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Hiroshima e Nagasaki


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volevo sapere come la pensate riguardo a questi eventi.

e cioe' se erano veramente indispensabili per salvare decine di migliaia di soldati americani

o

se e' stato un esperimento + un messaggio al nuovo nemico (l' URSS)

voi come la pensate ?

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Partecipanti più attivi

sicuramente lanciare le due atomiche e porre fine alla guerra in pacifico, nonchè alla seconda guerra mondiale è stato un atto "umanitario", l'operazione Olympic avrebbe richiesto un costo di vite umane, sopratutto giappoensi, nell'ordine di milioni di morti.

 

d'altro canto, non è impossibile che si volesse mandare un messaggio ben preciso all'URSS, ma ciò non toglie che, senza atomiche, avremmo avuto molte più vittime, sopratutto fra i civili.

 

inoltre, cosa da non sottovalutare, l'aver visto come viene ridotta una città dopo un'esplosione atomica, ha sicuramente messo un "blocco" verso l'uso di tali armi.

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sicuramente lanciare le due atomiche e porre fine alla guerra in pacifico, nonchè alla seconda guerra mondiale è stato un atto "umanitario", l'operazione Olympic avrebbe richiesto un costo di vite umane, sopratutto giappoensi, nell'ordine di milioni di morti.

 

d'altro canto, non è impossibile che si volesse mandare un messaggio ben preciso all'URSS, ma ciò non toglie che, senza atomiche, avremmo avuto molte più vittime, sopratutto fra i civili.

 

inoltre, cosa da non sottovalutare, l'aver visto come viene ridotta una città dopo un'esplosione atomica, ha sicuramente messo un "blocco" verso l'uso di tali armi.

 

Sono d'accordo su queste affermazioni; mi resta solo il dubbio se non si fosse potuto scegliere degli obiettivi militari, anziché civili. D'altra parte, nella sostanza, i bombardamenti a tappeto convenzionali delle città non credo potessero essere considerati tanto più umani.

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Ospite galland

Mi era già venuto in mente di aprire un topic sull'argomento.

Spero di riuscire in un tempo ragionevole a postare uno stralcio da "Storia militare della seconda guerra mondiale" di Basil Liddel Hart.

La discussione può essere interessante... se condotta civilmente!

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volevo sapere come la pensate riguardo a questi eventi.

e cioe' se erano veramente indispensabili per salvare decine di migliaia di soldati americani

o

se e' stato un esperimento + un messaggio al nuovo nemico (l' URSS)

voi come la pensate ?

non vorrei spararla troppo grossa :huh: quindi avverto che avanzo solo considerazioni personali, a memoria (magari poi vado a documentarmi e vi so dire più precisamente)

 

a quanto ne so le bombe atomiche sono state dei veri e propri "esperimenti": gli obbiettivi da colpire sono stati scelti in base a precise caratteristiche fornite dagli scienziati stessi e non dai militari o dai politici :thumbdown:

quanto alla fine della guerra della, il Giappone era già sul punto di capitombolare, direi quindi che Hiroshima e Nagasaki si sarebbero potute benissimo evitare ;)

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Ospite galland

Cerco di affrontare il tema dell’utilizzo delle armi atomiche contro il Giappone.

Iniziamo con una considerazione di ordine geopolitico.

La dipendenza dell’impero giapponese dalle importazioni d’oltremare poteva qualificarsi maggiore di quello inglese. Tanto sia per ciò che concerne le materie prime che per i generi alimentari. A tanto si aggiunga l’essenzialità delle comunicazioni navali per i collegamenti tra le varie isole costituenti l’arcipelago.

 

IL COLLASSO NAVALE

Già all’ingresso in guerra la situazione della marina mercantile nipponica non poteva considerarsi ottimale: basti pensare che a quella data essa ammontava a 6 milioni di tonnellate di stazza lorda, ovvero meno di un terzo della flotta inglese all’inizio del 1939 (oltre 21 milioni di tonnellate). Se a questo dato si aggiunge la mancata elaborazione di una strategia navale atta alla difesa del proprio traffico mercantile si comprenderà come marina ed aviazione alleate abbiano avuto facile giuoco nel falcidiare la flotta nipponica. Nel 1943 i soli sommergibili affondarono 296 navi per 1.335.000 tonnellate di stazza lorda, mentre nel solo ottobre del 1944 le navi colate a picco ascesero a 321.000 tonnellate. Quando i mezzi subacquei poterono iniziare ad operare da basi nelle Filippine i bersagli degni di questo nome era divenuti talmente rari che i sommergibili vennero destinati al recupero degli equipaggi di aerei che avevano compiuto ammaraggi di fortuna!

 

L’OFFENSIVA STRATEGICA AMERICANA

Nell’estate del 1944, con la disponibilità delle basi alle isole Marianne e l’immissione ai reparti della superfortezza Boeing B29, si crearono le condizioni per dare inizio a operazioni di bombardamento strategico contro il Giappone.

