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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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è la mentalità dei cittadini che deve cambiare, se l'italiano rimpara a indignarsi, protestare e cambiare partito laddovè si continua a rubare si smuoverà pur qualcosa.

 

Intanto nell'IDV condannati in parlamento non li ha portati, ne qui ne in europa e questo molti lo hanno visto

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è la mentalità dei cittadini che deve cambiare, se l'italiano rimpara a indignarsi, protestare e cambiare partito laddovè si continua a rubare si smuoverà pur qualcosa.

 

Intanto nell'IDV condannati in parlamento non li ha portati, ne qui ne in europa e questo molti lo hanno visto

 

 

Ma dai non esiste il bene e il male nel mondo e tantomeno in politica!

 

E' il sistema di base che deve cambiare, non possiamo certo cambiare l'uomo semplicemente con il "partito dei giusti", anzi è un discorso molto infantile a meno che qualcuno non creda ancora nella "superiorità antropologica" di una certa parte politica...

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Un bella intervista ad Arturo Parisi sullo stato del PD

 

dal sito de La Stampa

 

Parisi: "Il Pd? Invecchiato precocemente"

«Lo dico con amarezza, è finita una stagione»

Fabio Martini

 

Roma - L’uomo delle eresie si è stancato. Da 15 anni Arturo Parisi lancia e rilancia provocazioni alla sinistra italiana, finendo per dettarne la linea, ma per lui è arrivato il momento dei consuntivi: «Lo dico con sofferenza: una stagione si è conclusa. Fra poco saranno vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino e da quando alla Bolognina Occhetto riconobbe che una fase della storia era finita. Un ventennio, lo stesso termine che usavamo da ragazzi per il periodo fascista. E noi siamo ancora a segnare il passo più o meno sulla stessa mattonella, in attesa che qualcuno ci dia l'avanti marsch! E' per questo che il Pd non è credibile: siamo innanzitutto noi che non crediamo più a noi stessi».

 

Sono le 10 della sera e nel silenzio del suo studio a piazza Santi Apostoli, la piazza dove nel 1996 si festeggiò la prima vittoria dei progressisti nella storia della Repubblica, Parisi ripesca passaggi dimenticati: «Me lo ricordo ancora Veltroni, quando nel 2000 gli proposi di allungare il passo e scioglierci assieme in quel soggetto nuovo che già allora chiamavamo Pd. Tra gli applausi del congresso ci rispose che se volevamo, non avevamo che da accomodarci nella grande casa dei Ds. Ci costrinse così ad attendere per altri 7 anni il futuro, inventandoci la Margherita. E, così, dopo altri 10 anni sprecati, siamo ancora là...». Dottor Stranamore per i detrattori, profeta disarmato per i fans, da anni Parisi contribuisce a trascinare la politica italiana su lidi inediti. Regista dei referendum che affondarono Dc e proporzionale, inventore dell’Ulivo e delle Primarie, da 2 anni è l’unico oppositore dentro il Pd.

 

Il congresso Pd è partito tra le beffe di Grillo, un partito ritratto su se stesso, l’assenza di un'idea di Italia...

«Dobbiamo riconoscerlo: per la prima volta sembra profilarsi una scelta vera, e non la celebrazione di una scelta già presa. Peccato che appaia ancora scelta tra persone e non tra diversi progetti per il Paese. Ma lei pensa che la forza di Obama derivi solo dal fatto di sentirsi scelto dai suoi concittadini? E non anche invece dal sapere il perché lo hanno scelto?».

 

L'unica cosa che conta sembra essere «chi sta con chi»...

«Più che dalle diverse opzioni in campo, molti sembrano essere ossessionati dall’idea di schierarsi con chi vince. Dopo tanto parlare di vocazioni maggioritarie, il congresso del Pd si sta svolgendo secondo le regole del Porcellum: ci sono due coalizioni tipo-Unione. Schierandosi, in qualche modo è possibile “comprarsi” la prenotazione ad un seggio futuro».

 

Per tutti i notabili, la colpa è sempre dell’altro...

