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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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dominus si riferiva al fatto che già il 40% delle famiglie non pagava l'ICI ovvero le meno agiate.

 

Quoto alla grande!!! notworthy1.gif Però è vero quanto da me affermato! Comunque, a loro, ci sta pensando Brunetta!!!

 

a qualcuno pare sia cambiato qualcosa? certo, ricattati ecc... almeno vanno al lavoro...

Ma quando sono lì? Lavorano davvero?

il problema strutturale della PA e la dirigenza, nominata dai partiti e lottizzati, che hanno permesso e continuano a permettere un lassismo allucinante, nel totale menefreghismo loro che si riflette sui "lavoratori",ma proprio perché sono lottizzati Brunetta non li toccherà mai.

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Infatti, con le nuove norme predisposte dal governo Prodi l'ICI si sarebbe pagata in base a fasce di reddito e le famiglie meno abbienti ne sarebbero state esentate, invece togliendo la tassa del tutto si vanno ad avvantaggiare le fasce sociali più ricche.

Infatti quei soldi, in un modo o nell'altro, dovranno rientrare e, essendo l'ICI la maggior fonte di sostentamento per un comune, ci si ritroverà a dover agire su altre forme di prelievo che tengono molto meno in conto lo stato sociale del cittadino.

Però, ammetto, a livello elettorale è stata una trovata geniale: continua ad avvantaggiare le classi sociali agiate a spese dei più poveri e, al contempo, prende una valanga di voti da questi ultimi.

 

il problema strutturale della PA e la dirigenza, nominata dai partiti e lottizzati, che hanno permesso e continuano a permettere un lassismo allucinante, nel totale menefreghismo loro che si riflette sui "lavoratori",ma proprio perché sono lottizzati Brunetta non li toccherà mai.

 

E lo so, portano troppi voti per essere toccati.

Un pò come le province, nessuno le vuole ma voglio vedere chi le abolisce davvero...

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aggiungo anche che per me il sistema attuale (penalizzazioni retributive per chi si assente, anche se si ha una frattura multipla scomposta come ho visto di persona, pensate che sistema giusto!), funzionerà nel breve periodo, non mi stupirei se a breve l'assenteismo ritorna ai livelli degli anni passati visto che la dirigenza non si tocca.*

 

Intendiamoci anche (quando lavoravo) se il mio direttore mi permetteva di portare a spasso in cane in ore lavorative, di leggere il giornale ecc... lo facevo. E' stato inutile prendersela con il lavoratore anzichè il capo.

Nella fonderia dove lavoravo, se accadevano tutte queste cose, saltava il mio capo, non io.

 

Il governo Prodi aveva fatto un bel piano per la PA, il cosiddetto piano Nicholai: digitalizzazione, prepensionamenti, blocco assunzioni, con cui si riduceva il personale per rendere tutto più snello.

Peccato fallì...

 

 

* minor assenteismo non vuol dire maggior produttività

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Certo che sì!!!

 

 

certo che no:

 

 

 

21 maggio 2008

 

Via libera alla detassazione degli straordinari per il settore privato

Fra i provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri di Napoli, anche un pacchetto di misure fiscali

 

Nel corso del Consiglio dei Ministri tenutosi oggi a Napoli, è stato approvato per il Welfare il tetto di reddito per la detassazione degli straordinari; esso è stato fissato a 30 mila euro sulla base delle dichiarazioni del 2007.

 

Il provvedimento riguarda i lavoratori del settore privato ed è stata confermata la cedolare secca del 10% sulle ore lavorate in più e sui premi legati alla produttività.

L'aliquota agevolata si applica su un plafond non superiore a 3.000 euro.

 

Gli sgravi partiranno da luglio in busta paga per il primo periodo di sperimentazione che scade a fine 2008.

 

 

http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/News/20080...traordinari.htm

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non so se sentite di questa riduzione dei parlamentare tramite legge popolare ma ho dei dubbi:

 

1) che senso ha raccogliere firme quando hai la maggioranza di parlamentari?

2) se per fare una cosa simile bisogna cambiare la costituzione non mi pare che si può fare tramite legge popolare

3) 100 non sono pochi?

 

Io sarei d'accordo ma voi che ne pensate?

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Sparata elettorale, quando ci sono state proposte in questo senso in passato, quasi sempre da parte della sinistra, le ha rifiutate. Allo stesso modo è ridicolo sentire la sinistra parlare di golpe quando semplicemente B. ha detto in modo più colorito quello che sostengono da 10 anni.

