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Fondi neri Mediaset: la Svizzera sta per aprire un'inchiesta per riciclaggio

Indagini per l'ipervalutazione di diritti tv di film Usa. Nel 2005 congelati conti per 150 milioni di franchi

 

BERNA - Per quattro manager Mediaset in Svizzera la prossima settimana sarà aperta un'inchiesta formale per riciclaggio di denaro. Lo riporta l'agenzia Ap. Lo scorso 2 settembre i pm svizzeri hanno chiesto all'ufficio federale delle inchieste di aprire il procedimento, ha detto all'agenzia di stampa Walburga Bur, portavoce del ministero della Giustizia. I quattro manager sono accusati di riciclaggio di denaro in relazione a un'inchiesta sulla sovravalutazione di film e diritti tv. L'inchiesta è in pratica un filone di quella di Milano, secondo la quale Mediaset ha acquistato dal 1992 al 1999 diritti tv a prezzi gonfiati di film americani. Secondo l'inchiesta italiana le accuse sono di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio. L'inchiesta ha per oggetto fondi di Mediatrade spa, la società che dal 1° febbraio 1999 aveva sostituito Mediaset e la maltese Ims nell’acquisto dei diritti tv tra Los Angeles e Lugano dal 2000 al 2002, quindi anche quando Berlusconi (dal 2001) era presidente del Consiglio. La Svizzera nel 2005 ha congelato conti bancari per oltre 150 milioni di franchi svizzeri e iniziato una propria indagine su quattro manager Mediaset.

 

http://www.corriere.it/politica/09_ottobre...44f02aabc.shtml

Modificato da typhoon
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Il Lodo Alfano e' stato bocciato.

 

E adesso?

 

Onde evitare che ci si spari con in questi giorni (verbalmente parlando) ed evitando anche canzoncine e frasi più consone ad un regime sudamericano e a quello nord coreano che non a una democrazia occidentale, il problema della 'tutela' delle alte cariche delo Stato nel periodo di permanenza in carica, si pone.

 

Ovvio che e' impensabile una legge, come quella precedente, che in sostanza impediva (solo per uno) che venisse fatto qualsivoglia processo.

 

In soldoni, per me sarebbe corretto:

 

- la sospensiva dei procedimenti a carico, prevedendo pero':

1) una lista di reati 'coperti', non tutto (come invece era previsto ora), per gli altri reati invece la copertura non vale

2) non deve arrecare danni a terzi

3) il congelamento sine die dei termini di prescrizione

4) il completamento naturale del processo quale condizione per poter ricoprire qualsiasi carica pubblica successiva.

 

che dite?

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sconfessa il pronunciamento della stessa corte di appena 4 anni

 

perchè?

 

E comunque: il problema c'e', e anche per gran parte per colpa del Premier. E va affrontato.

 

Di certo c'e':

 

- non verrà concessa alcuna impunità, come espressamente richiesto da B

 

- il problema della governabilità esiste.

 

Quindi?

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Perchè? Perchè 4 anni fa avevano escluso esplicitamente il ricorso ad una legge di rango costituzionale e quest'anno trasformano questo nell'argomento principe della bocciatura facendo, tra l'altro, fare una figura da idiota al povero Napolitano che ha promulgato la legge adducendo come motivazione proprio la pronuncia della corte del 2004.

 

Il problema è che in Italia nel tifo da stadio in cui si è trasformata la politica, ormai non per qualcosa ma sempre contro qualcuno (da entrambe le parti sia chiaro), questi particolari sfuggono e gli unici commenti che si vedono in giro sono o "berlusconi in galera" o "berlusconi è un santo" quando qui è in atto un conflitto istituzionale molto più grave di tutti i berlusconi del mondo.

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A tutti coloro che si divertono ad osservare il teatrino della politica nazionale, la decisione della S.C. offrirà nuove emozioni: personalmente sono davvero lieto dell'oriantamento espresso in quanto spingerà la maggioranza ad operare quella rivoluzione increnta che gli italiani attendono da tanti anni.

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1) La Corte Costituzionale non ha fatto nessun dietrofront.

