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Trionfo della destra anche in Gran Bretagna


picpus

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Eccovi dal link http://www.expobg.it/modules/news/article.php?storyid=9824 il seguente articolo:

 

Inghilterra. Disfatta dei laburisti in tutto il Paese

 

Inviato da Redazione il 2/5/2008 13:30:57 ( )

 

Sembra una ripetizione di quanto successo in Italia ciò che il partito laburista conoscerà probabilmente oggi, ovvero una disfatta umiliante.

 

Così la chiamano tutti ciò che il partito laburista del primo ministro Gordon Brown si appresta a subire nelle elezioni amministrative svoltesi ieri in Inghilterra e in Galles per il rinnovo di 160 consigli comunali, tra cui Londra sarà una delle votazioni più basse mai avute. Pur se i risultati finora emersi siano ancora parziali, secondo una proiezione della BBC, i laburisti si posizionerebbero al terzo posto, con il 24% delle preferenze, preceduti dai liberal-democratici (25%) e capeggiati dai conservatori (44%). Se questi dati fossero confermate sarebbe un disastro per il partito del Premier, alla prima prova elettorale dall'uscita di scena di Tony Blair l'anno scorso.

 

Secondo i primi risultati di 99 consigli comunali, i laburisti ne avrebbero persi 146, mentre i conservatori ne avrebbero guadagnati 143 e i liberal-democratici dieci.

 

Per quanto riguarda il comune di Londra, Ken Livingston, che è in corsa per il terzo mandato, e il candidato conservatore Boris Johnson si affronteranno fino all'ultimo in un testa a testa diretto. Per il partito laburista, secondo la BBC, si appresta ad essere la piu' cocente sconfitta degli ultimi 40 anni.

 

Deludenti e negativi. Così il commento del premier britannico Gordon Brown sui risultati parziali delle elezioni amministrative, svoltesi in Inghilterra e in Galles, che si apprestano a segnare la più grande perdita per il partito laburista in quarant'anni. ''E' stata una notte deludente e negativa'', ha riconosciuto Brown nel corso di una conferenza stampa. ''Tireremo le somme di questa sconfitta. Cercheremo di capire quanto è successo e andremo avanti'', ha spiegato.

 

La peggiore sconfitta degli ultimi 40 anni anche per i giornali britannici che definiscono la votazione del partito laburista alle elezioni Amministrative in Inghilterra e Galles, un calo dei consensi del partito del premier, Gordon Brown. Il labour è per ora - con 100 consigli comunali su 159 già assegnati - la terza forza politica del Paese, con il 24% dei consensi.

 

Di ''peggiore risultato nelle elezioni locali in 40 anni'' parla anche la Bbc, secondo cui i Conservatori si attestano al 44% e quella che era finora la terza forza del paese, i Liberal-democratici, al 25%, percentuale che si traduce nella conquista di 9 comuni. ''Finora - dice la Bbc - il Labour ha perso 162 comuni mentre i Conservatori (Tories) ne guadagnano 147''. Gli stessi Tories ''ottengono nelle Amministrative un 4% in piu' rispetto alle Politiche dello scorso anno''.

 

Il più netto è il quotidiano di sinistra The Guardian, che parla di ''una profonda disfatta per Gordon Brown, nel primo test elettorale dopo l'insediamento a Downing Street''. Il quotidiano continua, ''tutte le parti politiche sono ormai convinte che anche Londra sarà espugnata dal candidato conservatore, Boris Johnson''. E cita fonti laburiste secondo le quali ''il partito ha fatto fiasco''.

 

Per The Indipendent invece, per il premier laburista in carica, Brown, queste elezioni corrispondono a un ''pugno sul naso''. ''Il risultato - dice il quotidiano - è una vasta sconfitta per Brown. Era difficile fare peggio dello scorso anno quando, pur vittorioso, il partito non ha sfondato. Eppure lui è riuscito nell''impresa'''. E riporta fonti del partito conservatore secondo cui ''il premier e' vissuto su Marte per un anno. Si e' addormentato e oggi subisce un brusco risveglio''.

 

Obiettivo sulla negativa congiuntura economica nazionale e internazionale per il Financial Times: ''Fattori esterni, situazione economica mondiale, crescita dei prezzi del cibo'' e del petrolio hanno causato il peggior risultato dal 1978. ''Ma, soprattutto, il fallimento dell'abolizione, varata con la finanziaria 2007, del primo scaglione di imposta sulle persone fisiche'', che ha di fatto aumentato le tasse per studenti e pensionati che non possono godere delle detrazioni fiscali compensative.

