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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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bah... ieri tutti hanno dato spettacolo. davvero un triste teatrino, con Floris che non riesce manco a gestire una bindi "disco rotto mode on", ospiti che non hanno quasi parlato, Casini, poverino, sempre interrotto :asd:

Modificato da vorthex
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Show di Berlusconi ieri sera a Ballarò: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

 

 

Non avevo visto Ballarò dal vivo: grazie per averlo segnalato!

Pietosa la Bindi: me la ricordavo preparata ed intelligente.

Ridicola la De Gregorio che tenta di mettere in bocca a B. il contrario di quello che aveva appena detto e viene subito smentita e zittita.

Berlusconi, come al solito, preciso, chiaro e convinto di ciò che dice: non saprei dire se ha ragione su tutto, ma certamente ne dà l'impressione.

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questo quello che ha detto (da Corriere.it):

 

«L'anomalia italiana non è Silvio Berlusconi, ma sono i pm e i giudici comunisti di Milano che da quando Berlusconi è sceso in politica lo hanno aggredito in tutti i modi. I pm sono la vera opposizione nel nostro Paese». Poi ha accusato Floris per i contenuti del programma e ripete l'attacco già fatto altre volte alla tv pubblica: «Lei fa dei processi pubblici nei miei confronti e senza contraddittorio nella tv pagata da tutti i cittadini. Le ricordo che la televisione non è sua. Ho assistito agli interventi degli esponenti della sinistra, ho assistito al festival delle falsità e della calunnia. La tv pubblica italiana ha una prevalenza assoluta di giornalisti di sinistra e di programmi di sinistra e attacca il governo». Una situazione «unica in tutto il mondo occidentale».

 

E poi ancora: «L'ultimo sondaggio che ho qui davanti a me dice che il governo è al 54%, il presidente del Consiglio è al 68% e il Pd, che è tornato Pci con l'elezione di Bersani, è al 25%».

 

questione-Tremonti («Abbiamo chiarito ogni equivoco con alcuni esponenti del governo e si prosegue con la politica di rigore»), sulla riduzione dell'Irap («Si farà entro i tempi possibili e questo dipende da come si evolverà la crisi»

 

sul caso Marrazzo. «Mia figlia - dice Berlusconi - mi ha detto del video di Marrazzo come parla una figlia al padre. Mondadori l'aveva già rifiutato perché Mondadori non è né Repubblica né l'Espresso. Ho chiamato Marrazzo gli ho dato il numero di telefono dell'agenzia lasciando a lui la libertà di denunciare o meno quello che era successo».

 

a me sembra la solita tiritera, aria fritta come da anni, e l'ultimo passaggio conferma quello che si sa da sempre: e' LUI che controlla Mediaset, Mondadori, e i mezzi di informazione. Altro che figlia al padre.....

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Figurati se un Presidente del Consiglio, che è a capo dei Servizi Segreti, che ha infomazioni da tutti gli organi di sicurezza del paese, viene a sapere da sua figlia del video.

 

IMO, con tutti i problemi di estorsione e ricatto che ha avuto in passato, avrà una rete di scagnozzi che frugano il mondo intorno a lui in cerca di video compromettenti, foto compromettenti, registrazioni compromettenti, ficcanaso, e chi più ne ha più ne metta.

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Figurati se un Presidente del Consiglio, che è a capo dei Servizi Segreti, che ha infomazioni da tutti gli organi di sicurezza del paese, .....

Sono sicuro che, se si rivolge a Putin, quest'ultimo gli mette a disposizione anche i servizi (del successore) del KGB!

insomma, siamo in piena dittatura e B. muove le fila di tutto!

.... chi ci dice che i 4 CC ricattatori non appartengano a nuovi servizi deviati? magari ora li promuovono per meriti straordinari!

Modificato da dindon
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Ospite iscandar
Legolas, con tutto il male (...) che potrei pensare di B, mi rifiuto di considerare veritiera la seconda parte del tuo post: non verso di te, ma per il fatto che, allora si, saremo davvero in piena dittatura.

 

 

ma scusa, già siamo in "Monarchia Costituzionale", perchè quando un parlamento lavora 4 ore in una settimana, perchè non ha su cosa discutere.