Il lodo Schifani era già in contrasto con l'art. 3 (principio di uguaglianza) e la stessa cosa è per quello Alfano. Quest'ultimo si è limitato a eliminare, tra le quattro più alte cariche, quella del presidente della Consulta. Si tratta in questo caso dell'unico rilievo accolto, posto che questa carica non può essere assimilabile a quelle politica.

La precisazione che occorra una legge costituzionale è del tutto ovvia e lo era anche prima. Si tratta di una puntulizzazione con la quale i giudici hanno bacchettato il Legislatore di avere riproposto la stessa legge nel giro di di 5 anni.

A parte questo, è accaduto numerose volte che la Corte abbia mutato indirizzo, spesso in modo più rigido, in ossequio ad altri filoni dottrinali o in virtù del mutato contesto storico di riferimento.

 

2) La Corte non è di sinistra.

Ogni anno la corte boccia, in tutto o in parte, diversi tipi di leggi ma mai nessuno si è sognato di dire che essa sia di destra solo perché ha bocciato una legge regionale delle Marche, governate dalla sinistra.

E' composta da insigni giuristi, che già vivono del loro lavoro, e che non potevano s*******rsi per compiacere qualcuno. Pena la perdita dalla loro credibilità, dunque del mestiere.

 

3) Questo tipo di immunità non esiste nel mondo occidentale.

I continui riferimenti all'esperienza francese, oltre a connotare le scarse competenze comparatiste di chi parla, non sono sovrapponibili all'ordinamento italiano perché si tratta di due sistemi diversi (rispettivamente semi-presidenziale e parlamentare).

Se ci vogliamo accostare a qualuno altro, il sistema di riferimento è quello inglese (dal quale il nostro è mutuato): l'immunità spetta al sovrano o al suo corrispettivo del presidente della repubblica (che da noi è contenuta nella Costituzione).

 

4) La sola firma del presidente della repubblica non è nulla.

Il fatto che il presidente firmi la legge non significa che essa sia rispettosa della costituzione e dunque non soggetta a sindacato.

Si tratta della argomentazione più scadente, giacché una legge è tale solo se firmata dal presidente. Se non lo è la Corte non potrebbe neppure sottoporla al suo sindacato (e infatti si dice che la Consulta sia proprio "giudice delle leggi") perché non è stata promulgata.

Il presidente può sicuramente respingere una legge non conforme alla costituzione (ma solo per una volta), motivando adeguatamente alle Camere. Il suo è un po' come una sorta di controllo preventivo, dopo la competenza è solo della Consulta.

 

http://www.art17.it/forum/showthread.php?t=3960&page=2

 

Napolitano di sinistra?

Così bacchetta il peggior presidente della repubblica dalla sua fondazione che l'ha protetto sempre e comunque, e firmato tutto con una complicità inritante e rivoltante?

 

la norma era palesemente incostituzionale.

 

Rileggetevi l'art 3

 

Napolitano si dise sorpreso... e c'era chi si lamentava di Ciampi Oh Dio

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Quindi in base all'articolo tre della costituzione l'articolo 68 della stessa, poi emendato, è di fatto incostituzionale, di conseguenza è incostituzionale la costituzione stessa dalla sua promulgazione.

 

Interessante se fosse così, peccato che gli articoli siano studiati per avere un certo range di flessibilità e la corte lo sapeva bene nell'esatto momento in cui ha espresso una sentenza di fatto politica nel contenuto.

 

Un interpretazione del genere la danno i pacifinti quando adducono l'articolo 11 come scusa per contestare le missioni all'estero, peccato che nessuno le abbia mai dichiarate incostituzionali.

A tutti coloro che si divertono ad osservare il teatrino della politica nazionale, la decisione della S.C. offrirà nuove emozioni:

personalmente sono davvero lieto dell'oriantamento espresso in quanto spingerà la maggioranza ad operare quella rivoluzione increnta che gli italiani attendono da tanti anni.

 

E tu credi davvero che riusciranno a fare qualcosa? Molto più facile che berlusconi venga incolpato per il genocidio degli armeni...

Modificato da Dominus
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e perch' non dovrebbero? questo governo ha davanti ancora 3 anni, una maggioranza parlamentare bulgara, si metta a lavorare, come dicono sempre che fanno, e vediamo.

