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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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Picpus, l'errore (permettimi) che tu fai e' quello di mettere, in questo discorso, la sinistra. Più correttamente, dovresti mettere le forze politiche italiane.

 

Perche' nei brevi interregni dei governi Prodi, dal centro destra venivano bordate pari, se non peggio, di quelle tirate oggi addosso a B.

 

E' proprio un problema Italiano, ridurre il tutto alla rissa da cortile. E non se ne esce.

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Perché diciamo: forza, Italia

 

Ora che il grande spettacolo del G-8 è in scena, con le sue luci e le sue ombre, ma soprattutto con le sue suggestioni globali, vale la pena di insistere sul punto cruciale. Non avrebbe senso augurarsi il fallimento del vertice per un piccolo calcolo di politica interna. Sbaglierebbe chi seguisse le cronache con questa riserva mentale.

L'interesse dell'Italia, dell'Italia intera, è che dall'Aquila venga un messaggio forte, solidale e il più possibile concreto circa i destini del pianeta. È un interesse che non può essere subordinato a considerazioni contingenti. Tanto meno alle vicende personali e politiche che hanno coinvolto il presidente del Consiglio e lo hanno proiettato nel mare delle polemiche interne e internazionali. Polemiche tutte legittime; molte meritate dal diretto interessato per via dei suoi discutibili comportamenti; qualcuna davvero capziosa e animata da un eccesso di zelo contro il premier italiano.

Ma Berlusconi in queste ore è il presidente del G-8. Rappresenta l'Italia e il nostro prestigio nel mondo dipende anche dal successo del summit. Almeno fino a domani non è possibile compiere una distinzione tra la personale credibilità del presidente del Consiglio e la complessiva credibilità del paese. I due livelli sono tutt'uno e non è lecito scinderli.

Se il «Guardian» e altre testate criticano il premier per l'organizzazione dell'evento, giudicata lacunosa, e arrivano a prospettare un'ipotesi senza senso, cioè l'espulsione dell'Italia dal G-8, deve essere chiaro che le ricadute di questi attacchi riguardano l'intera comunità nazionale, non certo il solo Berlusconi. Sarebbe stato meglio che fin dall'inizio e senza esitazioni tutta l'Italia politica, compresa quindi l'opposizione di centrosinistra, si fosse ribellata a questo scenario inesistente.

Perchè non c'è dubbio che il nostro paese resterà a pieno titolo nel G-8 e semmai ci sarà da governare il processo di ampliamento dell'organismo, ormai troppo angusto per pretendere di rappresentare il mondo globalizzato. G-14 o G-20, si vedrà. La fantasia delle cancellerie e il gioco degli interessi non hanno limiti. Ma in questo momento occorre saper mettere nel cassetto le logiche di parte, e talvolta l'astio personale, per evitare atti di autolesionismo nazionale.

Non si tratta di rispolverare il patriottismo, anche se un pizzico di amor di patria è sempre utile. Limitiamoci al fatto che un'Italia indebolita nel suo profilo internazionale e bersagliata da attacchi feroci rappresenta un danno gravissimo per tutti, sotto il profilo politico ed economico.

Bisogna perciò dare atto a Massimo D'Alema e poi a Pier Ferdinando Casini di aver usato ieri le parole giuste per auspicare il successo del vertice. Niente di straordinario, ma in Italia, quando qualcuno preferisce il linguaggio della ragione all'invettiva, è giocoforza sorprendersi. In questo caso i due esponenti dell'opposizione hanno dato prova di senso dello stato e si sono mossi nel solco più volte indicato dal presidente della Repubblica. Quando si agisce sulla scena internazionale, si entra in un'altra dimensione e il cabotaggio interno andrebbe dimenticato per qualche giorno.

Tanto più che all'Aquila le cose sono cominciate bene. Il presidente Obama ha accantonato con eleganza i fraintendimenti, elogiando la «forte leadership italiana». Sulla questione delle nuove regole finanziarie si sono fatti passi avanti importanti e il merito è anche del lavoro svolto dal ministro Tremonti. Sul clima invece bisogna aspettare. L'intesa di ieri è un bicchiere pieno a metà se non ci sarà (al momento non c'è) l'assenso dei paesi emergenti, a cominciare dalla Cina.

Vedremo. Dalla prossima settimana ci sarà tempo per tornare ad analizzare e a criticare gli stili di vita di Berlusconi, i suoi gravi errori, le sue reticenze, il suo modo di governare. Ci sarà modo di chiedergliene conto, se sarà il caso. Senza sconti. Finchè all'Aquila c'è il mondo, non dimentichiamo di essere italiani.

 

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

 

Credo che non ci sia bisogno di commenti.

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Per far capire quanto siano vere fondati i sospetti di poca imparzialità a carico di certi media stranieri riguardo il Governo Italiano vi invito a leggere con attenzione questo articolo di Stella (sottolineo Stella) nell'odierno CorSera.

