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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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vedo che ti piace fare battutine da bar ma ecco ciò che ho detto:

Perchè l'Unità e Ilgiornale sono sullo stesso piano...

ma sopratutto hanno al stessa fedina penale vero Vorthex???

 

Poi repubblica è proprio anti berlusconiana cosi tanto che:

- quando il complice di silvietto fu condannato la notizia è stata quasi nascosta in un mini riquadro

- quando Rutelli perse a Roma diede seguito alle campagne mediatiche sugli stupri a Roma (chiaramente colpa della sinistra)

 

é l'ennesimo giornale pro-casta che occulta il malaffare di tutti i politici e non si differenzia dagli altri, che mantengono posizioni garantiste (in italia i garantisti sono quelli che tra assasino e vittima stanno con l'assasino) e fortuna che invece corriere riformista e lastampa sono leggibili, come non poter ammirare gli scritti "inteligenti e riflessivi" di Polito, Panebianco, Ernesto Galli della Loggia e l'Annunziata rotfl2.gif (e ovviamente Scalfari)

Se te arrivi a interpretarlo male non è un mio problema

 

non risponderò più a post provocatori

Modificato da Leviathan
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(in italia i garantisti sono quelli che tra assasino e vittima stanno con l'assasino)

 

Al massimo stanno con l'assassino, comunque direi che il garantismo non vuol proprio dire questo, comunque se tutti questi giornali sono orribilmente pro casta e addirittura intelligenti e riflessivi (mi sento mancare dalla repulsione) perchè la casta l'ha tirata fuori proprio Stella dalle pagine del corriere?

E soprattutto chi non sarebbe "pro casta"? Unità e manifesto?

 

Per il resto se vuoi entrare nel merito di questa presunta cementificazione sono contento di dibattere.

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Franceschini sulla questione case è veramente ridicolo.

 

il rischio cementificazione è pericolosissimo soprattutto in Italia, perchè nella globalizzazione ogni Paese deve investire in quello che ha e ciò che ci rende unici è l'Italia stessa, il paesaggio, il centro storico. Rovinare il nostro territorio è come se un Paese arabo bruciasse il petrolio. Non possiamo rovinare ciò che ci rende unici.

 

Cosa significano queste parole del sostituto di Veltroni(uno peggio dell'altro...)? Che dovremmo andare a vivere nelle caverne per non rovinare il paesaggio??? L'Italia è stata rovinata da chi ha permesso di costruire una raffineria nella valle dei templi di Alessandria e cose simili. Il paesaggio del belpaese non verrà certo rovinato dal proprietario di una villetta che decide di costruirsi un portico. Questo è fuori dal mondo. Pensa che la legge deregolamenti totalmente il mercato immobiliare e che tutti possano costruire dove vogliono??? Solo chi è proprietario di una casa e ha metri a disposizione potrà costruire. Le realizzazioni saranno effettuate in aderenza e continuazione di case esistenti, quindi già previste dal piano regolatore.

Chi non ha metri residui non potrà ampliare nulla(il 20% di 0 è 0).

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Dominus posso dibattere poco essendo inesperto in amteria.

Se come dite te e Venon84 si tratta solo di sistemare la propria proprietà senza troppi giri burocrati potrebbe essere una cosa positiva (anche se c'è qualche controllo in meno).

 

Ma se come dice il WWF (non legambiente che non cito mai) e l'opposizione si cementifica selvaggiamente allora va evitato a ogni costo.

Per vedere dove sta il vero bisogna aspettare la legge finale e vedere se raggira il PIANO REGOLATORE comunale ad esempio.

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Se te arrivi a interpretarlo male non è un mio problema

non lo abbiamo mica interpretato male il tuo pensiero. sei stato tu a dare due definizioni alla Repubblica: filo-berlusconiana e pro-casta, come già detto precedentemente. non vedo perchè scaldarsi tanto... bha...

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Senti qui si parla di snellimento burocratico, invece di richiedere la licenza edilizia ci si limita a chiedere una perizia giurata di un tecnico che si prende tutti gli oneri penali nel caso dichiari il falso, e di dare la possibilità di ingrandire le case del 20% o di abbatterle e ricostruirle il 30% più grandi.

Se il WWF vede in questo cementificazione sfrenata non sò che dirgli...

