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SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?


Leviathan

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Einherjar (por*a miseria non potevi sceglierti un nome più facile?!? :asd: ) ha inteso bene il senso di quel "evitando blocchi di natura non tecnica".

In ogni caso se ci fosse un' azione forte da parte dell'esecutivo anche in Italia potremmo fare le cose nei tempi giusti, non bisogna fare i disfattisti e pensare che sempre è stato e sempre sarà così (anche perchè poi una volta le cose si facevano), perchè sennò ci conviene preparare la valigia ed emigrare, visto che senza infrastrutture il paese non progredisce (come se già progredisse...a volte mi sento un pò un romantico idealista...)

 

In effetti il nome puo sembrare uno scioglilingua islandese :lol: ma basta farci l'abitudine comunque in questi giorni del nucleare se ne sta parlando parecchio ... speriamo che questa sia la volta buona :adorazione:

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qui disponibile

Casini vs Rubbia sul nucleare

 

http://youtube.com/watch?v=n2dDIvkZPS8&feature=related

rubbia contrario al nucleare

 

Nel 1957 si laurea in fisica alla Normale di Pisa e trascorre un anno presso la Columbia University. Ritorna in Italia all'Università La Sapienza di Roma.

 

Nel 1960 diventa ricercatore presso il CERN di Ginevra dove si occupa di ricerche inerenti la fisica delle particelle elementari. Lì promuove la modifica dell'esistente acceleratore SPS in un collisionatore protone-antiprotone; con questo nel 1983 scopre le particelle che sono responsabili dell'interazione debole, cioè i bosoni vettoriali W+, W− e Z. Riesce ad avere anche la conferma dell'unificazione della forza elettromagnetica e della interazione debole nella forza elettrodebole.

 

Nel 1984 riceve, insieme all'olandese Simon van der Meer, il premio Nobel per la fisica per queste scoperte. Dirige il CERN dal 1989 al 1993. Dal 1971 al 1988 insegna anche fisica presso l'Harvard University. Dal 1999 è Presidente dell'ENEA. Nel 2005 critica il governo Berlusconi sull'umiliazione che la ricerca in Italia sta subendo. Nel luglio dello stesso anno viene rimosso dall'incarico presso l'ENEA.

 

Da allora collabora con il CIEMAT (centro di ricerca sull'energia, l'ambiente e la tecnologia), un organismo spagnolo simile all'italiano ENEA, per lo sviluppo del "solare termodinamico", progetto iniziato all'ENEA e non conclusosi in Italia a causa del licenziamento di Rubbia.

 

È stato inoltre consulente per le questioni energetiche presso il Ministero dell'Ambiente del secondo governo Prodi. È stato anche professore ordinario di Complementi di Fisica Superiore all'Università di Pavia.

 

Ricerche

Le sue ricerche coprono molti aspetti della fisica delle particelle elementari in cui è estremamente attivo. Negli anni dopo il Nobel comincia a interessarsi ai problemi energetici e studia un reattore a fissione sicuro in cui i neutroni della reazione a catena vengono prodotti tramite un acceleratore di particelle. Il reattore resta però allo stadio di progetto.

 

Si è anche occupato di neutrini cosmici, della stabilità del protone, di fusione nucleare controllata; ha ideato un motore (il progetto 242) che usando solo 2,5 kg di americio 242 può portare un'astronave fino a Marte in un tempo molto minore degli attuali propulsori. Attualmente si interessa al problema della materia oscura. L'esperimento da lui proposto, WARP (Wimp ARgon Programme), si propone di rivelare la presenza di materia oscura sotto forma di WIMP (Weakly Interacting Massive Particles).

Attualmente è trasferito in Spagna per costruire le prime centrali solari termiche che mirano a sostituire le attuali centrali elettriche [1]. Ha accettato l'invito del Ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio a ritornare a lavorare in Italia nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. [2]

 

 

wikipedia.it

 

 

grazie mirgal vidi la puntata ma non ricordavo l'intervento del fisico

Modificato da Leviathan
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La vidi anche io ma non è che abbia molta stima di Rubbia, quando si parla non si capisce mai cosa intenda.

Certo fior di testa, ma non per questo deve essere la bibbia, preferisco sentire gli argomenti dei tecnici, da sempre più pragmatici dei ricercatori.