«A Veltroni chiedemmo le ragioni delle sue dimissioni, ma non rispose. Sul piano umano mi costò doverglielo contestare. Per la situazione nella quale si era cacciato mi sembrava di sparare sulla Croce rossa. Tuttavia il mancato riconoscimento delle cause del disastro è uno dei fattori principali di debolezza. Spero sia giunto il momento dell’autocritica. Da parte di Franceschini, ma anche per i troppi che, pur avendo condiviso due anni di gestione unitaria, danno ad intendere di aver vissuto altrove. E’ anche questo che ci costringe a vivere nella reticenza: la paura di vedersi contestata l’accusa di corresponsabilità».

 

Nell’inno alla «Giovinezza» di Franceschini, le pare più sorprendente l'oblio dei patron o quel giovanilismo che ha echi in culture autoritarie?

«Questo blablare che confonde i giovani del partito col futuro del'Italia è la spia più sicura della nostra crisi, un aspetto nel quale il Pd è purtroppo in totale sintonia con l'invecchiamento del Paese. E' una crisi che accomuna tutti gli schieramenti interni. Ma stia tranquillo: è un blablare che non ha nulla a che fare con "Giovinezza". Qua non sono i giovani ufficiali che vengono dalle trincee a picchiare sulla porta delle istituzioni, ma troppi maschi già sfioriti che giustamente si lamentano dei tempi di avanzamento della loro carriera. L’Italia ci chiede uomini nuovi, un progetto, una speranza, uno sguardo nuovo».

 

Lo spirito della bocciofila evocato da Bersani?

«Quando l'ho letto è come se l’avessi sentito di persona. Quel bell'accento emiliano che nelle mie orecchie di sardo è da 40 anni la colonna sonora della mia vita. Lo stesso accento che ha addomesticato la ferocia dello stalinismo e ha aiutato a dimenticare il sangue che ha bagnato questa pacifica terra. Io avrei evocato la durezza delle assemblee di condominio ma ognuno è fatto a modo suo».

 

C'è un logoramento di tutta la classe dirigente?

«Sì e mi ci metto dentro anche io, che sono in Parlamento da meno di 10 anni. E una delle origini della crisi sta in quello che con leggerezza chiamiamo nuovismo. Quel fuggire dal passato, senza farci i conti, l’inseguire qualsiasi novità appaia all'orizzonte, cogliendone solo l’apparenza, inseguendo nomi e parole ogni volta applaudite come salvatrici. E’ così che siamo finiti in America. Con la fantasia».

 

Lei di parole nuove ne ha immesse tante: si sente in colpa?

«Dica piuttosto beffato. Pensi alle Primarie. Prima il muro. Poi tutti a gareggiare nell’impadronirsene perché percepivano nella parola una illusoria via di salvezza. Ed ora troppo impegnati con tutta la propria energia a disinnescarle nei fatti».

Modificato da Hicks
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Un bella intervista ad Arturo Parisi sullo stato del PD

 

Lei di parole nuove ne ha immesse tante: si sente in colpa?

«Dica piuttosto beffato. Pensi alle Primarie. Prima il muro. Poi tutti a gareggiare nell’impadronirsene perché percepivano nella parola una illusoria via di salvezza. Ed ora troppo impegnati con tutta la propria energia a disinnescarle nei fatti».[/i]

 

... e se le primarie fossero solo un espediente studiato apposta per tentare di coinvolgere un elettorato spento ed ormai disaffezionato?

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E' il sistema di base che deve cambiare, non possiamo certo cambiare l'uomo semplicemente con il "partito dei giusti", anzi è un discorso molto infantile a meno che qualcuno non creda ancora nella "superiorità antropologica" di una certa parte politica...

 

eh no, il non voto partiti che mandano pregiudicati in parlamento è un ottimo inizio.

 

 

Scusa ma non capisco il tuo ragionamento:

ci sono politici che usano il pubblico per mazzette e raccomandazioni

Allora aboliamo il pubblico o mandiamo un pò di gente in galera?

 

Parisi penso che prima o poi salterà nell'IDV

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eh no, il non voto partiti che mandano pregiudicati in parlamento è un ottimo inizio.

 

Il mandare un pregiudicato, che ha scontato la sua pena, in parlamento non deve solo essere consentito ma è cosa buona e giusta.