Si deve peraltro considerare come negli Usa era stato già studiato il possibile effetto dei bombardamento delle città nipponiche. A tale scopo erano state edificate, in zone desertiche, delle costruzioni (definite “Tokio city”) esattamente riproducenti, per materiali impiegati, quelle in uso in Giappone. Quindi si procedette al loro bombardamento tramite velivoli. I tentativi dei pompieri di estinguere le fiamme si rivelarono inani.

Il 24 novembre 1944 111 Superfortezze si levarono in volo con obiettivo una fabbrica aereonautica a Tokio. I risultati conseguiti furono modesti ma altrettanto palese fu l’incapacità giapponese di difendere i bersagli. Solo due velivoli americani furono abbattuti, nonostante fossero intervenuti ben 125 caccia nipponici. Per tre mesi i raid diurni di precisione continuarono, con risultati altrettanto modesti.

Nel marzo del 1945 il generale Curtis Le May, nuovo comandante delle forze aeree da bombardamento, dette il “la” al secondo tempo dell’offensiva. I B29 avrebbero compiuto incursioni notturne, e non più diurne, di saturazione con bombe incendiarie. Ogni Superfortezza poteva trasportare ben 40 contenitori recanti ciascuno 38 spezzoni incendiari. Con tale armamento di caduta ogni velivolo era in grado di incendiare una superficie di 6,5 ettari.

Il 9 marzo 1945 si iniziò da Tokio investita da 279 B29 recanti ciascuno da 6 a 8 tonnellate di bombe incendiarie. Un quarto della superficie della città, circa 40 kmq, furono distrutti con la perdita di 267.000 edifici e la morte di circa 185.000 persone. Un risultato terrificante.

Nei successivi nove giorni identica sorte toccò a Osaka, Kobe e Nagoya, con risultati analoghi e perdite degli attaccanti minime. Il 19 i raid vennero sospesi semplicemente per esaurimento delle scorte di bombe incendiarie, in dieci giorni ne erano state sganciate oltre 10.000 tonnellate.

Ma tosto l’offensiva riprese con rinnovato vigore, tanto che nel mese di luglio il quantitativo risultava triplicato rispetto al mese di marzo.

Al bombardamento a saturazione si aggiunse il lancio di migliaia di mine che oltre a provocare ulteriore perdite di naviglio per 1.200.000 tonnellate cagionarono il pressoché totale blocco della navigazione costiera.

Le May fece quindi effettuare un massiccio lancio di volantini annuncianti i prossimi obiettivi che sarebbero stati colpiti; come risultato milioni di persone abbandonarono le città rifugiandosi nelle campagne (vedremo come questa circostanza entrò del dramma di Hiroshima)e provocando, di conseguenza ed in sovrappiù alla penuria di materie prime, il virtuale blocco delle residue produzioni industriali.

Ormai la resa del Giappone era solo questione di tempo…

 

LA SITUAZIONE POLITICA

Sin dal dicembre 1944 un agente giapponese, solitamente ben informato, aveva segnalato al servizio segreto americano come stessero crescendo nel suo paese forze favorevoli alla pace ed anticipò la notizia della caduta del governo del generale Koiso e la nomina dell’ammiraglio Suzuki (le cui tendenze pacifiste nel 1936 avevano provocato un fallito attentato alla sua vita da parte di elementi estremisti)a capo del governo. Nell’ultimo gabinetto di guerra giapponese la corrente favorevole alla cessazione delle ostilità era maggioritaria ma doveva certamente misurarsi con le forze estremiste favorevoli alla prosecuzione del conflitto e, più generalmente, ad una resa che vedesse la deposizione dell’imperatore, in quella nazione visto non solo come sovrano ma come divinità.

Nel febbraio del 1945 la conferenza di Yalta vide la sistemazione delle sfere d’influenza in Europa fra Usa e Urss e nel contempo il passo di Stalin nei confronti dell’estremo oriente sollecitando l’intervento sovietico contro il Giappone. Quale contropartita richiedeva sovranità sull’arcipelago delle Kurili, l’intera isola di Sakalin e posizione dominante in Manciuria. Puro fumo agli occhi degli americani.

Contemporaneamente i sovietici ben si guardarono di comunicare tutti i sondaggi di pace effettuati dall’ambasciatore giapponese a Mosca.

