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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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Tanto per dimostrare ulteriormente...

 

BOLOGNA – Fuori sembra di essere già a Dubai. Per il caldo ovviamente. Dentro l' hotel «I Portici» invece si respira, grazie all’aria condizionata, e si sogna. Luci, odore di pulito, ascensori luccicanti, indicazioni e hostess per accogliere i circa 400 tra medici, infermieri ed ostetriche italiani che si contenderanno 100 posti da sogno. Indossare il camice bianco negli States, in Canada o negli Emirati. E sono giunti da ogni dove: Roma, Genova, Palermo, Belluno, Arezzo, Ascoli Piceno, Padova. Tutti italiani? Non proprio. Anche qualche straniero e, soprattutto, italiani acquisiti pronti a cambiare casacca al miglior offerente. «Effetto globalizzazione della sanità», ammette allargando le braccia un medico trentino. Cento posti in palio dunque. Oltre a Londra, Doha, ci sono anche le Barbados. Chi non ce la fa viene inserito in una speciale graduatoria, e, al momento del bisogno, potrebbe essere chiamati. Insomma più d’una speranza.

 

IL COLLOQUIO - Tutti si sono presentati con fior di curriculum e un comune intento: lasciare l’Italia. Così senza rancore, allettati dagli stipendi, dalla villa con piscina ma anche dalla nuova esperienza professionale. Si accomodano e in 10 minuti raccontano la loro vita e le loro speranze agli auditori giunti direttamente dall’Inghilterra. L’iniziativa è frutto di una collaborazione fra Idea Lavoro, agenzia leader nella selezione di curricula sanitari, e Hcl International, società «faro» nel collocamento internazionale di professionisti in ambito medico. I vincitori otterranno un contratto a tempo indeterminato e vari benefit aziendali. «Sono 16 anni che facciamo colloqui e abbiamo visto crescere la richiesta. Oltre 1600 italiani si sono trasferiti all’estero. E difficilmente ritornano in Italia», racconta il responsabile di Idea lavoro Massimo Zivelli .

 

CHI SONO - Monica arriva da una città del sud, che non vuol svelare, ha fatto il dottorato in una città del sud che non vuol svelare e ha deciso di fare una esperienza in «Uk» per diventare un chirurgo cardiotoracico. La cosa che però ci tiene a dire è: «Nel mio caso è mancata la meritocrazia. Da noi c’è la politica preventiva di assegnazione dei posti». Assenza di meritocrazia è il leitmotiv di tutti: oltre a Monica lo afferma anche un pediatra di Padova e una dottoressa di Palermo. Persino un infermiere giordano ormai italiano. Meno duro un medico palestinese: «Voglio provare. In Italia sono felice ma nella vita si può migliorare, no?». Un infermiere romano, che vuole rimanere anonimo, si presenta all’incontro come quando si entra in tabacchino per giocare al Superenalotto: «Figli? – si chiede -. E con quali soldi li manterrei? Non con i miei 1400 euro al mese». Giulia è una infermiera romana con le idee chiare: «Partire è un po’ morire ma anche restare mi creda non è un granchè. Ora ho deciso: voglio rifarmi una vita». Un concentrato mai visto in 300 metri quadri di gente pronta a lasciare l’ex Belpaese. E a sognare vi sono anche le hostess in reception che sondano i dottori più carini per poter dire anche loro, nel migliore dei casi, «arrivederci Italia».

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Jul 16th 2009 | L’AQUILA

From The Economist print edition

 

Italy’s prime minister once again proves to be a great survivor

 

EPA

 

Berlusconi, on top of the worldDEPENDING on your view of his final destination, Silvio Berlusconi has either a guardian angel or the luck of the devil. Before the G8 summit in L’Aquila, aides portrayed a man staring into the abyss. Rumours were rife of a new compromising batch of photographs showing Italy’s prime minister cavorting with “escorts”. L’Aquila was being hit by aftershocks from the April earthquake that led Mr Berlusconi to move the summit there. Given another tremor of over four points, it would have been cancelled or moved again. There was such a tremor—but two days after the summit. The spicy photographs, if they exist, remain unpublished. The outcome of the summit reportedly left Mr Berlusconi euphoric.

 

It also left a question that has nagged many foreign observers ever since his third election win last year: why do so many Italians want as their leader a man whom L’Express, a French magazine, recently called “the buffoon of Europe”? His stranglehold on Italy’s media does not give the whole answer (though it supplies part: television news has paid scant attention to an inquiry by prosecutors into the alleged procurement of women for Mr Berlusconi’s parties).

 

Voters may have had other motives. Many were appalled by the disunity of the previous, centre-left government. Plenty liked the right’s law-and-order platform. Some were wooed by his mastery of political communication. And even his failings—his vanity, outrageous quips and alleged promiscuity—often elicit more empathy than censure from ordinary Italians.

 

But there is a further explanation, rarely mentioned, which recent events have brought to the fore: that many voters, including some critics of Mr Berlusconi, see him as soft on tax evasion and so vote for him out of self-interest. Supporters of this theory often point to the unreliability of Italian exit polls, which produce results skewed leftward. Some people who vote for Mr Berlusconi’s party lie to pollsters because they feel ashamed.

 

Tax fraud was one of the charges against Mr Berlusconi in a trial that was suspended last year when his government passed a law to give him immunity. But though clamping down on tax dodgers was not a priority of his 2001-06 government, it is a stated aim of this one (the treasury needs revenue to stop the budget deficit exploding). Not surprisingly, criticism was voiced this week when details trickled out of a “fiscal shield” for repatriating funds salted away by Italians in tax havens. Reports suggest that it could bring in over €3 billion ($4.2 billion). But it will be the third tax amnesty by a Berlusconi government in eight years; and beneficiaries will pay tax up to a maximum of only 5% on their newly declared assets.

 

The Berlusconi government had already quietly made a string of changes that critics say will make tax evasion harder to detect among the self-employed, professionals and small-business owners. A study published on La Voce, a website, by two academic economists, Silvia Giannini and Maria Cecilia Guerra, argues that they amount to a “non-belligerence pact”. They point to a halt in collection by investigators of some forms of digitally stored information; the suppression of an obligation on small businesses to supply lists of clients and suppliers; and the abolition of restrictions on the use of cash. Putative evaders have also been given the chance to pay a fine equivalent to only 12.5% of unpaid tax in return for immediate co-operation. That may speed collection, but it also raises the risk-reward ratio of evasion.

 

The Bank of Italy said this week that state revenues fell by more than 3% in the first five months of 2009. It is too early to say if this is due to slacker compliance, but Professor Giannini says that in late 2008 there was a suspicious mismatch between a fall in VAT receipts and a smaller drop in consumption. In another paper, she and her co-author note that among those who may not have paid their share are the escorts reportedly given €1,000-2,000 for visits to Mr Berlusconi’s Rome residence. If they were VAT-registered, the paper notes, “they should have issued a proper invoice and charged the customer VAT at 20%”.

 

Morale. E' un attacco, durissimo, a B e agli italiani che lo votano, che sono visti come 'evasori fiscali' o gente che lo fa perche' ne ha un tornaconto, o perche' hanno 'empatia' col suo modo di rapportarsi. Tutte, nessuna esclusa, accezioni negative nell'ottica anglosassone.