 

Qui mi sa che mescoliamo un po troppo il Governo e B, esattamente come fa lui.

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l'articolo 68 della stessa, poi emendato, è di fatto incostituzionale, di conseguenza è incostituzionale la costituzione stessa dalla sua promulgazione.

 

dominus il punto era infatti che se volevano derogare alla cost .it dovevano usare una legge costituzionale ex art. 138 cost .it

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dominus il punto era infatti che se volevano derogare alla cost .it dovevano usare una legge costituzionale ex art. 138 cost .it

 

 

E perchè la stessa corte nel 2004 ha escluso che si dovesse ricorrere ad una legge di rango costituzionale?

 

Perchè la stessa corte ha fatto fare la figura dell'idiota a napolitano che, in mezzo ad una valanga di polemiche, ha promulgato il lodo basandosi proprio su quella sentenza del 2004 sul lodo schifani (ex lodo maccanico)?

 

E, soprattutto, perchè dal 2004 al 2009 l'interpretazione della costituzione cambia?

 

A me viene il sospetto che ci sia dolo dietro, purtroppo sarebbe l'ennesima volta che la magistratura emette sentenze politiche, inoltre, come al solito, alcune tempistiche sono sospette.

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E perchè la stessa corte nel 2004 ha escluso che si dovesse ricorrere ad una legge di rango costituzionale?

 

perché è un ovvietà ; è come nell' esercito : un sott.ufficiale non può contraddire un ordine di un ufficiale , serve un contrordine di un altro ufficiale , visto che il legislatore ordinario persevera nell' errore gli si spiega come ottenere il risultato in maniera corretta (infatti la consulta nulla può in caso di lex costituzionale )

 

comunque nella sentenza sul lodo schifani maccanico la corte già disse :

 

Né va omesso di considerare che il principio di eguaglianza rientra tra i principi fondanti della Carta costituzionale, derogabile solo dalla stessa Costituzione o con modifiche costituzionali adottate ai sensi dell'art. 138 Cost., come risulta confermato dal fatto che tutte le prerogative riguardanti cariche o funzioni costituzionali sono regolate da fonti di tale rango (artt. 90, 96 e 68 Cost. ed art. 3 della legge costituzionale 9 febbraio 1948, n. 1, che ha esteso ai giudici costituzionali le immunità accordate ai parlamentari dall'art. 68, secondo comma, Cost., nel testo allora vigente

 

questo nel ritenuto in fatto poi non esteso nelle motivazioni perché si è ritenuto che altre già cause fossero sufficienti a far cassare la legge

 

Resta assorbito ogni altro profilo di illegittimità costituzionale.

qui il testo integrale della sentenza lodo schifani maccanico

 

 

 

e , soprattutto, perchè dal 2004 al 2009 l'interpretazione della costituzione cambia?

 

la sentenza sembrerebbe confermare la giurisprudenza precedente ,dico sembrerebbe perché le motivazioni non sono ancora state depositate questo discorsi sono ancora prematuri in effetti . dal 2004 al 2009 è cambiata la composizione della corte cost diversi persone quindi con una diversa sensibilità e diverse vedute

 

 

Perchè la stessa corte ha fatto fare la figura dell'idiota a napolitano che, in mezzo ad una valanga di polemiche, ha promulgato il lodo basandosi proprio su quella sentenza del 2004 sul lodo schifani (ex lodo maccanico)?

 

non é la stessa corte come già detto .Il capo dello stato rinvia alle camere solo le leggi palesemente incostituzionali ; sindacati più approfonditi sono competenza della corte . Napolitano ha solo controllato che la legge non fosse fotocopia di quella già cassata , non era suo compito dover escludere un ulteriore giudizio negativo sulla corte .

il fatto che il PdR promulghi una legge senza rinviarla alle camere non vuol dire che quella legge è virtualmente insindacabile ,TUTTE le leggi che sono oggetto di sindacato di costituzionalità sono state promulgate dal PdR

Modificato da cama81
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la sentenza sembrerebbe confermare la giurisprudenza precedente ,dico sembrerebbe perché le motivazioni non sono ancora state depositate questo discorsi sono ancora prematuri in effetti . dal 2004 al 2009 è cambiata la composizione della corte cost diversi persone quindi con una diversa sensibilità e diverse vedute

 

Questo potrebbe andar bene in un regime di common law, che io per certi versi auspico, ma visto che il nostro diritto è continentale non posso accettare certi cambi di interpretazione da parte di un giudice in appena 4 anni perchè equivale a prendersi un potere che assolutamente non gli compete.