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Ho guardato entrambi i video e nonostante la propaganda fatta da Lev, Rubbia NON DICE DI ESSERE CONTRARIO AL NUCLEARE, bensì ne spiega i problemi; inoltre tutti i suoi ragionamenti economici (non quelli tecnici che non mi sognerei mai di contestare ma quelli di opportunità costi/benefici) sono viziati da un grave errore di fondo: non tiene conto del progressivo esaurimento delle riserve petrolifere mondiali; se, ed è vero, il costo del nucleare aumenta, è altrettanto vero che il costo del petrolio aumenterà molto di più.

Secondo punto: è ovviamente lo stato a dover pagare gli investimenti per la costruzione di una centrale nucleare; è sempre stato così e non c'è assolutamente nulla di strano in ciò. Il discorso (implicito) impossibile perchè un banchiere non farà mai un investimento destinato a dar frutti solo dopo 40 anni è assurdo, è proprio per questo che esiste lo Stato.

Terzo punto, quello sulle scorie e sul suo programma di ricerca cancellato dal taglio dei fondi di Berlusconi; pagliacci erano e pagliacci restano caro Rubbia, non stupirti; la serietà non è di casa nel PdL. Il punto importante è invece un altro, ovvero Rubbia ha chiaramente detto che esiste un modo per eliminare (bruciandole) le scorie; scorie che sono sempre state uno dei principali cavalli di battaglia dei verdi e di tutti quelli contrari al nucleare.

Infine un discorso di questo tipo non può e non deve essere solamente economico; è strategicamente importante per il paese essere energeticamente autosufficiente e, sopratutto, non dipendere da regimi instabili come quelli del MO e/o dal gas di Putin. Questo è un altro motivo per cui è giusto che sia lo stato a pagare l'investimento e non i privati

Modificato da Rick86
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Ho guardato entrambi i video e nonostante la propaganda fatta da Lev, Rubbia NON DICE DI ESSERE CONTRARIO AL NUCLEARE, bensì ne spiega i problemi; inoltre tutti i suoi ragionamenti economici (non quelli tecnici che non mi sognerei mai di contestare ma quelli di opportunità costi/benefici) sono viziati da un grave errore di fondo: non tiene conto del progressivo esaurimento delle riserve petrolifere mondiali; se, ed è vero, il costo del nucleare aumenta, è altrettanto vero che il costo del petrolio aumenterà molto di più.

Secondo punto: è ovviamente lo stato a dover pagare gli investimenti per la costruzione di una centrale nucleare; è sempre stato così e non c'è assolutamente nulla di strano in ciò. Il discorso (implicito) impossibile perchè un banchiere non farà mai un investimento destinato a dar frutti solo dopo 40 anni è assurdo, è proprio per questo che esiste lo Stato.

Terzo punto, quello sulle scorie e sul suo programma di ricerca cancellato dal taglio dei fondi di Berlusconi; pagliacci erano e pagliacci restano caro Rubbia, non stupirti; la serietà non è di casa nel PdL. Il punto importante è invece un altro, ovvero Rubbia ha chiaramente detto che esiste un modo per eliminare (bruciandole) le scorie; scorie che sono sempre state uno dei principali cavalli di battaglia dei verdi e di tutti quelli contrari al nucleare.

Infine un discorso di questo tipo non può e non deve essere solamente economico; è strategicamente importante per il paese essere energeticamente autosufficiente e, sopratutto, non dipendere da regimi instabili come quelli del MO e/o dal gas di Putin. Questo è un altro motivo per cui è giusto che sia lo stato a pagare l'investimento e non i privati

:adorazione: quoto in pieno!

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Ho guardato entrambi i video e nonostante la propaganda fatta da Lev, Rubbia NON DICE DI ESSERE CONTRARIO AL NUCLEARE, bensì ne spiega i problemi; inoltre tutti i suoi ragionamenti economici (non quelli tecnici che non mi sognerei mai di contestare ma quelli di opportunità costi/benefici) sono viziati da un grave errore di fondo: non tiene conto del progressivo esaurimento delle riserve petrolifere mondiali; se, ed è vero, il costo del nucleare aumenta, è altrettanto vero che il costo del petrolio aumenterà molto di più.

 

Secondo me manchi di prospettiva: il costo crescente del nucleare si deve paragonare al costo costante o in calo del solare. Credo che sia questa la comparazione da fare.