Modificato da Unholy
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Il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (Dpef) certifica che questo governo ha deciso di continuare a non decidere. Nessuna riforma. In tutto 3 miliardi mobilizzati per sostenere l'economia nel mezzo della crisi peggiore del Dopoguerra. Ciononostante i conti vanno male. Perché calano fortemente le entrate e la spesa corrente cresce sempre e comunque. Ancora una volta si rinvia qualsiasi intervento (addirittura qualsiasi proposta di intervento) sulla previdenza a quando il Governo non sarà più in carica. E il provvedimento sull’età della pensione delle donne nel pubblico impiego porterà a risparmi risibili.

Davvero lo scudo fiscale è come il provvedimento del governo Obama negli Usa? No, ben diverso. Qui rimane l'anonimato sugli esportatori di capitali, in America c'è la "disclosure". Qui si paga una vantaggiosa sanatoria, là si pagano le imposte evase. Eppure il ministro Tremonti aveva solennemente promesso di non fare nuovi condoni. Invece, in barba alla lotta senza quartiere all'evasione e ai paradisi fiscali propugnata nei Global Legal Standards, ecco un altro regalo a chi non paga le tasse.

Nei grandi paesi emergenti d'Asia riprende la crescita. In India e in Indonesia, ma soprattutto in Cina dove le autorità annunciano un Pil a più 7,1 per cento nel primo semestre dell’anno. Si tratta però di rilevazioni sospette. Gli accordi Italia - Cina solennizzati con la visita del presidente Hu Jintao, ratificano alcune opportunità colte dalle nostre imprese. Conviene anche tener conto della crescente presenza della Cina in vari paesi d'Africa, Asia, America Latina, Est Europa, Australia.

 

http://www.lavoce.info/

 

consiglio anche

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001210.html

 

è una bella redazione online, tenetela d'occhio

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I politici americani sono schiavi dei poteri forti e non ascoltano il popolo che vorrebbe la sanità gratuita (cit.)

 

WASHINGTON - Per la prima volta il gradimento degli americani nei confronti del loro presidente Barack Obama scende sotto il 50%. La causa e' la gestione del piano di riforma della Sanita', ostacolata fra l'altro dal Congresso a causa dei costi troppo elevati. Il dato emerge da un sondaggio pubblicato dal quotidiano statunitense The Washington Post. Scende inoltre al 59%, sei punti in meno rispetto al mese scorso, il consenso dei cittadini statunitensi per quanto riguarda la valutazione globale dell'amministrazione Obama.

 

come sempre i commentatori politici nostrani, compreso quello zucconi che fa il vate da oltreoceano, hanno capito tutto degli americani...

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ho letto vari articoli sulla riforma e Obama deve far di tutto per farla passare per me..

 

 

Beh però bisogna vedere cosa vogliono i cittadini americani a quanto pare.

 

L'ho postato qui, e non nel topic USA, proprio per far vedere che chi è abituato ad un certo livello sanitario e di spesa non guarda troppo con favore il modello europeo.

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E sulla sanità cade il consenso

di VITTORIO ZUCCONI

 

E anche il cavallo di Barack Obama s'impuntò davanti all'ostacolo storico che nessun presidente americano è mai riuscito a saltare: la sanità estesa a tutti. Mentre la sua popolarità scende, dopo la Luna di Miele, ma resta generalmente alta nei sondaggi (veri) con 59 per cento di approvazione e 37 di disapprovazione, sulla riforma della sanità negli Stati Uniti è ormai una minoranza ad appoggiarlo.

 

I due partiti di opinione pubblica sono vicinissimi, 49 per cento con lui, 44 per cento contro e questa è la prima, grande crisi di una Presidenza che sembrava incantata e invulnerabile. L'enigma del perché gli Usa siano la sola grande nazione civile a non avere una copertura sanitaria universale resta e si ripropone decade dopo decade. Non importa neppure che i capi di governo, come fece Truman 62 anni or sono, poi Clinton e pochi mesi addietro Obama, impostino sullo scandalo di quei cittadini americani abbandonati alla fortuna, oggi 46 milioni, le loro campagne elettorali su quella promessa e siano stati eletti. Nel momento di passare dall'idea generale alla realizzazione, si alza il panico di trovarsi davanti a una sanità razionata dal governo e alla morte del "miglior sistema sanitario del mondo", come ripetono gli avversari, forti del fatto che l'americano medio non conosce altri sistemi e pensa che oltre confine i pazienti siano curati da sciamani e barbieri. Il film è tutto angosciosamente già visto, soltanto 15 anni or sono, quando Hillary Clinton marciò trionfante in Parlamento reggendo un volume di 600 pagine con la nuova legge per la copertura universale e i sorridenti "gatti e le volpi" del Congresso la mangiarono viva. Si alzano le barricate di sempre, la lobby terrorizzata dalle grandi compagnie di assicurazioni "for profit", che oggi razionano crudelmente l'assistenza, offrendola ai sani e negandola ai malati, quelle che lasciarono la madre di Obama morire di cancro al seno negandole rimborsi e cure e vedono a rischio la ciclopica torta da 900 miliardi di dollari oggi rappresentata dal costo della sanità privata. Si muovono gli alfieri dell'ideologia, leggendo anche nella modesta proposta obamiana, che è quella di offrire, non imporre, un'alternativa pubblica a chi si vede negata, la polizza privata, il seme della "medicina socializzata" o peggio "socialista". E recalcitrano i medici, timorosi di essere trasformati in funzionari del governo, mentre rimangono esposti, a spese loro, alle querele per errori professionali che devastano carriere e alzano i costi generali. Dove non arrivano terrori e interessi, provvede lo spettro di nuove tasse per finanziare questi programmi, calcolati in mille miliardi per dieci anni, ma che tutti, proponenti e oppositori, sanno essere destinati a sforare i preventivi.

 

Non sono dunque soltanto le ingorde lobby degli assicuratori a erigere le barriere che spingono milioni di famiglie nei pronto soccorso aperti per legge a tutti, anche per una bronchite o un mal di denti a curarsi a spese - e questa è l'ironia - dei contribuenti. C'è un'avversione culturale, istintiva, da parte della maggioranza dei cittadini assicurati persuasi, senza osare dirlo, che anche la sanità sia parte essenziale del "sogno americano", come la casa e l'auto, e che offrirla a chi non ha i soldi per pagarla sia una negazione dello spirito nazionale, del "guai a vinti" nella corsa dei topi. Come se garantire una stanza d'ospedale a tutti violasse il darwinismo sociale che non chiede giustizia, ma la sopravvivenza del più forte. I sondaggi fluttuano regolarmente nel tempo delle presidenze e spesso distinguono fra il favore verso la persona, che può restare alto come avenne per Jimmy Carter e il rifiuto delle sue politiche. Non sono queste fluttuazioni che preoccupano la Casa Bianca, è il rialzarsi del muro ideologico antiriforma sanitaria che il presidente stesso, attingendo alla propria abilità di persuasore, ha cominciato ad attaccare con appelli diretti alla nazione, secondo la formula Reagan.

 

Saranno lanciati spot televisvi e radiofonici, al grido di "It's time", è ora, è ora, è ora, di avere finalmente quello che ogni cittadino europeo considera un diritto acquisito. La strategia di Obama, quella di frustare il cavallo e accelerare, di costringere la Camera ad approvare subito la sua proposta di legge per creare un fatto compiuto da portare al Senato, per modifiche ed emendamenti, secondo il famoso motto del grande ammiraglio Farragut che incitava ad "avanzare senza curarsi dei siluri". Ma, come dicono i sondaggi di mezza estate, egli sa bene che non saranno il Medio Oriente o Wall Street, l'ambiente o le imprese automobilistiche a segnare il futuro della sua presidenza, ma il mantenimento, o il tradimento, della promessa di saldare questa tenace ingiustizia americana. La sanità è la New Orleans di Barack Obama: su quel terreno acquitrinoso e pieno di sabbie mobili ha scelto di combattere, e su quel terreno vincerà o perderà la propria battaglia per cambiare l'America.