 

HIROSHIMA E NAGASAKI

Con la messa a punto di un’arma completamente nuova e della letalità della bomba atomica naturalmente si presentarono negli stati maggiori politici e militari alleati differenti e contrastanti partiti sull’uso di tale ordigno. Dato che l’esame di queste posizioni richiederebbe una trattazione troppo ampia credo di poter sintetizzare le vicende come segue:

 

16 luglio 1945

Nel deserto del Nuovo Messico nella località di Alamogordo alle ore 5,30 AM venne testata la prima delle tre bombe atomiche. Alle ore 8 AM dello stesso giorno l’incrociatore Indianapolis salpava le ancore da San Francisco alla volta di Tinian, con a bordo i “noccioli” delle altre due bombe. Neppure si era atteso il risultato dell’esperimento per effettuare il complesso trasporto. Segno che si voleva guadagnare tutto il tempo possibile.

 

17 luglio 1945

Apertura del la conferenza di Potsdam. Ultimatum al Giappone, si ribadiva la resa incondizionata. Era già noto come l’Urss sarebbe stato “pronto” per iniziare le ostilità in estremo oriente nei primi giorni d’agosto…

Quando il governo giapponese dette risposta negativa all’ultimatum il destino era segnato.

 

6 agosto 1945

Ore 2,45 dalla pista principale dell’aeroporto di Tinian il B.29 “Enola Gay” rulla pesantissimo e si staccava con difficoltà. Accusava infatti un sovraccarico di 7.000 kg. (la sola bomba atomica ne pesava 5.000), oltre al normale equipaggio vi sono 4 tecnici addetti all’innesco che doveva necessariamente avvenire in prossimità dell’obiettivo. Al velivolo erano state smontate tutte le postazioni difensive ed era privo di scorta caccia, ritenendo, a ragione, che i giapponesi non avrebbero mai fatto decollare velivoli per intercettare un solo apparecchio incursore…

A Hiroshima la popolazione stava rientrando in città dalle campagne circostanti, per iniziare la giornata di lavoro nelle fabbriche. Di notte, infatti, l’abitato veniva abbandonato per timore delle incursioni dei bombardieri americani. Alle 7,09 le sirene iniziarono ad ululare: segnalano l’arrivo del B.29 “Straight Flush”, uno della terna di velivoli da ricognizione meteorologica che precedevano l’Enola Gay . A cui il comandante trasmette il messaggio “Si consiglia obiettivo uno”, ovvero Hiroshima. Il ricognitore se ne va e suona il cessate allarme. Ma poco dopo l’allarme riprese a suonare: l’Enola Gay era sull’obiettivo. Molte persone non corsero ai rifugi per nessuno dei due allarmi. Neanche l’artiglieria antiaerea entrò in azione… inutile sprecare munizioni per un solo aereo.

A questo proposito rileviamo una “curiosità”, dal 20 luglio le superfortezze si erano addestrate allo sgancio di bombe da 5.000 kg. su città giapponesi; oltre che per allenare gli equipaggi alle specifiche modalità operative, anche per “abituare” l’antiaerea giapponese, le cui armi certo non abbondano di proiettili, a non sparare a quel solitario B. 29 che da 9000 metri, chissà perché, sganciava ogni volta una sola bomba .

I danni dell’esplosione nucleare furono moltiplicati dal fatto che la bomba esplose in aria, per effetto dell’irraggiamento solare. L’equipaggio non dové aver avuto eccessivi scrupoli di coscienza: nel modulo standard sulla missione allo spazio riguardante i risultati è scritto a grandi lettere: GOOD. Si contarano 92.167 morti e 37.425 feriti.

 

8 agosto 1945

Arriva la dichiarazione di guerra dell’Urss al Giappone e, come prevedibile, l’offensiva dilagò in Manciuria. A questo punto non i giorni ma le ore erano preziose. Se i sovietici avessero realizzato un’avanzata troppo ampia si correva il rischio che potessero richiedere una partecipazione all’occupazione del Giappone e porre stabili basi navali a sud del 38° parallelo. Sottolineo come a Yalta non sia stato diviso il mondo, come sovente viene detto, ma ripartite le aree d’influenza in Europa. Gli Equilibri nel Pacifico rimasero impregiudicati e bisognava cercare di far sì che non si volgessero a danno degli Usa.

 

9 agosto 1945

E’ il turno di Nagasaki. La città fu più fortunata della precedente: il bombardiere sganciò notevolmente fuori bersaglio e le colline su cui insiste il centro abitato limitano i danni dell’esplosione, avvenuta al suolo. Altri 40.000 morti A questo punto gli Usa hanno esaurito il loro potenziale di bombe nucleari, cosa che naturalmente nessuno in Giappone poteva sapere. Basterebbe la circostanza costituita dalle due date così ravvicinate per comprendere la volontà di far arrivare il Giappone ad una resa in un breve volgere.

 

NOTE FINALI

Le motivazioni più generali che portarono al “firebombing” ed al lancio delle bombe atomiche possono essere ricondotte all’atteggiamento degli americani nei confronti dei popoli orientali, collocati ad un livello ancora più basso di quelli latini ed ispanici.

