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Rivista Militare del 2 giugno


picpus

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ma qualcuno viene a roma per la parata?

 

Io ci sarò :okok: A proposito ma come sarà la situazione metro domani ?

 

Per saperlo bastava che leggessi il link postato dal valente Picpus.

 

Comunque nel II settore di sfilamento ci sarà una Compagnia Forze Operazioni Speciali (9° Reggimento "Col Moschin" - 185° RAO - 4° ALPIPAR) e nel V una Compagnia G.I.S.

 

Di più non so.

 

Lo avevo letto ma mi era sfuggito , grazie Gobbo , e grazie anche al valente Picpus ...

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Io non vorrei fare il bastian contrario ma il 2 giugno è la principale festa nazionale civile italiana. Civile, non militare. La parata militare è una opzione coreografica ma non necessariamente deve essere uno sfoggio di muscoli militari. Ben venga la parata dei militari che rappresentano l'unità della Nazione, ma non vedo il problema se non sfilano carri armati e missili nucleari... IMHO.

 

Be' la principale non lo era di certo visto quanto già detto da Chaffee. Consideriamo però che le festività italiane non religiose sono solo il 25 aprile, il 1 maggio e, da poco, di nuovo il 2 giugno. A rigor di logica, dal momento che il 2 giugno celebra la nascita della Repubblica Italiana e la vittoria nel noto referendum, quindi il primo alto momento di espressione democratica nel nostro paese, la parata militare è un optional, sarebbe molto più coerente condurla il 4 novembre, festa delle forze armate e della vittoria nel 1918, magari reintroducendo anche il 4 novembre come giorno festivo

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monty ma se te vai a chiedere a un ragazzo dai 14 ai 20 anni che festa è il 4 novembre non ti sa rispondere, ormai il 4 novembre viene festeggiato solamente da pochi intimi, con 4 anziani a cui fanno mettere due divise vecchie e con un buffet. Ecco come l'italia oggi ricorda la sua vittoria contro gli austro-ungarici.

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monty ma se te vai a chiedere a un ragazzo dai 14 ai 20 anni che festa è il 4 novembre non ti sa rispondere, ormai il 4 novembre viene festeggiato solamente da pochi intimi, con 4 anziani a cui fanno mettere due divise vecchie e con un buffet. Ecco come l'italia oggi ricorda la sua vittoria contro gli austro-ungarici.

 

Purtrppo è vero ... :(

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monty ma se te vai a chiedere a un ragazzo dai 14 ai 20 anni che festa è il 4 novembre non ti sa rispondere, ormai il 4 novembre viene festeggiato solamente da pochi intimi, con 4 anziani a cui fanno mettere due divise vecchie e con un buffet. Ecco come l'italia oggi ricorda la sua vittoria contro gli austro-ungarici.

 

appunto per quello sarebbe il caso di ripristinarlo come giorno festivo, solo se si sta a casa la gente si chiede "come mai è festa?" (sempre che se lo chieda...) :rolleyes: D'altronde la festa delle forze armate cade quel giorno, sarebbe più logico fare una bella parata in quell'occasione

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Scusate ma festa o non festa il 4 novembre c'è comunque la parata. 2 giugno e 4 novembre sono le date in cui sfilano le nostre FF.AA.

Sugli "attrezzi del mestiere" non posso che concordare con Picpus

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Avete ragione, imprecisione mia. Mi ricordavo di questo manifesto:

 

4novembre2007.jpg

 

e pensavo ci fosse stata anche la parata. Invece si è trattato di:

 

A ROMA, il Presidente della Repubblica, Giorgio NAPOLITANO, accompagnato dal Ministro della Difesa, Arturo PARISI, e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giampaolo DI PAOLA, deporrà, alle ore 09.00, una corona d'alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. Gli onori militari saranno resi da un battaglione di formazione con Bandiera del 1° reggimento "Granatieri di Sardegna" e Banda dell'Esercito. Alla cerimonia presenzieranno Autorità istituzionali, politiche, civili, religiose ed i Capi di Stato Maggiore dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, i Comandanti Generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Segretario Generale della Difesa ed il Comandante Militare della Capitale. La Pattuglia Acrobatica Nazionale sorvolerà l'Altare della Patria nel corso della cerimonia.
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Ci riprovo: :lol:

Ci saranno anche, e se permettete, vengono prima di tutte le altre forze speciali, gli incursori della Marina; vedi il seguente link:

 

http://www.marina.difesa.it/diario/2008/2g..._foto/index.asp

 

 

Modestamente una volta ero un GIS B-) poi mi hanno ferito in combattimento e......

cmq il fisico mi è rimasto, anni di allenamento sai come sono ste cose....... B-)B-)

Dai che Aranel non ci casca :okok:

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........il 2 giugno celebra la nascita della Repubblica Italiana......

Le Forze Armate costituiscono, che siano d'accordo o meno i pacifinti, poco importa, l'elemento essenziale, attraverso cui uno stato esercita e vede riconosciuta in campo internazionale, la sua sovranità: è questo il motivo per cui, quasi ovunque nel Mondo, le parate militari si svolgono il giorno in cui ricorre la nascita dello Stato!

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Graziani, la repubblica non sarà un granché, ma essere governati dai Savoia sarebbe stata una iattura ancora peggiore: tanto er fare un esempio oggi regnerebbe un re che quando ha tre quarti d'ora liberi va con le signorine a pagamento (vedi intercettazione telefonica) e che ha sulle spalle pure un omicidio per futili motivi.