 

 

in questo artocolo odierno del disprezzato Zucconi :rolleyes: ci sono le spiegazioni del problema Sanità pubblica in USA: e' proprio un problema, in gran parte, culturale, come chi ha vissuto in Usa sa bene.

 

Ma non cambia una virgola di quanto detto nei giorni scorsi:

- la sanità USA, cosi' come strutturata, e' oggettivamente peggiore di quella europea. Lo dicono i numeri, le spese, e il risultato finale, ovvero l'aspettativa media di vita, peggiore negli Usa che in tutti gli stati dell'Europa Occidentale (che hanno servizi sanitari pubblici e efficenti, compreso Italia)

- la sanità pubblica soffre, come in qualsiasi campo, della possibilità che la politica, nel senso più deteriore del termine, se ne impadronisca: ma e' su questo che si deve intervenire, non certo sulla tipologia in se. Altrimenti, anche in Svezia o in Francia dovrebbero avere la stessa preoccupazione.

- Il fatto che , nella nostra societa', il 'pubblico' dia problemi (per infiltrazioni e malversazioni di tipo politico) mentre il privato sia limpido e puro, mi pare contraddetto quanto meno dai fatti. Il privato in Italia e' uguale se non peggio al pubblico: altrimenti non si spiegherebbe un pubblico simile, a fronte di elettori così 'virtuosi'.

- A mio parere, andare sul privato, proprio per le considerazioni esposte, significherebbe nel nostro paese, avere meno assistenza a costi maggiori. Peraltro, gli scandali e scandaletti già visti fano temere questa deriva. Ovvio che, come sempre, un maggiore controllo e maggiori sanzioni sono indispensabili. Ma il difficile e' questo, nel governo dell'Italia...

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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/si...06&ref=hpsp

 

Silvio e Patrizia, ecco gli audio

 

di Antonio Massari

 

Le registrazioni degli incontri con il premier fatte dalla escort D'Addario a Palazzo Grazioli. La prima festa a metà ottobre e poi la notte trascorsa assieme il 4 novembre 2008. Ecco le prove che la donna che ha chiamato in causa il presidente del Consiglio dice la verità Patrizia D'Addario e Silvio BerlusconiDalle presentazioni con i nomi di fantasia, come Alessia o Clarissa, all'appuntamento post doccia nel "letto di Putin", ai resoconti della serata con Giampaolo Tarantini, a quel "ciao tesoro" telefonico con il quale, Berlusconi, la congeda prima di partire per Mosca.

 

Gli incontri tra il presidente del Consiglio e l'escort Patrizia d'Addario sono rimasti impressi nei nastri che oggi L'espresso è in grado di rivelare in esclusiva.

 

Questi nastri rappresentano la prova che gran parte delle affermazioni, rilasciate dalla escort barese nelle sue interviste, nonché dinanzi ai magistrati, sono vere, e confermate dagli audio che lei stessa ha registrato a Palazzo Grazioli.

 

Siamo a metà ottobre 2008 e i nastri riportano "l'anticamera" delle ragazze, che attendono di essere accompagnate dal premier, annunciato come un "presidente un po' allegro, che dice qualche barzelletta e canta". Le ragazze chiedono se potranno cantare con lui. Poi si passa alle presentazioni. Il premier le approccia attraverso un cordiale "Ciao, come va?" e un galante complimento alla loro bellezza. Le donne sono altrettanto cordiali, ma parecchio imbarazzate. Almeno finché non si rompe il ghiaccio, quando esclamano, ridendo all'unisono: "Siamo tutte vestite di nero". Berlusconi commenta compiaciuto, spiegando d'aver fatto confezionare abiti particolari per un teatro, e suscitando così la curiosità delle donne.

 

È questa, quindi, la prima volta di Patrizia d'Addario a Palazzo Grazioli. Quella prima volta di "metà ottobre", durante la quale la escort decise di non restare con il premier. Dai nastri spunta un'altra conferma della sua versione: sentiamo la d'Addario che, sollecitata dalle domande di Berlusconi, parla al premier del suo intento di portare a termine un'operazione immobiliare.

 

 

Nelle cassette, però, è rimasta impressa anche la nottata trascorsa da Patrizia, a Palazzo Grazioli, circa due settimane dopo. E' il 4 novembre. Quella sera Barak Obama diventava presidente degli Stati Uniti. Nelle stesse ore il premier invitava la d'Addario a infilarsi, dopo la doccia, nel letto di Putin, dove lui l'avrebbe raggiunta poco dopo, mentre scorre la colonna sonora del musical "Scugnizzi", che nei nastri si conclude con un paradossale refrain di "zoccole, zoccole, zoccole".

 

Berlusconi sapeva che la d'Addario si stava prostituendo? Dai nastri è impossibile stabilirlo, ma c'è un particolare che induce a riflettere, e riguarda la telefonata tra la d'Addario e Giampaolo Tarantini all'indomani della nottata trascorsa con il premier: "Non mi ha dato nessuna busta", dice Patrizia a "Giampi". E Tarantini risponde: "Veramente?". Il suo tono lascia intendere una profonda sorpresa. Anche se il dialogo riprende più serenamente, quando Patrizia dice d'aver ricevuto dal premier la promessa di un aiuto "sul cantiere": "Ci devo credere?" chiede Patrizia. "Se lo dice lui...", risponde "Giampi". Poco dopo il cellulare squilla ancora: è Berlusconi a chiamare Patrizia, spiegandole che ha dovuto tenere un discorso, peraltro riuscito benissimo, e che sta partendo per Mosca.

(20 luglio 2009)

berlusconi_papa.jpg

Modificato da typhoon
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ottimo articolo madmike

 

Luigi de Magistris e' stato eletto presidente della commissione per il controllo del bilancio del Parlamento europeo con 25 voti a favore e tre contrari. Esprimo tutta la mia soddisfazione e non posso che augurare, anche a nome del partito, buon lavoro a Luigi. La nomina di de Magistris è un segnale importante e positivo che arriva dall’Europa, oltre ad essere una conferma dell’azione politica portata avanti dall’Italia dei Valori. La lotta allo spreco e alla gestione non trasparente dei finanziamenti pubblici da parte delle amministrazioni, nazionali e locali, è sempre stata un punto irrinunciabile del nostro programma.

Antonio Di Pietro

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La vicenda della escort , se non è stata organizzata dallo stesso Berlusconi, gli gioverà di certo molto: egli sa molto bene che, proponendosi anche come "tombeur de fammes", potrà suscitare la simpatia di ampi strati del popolino!

 

Ai cittadini di buon senso non resta che ridere di tanta morbosa ed insana curiosità che, ancora una volta, dimostra la vigenza, in Italia, del sistema berlusconcentrico: tutto ruota intorno a Lui!