 

Sta all'elettore scegliere, non certo al legislatore punire chi ha già esaurito le sue pendenze con la legge.

 

ci sono politici che usano il pubblico per mazzette e raccomandazioni

 

 

Finchè il pubblico sarà così potente è normale che i politici lo usino minimo per una raccomandazione.

 

Tu una raccomandazione per un amico che ha bisogno non la faresti?

 

Inoltre il politico campa di voti esattamente come il privato campa di soldi e, di conseguenza, li gestirà allo stesso modo in cui il privato gestisce i capitali con la sola differenza che il capitale viene investito per dare il massimo utile mentre la logica politica porta solo a spreco e inefficenza.

 

Se, per esempio, "liberalizzassimo" le raccomandazioni rendendole pubbliche e trasparenti sarebbe un passo avanti: voglio vedere chi raccomanda un incapace con il rischio che i suoi errori ricadano sul "mentore"...

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Non lo dico io, la corruzione è come un cancro maligno che parte piccolo e poi, se non è fermato, si mangia tutto; perchè una volta che una persona si è "lasciata andare" tende a considerarlo normale ed a are di peggio. Non è un mistero che dove poliziotti, impiegati, personale pubblico è meno "incline alle bustarelle" ci siano condizioni MIGLIORI per quanto riguarda la possibilità di tenere una impresa, lavorare, vivere.

Spessissimo corruzione diffusa e sottosviluppo coincidono, e la prima causa il secondo, o almno impedisce che finisca.

Non è un caso che la finlandia abbia POCA CORRUZIONE mentre il Botswana ne abbia tanta.

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Non lo dico io, la corruzione è come un cancro maligno che parte piccolo e poi, se non è fermato, si mangia tutto; perchè una volta che una persona si è "lasciata andare" tende a considerarlo normale ed a are di peggio. Non è un mistero che dove poliziotti, impiegati, personale pubblico è meno "incline alle bustarelle" ci siano condizioni MIGLIORI per quanto riguarda la possibilità di tenere una impresa, lavorare, vivere.

Spessissimo corruzione diffusa e sottosviluppo coincidono, e la prima causa il secondo, o almno impedisce che finisca.

Non è un caso che la finlandia abbia POCA CORRUZIONE mentre il Botswana ne abbia tanta.

 

 

Sbagliato, la corruzione cresce con le legislazioni sbagliate, non è un caso che negli stati uniti nella prima metà del secolo scorso, quando erano (prima di fatto e poi in maniera riconosciuta) il più ricco e potente stato del mondo la corruzione aveva raggiunto livelli impensabili.

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Il mandare un pregiudicato, che ha scontato la sua pena, in parlamento non deve solo essere consentito ma è cosa buona e giusta.

eh no perchè quel posto va a persone rispettabili e pulitissime, non "ambigue" non a caso nessuno in europa condanna gente come Carrà o Dell'Utri per dirnè due di ambo gli schieramenti.

 

 

 

Se, per esempio, "liberalizzassimo" le raccomandazioni rendendole pubbliche e trasparenti sarebbe un passo avanti: voglio vedere chi raccomanda un incapace con il rischio che i suoi errori ricadano sul "mentore"...

queste idea mi piace

 

intervista di Beppe grillo al corriere, respinto nelle "primarie"

 

«Questo Pd è la polizza-vita del premier Ma al congresso vi farò una sorpresa»

Il comico respinto dal Pd: «Ho votato Di Pietro: è sempre stato con noi condividendo i nostri obiettivi»

 

 

http://www.corriere.it/politica/09_luglio_...44f02aabc.shtml

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eh no perchè quel posto va a persone rispettabili e pulitissime, non "ambigue" non a caso nessuno in europa condanna gente come Carrà o Dell'Utri per dirnè due di ambo gli schieramenti.

 

 

Allora sono condannati in via definitiva? Se lo sono hanno risolto le loro pendenze?

 

Se si possono essere candidati.

 

A questo punto sta al giudizio dell'elettore scegliere se possono ricoprire una carica, infatti sono liberi cittadini come te e me.