A questo si aggiunga la volontà di vendicare il proditorio attacco di Pearl Harbor del 7 dicembre 1941. Tali elementi, uniti a quelli già descritti, dovettero agire potentemente per far cadere le remore connesse al bombardamento con ordigni incendiari delle città nipponiche ed al successivo lancio di quelle nucleari. Un sondaggio Gallup del 26 agosto 1945 dimostrò che 85% degli americani approvavano la decisione dell’uso dell’ arma atomica.

Altrimenti interessante è il tema, recentemente affrontato in questa sezione del forum, dei Nisei, i giapponesi residenti negli Usa ed alle loro vicissitudini nel corso della guerra.

Naturalmente ho trattato per grandi linee uno dei temi più controversi della storia militare contemporanea, propongo pertanto la seguente bibliografia orientativa sul tema, quale occasione per una più distesa ponderazione circa la fondatezza delle mie note.

 

Bibliografia orientativa

 

B.H. Liddel Hart

Storia militare della seconda guerra mondiale

Mondadori 1970

 

Winston S. Churchill

La seconda guerra mondiale, volume VI “Trionfo e tragedia”

Mondadori 1948-1952

 

Giuseppe Federico Ghergo

Il rerror bombing – il bombardamento aereo delle città nella II guerra mondiale

Storia Militare dicembre 2004 (n. 135), gennaio 2005 (n. 136)

Il “firebombing” sul Giappone

Storia Militare giugno 2006 (n.153)

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Ospite intruder
volevo sapere come la pensate riguardo a questi eventi.

e cioe' se erano veramente indispensabili per salvare decine di migliaia di soldati americani

o

se e' stato un esperimento + un messaggio al nuovo nemico (l' URSS)

voi come la pensate ?

 

 

Considera almeno due cose.

 

1) La prosecuzione della Guerra del Pacifico con lo sbarco in Giappone, sarebbe costata la vita ad almeno centomila GIs, forse il triplo di giapponesi, e qualche milione di civili. Senza contare che io, come comandante americano, ho il dovere di salvare le vite dei miei soldati, non di preoccuparmi del nemico.

 

2) La prosecuzione della Guerra del Pacifico avrebbe comportato lo sbarco a Hokkaido dei sovietici: era nei programmi, l'isola era praticamente indifesa, e lo sapevano perfettamente gli americani i cui marines avevano già fatto diverse incursioni a terra da quelle parti. Ai sovietici delle vite umane, comprese quelle dei loro soldati, fregava niente, avrebbero sicuramente occupato Hokkaido e forse sarebbero arrivati a Tokyo prima degli americani, e quindi avremmo avuto un bel Giappone diviso in due come le Coree e le Germanie. Il che avrebe reso praticamente impossibile contenere l'aggressione comunista alla Corea nel 1950.

 

Fai qualche conto e vedrai che il mondo che ne usciva non era quello dei tuoi sogni (spero). Possiamo veramente dire che ci dispiace molto (ma non troppo, visto le atrocità commesse dai nips nei territori occupati e il trattamento disumano riservato in molti casi ai POWs) per quei morti, ma che hanno contribuito a rendere meno pesante il bilancio della guerra e comunque a garantire la pace nel dopoguerra.

 

 

 

Infine, e rispondo a Galland, il Giappone avrebbe resistito anche senza petrolio, senza cibo, senza nulla di nulla. Il Paese nel 1945 era in ginocchio, pure l'industria funzionava ancora decentemente, e ancora dopo due bombe atomiche i genereali tentarono di rovesciare Hirohito (complice dei loro crimini, sia detto una volta per tutte, ma intelligente abbastanza da capire che il gioco era finito), pur di non arrendersi.

Modificato da intruder
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Ospite galland

Sostanzialmente concordo con Intruder. Ad eccezione delle possibili capacità belliche del Giappone in sostanza si ricorse alle bombe atomiche per ragioni collegate agli equilibri post bellici. La guerra di Corea fu, a mio parere, il tentativo di realizzare ciò che era fallito nell'agosto del 1945.

Qualcuno può dire qualcosa circa l'attuale politica russa nell'area? Grazie

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la stai dicendo grossa... ;)

 

il giappone senza atomiche non sarebbe capitolato e gli obiettivi fuorno scelti tra le città che erano ancora in piedi ;)

 

credo siano state lasciate in piedi perche' gia erano state messa nella lista dei possibili obiettivi se e quando .......

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Per la scelta delle città fu deciso di colpire fino a cinque delle città ancora in gran parte integre affinchè il messaggio arrivasse in maniera più pesante e l'ordine con il quale furono colpite fu deciso in gran parte dal caso, anzi dalla meteorologia, infatti Nagasaki è stata colpita solo perchè le condizioni meteorologiche su Kokura non erano ottimali.