Su 36 leggi promulgate, 11 sono proposte dal parlamento stesso e 25 sono proposte dal governo con la tagliola della "fiducia" (o mi fai passare la legge o te ne vai a casa senza soldi), a me viene in mente il regno Siciliano degli Altavilla, che è stato uno dei primi parlamenti del mondo, e dove il re non era eletto per diritto divino/sangue, ma era "ratificato" dal parlamento, certo era una simil buffonata, ma questa ratifica c'era... poi le leggi che il parlamento approvava erano proposte dal re o dal suo consiglio dei ministri, ed il parlamento approvava, sempre per gli stessi timori, andaresene a casa (sottoterra) senza soldi...

Modificato da iscandar
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ma scusa, già siamo in "Monarchia Costituzionale", perchè quando un parlamento lavora 4 ore in una settimana, perchè non ha su cosa discutere.

Su 36 leggi promulgate, 11 sono proposte dal parlamento stesso e 25 sono proposte dal governo con la tagliola della "fiducia" ....

... ma che siano benedette le 25 governative: ad attendere la conclusione della normale attività legislativa parlamentare trascorrerebbero le ere.

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evito di leggere le trollate di dindon, è troppo irritante...

 

quoto madmike su tutto e un plauso alla sua pazienza

Invece beccatevi questo video diffuso dai tg

http://www.ilmattino.it/video.php?id=3400

 

è lo stato che manca...

mentre vi parlo (è quasi sera) sono appena 6 le pattuglie che girano in TUTTA Roma grazie ai tagli

 

atteggiamento poco consono al proseguimento sereno e pacato della discussione. i concetti si possono esprimere in tanti modi, senza essere scortesi. per giunta Dindon non sta trollando +10%

Modificato da vorthex
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Beh allora siamo pronti davvero per la dittatura, Dindon: perche' perdere tempo con un Governo, quando uno da solo puo' fare anche prima e meglio?

 

Non credo che siamo alla vigilia della dittatura, ma è abbastanza evidente che l’iter legislativo parlamentare è troppo lento e complesso e si dimostra inadatto alle necessità di un paese moderno che necessita di un grande rinnovamento delle istituzioni pubbliche: di qui l’uso, non certo illegittimo, della cosiddetta “fiducia” peraltro ben utilizzato anche quando a governare non c’era Berlusconi.

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Ospite iscandar
ma scusa, già siamo in "Monarchia Costituzionale", perchè quando un parlamento lavora 4 ore in una settimana, perchè non ha su cosa discutere.

Su 36 leggi promulgate, 11 sono proposte dal parlamento stesso e 25 sono proposte dal governo con la tagliola della "fiducia" (o mi fai passare la legge o te ne vai a casa senza soldi), a me viene in mente il regno Siciliano degli Altavilla, che è stato uno dei primi parlamenti del mondo, e dove il re non era eletto per diritto divino/sangue, ma era "ratificato" dal parlamento, certo era una simil buffonata, ma questa ratifica c'era... poi le leggi che il parlamento approvava erano proposte dal re o dal suo consiglio dei ministri, ed il parlamento approvava, sempre per gli stessi timori, andaresene a casa (sottoterra) senza soldi...

 

 

mi replico da solo :/

 

La camera dei deputati a casa per 10 gg, lo ha deciso fini PERCHE' NON C'E' NIENTE DA FARE...

 

e poi qualcuno dice che non siamo in monarchia costituzionale, modello Altavilla, anche li il parlamento non era sempre in seduta ma si riuniva alla bisogna

Modificato da iscandar
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"Vogliono far saltare il governo" la sentenza incubo di Silvio

ROMA - Il Cavaliere è giudiziariamente nudo e ha paura. Cancellato dalla Consulta il lodo Alfano, nell'impasse i suoi sono alla disperata ricerca di una leggina che lo liberi dai processi Mills e Mediaset. L'ultimo blitz, appena fresco di ore, per infilare la prescrizione breve nel decreto sugli obblighi comunitari (da martedì in aula al Senato) s'è infranto sui "niet" del Quirinale per la "manifesta eterogeneità della materia". Il premier annaspa. Teme una condanna per corruzione che porterebbe con sé, obbligatoriamente, pure l'interdizione dai pubblici uffici.