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Una cosa di politica a 360 gradi, per me in Italia ci sono troppe "proibizioni". In molti Paesi come nel nord Europa i reati sembrano meno che da noi, ad es se uno vuole girare nudo pieno di borchie e piercing può farlo (poi però è freddo e non lo fa nessuno), ma se uno piscia per terra la sanzione c'è e pesante. Una cosa che proprio non capisco è la voglia di creare nuove proibizioni che c'è in alcuni comuni tra l'alyro amministrati da partiti che ho votato, come il divieto di "fare massaggi in spaggia", mi sembra una cosa passatemi il termie un pò sclerotica. E' un modo per molti giovani,e non solo, tra l'altro molti dei quali fisioterapisti diplomati, di raggranellare qualche sldo onestamente

, ed ecco che un matusalemme burocratico si sveglia e lo proibisce. I motivi sembrano incredibili, come ad es la possibilità di "fratture vertebrali" o "epidemie"

a Militare ci sono migliaia di regole, ma in spiaggia non siamo a militare, chi va a Militare ha scelto di farlo, e in più lo Stato ha dei limiti, certe cose dovrebbero esserGli proibite come appunto mettere nuove proibizioni con pochi motivi per sussistere.

Modificato da Simone
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Sei così sicuro? Chi non ha le assicurazioni è un conto ma la maggior parte degli americani, che hanno l'assistenza sanitaria, vengono curati e, soprattutto, trattati molto meglio di qualsiasi paziente Italiano.

 

no, non e' cosi- e ho vissuto qualche anno a Washington per poterlo tranquillamente testimoniare. Sul 'trattati molto meglio' credo che anche qui si debba distinguere: io a Bologna ho avuto la sfortuna di avere avuto molti parenti, fra cui mio padre, ricoverati molte volte. E non ho mai, dico mai, avuto motivo di lamentarmi. Poi, l'idiota ci sarà anche in camice, come ovunque.

 

Certo, e il guadagno è cosa buona e giusta e non è questa cosa immorale che anni di morale cattolica, keynesiana e socialista ci hanno voluto far passare.

 

Molto meglio del pubblico dove la principale motivazione è il peso politico, la raccomandazione e il potere/guadagno personale.

 

ma che e' sto pistolotto neocon? certo che il guadagno e' alla base del lavoro dell'imprenditore, ma e' quello, e su questo non ci piove, che impedisce, a parità di risorse, di offrire lo stesso servizio. Altrimenti, appunto, l'imprenditore non farebbe bene il suo mestiere.

 

Io devo ancora capire perchè, e soprattutto perchè ma migliore sanità in Italia c'è dove è possibile la maggior scelta tra SSN e privati.

 

no, e' dove c'e' un controllo maggiore e dove ci sono professionalità migliori. Per la Lombardia il discorso vale, anche se a costi altissimi, per il Trentino no. Per la Sicilia, nemmeno (ma al contrario).

 

Quando non devi rendere conto a niente salvo alla tua appartenenza politica tutto è conseguente, guardate un pò come vi trattano quando vi trovate a dover aver bisogno di un contatto con medici e affini...

 

Dico, ma capisco i responsabili AUSL, ma cosa state cercando di raccontarmi, che TUTTI i medici e gli infermieri sono li in quanto politicizzati?? ma che roba e'?

 

ps: il fatto stesso che PICPUS abbia citato come estremamente positiva la sua esperienza in un ospedale pubblico francese dimostra che il pubblico FUNZIONA. Si tratta di farlo funzionare. Poi lo scandalo avviene sia nel pubblico ch nel privato, gli uomini sono fallaci per natura. Qui si parla di sistema.

 

E riguardo alla sanità americana: ma se tutto funziona cosi' bene, come mai gli ultimi presidenti democratici (e qui la fa la politica in senso stretto) hanno tutti spinto parecchio, pur con risultati discutibili, anche vista la resistenza delle lobby farmaceutiche, sulla rifora della sanità pubblic, che a detta di tutti offre pochi e scarsi servizi?

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...

ps: il fatto stesso che PICPUS abbia citato come estremamente positiva la sua esperienza in un ospedale pubblico francese dimostra che il pubblico FUNZIONA. Si tratta di farlo funzionare. Poi lo scandalo avviene sia nel pubblico ch nel privato, gli uomini sono fallaci per natura. Qui si parla di sistema.