 

Ma non era sul fatto che Rubbia sia più o meno favorevole all'energia nucleare che volevo concentrare il mio intervento; viene detto infatti una cosa molto interessante: cioè che il mito che -allo stato attuale- l'energia nucleare sia più economica di quella fossile. Rubbia sostiene che l'unico paese dove l'energia nucleare è più economica di quella fossile è la Francia, contrariamente a tutti gli altri paesi europei, ma solo perchè delle ingenti spese di mantenimento, ricerca e produzione del combustibile sono "occultate" nel bilancio della Difesa per la force de frappe.

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Mi autocito:

 

alcuni dati:

 

Energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili in Italia nel 2002: 17,25 Mtep (7,2%).

Il contributo più significativo (16,7 Mtep) proviene dalle fonti rinnovabili di tipo classico (idraulico, geotermico, legna da ardere).

Il contributo delle nuove FER equivale allo 0,09% del fabbisogno elettrico nazionale.

 

Contenuto massimo ottenibile: Nelle condizioni di scenario più favorevole (best practice policies) il contributo teorico massimo da nuove FER raggiungibile in Italia nel 2020 è di 20,5 Mtep

Il contributo di 20,5 Mtep previsto nelle condizioni di scenario più favorevole (massimo teorico ottenibile) rappresenterebbe meno il 5% del fabbisogno energetico nazionale previsto per il 2020 (previsioni di minima della crescita dei consumi).

Il contributo massimo teoricamente ottenibile dalle nuove fonti rinnovabili al 2020 non sarebbe comunque tale da alleviare significativamente i problemi di dipendenza energetica del Paese.

Il ruolo delle nuove fonti rinnovabili appare dunque destinato a rimanere marginale anche in una prospettiva di medio-lungo termine.

 

Ragioni del flop:

La perdurante marginalità delle nuove fonti rinnovabili ha le seguenti cause principali:

 

La non competitività economica derivante dai seguenti fattori:

bassa potenza specifica

elevati costi degli impianti per unità di potenza

complessi problemi di gestione e manutenzione

necessità di impianti sostitutivi di tipo classico per i periodi di indisponibilità (carattere discontinuo delle fonti rinnovabili)

 

…L’impatto ambientale (!)

e infatti un impianto da 1000MW occupa il seguente spazio

- Nucleare: 15 ettari

- Solare: 2000 ettari

- Eolico: 12500 ettari

 

Situazione energetica italiana

-Costo medio del kWh: 60% in più rispetto alla media europea

-Per ridurre i costi di produzione l’Italia importa energia nucleare dall’estero (il 18% del fabbisogno).

-Rigidità degli approvvigionamenti

-Impatto ambientale (“tutto carbonio”, transito di prodotti petroliferi, gli obiettivi del Protocollo di Kyoto irraggiungibili: costerebbero 360 euro/abitante)

-Depressione della ricerca in campo energetico

 

Nucleare

Non serve per produrre energia (cavallo di battaglia dei Verdi: il nucleare incide poco) ma elettricità

L’energia nucleare contribuisce alla produzione elettrica (dati ONU-IAEA 2003): per il 35 % in Europa

Il nucleare è la prima fonte di produzione elettrica in Europa (davanti al carbone).

 

"il nucleare è in via di abbandono"

I paesi che già impiegano estesamente l’energia nucleare non costruiscono nuove centrali perché non ne hanno bisogno, in quanto:

hanno raggiunto un mix produttivo equilibrato;

il nucleare è utilizzato per la copertura del carico di base;

sono raddoppiati i fattori di disponibilità degli impianti;

la vita di una centrale nucleare è estensibile a 60 anni.

Diversa è la situazione nei paesi che sono lontani dall’aver raggiunto un mix energetico ottimale, come il Giappone, la Corea, la Russia, la Cina, la Finlandia, la Slovacchia, …

 

L’energia nucleare è economicamente vantaggiosa, ma…

 

un impianto nucleare richiede un investimento iniziale doppio rispetto a quello richiesto da un impianto convenzionale.

la realizzazione di una centrale nucleare richiede un tempo almeno doppio rispetto a una centrale convenzionale.

le resistenze all’accettazione dell’impianto possono prolungare indefinitamente i tempi.

 

…chi sceglierebbe un investimento doppio e a redditività differita del doppio per immettere sul mercato lo stesso prodotto?

 

i meccanismi di mercato ostacolano l’opzione nucleare

la disinformazione ostacola l’opzione nucleare

 

Per questo è necessaria una politica specifica: a quando?