 

Dopo gli articoli del Paìs, del Financial Times ed il NY Times, ci mancava il press center della Casa Bianca...

 

Nel dossier Usa sette righe su Silvio

Nel kit ai cronisti americani: pagine di biografie per ogni leader ma non per Berlusconi

 

Laggiù, a Washington, qualcuno non lo ama. Ricordate lo sfregio dell’anno scorso, quando le note consegnate ai giornalisti americani al G8 in Giappone traboccavano di accuse, malignità e veleni al punto da costringere la Casa Bianca a scusarsi? Bene: qualche cosa, al Silvio Berlusconi, è andata storta anche stavolta. Proprio nel giorno in cui incassava i sorrisi e l'abbraccio di Barack Obama, portato in maniche di camicia tra le macerie di questa città così bella e gentile, il malloppo di fogli dato ai giornalisti Usa per «infarinarli» intorno ai protagonisti del viaggio presidenziale rifilava al Cavaliere una nuova stilettata. Sette-righe-sette di micro biografia. Data e luogo di nascita, nazionalità, professione, ultima vittoria elettorale, data d'inizio del nuovo governo. Fine.

 

Uno sberleffo, in rapporto allo spazio dato a tutti gli altri. Certo, la massima sintesi a volte può essere un segnale di sobrietà. Basti ricordare come Eugenio Montale, coprendo automaticamente di ridicolo tanti suoi colleghi che descrivevano le proprie piccole faccende con sdiluvianti ricostruzioni di pagine e pagine quasi avessero da raccontare le gesta di Alessandro il Grande, riassunse se stesso sulla «Navicella» parlamentare: «Montale Eugenio. È nato a Genova il 12 ottobre 1906 e risiede a Milano. Dottore in lettere, giornalista, scrittore, poeta, premio Nobel per la letteratura nel 1975». Questa asciuttezza ha un senso, però, se è scelta dal protagonista. Non se viene usata da una manina altrui per marcare maliziosamente un distacco. Per tentare di capirci qualcosa occorre appunto ripartire dall'anno scorso. Quando il «Press kit» preparato dall'ufficio stampa della Casa Bianca (con impresso in copertina il sigillo del presidente) a uso dei giornalisti americani al seguito di George Bush al G8 di Hokkaido, in Giappone, era piuttosto «inusuale» nel mondo ovattato dei vertici internazionali. Diceva infatti che il premier italiano «è uno dei leader più controversi nella storia di un Paese conosciuto per la corruzione e il vizio del suo governo». Lo liquidava come «un dilettante della politica che aveva conquistato la sua carica importante solo mediante l'uso della sua notevole influenza sui media nazionali», ricordava che era stato accusato di «corruzione, estorsione e altri abusi di potere che lo costrinsero a dimettersi nel 1994», rideva degli anni giovanili quando «aveva cominciato a fare soldi organizzando spettacoli di burattini a pagamento» e «faceva i compiti di scuola ai compagni di studi in cambio di denaro». Per non dire della iscrizione alla «sinistra loggia massonica P2 che aveva creato uno Stato dentro lo Stato». Parole pesanti. Soprattutto rispetto agli assai più moderati profili di certi presidenti africani al potere da decenni. Come il ritratto dedicato nel «Press kit» attuale all'uomo forte dell'Angola Josè Eduardo Dos Santos, di cui si racconta asetticamente che si è laureato in ingegneria petrolifera nell'Urss, che è diventato presidente dell'Angola dopo la morte di Agostino Neto nel 1979 (trent'anni fa: in un Paese martoriato dalla guerra civile...) e che è sposato con "lady Anna Paola dos Santos" che gli ha dato tre figli... Ma sproporzionate soprattutto rispetto a quello che era allora il capo della Casa Bianca, quel George W. Bush che aveva con l'«amico Silvio» un rapporto speciale. «I sentimenti espressi nella biografia non rappresentano il punto di vista del presidente, del governo americano o del popolo americano», si precipitò a scrivere Tony Fratto, il vice portavoce della Casa Bianca, riconoscendo che quel profilo usava «un linguaggio che insulta sia il premier Berlusconi che il popolo italiano».