...

Madmike, l'efficienza dell'intera Pubblica Amministrazione o, meglio, del settore pubblico in generale, in Francia, è frutto di un diffuso senso dello Stato inteso, oserei dire, quasi come una religione e che può albergare solo tra i cittadini di una nazione che è tale da oltre un millennio; l'Italia, entità formalmente statuale dal 1861, a mio avviso, sostanzialmente, non ha ancora il più importante dei caratteri distintivi che la possono fare considerare come una nazione: gli italiani!

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ma che e' sto pistolotto neocon? certo che il guadagno e' alla base del lavoro dell'imprenditore, ma e' quello, e su questo non ci piove, che impedisce, a parità di risorse, di offrire lo stesso servizio. Altrimenti, appunto, l'imprenditore non farebbe bene il suo mestiere.

 

E infatti che ho detto? Il guadagno in un regime di concorrenza porta per forza di cose a servizi migliori.

 

Poi qui non c'è niente di neocon, semplicemente le basi del buon vecchio Hayek.

 

Dico, ma capisco i responsabili AUSL, ma cosa state cercando di raccontarmi, che TUTTI i medici e gli infermieri sono li in quanto politicizzati?? ma che roba e'?

 

Se i responsabili sono politicizzati (specie nelle asl) da lì in giù il sistema non funziona.

 

E riguardo alla sanità americana: ma se tutto funziona cosi' bene, come mai gli ultimi presidenti democratici (e qui la fa la politica in senso stretto) hanno tutti spinto parecchio, pur con risultati discutibili, anche vista la resistenza delle lobby farmaceutiche, sulla rifora della sanità pubblic, che a detta di tutti offre pochi e scarsi servizi?

 

Le lobby farmaceutiche spingono fortemente per una sanità pubblica e garantita a tutti, quello che dici tu sarebbe un controsenso assoluto.

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E infatti che ho detto? Il guadagno in un regime di concorrenza porta per forza di cose a servizi migliori.

non è detto, specie in un paese dove il garante è impotente cieco e sordo, si hanno veri cartelli e trust.

 

tornando a prima in nessun paese dell'occidente democratico si candidano pregiudicati, che abbiano pagato o meno, poco importa, corruttori e truffatori non possono sedere nei posti più alti dell'italia, e su questo non cambiero opinione.

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non è detto, specie in un paese dove il garante è impotente cieco e sordo, si hanno veri cartelli e trust.

 

Io ho parlato di concorrenza, è proprio perchè in Italia il politico è mischiato con l'imprenditoria e gli organismi di controllo non sono terzi che non possiamo parlare di un paese liberalizzato.

 

tornando a prima in nessun paese dell'occidente democratico si candidano pregiudicati, che abbiano pagato o meno, poco importa, corruttori e truffatori non possono sedere nei posti più alti dell'italia, e su questo non cambiero opinione.

 

Ripeto: allora si fa una battaglia civile perchè non siano votati.

 

Se io ho pagato il mio debito con la giustizia, come lo stesso Grillo daltronde, posso candidarmi, se l'elettore giudica che non sia adatto non mi vota.

 

Mi sembra democrazia in atto.

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Se io ho pagato il mio debito con la giustizia, come lo stesso Grillo daltronde, posso candidarmi,

uno che è stato 20 anni dentro per mafia può candidarsi? e rappresentare l'italia?

 

Scusa perché nessuno candida condannati in occidente?

rispondimi a questo

 

democrazia deve essere anche regole e restrizioni

 

 

PS

ammirate veltroni, l'uomo che è stato per la sinistra come il meteorite per i dinosauri, l'uomo che ha trasformato il PD in una corrente di forza italia, santificare Craxi il martire della libertà

 

http://www.youtube.com/watch?v=FzLquTXpbNE

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uno che è stato 20 anni dentro per mafia può candidarsi? e rappresentare l'italia?

 

Se i cittadini lo vogliono assolutamente si.

 

Scusa perché nessuno candida condannati in occidente?

 

 

Perchè non li voterebbero.