 

Il solare e l'eolico possono integrare insieme all'idroelettrico il nucleare ma da sole non arriveranno mai a coprire l'intero fabbisogno energetico del paese (e per mai intendo almeno i prossimi 100 anni). Il mix del futuro, fino a quando non sarà realizzata la fusione nucleare sarà fissione nucleare, idroelettrica, solare ed eolico.

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apparte che io non faccio propaganda MAI e sopratutto in questo caso dove non sono mai intervenuto in quanto INDECISO sulla questione ma CONSAPEVOLE che il nucleare in italia non lo faranno mai perchè:

- ammesso sia cambiato la legge con proteste e rivolte in tutta italia

- ammesso che si trovi un luogo adatto ci sarà contro gli enti locali

 

Ammesso di iniziare i lavori la popolazione locale arrivera quasi a sacrificarsi per impedirlo.

 

Non riusciamo a costuire una discarica in campania causa la folla e si pensa a una centrale.

 

ma passando ad altri lati

l'idroelettrico in italia si mantiene come energia derivata dalla biomasse (depuratori, discariche), il solare decentralizzato come in germania

 

Ragioni del flop:

La perdurante marginalità delle nuove fonti rinnovabili ha le seguenti cause principali:

la mancanza di investimenti in italia

 

Ricordo che il rendimento di un pannello è aumentata dal 8% al 12% con un minimo di investimenti

 

Tornando al nucleare

il nucleare aumentera di costo, come ha ricordato mirgal le spese stanno aumentando i benefici

secondo me è una cosa del passato

Modificato da Leviathan
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l'idroelettrico in italia si mantiene come energia derivata dalla biomasse (depuratori, discariche), il solare decentralizzato come in germania

 

Scusa, cosa intendi dire con questa frase, proprio non l'ho capita? Si può fare idroelettrico sui depuratori solo se sono grandi impianti (tipo quelli di Milano p.e.), ma con produzioni estremamente modeste (le cosiddette microcentrali).

 

Sulla questione nucleare (sul quale sono favorevole in linea di principio) condivido la perplessità sul dove; occorre un cambiamento di mentalità, perchè effettivamente ad oggi pensare di costruire un nuovo impianto nucleare appare utopistico alla luce delle proteste che nascono davanti a termovalorizzatori, centrali a gas ecc. ecc.

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le idroelettriche le manteniamo come ora (sui fiumi e laghi ecc...)

 

i depuratori moderni producono una buona quantità di gas metano sufficiente a mantenere una notevole quantità di persone (altra fonte di energia sfruttabile e relativamente pulita)

 

 

Sulla questione nucleare (sul quale sono favorevole in linea di principio) condivido la perplessità sul dove; occorre un cambiamento di mentalità, perchè effettivamente ad oggi pensare di costruire un nuovo impianto nucleare appare utopistico alla luce delle proteste che nascono davanti a termovalorizzatori, centrali a gas ecc. ecc.

quoto

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Il fatto è che se ci areniamo a pensare "non si farà mai perchè ci sono le proteste" il paese finirà ancora più in malora di quanto è ora, non c'è sviluppo senza le infrastrutture.

Questo atteggiamento disfattista incoraggia ancora di più le minoranze a bloccare tutte le grandi opere del paese, e non parlo solo delle centrali nucleari, ma di rigassificatori, centrali termoelettriche, termovalorizzatori ecc.

Per farvi un esempio oggi al tg ho sentito parlare un membro del già costituito comitato no-expo di milano, quando ancora la manifestazione è ancora in ballottaggio con Smirne!

E si tratta di un progetto che porterebbe un sacco di soldi nel capoluogo lombardo (decine di miliardi) oltre che 10-15 milioni di turisti.

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Ehi i dati che ho postato sono affidabili, vengono da questa associazione: Galileo2001 di scienziati italiani; leggendo tra i soci fondatori troviamo:

 

Prof. Renato Angelo RICCI - già Commissario Straordinario ANPA - Roma

Prof. Giorgio SALVINI - già Ministro della Ricerca

Prof. Umberto VERONESI - già Ministro della Sanità

Prof. Tommaso SCARASCIA MUGNOZZA - Presidente Accademia Nazionale delle Scienze

 

Non sono precisamente dei quaquaraqua;

 

Quindi:

- nel 2020 al meglio che vada le nuove FER arriveranno a coprire il 5% del fabbisogno energetico nazionale, a cui ci aggiungiamo una percentuale analoga per l'idroelettrico e le FER classiche; quindi al massimo le fonti rinnovabili potranno coprire in Italia tra 12 anni il 10% scarso del fabbisogno energetico nazionale

- Quanto costerà il petrolio tra 12 anni? Quanto il nucleare? Quanto costerà al paese continuare a dipendere dal petrolio degli sceicchi, dal gas di Putin e dall'elettricità dei francesi?