 

In concreto se si arrivasse a:

 

-Riduzione del numero dei parlamentari

-Superamento del bicameralismo perfetto

-Ritorno delle preferenze con i deputati che, finalmente, dovranno rispondere a chi li ha votati e non hai partiti che li nominano (questa la cosa più importante a mio parere)

 

appoggerei senza remore la proposta, da qualunque parte venga.

Riguardo alla sua attuazione non saprei che dire...

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-Riduzione del numero dei parlamentari

-Superamento del bicameralismo perfetto

-Ritorno delle preferenze con i deputati che, finalmente, dovranno rispondere a chi li ha votati e non hai partiti che li nominano (questa la cosa più importante a mio parere)

 

Su questi tre punti sono d'accordo. Di più, anche il numero di 300 deputati e 150 senatori proposto da B. mi può stare bene.

 

Sul primo punto, più concretamente, lascerei alle due camere (nella forma attuale) solo l'elezione del Presidente della Repubblica, le leggi costituzionali e la dichiarazione dello stato di guerra. La Finanziaria infine dovrebbe prevedere sia un passaggio alla camera per le spese generali (es Difesa) sia uno al senato per le spese regionali (es trasferimenti agli enti pubblici).

Il tutto da integrare infine con la possibilità, per il Senato, di porre il veto su una legge della Camera (o viceversa) con la maggioranza assoluta dei voti.

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e se riducessero anche le auto le "auto blu" e relative scorte? qui da noi le hanno anche i segretari dei sottosegretari, in olanda i ministri vanno al lavoro con la bicicletta..

addirittura a stoccolma i membri del consiglio comunale ( o come si chiama lì) si riuniscono la sera, dopo aver finito il loro lavoro vero!!!

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Quello che posto è frutto di pericolosa propaganda comunista. E' frutto di un giornale che da quando esiste ha sempre propugnato gli ideali marxisti dell'economia collettivistica, e lo ha fatto all'interno di un paese da sempre comunista di natura, di idee e di comune sentire.

 

Quello che posto è l'editoriale di ieri del Financial Times, il giornale della City finanziaria londinese. L'articolo è così importante che ho voluto tradurlo in italiano (anche perchè in certi punti è un inglese un po ostico). Chi volesse può leggerlo in lingua originale direttamente dal sito del Financial Times.

 

Difficilmente il fascismo sarà il futuro dell’Italia. Questo non è facile da dirsi, siccome era stato previsto il contrario. Molti credono che la crisi finanziaria sommata a Silvio Berlusconi equivalga al ritorno del fascismo. In fin dei conti, da qui partì.

 

Ma difficilmente questo sarà il risultato oggi. L’Italia dei primi anni ’20, quando Mussolini salì al potere, veniva da una vittoria di pirro contro gli austriaci nel 1918, dal degrado della classe politica e dal crescente pericolo di una dittatura comunista. Mr Berlusconi non è ovviamente Mussolini: ha una squadra di veline, non di camice nere.

 

Il vero pericolo sta in un altro punto. Durante tutti i 15 anni della sua carriera politica, sempre come Primo Ministro o leader dell’opposizione, ha avuto una larga, facile opportunità di spostare a destra il comune sentire nazionale. Ciò è stato fatto non con la cruda propaganda ma con una calma, regolare concentrazione di ostentazione, lustrini e ragazze e un iperbolico stile di retorica sparata dai media che vede tutti i suoi oppositori come comunisti e lui stesso come vittima.

 

Oggi, mentre vengono poste pesanti domande sulla sua relazione con una teen-ager-che-potrebbe-diventare-velina, sollevate inizialmente da sua moglie, lui si è rivolto al suo più ostinato indagatore, il quotidiano di centro-sinistra La Repubblica, attraverso velate minacce poste da un suo collaboratore e cercando di rendere invalide le domande perché politicamente tendenziose.

 

Ha mostrato uguale belligeranza contro i magistrati che avevano giudicato che David Mills aveva ricevuto bustarelle da lui (per evitare un’accusa di corruzione) anche se il Parlamento lo aveva reso immune dall’essere perseguito a norma di legge.

 

Ancora scontento, nonostante questo accomodante Parlamento, lo ha definito “inutile” dichiarando che andrebbe drasticamente ridotto a 100 membri, mentre il suo potere dovrebbe aumentare.

Ha cercato di sollevare il popolo a suo favore incoraggiando una legge di iniziativa popolare, per raccogliere le 500.000 firme necessarie per presentarla.

 

Ma il pericolo di Berlusconi è di differente natura rispetto a quello di Mussolini. E’ il pericolo che i media diluiscano i contenuti politici seri, rimpiazzandoli con l’intrattenimento. E’ la crudele demonizzazione dei suoi nemici e il rifiuto di garantire basi indipendenti di competizione tra i poteri politici. E’ il mettere la sua fortuna al servizio della creazione di una massiva immagine, composta da affermazioni di infinito successo e di supporto popolare.