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posto da grillo un post riflessivo sui medici che denunciano clandestini

 

Un bambino italiano che frequenta l'asilo deve essere vaccinato. Un immigrato clandestino che entra in Italia non può essere curato. Il medico deve denunciarlo. Il clandestino spesso preferisce morire che essere espulso. Una ragazza nigeriana che si prostituiva è morta di tubercolosi ieri a Bari. Era in uno stadio avanzato con alta possibilità di contagio. I clienti e le persone che ha incontrato nelle ultime settimane potrebbero essersi ammalati del mal sottile. E' sufficiente un colpo di tosse.

L'emendamento della Lega che obbliga alla delazione il medico che visita un clandestino è una legge tafazzi. Una legge lazzaretto che ci riporta alla peste del Manzoni. Per scoprire un clandestino si mette a rischio la salute degli italiani. Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Tra le malattie d'importazione vi sono tbc, scabbia, aids, colera, malaria, lebbra. Nei Paesi di origine degli immigrati la profilassi spesso non esiste, alcune malattie scomparse da noi, lì sono endemiche. La Lega è il partito dei nuovi untori. I monatti, quelli che portano via le carrette dei cadaveri per strada, sono invece del PDL.

Hanno inventato le malattie clandestine. In Italia ci sono migliaia di casi di tbc, una malattia diffusa in Romania e Bulgaria, Paesi comunitari. Va introdotto il passaporto sanitario per gli immigrati dai Paesi a rischio e fatto emergere il fenomeno della clandestinità. Chi è clandestino deve avere l'opportunità di curarsi. Il suo problema è il nostro. Il virus che ospita è un killer. Altro che stupri.

I bambini italiani sono vaccinati contro il morbillo e dall'est arriva la tbc senza controlli alla frontiera. Le porte della stalla Italia sono sempre aperte ai virus e il Governo riesce sempre a peggiorare la situazione. E' più forte di loro, in fin dei conti il vero virus degli italiani è in Parlamento.

 

Per una norma puramente razzista perdiamo il controllo di malattie infettive.

 

Non so se capitate mai all'ospedale, ma quando si sospetta una semplice TBC la direzione va nel panico, figuriamoci la peste che ancora permane in certe aree del terzo mondo

Modificato da Leviathan
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ehm no per fare il pessimista di turno, ma se non sbaglio non esiste nel decreto sicurezza una norma che obbliga i medici a denunciare i clandestini.

 

Anzi è stata revocata una norma che vietava ai medici di denunciare i clandestini.

 

Quindi ad oggi ogni medico con il suo cervello e la sua coscienza puo decidere come meglio crede se denunciare o denunziare un immigrato clandestino.

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Poi un medico non può deontologicamente denunciare un paziente.

Ma se non sbaglio non era obbligatorio...

Il medico deve denunciare, in certe situazioni, il paziente.

L'attuale legge vieta di denunciare gli extracomunitari: con la nuova legge i medici saranno liberi se farlo o meno.

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Poi un medico non può deontologicamente denunciare un paziente.

...

Il medico deve denunciare, in certe situazioni, il paziente.

L'attuale legge vieta di denunciare gli extracomunitari: con la nuova legge i medici saranno liberi se farlo o meno.

Ha ragione dindon; eccovi un link: http://www.medicocompetente.it/files/docum...ASL-referto.doc

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Dal link http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_1...44f02aabc.shtml

 

riporto:

 

 

Il ministro Carfagna: al via un team di carabinieri specializzato

 

Stalking, due arresti al giorno

Parte a razzo la nuova legge

 

In tutta Italia da fine febbraio 40 in manette. Impennata dei casi negli ultimi due giorni: sono stati una dozzina

 

ROMA - Siamo un popolo di stalker. Ce ne siamo accorti da quando esiste il nuovo reato che ha, appunto, un nome inglese: lo stalking. I molestatori che minacciavano, ingiuriavano e perseguitavano non se li filava nessuno. Da quando invece, una ventina di giorni fa, è entrato in vigore il decreto legge che ha messo tutti insieme questi reati (creando lo stalking) gli inquirenti si sono attivati. E gli arresti si susseguono a ritmo frenetico. Circa quaranta in una ventina di giorni. Praticamente due al giorno. In una caccia senza confini: da Trento a Caltanissetta, passando per L'Aquila, Sanremo, Sassari, Catanzaro, Ascoli Piceno, Milano, Bologna, Savona, Bari, Ravenna, Genova, Arezzo, San Benedetto del Tronto, Treviso, Arezzo, Sorrento.