 

E proseguiva: «Ci scusiamo con l'Italia e col premier Berlusconi per questo spiacevole errore». Il Cavaliere accettò le scuse: pietra sopra. Tutto poteva immaginare, quindi, tranne il nuovo sgarbo di ieri. Che è tutto nel confronto coi ritratti degli altri protagonisti e comprimari del viaggio di Barack Obama a l'Aquila, a Roma e in Ghana. Una pagina e mezza viene dedicata al presidente della Commissione dell'Unione africana Jean Ping, del quale si ricorda che si è laureato a Parigi in scienze economiche, che ha lavorato all'Unesco ed è stato ministro delle poste del Gabon. Due al presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Due abbondanti al successore di Mandela alla guida del Sudafrica Jacob Zuma, quasi due e mezzo al turco Recep Tayyp Erdogan, due al brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva, tre al cinese Hu Jintao e all'egiziano Hosny Mubarak, compresa la lista delle medaglie, delle decorazioni militari e delle lauree ad honorem ricevute in giro per il mondo. Due al presidente del Ghana John Atta Mills, nel quale si specifica che è originario di Ekumfi Otuam, che si è diplomato alla scuola secondaria Achimota, che ha studiato a Stanford e pubblicato una dozzina di libri tra cui «L'esenzione dei dividendi dalla tassazione sul reddito: una valutazione critica». E Berlusconi? Come dicevamo: sette righe. Contro le tre pagine di Giorgio Napolitano. Con la precisazione, vagamente offensiva, che quelle poche note sono tratte da BBC News e da un'agenzia della Associated Press. Come se l'anonimo autore della schedina non si fidasse del sito Internet ufficiale di palazzo Chigi (dove l'epopea berlusconiana viene ripercorsa, diciamo così, record dopo record) neppure sulle date. Dirà forse il Cavaliere, facendo buon viso a cattivo gioco: sono così famoso da non avere bisogno di piccole biografie. Sarà. Ma anche il Papa è abbastanza noto. Eppure il «Press kit» ha ripreso integralmente quattro pagine biografiche del sito ufficiale vaticano: dalla madre cuoca alla tesi di laurea ("Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant'Agostino"), dalla fondazione della rivista di teologia "Communio" alla laurea ad honorem del College of St. Thomas in St. Paul in Minnesota...

 

GIAN ANTONIO STELLA

 

PS: L'altro ieri Obama dopo l'incontro con il Presidente Medvedev ha toppato clamorosamente dicendo che lo attendeva il colloquio con il Presidente Putin (un lapsus che sembrava voler dire "vado a parlare con il vero presidente"). Ieri Sarkozy nel dare la mno alla Merkel non ha avuto l'educazione di alzarsi (stava seduto in poltrona)....mi immagino solo cosa avrebbero scritto i giornali di sinistra italiani se simili gaffe (piccole ma signficative) le avesse compiute Berlusconi. Apriti cielo!!!

Modificato da paperinik
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La stampa estera non fa sconti. A Berlusconi e alla sue vicende private, ma soprattutto al suo modo di gestire il potere, la stampa internazionale dedica analisi che al premier sicuramente non faranno piacere. Dopo l'affondo del Guardian e del New York Times, tamponati dalle parole diplomatiche di Obama e di Barroso, il quadro non si è affatto schiarito, tanto che un lungo articolo di presentazione del vertice comparso sul settimanale francese Express si intitola "Inchiesta sul buffone d'Europa".

 

«Sotto gli scandali e le berlusconate - scrive il settimanale - lui si piega ma non si spezza. E una maggioranza di elettori sembra confermargli la fiducia». L'inchiesta descrive il presidente del Consiglio come personaggio che «cento volte dato per morto, cento volte è resuscitato. In un'Italia che non crede nella politica (il 25% associano la parola a 'disgustò e il 22% a 'rabbià) lui sfugge all'archetipo del potere: personaggio hollywoodiano, incantatore eccentrico, comico grossolano, coach della mente, amico del bar,illusionista poliglotta colpito dalla sindrome di Zelig - il potere di trasformarsi a seconda delle attese - Berlusconi ha inventato un nuovo modello di dirigente, un politico-people che buca lo schermo da 15 anni, e le cui farse soffocano, spesso, i veri problemi del paese».

 

«La vita privata di Berlusconi rivaleggia con un momento pubblico», titola lo statunitense LOS ANGELES TIMES, in un articolo che inizia così: «Nessuno accusi il presidente delConsiglio Berlusconi di essere un ospite riluttante». Secondo il giornale californiano «in Italia e all'estero ha destato sorpresa la disponibilità di Berlusconi a dare il benvenuto ad ospiti che siano donne giovani e fotogeniche». L'articolo ripercorre poi gli strascichi dell'inchiesta di Bari, evidenziando però che, secondo gran parte degli analisti, «il premier non corre l'imminente pericolo di essere estromesso. Le cose potrebbero cambiare se gli effetti della crisi economica globale si facessero sentire con più vigore inItalia, che finora ha fronteggiato la crisi meglio di altri Paesi».

 

THE WASHINGTON POST si sofferma sul rischio terremoto a cui è tuttora soggetta L'Aquila e titola «Lo sciame ismico nella sede del G8 in Italia accrescono la paure sulla sicurezza». Il quotidiano analizzando i disastrosi effetti del sisma nel capoluogo abruzzese, riporta alcuni commenti della popolazione sulla scelta di trasferire il vertice all'Aquila: «La ricostruzione era già abbastanza complicata senza calcolare i preparativi per il maggior vertice internazionale, si legge nel quotidiano.