Quanto alla voglia di rivincita dopo Pearl Harbour credo sia stata troppo considerata, non tenendo conto della psicologia americana, infatti gli avvenimenti postbellici dimostrarono che gli Americani furono, come sempre, estremamente umani con gli ex-nemici (anche un duro e puro come Macarthur fu alla fine rimpianto dai giapponesi.

Invece pesò abbastanza la decisione, proditoria e indice di semplice volontà di conquista stile Hitleriana, dell'URSS, verso la quale i Giapponesi sono sempre stati molto corretti, di entrare in guerra negli ultimi giorni, che ha portato ad un accellerazione dei propositi americani.

 

In ogni caso vorrei ricordare che i morti dei firebombings sulle città giapponesi furono molto superiori, anche considerando i singoli avvenimenti, di quelli dei bombardamenti nucleari, compresi i decessi successivi causati dalla persistenza delle radiazioni.

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Qui ci sono molte notizie su questi eventi: http://www.afa.org/media/enolagay/03-001.asp; riporto un breve estratto delle motivazioni che Truman diede per l'uso della bomba e sulle opzioni alternartive possibili:

 

Truman States His Reasons

In his radio address August 9, Truman said the United States had used the atomic bomb "against those who attacked us without warning at Pearl Harbor, against those who have starved and beaten and executed American prisoners of war, against those who have abandoned all pretense of obeying international laws of warfare. We have used it in order to shorten the agony of war, in order to save the lives of thousands and thousands of young Americans. We shall continue to use it until we completely destroy Japan's power to make war. Only a Japanese surrender will stop us."[57]

 

The Japanese cabinet was aware of a rumor, based on interrogation of a captured B-29 pilot, that the next atomic bomb was to fall on Tokyo August 12. This may have prompted the surrender somewhat, but it was not a major factor in the decision.[58]

 

Japanese deliberation on August 9 lasted all day and into the night. At a Cabinet meeting that began at 2:30 p.m. -- hours after the second atomic bomb had fallen -- Anami said: "We cannot pretend to claim that victory is certain, but it is far too early to say the war is lost. That we will inflict severe losses on the enemy when he invades Japan is certain, and it is by no means impossible that we may be able to reverse the situation in our favor, pulling victory out of defeat."[59] Finally, at 2:00 a.m. on August 10, the Emperor told the Big Six meeting (the Supreme War Council) that "the time has come to bear the unbearable" and that "I give my sanction to the proposal to accept the Allied Proclamation on the basis outlined by the Foreign Minister."[60]

 

At 4:00 a.m. the Cabinet adopted a message for radio transmission to Allied powers, saying in part: "The Japanese government are ready to accept the terms enumerated in the joint declaration, which was issued at Potsdam on July 26th, 1945, by the heads of the Governments of the United States, Great Britain, and China, and later subscribed to by the Soviet Government, with the understanding that the said declaration does not comprise any demand which prejudices the prerogatives of His Majesty as a Sovereign Ruler."[61]

 

The Allied response August 11 said that the "authority of the Emperor and the Japanese Government to rule the state shall be subject to the Supreme Commander of the Allied Powers" and that "the Emperor shall authorize and ensure the signature by the government of Japan and the Japanese General Headquarters of the surrender terms."[62

 

Options

Basically, President Truman and the armed forces had three strategic options for inducing the Japanese surrender:

 

 

 

Continue the fire bombing and blockade. After the war, the Strategic Bombing Survey concluded that without the atomic bomb or invasion, Japan would have accepted unconditional surrender, probably by November and definitely by the end of the year.[33] In the summer of 1945, however, Army Air Force leaders were not able to persuade Marshall that this strategy would work.

 

 

Invasion. Neither Marshall nor Truman was convinced that LeMay's B-29 bombing campaign could bring a prompt end to the war. In their view, the only conventional alternative was invasion. The battle for Okinawa, occurring while deliberations about the bomb proceeded, was much on the minds of American leaders. Between April 1 and June 30, the United States took about 48,000 casualties [34] on Okinawa, where it was opposed by a Japanese force a fraction the size of the one waiting in the home islands. Kamikaze attacks in the Okinawa campaign sank twenty-eight US ships and did severe damage to hundreds more.[35]

 

 

Use the atomic bomb. Within a few years after World War II, the specter of global nuclear war (combined with visions of Hiroshima) would imbue the bomb with special horror. In 1945, the perspective was different. "The final decision of when and where to use the atomic bomb was up to me," Truman said. "I regarded the bomb as a military weapon and never had any doubt that it would be used."[36]

A contemporary perspective on the atomic bomb can be found in the final (September- October 1945) issue of Impact, a classified publication distributed to Army Air Force units during the war. "The single fact that atom bombs are 2,000 times as powerful as ordinary bombs will make present-day air forces obsolete," it said. "In the future, a handful of planes will theoretically do the same job -- provided they can get to the target. . . . t will not be long before our present air force will seem as curious as the lumbering triplanes of the last war."[37]

 

In 1945, the doubts and disagreements about use of the atomic bomb were mostly of a strategic nature, reflecting the belief that an invasion might not be necessary or that bombing and blockade would be sufficient. (Use of the bomb to end the war eventually saved Japanese casualties, too. The incendiary bombs from B-29s were taking a terrible toll. The attack on Tokyo March 9-10 killed more people than either the Hiroshima or Nagasaki bombs.)