Modificato da dindon
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Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=368978

 

riporto:

 

 

giovedì 23 luglio 2009

 

Il vizietto di Tonino

di Salvatore Tramontano

 

Ci vorrebbe un navigatore satellitare per rintracciare Di Pietro. Rimbalza nel tempo e nei luoghi trovando sempre la parola giusta per insultare. Ieri ha puntato ancora una volta il Quirinale. Molto fumo, ma anche una lettera requisitoria al Presidente: «Risponda, invece di offendermi». Già, perché la specialità di Tonino, da buon ex pm, è quella di interrogare. Forse è per questo che non ha ancora saputo rispondere alle semplici domande che il Giornale da tempo gli fa. Eppure questo sarebbe il momento giusto.

 

Il 31 luglio, infatti, dovrebbe ricevere i nuovi rimborsi elettorali che, come al solito, non finiranno nelle casse del partito Idv ma in quelle della sua Associazione Idv, quella per intenderci che fa capo a lui, alla moglie e alla Mura. A dir la verità, Di Pietro, poverino, più volte ha promesso che avrebbe cambiato lo statuto per cancellare i tanti sospetti che la singolare anomalia continua ad alimentare. Ma il tempo è passato e i soldi dei rimborsi continuano a latitare dalle casse del partito. Ora, siccome Di Pietro è uomo d’onore, siamo certi che se non ha ancora risposto alle nostre domande è soltanto per mancanza di tempo. Lui è un uomo molto impegnato: è l’ultimo baluardo contro la dittatura, il guardiano della questione morale, il garante della legalità, lo specchio della verità. Ma soprattutto lui è l’unico che abbia la licenza di offendere.

 

Quindi bisogna capirlo e non cercare di infangarlo come hanno fatto i suoi colleghi di lavoro che l’hanno sospeso dall’Ordine degli avvocati per «violazione dei doveri di lealtà, correttezza e fedeltà». In parole più semplici, aveva tradito l’amico-cliente. Né bisogna credere alle assurde cattiverie dei suoi compagni di avventura politica, (vedi Elio Veltri, Achille Occhetto, Giulietto Chiesa) che, in epoche diverse, hanno accusato Di Pietro di essersi appropriato della loro quota di rimborsi elettorali. Sì, rimborsi elettorali. Ancora loro. Una vera persecuzione, che un uomo dalle mani pulite come Tonino non merita. Ma si sa, in giro c’è molta gente che per qualche euro sarebbe pronta a qualsiasi cosa. Figurarsi per diversi milioni. È difficile restare insensibili alle lusinghe del denaro come Di Pietro. Ora capite perché Tonino è costretto a offendere chiunque. Ora sapete perché fa domande a tutti e non risponde a nessuno. Nemmeno a noi de il Giornale che gli avevamo offerto dieci domande per potersi lavare le mani che, nonostante siano storicamente pulite, qualche macchiolina cominciano a mostrare.

 

D’altra parte voi credete sia facile lottare da solo, senza sporcarsi, contro un Colle che ti offende, un governo che ti ignora e un’opposizione che ti considera un imbucato? Il tutto avendo nelle orecchie, un giorno Santoro che ti azzera, l’altro Travaglio che ti chiede se l’hai fatto, e un altro ancora un Grillo che da quando è caduto nella rete non ti lascia in pace nemmeno su Internet. Una vitaccia. E avete anche il coraggio di chiedergli qualche risposta?

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l'articolo di typhoon mi fa tornare in mente l'ipocrisia della chiesa cattolica.

Sotto il governo Prodi non facevano altro che protestare, insultare e aggredire per ogni voce di corridoio, ora che il premier di centro destra pluri divorziato va pure a p**e a quanto pare dall'inchiesta di Bari (escort mi rifiuto di dirlo, la terminologia corretta è puttane) silenzio di tomba.

 

Quanto a Tonino non ha mai insultato il colle, come giustamente farei io, e sui soldi IDV io personalmente sono stato ospitato più di una volta in alberghi in occasione di convegni e corsi assieme a tanti giovanissimi da tutta italia, li vanno a finire quei soldi

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Io sono un sostenitore della libertà e di una politica volta ad avere meno limiti e proibizioni possibile, ma vedo che alcuni politici stanno facendo l'esatto opposto. Ho letto che San remo piuttosto che altro hanno vietato il sedersi sulle panchine (!) e lo stendere i panni fuori dalle case, anche sul tetto.

Per me queste sono cose inaccettabili, nessuno nella vita civile ha il FDIRITTO di proibire attività senza un motivo pratico vero ed evidente. Il limite di velocità c'è perchè se uno perde il controllo dell'auto rischia di travolgere anche chi sta viaggiando vicino a lui, ma se non ci sono motivi di pericolo per l'incolumità/diritti del prossimo, non si può vietare.

Ora, l'estetica è una cosa soggettiva, se ad una persona non piacciono i panni stesi, mssimo rispetto per le su idee, ma non può imporre a tutti la sua idea "estetica". Sa un pò di imposizione, credo che occorra una decisa risposta per impedire che questa moda prosegua.

 

Sulla riforma sanitaria, c'è da dire che negli USA c'è un sistema "pubblico" che però è limitato , tanto è vero che in alcuni quartieri disagiti ci sono dei presidi ospedalieri missionari cattolici come in Africa nera! chi può dispone delle assicurazioni sanitarie, ma è un pò come la nostra RCA, molto cara, e che in caso di malattia aumenta automaticamente... In più è un sistema meno efficiente dei nostri, c'è una medicina di eccellenza, ma il livello medio non è alto.

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ritornando un attimo al discorso sulla sanità pubblica gratuita,

oggi vado al pronto soccorso su consiglio della guardia medica a causa di una pallonata presa sul dito ieri sera durante una partita a calcio (sospettava che ci potesse essere una piccola frattura visti i miei precedenti), tralasciamo l'attesa che ci può stare (a volte ho dovuto aspettare di più), il medico di PS mi manda in radiologia a fare due lastrine, ritorno dal dottore di prima e mi dice che fortunatamente non c'era niente di grave e mi presenta il ticket 50 euro e rotti, alla faccia della sanità gratuita , cornuto e mazziato, se deve essere così preferisco pagarmi un tot all'anno di assicurazione e saper di essere coperto e non aver più ste sorprese...

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però se per assurdo fossi stato ricoverato non avresti dovuto pagare nulla; è un pò il paradosso del nostro sistema che ha dei costi, purtroppo crescenti, e in una certa misura chiede la "compartecipazione alla spesa".

Da noi sembra che un ricovero costi 1000 E /giorno, una cifra che fa riflettere perchè potrebbe essere segno di sprechi, ma all'ammalato non si chiede nulla.

Però uno dei problemi grossi è che la spesa per le medicine "in fascia a" (quelle mtuabili scritte nella ricetta a righe rosse) è troppo alta e qualcosa non va

Modificato da Simone
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ritornando un attimo al discorso sulla sanità pubblica gratuita,

oggi vado al pronto soccorso su consiglio della guardia medica a causa di una pallonata presa sul dito ieri sera durante una partita a calcio (sospettava che ci potesse essere una piccola frattura visti i miei precedenti), tralasciamo l'attesa che ci può stare (a volte ho dovuto aspettare di più), il medico di PS mi manda in radiologia a fare due lastrine, ritorno dal dottore di prima e mi dice che fortunatamente non c'era niente di grave e mi presenta il ticket 50 euro e rotti, alla faccia della sanità gratuita , cornuto e mazziato, se deve essere così preferisco pagarmi un tot all'anno di assicurazione e saper di essere coperto e non aver più ste sorprese...

però se per assurdo fossi stato ricoverato non avresti dovuto pagare nulla; è un pò il paradosso del nostro sistema che ha dei costi, purtroppo crescenti, e in una certa misura chiede la "compartecipazione alla spesa".