Modificato da Rick86
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Il fatto è che se ci areniamo a pensare "non si farà mai perchè ci sono le proteste" il paese finirà ancora più in malora di quanto è ora, non c'è sviluppo senza le infrastrutture.

Questo atteggiamento disfattista incoraggia ancora di più le minoranze a bloccare tutte le grandi opere del paese, e non parlo solo delle centrali nucleari, ma di rigassificatori, centrali termoelettriche, termovalorizzatori ecc.

Per farvi un esempio oggi al tg ho sentito parlare un membro del già costituito comitato no-expo di milano, quando ancora la manifestazione è ancora in ballottaggio con Smirne!

E si tratta di un progetto che porterebbe un sacco di soldi nel capoluogo lombardo (decine di miliardi) oltre che 10-15 milioni di turisti.

 

 

Non volevo essere disfattista ne giustificare questo tipo di atteggiamento, era solo una considerazione basata su quello che avviene, purtroppo; è proprio dal fatto che si sta facendo così fatica a realizzare opere molto meno "calde" di una centrale nucleare che nascono le mie perplessità sulle speranze di tornare a breve al nucleare. Persino la scelta della localizzazione di un canile ha tirato in piedi un vespaio - a livello locale - dalle mie parti... Occorre veramente un grande sforzo di educazione del popolo per andare oltre al movimento dei "no a tutto".

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Guarda che gazarra che si è permesso di montare in Val di Susa per la TAV;

c'è una legge semplice per evitare il NIMBY: le amministrazioni locali e i cittadini non hanno il permesso di opporsi alla costruzione di opere pubbliche giudicate dal parlamento importanti per il paese (oppure, se è troppo drastica: gli unici abilitati ad opporsi ad opere pubbliche giudicate di interesse nazionale dal parlamento sono le amministrazioni comunali dei comuni coinvolti; a decidere mediante sentenza inappellabile è il TAR di Roma (oppure il Consiglio di Stato) con procedura urgente; nessuna altra opposizione e/o ricorso sono ammessi).

E' ovvio e scontato che le opere pubbliche debbano rispettare i parchi e le riserve naturali e il patrimonio artistico e culturale del paese.

 

Che ne dite facciamo una iniziativa di legge popolare?

Modificato da Rick86
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Soprattutto quante centrali pensa di poter costruire in Albania e Montenegro? E se quelli un giorno decidono di farci qualche scherzo che si fà? Invasione e nuovo impero? Mi pare poco probabile...

Poi mi sembra molto più sicuro costruire centrali in Italia sotto il nostro diretto controllo che in paesi che distano poche decine di km dal nostro paese, dove se succede un incidente è più o meno come se fossero in Italia.

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Bravo Dominus era proprio quello a cui mi riferivo; Berlusconi si dovrebbe vergognare a fare simili proposte. E che, spendiamo miliardi di euro e poi le costruiamo in balia del primo dittatore di turno e le lasciamo agli operai albanesi?

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secondo un rapporto di edison qualche mese fa consigliava di costruire in italia dalle 5 alle 10 centrali per avere la prima pronta nel 2019!!!!arivera prima il cavour 2(se arrivera) :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

 

 

 

 

edit:per avere il 50 per ciento della produzione "nostrana" di energia basterebbero 10 centrali nucleari con una spesa minore dei 35 miliardi.

Modificato da davidecosenza
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  • 2 settimane dopo...

Scusate, la faccenda delle centrali nucleari oltre Adriatico mi aveva incuriosito e ho voluto leggere il link.

 

Il titolo del Sole 24 Ore non è il massimo della precisione: Tremonti: "Rilanciamo il nucleare con centrali oltre Adriatico".

 

Ma ancor meno preciso è il commento di Rick86:

"Berlusconi si dovrebbe vergognare a fare simili proposte."

 

Senza spirito di polemica, ma solo perchè mi piacerebbe davvero che tutti discutessero con la massima onestà intellettuale, nell'articolo linkato c'è scritto:

 

Tremonti: Le informazioni che girano nei circoli internazionali che mi capita di frequentare segnalano una disponibilità nell'altra sponda dell'Adriatico a fare joint venture nucleari con l'Italia. Mi risulta che ci siano tutti i presupposti geopolitici per un successo.

