando dei bombardamenti atomici di Hiroshima, Nagasaki, Yokohama, Kokura e addirittura della vecchia capitale Kyoto, tutti obbiettivi designati nel caso non si fossero arresi.

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Tieni conto che però già ad Okinawa la guarnigione giapponese non si suicidò completamnte ci furono delle rese, non tutti si immolarono in attacchi suicidi.

 

Non lo so vero che i vertici avrebbero combattutto fino all'ultimo uomo ma non so fino a che punto la truppa martellata da aviazione, marina ed esercito americano e sovietico avrebbe retto.

 

Dopo di che sono certo che l'invasione del Giappone sarebbe stato un bagno di sangue.

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Ospite maxtaxi

Appena ritrovo il libro che avevo letto riporto la dicitura...

Che io mi ricordo, di giapponesi soldati che si sono arresi sono stati molto pochi. Forse un migliaio compreso la quasi totalità dei feriti... Di tutti gli altri che indossavano una uniforme, venivano dalla Corea. Erano usati per rafforzare le difese ed erano usati come operai. Tutti i giapponesi non più in grado di muoversi, invece di arrendersi fecero seppuku.

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Più che seppuku si fecero saltare con le bombe a mano sul petto, comunque è sempre vero che a Okinawa i prigionieri catturati vivi furono in percentuale maggiore rispetto al resto della campagna del pacifico, segno di un comprensibile inizio di insoddisfazione, con la guerra arrivata al territorio metropolitano.

Invece le "termiti", ovvero gli operai militarizzati Koreani, mostrarono sempre una, ovvia, tendenza a farsi prendere vivi.

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Ospite intruder

[quote name='paolord' date='Jun 28 2008, 01:47 PM' post='153689']
"In My Humble Opinion"

Lo so perfettamente che il bombardamento di precisione è un'utopia, amaggior ragione nel 1943, ma un conto è avere come bersagli le zone industriali e accettare il fatto che circa la metà degli ordigni colpiranno le zone residenziali ad esse adiacenti o prossime, un conto è tracciare dei percorsi di bombrdamento sui centri storici delle città per convogliare i civili verso aree che saranno bombardate nella sconda incursione (dresda) oppure andare a radere al suolo un abitato intenzionalmente, abitato senza struttre di interesse militare (Guernica).

 

 

Dresda era un legittimo obiettivo militare per la presenza di industrie belliche (Siemens e Zeiss fra le altre) e i nazisti che sapevano dell'attacco (i ricognitori sorvolarono diverse volte la città) impedirono alla popolazione di fuggire e ritirarono le batterie contraeree che difendevano la città. Oltre a questo il bombardamento di Dresda fu sollecitato dai sovietici per aiutare la loro offensiva nel settore.

 

Guernica secondo alcuni fu un test secondo altri un falso (a questo proposito si cita il fatto che nelle foto non comapiano crateri di bombe, ma solo case distrutte).

 

 

 

 

Il mio discorso non è dire tedeschi e giapponesi vittime, americani e inglesi cattivi NO ci mancherebbe. Dico che il bombardamento intenzionale di zone residenziali è inutile dal punto di vista bellico!

 

È un'opinione tua. In realtà il bombardamento di un'area residenziale crea scompiglio, movimento di profughi dall'area colpita, movimento di soccorsi verso l'area colpita. Se hai un fronte nelle vicinanze, come ce l'avevano i sovietici all'epoca, può essere importante.

 

 

 

Per l'Italia vale anche il discorso che il regime non godeva di tutto quell'appoggio popolare, o meglio tutti fascisti finchè va bene, tutti antifascisti quando ci tirano le bombe in testa (discorso volutamente generalista).

 

Vero. E proprio per questo i bombardamenti sulle città ottennero l'effetto che volevano gli alleati.

 

 

 

 

Tornando  sul discorso Hiroshima e Nagasaki come già detto la spinta decisiva alemno per la seconda sono stati i sovietici, le bombe atomiche hanno accelarato la fine della guerra certamente, ma il Giappone avrebbe dovuo affrontare sia i sovietici che gli americani in caso di invasione quanto sarebbero durati, nonc'è risposta sicura che sarebbe stato un bagno di sangue e gli americani hanno giustamente agito al fine di risparmiare i loro soldati, poi continuo a trovare orribile il massacro deliberato di civili

 

 

Ciò che è orribile è la guerra.

 

 

 

.