Una situazione insostenibile che il Colle, per primo, non potrebbe ignorare. Per questo ormai il refrain del Cavaliere è sempre lo stesso: "Non mi faranno fare la fine di Craxi. Una condanna sarebbe un sovvertimento della volontà del popolo". E per questo, giusto negli ultimi giorni, sta di nuovo pensando di esibirsi in uno speech alla Camera in occasione della riforma sulla giustizia. Un discorso "alto", ma in cui troverà posto anche un'apologia contro "i giudici che mi perseguitano dal '94, da quando sono sceso in politica".

 

Si proclama "innocente", a parole dice di voler "affrontare i suoi giudici", ma ha paura del giudizio, dello stillicidio settimanale delle udienze, dell'impatto mediatico che comunque, con lui o senza di lui in aula, il dibattimento avrà sulla gente. Il caso Dell'Utri insegna. Per questo dà mandato al suo avvocato Ghedini di cercare a ogni costo una soluzione parlamentare che azzeri i processi. Stavolta senza sbagli. Da un lato, ancora in questi giorni, ha ripetuto ai suoi: "Dimostrerò "per tabulas" la mia totale estraneità alle accuse che mi contestano. I miei legali hanno le carte per spiegare al centesimo il passaggio di quei 600mila dollari da Attanasio (l'armatore napoletano che secondo l'avvocato londinese gli avrebbe versato il denaro, ndr.) a Mills". Ma, del pari, la sfiducia verso i giudici di Milano è totale: "Lì ho sempre trovato gente ostile e, anche se non c'è più quella Gandus a presiedere il tribunale, non mi posso di certo fidare".

 

Ed ecco allora l'affanno per trovare una leggina che cozza contro gli ostacoli frapposti da Fini e dal Quirinale. L'ultima chance è andata in fumo tra mercoledì e venerdì pomeriggio. Sembrava quasi fatta per la prescrizione breve studiata da Ghedini. Col taglio del quarto di pena in più frutto degli "atti interruttivi", il reato di corruzione si cancellerebbe in otto anziché in dieci anni. E dunque il processo Mills salterebbe. Ma serve una legge in tempi brevissimi. Pensano di infilare la norma, che è già pronta, nel decreto sugli obblighi comunitari che da martedì prossimo è in aula al Senato. Berlusconi è talmente convinto che l'operazione riesca che i suoi ministri più fedeli ne parlano in giro come di una cosa fatta. E invece il finiano Andrea Ronchi, il ministro per le Politiche comunitarie cui fa capo il decreto, fa saltare il piano. "Sono stato rigorosissimo. C'è stata una moria di emendamenti. Sono entrati solo quelli che hanno stretta attinenza con la materia comunitaria del decreto. Cosa c'entra la prescrizione lì dentro? Assolutamente nulla. Il capo dello Stato ci avrebbe sicuramente bocciato il decreto".

 

Berlusconi s'infuria e legge l'ostacolo come l'ennesimo tentativo dei finiani di disarcionarlo dopo gli ostacoli di Giulia Bongiorno sulle intercettazioni e la blocca-processi. Ma stavolta anche da Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, arriva uno stop. Niente da fare, c'è troppa disomogeneità tra il decreto e la prescrizione. I sondaggi di palazzo Chigi con il Colle danno un esito negativo, Napolitano non firma decreti palesemente eterogenei, ha già messo più volte in guardia il governo. Non resterebbe che lo scontro aperto: il presidente non firma il decreto, lo rinvia alle Camere, la maggioranza lo riapprova. Ma le conseguenze di un simile conflitto sono troppo pericolose. Gianni Letta non se la sente e decide di soprassedere. Venerdì pomeriggio, quando la commissione chiude il testo, l'emendamento sulla prescrizione non c'è, né sarà presentato in aula. Sulla prescrizione prevale l'ipotesi di un disegno di legge autonomo che di necessità non potrà correre veloce come il decreto.