 

Che lui sia così dominante è colpa parte di una fallimentare sinistra; di istituzioni deboli e talvolta politicizzate; di un giornalismo che troppo spesso ha accettato un ruolo subalterno. Ma più di tutto è la colpa di un uomo molto in salute, molto potente e molto crudele. Non un fascista, ma un pericolo innanzitutto per l’Italia ed un esempio maligno per il mondo intero.

 

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Questo forum vuole essere un luogo serio. Vorrei che tutti, a cominciare dai destri, rispondessero nel merito senza dire "propaganda comunista" o "sentimenti antiitaliani".

 

Se ne siete capaci ovviamente.....

 

Così comunque l'Italia viene vista all'estero

 

 

--------- corretto un errore

Modificato da Rick86
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...

Così comunque l'Italia viene vista all'estero

Non so se mi andrà di entrare nel merito dell'articolo (che poi, così originale ed acuto, proprio non mi sembra!), comunque, vorrei rettificare una tua considerazione, a mio parere, gravemente fuorviante e pure esempio, scusami se te lo dico, del più scontato luogo comune: Così l'Italia viene vista dal giornalista che ha scritto l'articolo e dalla testata che lo ha ospitato!!!

 

Per il resto, ho notato la perla relativa all'"Italia dei primi anni ’20, quando Mussolini salì al potere, veniva da una vittoria di pirro contro gli austriaci nel 1918", che tu, evidentemente, non consideri segno di tangibili sentimenti antitaliani!!!

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Vittoria di Pirro vuol dire vittoria pagata a carissimo sangue e non mi pare si possa definire la WWI una passeggiata militare. E poi è stato uno dei cavalli di battaglia di Mussolini, la vittoria mutilata dopo tutti i sacrifici e il sangue versato.

 

Vedo che siamo arrivati alla terza categoria. Dopo i comunisti e gli anti-italiani, ora abbiamo i male informati. Chissà magari presto o tardi all'estero un giornalista affidabile lo troviamo

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la vittoria nella WWI ci è costata 600.000 vittime, milioni di mutilati, invalidi e shoccati, inoltre abbiamo fucilato migliaia di nostri soldati senza processo (credo più di qualunque altro esercito)... riconoscerlo non è un sentimento antitaliano, sono antitaliani quelli che parlano del 4 novembre come festa della vittoria e organizzano parate e manifestazioni...

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Qui non si tratta di disquisire sul significato semantico dell'espressione "Vittoria di Pirro", ma su quello volutamente dispregiativo che si dà alla frase, specie se rivolta con britannico "fair play" all'indirizzo di un paese alleato e di un popolo amico!!!

 

Per quanto riguarda il bilancio, in vittime e dolori, della prima guerra mondiale, informatevi e parlatene con francesi e tedeschi (nonché con tutti gli altri popoli coinvolti) e poi ne riparliamo ed in ogni caso, citatemi una delle, evidentemente, stando ai vostri commenti, tante paradisiache guerre da voi conosciute!

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quella del 1943-45, non perchè paradisiaca, ma perchè grazie a quella è nata la repubblica italiana in cui oggi viviamo. la prima guerra mondiale è stata una sconfitta e una tragedia per tutta l'europa. ma la francia ci si è salvata, per l'italia è sicuramente una vittoria di pirro.

Modificato da pandur
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quella del 1943-45, non perchè paradisiaca, ma perchè grazie a quella è nata la repubblica italiana in cui oggi viviamo

Ed io ti posso rispondere che con quella del 1915-18 è nata l'ITALIA, "tout court"!!!

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la vittoria nella WWI ci è costata 600.000 vittime, milioni di mutilati, invalidi e shoccati, inoltre abbiamo fucilato migliaia di nostri soldati senza processo (credo più di qualunque altro esercito)... riconoscerlo non è un sentimento antitaliano, sono antitaliani quelli che parlano del 4 novembre come festa della vittoria e organizzano parate e manifestazioni...

 

 

Robe da pazzi sentire queste cose :blink:

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per il trentino? che ci poteva costare molto meno? che da allora non ha fatto altro che lamentarsi e di dire "come si stava bene in austria" alla faccia degli irredentisti? per avere un paese totalmente prostrato da essere consegnato nelle mani dei fascisti? non diciamo fesserie, le guerre di indipendenza le hanno fatte dal 1848 al 1870, la WWI come 4° guerra di indipendenza è una balla buona per le trincee, non per la storia.

ti consiglio il film "uomini contro" assolutamente di sinistra, peccato racconti una storia vera.

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