 

Però qui non vota l'occidente, votano i cittadini Italiani che ti piaccia o no.

ammirate veltroni, l'uomo che è stato per la sinistra come il meteorite per i dinosauri, l'uomo che ha trasformato il PD in una corrente di forza italia, santificare Craxi il martire della libertà

 

Il problema è che la sinistra si scusa e riconosce i meriti di chi gli è avverso con 20 anni di ritardo: l'ha fatto con de gasperi, l'ha fatto con fanfani, andreotti ecc e ora lo fa con craxi.

 

Vedrai che post mortem ammetteranno anche quelli di berlusconi, sempre fuori tempo ovviamente.

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Il problema è che la sinistra si scusa e riconosce i meriti di chi gli è avverso con 20 anni di ritardo: l'ha fatto con de gasperi, l'ha fatto con fanfani, andreotti ecc e ora lo fa con craxi.

eh no, sopratutto con Craxi non lo si può proprio santificare , non dico nemmeno di sparare sui morti, ma un silenzio affinchè l'Italia dimentichi la sua pagina nera sarebbe opportuno.

 

Come si fa a santificare Craxi, dimenticare le mazzette, i conti all'estero, il debito pubblico ecc..

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Diciamo che sono "del mestiere", e la sanità publica ha problemi di ESTERIORITA', ma posso testimoniare che l'impegno da parte di tutti tranne qualche deficient è altissimo. Certo, ci sono stati pessimi episodi, ma non dimentico tutte le volte in cui si è fatto molto per gli sfortunati pazienti.

Le cliniche private hanno l'obiettivo di chiudere il bilancio in attivo, per cui cercano di fare il massimo con il minimo, contando sul fatto che chi non è del mestiere può essere "fregato" con più facilità, e che oggettivamente sono bene organizzate.

Loro ad s lavorano "sul numero", sfruttando i tempi al massimo. Non so se avete sentito parlare del sistema di rimborso DRG (disease related groups): ogni struttura riceve dalle regioni una somma per ogni "prestazione" fatta, siano visite in ambulatorio, intrventi chirurgici, ricoveri ospedalieri. Le cliniche private, organizzate con criterii di efficienza, riescono a fare 2n prestazioni nel tempo in cui il pubblico ne fa n, ecco perchè spesso ci guadagnano, ma a prezzo di lavorare non sempre con le dovute cautele. I turni sono duri- anche se ci sono stipendi in base al tempo lavorato-, i ricoveri brevissimi, e anche se non si dice on sempre va tutto bene.

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Il guadagno in un regime di concorrenza porta per forza di cose a servizi migliori.

 

Sbagliato, e scusa se sono così brutale ma esistono casi ben specifici e limitati in cui questa regola non vale.

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Market_failure

 

In economics, a market failure exists when the production or use of goods and services by the market is not efficient. That is, there exists another outcome where market participants' total gains from the new outcome outweigh their losses (even if some participants lose under the new arrangement). Market failures can be viewed as scenarios where individuals' pursuit of pure self-interest leads to results that are not efficient – that can be improved upon from the societal point-of-view.[1

 

Intendiamoci, l'efficienza del libero mercato è la regola, ma non è una regola assoluta; il sistema sanitario rappresenta una di queste eccezioni.

 

Su wikipedia c'è anche un bell'articolo proprio su quest'argomento: http://en.wikipedia.org/wiki/Health_care_economics

Modificato da Rick86
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Mah io voglio vedere quando un keynesiano mi viene a dimostrare che il mercato fallisce in un regime con regole ripettate, il problema non è mai il mercato ma quando la commistione tra politica, imprenditoria e controllori terzi crea degli squilibri.

 

Per questo motivo trovo assurdo che per fermare questa crisi si prospetta un' ondata di statalismo senza precedenti quando è stato proprio questo a portare alla situazione attuale, anche se sembra paradossale, e invece di migliorare la situazione con l'obanomics, come viene chiamata adesso, stiamo preparando tempi ancora peggiori.

 

@Simone: anche io conosco abbastanza bene la sanità e credo che il tuo discorso sia esatto: in italia si lavora coscienziosamente, il problema è che, specie nel pubblico e, secondariamente, nel privato, in Italia si lavora poco e il servizio che si riesce a dare in questa maniera è insufficente e antieconomico.