 

Il decreto legge del governo è diventato operativo il 25 febbraio. E il 2 marzo Stefano Savasta, cinquantenne di Milano, ha varcato le soglie del carcere inaugurando la serie di arresti: alla sua «ex» recalcitrante aveva fatto bere del tè condito con interiora di topo morto. Il 4 marzo è toccato ad un sessantacinquenne di Sorrento: il suo desiderio maniacale per una donna lo ha portato a perseguitarla ovunque e sfregiarla anche con una lametta. Il 5 marzo un altro arresto a Milano, il 7 a Sanremo, l'8 a Genova. Poi la serie è diventata esponenziale. Ed è schizzata su con un picco altissimo, come fosse un sismografo impazzito. Ed ecco che soltanto negli ultimi due giorni sono finiti nelle carceri italiane una dozzina di stalker. E se soltanto si volesse proseguire, non ci sarebbe che l'imbarazzo della scelta su chi sbattere nelle patrie galere.

 

Almeno a giudicare dagli ultimi dati Istat che ci segnalano che dal 2002 al 2007 sono stati ben due italiani su dieci a rimanere vittima dello stalking. La maggior parte sono donne. La stragrande maggioranza degli stalker sono partner o, preferibilmente, ex. Ma non soltanto. La nuova legge sullo stalking non si limita a punire i delitti a sfondo sentimentale, passionale o sessuale. Persecuzioni, molestie, ingiurie e minacce vengono perseguite a trecentosessanta gradi. Si tratti di aggressioni o di persecuzioni telefoniche, sms compresi. Ce n'è di lavoro, volendo. E Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità, su questo tasto ha intenzione di continuare a lavorare. È stata lei che ha fortemente voluto l'introduzione di questo reato. È sempre lei che adesso annuncia la creazione di un nuovo gruppo di carabinieri dedicati soltanto allo stalking.

 

Spiega, infatti: «Abbiamo firmato un protocollo d'intesa con il ministero della Difesa, seguito dalla convenzione con il mio ministero e il comando generale dell'Arma così da creare questo gruppo. Ovvero una dozzina di carabinieri scelti tra ufficiali e sottufficiali che lavorerà preso il ministero per dedicarsi allo stalking». Non è soltanto una storia di semplici persecuzioni e molestie verbali. Troppo spesso la follia che acchiappa la mente per motivi di gelosia o di cieca vendetta, degenera nelle tragedie più buie. Ce lo spiegano ancora i dati del nostro Istituto di statistica. Sono numeri che fanno venire i brividi. Dicono che ben il 39% dei delitti commessi tra partner o ex partner erano crimini ampiamente annunciati. Per capire: la vittima era stata esplicitamente minacciata di morte. Com'è successo ad Ozieri, Sassari, dove un uomo di 34 anni è stato arrestato per aver più volte minacciato di morte la sua ex convivente di 31 anni e anche suo fratello.

 

Ma pur senza arrivare all'omicidio la violenza è pane quotidiano per il nostro popolo di stalker. Pensiamo ad Ivano Biffi, 38 anni, ex portiere della Sanremese, oggi pizzaiolo. Il 7 marzo, finalmente, è stato portato dietro le sbarre. Ma nel frattempo aveva avuto il tempo di provocare un trauma facciale all'ex moglie. Come mai? Non voleva che la donna si ricostruisse un'altra vita, al di là di lui. Oltre la violenza fisica, c'è anche una grande componente di violenza psicologica. Ad Asiago, Vicenza, le minacce violente e ripetute di Enzo Mussarra, 47 anni di Messina, stavano impedendo alla sua ex fidanzata di poter condurre una vita normale. La sua esistenza era diventata un alternarsi di stati di ansia e di paura. Come quasi sempre succede alle vittime degli stalker.

 

Alessandra Arachi

16 marzo 2009

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Finalmente si mette mano al più grande problema nazionale...

 

Da canto suo, LaRussa ha detto che può perfettamente mettere due soldati a presidio di ogni cabina telefonica

Il problema nazionale è l'arretratezza del suo non-sistema di politica criminale: vedo che ora si sta facendo qualche cosa.

Forse che il PD aveva preso qualche iniziativa? .... non mi risulta proprio!

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hai ragione, quà di politica criminale abbondiamo...