 

Ampio spazio anche sulla stampa spagnola per l'apertura del G8. EL MUNDO parla del disagio degli abitanti di L'Aquila sotto il titolo »Vogliamo giustizia, non il letto di Obama« e aproposito delle polemiche di ieri scrive che "sorgono voci che propongono di sostituire l'Italia con la Spagna quale membro delclub". La rubrica polemica LA TRONERA (La Feritoia) sotto il titolo »carisma italiano« torna sulle vicende di Silvio Berlusconi e afferma che il premier »ha tutto ciò a cui tutti aspirano, e l'impunita«. Perchè la sinistra, in 15 anni, ha governato per sette ma appena si è notato. L'Italia, nazione giovane, ha bisogno di carisma».

 

Il giornale della sinistra PUBLICO titola che «Berlusconi arriva al G8 indebolito dagli scandali» e sostiene che «il vertice di L'Aquila può finire di affondare la pessima immagine internazionale del leader italiano». il pericolo che un forte sisma si ripresenti durante le riunioni e l'eventualità che le notizie scandalistiche sulla vita privata del premier si ripresentino nel corso degli incontri. Infine THE TIMES di Londra dedica oggi una vignetta a Silvio Berlusconi, un'immagine chiaramente caricaturale e pubblicata in un insolito formato che occupa mezza pagina nella sezione del quotidiano dedicata alle opinioni, in cui il presidente delconsiglio italiano è disegnato sorridente, in un suo classico doppiopetto blu, dalle cui tasche e taschino fuoriescono indumenti di biancheria intimsa femminile: reggiseni e slip. Nella vignetta il premier italiano compare accanto ad una scritta 'G8', dove però la cifra otto è sostituita da un reggiseno, che Berlusconi tiene per la spallina. L'immagine, dai tratti caricaturali, è pubblicata nella parte superiore di una pagina che ospita un commento, in cui si accenna al G8 ma che è centrato sul sistema bancario e l'azione del governo britannico a riguardo, a firma di Vince Cable, numero due del partito Liberal-democratico britannico.

 

Ancora in Spagna in un articolo intitolato «Berlusconi: l'attacco mediatico non pregiudicherà il G8», ripercorre il botta e risposta tra il governo italiano e il Guardian con lerecenti dichiarazioni del premier. Poi il quotidiano, rilevando che con il trasferimento delle sede all'Aquila «non ha mai convinto i membri del G8», cita le ultime complicazioni logistiche e di sicurezza della sede abruzzese, a cui si aggiunge «il malcontento degli abitanti che, in buona parte alloggiati nella tendopoli, hanno rivendicato il diritto a vivere il lutto con calma, protestando contro la 'sfilatà di autorità e la perdita di tempo e denaro».

 

In Germania il FINANCIAL TIMES DEUTCHELAND dedica un articolo interno al capo della protezione civile Guido Bertolaso, dal titolo «Il risolutore dei problemi». Bertolaso, scrive il giornale, «deve garantire l'organizzazione del vertice dei G8 e la sicurezza dei capi di Stato e di governo. Egli e per ora il più importante alleato del capo del governo, Silvio Berlusconi».

 

La FRANKFURTER ALLGEMENIE ZEITUNG titola «Nuove rivelazioni?» e scrive nel sommario «Gli errori di Berlusconi». Il giornale commenta le «speculazioni» della stampa italiana, secondo cui durante il summit potrebbero arrivare nuove rivelazioni sulla «vita privata del primo ministro»: Berlusconi, osserva la Faz, «reagisce con nervosismo».

 

«Un G8 fra le rovine dell'Aquila»: titolo identico per i due principali giornali francesi del mattino, LE FIGARO e LIBERATION, che dedicano una corrispondenza e qualche commento al vertice in Abruzzo. Le Figaro titola a pagina 5 «Berlusconi ospita un G8 allargato e atipico» e afferma che «il ventaglio dei dossier e il numero importante dei partecipanti non dovrebbero facilitare impegni vigorosi e vincolanti». In basso nella stessa pagina, un articolo dall'Aquila dal titolo «Nei campi dei rifugiati del sisma la rabbia trasuda», in cui si legge: «se i soccorsi, all'indomani del sisma, sono stati rapidi ed efficaci come mai in Italia, i lavori di ripristino hanno tardato. Circa il 60% delle case non sono nemmeno danneggiate e tuttavia, tre mesi dopo, il ritorno degli abitanti si fa col contagocce, mentre il centro storico resta vietato».

 

Liberation scrive che le rovine dell'Aquila sono forse il «simbolo di questo G8 che vive, nel suo formato degli otto Paesi più ricchi, probabilmente gli ultimi istanti della suastoria».