 

 

E i conservatori di David Cameron, si preparano per ritornare al potere:

 

http://www.euronews.net/index.php?page=inf...84339&lng=4

Modificato da picpus
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Regno Unito: prospettive in vista di una vittoria dei Conservatori

Economia&Politica

 

di Cecilia Ragazzi

 

In vista delle elezioni in Gran Bretagna, anticipate o regolari nel 2009, iniziano a delinearsi i cambiamenti proposti dal Partito conservatore, i Tories, relativamente a Europa, politica estera, economia e difesa. Il punto fermo rimane l’attaccamento ai valori tradizionali conservatori

 

L’attenzione del partito di Cameron è focalizzata su tre principi centrali: il rafforzamento del potere decisionale dei cittadini, la centralità della famiglia e l’attenzione alle problematiche ambientali.

 

I sondaggi effettuati nel mese di dicembre sono concordi nell’assegnare al Partito conservatore britannico una rimonta di due punti percentuali che lo porta al 45% delle preferenze, sottolineando un ulteriore rafforzamento rispetto al Partito laburista fermo al 32% e al Partito liberale stabile sul 14%. Tale distribuzione prospetta una possibile vittoria dei Tories guidati da Cameron sia in occasione di elezioni anticipate, sia nel caso di un loro normale svolgimento nel giugno 2009 (in concomitanza quindi con la consultazione per il parlamento europeo). Il programma conservatore si concentra su tre pilastri principali che, se rispettati, porterebbero ad un cambiamento delle politiche britanniche teso a rafforzare il potere decisionale dei cittadini e a migliorare la gestione della vita associata e privata; ad ampliare le politiche incentrate sulla famiglia e sulla responsabilizzazione della società; infine ad incrementare le politiche ambientali e di sicurezza. In caso di rispetto del tradizionale calendario elettorale, è prevedibile un’incisiva influenza anche in ambito europeo, data la tradizionale politica conservatrice meno propensa all’europeizzazione di tematiche centrali quali la difesa, la politica estera e l’economia.

 

Europa: freno al Trattato di Lisbona

 

In caso di vittoria da parte dei Conservatori è prevedibile che la politica britannica relativa all’UE subirà un cambiamento sensibile rispetto alle attuali manovre compiute dal partito laburista guidato da Gordon Brown che, lo scorso 13 dicembre, ha firmato, seppur rifuggendo i riflettori, il Trattato di Lisbona. Se il Partito conservatore dovesse divenire partito di maggioranza, sarebbe lecito attendersi una dura reazione da parte di Cameron che probabilmente porterebbe all’organizzazione di un referendum a tale proposito. Le critiche più dure rivolte dai Tories a tale trattato riguardano la sua sostanziale coincidenza formale e concettuale con un dettato costituzionale (il Trattato contiene riferimenti alla figura del presidente dell’UE, a un corpo diplomatico e al ministro degli esteri); la drastica riduzione delle materie sottoposte alla tutela del veto; e la mancata organizzazione dell’annunciato referendum relativo all’approvazione di tale trattato. Da quello che si evince dal programma e dalle dichiarazioni degli appartenenti al partito sarebbe plausibile aspettarsi un sostegno ad una politica europea maggiormente incentrata su tematiche concrete ed attuali (Balcani, Darfur, Iran) piuttosto che sulle riforme istituzionali. Ciò risulta maggiormente accentuato dalla netta avversione che i conservatori sostengono di avere nei confronti della centralizzazione del processo decisionale: ci si può quindi aspettare una aspra opposizione ai tentativi presenti nel Trattato di Lisbona che cercano di trasferire poteri da Westminster a Bruxelles.

 

Politica estera: tra conservatorismo liberale e problematiche globali

 