 

A questo punto per Berlusconi non resta che la strategia mediatica: sminare l'effetto di una condanna bollandola in anticipo come una persecuzione delle toghe. "Gli italiani comprenderanno che è solo una montatura politica per far saltare un governo che gode della fiducia della stragrande maggioranza degli elettori". Un copione che il Cavaliere conosce a memoria e che ha iniziato a recitare martedì scorso nella telefonata a Ballarò.

 

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/p...-quirinale.html

Sta cercando in tutti i modi di evitare i processi a cui legittimamente deve rispondere.

Modificato da -{-Legolas-}-
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Sfido chiunque a difendere un uomo in una carica pubblica, che paga e mente sotto ricatto per coprire una sua zozzeria e tenersi la poltrona.

 

Marrazzo avrebbe fatto bene a sparire, ed infatti l'ha fatto.

 

Lui ha capito e s'è ritirato. Adesso spero ben che facciano tutte le indagini del caso, senza depenalizzazioni, o indecenti decorrenze dei termini.

 

Sacrosante parole!

Su Repubblica http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/c...zo-verbali.html la nuova versione dei fatti fornita da Marrazzo: chi gli crede?

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Non importa credergli o no: la realtà dei fatti verrà accertata dalla Magistratura, e se ci sono dei reati verranno perseguiti.

 

Da Cittadino, e' importante, per me, che non ricopra più la carica pubblica che ricopriva, in quanto persona ricattabile e ricattata per il tenore di vita che conduceva, il che lo faceva un pessimo amministratore, soggetto, potenzialmente, a ricatti di ogni genere.

 

Ogni riferimento ad altri personaggi NON e' casuale.

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Ospite iscandar

«Via il crocefisso dalle scuole» E il governo presenta ricorso

http://www.corriere.it/cronache/09_novembr...44f02aabc.shtml

 

Era ora, sentenza sacrosanta.

 

 

a parte che il termine "sacrosanta" in questo contesto mi sembra improrpio, ricordatevi che la "cultura occidentale" è una cultura di matrice cattolica...e levare il crocefisso dalle classi è un po' come lavare la foto di mamma dal como', sarei, inltre, cusrioso di sapere ch ereligione professa la signora o se è atea (altra forma di religione)

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"cultura occidentale"

 

ma anche no: Il concetto di Occidente, storicamente, si forma in coincidenza con l'inizio della cosiddetta modernità, cioè tra il XV e il XVI secolo, in concomitanza con le grandi esplorazioni geografiche e con l'inizio della penetrazione europea oltreoceano.

 

Il concetto di Occidente, in questo periodo, va sostituendo quello medioevale di Cristianità, entrato in crisi in seguito alla Riforma protestante.

 

Nel corso dei secoli successivi il concetto di Occidente è stato vissuto in contrapposizione al relativo concetto di Oriente, quest'ultimo identificato via via con diverse entità: le civiltà dell'Asia Orientale (India, Cina, Giappone), l'Islam, l'Impero Ottomano, e così via.

 

Se poi vogliamo ancora fare finta di essere nel medioevo, facciamo pure. Ma mi pare che nell' "occidente" vi siano vaste aree (la Scandinavia, il Regno Unito, la Germania, L'Olanda...) che sono o protestanti, o quello che vogliono, e che il crocefisso esposto non ce l'hanno, senza per questo sentirsi sradicati dall'Occidente. Come, credo, la signora Finno-Italiana che ha dato il via a questo caso.

 

Mi sa che subìte un po troppo l'influenza del Vaticano.

 

Saremmo uno stato laico, fino a prova contraria, non confessionale.

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Il flop delle ronde. Sei richieste in tutta Italia

Sicurezza, tre mesi dopo il decreto Maroni solo sei richiestedi autorizzazione. I sindacati di polizia: "Fallimento annunciato".

 

Pochi volontari sulle strade flop delle ronde fai da te

 

ROMA - Ronde, chi le ha viste? A circa tre mesi dal decreto Maroni che ha messo in regola "i volontari per la sicurezza", le richieste di iscrizione alle prefetture locali sono vicine allo zero. Per la precisione sono sei: tre nella provincia di Roma, una a Milano, un'altra a Treviso, l'ultima a Bolzano. Nel resto d'Italia, i rondisti restano invisibili. "Non ci risultano in effetti molte richieste dal territorio", conferma Giuseppe Forlani, presidente del sindacato dei prefetti, mentre i sindacati di polizia già festeggiano "il flop annunciato".

