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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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si della camera alla fiducia sul DDL intercettazioni.

Sacra corona Unita, camorra, mafia, cosche, criminali di ogni ordine e grado stanno festeggiando l'ennesimo regalo del governo alla loro categorie...

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Già infatti per mafia le intercettazioni saranno sempre permesse...

 

Penso possano festeggiare i comuni cittadini come me che finalmente si vedono garantita un pò di privacy, anche se, perchè questa parola abbia qualche senso in Italia, bisognerà fare ancora molta strada.

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mah Dominus, io lavoro in campo finanziario quindi sono anche uno dei più soggetti a possibilità di intercettazione. Onestamente se vengo intercettato o no, mi importa poco: come diceva mio nonno, 'male non fare, paura non avere'. Credo che chi si occupa di intercettazioni (e parlo di magistratura, non certo di centrali Telecom i similari, che ovviamente continueranno come e più di prima, essendo per principio illecite) ha altro da fare che venire a fare le pulci a me.

 

Trovo che tutto ciò che limita, o può limitare le capacità di indagine, di qualsiasi reato, e soprattutto, limita la libertà di stampa, non sia una buona legge.

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Vediamo cosa dice questo terribile decreto:

 

Da Rainews 24.it ( http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=120918 ):

GIRO DI VITE SULLE AUTORIZZAZIONI - Le intercettazioni richieste dal Pm non potranno piu' essere autorizzate da un solo giudice ma da un collegio di tre giudici con decreto motivato "quando vi sono gravi indizi di colpevolezza e l'intercettazione e' assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione dell'indagine". Stessa regola vale per le videoregistrazioni che potranno essere autorizzate solo se ci sia "fondato motivo di ritenere che nei luoghi ove e' disposta si stia svolgendo attivita' criminosa". Fanno eccezione i reati che riguardano la mafia, la criminalita' organizzata e il grave allarme sociale per i quali bastano "i sufficienti indizi di colpevolezza". Nei casi di urgenza, "quando vi e' fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave pregiudizio alle indagini", il pubblico ministero dispone l'acquisizione delle intercettazioni o dei tabulati telefonici con decreto motivato che deve essere convalidato dal giudice entro 48 ore. I reati per i quali sono possibili le intercettazioni sono tutti quelli previsti dal codice di procedura penale (delitti non colposi per i quali e' prevista la pena dell'ergastolo, delitti contro la pubblica amministrazione con pena minima non inferiore ai cinque anni, delitti di droga, contrabbando e armi, ingiuria, minaccia, usura e molestia, materiale pornografico, reati finanziari, aggiotaggio, false comunicazioni sociali).

 

DURATA - Nel decreto motivato il collegio di giudici indica la durata delle operazioni di intercettazione per un periodo massimo di trenta giorni, anche non continuativo, prorogabili di altri 15 giorni. Un'ulteriore proroga puo' essere autorizzata "qualora siano emersi nuovi elementi, specificatamente indicati nel provvedimento di proroga". Per i delitti di mafia e criminalita' organizzata la durata massima sale a 40 giorni prorogabili per periodi successivi di 20 giorni entro i termini di durata massima delle indagini preliminari.

 

IGNOTI - Nei procedimenti contro ignoti l'autorizzazione a disporre l'intercettazione e' data su richiesta della persona offesa ed e' sempre consentita l'acquisizione dei tabulati telefonici "al solo fine di identificare le persone presenti sul luogo del reato o nelle immediate vicinanze".

 

TRATTAMENTO DEI DATI - i verbali e i supporti delle registrazioni sono custoditi nell'archivio riservato e sono sempre coperti da segreto. Le operazioni di ascolto sono compiute mediante impianti istallati presso ogni distretto di corte d'appello e presso la competente procura o, su autorizzazione del pm, presso i servizi di polizia giudiziaria. I procuratori generali presso la corte d'appello e quelli territorialmente competenti hanno poteri di gestione, controllo e ispezione dei centri di intercettazioni e dei punti di ascolto. I verbali con le trascrizioni sono immediatamente trasmessi al pm. Entro cinque giorni dalla conclusione delle operazioni vengono depositati in segreteria insieme ai decreti di autorizzazione per il tempo fissato dal pm, non inferiore ai cinque giorni. Entro quella scadenza i difensori hanno la possibilita' di prendere visione dei verbali. Quindi il pm spedisce il materiale al tribunale che fissa la data dell'udienza e procede "anche d'ufficio allo stralcio delle registrazioni e dei verbali di cui e' vietata l'utilizzazione". I risultati delle intercettazioni, inoltre, non possono essere usati in procedimenti diversi da quelle nei quali sono state disposte.

 

SPESE - Entro il 31 marzo di ogni anno le procure devono trasmettere al ministero della giustizia una relazione sulle spese di gestione delle intercettazioni effettuate nell'anno precedente.