 

http://unita.it/news/esteri/86233/il_buffo...ti_a_berlusconi

 

intanto ci sono qua dei fotogrammi da guardare:

http://www.leggo.it/fotogallery.php?id_new...&id_fg=5404

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Chissà con quanto fastidio questi media (e qualche milione di italiani) avranno accolto le parole di Obama "the Italian government is exercising extraordinary leadership for which we are thankful"....che in termini poveri significa: l'Italia ha uno straordinario governo.

 

Lev, mettiti l'anima in pace: sono questi gli elementi che contano, di fronte alle esternazioni pubbliche e formali di Obama, le chiacchere del francese Express (?) o del LA Times (?) stanno a zero....

 

Da italiano invece di mettere risalto a queste notizie dovresti indignartene, perchè sono tutti esempi di gratuita denigrazione del sistema Italia. Prima era "pizza, mandolino, pasta, mafia", adesso è "Berlusconi, corruzione, buffoni".

 

Leggi più attentamente l'articolo di Gian Antonio Stella che ho postato...forse ti è sfuggito il significato di fondo.

Modificato da paperinik
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Potrebbe solo voler dire che Obama è un signore. :asd:

 

Scherzi a parte, non vedo ragioni perchè denigrare o addirittura oltraggiare la Presidenza del Consiglio, ma sicuramente non vedo nemmeno quelle per difenderla a spada tratta.

 

Sicuramente aspetto che la tempesta passi, poi raccoglierò i cocci e li metterò da parte come meglio posso, almeno anagraficamente parlando, la mia generazione avrà la meglio su Berlusconi.

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Da italiano invece di mettere risalto a queste notizie dovresti indignartene, perchè sono tutti esempi di gratuita denigrazione del sistema Italia. Prima era "pizza, mandolino, pasta, mafia", adesso è "Berlusconi, corruzione, buffoni".

 

Leggi più attentamente l'articolo di Gian Antonio Stella che ho postato...forse ti è sfuggito il significato di fondo.

 

scusa, e quale sarebbe il significato 'di fondo'? L'articolo e' terrificante, cita dei fatti: B. sette righe, Napolitano 3 pagine, e parliamo del press center della Casa Bianca.

 

Poi, ovvio che Obama dice 'che bravo, che buono' di OGNI capo di stato che incontra: e ci mancherebbe. Che volete che dica 'mi tocca di stare qui con questo vecchio puttaniere'? Ma anche se lo pensasse, anzi, anche se ne avesse LE PROVE, non lo direbbe mai.

 

la diplomazia ha degli obblighi, fra cui quelli dell'ospitalità: resta da capire perche' un press kit della casa Bianca, che gia ai tempi della visita di Bush a Roma (remember? http://www.corriere.it/esteri/08_luglio_07...2aabc.shtml)non lesino' critiche, anche questa volta non si dimostra, diciamo cosi', amichevole col Premier.

 

 

Inutile girarci attorno: come diceva ottimamente l'articolo sul Sole24ore postato ieri,

 

Dalla prossima settimana ci sarà tempo per tornare ad analizzare e a criticare gli stili di vita di Berlusconi, i suoi gravi errori, le sue reticenze, il suo modo di governare. Ci sarà modo di chiedergliene conto, se sarà il caso. Senza sconti. Finchè all'Aquila c'è il mondo, non dimentichiamo di essere italiani.

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... Finchè all'Aquila c'è il mondo, non dimentichiamo di essere italiani. [/i]

Il guaio è che c'è chi, sia nel forum, sia ed è più importante, altrove, lo dimentica!!! :thumbdown::furioso:

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Su questo sono d'accordo con te. Infatti ho apprezzato che ieri D'Alema e Casini abbiano 'abbassato i toni' e invitato tutti a starsene tranquilli fino alla fine del G8.

Solo che in generale ci facciam sempre riconoscere, un po come all'estero in vacanza.

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Su questo sono d'accordo con te. Infatti ho apprezzato che ieri D'Alema e Casini abbiano 'abbassato i toni' e invitato tutti a starsene tranquilli fino alla fine del G8.

Solo che in generale ci facciam sempre riconoscere, un po come all'estero in vacanza.

Purtroppo Di Pietro non li ha seguiti, vedi intervista rilasciata all'Herald Tribune.

Modificato da Hicks
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Madmike, il significato di fondo era molto evidente...

 

Attualmente esiste una forte pressione da parte di certa stampa estera sulle questioni di "casa nostra".

 

Nelle parole di Stella avresti dovuto rilevare che il press center della Casa Bianca ha intrpreso ben altre scelte quando si è dovuto redigere la biografia di personaggi dalla morale ed etica molto più dubbia di quella di Berlusconi (come taluni leader africani). Non ti suona strano che per il leader della nazione che ospita il G8 siano spese solo 7 righe? Non ti suona strano che l'alternativa sia silenzio o ingiuria?