Da noi sembra che un ricovero costi 1000 E /giorno, una cifra che fa riflettere perchè potrebbe essere segno di sprechi, ma all'ammalato non si chiede nulla.

Però uno dei problemi grossi è che la spesa per le medicine "in fascia a" (quelle mtuabili scritte nella ricetta a righe rosse) è troppo alta e qualcosa non va

Guardate, se vi è sfuggito, al post n° 1198 al link che segue:

 

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=231566

 

 

quanto ho speso in Francia, esibendo la tessera sanitaria europea (rilasciatami in Italia), per degli interventi chirurgici ambulatoriali, con annesse (numerose) radiografie (nel caso dell'intervento di ricostruzione di un dente)!!!

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ritornando un attimo al discorso sulla sanità pubblica gratuita,

oggi vado al pronto soccorso su consiglio della guardia medica a causa di una pallonata presa sul dito ieri sera durante una partita a calcio (sospettava che ci potesse essere una piccola frattura visti i miei precedenti), tralasciamo l'attesa che ci può stare (a volte ho dovuto aspettare di più), il medico di PS mi manda in radiologia a fare due lastrine, ritorno dal dottore di prima e mi dice che fortunatamente non c'era niente di grave e mi presenta il ticket 50 euro e rotti, alla faccia della sanità gratuita , cornuto e mazziato, se deve essere così preferisco pagarmi un tot all'anno di assicurazione e saper di essere coperto e non aver più ste sorprese...

 

e ti lamenti di 50 euro?

 

Blog: Luigi de Magistris europarlamentare eletto da indipendente nelle liste di Italia dei Valori, da pochi giorni eletto presidente della Commissione Controllo Bilancio. Cosa significa ricoprire questo ruolo e cosa comporta?

 

Luigi de Magistris: E' una grande responsabilità che mi è stata affidata dal Parlamento europeo, è una Commissione formata da 30 parlamentari, si occupa delle modalità con cui vengono spesi i soldi che il Parlamento europeo dà alle varie istituzioni dell'Unione Europea, quindi questo è già importantissimo. Se la Commissione agisce in modo proficuo esercitando in pieno i suoi poteri significa fare controlli sulla trasparenza sulla correttezza della spesa e sulla legalità.

Poi un altro compito importantissimo della Commissione è quello di verificare il lavoro della Banca europea degli investimenti. Un altro punto è il rapporto costo-efficacia in relazione ai fondi europei che vengono destinati ai singoli Stati, quindi verificare per esempio se vale la pena dare determinati soldi agli Stati, se le opere che vengono realizzate hanno una loro efficacia per uno sviluppo complessivo dell'Unione europea.

Altro punto fondamentale che tra l'altro rappresenta un elemento di continuità col lavoro svolto come Pubblico Ministero negli anni scorsi è quello del settore delle frodi. Di fatti la Commissione Controllo sul Bilancio si occupa delle frodi europee, ha rapporti infatti con Eurojust, Europol, l'Olaf, la Corte dei conti europea, quindi significa sostanzialmente verificare e controllare sulle frodi che sono avvenute nei Paesi membri e questo è straordinariamente importante perché significa valorizzare gli Stati membri che utilizzano in modo corretto i fondi europei in modo tale da creare sviluppo economico, che sia compatibile con l'ambiente, che crei un'occupazione effettiva e non su base di raccomandazioni e appartenenze varie, e dall'altro lato invece sanzionare in modo rigoroso tutti quegli Stati membri, quelle regioni, quei luoghi laddove c'è sperpero di denaro pubblico che serve solo per arricchire i soliti comitati d'affari, rafforzare la criminalità organizzata, mortificare i territori e assoggettare le popolazioni.

Quindi un ruolo di grande importanza, l'impressione che ho subito avuto è che dipende molto dagli uomini e dalle donne come ogni cosa. Quindi se questa presidenza viene svolta in modo serio, in modo coraggioso, io immediatamente nel primo discorso ho detto subito che la lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata, alle mafie, alle frodi sarà la priorità di questa Commissione che vorrà verificare in modo adeguato in modo incisivo la correttezza di tutte le spese effettuate dalle varie istituzioni europee, dalla Commissione europea a tutti gli altri luoghi istituzionali.

 

Blog: E' già stato possibile individuare a grandi linee il percorso che questi fondi o parte di questi fondi compiono da Bruxelles o da Strasburgo verso le regioni italiane?

 

L.d.M.:La Commissione si è costituita l'altro giorno quindi siamo assolutamente all'inizio dei lavori, c'è stata una prima riunione molto importante in cui si è deciso in che modo operare nella linea che sto indicando io adesso, cioè quello di voler esercitare in modo pieno i propri poteri, verificare la trasparenza, la correttezza, la legalità, il contrasto alle frodi.

Su questo inizieremo a lavorare subito io già da agosto lavorerò su questo, a settembre avremo le prime riunioni ed io poi da un punto di vista del ruolo del presidente avrò una serie di contatti con i massimi vertici delle istituzioni europee proprio per far comprendere subito in che modo la Commissione del controllo sul bilancio vuole operare in questa legislatura.

 

Blog: Qual è stato il percorso che ha portato alla elezione del tuo ruolo di presidente?

 

L.d.M.:Penso sia stato fondamentale il risultato elettorale ottenuto. Sono il parlamentare più votato del Parlamento europeo ho preso circa mezzo milione di voti, quindi un riconoscimento democratico e questo lo devo grazie al popolo della Rete, grazie a tutti quegli italiani che vogliono un segnale di cambiamento della politica e questo è il primo passo per costruire quelle fondamenta che porteranno a un nuovo modo di fare politica nel nostro Paese e in Europa.

 

Blog:L'approccio coi media generalisti c'è stato? C'è interesse da parte delle televisioni e delle radio oppure no

 

L.d.M.:C'è un interesse secondo me sufficiente, sta anche a noi far comprendere l'importanza del Parlamento Europeo, l'importanza delle istituzioni europee, negli anni scorsi troppo spesso i parlamentari europei sono andati in Europa solamente per fare una passeggiata, sostanzialmente sono diventati famosi per assenteismi vari, invece noi dobbiamo far capire che c'è un'altra Italia, un'Italia che vuole dare un rilancio etico del nostro Paese, che mette la questione morale al primo posto e anzi può dare una svolta, può essere da esempio per gli altri Stati europei e se lavoriamo in questa direzione sono convinto che anche l'interesse dei media sarà sempre maggiore.

C'è il sito internet ufficiale del Parlamento europeo ma io sto facendo un mio blog che partirà fra qualche settimana e dove creerò un canale di comunicazione diretto con il Parlamento europeo e soprattutto nel mio blog si troveranno tutti i lavori e le informazioni di quello che si sta facendo nel Parlamento europeo e nella Commissione Controllo del Bilancio, si troveranno tutte le iniziative intraprese, tutti i passaggi istituzionali più importanti così i cittadini europei ed italiani in particolare, in un'ottica di trasparenza potranno sapere come vengono spesi i fondi pubblici in Italia quali sono le occasioni per tutti i giovani e per tutti gli italiani per poter partecipare ai progetti finanziati dall'Unione europea.

beppegrillo.it

Modificato da Leviathan
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De Magistris presidente per la trasparenza al Pe

 

24/07/2009 - Bruxelles - Il Gruppo dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa (ALDE) saluta l'elezione del proprio candidato Luigi De Magistris (IdV, Italia) a presidente della Commissione per il Controllo dei bilanci.