 

DIRITTO DI CRONACA - "E' vietata la pubblicazione anche parziale o per riassunto o del relativo contenuto di atti di indagine preliminare nonche' di quanto acquisito al fascicolo del pubblico ministero o del difensore, anche se non sussiste piu' il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell'udienza preliminare". Nel caso di provvedimenti di custodia cautelare il giornalista potra' pubblicarne il contenuto solo dopo che "la persona sottoposta alle indagini, ovvero il suo difensore" ne siano venuti a conoscenza. Sono vietate la pubblicazione e la diffusione dei nomi e delle immagini dei magistrati relativamente ai processi penali loro affidati. Il divieto non si applica quando, ai fini dell'esercizio del diritto di cronaca "la rappresentazione dell'avvenimento non possa essere separata dall'immagine del magistrato". È in ogni caso vietata la pubblicazione, anche parziale e per riassunto, degli atti e delle trascrizioni di conversazioni di cui e' stata ordinata la distruzione. Per questo reato il pubblico ufficiale rischia il carcere da uno a cinque anni. Per i giornalisti invece il carcere previsto da sei mesi a tre anni in caso di pubblicazioni di atti di cui e' vietata la pubblicazione, puo' essere commutato in una sanzione pecuniaria fino a 5mila euro. Multe salate sono poi previste per gli editori. GLI 007 - Un capitolo a parte del ddl riguarda le intercettazioni su utenze telefoniche riconducibili ad agenti dei servizi segreti. La richiesta di autorizzazione all'ascolto deve essere fatta, pena la nullita', dal procuratore della Repubblica che ne informa il procuratore generale. Il procuratore dispone l'immediata secretazione e la custodia in luogo protetto dei documenti e trasmette, entro cinque giorni dall'inizio delle operazioni, copia dei documenti al Presidente del Consiglio per accertare "se taluna delle informazioni in essa contenute sia coperta da segreto di Stato". Se entro 30 giorni il presidente del Consiglio non oppone il segreto, l'autorita' giudiziaria va avanti con il procedimento. Nel caso di conflitto di attribuzioni con il presidente del Consiglio, il segreto di Stato non e' comunque opponibile alla Corte costituzionale. "La corte adotta le opportune garanzie per la segretezza del provvedimento".

 

 

Leviathan acora una volta hai scritto un mucchio di balle...ritenta e sarai più fortunato.

Un' ottima legge. si poteva evitare il carcere (anche se è commutabile in sanzione). Un bel multone di quelli che ti ricordi per tutta la vita è più che sufficente. buona anche la parte che obbliga a controllare se si è in presenza di segreto di stato, così magari si evita che qualche magistrato in vena di protagonismo sputtani al mondo l'identità di qualche agente dei servizi segreti.

 

L'articolo del sole:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

Modificato da Venon84
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mah Dominus, io lavoro in campo finanziario quindi sono anche uno dei più soggetti a possibilità di intercettazione. Onestamente se vengo intercettato o no, mi importa poco: come diceva mio nonno, 'male non fare, paura non avere'. Credo che chi si occupa di intercettazioni (e parlo di magistratura, non certo di centrali Telecom i similari, che ovviamente continueranno come e più di prima, essendo per principio illecite) ha altro da fare che venire a fare le pulci a me.

 

 

Guarda il punto è un altro: se in italia la privacy venisse garantita e le intercettazioni venissero usate solo quando si è in presenza di un reato andrebbe bene questo discorso, ma negli ultimi anni questo strumento è stato usato per demolire i possibili indagati già prima della fase dibattimentale grazie ad opportune intercettazioni "filtrate" ai giornali di nessun interesse procedurale ma utili a far scoprire magagne personali.

Se l'unica maniera per limitare questo malcostume è una legge del genere ben venga, in Italia le mezze misure non vengono recepite tanto.

 

E questo non lo dico perchè m'importi particolarmente, non sono così importante ne ho nessuna attività che mi metta a rischio di qualsiasi intercettazione, ma mi da i nervi vedere lo stato di diritto abusato in questa maniera e mai nessun condannato per queste fughe di notizie.

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Ti dico quello che a me non piace:

 

"quando vi sono gravi indizi di colpevolezza e l'intercettazione e' assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione dell'indagine"

 

ovvero, quando ci siano gia prove (in pratica) e l'intercettazione serve solo a rafforzarle. Difficile, se abbiamo a che fare con gente scafata (o politici).

 

"le videoregistrazioni che potranno essere autorizzate solo se ci sia "fondato motivo di ritenere che nei luoghi ove e' disposta si stia svolgendo attivita' criminosa"

 

e quali sono i 'fondati motivi'? se ho avuto una 'soffiata' che il mio assessore prendera' domani una mazzetta ai giardinetti, lo posso videoriprendere mentre gli passano la busta? Parrebbe di no.

 

"DURATA - Nel decreto motivato il collegio di giudici indica la durata delle operazioni di intercettazione per un periodo massimo di trenta giorni, anche non continuativo, prorogabili di altri 15 giorni. Un'ulteriore proroga puo' essere autorizzata "qualora siano emersi nuovi elementi, specificatamente indicati nel provvedimento di proroga". Per i delitti di mafia e criminalita' organizzata la durata massima sale a 40 giorni prorogabili per periodi successivi di 20 giorni entro i termini di durata massima delle indagini preliminari."

 

quindi, al massimo, 60 giorni. Faccio un esempio: vengo rapito. Si sospetta che Mario Rossi sia il rapitore, e vengono messi i telefoni sotto controllo. Per 60 giorni non chiama, chiama il 61°. L'intercettazione, o non c'e' più, o e' invalida. Il termine e' MASSIMO, non sono possibili proroghe. Non pare il massimo. Oppure: dopo 30 giorni chiama, dopo altri 30 giorni debbo sospendere le registrazioni, perche' ne sono passati 60. E perche'?