 

Ultima cosa fermare i sovietici è stato decisivo per la pace assolutamente, forse se non si fosse stati così rigidi nel chiedere la resa senza condizione alla Germania, la guerra in Europa sarebbe durata meno e qualche problema in meno durante la guerra fredda ci sarebbe stato.

 

Se non sbaglio anche la resa senza condizoni fu u na trovata sovietica.

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in oltre non era una semplice guerra tra stati pur globale come la prima guerra mondiale ; quando tra impero britannico e quello tedesco non c'èrano differenze : La IIGM è stata sopratutto una guerra tra ideologie e concezioni profonde dell' uomo una delle due doveva soccombere e essere estirpata alla radice : l 'una era l' antitesi dell' altra (almeno da parte anglo americana i sovietici beh !)

 

chi più voleva annientare la Germania era FD Roosvelt : memore del fallimento di Willson voleva impedire un' altra guerra dividendo la Germania in decine di piccoli staterelli e vietando le aziende con più di 15 dipendenti.

 

se egli non fosse morto per tempo attuando questo piano probabilmente la UE oggi non esisterebbe .

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Ospite galland

In merito al tema del “bombardamento di precisione” cito quanto scritto nel volume

“Scontro di ali” Walter J. Boyne Mursia, Milano 1997 nel capitolo IX “I bombardamenti “attorno all’orologio””, paragrafo “bombardamento di precisione e bombardamento a tappeto”.

“Secondo le concezioni del Corpo Aereo dell’Esercito degli Stati Uniti, un moderno bombardiere avrebbe dovuto essere in grado di aprirsi la strada attraverso l’opposizione della caccia nemica senza incorrere in eccessive perdite, ed effettuare, grazie al sistema di puntamento segreto Norden, un bombardamento di precisione, il proverbiale “sganciare le bombe in un barile di salamoia”. […] In effetti se a sganciare era una grande formazione, il bombardamento di precisione diventava un’impresa difficile anche in giornate limpide e in assenza di opposizione della caccia nemica. Se fosse stato possibile volare ala contro ala (cosa che nessuno farebbe con un bombardiere sovraccarico in condizioni di turbolenza), la formazione in assetto da combattimento avrebbe raggiunto una larghezza superiore ai 500 metri. Tutti gli aeroplani sganciavano insieme al capo formazione, creando così una scia di bombe larga 500 metri, ciascuna soggetta ai capricci del vento alle varie altitudini. Nonostante la precisione del sistema di puntamento Norden, l’esatto momento di lancio dipendeva dall’abilità della coppia pilota-bombadiere. Con gli aerei che volavano alla velocità di 90 metri al secondo, sganciare con un errore di quattro secondi avrebbe fatto cadere le bombe a 360 metri dal punto di mira. Per quanto si volesse essere precisi, le bombe sarebbero comunque cadute da una massa in movimento larga 500 metri, andando a colpire una striscia di terreno altrettanto ampia e, in molti casi, distante da 360 a 1.700 metri dall’obiettivo. essere precisi nel senso di colpire solo ed esattamente l’obiettivo era impossibile.”

 

Tanto credo sia assorbente qualsiasi polemica sulla materia, trattandosi di circostanze legate a fatti obiettivi. Maschi sono i numeri e femmine le chiacchiere (le forumiste non se ne adontino, parlo di certe cutrettole salottiere non di amazzoni e valchirie).

Vorrei piuttosto formulare un’osservazione; chi avesse letto le frasi epigrafiche poste a chiusura del volume “Aviazione d’assalto” di Amedeo Mecozzi, ed oggetto di specifico post, avrà senza dubbio notato, e vorrei riflettesse, su due di esse:

“L’AVIAZIONE D’ASSALTO E’ UN ARMA DI QUALITA’ CHE EFFETTUA DEVASTAZIONI DI QUALITA’ “

“NON CONTA IL CARICO DI BOMBE DA GETTARE: CONTA LA SCELTA DEI BERSAGLI DA COLPIRE”

 

L’illustre pilota e teorico, nel corpo della trattazione, così si esprimeva:

“155) I bersagli, che è utile offendere per danneggiare materialmente il nemico, situati dentro le città ancor più di quelli fuori le città appartengono a svariatissima specie; dalle stazioni alle caserme, dalle officine del gas agli edifici municipali e governativi ecc. ecc.

