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il mondo regredisce ancora


Leviathan

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l'ho sempre detto che stavamo regredendo..

abbiamo iniziato con i CO CO CO con proposte insulse e vergognose di eliminare l'art 18 e ora questo:

 

Se 65 ore vi sembran poco

Ecco la nuova direttiva Ue

Il limite di 48 ore lavorative a settimana potrebbe non essere più valido nei paesi europei. Ieri mattina i ministri del lavoro di 27 paesi dell’Ue hanno trovato un accordo per la modifica della direttiva del 2003 sull’orario di lavoro. La maggior parte dei ministri hanno accolto le richieste, avanzate in particolare dalla Gran Bretagna. Il limite di 48 ore lavorative settimanali resta for malmente in vigore, ma la nuova direttiva stabilisce che – qualora questo non sia esplicitamente vietato dagli accordi collettivi – le imprese possano stringere accordi individuali con i lavoratori [avvalendosi del così detto «diritto» di optino - out] che spingano il limite di ore settimanali a 60 e oltre. E’ inutile specificare l’asimmetria dei rapporti di forza nei casi di accordi tra singolo lavoratore e impresa. Nel caso, poi, di lavori che comprendono tempi così detti «inattivi» il limite si può portare a 65 ore a settimana. È il caso dei lavoratori che si devono tenere a disposizione del datore di lavoro, pur non stando materialmente svolgendo le proprie mansioni. In questo caso il singolo stato membro può decidere se contare questi tempi come orario di lavoro effettivo o meno. Un caso esemplare è quello dei medici: «se un medico in un turno di guardia notturno di 12 ore, opera per 3, le restanti 9 ore non vengono conteggiate ai fini dell’orario di lavoro», spiega Massimo Cozza, segretario della Cgil funzione pubblica. Il ministro Sacconi ha rassicurato i medici: «in Italia – ha spiegato – la parte inattiva del turno di guardia resterà orario di lavoro». Ma, se anche le cose rimanessero così, l’orario settimanale di lavoro per i medici ed altre categorie potrebbe ugualmente salire a 65 ore. Parere negativo sulla proposta di direttiva – che deve ancora essere approvata dal parlamento europeo – è stato espresso anche dalla Confederazione dei sindacati europei [Ces], che in un comunicato la ha definita «inaccettabile». Il Ces si è invece dichiarato soddisfatto della seconda parte dell’accordo siglato ieri, che prevede la parificazione [per quanto riguarda salario, maternità e assenze] tra lavoratori interinali e dipendenti a tempo indeter minato. «Queste direttive – ha dichiarato Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil – sulla base delle leggi esistenti, non possono al momento trovare applicazione nel nostro paese. A meno che non s’intenda usare la nuova direttiva per quell’opera di deregolazione dell’orario di lavoro che abbiamo ascoltato negli annunci del ministro del lavoro». Sacconi, in un ’intervista a «Repubblica», ha minimizzato la portata dell’accordo. «La direttiva europea non modifica il ruolo primario della contrattazione collettiva in Italia ai fini della definizione dell’orario di lavoro», ha dichiarato il ministro, soprassedendo sull’offensiva che sta portando avanti contro il contratto collettivo.

 

 

Fonte: www.carta.org/

http://www.carta.org/quotidiano/sommario

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Ospite dottoressa
:pianto: ....quindi entro al lavoro alle 8:30 e esco alle 19:30 tutti i giorni sabato incluso!!!!!!!!!!!!!!! scusate ma la schiavitù non era stata abolita :incazz:
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Quando fa comodo a lui!!!

 

io al tuo opposto ho senso critico e se certe proposte sono abberanti le critico

 

...quindi entro al lavoro alle 8:30 e esco alle 19:30 tutti i giorni sabato incluso!!!!!!!!!!!!!!! scusate ma la schiavitù non era stata abolita ranting2.gif

esattamente pensa a chi sta in fonderia

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...............

esattamente pensa a chi sta in fonderia

E tu pensa a chi sta negli uffici pubblici (sempre che vi stia, negli orari di lavoro e sempre che lavori!!!)!!!

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