 

"". I risultati delle intercettazioni, inoltre, non possono essere usati in procedimenti diversi da quelle nei quali sono state disposte."

 

e perche'? se un estorsore che sto intercettando per, appunto, un reato di estorsione, me ne 'confessa' un altra (di estorsione) di cui non ero a conoscenza, devo lasciare perdere e lasciare impunito quel reato (oppure, come ora, condannare il reo ad una pena maggiore)?

 

""E' vietata la pubblicazione anche parziale o per riassunto o del relativo contenuto di atti di indagine preliminare nonche' di quanto acquisito al fascicolo del pubblico ministero o del difensore, anche se non sussiste piu' il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell'udienza preliminare".

 

questa mi sembra, nettamente, una pesante lesione del diritto di cronaca. Se non sussiste il segreto, perchè dovrebbe essere impedita la pubblicazione? Con questo concetto, anche un arresto in flagranza di reato non dovrebbe essere pubblicato: fino al processo vi e' la presunzione di innocenza, ed infatti

 

"Nel caso di provvedimenti di custodia cautelare il giornalista potra' pubblicarne il contenuto solo dopo che "la persona sottoposta alle indagini, ovvero il suo difensore" ne siano venuti a conoscenza"

 

perche' solo in caso di custodia cautelare? il rubagalline si, il corruttore no?

 

Scusami, ma mi pare, ancora una volta, una legge a protezione della 'casta', non certo di noi cittadini.

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"quando vi sono gravi indizi di colpevolezza e l'intercettazione e' assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione dell'indagine"

 

ovvero, quando ci siano gia prove (in pratica) e l'intercettazione serve solo a rafforzarle. Difficile, se abbiamo a che fare con gente scafata (o politici).

 

Giusto perchè in questi anni i magistrati hanno troppo spesso trascurato le indagini per affidarsi ad intercettanzioni a largo spettro in modo da ottenere qualcosa, però non è corretto nè a livello metodologico nè a livello economico per il contribuente.

Un pò come i medici che ormai ordinano analisi di tutti i tipi senza prima esprimere un sospetto diagnostico per iscritto, è facile lavorare in questa maniera.

 

"DURATA - Nel decreto motivato il collegio di giudici indica la durata delle operazioni di intercettazione per un periodo massimo di trenta giorni, anche non continuativo, prorogabili di altri 15 giorni. Un'ulteriore proroga puo' essere autorizzata "qualora siano emersi nuovi elementi, specificatamente indicati nel provvedimento di proroga". Per i delitti di mafia e criminalita' organizzata la durata massima sale a 40 giorni prorogabili per periodi successivi di 20 giorni entro i termini di durata massima delle indagini preliminari."

 

quindi, al massimo, 60 giorni. Faccio un esempio: vengo rapito. Si sospetta che Mario Rossi sia il rapitore, e vengono messi i telefoni sotto controllo. Per 60 giorni non chiama, chiama il 61°. L'intercettazione, o non c'e' più, o e' invalida. Il termine e' MASSIMO, non sono possibili proroghe. Non pare il massimo. Oppure: dopo 30 giorni chiama, dopo altri 30 giorni debbo sospendere le registrazioni, perche' ne sono passati 60. E perche'?

 

Per lo stesso motivo di cui sopra, non è possibile autorizzare intercettazioni a tappeto senza uno straccio di niente e mantenerle per mesi e mesi, ovvio qui un pò di flessibilità in più ci vorrebbe però, a quanto pare, il buonsenso in Italia non è di casa.

 

E' vietata la pubblicazione anche parziale o per riassunto o del relativo contenuto di atti di indagine preliminare nonche' di quanto acquisito al fascicolo del pubblico ministero o del difensore, anche se non sussiste piu' il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell'udienza preliminare".

 

questa mi sembra, nettamente, una pesante lesione del diritto di cronaca. Se non sussiste il segreto, perchè dovrebbe essere impedita la pubblicazione? Con questo concetto, anche un arresto in flagranza di reato non dovrebbe essere pubblicato: fino al processo vi e' la presunzione di innocenza, ed infatti

 

Perchè, come dicevo nel mio post precedente, è uno schifo come le procure si sono comportate negli ultimi anni, facendo filtrare le intercettazioni prima con il solo scopo di far demolire dai media l'indagato.

E' solo un primo passo tra la vera parificazione tra accusa e difesa che oggi, di fatto, in Italia non c'è.

 

"Nel caso di provvedimenti di custodia cautelare il giornalista potra' pubblicarne il contenuto solo dopo che "la persona sottoposta alle indagini, ovvero il suo difensore" ne siano venuti a conoscenza"

 

perche' solo in caso di custodia cautelare? il rubagalline si, il corruttore no?

 

Perchè la legge dice che la custodia cautelare è riservata ai rubagalline e non ai costruttori?

 

A me sembra, al contrario, che sia più facile che finisca in custodia cautelare il secondo che il primo.

