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Mina ballerina...


speedyGRUNF

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Eravamo in aula,quando ero militare,il Sottotenente ci stava illustrando certi tipi di mine...Ci fece vedere la"mouse"antiuomo,una anticarro che non ricordo il nome,poi ce ne fece vedere una alquanto strana,composta da uno"scatolotto"sul quale stava una sfera dalla quale spuntavano delle specie di aculei,e ci disse che era chiamata"La Ballerina",ma mentre ci stava per spiegarne il funzionamento,qualcuno lo chiamò da un'altra parte,e quella lezione non fu più ripresa...Da quel momento mi è rimasta impressa nella mente,anche se non l'ho mai più vista(E mi auguro di non vederla mai,perlomeno armata,anzi mi auguro di vederla prima di incapparci... :o )...

Qualcuno ne sa qualcosa? :)

Modificato da speedyGRUNF
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Credo si riferisca a un tipo di mina antiuomo che è progettata per "saltare" nel momento in cui è attivata, e poi esplodere a mezz'aria.

 

E' abbastanza diffusa, e molto micidiale, specialmente nel modello M16 utilizzato sin dai tempi del Vietnam.

 

L'attivazione può avvenire inciampando nei fili predisposti, o calpestandola: una piccola carica esplosiva la fa saltare ad altezza uomo o oltre, e poi la carica principale la fa esplodere scagliando le schegge nelle varie direzioni.

 

E' una gran brutta bestia.

 

I militari le chiamano "Jumping Jack".

 

smallminem16.jpg

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E' simile alla foto allegata da Gianni. :):):)

Fabio,infatti ricordo che diceva che era una mina di prima generazione,cioè imposiibile da disinnescare,mentre,ad esempio,la mouse è di seconda generazione,cioè disinnescabile.

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Credo si riferisca a un tipo di mina antiuomo che è progettata per "saltare" nel momento in cui è attivata, e poi esplodere a mezz'aria.

 

E' abbastanza diffusa, e molto micidiale, specialmente nel modello M16 utilizzato sin dai tempi del Vietnam.

 

L'attivazione può avvenire inciampando nei fili predisposti, o calpestandola: una piccola carica esplosiva la fa saltare ad altezza uomo o oltre, e poi la carica principale la fa esplodere scagliando le schegge nelle varie direzioni.

 

E' una gran brutta bestia.

 

I militari le chiamano "Jumping Jack".

 

smallminem16.jpg

avevo sentito anche il nome di "Bouncing Betty"

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Bhè di nomi coloriti i militari ne danno sempre tanti!!! :)

 

Comunque tutte le mine antiuomo, comprese quelle "saltanti", sono oggi dotate di meccanismi per il disinnesco o meglio ancora per la disattivazione, trascorso un certo periodo di tempo dalla posa.

 

Anch'io ho visto film in cui i soldati attivavano questo tipo di mine e poi restavano immobili su di esse per non farle esplodere: si tratta di mera finzione.

Una volta calpestata la mina, anche se non togli il piede, esplode ugualmente.

 

Visto che siamo in argomento, vi dico che le mine antiuomo, generalmente, non sono concepite per uccidere ma per ferire.

Infatti un soldato ferito costituisce un impedimento molto maggiore di uno morto.

 

Ovviamente le ferite possono essere comunque abbastanza gravi da determinare la morte del malcapitato.

 

In Vietnam, i soldati USA molto spesso sostituivano gli stivaletti di ordinanza con altri, fuori ordinanza e più corti.

 

Infatti è stato dimostrato che molto spesso le amputazioni da scoppio di mina seguono il "percorso più comodo", e la giuntura tra stivale e gamba è solitamente il punto in cui si verifica lo strappo dell'arto.

 

Quindi, più corto il gambale dello stivale, più corta la parte amputata della gamba.

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Visto che siamo in argomento, vi dico che le mine antiuomo, generalmente, non sono concepite per uccidere ma per ferire.

Infatti un soldato ferito costituisce un impedimento molto maggiore di uno morto.

come il tipo di pallottole che usavano per l'm-16 sempre in vietnam, ne avevamo già parlato

 

non ho capito una cosa riguardo a quelle pallottole Gianni, avevi detto che anche se colpivano un rametto, il proiettole cominciava a girare, ma in questo modo l'impatto era ugualmente mortale?

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La M193 è una palla "destabilizzata", con baricentro spostato.

 

Essa era concepita affinchè, all'impatto con il bersaglio (tipicamente un corpo umano) si ribaltasse.

In questo modo si aumentava al massimo il potere di arresto dell'arma, senza contravvenire alla Convenzione di Ginevra che vieta l'utilizzo di palle espansive o esplosive (per questo le munizioni da guerra sono camiciate, ossia corazzate).

 

Questo non vuol dire che la palla era concepita per ferire, però.

Anzi: aveva più probabilità di uccidere di quante ne avesse una palla normale.

Il punto è che se una palla normale non ti uccide, ti lascia una ferita contenuta e abbastanza semplice da curare.

La M193, invece, devastava i tessuti, esterni e interni, per cui anche se non ti uccideva, ti lasciava delle ferite difficili da curare, con organi interni seriamente lesi e gravi emorragie. Un colpo al braccio o a una gamba molto spesso comportava la necessità di amputare l'arto.

 

Chiaramente se la palla incontrava un bersaglio tenero durante il tragitto (fogliame, rami) essa iniziava a destabilizzarsi e a ruotare ribaltando su sè stessa.

Chiaramente la palla era ancora efficace per uccidere o ferire, ma la precisione andava a farsi benedire.

 

Per capire la logica di questa scelta, occorre tener presente che l'M-16 segnò l'abbandono del potente calibro 7,62 in cambio del più leggero 5.56.

Gli americani erano preoccupati che il calibro più piccolo si sarebbe rivelato molto meno lesivo del precedente, e c'era la necessità di compensare in qualche modo la cosa.

 

Quando poi si decise di non costruire più munizioni M193 e fu adottata come standard NATO la cartuccia SS109, ci si ripropose il problema di garantire un buon potere d'arresto, e si adottò la soluzione di introdurre, nei fucili d'assalto, la modalità di raffica controllata di tre colpi.

In questa modalità il fucile spara tre colpi prima ancora di iniziare a "rinculare" (il termine esatto è "rilevare") e quindi è possibile piazzare 2-3 colpi sul bersaglio con una sola pressione del grilletto, andando a compensare la minor lesività.

 

Ultima precisazione: il potere d'arresto di una munizione, o "stopping power", è un elemento fondamentale. Una munizione con elevato SP assicura che il bersaglio, una volta colpito, anche se non ucciso, resta incapace di combattere perchè stordito dal colpo. Se una munizione non ha sufficiente SP, il bersaglio, anche se colpito, può continuare a fare fuoco e a combattere.

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