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:hmm: Nessuno più chiede articoli di giornali stranieri che parlano di Berlusconi?!?!?! :blink: Come mai?!?!?! Ah già, dimenticavo, solo quelli dove se ne parla male, sono buoni!!! :rotfl::asd:

 

 

Dal link http://www.affaritaliani.it/politica/g8_ec...coni160509.html

 

riporto:

 

 

Miracolo a Londra, L'Economist elogia il Cavaliere

 

Il G8 a L'Aquila è stato un successo. Ad ammetterlo, a denti stretti, è L'Economist nel numero in edicola venerdì 17 luglio. Berlusconi è descritto come un uomo che dispone "o di un angelo custode o di una fortuna del diavolo"

 

Giovedí 16.07.2009 16:47

 

Il G8 a L'Aquila è stato un successo. Ad ammetterlo, a denti stretti, è L'Economist nel numero in edicola venerdì 17 luglio. Berlusconi è descritto come un uomo che dispone "o di un angelo custode o di una fortuna del diavolo". La vigilia del summit, ricorda il settimanale britannico, non prometteva per niente bene. Da un lato lo scandalo delle feste a Palazzo Grazioli e le rivelazioni di Patrizia D'Addario, che agli occhi della stampa estera, avevano seriamente danneggiato la reputazione del Paese e la credibilità del premier. Dall'altro la minaccia di pubblicazione di nuove foto "compromettenti", scattate a Villa Certosa, che però non sono mai uscite. Ma nonostante la strada fosse in salita, il vertice a L'Aquila, iniziato sotto i peggiori auspici, si è chiuso in bellezza.

 

Ma non sono tutte rose e fiori per il premier. Dopo gli elogi, L'Economist spiega però che il successo elettorale del Cavaliere dipende in parte anche dal favore di cui godrebbe il Pdl tra gli elettori che evadono il fisco e che, secondo il settimanale d'Oltremanica, si sentirebbero più protetti con un governo di Centrodestra piuttosto che di Centrosinistra...

 

Die Welt: Berlusconi risorto dalle macerie, amato dagli italiani

 

Il positivo andamento del G8 aquilano consolida la leadership di Silvio Berlusconi e liquida di fatto agli occhi degli italiani le aspre polemiche sulla vita privata del presidente del Consiglio. Gli italiani amano il loro premier per le sue debolezze. E Berlusconi sa con quali trovate conquistarsi la ribalta. Lo scrive Die Welt con grande risalto e il giudizio ha il sapore di una autocritica perché a metterlo nero su bianco è un quotidiano tedesco che nelle ultime settimane si era distinto nell’offensiva di settori della stampa estera contro il Cavaliere. Nella corrispondenza da Roma del giornale berlinese si sostiene che “Silvio Berlusconi è riuscito ad uscire elegantemente dalle macerie delle accuse provocate da montagne di verbosi sospetti che nelle settimane precedenti lo avevano legato e paralizzato al suolo come un piccolo Gulliver”.

 

“Adesso tacciono persino i suoi avversari più chiassosi – prosegue Die Welt – dopo avere visto il loro capo del governo che scherzava con il presidente Barack Obama e con la cancelliera Angela Merkel”. E ancora, di seguito :”Addirittura il critico presidente della Repubblica ha riconosciuto pubblicamente a Silvio Berlusconi che “il vertice è stato un successo per l’Italia e per il premier”. Giorgio Napolitano ha colto volentieri questo successo come l’occasione per sollecitare un clima più civile e un periodo di tregua tra governo e opposizione”. “Le parole di Giorgio Napoletano” troveranno di sicuro un terreno fertile prima delle ferie estive del Parlamento. – commenta Die Welt - Molti critici del capo del governo in questi giorni sono sfiniti non solo dalla prima ondata di caldo di questa estate romana, ma anche dalle proprie continue sconfitte”. “Nonostante tutte le accuse pubblicate fragorosamente, la popolarità reale di Silvio Berlusconi in una larga maggioranza degli italiani è grosso modo inviolata”, afferma ancora il giornale berlinese beatificando ironicamente il Cavaliere con la sottolineatura che l’Italia è un paese “più di santi che di eroi”. E in definitiva, “tutti i santi hanno i loro difetti”.

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