 

non é la stessa corte come già detto .Il capo dello stato rinvia alle camere solo le leggi palesemente incostituzionali ; sindacati più approfonditi sono competenza della corte . Napolitano ha solo controllato che la legge non fosse fotocopia di quella già cassata , non era suo compito dover escludere un ulteriore giudizio negativo sulla corte .

il fatto che il PdR promulghi una legge senza rinviarla alle camere non vuol dire che quella legge è virtualmente insindacabile ,TUTTE le leggi che sono oggetto di sindacato di costituzionalità sono state promulgate dal PdR

 

Ok ma la situazione è questa:

 

-La corte respinge una legge simile per una serie di motivi

 

-Il parlamento legifera cambiando la legge secondo le osservazioni della corte

 

-Il presidente della repubblica giudica idonea la legge perchè rispetta quanto detto dalla corte al punto uno

 

-La corte trova da eccepire in argomenti che qualche anno prima andavano bene

 

E si ritorna punto e da capo.

 

Sinceramente vedo un corto circuito, a esser gentili, dietro tutto questo, un conflitto istituzionale.

 

Se la corte fa delle osservazioni e il parlamento agisce di conseguenza allora deve ratificare queste decisioni, se la legge non doveva essere di rango costituzionale nel 2004 allora non deve esserlo neanche nel 2009 sennò a sto punto introduciamo il diritto consuetudinario con, però, tutti i pesi e contrappesi del caso.

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Questo potrebbe andar bene in un regime di common law, che io per certi versi auspico, ma visto che il nostro diritto è continentale non posso accettare certi cambi di interpretazione da parte di un giudice in appena 4 anni perché equivale a prendersi un potere che assolutamente non gli compete.

 

interpretare una legge significa comprendere il suo significato a partire dal testo usando gli stumenti della logica e dell'intelletto senza andare contro il significato letterale , persone diverse avranno sempre interpretazioni diverse anche in un sistema di civil law .

l' espressione ''giudice bocca della legge '' è una favola dei rivoluzionari francesi dovuta al fatto che i giudici erano in massima parte nobili

 

la giurisprudenza non è una scienza esatta in cui 2+2=4 , non foss' altro che le leggi generali e astratte devono essere applicate in casi specifici . la vera differenza tra noi e i common lawer è questa : loro hanno leggi molto dettagliate per casi molto specifici per cui quando il giudice si trova di fronte un caso nuovo è libero di creare una nuova norma per giurisprudenza , noi invece siamo costretti a cercare la legge adatta per il nostro caso ed anche quando la fattispecie è totalmente nuova dobbiamo rimanere sempre entro i margini della legge che regola il caso che più ci si avvicina .

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quoto Cama81 in toto, chiaro e condivisibile. Peraltro ha pure riportato il ritenuto in fatto della precedente sentenza che lasciava intendere la necessità di una legge costituzionale (quindi non era affatto esclusa la necessità del ricorso alla legge costituzionale...). L'accostamento tra uno dei principi fondamentali (Art.1-12) a un articolo, il 68, che costituiva e costituisce una speciale fattispecie di garanzia (e appunto per questa inserita nella Costituzione) non mi pare molto calzante. Infine la Corte, nei suoi componenti, è mutata per 9/15 (forse di più...) rispetto alla precedente sentenza sul Lodo Schifani-Maccanico, è normale che ogni giudice porti con sè interpretazioni giuridiche più o meno differenti...

 

Dominus ha scritto: "Se la corte fa delle osservazioni e il parlamento agisce di conseguenza allora deve ratificare queste decisioni", purtroppo o per fortuna non è così, la Corte deve solo giudicare l'aderenza o meno della legge al dettato costituzionale, se il Legislatore facesse una legge che non presenta dubbi di legittimità costituzionale evidentemente non si aprirebbe nemmeno la procedura incidentale di ricorso alla Corte.