 

Volevo sottoporre qualche punto passato in silenzio:

- il ripristino del licenziamento in bianco del governo berlusconi

Con il termine di "dimissioni in bianco" ci si riferisce alla pratica, illegale, tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro. Scopo della lettera è quello di allontanare il dipendente senza corrispondere alcuna indennità, e per qualsiasi motivo, essendo palese l'intento ricattatorio da parte del datore di lavoro.

 

Il lavoratore, passato a tempo indeterminato, al termine del periodo di prova, può inviare al datore tramite lettera raccomandata una diffida dall'utilizzare le dimissioni in bianco firmate. La diffida avrebbe in futuro valore legale di prova per questa pratica illegittima. L'onere probatorio grava, infatti, sul lavoratore, che deve dimostrare di essere stato costretto a firmare delle dimissioni, non di sua spontanea volontà.

 

Per porre fine a tale pratica, il Parlamento aveva approvato la Legge del 17 ottobre 2007, n. 188, recante Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie della lavoratrice, del lavoratore, nonché del prestatore d'opera e della prestatrice d'opera, su disegno di legge del Governo Prodi II che imponeva l'obbligo di redigere le dimissioni su apposito modello informatico, predisposto e reso disponibile da uffici autorizzati.

 

Dal 5 marzo 2008 secondo quanto disposto dalla legge predetta e dal relativo Decreto attuattivo del 21 gennaio 2008, del Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione (pubblicato sulla G.U. n. 42 del 19 febbraio 2008), la procedura per le dimissioni andava eseguita obbligatoriamente on line sul sito del Ministero del Lavoro, pena la nullità delle dimissioni. I moduli erano gratuiti, contrassegnati da un codice di identificazione progressiva, ed avevano una durata limitata di quindici giorni. Dovevano essere compilati con gli identificativi del datore di lavoro, del dipendente e del contratto di assunzione. Il mancato rispetto della forma prescritta o l'uso di un modello "scaduto" comportava la nullità delle dimissioni. Il codice progressivo, la data validata telematicamente, limitata a soli 15 giorni, assicuravano che non si trattasse di atti sottoscritti tempo prima e utilizzati a discrezione del datore di lavoro. Per comunicare le dimissioni, il lavoratore doveva recarsi personalmente presso un intermediario abilitato dal Ministero del Lavoro, che aveva cura di compilare il modulo on line, vidimarlo con marca temporale tale da renderlo non falsificabile o alterabile, che doveva essere quindi consegnato al datore di lavoro. Gli intermediari individuati dalla legge erano:

 

* le Direzioni Provinciali e Regionali del Lavoro,

* i Centri per l'Impiego,

* i Comuni,

* i Sindacati e i Patronati.

 

Per questi ultimi due enti era necessaria apposita convenzione, stipulata col Ministero del lavoro.

 

Successivamente il Ministero del Lavoro aveva esteso a tutti i lavoratori che intendono presentare le dimissioni volontarie "autonomamente", ovvero senza l'ausilio di uno dei predetti intermediari, la possibilità di registrarsi al Sistema informatico compilando un apposito modulo, ed effettuando le operazioni da soli.

 

La legge prevedeva che l’obbligo di comunicare le dimissioni attraverso l’utilizzo del predetto modulo ministeriale riguardasse i seguenti soggetti, giuridicamente non erano tutti da considerare "lavoratori":

 

* lavoratori subordinati, ai sensi dell'art. 2094 del codice civile (compresi i dipendenti della Pubblica amministrazione, lavoratori agricoli, le lavoratrici domestiche, ecc.);

* collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto (c.d. co.co.co. o co.co.pro.) ai sensi dell'art. 61, comma 1, D. Lgs. n. 276/2003;

* lavoratori con contratti di natura occasionale (c.d. mini co.co.co.), ai sensi dell'art. 61, comma 2, D. Lgs. n. 276/2003;

* gli associati in partecipazione con apporto di lavoro, ai sensi degli art. 2549 e ss. del codice civile;

* i soci di cooperative, ai sensi dell'art. 1, comma 3 della legge n. 142/2001.

 

Nel giugno del 2008 il Governo Berlusconi IV ha abrogato con Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria, all'art. 39, comma 10, lettera l), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2008, (conv. nella legge n. 133/2008) la legge n. 188/2007, e quindi l'intera disciplina delle dimissioni on line, con un regresso alla situazione precedente. Pertanto, dal 26 giugno 2008, non è più necessario compilare alcun modulo informatico, ma basteranno le "vecchie" dimissioni, predisposte su qualuque foglio.

da wiki

 

evidentemente questo governo non è certo per i cittadini.