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anche se magari non si ci pensa, per condannare una persona occorre che in un qualche modo vi siano elementi CERTI della sua colpevolezza

Faccio degli esempi 1) STUPRO: le tracce biologiche non sono sempre tali, anche perchè l'unica inequivocabile sono gli spermatozoi (che col preservativo non ci sono!), e la testimonianza della vittima non ha tanto valore, per lo shock, l'agitazione, il buio etc etc etc. Non perchè non le si creda, ma propprio perchè è quasi impossibiler che riesca a ricordare elementi utili. In questo caso la vittima del reato da indicazioni che le F d Oridine verificano con gli interrogatori e le INTERCETTAZIONI ambientali, visto che spessissimo chi fa un reato "se ne vanta" o comunque lo dice a qualcuno (manuali di criminologia)

2)furto d0auto: visto che impronte, testimonianze e altre cose tradizionali qui difficilmente ce ne sono perchè nessuno ha visto (spesso succedono di notte! e la macchina con le impronte sopra non c'è) la Polizia in genere prende la lista dei sospetti- che poi sono spesso la solita gente nota in tutto il quartiere- e mette delle microspie nella loro "officina" o controlla i cellulari (ovviamente non sono loro che decidono de jure, ma in questi casi de facto sì). Prima o poi qualche cenno a QUEL tipo di auto in questione salta fuori, e infatti le poche volte che un furto d'auto è risolto lo si deve alle intercettazioni (e raramente a soffiate)

3)reati di molestie telefoniche: senza intercettazioni non è materialmente possibile provare la molestia, perchè le "iregistrazioni fai da te" non sono prove (potrebbero essere infatti frasi espunte dal contesto che in quel contesto avrebbero ben altro significato, mentre espunte danno un'altra impressione)

Ora vedo se me ne vengono altri, ma per me le intercettazioni dovrebbero essere SEMPRE POSSIBILI, ma non pubbliche. Sempre possibili perchè in un mondo dove quasi tutto si fa per via telematica, anche le prove dei reati si possono avere per via telematica. Negli USA l'FBI le State Polices, credo anche DEA ee altre Agencies possono intercettare CHIUNQUE per qualunque sospetto se di loro competenza, basta avere un mandato deciso "caso per caso" da un giudice professionista competente per territorio (poi se ci sono violazioni e se sono ammissibili lo deciderà il Giudice al processo vero e proprio). Poi però non sono pubblicabili per nessun motivo se non dopo le udienze, e magari neppure allora se il processo è a porte chiuse.

Sulle riprese video, la legge non mi sembra chiarissima, sembrerebbe che saranno vietate le telecamere agli incroci e all'ingresso di corsie riservate o cose simili

In tutta onestà credo che il potere di indagine di Polizie e anche PM (molti dei quali sono abilissimi ed aiutano molto le F D O) dovrebbe essere aumentato, ma stringendo la possibilità di pubblicazioni. Oggi troppe persone la fanno franca perchè le prove sono difficili da trovare, o non sono usabili per cavilli, o avvocati spregiudicati imbrogliano le carte.

Non ricordo bene, ma in Italia ci sono tanti NUMERI TELEFONICI intercettati perchè molte persone che operano al limite della legge (Vedere Moggi) ed oltre usano anche 20 utenze a testa; infatti tanti numeri intercettati alla fine sono riconbducibili a boss mafiosi, presunti politici disonesti, prestanome e solo in piocola parte a persone "comuni". se 1000 presunti mafiosi hanno ognuno 10 schede telefoniche, si fa presto a fare 10 mila numeri intercettati (e mille mafiosi sono un numero anche piccolo, credo che in ogni grossa città italiana ce ne siano molti di più)

Se non ricordo male l'attuale norma fino ad oggi in vigore era stata scritta dopo la strage di Capaci correggendo il testo, più favorevole agli imputat ed agli indagati, del CPP del 1988

Modificato da Simone
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Già infatti per mafia le intercettazioni saranno sempre permesse...

 

Penso possano festeggiare i comuni cittadini come me che finalmente si vedono garantita un pò di privacy, anche se, perchè questa parola abbia qualche senso in Italia, bisognerà fare ancora molta strada.

 

come fai davvero a crederlo

E Piero Grasso, procuratore anti mafia si lamenta senza motivo?

 

Ennesimo regalo alla criminalità dal governo, d'altronde certi curriculum in governo e maggioranza...

 

Senza contare il bavaglio ai giornalisti, chi l'ha scritta sta porcata?

Mao?

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In effetti Grasso si lamenta del fatto che più che l'ass,ne a delinquere di stampo mafioso- che resterebbe "intercettabile" per molti mesi - saranno limitate nel tempo le intercettazioni sui reati finanziari connessi al riciclaggio di denaro sporco e cose simili che persone vicine ai boss compiono per loro conto. 60 gg in effetti sembrano pochi per carpire qualche prova utile, a meno che non si considerino solo le ore effettive di conversazione- ma non è il caso del testo approvato-. Ecco, riferire questo limite di tempo solo alle ore di conversazione effettive può essereeun buon miglioramento

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Sembra una buona legge.

 

In ogni caso,buona o no, eventuali responsabilità non vanno al Legislatore, bensì a quei giudici che per anni si sono sentiti onnipotenti e hanno abusato dello strumento intercettazioni, senza aver nessun rispetto per la privacy e permettendo a tutti i paparazzi di pubblicare informazioni private e a volte relative ala sicurezza del paese.