Oggettivamente si dà e si è dato mediaticamente alla Corte Costituzionale un peso eccessivo, quando di fatto la suprema corte non fa altro che valutare il rispetto della Carta su cui si regge la Repubblica...se il Legislatore vuole cambiare la Costituzione c'è la prevista procedura aggravata ex Art.138. e la Corte, da quel momento, giudicherebbe le leggi sulla base del testo costituzionale innovato, come ovvio che sia.

La funzione nomofilattica attiene semmai alla Corte di Cassazione...

Modificato da Montgomery
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corretto, dovevate leggere le boiate di Galli della Loggia, un'altra editorialista all'italiana sul voltafaccia inesistente della Consulta.

 

Perchè gli editoriali li scrivono sempre i tuttologi del nulla? incapaci prezzolati e asserviti poi?

 

su l'art 3 non solo non è flessibile come gli altri ma...

 

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

si propone di andare in senso inverso al lodo salva Silvio.

intanto per il suo complice Mills si avvicina la sentenza d'appello.

 

La corte giudicante della seconda sezione penale, presieduta da Flavio La Pertosa, prende atto. Se non ci saranno sorprese come la richiesta di nuove prove, la sentenza d'appello è prevista per martedì 27 ottobre. Il 15 ottobre toccherà alle difese chiedere l'assoluzione dell'imputato, prima della camera di consiglio.

 

Il lodo criminale e incostituzionale ha avvicinato la prescrizione di un anno.

C'è la farà a salvarsi con la prescrizione anche sta volta?

Avremo solo Mills condannato in via definitiva?

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Ospite iscandar

Ieri ho sentio che il parlamento la settimana scorsa ha lavorato soltanto 4 ore, e che, fino ad ora ha promulgato soltanto 11 leggi partorite da lui, mentre il governo ha richiesto 25 volte la fiducia per far promulgare leggi scritte da lui.

 

precisando che se ci fosse stata "la sponda opposta" al governo avrei fatto la stessa considerazione, ho pensato:

 

che bello siamo già sulla buona strada per diventare una monarchia, infatti mi è venuta in mente la monarchia Altavilla in Sicilia, per chi non lo sapesse, il parlamento siciliano è uno dei più antichi del mondo, credo sia coetaneo di quello inglese, guarda caso due nazioni conquistate dai Normanni, in cui il re, o il suo consiglio, scriveva le leggi ed il parlamento, composto dai baroni, prelati ed altri notabili, ratificava o per interesse o per paura.

 

sarebbe contento il Vico, "corsi e ricorsi storici" (spero di aver ricordato bene la citazione)

 

Saluti

Modificato da iscandar
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Bossi può insultare l'inno quando e come vuole e i suoi criticano timidamente ...

 

Ma quando uno spot lo omaggia ...

 

http://www.youtube.com/watch?v=EQjQrv76Xh0...yer_profilepage

 

Gli stessi alleati alzano gli scudi ...

 

http://www.valdelsa.net/det-cy48-it-EUR-33878-.htm

Modificato da typhoon
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Intanto in mezzo ai vari "mafiosi, ladri ecc" passa inosservata la vera schifezza della politica italiana, un nuovo baraccone statale che promette di farci riprovare di nuovo tante belle sensazioni.

 

Giulio Tremonti ha ottenuto in consiglio dei ministri il via libera per il ritorno al passato: quello privo degli orridi “mercatisti” che tanto detesta, ma affollato dei fantasmi dei disastri statali nel Meridione d’Italia. La Banca del Mezzogiorno arriverà al voto in Parlamento nei prossimi giorni e già Tremonti si sta impegnando in acrobazie verbali per deviare le perplessità in materia. Il primo scoglio da superare è evidente: già il nome, Banca del Mezzogiorno, evoca la sciagurata esperienza della Cassa del Mezzogiorno, un vero buco nero capace di inghiottire migliaia di miliardi delle vecchie lire, lasciando in eredità impianti industriali cadenti, devastazione ambientale e disagio sociale. Il risultato dell’intervento nel Mezzogiorno tramite la Cassa era una tragedia evitabile: Luigi Einaudi fece notare per tempo che sarebbe stato molto meglio favorire la vocazione turistica ed agroindustriale del Sud d’Italia, invece d’incentivare un processo d’industrializzazione pesante per cui le regioni meridionali non avevano i vantaggi comparati di altre zone dello Stivale. Luigi Einaudi, varrebbe notarlo, non era un inascoltato accademico, ma un economista ed opinionista di fama europea e fu Presidente della Repubblica; la scelta per la strada peggiore non fu quindi inevitaible o frutto d’ignoranza. La nuova Banca del Mezzogiorno è un’altra evitabile tragedia, se soltanto questo governo ricordasse le parole di uno dei suoi padri nobili.