 

Quello che é stato negato a Leoluca Orlando, esponente dell'Italia dei Valori, in Italia é stato riconosciuto al neodeputato Luigi De Magistris (nella foto) al Parlamento Europeo, con l'ottimo risultato di 25 voti a favori contro 3, nonostante la domanda per un voto a scrutinio segreto dei Popolari Europei (PPE/DE).

 

L'IdV é riuscita già da subito a dare un chiaro segno di voler adempiere le promesse fatte ai propri elettori ottenendo la presidenza della Commissione per il Controllo dei bilanci per continuare a battersi per la trasparenza dei finanziamenti europei ed il rispetto delle regole”, afferma Niccolò Rinaldi, capo delegazione dell'Italia dei Valori, “É una battaglia che ci contraddistingue a livello nazionale e che viene appoggiata dalla nostra famiglia politica europea. Adesso ci resta solo di metterci al lavoro".

 

“Ritengo che la Commissione per il Controllo dei Bilanci in questo momento storico sia una delle commissioni più importanti a livello europeo”, ha dichiarato il neoeletto presidente. “Ci consente di mettere al primo posto il contrasto alle frodi, la lotta alla corruzione e alle mafie. I controlli di bilancio delle Istituzioni europee nel segno della trasparenza e della legalità significano avvicinare tutti i cittadini dell'Europa alle Istituzioni europee".

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e ti lamenti di 50 euro?

 

si che mi lamento, perchè se la sanità deve essere gratuita deve essere gratuita

 

poi scendendo più nello specifico del mio caso; mi è stato dato il codice bianco-prestazione ambulatoriale perchè non ero grave (giustamente) ma io per forza di cosa devo andare in ospedale perchè non è che ho in casa un apparecchio per le radiografie che è l'unico modo per sapere con precisione se il dito è rotto o meno per di più a me in ospedale mi ci aveva mandato la guardia medica con relativo verbale

(e qui ci sarebbe da aprire un discorso apparte sull'inneficenza del sistema, una volta andato in ospedale ho dovuto fare una coda per farmi guardare di striscio da un medico per farmi dire le stesse cose precise che mi aveva detto la guardia medica, non potevo andare direttamente risparmiando tempo sia per me sia per loro che per gli altri pazienti che aspetterebbero di meno?!)

 

assurdo 26€ di visita e 25€ per la radiografia

 

mi ripeto piuttosto preferisco pagarmi un assicurazione, almeno so con precisione quanto spendo ogni anno e non ho brutte sorprese

 

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x pic: grazie per avermi rinfrescato la memoria mi era passato di mente

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Comunque con le assicurazioni si spenderebbero in "premi assucurativi" divrerse centinaia di euro all'anno, e sappiamo che le assicurazioni fanno lo stesso prezzo a tutti indipendentemente dallo stipendio/pensione. Diciamoci che il sistema italiano è ststo fatto contando sul senso di solidarietà che comunque c'è in molti verso chi è più sfortunato di noi.

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Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369277

 

riporto:

 

sabato 25 luglio 2009

 

Sprechi, il falso mito delle giunte rosse

di Redazione

 

Il ministro Renato Brunetta mette on-line sul sito della Pubblica Amministrazione tutte le consulenze esterne degli enti locali: sono elenchi relativi all’anno 2008 e riguardano 11.608 amministrazioni che hanno comunicato 285.466 incarichi, per un totale di compensi pari a 1,4 miliardi di euro. II Giornale ha «spiato» nei bilanci delle città rosse e ha scoperto che a Bologna l’ex sindaco Cofferati è riuscito ad affidare 4 incarichi al giorno. A Torino Chiamparino paga esperti per la lotta biologica integrata alle zanzare e spende 180mila euro per studiare la divisione del lavoro. E a Napoli Rosa Russo Iervolino getta al vento 25mila euro per un palazzo abbandonato da 10 anni. Sono solamente alcune delle curiosità che mettono fine al mito delle buone amministrazioni delle giunte di sinistra.

 

Torino, c'è pure l'esperto che deve "ripensare la cittadinanza"

 

Bologna, Cofferati senza limiti: è riuscito ad affidare 4 incarichi al giorno

 

Napoli, mostra blasfema: 200mila euro all'ideatrice

 

 

 

TORINO

 

Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369303

 

riporto:

 

sabato 25 luglio 2009

 

C’è pure l’esperto che deve «ripensare la cittadinanza»

di Felice Manti

 

Ci sono anche Stefano Fiore e Franco Lerda tra i consulenti del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Non dovrebbero essere gli ex giocatori del Toro di cui il primo cittadino è sfegatato tifoso, visto il loro identikit: il primo è un esperto di comunicazione da 21.160 euro, l’altro insegna musica e ha portato a casa l’anno scorso 7mila euro. Sempre meglio che finire in serie B.

Ma da ciò che emerge dalle 62 pagine che riguardano il capoluogo piemontese, annegate nelle 3.660 pagine del corposo dossier trasparenza voluto dal ministro Brunetta e pubblicato sul sito del suo ministero (www.innovazionepa.gov.it), a retrocedere è l’immagine di «buon governo» di cui si vanta da sempre il partito dei sindaci nato nella stagione dell’Ulivo, di cui Chiamparino è, sondaggi di popolarità alla mano, la punta di diamante. Segnale di un declino morale e politico di un’intera classe di amministratori pubblici di sinistra, forse figlio anche della guerra in corso tra le fazioni del Partito democratico.

Leggere per credere. I corsi per l’insegnamento dell’italiano da decine di migliaia di euro fioccano come le lezioni di musica, neanche fossimo a X Factor. Gli incarichi di docenza sono più di 300 e, viste le consulenze sul sito internet del Comune, per i soldi spesi l’indirizzo www.comune.torino.it per efficienza dovrebbe far invidia a Google. Nel 2008, spalmati su più esperti, il Comune ha infatti speso più di 100mila euro per la «redazione web, ufficio informatica».

Dalla realtà virtuale alla finanza virtuale. Se è vero che l’invasione dei titoli tossici ha alleggerito le casse di tante amministrazioni dalla scommessa in Borsa facile, è però lecito pensare che 76.800 euro spesi per «l’analisi e la valutazione delle posizioni finanziarie», i 24mila euro al «risk manager» di Intesa SanPaolo o i 216mila euro affidati al Politecnico per «valorizzare e gestire il patrimonio immobiliare di Torino» siano un po’ troppi. Anche perché, mentre qualcuno «valorizza» i palazzi del Comune, c’è chi guadagna 137.700 euro in consulenze giuridiche per dismetterli.

Le stravaganze non finiscono qui. Ci sono 47.173,86 euro spesi nel 2007 per «La campagna di lotta biologica integrata alle zanzare», 20.565,56 euro per l’«Osservatorio del mondo giovanile in Brasile», ci sono altri 17.060,00 per l’attività di supporto che tale Maria Carmela Ricciardi ha voluto per «l’attività di supporto al Contratto di quartiere II di Via Ghedini». Più altri 25.850 euro per l’«attività di supporto all’attuazione degli interventi e delle azioni previste dal programma di candidatura (del contratto di quartiere, ndr) attraverso la cura con altri settori, enti e realtà locali» nel 2008, a dire la verità un po’ meno di quanto ha guadagnato la superconsulente nel 2007: 27.600 euro.