 

Chi ha danneggiato il sistema e ha costretto il legislatore a pensare a questo tipo di disposizione sono stati proprio quelli che oggi si lamentano, cioè giudici che non rispettano la toga e giornalisti senza scrupolo.

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ma fa ridere tutta la marea di balle inventate per coprire il favore a cosa nostra.

Il reato di mafia lo scopri DOPO le indagini difficilmente lo sai prima

 

 

E le indagini, ovviamente, prevedono solo le intercettazione.

 

Daltronde abbiamo al governo un esecutivo mafioso, massone e dittatoriale, normale che facciano favori alla mafia...

 

Preferivo la storiella che si volevano parare il deretano da soli, era più credibile.

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Preferivo la storiella che si volevano parare il deretano da soli, era più credibile.

è l'uno e l'altro.

 

I furbetti del quartierino con una simile legge non gli avrebbero mai scoperti, è un pò come aver depenalizzato una marea di reati in un colpo solo.

Sono professionisti, dico davvero

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come fai davvero a crederlo

E Piero Grasso, procuratore anti mafia si lamenta senza motivo?

 

Ennesimo regalo alla criminalità dal governo, d'altronde certi curriculum in governo e maggioranza...

 

Senza contare il bavaglio ai giornalisti, chi l'ha scritta sta porcata?

Mao?

Si è vero, ... Piero Grasso si lamenta senza motivo!

 

Intendi sostenere che tra governo e criminalità c'è un patto di solidarietà? ... puoi anche provarlo? .... oppure sono solo fantasie scaturite dalla frustrazione dovuta al recente voto filogovernativo?

 

Bavaglio ai giornalisti in Italia? .... ma se ci hanno informato anche sulla marca di assorbenti preferita da Noemi!!!

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è l'uno e l'altro.

 

I furbetti del quartierino con una simile legge non gli avrebbero mai scoperti, è un pò come aver depenalizzato una marea di reati in un colpo solo.

Sono professionisti, dico davvero

 

 

I furbetti del quartierino potevano essere scoperti da tempo immemore e non c'era bisogno di intercettazioni, solo di approfondite indagini.

E' un fatto che sono stati colpiti solo quando hanno dato fastidio a determinate persone, ma la magistratura continua ad essere indipendente ovviamente...

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Il discorso sarebbe comunque lungo e tecnicamente complesso....proviamo a semplificarlo.

 

L'impianto generale della nuova disciplina è rivolto principalmente ad un duplice fine: prevenire gli abusi nel ricorso allo strumento dell'intercettazione, sia essa telefonica sia essa ambientale, ed in secondo luogo evitare che le intercettazioni diventino di dominio pubblico (evitare quindi lo sputtanamento pre-processuale).

 

Sul secondo punto mi sembra non ci siano troppi rilievi da muovere. La normativa prospetta pensanti sanzioni sostanziali e processuali in caso di violazione. In particolare vengono puniti i giornalisti (fino al carcere) che, avendo a qualunque titolo messo le mani sulle intercettazioni, decidano di pubblicarle (come è avvenuto per calciopoli ad esempio) e i Magistrati coinvolti nel processo, che presi dalle consuete "manie di protagonismo" si avvalgano dei mezzi di comunicazione per rilasciare dichiarazioni (come fanno abitualmente presso la procura di Milano). I Magistrati che violeranno tali norme saranno rimossi automaticamente dal procedimento (questa è una novità enorme....e secondo me positiva) e addirittura arrestati se violeranno l'obbligo di segretezza.

Di particolare interesse è quindi il divieto assoluto di pubblicazione delle intercettazioni fino alla conclusione delle indagini preliminare (oltre la quale gli atti diventano pubblici).

Inoltre le intercettazioni dovranno essere custodite tassativamente in un archivio, il cui accesso è limitatissimo...proprio per evitare il fenomeno della fuga di notizie: ovvero qualche ufficiale giudiziario che si rivende le intercettazioni a qualche giornalista.

 

Sul primo punto la questione è invece più complessa e mette in campo una serie di problemi di non facile soluzione. In ballo ci sono diritti Costituzionali: diritto alla privacy, diritto alla segretezza, ma anche il diritto dello Stato di perseguire le condotte criminali.

 

L'attuale disciplina è già di per sè rigida, ma nell'uso si è determinato un abuso. Attualmente le intercettazioni (che dovrebbero essere autorizzate dal Giudice per le Indagini Preliminari solo in caso di gravi indizi di reato e lo strumento dell'intercettazione sia indispensabile) vengono in realtà utilizzate anche in assenza di tali gravi indizi e purtroppo anche quando ci sarebbero ben altri strumenti. Inoltre in caso di urgenza nelle indagini le intercettazioni potrebbero essere autorizzate anche 48 ore dopo che sono state iniziate, ma nella pratica questo sistema è rovesciato: si iniziano le intercettazioni e poi si chiede l'autorizzazione che puntualmente arriva.

 

Il nuovo sistema rende molto più difficile l'accesso allo strumento, non tanto per le ipotesi di reato perseguibili (reati puniti con la reclusione superiore nel massimo a 5 anni compresi quelli conto la Pubblica Amministrazione, fra cui la corruzione) che sostanzialmente non cambiano, ma nel regime applicativo. Le gante invece pensa che attualmente le indagini si possono usare per qualsiasi tipologia di reato.