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Ospite intruder
Per la scelta delle città fu deciso di colpire fino a cinque delle città ancora in gran parte integre affinchè il messaggio arrivasse in maniera più pesante e l'ordine con il quale furono colpite fu deciso in gran parte dal caso, anzi dalla meteorologia, infatti Nagasaki è stata colpita solo perchè le condizioni meteorologiche su Kokura non erano ottimali.

Quanto alla voglia di rivincita dopo Pearl Harbour credo sia stata troppo considerata, non tenendo conto della psicologia americana, infatti gli avvenimenti postbellici dimostrarono che gli Americani furono, come sempre, estremamente umani con gli ex-nemici (anche un duro e puro come Macarthur fu alla fine rimpianto dai giapponesi.

Invece pesò abbastanza la decisione, proditoria e indice di semplice volontà di conquista stile Hitleriana, dell'URSS, verso la quale i Giapponesi sono sempre stati molto corretti, di entrare in guerra negli ultimi giorni, che ha portato ad un accellerazione dei propositi americani.

 

In ogni caso vorrei ricordare che i morti dei firebombings sulle città giapponesi furono molto superiori, anche considerando i singoli avvenimenti, di quelli dei bombardamenti nucleari, compresi i decessi successivi causati dalla persistenza delle radiazioni.

 

 

 

Il bombardamento incendiario di Tokyo, la notte 10 Marzo 1945, senza fece 72489 morti (cifra ufficiale, i soliti isterici parlano di 250 mila ma non ci sono prove), il triplo di Dresda. E, praticamente, quanto le atomiche.

 

N.B.: per la cronaca, e benché gli isterici di cui sopra dicano il contrario, a Tokyo non ci fu feuersturm (capitò solo quattro volte e solo sulla Germania, Amburgo, Dresda e altre due città di cui non ricordo il nome), e non fu usato napalm, semplicemente non ce n'era abbastanza per caricare 300 B29. Furono lanciati bidoni di benzina mischiata a olio combustibile navale e dotati di un innesco barometrico che li faceva esplodere a 2/300 metri di altitudine spargendo la benzina in fiamme sulle case (all'epoca di legnoo e carta) della città. Il napalm, principalmente sotto forma di bombe M45A2 (da non confondere con l'attuale designazione di una bomba da segnalazione) da 100 libbre, fu usato solo dai pathfinders per tracciare il bersaglio (il bombardamento era notturno).

Modificato da intruder
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Ospite galland

Sulla bomba atomica di Nagasaki è possibile anche consultare utilmente:

 

Fred J. Olivi

Nagasaki per scelta o per forza

fbe edizioni, Trezzano sul Naviglio 2007

(www.fbe-edizioni.com)

 

Scritto dal copilota del “Bockscar”, Luogotenente Colonnello Fred J. Olivi, italo-americano di prima generazione. Con stile diretto l’autore narra le esperienze dell’autore che sin dall’infanzia aveva sognato di diventare pilota, la cronaca del volo verso Nagasaki, rivivendo minuto per minuto gli attimi drammatici di quella missione. Il volume presenta un’interessante corredo iconografico e documentario, che lo rende un’utile mezzo di conoscenza intorno alla preparazione e svolgimento della seconda missione nucleare.

Credo interessante riportare il testo di un volantino lanciato sul Giappone nel breve intervallo tra le due esplosioni nucleari.

 

 

Quando la casa è sul punto di crollare, uno non l’abbandona. Piuttosto, cerca di salvare il salvabile. Il Giappone sta attraversando una crisi drammatica e l’esercito è la causa della sua rovina. Le forze armate stanno deludendo le vostre aspettative perché si sono dimostrate incapaci di opporsi ai bombardamenti aerei che avete recentemente subito. Destituite i vostri capi e salvate il vostro Paese.

GIAPPONESI!

Un messaggio del presidente degli Stati Uniti d?America Harry S. Truman.

La Germania nazista è stata distrutta. Anche voi giapponesi vi renderete conto della tremenda portata offensiva delle forze di terra, di mare e di cielo degli Stati Uniti. Fino a quando i vostri governanti e generali continueranno nei loro sforzi bellici noi non allenteremo la morsa e distruggeremo tutte le fonti di approvvigionamento delle vostre forze armate. Il prolungamento di questa guerra non farà che aumentare la sofferenza delle persone. Il popolo non avrà niente da guadagnarci ma noi porteremo avanti la nostra offensiva fino a quando l’esercito giapponese non getterà le armi a terra in segno di resa incondizionata. La capitolazione indebolirà il potere dei capi militari che hanno condotto il popolo sull’orlo del disastro e recato immani sofferenze ai soldati e ai marinai che amate. La consegna delle armi permetterà ai vostri cari di far ritorno nelle loro case e nei luoghi di lavoro. La resa non significherà dover trascorrere una vita da schiavi.