L’aviazione da bombardamento può, effettuando l’offesa con quantità numerosa di velivoli e di bombe, ottenere la loro devastazione senza preoccupazioni di esatto puntamento, devastando nel contempo anche edifici ed impianti di minore importanza materiale ma quasi soltanto d’importanza morale perché influenti sulla resistenza della popolazione.

156)Tra le ragioni che possono indurre talvolta ad affidare all’aviazione d’assalto la missione di offendere taluni bersagli d’importanza materiale situati dentro le città stanno le seguenti.

a) In talune evenienze la forza offensiva dell’aviazione da bombardamento non risulta bastevole a tutti i bersagli di tal genere posti entro un determinato raggio d’azione.

b) In taluni periodi della guerra il principio di concentrare le forze per resistere agli attacchi della caccia nemica impedirà all’aviazione da bombardamento di frazionare la forza totale e per conseguenza di poter battere molti obiettivi costringendo perciò a trascurare taluni bersagli materialmente importanti contenuti in altri obiettivi.

c) Tra gli edifici di una città anche grande (se previamente studiata in base a piante, fotografie, monografie) ogni aeroplano d’assalto può facilmente ritrovare di primo arrivo il bersaglio o i bersagli che gli furono assegnati e gettarvi sopra i proietti predisposti.

d) Ogni velivolo d’assalto, finché rimarrà a volo rasente nel cielo della città, sarà quasi immune dal tiro contraereo e dalla caccia aerea, e meno che i difensori non vogliano sparare contro la propria gente aumentando il danno.”

A mio parere la visione del Mecozzi non era quella di un’aviazione di teatro contrapposta ad una tattica ma, piuttosto, ad un’arma aerea che compisse attacchi di precisione su bersagli selezionati.

A tale scopo un apparecchio quale il Mosquito doveva essere il non plus ultra per tale concezione. Non mi è dato sapere se Mecozzi si sia espresso in merito.

 

Vorrei chiudere queste note formulando, senza spirito di polemica, domanda ad Intruder da quale fonte abbia tratto nozione della richiesta sovietica del bombardamento di Dresda.

Premesso che venne bombardato il centro storico della città e che i sobborghi vennero punto colpiti il raid rappresentò un monito per i sovietici sulle capacità distruttrici del bombardamento strategico alleato, tanto più minaccioso ove si pensi che i sovietici si erano privati in toto di un’aviazione strategica ed avrebbero ripreso l’attività progettuale in tale direzione copiando di sana pianta (per volontà di Stalin) il Boeing B29.

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Ospite intruder

La richiesta sovietica del bombardamento di Dresda, o comunque di bombardare Dresda, è contenuta nelle svariate opere che Winston Churchill ha dedicato alla IIGM. Ne parla pure lo storico Liddell Hart, ma nell'edizione italiana del suo volume sulla storia militare della seconda GM l'accenno sparisce.

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La richiesta sovietica del bombardamento di Dresda, o comunque di bombardare Dresda, è contenuta nelle svariate opere che Winston Churchill ha dedicato alla IIGM. Ne parla pure lo storico Liddell Hart, ma nell'edizione italiana del suo volume sulla storia militare della seconda GM l'accenno sparisce.

Una indicazione tecnica, che potrebbe giustificare l'assenza della "parte incriminata": spesso le opere edite in inglese nella traduzione italiana vengono ridotte, nel senso che alcune parti (a volte delle vere e proprie sezioni) vengono omesse dagli editori del nostro paese.

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Ospite intruder
E' una nozione che hai appreso, o hai avuto la possibilità di consultare le versioni di entrambe le lingue?

 

Solo per sapere...

 

 

Le opere di Churchill le ho lette solo nella lingua originale, fra l'altro WLSC era un ottimo scrittore, aveva talento voglio dire. Il libro di Liddell Hart lo lessi dapprima in italiano, ero alle medie, fine anni 60, poi in inglese. E siccome ho una memoria da elefante, e il bombardamento di Dresda è una di quelle cose che si ricordano, almeno le ricorda uno come me, rimasi incuriosito dalla cosa. Andai a rileggere l'originale, le pagine specifiche intendo, e non trovai il riferimento. Mi sono sempre chiesto per quale motivo sia sparito, volendo fare della dietrologia si potrebbe sostenere che l'editore, Rizzoli o Mondadori non ricordo, all'epoca entrambi filo comunisti, non abbiano voluto far ricadere le colpe di quell'azione discutibile sugli eroici sovietici...