 

Legolas ha fatto una battuta "forse Obama è un signore"...putroppo in in diplomazia internazionale non c'è spazio per uscite "da signori", perchè ogni parola è pensata e soppesata (basti pensare alle difficoltà incontrate ieri per arrivare al documento di condanna contro l'Iran, nel quale relativamente alle repressione successiva agli scontri post elettorali, alla parola "condanna" è stata preferita "deplorazione" con evidenti riflessi). Quindi è lecito domandarsi per quale ragione, stante il formalismo che permea ogni atto di poltica estera, il press center della Casa Bianca non ha scelto una linea più "rispettosa" verso chi ospita. Si vuole una rottura diplomatica?! Direi di no, visto che chi sta al vertice degli USA manifesta una forte volontà a stringere la già salda amicizia fra USA e Italia....

 

Stella fra le righe ha voluto dire che, in tema di diplomazia internazionale, non è un atteggiamento normale quello nei confronti dell'Italia. Dittatori, Satrapi e tiranno di ogni specie vengono trattati con molta più formalità: perchè!?

 

E' inutile che poi ti compiaci del silenzio di D'Alema e Casini in ossequio ad un italico "volemose bene", se poi non ti indigni di fronte agli evidenti attacchi ingiustificati della stampa estera.

 

Il G8 sta proseguendo bene e si stanno raggiungendo (almeno sulla carta) gli scopi prefissati dal programma....eppure pochi di voi sembrano ricordarsi che solo due giorni fa il Governo Italiano subiva gli ingiustificati attacchi del Guardian e NY Times, che volevano far passare l'idea di un G8 mal organizzato e ancor peggio gestito in cui Obama avrebbe dovuto esautorare Berlusconi nella direzione delle riunioni multilarali o che preannunciavano il subentro della Spagna al posto dell'Italia nel G8, pur sapendo bene che in questo momento la Spagna sta soccombendo sotto la crisi economica....queste accuse sono vergognose e cosa ancora peggiore infondate. Ed allora è giusto domandarsi. PERCHE'?!

 

EDIT: queste sono el cose di cui dovremmo indignarci, per come rovinano l'immagine dell'Italia e degli italiani all'estero...

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Ecco chi contribuisce a perpetrare nel tempo il luogo comune "italia: piazza, mafia, mandolino, spaghetti...".

Modificato da paperinik
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Pap dove posso trovare il testo dell'appello del molisano?

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/...dipietro/1.html

 

Qui una parte è tradotta, ma comunque si legge bene in inglese nella foto

 

Poi presumo che il testo sia riportato anche nel sito on-line dell'Herald Tribune. Se non lo hanno fatto è perchè evidentemente dell'appello di Di Pietro non gliene frega nulla...purchè paghi il costo della pagina dell'edizione cartacea.

Modificato da paperinik
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Stella fra le righe ha voluto dire che, in tema di diplomazia internazionale, non è un atteggiamento normale quello nei confronti dell'Italia. Dittatori, Satrapi e tiranno di ogni specie vengono trattati con molta più formalità: perchè!?

 

eh, dimmelo allora sto perche', che io non l'ho mica capito. Non starai sostenendo che della congiura anti B fa parte anche l'ufficio stampa della Casa Bianca spero. Allora?

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Su questo sono d'accordo con te. Infatti ho apprezzato che ieri D'Alema e Casini abbiano 'abbassato i toni' e invitato tutti a starsene tranquilli fino alla fine del G8.

 

invece per me hanno sbagliato in pieno, già non protestano mai, più bassi i toni di così...

 

sul sito ufficiale di IDV c'è l'appello in italiano, perfettamente ineceppibile

 

 

Poi, ovvio che Obama dice 'che bravo, che buono' di OGNI capo di stato che incontra: e ci mancherebbe. Che volete che dica 'mi tocca di stare qui con questo vecchio puttaniere'? Ma anche se lo pensasse, anzi, anche se ne avesse LE PROVE, non lo direbbe mai.

condivido, buttate un occhio ai fotogrammi in altro, o Obama è cieco, o la stessa mano con cui ha stretto quella di Chavez ha rifiutato quella di B.

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Andiamo al sodo!!! Cioé, quello che molti uccelli del malaugurio speravano avvenisse ed, invece, sono rimasti a becco asciutto!!!

 

 

Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/ho+19+...zionale.0074885

 

riporto:

 

 

Paolo e Diego

 

Nonostante i rosiconi, l'Italia conta eccome sulla scena internazionale

 

di Paolo Belardinelli e Diego Marini

 

9 Luglio 2009

 

 

 

Caro Diego,

 

finalmente il G8. Mi ero ormai arreso all’idea che lo avremmo dovuto trascorrere parlando delle tanto attese foto scattate a Villa Certosa. Mi sbagliavo.

 

Niente foto (ancora!), niente gossip e tanta politica nel primo giorno del grande evento. Non poteva andare meglio.