 

Molto tempo fa viveva una fanciulla di rara bellezza: Ottoyo. La ragazza era a servizio di Lord Bizen ed era anche la sua favorita. Un giorno, in compagnia di Ottoyo, Lord Bizen camminò a lungo nel suo giardino ed estasiato dalle piacevoli fragranze emanate dai fiori decise di fermarsi in quel luogo sino al tramonto. Sulla via del ritorno al castello i due non si accorsero di essere seguiti da un enorme gatto nero. Ottoyo si ritirò nella sua stanza ed andò a letto. Nel bel mezzo della notte, però, si svegliò e vide l’enorme gatto nero dietro di sé: spaventata da tale visione, urlò terrorizzata. Il gatto fece un balzo in direzione della fanciulla e affondò le sue zanne nella gola della sventurata, uccidendola. Dopo averla seppellita, l’animale assunse le sembianze di Ottoyo e cominciò a tormentare il signore. Giorno dopo giorno lord Bizen diventava sempre più debole e pallido senza che nessuna medicina avesse effetto alcuno sulla sua salute. Alla fine, Itoh suneta, un servitore impavido e leale, scoprì il mistero di quel travestimento e il gatto fu costretto a fuggire in montagna. Inseguito dalla folla, venne ucciso.

Credo che tutti voi conosciate questa questa storia. Qual è la morale? Il gatto mostruoso rappresenta i capi militari che succhiano il sangue e costringono ad un inutile sacrificio migliaia di giovani vite. Inoltre indeboliscono il vostro Paese perché ostacolano la distribuzione del cibo e delle forniture mediche necessarie.

La fanciulla uccisa può essere paragonata al governo costituzionale la cui formazione è stata impedita dalla cricca dei capi. L’esercito, opponendosi alla legge approvata dall’imperatore Meij, ha dato prova di essere immischiato nella vita politica. L’esercito è dunque responsabile della decadenza della vostra Nazione e non della sua protezione.

Alla fine, però, il travestimento messo in atto dal diabolico gatto fu scoperto dal devoto servitore e l’animale venne ucciso dagli abitanti del villaggio. Se volete aspirare di nuovo alla pace ed alla prosperità, non è dunque arrivato il momento di sperare nella caduta dei capi militari che hanno arrecato soltanto sofferenze all’Imperatore e al popolo giapponese?

AI CAOI MILITARI DEL GIAPPONE!

Pensate di riuscire a persuadere il vostro popolo che sarete ancora in grado di proteggere la terra, i mari e i cieli del Giappone?

Queste sono le domande che il presidente degli stati Uniti d’America, Harry S. Truman, rivolge al popolo giapponese:

Non avevate giurato di difendere Guam, Tinian, le Filippine, Iwo Jima e Okinawa in quanto baluardi a protezione di Tokio?

Non avevate giurato che nessun aereo americano avrebbe macchiato i cieli del giappone?

Siete stati capaci di mantenere tali promesse?

Gli Stati Uniti d’America sono determinati a combattere questa guerra fino in fondo e a raggiungere la vittoria a tutti i costi. Il futuro è nelle vostre mani. Potete scegliere tra una pace onorevole o un’inutile carneficina. La decisione spetta solo a voi.

 

Dopo la distruzione di Hiroshima con una sola bomba siete in grado di capire le spaventose conseguenze derivanti da quell’esplosione. Con il ricorso alla bomba atomica distruggeremo l’esercito che vuole prolungare la guerra.

Gli Stati Uniti sperano che voi supplichiate l’Imperatore di concludere questo conflitto perché così non sarà più necessario sganciare altre bombe atomiche.

Il Presidente degli Stati Uniti confida in una rapida approvazione dei tredici articoli affinché la pace possa di nuovo tornare in Giappone. Dovete sospendere subito ogni resistenza armata. In caso contrario, gli Stati Uniti ricorreranno, oltre alle armi convenzionali, alla bomba atomica per porre fine, una volta per tutte, a questa guerra.

Evacuate subito la città!

 

AVVISO AL POPOLO GIAPPONESE

Evacuate subito la città! Il contenuto di questo volantino è di vitale importanza per cui leggetelo con attenzione.

Il popolo giapponese è in procinto di affrontare un autunno cruciale. Allo scopo di porre fine a questo inutile conflitto i tre paesi alleati hanno presentato ai vostri capi militari tredici articoli inerenti le condizioni di resa. Tale proposta è stata ignorata e, in conseguenza di ciò, è intervenuta l’Unione Sovietica.