Ma per capire certi incarichi ci vorrebbe un consulente: alzi la mano chi ha capito cosa ha fatto, per 182.499 euro, il dottor Giuseppe Busso: «Gestione di iniziative nell’ambito dei servizi realizzati dalla divisione lavoro». O il dottor Pierfranco Risoli, il cui «incarico di collaborazione relativa agli ambiti in cui è strutturata l’agenzia (quale non si dice, ndr) specificatamente alle interazioni tra gli aspetti economici e le specifiche tecniche delle aziende pubbliche». Un compito difficilissimo. Da 147mila euro.

 

In crisi d’identità c’è finito pure lo stesso sindaco, che ha dato 28mila e rotti euro a Maura Ferrari per «gestire i rapporti con la stampa italiana e aumentarne conoscenza e percezione a livello nazionale». Chissà se ha lavorato fianco a fianco con tale Alessandro Vivanti, che ha curato «l’attività di redazione e revisione testi per la promozione della città di Torino» per altri 28.704 euro.

A far parlar bene di Torino nel mondo erano in due, a lavorare al progetto «Ripensare la cittadinanza» sono stati in 27. Costo dell’operazione circa 13mila euro, un terzo dei quali è finito a Sergio Durando, docente del Centro interculturale partecipazione che ha organizzato il ciclo seminariale «Ripensare la cittadinanza. Nativi e migranti... ieri e oggi» che ha intascato 4.511,52 euro, più dei certamente meno noti colleghi di corso Kossi Amekowo Yoa Komla Ebri, Adel Jabbar Alì e Viciane Debore Tchaptche T Njimi. Altri 30 consulenti esterni, tra i quali Karima Adda (3.554,65 euro), Brunilda Hysenaj (4.739,63 euro) e Marouane El Amrani (7.109,29 euro) hanno messo in piedi il Servizio civile volontario Per giovani immigrati dal titolo: «Se non ora, quando?». Urge consulente per chiarire quest’ultimo dubbio.

felice.manti@ilgiornale.it

 

 

 

BOLOGNA

 

Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369308

 

riporto:

 

sabato 25 luglio 2009

 

Cofferati senza limiti. È riuscito ad affidare 4 incarichi al giorno

di Redazione

 

Bologna. Sergio Cofferati ha chiuso in bellezza. Bologna, la città che fino a due mesi fa e per cinque anni il cinese del Pd ha amministrato prima di abbandonarla per Strasburgo, si regge su un bilancio di 500 milioni di euro. Ma nel 2008 è riuscita a spenderne più di 11 in consulenze. Relatori internazionali, progettisti, professori universitari, coadiutori fiscali, collaboratori di eventi culturali: professionisti indispensabili. Nomi illustri (su tutti quello dello psicologo Paolo Crepet) e gente sconosciuta: tutti impegnati per iniziative che spaziano dai grandi progetti infrastrutturali a una giornata studio sull’Albania, dai laboratori di C’era una volta il west alla costruzione della pagina internet dei Verdi, dai focus sul rapporto giovani-alcol al sostegno ai veterinari del canile. Non si tratta di soldi già tutti spesi, ma è solo questione di tempo. In ogni caso, sono il doppio di quanti ne sono serviti per lo stesso scopo alla Regione Emilia Romagna e dieci volte la somma sborsata dalla Provincia di Bologna. Anzi, insieme questi ultimi due enti nel periodo considerato hanno speso molto meno del Comune: 4 milioni abbondanti il primo, meno di 1 e mezzo il secondo. Invece, in 12 mesi gli incarichi a Palazzo D’Accursio con Cofferati sindaco sono stati 1.200: quattro al giorno. L’operazione-rivoluzione trasparenza promossa dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, culminata nel dossier pubblicato sul sito www.innovazionepa.gov.it, ha provocato un vespaio sotto le Due Torri. Pur in un contesto nazionale in cui oltre 11mila amministrazioni hanno speso, qua e là, la cifra record di un miliardo e mezzo di euro, Bologna non è da oggi che si lascia andare: già sette anni fa, ai tempi di altre polemiche, si era arrivati a poco meno di 10 milioni. Oggi, però, la sorpresa è arrivata nel momento in cui con i tempi che corrono le nuove amministrazioni del centrosinistra bolognese fanno di tutto per cercare di mantenere un profilo sobrio. A partire dal nuovo sindaco Flavio Delbono, ex vicepresidente della Regione, che però è inciampato subito sullo stipendio del suo portavoce Marco Girella: non di 147mila euro all’anno, si è corretta qualche giorno fa la Giunta dopo una delibera che aveva fatto gridare le opposizioni (e l’Idv) allo scandalo, ma «solo» di 117mila. Lo stesso Cofferati, del resto, non era stato da meno: per il suo Massimo Gibelli in cinque anni ha speso 594mila euro. Novemila euro più di Girella. Delbono, insomma, non è riuscito a fare meglio. Ma a chi l’amministrazione Cofferati ha dato tutti questi soldi? C’è l’imbarazzo della scelta. Impossibile però non partire da Crepet, che per aver fatto da relatore al festival della Psicologia ha preso 6.480 euro. Festival che, voluto dall’ex assessore Pd Maria Cristina Santandrea, vanta il primato degli incarichi: 52, quasi 60mila euro in tutto. La consulenza più «pesante» però è proprio quella, lo dice la corte dei Conti, obbligatoria: per essere al fianco del Comune nelle aule dei tribunali lo studio legale Saracco ha incassato 114mila euro. Spiccano anche i 41mila euro al Politecnico di Milano per l’aiuto nella costruzione del Psc. Per il centrosinistra sanno addirittura di beffa, invece, gli ancorché grami 5.600 euro per il leader grillino locale Giovanni Favia, attuale consigliere comunale, per alcune riprese video. E così via, dove i tanti altri curiosi micro-incarichi sui fogli del fascicolo Brunetta impallidiscono a fianco di compensi per collaborazioni coordinate e continuative che raggiungono e superano il centinaio di migliaia di euro. L’installazione di emittenti elettromagnetiche radiotelevisive non avrebbe potuto compiersi senza 1.997 euro in più, così come i 130 euro a Gaetano Alfonsi per una «lezione-concerto» jazz hanno impreziosito una serie di eventi alla biblioteca della musica. Ad Alessandra Armenante, poi, si è dovuta prorogare fino al 31 dicembre del 2007 la collaborazione per l’attività veterinaria «non istituzionale» al canile (3.978 euro). E non possono non balzare agli occhi, ancorché esigui, i compensi ad Arta Mandro Balili per la «giornata formativa sul diritto di famiglia e dei minori nel paese dell’Albania» (300 euro) e a Ernesto Cappiello che con 1.000 euro ha potuto finalmente aggiornare il sito internet del gruppo consiliare dei Verdi. Consulenza, quest’ultima, ribattezzata «attività di comunicazione». A sua volta «attività di comunicazione» è stato il concerto di Natale grazie a cui Enzo Balestrazzi si è portato a casa ben 70 euro. Analogamente alla «consulenza tecnica» di Annalisa Baraldi (qui alla retribuzione da 1.875 euro si aggiungono altri 5.985 euro) per la catalogazione di locandine e manifesti o alle «docenze» di Maria Giacinta Alleva (975 euro) per aver fatto da guida ad alcuni soggiorni di studio all’estero. Chissà se davvero senza tutto questo la macchina amministrativa bolognese, che evidentemente tra i propri ranghi non vanta personale così specializzato, si sarebbe fermata.