 

Non so se il G8 produrrà gli effetti sperati, di sicuro c’è che ormai per la classe dei dentisti la crisi economica è storia vecchia. Quante bocche da riparare infatti dopo la botta nei denti subita da tante persone che si aspettavano tutt’altro scenario, italiani e non. Come mi diverto!

 

A tutti i saccenti giornali e giornalisti stranieri che speravano in un’organizzazione inadeguata e in un’agenda politica insignificante ci ha pensato direttamente Obama a fargliela sentire. Speriamo ora che siano loro a cambiare agenda.

 

Agli italiani che speravano di vedere uno zio Silvio screditato, beh, poveri loro!

 

Ora più che mai si può apprezzare la genialata di Silvio di aver spostato il G8 a L’Aquila. La Merkel che si prende un impegno a Onna, Obama che dice che penserà all’università, lo stesso Obama che afferma che dall’Italia si sente una leadership forte, l’intesa sul clima, niente scontri per la prima volta tra i no global, l’accordo sui punti cruciali in materia economica in cui tra l’altro chi fa da guida è Tremonti, tanti fatti(non chiacchiere) che suonano tutte come tanti schiaffi che arrivano dalle parti di Repubblica e Co.

 

Ho 19 anni, ed è la prima volta da quando ho memorie che ho la sensazione che l’Italia conti veramente qualcosa a livello internazionale. Bravo Silvio!

 

Dovremmo essere tutti contenti, invece c’è qualcuno che rosica. Che goduria, ma che tristezza. Saremo mai tutti Italiani noi Italiani?

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Trovo assolutamente ridicolo accusare l'Italia di non aver saputo organizzare il G8 , la stragrande maggioranza dei governi di questa terra ne sarebbe capace , queste accuse sono più che assurde , sono infantili :angry:

 

E lo "scoop" della stretta di mano negata , cosa vorrebbe dimostare ? Credete sul serio che il presidente USA abbia fatto questo dispettuccio a Berlusconi !? Ma per favore !

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a me pare vergognoso, invece, continuare a insultare la stampa estera.

 

a proposito

In occasione del G8, Silvio Berlusconi accoglierà questa settimana i leader mondiali a L’Aquila, città colpita dal terremoto. Generalmente eventi di questo tipo consentono al paese ospitante di sfoggiare la propria economia, ma la stretta creditizia ha lasciato all’Italia ben poche ragioni per vantarsi.

 

Già intrappolata nella morsa del consistente debito pubblico – pari a oltre il 100% del PIL – e con un settore dell’export non competitivo, il paese è sprofondato in una recessione profonda a seguito del crollo degli scambi commerciali a livello mondiale. Secondo gli analisti ci vorranno anni per uscire da questa crisi. La produzione industriale ha subito un calo così vertiginoso nel primo trimestre dell’anno che al momento si attesta sui livelli di venti anni fa.

 

“L’Italia dipende molto dalle esportazioni del settore manifatturiero, che sono state colpite molto duramente dalla crisi”, afferma Zach Witton del sito economy.com di Moody’s. L’analista prospetta per quest’anno una brusca diminuzione del PIL di oltre il 4% ed il persistere del rallentamento dell’economia nel 2010, mentre i tassi di crescita dovrebbero tornare ai livelli precedenti alla crisi non prima del 2012.

 

Altri governi hanno aumentato la spesa pubblica per sostenere l’economia nel bel mezzo della turbolenza dei mercati, tra cui quello tedesco, il cui ministro delle finanze, Peer Steinbrück, inizialmente parlava con sarcasmo di “rozzo keynesianesimo”. Ma le casse di Roma erano già vuote prima che iniziasse la crisi. “L’Italia ha un debito pubblico tra i più alti in Europa, e questo sta limitando l’opportunità di attivare incentivi fiscali”, dichiara Witton.

 

Le bravate di Berlusconi con un gruppetto di giovani ragazze hanno riempito i titoli dei giornali, ma per molti elettori vi sono preoccupazioni molto meno avvincenti. “L’economia italiana, come il suo Primo Ministro, sembra sempre più debilitata: potrebbe anche farcela, ma a un costo notevole e crescente” dichiara Maya Bhandari del Lombard Street Research, secondo cui una “decade persa” con crescita contenuta e indebolimento della quota di mercato può sfociare in altri 10 anni di stagnazione.

 

Quando all’inizio dell’anno l’FMI ha condotto la sua consueta valutazione dell’economia italiana, ha reso noto senza mezzi termini che “lo scenario nel breve periodo è tetro”. Il tasso di disoccupazione al 7,4% è inferiore alla media europea, mentre la produttività, ovvero la quantità prodotta per lavoratore, un fattore chiave del successo economico, è scesa di circa un 2% annuo dal 2000. Le banche italiane hanno evitato i peggiori eccessi che hanno portato alla stretta del credito, ma Intesa e Unicredito, due delle maggiori banche, sono notevolmente esposte nella vulnerabile Europa dell’Est. Unicredito ha già ricevuto il sostegno finanziario della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, per evitare di interrompere i prestiti alle economie in difficoltà come l’Ungheria.