 

Altri punti sono:

- con il decreto mille proroghe la soppressione di costruire case che riescano a produrre autonomamente un terzo del proprio

fabbisogno energetico

- un ordinanza discriminatoria verso migliaia di famiglie coltivatrici sul latte crudo, che ha generato un calo delle loro vendite a favore

dei big del mercato

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hai ragione, quà di politica criminale abbondiamo...

 

evidentemente questo governo non è certo per i cittadini.

 

.... e i cittadini se ne ricorderanno al momento del voto: .... staremo a vedere!

Modificato da dindon
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"Effetto Brunetta" alla grande!

 

Dal link http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/artic...olo444273.shtml

 

riporto:

 

Assenteismo, 36 arresti a Portici

 

Dipendenti del comune ai domiciliari

 

Sono trentasei i dipendenti del Comune di Portici, nel Napoletano, arrestati all'alba dalla polizia e dalla Digos per assenteismo, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla magistratura. A tutti è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Nel corso dell'operazione sono stati anche notificati altri 58 avvisi di conclusione indagini ad altrettanti dipendenti del Comune.

 

Gli inquirenti, dopo un'accurata indagine, avrebbero messo in luce le cattive abitudini di alcuni dipendenti del comune campano. Si presentavano al lavoro, timbravano il cartellino, e poi si allontanavano per fare la spesa o svolgere commissioni personali. I provvedimenti, emessi su richiesta della sezione reati contro la Pubblica Amministrazione della procura della Repubblica di Napoli, sono stati eseguiti dagli agenti del commissariato di Polizia Portici-Ercolano, della squadra Mobile e della Digos.

 

Stando ai rilievi degli investigatori, le cifre delle infrazione nel Comune di Portici sono da brividi. Anche se non è chiaro quanti siano, complessivamente, i dipendenti impiegati nel comune campano. "I dipendenti sono in totale 430 e non 70" - ha precisato in una nota il Comune di Portici - dopo che fonti avevano parlato di 70 dipendenti (nel qual caso, praticamente 5/6 dei lavoratori comunali sarebbero accusati di assenteismo). Secondo quanto si è appreso i dipendenti indagati sarebbero più o meno al 50% tra uomini e donne. Si tratta prevalentemente di impiegati di mezza età. Le donne dopo aver marcato il badge si recavano a fare la spesa o altre attività casalinghe. Altri dipedenti tornavano a casa e qualcunaltro invece, arrivava con diverse ore di ritardo al lavoro, perché c'era il collega compiacente che marcava al suo posto, naturalmente si trattava di favori interscambiabili.

 

Per oltre un mese e mezzo una telecamera a distanza ha vigilato sui dipendenti assenteisti. Poi sono stati avviati i riscontri e i controlli della polizia per incastrare i dipendenti assenteisti. Durante l'operazione non è stato eseguito alcun blitz, per evitare che gli assenteisti fossero avveritti telefonicamente da colleghi che si trovavano all'interno dell'ufficio.

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effetto indagini forse...

 

A proposito Obama ha incentivato l'open source anche nella Casa Bianca pur di fare risparmiare soldi contribuenti.

Folena, uno dei migliori parlamentari della scorsa legislatura ha messo l'open alla Camera dei deputati con grossi risparmi.

 

Brunetta stringe accordi con microsoft.

 

Insomma, quando gli americani fanno ottime cose (come aumentare le pene per chi falsifica i bilanci) noi non li seguiamo mai

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effetto indagini forse...

 

A proposito Obama ha incentivato l'open source anche nella Casa Bianca pur di fare risparmiare soldi contribuenti.

Folena, uno dei migliori parlamentari della scorsa legislatura ha messo l'open alla Camera dei deputati con grossi risparmi.

 

Brunetta stringe accordi con microsoft.

 

Insomma, quando gli americani fanno ottime cose (come aumentare le pene per chi falsifica i bilanci) noi non li seguiamo mai

Ma dopo aver letto la proposta di legge dell'onorevole Carlucci (noto guru a livello internazionale del mondo IT) per "regolamentare internet" scritta in realtà del presidente della Unione Italiana Editoria Audiovisivi avevi dubbi?