 

STATALE O PARASTATALE? - Secondo il ministro, non si tratterebbe di una banca statale, ma di un’istituzione “disegnata dallo stato” , ed affidata ai privati. Purtroppo non si vedono al momento soggetti privati con un minimo di entusiasmo per il progetto: nonostante le agevolazioni fiscali che vengono promesse alla nuova entità. Il ministro starebbe quindi facendo pressione per una partecipazione delle Poste, ossia di una entità statale, nonché delle Casse di Risparmio e delle fondazioni bancarie, tutte entità parastatali controllate dalla classe politica locale. Il mondo delle banche di credito cooperativo sembra essere reticente, almeno alle attuali condizioni; il sistema delle BCC ha già i suoi problemi e le sue opportunità con l’espansione dei propri bilanci ed il supporto alle piccole e medie imprese nelle proprie aree di competenza. D’altronde, il modello citato ad esempio è quello del Crédit Agricole: una banca che di privato ha davvero poco, controllata com’è da una costellazione di banche cooperative. Un colosso funzionante grazie ad una dirigenza che talvolta finge di non ascoltare i propri referenti politici e, soprattutto, alle facilitazioni fiscali ed al trattamento estremamente benevolo in tema di antitrust e trattamento dei consumatori che il governo francese accorda alla “Banca Verde”. Un modello da valutare attentamente, per una nazione dove le grandi banche già non coccolano il picoclo risparmiatore. Per inciso, vanteria secondo la quale nella neonata banca “non si parla inglese” suona inquietante. Il ministro dimentica forse che i maggiori critici degli eccessi degli ultimi anni sono stati proprio alcuni fra i più accesi liberisti di lingua inglese, mentre i maggiori sostenitori della grande bolla sono stati i governi più interventisti. La crisi finanziaria nasce da abusi che le banche italiane praticano assiduamente da decenni senza nessun bisogno di lezioni dall’estero: obbedire ai politici ed ai propri padrini, nascondere i problemi sotto il tappeto e ricorrere al contribuente quando questo non è più possibile; vantarsi di non guardare alle esperienze anglosassoni significa semplicemente applicare la politica dello struzzo. Ricordiamo infatti che il Sud non è privo di banche per la cattiveria della finanza milanese, ma perché le banche meridionali sono affondate una dopo l’altra sotto il peso di pratiche scandalose e di gestioni antiquate. E’ avvenuto sia per il Banco di Napoli e per il Banco di Sicilia, di proprietà del governo centrale, sia per le casse di risparmio meridionali, istituzioni mutualistiche di fatto controllate dai notabili locali.

 