 

Anche prima della stretta creditizia, l’Italia era entrata a far parte del cosiddetto gruppo dei “Pigs” (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) ovvero quei paesi fanalino di coda rispetto ai cugini del Nord, che rendono quasi impossibile alla BCE di fissare tassi di interesse appropriati per tutti. Quando è entrato in vigore l’euro, uno dei benefici era quello di forzare i paesi a rispettare le regole del patto di stabilità e di crescita, senza ricorrere alla valvola di sicurezza della svalutazione, e questo avrebbe dovuto spingere i governi a intraprendere le riforme. In realtà, molti osservatori argomentano oggi che il rifugio in una moneta unica – che impedisce ai mercati finanziari di sganciare le monete dei paesi più deboli lanciandoli in caduta libera – ha nascosto le debolezze dei Pigs.

 

L’Italia conta ancora migliaia di piccole aziende a conduzione familiare, che si battono con coraggio contro i costi più bassi dei concorrenti asiatici in settori industriali a basso valore, mentre una giungla di regole rende difficoltoso l’accesso alle nuove imprese. Per anni l’Italia ha costantemente perso quote del mercato alle esportazioni rispetto ad altri paesi.

 

Serve un governo coraggioso per fronteggiare molte di queste sfide. Jonathan Ashworth, economista del Barclays Wealth, ha dichiarato: “Ho sempre pensato che l’Italia sia il miglior esempio del fallimento di una buona gestione”. Quando il governo di Romano Prodi, predecessore di Berlusconi, cercò nel 2006 di riformare la normativa che regolava i taxi, allo scopo di ridurre i prezzi e consentire a più operatori di entrare nel mercato, migliaia di tassisti protestarono per le strade di Roma creando disagi per mesi. Berlusconi non si è mostrato molto incline a promuovere riforme impopolari. Questa settimana intende concentrarsi con i partner internazionali sulla ripresa dopo i disastri naturali e sulla ri-regolamentazione del settore finanziario, ma la sfida più ardua è rimuovere le macerie dalla malconcia economia italiana.

http://italiadallestero.info/archives/6629

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Trovo assolutamente ridicolo accusare l'Italia di non aver saputo organizzare il G8 , la stragrande maggioranza dei governi di questa terra ne sarebbe capace , queste accuse sono più che assurde , sono infantili :angry:

 

 

ma addirittura!!!!

 

Ho 19 anni, ed è la prima volta da quando ho memorie che ho la sensazione che l’Italia conti veramente qualcosa a livello internazionale. Bravo Silvio!

 

eh, magari quando ne avra' qualcuno di piu, potra essere piu obbiettivo, visto che ha conosciuto solo i governi di Silvio, da quando e' nell'eta' della ragione...

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ma addirittura!!!!

 

Ho 19 anni, ed è la prima volta da quando ho memorie che ho la sensazione che l’Italia conti veramente qualcosa a livello internazionale. Bravo Silvio!

 

eh, magari quando ne avra' qualcuno di piu, potra essere piu obbiettivo, visto che ha conosciuto solo i governi di Silvio, da quando e' nell'eta' della ragione...

Ovvio, c'era qualcosa nel testo da me postato, cui appigliarsi!!!

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Più leggo i contenuti dei post e più mi convinco della grandezza di Berlusconi: capace di monopolizzare l’attenzione di tutto il pubblico, dei sostenitori e, ancor più, dei denigratori, di suscitare, a 73 anni, le più morbose curiosità sulla sua vita privata e contemporaneamente conseguire ripetuti ampi successi elettorali.

Non mi sfugge certo che la sua grandezza è ingigantita dalla modestissima caratura dei suoi avversari: non ricordo si sia mai verificato un così ampio squilibrio carismatico!

Forse solo Mussolini, prima di lui, è stato capace di suscitare tanta ammirazione (prima) e tanto odio (dopo)!

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Più leggo i contenuti dei post e più mi convinco della grandezza di Berlusconi: capace di monopolizzare l’attenzione di tutto il pubblico, dei sostenitori e, ancor più, dei denigratori, di suscitare, a 73 anni, le più morbose curiosità sulla sua vita privata e contemporaneamente conseguire ripetuti ampi successi elettorali.

Non mi sfugge certo che la sua grandezza è ingigantita dalla modestissima caratura dei suoi avversari: non ricordo si sia mai verificato un così ampio squilibrio carismatico!

Forse solo Mussolini, prima di lui, è stato capace di suscitare tanta ammirazione (prima) e tanto odio (dopo)!

 

spero vivamente che tu stia scherzando

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