Gli Stati Uniti sono la prima nazione al mondo ad aver costruito una bomba atomica e sono fermamente decisi a impiegare questo terrificante ordigno. La potenza distruttiva di un solo ordigno atomico equivale a quella di duemila B29 carichi di bombe.

 

 

Credo opportuno, infine, formulare una debita osservazione sulla proporzione tra i morti delle due bombe nucleari e quelle complessivamente cagionate dal firebombing: ritengo che un simile paragone non sia possibile. Senza dubbio qualsiasi arma prolunga i suoi effetti nel tempo lasciando persone lese nella carne o nella psiche. L’effetto delle due bombe nucleari fu infinitamente peggiore: persone continuarono a morire nelle settimane, mesi ed anni successivi a causa delle radiazioni. Il potere distruttivo delle armi atomiche non è paragonabile a nessuna altra arma.

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Ospite intruder

Eppure nonostante quel volantino i militari giapponesi tentarono fino all'ultimo di arrendrsi all'inevitabile (lasciamo perdere l'ineluttabile di badogliana vergogna).

 

Lo shock delle esplosioni nucleari in realtà fu provocato dalla constatazione che un solo aereo, con una sola bomba, poteva distruggere una città, sugli effetti futuri delle radiazioni non si sapeva molto all'epoca. E comunque non credere che i componenti delle bombe incendiarie non lascino tracce, hanno sicuramente ucciso migliaia di persone per anni dopo i bombardamenti delle rispettive città tedesche e giaponesi (e italiane, se l'Italia non si fossearresa l'RAF aveva prograsmmato di disturggere Milano o Torino, a seconda delle condimeteo, con un bombardamento incendiario stile Gomorrah) coi cancri provocati dai fumi inalati.

Modificato da intruder
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Ospite galland
Eppure nonostante quel volantino i militari giapponesi tentarono fino all'ultimo di arrendrsi all'inevitabile (lasciamo perdere l'ineluttabile di badogliana vergogna).

 

Lo shock delle esplosioni nucleari in realtà fu provocato dalla constatazione che un solo aereo, con una sola bomba, poteva distruggere una città, sugli effetti futuri delle radiazioni non si sapeva molto all'epoca. E comunque non credere che i componenti delle bombe incendiarie non lascino tracce, hanno sicuramente ucciso migliaia di persone per anni dopo i bombardamenti delle rispettive città tedesche e giaponesi (e italiane, se l'Italia non si fossearresa l'RAF aveva prograsmmato di disturggere Milano o Torino, a seconda delle condimeteo, con un bombardamento incendiario stile Gomorrah) coi cancri provocati dai fumi inalati.

E' evidente che i volantini erano rivolti alla popolazione, i contatti per arrivare alla cessazione delle ostilità avvenivano, come detto, in ben altre sedi.

Credo, comunque, che bisogna tenere in vista che si trattava di un popolo orientale e pertanto legato a degli usi molto differenti, rispetto ai nostri.

Sono perfettamente convinto che se non ci fosse stato il problema di chiudere all'Urss la possibilità di chiedere la partecipazione all'occupazione del Giappone si sarebbe potuto fermare il "partito" favorevole all'utilizzo dell'atomica o comunque non arrivare all'utilizzo che ne venne fatto (due bombe in quattro giorni.

Circa la letalità dell'atomica, in rapporto ad altri tipi di armi mi sembra fuori discussione e costituisce la grande remora anche per l'impiego civile dell'energia atomica.

Comunque una nostra comune frequentazione letteraria, Lovecraft, scrisse e con molta precisione sul tema (Il colore venuto dallo spazio) e in un'epoca(metà anni 30 del 900) in cui degli effetti delle radiazioni nucleari nulla si sapeva!

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A proposito degli effetti a lungo termine, immagino che esistano degli studi scientifici su ciò che è accaduto a popolazione ed ecosistemi nei dintorni di Hiroshima e Nagasaki; qualcuno ha dei riferimenti o dei link?

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Il bombardamento incendiario di Tokyo, la notte 10 Marzo 1945, senza fece 72489 morti (cifra ufficiale, i soliti isterici parlano di 250 mila ma non ci sono prove), il triplo di Dresda. E, praticamente, quanto le atomiche.

 

Sto leggendo La Guerra Nel Pacifico di Millot. Sul libro il conto dei morti è indicato intorno ai 200.000, compresi quelli morti nei giorni seguenti per le ferite e quelli delle squadre di soccorso (che spesso non sono stati conteggiati).

 

Ad ogni modo sono stati rasi al suolo più di 20 kmq di città, quindi alla fine i risultati di una singola esplosione atomica si potevano replicare con 3 ore di bombardamenti a tappeto notturni con ordigni incendiari.

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