 

 

 

NAPOLI

 

Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369305

 

riporto:

 

sabato 25 luglio 2009

 

Mostra blasfema, 200mila euro all’ideatricedi Giacomo Susca

 

A Napoli dici consulenze e ti ritrovi la coda dietro la porta dell’ufficio. Quando a bussare non è direttamente la magistratura. Le cronache - dicembre scorso - riferiscono di 13 arresti, di cui 4 tra assessori ed ex della giunta Iervolino, visto il generoso meccanismo di «distribuzione di posti di lavoro, incarichi e consulenze pagate con denaro sonante». Rosetta minaccia sempre di mollare la poltrona, ma poi puntualmente «rimpasta» la squadra e rimane dov’è. Lei che ha «le mani pulite» si sbraccia e giura: «Siamo la città con meno consulenze d’Italia. Non sappiamo più dove tagliare». Già, ma qualcosina ci sarebbe da sfrondare eccome negli ultimi 504.707 virgola 52 centesimi di euro spesi negli appena 14 contratti «esterni» comunicati al ministero di Renato Brunetta e stipulati nei corridoi di palazzo San Giacomo dal 2005 e in alcuni casi tuttora in corso.

Impara l’arte e mettila da parte. In alternativa, c’è il Palazzo Roccella delle Arti in via dei Mille, dedicato alle creazioni più «innovative». Uno scatola spesso vuota e peraltro doppione del Madre, nota creatura bassoliniana. Come «direttore artistico e di progetto e curatore capo delle mostre» la giunta ha pensato alla vulcanica Julia Draganovic, tedesca oltre la quarantina, meritevole di un onorario da 200mila euro tondi in due anni. Nonostante questi sacrifici, il Pan non rappresenta certo una meta obbligata per i turisti che sbarcano a Napoli. Di fatto, l’unica rassegna di cui risulta memoria condivisa è quella che, a marzo, ha ospitato un crocifisso avvolto in un preservativo, firmato dall’artista Sebastiano Deva. Finché il sindaco non s’infuriò peggio di quella volta con Lupo Alberto e l’opera fu rimossa tra le polemiche. Draganovic, comunque, è sempre impegnata per «dare continuità alla dimensione internazionale» del museo. Perciò a settembre 2008 ha aperto «una finestra per far conoscere Napoli al pubblico americano». Perciò tutti in viaggio a New York per una mostra-video.

Anche sotto il Vesuvio si lavora intensamente. E mica gratis. Prendete ad esempio i 24.480 euro corrisposti alla Icaro srl per la «valutazione degli interventi necessari per l’adeguamento del progetto impiantistico della Casina del Boschetto». Cioè il rudere che fa ancora bella mostra di sé nel cuore della villa comunale. Fino a 10 anni fa era la sede dell’associazione cronisti napoletani, poi arrivò Bassolino e decise di sfrattare i giornalisti con la promessa di ricavarci dei soldi dall’affitto. Invece la struttura è rimasta abbandonata, alla mercé di vandali e tossici, senza che nelle casse comunali entrasse un euro. Anzi, rimettendoci in manutenzione e programmi di recupero solo sulla carta. A maggio il consigliere Pdl Ciro Signoriello ha provato a fare un sopralluogo nel «fortino» in compagnia dei presidenti locali dell’Unione cronisti e dell’Assostampa, ma non è nemmeno riuscito a entrarci. Intanto, i tecnici del Comune avvisano: il «prossimo passo» per la riqualificazione sarà accendere un mutuo da 600mila euro. Napoli: punto e a capo, direbbe Arbore.

Il degrado, del resto, a Ponticelli è cosa nota. Un’intera zona in preda a camorra, baraccopoli rom e monnezza. Perciò serve la doppia «consulenza tecnica» da 60mila euro per la «redazione del progetto» (preliminare, ovvio) delle opere pubbliche previste dal piano regolatore. Quelli di Ponticelli sono ancora lì ad aspettarle. Questione d’immagine, come il «master plan» turistico partorito in due mesi due (ottobre-dicembre 2007) da una coppia di esperti concentrati sull’«aggiornamento e la revisione» della ricerca «Napoli: analisi delle opportunità in ottica di marketing territoriale». Studio per cui intascheranno 7mila euro a testa. Quasi 90mila l’avvocatessa Veniero per pareri circa «la concreta attuazione» del condono edilizio.

 

Ora bisogna capire se è tutto qui. Donna Rosetta, forse a furia di tagliare, all’operazione «trasparenza» ha risposto inviando un elenco troppo striminzito da non apparire sospetto. Era ieri quando il governo di Napoli ci abituava a ogni genere di munificenze. Tipo i computer palmari ultramoderni, le auto blu e i taxi à go-go per i 60 consiglieri comunali, oltre alle assunzioni gonfiate. A proposito di trasparenza, la Iervolino gli ha dedicato pure un assessorato ad hoc. Il problema è che il suo uomo, Giuseppe Gambale, è finito a processo. Come l’ex assessore al Bilancio, Enrico Cardillo, e altri cinque funzionari: la Procura ne ha da poco chiesto il rinvio a giudizio. Il reato? Toh, consulenze d’oro sul piano strategico del Comune.

(ha collaborato Carmine Spadafora)

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C'è crisi, Tremonti taglia gli investimenti ... la Francia aumenta :asd: ...

 

Francia: 200 blindati Panhard contro la crisi

 

Per combattere la crisi il ministero della Difesa francese ha aumentato di 2,4 miliardi di euro i propri ordini. Tra questi - ha annunciato ieri il ministro Hervé Morin - ci sono 200 blindati leggeri Panhard PVP per l’esercito francese nell’ambito di un contratto quadro del settembre 2004 che prevede 933 blindati, dei quali 746 già ordinati e 314 consegnati. Il nuovo ordine, ratificato il 30 giugno dalla Direction Generale des Armements, farà salire da 200 a 300 le consegne previste nel 2009 e 2010.

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C'è crisi, Tremonti taglia gli investimenti ... la Francia aumenta :asd: ...

...

Sono stato uno dei primi a parlarne, nel post n° 532 al link che segue:

 

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=202308 .

 

 

La Francia, sta affrontando la crisi, aumentando il debito pubblico, perché se lo può permettere, a differenza dell'Italia che, con il suo colossale debito pubblico ereditato dalla consociativa e cattocomunista prima repubblica, non se lo può permettere! Tutto qui!

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Ma come, il nostro "colossale debito pubblico" ci impedisce di investire maggiormente nella difesa ma non di buttare 4 miliardi nello stretto di Messina? ... e allora dove troveremo i fondi per il ritorno al nucleare? (sembra che serviranno 35 miliardi) ... La verità è sempre la solita, la Difesa per questa coalizione non è importante.

Modificato da typhoon
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... 1) buttare 4 miliardi nello stretto di Messina? ... e allora dove troveremo i fondi per il ritorno al nucleare? (sembra che serviranno 2) 35 miliardi) ... La verità è sempre la solita, la Difesa per questa coalizione non è importante.

1) Questa è l'opinione di un veronese, alias di un padano: partendo dalla considerazione che, a mio parere, l'unità d'Italia è stata compiuta nell'ottocento, ma quella degli italiani deve ancora realizzarsi (sempre che ciò prima o dopo avvenga!), è giusto che tu la pensi così, altri, magari, possono pensare diversamente!

 

2) Tutti quest'anno?!?!?! Inoltre il ritorno al nucleare e la conseguente autonomia energetica, hanno una valenza strategica superiore, ad esempio, a quella di tutti i "Typhoon" (gli aerei!) messi assieme!!!

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