CRACK NAPOLETANI Il salvataggio del Banco di Napoli è costato alle casse statali ed al sistema bancario qualcosa come 3,7 miliardi di euro; il Banco di Sicilia venne acquisito dal Mediocredito Centrale quando era sull’orlo della bancarotta. Le casse di risparmio meridionali confluite in Carime vennero tutte salvate da Cariplo dietro ordini diretti di Banca d’Italia, ma riuscirono successivamente ad affondare i conti di BancaPopolare Commercio e Industria. Chiunque si lamenti del colonialismo bancario settentrionale dovrebbe cominciare con il riconoscere che l’alternativa era, in ogni caso, un fallimento che avrebbe condotto a perditeingenti. Sono state tutte realtà devastate non da avventure finaziarie globali, ma da un rapporto perverso con il territorio, lo stesso tipo di rapporto che si vorrebbe ora esaltare: il denaro raccolto dai depositanti viene prestato a tassi d’interesse troppo bassi rispetto ai rischi effettivi dell’investimento in loco. Il risultato è uno squilibrio gestionale, perché gli interessi sui prestiti ad aziende meritevoli non bastano a coprire le perdite su quelli non andati a buon fine. Aggiungiamo a questo le pratiche clientelari endemiche di una gestione dominata da imperativi di natura politica ed è semplice comprendere i rischi di un progetto come quello tremontiano, dove questi problemi si riproporranno in maniera drammatica. Il coordinamento del progetto è poi stato affidato al ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola. Ci si permetta di avere perplessità sul ruolo di sorvengliante della costruzione di una banca che si vorrebbe indipendente dal governo e, si spera, dalle manipolazioni politiche: oltre ad una ben pubblicizzata nostalgia per le partecipazioni statali, ha anche un certo pénchant per iniziative quali lo stanziamento di un milione di euro per ripristinare il volo Roma-Albenga, che per una curiosa coincidenza è l’aeroporto più vicino ad Imperia, residenza del ministro. Non vediamo perché gruppi privati potrebbero entrare nella compagine societaria di una istituzione di questo genere, se non dietro promessa di una contropartita, esplicita od implicita, da parte governativa. A questo punto, rischieremmo di nuovo un copione già visto: socializzazione delle perdite, privatizzazione dei profitti, da parte di soggetti privati che non andrebbero definiti imprenditori, ma prestanome o meglio ancora favoriti del principe. Esistono alternative migliori: ad esempio, l’ipotesi di una no-tax area permetterebbe di incentivare lo sviluppo locale senza distorcerlo, mentre un maggiore investimento in sicurezza ed una politica liberale sulle infrastrutture permetterebbero un maggiore coinvolgimento di capitali privati. Una strada forse rischiosa, ma sicuramente una novità rispetto a grandiosi piani burocratici che si rifanno al passato e che rischiano di tramutarsi , di nuovo, nella solita grande abbuffata a spese del contribuente."

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Bossi può insultare l'inno quando e come vuole e i suoi criticano timidamente ...

 

Ma quando uno spot lo omaggia ...

 

http://www.youtube.com/watch?v=EQjQrv76Xh0...yer_profilepage

 

Gli stessi alleati alzano gli scudi ...

 

http://www.valdelsa.net/det-cy48-it-EUR-33878-.htm

 

Ma gli inni sono una cosa seria e un riadattamento con relativo sfuttamento commerciale trovo sia una cosa irrispettosa e fastidiosa , e lo dico io che sono tutt'altro che patriota.

Cio che ha fatto Bossi almeno è per politica. per quanto folkloristica e anticostituzionale :rotfl:

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Intanto in mezzo ai vari "mafiosi, ladri ecc" passa inosservata la vera schifezza della politica italiana, un nuovo baraccone statale che promette di farci riprovare di nuovo tante belle sensazioni.

 

 

Berlusconi ha dato la sua parola che non sarà così... gli crediamo?

 

 

 

 

Ma gli inni sono una cosa seria e un riadattamento con relativo sfuttamento commerciale trovo sia una cosa irrispettosa e fastidiosa , e lo dico io che sono tutt'altro che patriota.

Cio che ha fatto Bossi almeno è per politica. per quanto folkloristica e anticostituzionale :rotfl:

 

 

Scusa, ma faccio molta fatica a considerare l'inno di Mameli una cosa seria: musicalmente è un obbrobbrio e il testo sembra scritto da un esaltato. Certo la Marsigliese non è messa molto meglio, ma almeno è una marcetta piacevole da ascoltare. I tempi cambiano, il sentire delle persone pure, "siam pronti alla morte"? Per la panza e per la f... magari, di sicuro non per la patria. Trovo più vergognoso far cantare la Habanera alle lavandaie per far la pubblicità al detersivo pavimenti, per inciso.

 

Bossi è il prodotto dell'elettorato che lo ha votato, quindi chiediamoci cosa c'è che non funziona in Italia, non nella testa sua.

Modificato da Valerio Viaggi
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