 

È ancora presto e non sarebbe corretto fare un elenco, ma ipotesi come quelle che ha fatto lei, e altre ancora, negli ambienti qualificati internazionali vengono considerate possibili, anzi consigliate. Naturalmente il patto è che parte dell'aumento del Pil deve restare nei Paesi di origine. Loro avrebbero grandi difficoltà tecnologiche a creare le centrali, noi abbiamo il know how: in una logica di joint venture i tempi politici e amministrativi sarebbero ridotti.

 

Badate bene.

Innanzitutto è Tremonti che parla. Il quale si limita a dire che l'ipotesi "nucleare oltre Adriatico" gira nei circoli internazionali.

Non è una proposta o un progetto di Tremonti. Non è una proposta o un progetto di Berlusconi. E' qualcosa che gira a livello internazionale, qualcosa per cui oltre Adriatico hanno manifestato interesse e disponibilità. Questo è ciò che dice Tremonti. Un qualcosa che sarà valutato, nell'ambito del programma politico del nuovo governo a tornare al nucleare.

 

Ma il bello è che Tremonti dice: "ipotesi come quelle che ha fatto lei".

In altre parole: il giornalista fa l'ipotesi, non Tremonti.

Tremonti dice: sì questa ipotesi è considerata possibile nei circoli internazionali, può essere fattibile, la valuteremo.

 

Queste parole, nel titolo dell'articolo, diventano:

 

Rilanciamo il nucleare con centrali oltre Adriatico

 

Ossia un'ipotesi introdotta dall'intervistatore, diventa affermazione dell'intervistato.

 

E qui, Rick (scusami se ti prendo ad esempio, è solo per illustrare la dinamica) la fa diventare: "Berlusconi si dovrebbe vergognare a fare simili proposte".

 

Vi faccio notare questa distorsione solo per amore del confronto serio e qualitativo.

 

Sul punto, poi, devo dire che l'idea di costruire le centrali fuori non è del tutto astrusa, specialmente se intesa ad aggirare il risultato referendario e il popolo del NO e ad evitare l'immancabile movimento di proteste che insorgerà ovunque si decida di costruire una centrale nucleare in Italia.

Potrebbe, voglio dire, non essere una questione di scelta.

E' infatti evidente che se si potesse costruire una centrale sul proprio territorio, dal punto di vista economico è più vantaggioso.

Se si pensa di costruirle fuori, è perchè si prospetta che non sarà possibile costruirle dentro.

 

La proposta di Rubbia, poi, del polmone energetico solare ubicato in qualche parte del mondo a servizio del mondo intero, per quanto irrealizzabile in tempi brevi è estremamente affascinante.

Esistono vaste aree quasi del tutto disabitate e del tutto inutilizzabili a qualsiasi altro fine (pensiamo ai grandi deserti africani) che potrebbero essere davvero utilizzate per costruire una mastodontica centrale solare che serva tutto il mondo.

Si potrebbe pensare a un consorzio di paesi poveri, senza risorse, che vende l'energia solare così ottenuta a tutto il resto del mondo, un po' come oggi fanno i paesi produttori di petrolio.

Un organismo internazionale garantirebbe il controllo di gestione, i prezzi di vendita e il ritorno economico ai paesi consorziati che potrebbero reinvestire i ricavi per abbandonare lo status di terzomondista.

Ne guadagnerebbero i paesi industrializzati con la loro fame di energia, ne guadagnerebbero i paesi poveri e - in prospettiva - ne guadagnerebbero anche i paesi produttori del petrolio. Il quale prima o poi finirà, e a quel punto tutto ciò che avranno è una vasta distesa di sabbia. Molto assolata...

 

Spingendo ancora oltre, e tenendo a mente ciò che ho sentito proporre da eminenti scienziati che stanno già lavorando sul dopo petrolio ed i cui progetti sono già al centro dell'interesse di moltissimi parlamenti, l'energia così ottenuta, immagazzinata in pile ad idrogeno o in altre forme, potrebbe essere utilizzata anche per tutte le forme di trasporto terrestre e - in parte - navale. A utilizzare i combustibili resterebbero soltanto i mezzi di trasporto aereo, per i quali però esistono già altre alternative al petrolio.

 

Una simile iniziativa sconvolgerebbe letteralmente il sistema economico e politico che conosciamo, oltre ogni immaginazione.

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