 

I "gravi indizi di reato" sono stati sostituiti da "evidenti indizi di colpevolezza" e sempre che siano "assolutamente indispensabili". E' facile comprendere che allo stato delle indagini un conto è accertare che ci siano indizi di reato (ovvero elementi che in base a massime di esperienza fanno ritenere che vi sia una condotta criminale, non soggettivamente imputabile), altro conto è accertare indizi di colpevolezza (elementi che sempre in base a massime di esperienza fanno ritenere che ci sia una condatta criminale e che tale condotta sia imputabile al soggetto sottoposto alle intercettazioni). In definitiva nel primo caso per il PM era sufficente dimostrare al GIP la presenza di un reato, per il quale si procedeva alle intercettazioni per trovarne il colpevole; adesso la disciplina imporrà al PM di presentare al GIP elementi che siano soggettivamente orientati, ovvero che facciano presumere (non si può avanzare il giudizio che spetta solo alla fase del processo) che il soggetto intercettato è l'autore delle condotte ritenute come reato.

Invece per le intercettazioni ambientali (le famose cimici) saranno utilizzabili solo per quegli ambienti dove si ritiene vi sia in corso una attività criminosa, ma questa modifica non cambia sostanzialmente i criteri applicativi già in vigore, specialmente per il fatto che sono state previste eccezioni proprio per reati di particolare allarme sociale come quelli di mafia e terrorismo.

 

Le intercettazioni saranno disposte solo per periodi brevi e saranno prorogabili solo se durante le prime siano emersi elementi che giustifichino la prosecuzione. Questo è un punto molto importante: nell'attuale sistema la proroga delle intercettazioni viene concessa praticamente in automatico essendo sufficente che il giudice valuti la permanenza degli elementi fondanti il decreto motivato con cui le aveva disposte, attribuendo de facto la possibilità agli organi investigativi di ascoltare un soggetto e tutte le persone a lui correlate per mesi e mesi.

 

Vi sono poi altri aspetti riguardanti le correzioni, le cancellazioni e altro che sono secondarie (ma non meno importanti).

 

Le istanze del Procuratore Generale Antimafia sono state accolte quindi Lev non dire falsità (come sempre).

Infatti, fortunatamente per i reati di mafia e terrorismo sono applicati diversi criteri, potendo essere richiesta l'intercettazione in base a "sufficienti indizi di reato".

 

Parere personale: la normativa non è ottima (lo ammette lo stesso Avv Pecorella), essendo probabilmente troppo rigida specialmente nei criteri per accedere alle intercettazioni, ma purtroppo essa è la reazione ad un sistema distorto che ha reso le intercettazioni lo strumento investigativo universale. Un sistema dove i Magistrati fremono per andare davanti alla TV per rilasciare dichiarazioni, dove la Polizia Giudiziaria non sa più effettuare altri atti d'indagine al di fuori delle intercettazioni, dove gli ufficiali giudiziari vendono stralci di intercettazioni al miglior offerente, dove i giornali avanzano il giudizio e processano pubblicamente gli indagati (si veda come esempio lampante la vicenda di calciopoli), dove la privacy ed il Diritto alla Riservatezza -Piritto Costituzionale Fondamentale- sono violati continuamente. Non è così che deve essere.

 

Chiudo con un esempio clamoroso ed eclatante: i PM di Napoli chiesero e ovviamente ottennero (i GIP, che sono giudici senza fascicolo, praticamente autorizzano in automatico) le intercettazioni sulle utenze di Moggi, Giraudo e decine di altre persone, configurando il reato di sequestro relativamente all'episodio avvenuto negli spogliatoi a Reggio Calabria (episodio per altro smentito e archiviato). Il tutto perchè per il reato su cui stavano investigando (frode sportiva) non era possibile ricorrere alle intercettazioni. VI SEMBRA UN SISTEMA INVESTIGATIVO ACCETTABILE RISPETTOSO DEI DIRITTI DEL CITTADINO?!?!?!?!

Modificato da paperinik
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Si è vero, ... Piero Grasso si lamenta senza motivo!

 

Intendi sostenere che tra governo e criminalità c'è un patto di solidarietà? ... puoi anche provarlo? .... oppure sono solo fantasie scaturite dalla frustrazione dovuta al recente voto filogovernativo?

 

Bavaglio ai giornalisti in Italia? .... ma se ci hanno informato anche sulla marca di assorbenti preferita da Noemi!!!

 

Quindi in Sicilia vince la DC o il PDL perché governano bene?

Pentiti, sentenze non dicono niente?

Dell'Utri?

Mangano?

http://quattrostracci.altervista.org/SforzaItalia/patto.htm

 

In fondo per la crisi gli appalti sono pochi, tocca inventare altre cose...

il diritto dei cittadini è essere tutelati e protetti, invece così si proteggono e tutelano i criminali.

 

io non ho nulla da nascondere, mi intercettino pure

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Parere personale: la normativa non è ottima (lo ammette lo stesso Avv Pecorella), essendo probabilmente troppo rigida specialmente nei criteri per accedere alle intercettazioni, ma purtroppo essa è la reazione ad un sistema distorto che ha reso le intercettazioni lo strumento investigativo universale. Un sistema dove i Magistrati fremono per andare davanti alla TV per rilasciare dichiarazioni, dove la Polizia Giudiziaria non sa più effettuare altri atti d'indagine al di fuori delle intercettazioni, dove gli ufficiali giudiziari vendono stralci di intercettazioni al miglior offerente, dove i giornali avanzano il giudizio e processano pubblicamente gli indagati (si veda come esempio lampante la vicenda di calciopoli), dove la privacy ed il Diritto alla Riservatezza -Piritto Costituzionale Fondamentale- sono violati continuamente. Non è così che deve essere.