 

Il decreto Maroni, firmato l'8 agosto scorso, mira a regolamentare il fenomeno delle ronde fai da te, prevedendo appositi albi presso le prefetture e rigidi requisiti per gli aspiranti volontari. Come è andata? Se prima del decreto attuativo, una rapida fotografia del territorio nazionale censiva circa 70 ronde attive (17 solo in Lombardia, 10 in Veneto), a quasi tre mesi dall'entrata in vigore delle nuove regole sono soltanto sei le associazioni di "osservatori volontari per la sicurezza" che hanno chiesto il riconoscimento ufficiale a sindaco e prefetto.

 

In testa c'è Roma: secondo i dati della Commissione sicurezza urbana del comune capitolino sono infatti ben tre le domande giunte per l'iscrizione nell'albo delle ronde. Milano, città degli storici City Angels, si deve invece accontentare di una sola richiesta, quella dell'associazione poliziotti italiani: un gruppo di agenti in congedo che già da un anno presidia le periferie della città e, nelle ore serali, la metropolitana. Una domanda è arrivata a Treviso (dal comune di Oderzo), un'altra a Bolzano, da parte dei Rangers della città. E nel resto del Paese? Zero domande.

 

"È prematura ogni valutazione - sostiene Giuseppe Forlani, prefetto a La Spezia e presidente dell'Associazione sindacale dei funzionari prefettizi - ma va detto che per ora le richieste dal territorio sono vicine allo zero. Il decreto è nato per regolamentare un fenomeno in corso, tenendo saldo il principio che non ci può essere alcuna sovrapposizione con le funzioni della polizia di Stato". Forlani conferma che "neppure a La Spezia abbiamo ricevuto richieste di iscrizione negli albi della prefettura, ma c'è ancora tempo e sarà interessante vedere se il decreto riuscirà alla fine a intercettare il fenomeno". Insomma, il rischio è che molte ronde già attive non chiedano un riconoscimento ufficiale, ma continuino ad agire informalmente sul territorio.

 

I tecnici del Viminale invitano però a non trarre valutazioni definitive, perché "il regolamento sulle ronde prevede una fase transitoria di sei mesi, fino all'8 febbraio prossimo, che consente alle associazioni di volontariato già esistenti di continuare a svolgere le attività di sorveglianza senza necessità di iscrizione. L'effettivo contributo delle nuove associazioni quindi potrà essere calcolato e giudicato soltanto tra qualche mese".

 

Non solo. "Gli osservatori volontari - spiegano dal ministero dell'Interno - non potranno comunque svolgere la loro attività senza aver sostenuto un corso di formazione. Saranno poi i sindaci, ai quali le nuove norme riconoscono poteri di sicurezza urbana, a proporre al prefetto l'impiego delle associazioni che si saranno iscritte negli appositi elenchi".

 

"Assistiamo a un flop annunciato". I sindacati di polizia non hanno però dubbi e non nascondono la loro soddisfazione per il mancato assalto alle prefetture da parte delle aspiranti ronde. "È una buona notizia - sostiene Claudio Giardullo, segretario nazionale della Silp Cgil - ed è la dimostrazione che hanno funzionato i due divieti inseriti nel decreto: nessun finanziamento privato, né collegamento con formazioni politiche. Tentazioni, invece, che sono ben presenti tra gli aspiranti rondisti". "La Carta costituzionale - osserva Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell'associazione nazionale funzionari di polizia - rispecchia quello che è il sentimento più profondo degli italiani, ovvero che la sicurezza non può che essere affidata allo Stato".

 

Repubblica - 04/11/2009

E intanto tagliamo i fondi alle forze dell'ordine ...

Modificato da typhoon
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"cultura occidentale"

 

...

 

Io terrei presente che c'è molta più gente che ritiene il crocefisso innocuo, dal punto di vista religioso e storico, e normalmente sono persone che non si vanno a lamentare a Strasburgo.

 

Questa volta sono d'accordo con la Gelmini.

Modificato da -{-Legolas-}-
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