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Graziani, la repubblica non sarà un granché, ma essere governati dai Savoia sarebbe stata una iattura ancora peggiore: tanto er fare un esempio oggi regnerebbe un re che quando ha tre quarti d'ora liberi va con le signorine a pagamento (vedi intercettazione telefonica) e che ha sulle spalle pure un omicidio per futili motivi.

 

Io sono per Amedeo di Savoia Aosta che è stato legittimato quale erede al trono d'Italia dalla Consulta dei Senatori del Regno, organo costituito da Sua Maestà

Re Umberto II

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Io sono per Amedeo di Savoia Aosta che è stato legittimato quale erede al trono d'Italia dalla Consulta dei Senatori del Regno, organo costituito da Sua Maestà

Re Umberto II

 

Graziani, la repubblica non sarà un granché, ma essere governati dai Savoia sarebbe stata una iattura ancora peggiore: tanto er fare un esempio oggi regnerebbe un re che quando ha tre quarti d'ora liberi va con le signorine a pagamento (vedi intercettazione telefonica) e che ha sulle spalle pure un omicidio per futili motivi.

Gobbo, oltre a concordare in pieno con Graziani su quella che, nella remota eventualità, dovrebbe essere la scelta, peraltro corretta dal punto di vista dinastico, della personalità cui conferire il titolo regio, non puoi fare la storia a posteriori: dopo la catastrofica esperienza di una guerra perduta (per giunta, malamente, dal punto di vista dell'onore!), guerra voluta da un regime ottuso nella scelta dell'antistorica e vergognosa alleanza con la Germania nazista, il referendum istituzionale dal risultato dubbio (mooolto dubbio!) non degno di una nazione civile, portò non solo alla caduta della monarchia, ma anche allo sfacelo della famiglia Savoia; da ciò, dal disfacimento morale della sua famiglia, trae origine, la personalità, non certo cristallina (è il minimo che si possa dire!) del personaggio cui ti riferisci!

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Gobbo, oltre a concordare in pieno con Graziani su quella che, nella remota eventualità, dovrebbe essere la scelta, peraltro corretta dal punto di vista dinastico, della personalità cui conferire il titolo regio, non puoi fare la storia a posteriori: dopo la catastrofica esperienza di una guerra perduta (per giunta, malamente, dal punto di vista dell'onore!), guerra voluta da un regime ottuso nella scelta dell'antistorica e vergognosa alleanza con la Germania nazista, il referendum istituzionale dal risultato dubbio (mooolto dubbio!) non degno di una nazione civile, portò non solo alla caduta della monarchia, ma anche allo sfacelo della famiglia Savoia; da ciò, dal disfacimento morale della sua famiglia, trae origine, la personalità, non certo cristallina (è il minimo che si possa dire!) del personaggio cui ti riferisci!

 

 

:adorazione::adorazione::adorazione::adorazione:

 

Italiani,

 

nell'assumere la Luogotenenza Generale del Regno prima e la Corona poi, io dichiarai che mi sarei inchinato al voto del popolo, liberamente espresso, sulla forma istituzionale dello Stato. E uguale affermazione ho fatto subito dopo il 2 giugno, sicuro che tutti avrebbero atteso le decisioni della Corte Suprema di Cassazione, alla quale la legge ha affidato il controllo e la proclamazione dei risultati definitivi del referendum.

Di fronte alla comunicazione di dati provvisori e parziali fatta dalla Corte Suprema; di fronte alla sua riserva di pronunciare entro il 18 giugno il giudizio sui reclami e di far conoscere il numero dei votanti e dei voti nulli; di fronte alla questione sollevata e non risoluta sul modo di calcolare la maggioranza, io, ancora ieri, ho ripetuto che era mio diritto e dovere di Re attendere che la Corte di Cassazione facesse conoscere se la forma istituzionale repubblicana avesse raggiunto la maggioranza voluta. Improvvisamente questa notte, in spregio alle leggi e al potere indipendente e sovrano della Magistratura, il Governo ha compiuto un gesto rivoluzionario, assumendo, con atto unilaterale ed arbitrario, poteri che non gli spettano e mi ha posto nell'alternativa di provocare spargimento di sangue o di subire la violenza.

Non volendo opporre la forza al sopruso, ne rendermi complice dell'illegalità che il Governo ha commesso, lascio il suolo del mio Paese, nella speranza di scongiurare agli Italiani nuovi lutti e nuovi dolori. Compiendo questo sacrificio nel supremo interesse della Patria, sento il dovere, come Italiano e come Re, di elevare la mia protesta contro la violenza che si è compiuta; protesta nel nome della Corona e di tutto il Popolo, entro e fuori i confini, che aveva il diritto di vedere il suo destino deciso nel rispetto della legge, e in modo che venisse dissipato ogni dubbio e ogni sospetto. ...

A tutti coloro che ancora conservano fedeltà alla Monarchia, a tutti coloro il cui animo si ribella all'ingiustizia, io ricordo il mio esempio, e rivolgo l'esortazione a voler evitare l'acuirsi di dissensi che minaccerebbero l'unità del Paese, frutto della fede e del sacrificio dei nostri padri, e potrebbero rendere più gravi le condizioni del trattato di pace.

Si considerino sciolti dal giuramento di fedeltà al Re, non da quello verso la Patria, coloro che lo hanno prestato e che vi hanno tenuto fede attraverso tante durissime prove. Rivolgo il mio pensiero a quanti sono caduti nel nome d'Italia e il mio saluto a tutti gli Italiani.

Qualunque sorte attenda il nostro Paese, esso potrà sempre contare su di me come sul più devoto dei suoi figli.

Viva l'Italia!

 

Umberto II

 

Roma, 13 giugno 1946

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