 

Sono d'accordo che non sia ottima, però quando da un uso si fa un abuso di uno strumento occorre una stretta molto decisa per evitare che norme più flessibili vengano distorte ad uso e consumo della magistratura come è successo fin'ora.

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Ma infatti se Napolitano l'altro giorno ha datto una bella strigliata ai Magistrati (notizia passata praticamente sotto silenzio da parte di tutta la stampa di sinistra) un motivo ci sarà....

 

Lev...tu ancora stai a Mangano.

Modificato da paperinik
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Ma infatti se Napolitano l'altro giorno ha datto una bella strigliata ai Magistrati (notizia passata praticamente sotto silenzio da parte di tutta la stampa di sinistra) un motivo ci sarà....

che è quasi peggio di Cossiga come PDR

 

"Siamo in un momento particolare in cui si stanno prendendo delle decisioni legislatrive che certamente influenzeranno il futuro. Vedremo un po'che cosa

succedera'. Le nostre previsioni sono per una minore potenzialita' dal punto di vista investigativo, e per quanto riguarda l'informazione notizie ritardate e raffreddate".

Lo ha detto a proposito del ddl sulle intercettazioni il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, nel pomeriggio a Palermo.

Grasso ha poi ricordato che nella prima fase della legislature "sono state importanti riforme sotto il profilo delle indagini patrimoniali, la cui competenza e' passata alle Direzioni distrettuali antimafia, e c'e' tutta una serie di provvedimenti che stanno per essere approvati, sono gia' passati col voto di fiducia e devono tornare al Senato, come il pacchetto sulla sicurezza che comprende tanti spunti favorevoli. Bisogna avere risorse legislative, ma anche uomini e mezzi per applicare le leggi", ha concluso Grasso.

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=120916

 

ROMA - La Camera dice sì alla fiducia al ddl intercettazioni: 325 i favorevoli, 246 i contrari, due gli astenuti. Ma intanto è scontro con l'opposizione che, unita, scrive al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Pd, Udc e Idv insieme contestano sia il ricorso al voto di fiducia, sia i contenuti del provvedimento. a ancora più duro è l'attacco al disegno di legge che arriva dall'associazione nazionale magistrati: così, avvertono i giudici, "muore la giustizia penale".

 

Il voto di domani. La presidenza della Camera sarebbe orientata, secondo quanto si apprende, a concedere il voto segreto sul ddl, nel caso che l'opposizione glielo chieda. E l'opposizione sembra sia intenzionata a chiederlo. Il voto finale è previsto per domani alle dopo le 15, cioè subito dopo l'esame degli ordini del giorno presentati dal centrosinistra.

 

La lettera a Napolitano. "Confidiamo, signor presidente - si legge nella missiva firmata dal capogruppo del Pd, Antonello Soro, dal vicepresidente dei deputati Udc, Michele Vietti, e dal capogruppo Idv, Massimo Donadi - nel suo intervento, nelle forme che riterrà opportune, per restituire pienezza di contenuti democratici al dibattito parlamentare sulle leggi". Il "dubbio legittimo è che il governo usi impropriamente l'istituto della fiducia come strumento di controllo della propria 'amplissima maggioranza'", denunciano i ancora i rappresentanti dell'opposizione.

 

La replica del ministro. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano definisce l'appello delle opposizioni al Colle "immotivato" da un lato, "falso e ipocrita" dall'altro. Immotivato "perchè il ricorso alla fiducia è uno strumento previsto nel nostro ordinamento, e ha il doppio valore di un consenso sul provvedimento e sull'operato del governo". Ipocrita è c"hi sostiene che non c'è stato tempo per studiare il testo. E' alla Camera da un anno, e anzi direi che è stato un parto complesso".

 

L'attacco dell'Anm. La riforma delle intercettazioni segna nei fatti "la morte della giustizia penale in Italia": questa la dura presa di posizione dell'associazione, contro norme che "rappresentano un oggettivo favore ai peggiori delinquenti". E "impediranno alle forze di polizia e alla magistratura inquirente di individuare i responsabili di gravissimi reati". In pratica, prosegue l'Anm, è come se governo e Parlamento chiedessero "alle forze dell'ordine e alla magistratura inquirente di tutelare la sicurezza dei cittadini uscendo per strada disarmati e con un braccio legato dietro la schiena".

 

L'allarme sulla mafia. "Per la riconoscibilità dell'associazione mafiosa, le intercettazioni sono importanti. Bisogna stare attenti a dire 'ma tanto per le indagini sulla mafia rimangono', perché a volte si risale all'associazione mafiosa partendo da altri tipi di indagine, da reati minori". Lo dice il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i risultati dell'operazione sulle infiltrazioni camorristiche in Toscana, che ha portato a otto arresti, 18 denunce e sequestri di beni per 20 milioni di euro.