 

Quanto scrive gobbomaledetto è senzaltro vero per quegli anni, comunque.

Modificato da intruder
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Ti assicuro che lo è anche adesso: per esempio i libri di Geoffrey Parker sulla guerra dei trent'anni e sulla rivoluzione militare sono privi di alcune parti invece presenti nell'edizione originale inglese.

 

Comunque che l'editoria italiana negli anni Sessanta e Settanta fosse schierata con la sinistra è una verità basta ricordare la vicenda di Feltrinelli (per chi non lo sapesse Feltrinelli morì nel 1972 a Pioltello, vicino a Milano, mentre cercava di far saltare un traliccio dell'Enel).

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Ospite intruder
Interessante, pensa te quante cose s'imparano non solo dai libri, ma anche dal sapere come si fanno i libri.

 

Grande Intruder che magni pane e Churchill dalle medie.. :adorazione:

 

 

Libero di non crederci, ma non ho mai letto i libri per l'infanzia, Cuore e compagnia bella, salvo qualcosa di Jules Verne. Divoravo Storia Illustrata (che ha avuto il suo momento d'oro negli anni 60) e da lì mi spostavo sui libri per approfondire. Ero, sono, un curioso per natura. Almeno degli argomenti che mi affascinano, e la II GM era uno di questi se non altro per i racconti dei miei parenti, come ho scritto altrove, nella mia famiglia c'erano tutti: partigiani, deportati, repubblichini, cobelligeranti... ognuno con la sua testimonianza personale da condividere.

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Ospite galland
Ti assicuro che lo è anche adesso: per esempio i libri di Geoffrey Parker sulla guerra dei trent'anni e sulla rivoluzione militare sono privi di alcune parti invece presenti nell'edizione originale inglese.

 

Comunque che l'editoria italiana negli anni Sessanta e Settanta fosse schierata con la sinistra è una verità basta ricordare la vicenda di Feltrinelli (per chi non lo sapesse Feltrinelli morì nel 1972 a Pioltello, vicino a Milano, mentre cercava di far saltare un traliccio dell'Enel).

 

Gobbo, non per polemica ma quello dell'editoria schierata a sinistra...

la Longanesi, casa editrice di storia militare non era certo di destra, Mondadori di sinistra... bah. Il Mulino non direi.

potrei citarti il caso limite della Newton & Compton che pubblicava, male, libri di Marx, Lenin, Troskij perchè... vendevano.

Intendiamoci quello del traduttore/traditore, pienamente d'accordo ma per tanti motivi.

Comunque su Dresda nessuno ha citato Irving...

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Ospite intruder
Gobbo, non per polemica ma quello dell'editoria schierata a sinistra...

la Longanesi, casa editrice di storia militare non era certo di destra, Mondadori di sinistra... bah. Il Mulino non direi.

potrei citarti il caso limite della Newton & Compton che pubblicava, male, libri di Marx, Lenin, Troskij perchè... vendevano.

Intendiamoci quello del traduttore/traditore, pienamente d'accordo ma per tanti motivi.

Comunque su Dresda nessuno ha citato Irving...

 

 

Irving chi ― quello che nega i campi di sterminio nazisti?

Modificato da intruder
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Ospite galland

Non tutto David Irving è impubblicabile, "Apocalisse a Dresda" è stato ancora ripubblicato da Mondadori ed è un libro attendibile.

Certamente "La guerra di Hitler" non è impubblicabile è illegibile!

Su è guastato nel crescere, tanto basta!

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Ospite intruder
Non tutto David Irving è impubblicabile, "Apocalisse a Dresda" è stato ancora ripubblicato da Mondadori ed è un libro attendibile.

Certamente "La guerra di Hitler" non è impubblicabile è illegibile!

Su è guastato nel crescere, tanto basta!

 

 

In effetti lo storico di Apocalisse a Dresda è serio, ma, attenzione, se non sbaglio parla di duecentomila morti, la stessa cifra che diramò la propaganda nazista. Dieci volte la cifra reale.

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Ospite galland
In effetti lo storico di Apocalisse a Dresda è serio, ma, attenzione, se non sbaglio parla di duecentomila morti, la stessa cifra che diramò la propaganda nazista. Dieci volte la cifra reale.

Per questo dovrei verificare comunque l'avvaloramento di simili dati è molto variabile...

Il tono generale è pacato ed attendibile...

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