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Facendo seguito alla notizia data al post n° 447, eccovi il link ad una video intervista al Ministro Brunetta: http://www.tgcom.mediaset.it/interviste/intervista214.shtml

 

e dal link http://www.tgcom.mediaset.it/politica/arti...olo444310.shtml

 

riporto il seguente articolo:

 

"Portici, non gioisco per arresti"

 

Brunetta: "E' fallimento dello Stato"

 

Nel consueto appuntamento del martedì, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, intervistato dal direttore di Tgcom Paolo Liguori, ha commentato i 36 arresti per assenteismo a Portici. "Non sono contento, è una prova di fallimento per Stato, governo, enti locali, sindacati e anche per me", ha affermato. "Il pubblico si gestisce con l'efficienza, non con gli arresti -ha aggiunto-, il sindaco di quella città deve farsi delle domande".

 

"Non è così che si governa il pubblico", ha incalzato ancora il ministro nel sesto appuntamento di "Brunetta 2.0", il quale ha rivelato che il comune di Portici non gli avesse mai fatto avere, come richiesto, i dati sull'assenteismo che tutti i comuni d'Italia periodicamente gli inviano. "La Pubblica Amministrazione dovrebbe avere i suoi strumenti di controllo -ha concluso-, non è concepibile l'impiego della forza pubblica, che ha reati più importanti a cui pensare, per situazioni di questo genere, tutto il sistema va ripensato".

 

"Bisogna rivedere lo Statuto speciale delle Regioni"

Brunetta, già domenica a Cernobbio, aveva detto che l'Italia ha già un federalismo "bastardo, piagnone e sprecone", puntando il dito sulle regioni a Statuto speciale, affermando che "un bambino della Val d'Aosta riceve dallo Stato cinque volte di più del vicino Piemonte". "La stortura -ha detto il ministro tornando sull'argomento- è che queste regioni hanno aggiunto altre funzioni alle loro autonomie, e ciò non è più accettabile".

"I soldi in più al bimbo della Val d'Aosta glieli danno tutti gli italiani, e allora mi chiedo perché ci devono essere posizioni privilegiate in termini di finanza derivata?", si chiede Brunetta. "Proprio dalla Val d'Aosta mi hanno dato dell'ignorante, ma io non amo nè i privilegi nè l'arroganza -ha aggiunto-, io dico sì a uno Statuto speciale che non sia a carico dello Stato".

E per finire un altro dato: "Mi spiegate perché gli insegnanti delle province di Trento e Bolzano hanno stipendi di mille euro in più al mese rispetto ai loro colleghi del resto d'Italia?". "Io voglio solo che tutti ricevano lo stesso trattamento", ha concluso.

 

Nella P.A. arrivano le "faccine"

A un lettore che chiedeva se e come il ministero si ponga rispetto al livello di informatizzazione degli impiegati della Pubblica Amministrazione, il ministro ha risposto che al momento c'è un'opera di "fiancheggiamento" tra dipendenti per collaborare l'un l'altro, ma entro il 2012 il sistema sarà completamebnte informatizzato e con loro anche gli impiegati.

Brunetta ha poi mostrato in anteprima un apparecchio che sarà via via collocato in tutti gli uffici. Si tratta di un piccolo monitor con tre iconette con una faccetta sorridente, una "piatta" e l'altra scontenta. Dopo aver usufruito del servizio, l'utente premendo una delle tre faccine, potrà dire la sua sulla qualità della prestazione ricevuta.

 

Tra case popolari e co.co.pro.

Brunetta ha inoltre risposto alle domande di altri due lettori. Il primo chiedeva se fosse giusto che chi acquista una casa popolare al prezzo di favore poi la può rivendere subito dopo a un prezzo qualsiasi. "Il buonsenso direbbe di no, ma la realtà mi fa dire di sì: se uno compra una casa può e deve rivenderla come vuole", ha detto il ministro.

Il secondo si domandava se fosse giusto che un co.co.pro avesse un'indennità di disoccupazione molto bassa rispetto a un lavoratore a tempo indeterminato che ha una cassa integrazione che gli copre lo stipendio fino all'80%. "Il co.co.pro è pur sempre un lavoratore autonomo -ha affermato Brunetta- già l'indennità è una forzatura che si dà per offrire una sorta di compensazione. Non è pensabile paragonare il cassintegrato con il lavoratore autonomo. E poi, siamo certi che se diamo al co.co.pro l'80% del reddito, questo avrà voglia di cercare ancora un lavoro?"

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