 

Le critiche di editori e giornalisti. ll ddl viola "il fondamentale diritto della libertà d'informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo": è l'opinione della Federazione italiana editori giornali e della Federazione nazionale della stampa italiana, che rivolgono un appello congiunto al Parlamento e alle forze politiche affinchè vengano introdotte nel provvedimento "le correzioni necessarie".

 

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/p...napolitano.html

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che è quasi peggio di Cossiga come PDR

 

 

Oddio manco napolitano va più bene adesso, siamo alla follia.

 

Chiunque non ripeta sino alla noia il mantra dipietresco e travaglino diventa un venduto e un delinquente...

Modificato da Dominus
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Allora, siccome per te non c'è differenza fra carne e pesce, bisogna che qualcuno te lo spieghi.

 

Piero Grasso può essere critico sull'assetto complessivo della normativa (fra l'altro unicamente in relazione ai criteri di ammissione per le intercettazioni -sono infatti questi gli unici punti che determinano perplessità da parte dei tecnici-) ma non parla nè di regali alla mafia o ai terroristi, proprio perchè il disegno di legge ha accolto le sue istanze.

 

Capisco che per te Napolitano non è meglio di Scalfaro...ma che ci vuoi fare, ogni tanto un Presidente della Repubblica equilibrato ci vuole.

 

L'allarme sulla mafia. "Per la riconoscibilità dell'associazione mafiosa, le intercettazioni sono importanti. Bisogna stare attenti a dire 'ma tanto per le indagini sulla mafia rimangono', perché a volte si risale all'associazione mafiosa partendo da altri tipi di indagine, da reati minori".

Questa comunque è una perla (casualmente viene da un procuratore di Firenze, ma no voglio fare illazioni). Secondo Quattrocchi allora dovremmo consentire le intercettazioni pure per il furto di caramelle, sia mai che venga fuori una connessione con attività di stampo mafioso....

Ma ti rendi conto delle cose che posti?

Riguardo al resto....sai che ti dico? Continua ad allegare tutti gli articoli pche vuoi, perchè tanto le cose non cambieranno.

 

Le critiche di editori e giornalisti. ll ddl viola "il fondamentale diritto della libertà d'informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo": è l'opinione della Federazione italiana editori giornali e della Federazione nazionale della stampa italiana, che rivolgono un appello congiunto al Parlamento e alle forze politiche affinchè vengano introdotte nel provvedimento "le correzioni necessarie".

Certo, è evidente che chi è abituato ad avvocarsi il diritto di giudicare e di sputtanare la gente pubblicamente mediante titoloni e articoli in prima pagina è critico verso queste norme.

Ma capisco altresì che per interisti e comunisti vari le intercettazioni pubblicabili sui giornali sono l'unica possibilità di successo...

Modificato da paperinik
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Chiudo con un esempio clamoroso ed eclatante: i PM di Napoli chiesero e ovviamente ottennero (i GIP, che sono giudici senza fascicolo, praticamente autorizzano in automatico) le intercettazioni sulle utenze di Moggi, Giraudo e decine di altre persone, configurando il reato di sequestro relativamente all'episodio avvenuto negli spogliatoi a Reggio Calabria (episodio per altro smentito e archiviato). Il tutto perchè per il reato su cui stavano investigando (frode sportiva) non era possibile ricorrere alle intercettazioni. VI SEMBRA UN SISTEMA INVESTIGATIVO ACCETTABILE RISPETTOSO DEI DIRITTI DEL CITTADINO?!?!?!?!

 

Mi pare che sia, esattamente, il "gravi indizi di reato", che non potevano essere perseguiti in nessun caso se non con una confessione di Moggi o Giraudo, e che fu 'aggirata' il tal modo.

 

Scorretto? forse. Ma il reato c'era. Ad oggi, avremmo ancora la 'triade' a farsi i fatti propri, e i giornali non ne avrebbero nemmeno potuto parlare a scanso di galera o multe.

 

Ch ti devo dire? Io e te, che non siamo Mastella, B, Moggi o Giraudo, che vantaggio abbiamo da questa legge? Mio padre pensionato ottantenne, cosa ne guadagna? Il barista qui a fianco che si arrabatta, che guadagna?

 

Poi ti dico, invece, e lo hai scritto anche tu, cosa ci guadagnano i Moggi e i Giraudo.

 

Guardate, se il problema erano i Magistrati protagonisti, la legge bastava farla di un solo articolo: 'E' FATTO DIVIETO ASSOLUTO AI MAGISTRATI DI PARLARE PUBBLICAMENTE DI UNA INDAGINE E\O PROCESSO FINO A SENTENZA DEPOSITATA'.

 

Pena, da definirsi, decidete voi. Ma che questa legge mi protegga di più.... spiacente, non vedo come.

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Capisco che per te Napolitano non è meglio di Scalfaro...ma che ci vuoi fare, ogni tanto un Presidente della Repubblica equilibrato ci vuole.

infatti è talmente equilibrato da essere il presidente della CASTA e non certo ne il presidente dei cittadini o il garante della costituzione

 

Ch ti devo dire? Io e te, che non siamo Mastella, B, Moggi o Giraudo, che vantaggio abbiamo da questa legge? Mio padre pensionato ottantenne, cosa ne guadagna? Il barista qui a fianco che si arrabatta, che guadagna?

loro nulla, chi fa reati a loro danni tantissimo

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