Il pilastro del programma del Partito dei Conservatori incentrato sulle tematiche di sicurezza e di tutela ambientale, autorizza a prospettare un’eventuale politica estera maggiormente interventista data la tendenza a sottolineare la sopraggiunta sovrapposizione tra politiche di sicurezza interna e sicurezza esterna. A tale riguardo, durante la visita alla Casa Bianca (Washington) del 4 dicembre 2007, Cameron ha sottolineato la necessità per l’Europa di intervenire, sempre nel quadro di un dichiarato atlantismo, in zone strategiche per la sicurezza non solo regionale ma anche globale. Due sono le caratteristiche principali della sua proposta di politica estera: la centralità della sicurezza nazionale e il conservatorismo liberale. La prima si basa sul presupposto che la sicurezza internazionale possa essere raggiunta solo a partire da una solida sicurezza interna (sicurezza istituzionale, culturale, economica e fisica divengono quindi presupposti essenziali per la sua promozione); la seconda, il conservatorismo liberale, mira a coniugare i principi liberali (diritti civili, democrazia, pluralismo) con quelli conservatori (rifiuto di ideali utopici per ricostruire l’ordine mondiale, forte radicamento nei valori tradizionali) per meglio fronteggiare le nuove minacce dettate dal nuovo assetto mondiale. È prevedibile che in questo quadro per il partito dei Tories l’intervento nei Balcani assuma una rilevanza centrale: la crisi tra Serbia e Kosovo, non essendo stata risolta né dalla risoluzione Ahtisaari né dalle negoziazioni condotte dalla Toika, richiede una risposta rapida ed incisiva da parte dell’Unione Europea. Relativamente all’Iran e alla questione nucleare, Cameron sottolinea l’importanza di sanzioni più incisive da parte dell’UE e di un maggior coinvolgimento diplomatico degli USA. Un maggior impegno britannico è supportato dai Conservatori anche per quel che concerne la missione di aiuto umanitario in Darfur, appoggiando quindi l’attuale proposta sostenuta dal Partito Laburista che prevede il dispiegamento di un totale di 20.000 truppe.

 

Economia: nuovi mezzi per il sistema di mercato

 

Per quel che concerne il settore economico non è certamente possibile prevedere un cambiamento di rotta rispetto alle politiche già liberiste intraprese dal New Labur. Ciò che invece probabilmente cambierebbe a seguito di una vittoria conservatrice sarebbero i mezzi per mettere in atto tali principi economici. A questo riguardo sono individuabili tre interventi principali del progetto di riforma supportato da Cameron:

 

stimolare la crescita economica nel nuovo contesto globalizzato;

promuovere una crescita economica sostenibile in relazione al cambiamento climatico;

supportare la crescita sociale fronteggiando l'ineguaglianza e la disgregazione del tessuto sociale.

Per quel che concerne il primo punto è lecito prevedere un progressivo abbandono del sistema top-down che, centralizzando il controllo, è accusato da parte dei conservatori di allontanare il potere decisionale dai professionisti incaricati di distribuire i servizi direttamente ai cittadini. Per ovviare a quella che per i Tories appare certamente essere una distorsione del sistema, è possibile immaginare una triplice azione:

 

una deregolamentazione che promuova la competitività commerciale;

una decentralizzazione che porti alla promozione della produttività del settore pubblico;

una divisione dei profitti ottenuti tra incremento dei servizi del settore pubblico da una parte e riduzione elle tasse dall’altra.

Per quel che riguarda il secondo punto, la stimolazione di una crescita economica sostenibile dal punto di vista ambientale, le tre risposte maggiormente plausibili sono:

 

uno schema commerciale basato sulle transazioni e fissato dal governo;

un effettivo suo controllo da parte di organi governativi;

un aumento della convinzione che le tasse a carattere ambientale che, secondo il programma conservatore, andranno a sostituire tasse già esistenti, porteranno ad un doppio miglioramento economico dal momento che tenderebbero anche ad abbattere i costi derivanti dall'inquinamento.

Relativamente al terzo punto, lo stimolo della crescita sociale, sembra essere plausibile un netto cambio di rotta rispetto alle politiche di sussidi sostenute dall’attuale governo laburista. L’attenzione dei conservatori potrebbe concentrarsi su tre aspetti principali:

 

la revisione delle politiche regionali mirate alla redistribuzione che secondo i Tories si sono dimostrate altamente inefficaci;

una maggior attenzione per quel che riguarda le differenze sociali createsi tra diversi gruppi di immigrati;

una drastica rivisitazione delle politiche laburiste di trasferimenti mirati che, secondo i conservatori, non stimolano la ripresa economica.

 

Difesa: verso l’unificazione del sistema di sicurezza

 

Relativamente al tema della difesa, le critiche che i conservatori muovono al governo laburista sono pesanti: il lascito conservatore, a loro avviso, è stato dilapidato dal governo Blair-Brown a causa di un impegno per l’esercito in Afghanistan o Iraq non calibrato sulle sue reali possibilità. Per ovviare a tale situazione è prevedibile che un’eventuale vittoria conservatrice porti ad un cambio di strategia per quel che riguarda l'ambito della sicurezza. Stando a quanto dichiarato dal ministro-ombra della difesa Pauline Neville-Jones, per la Gran Bretagna crescerà la necessità di unire i fronti esterno e interno della sicurezza a causa dell’espansione globale delle nuove minacce. E' plausibile che tale cambiamento avvenga nel tradizionale quadro del Commonwealth, dei buoni rapporti instaurati con gli altri paesi membri dell'UE e, soprattutto, in un clima di cooperazione con l'alleato di sempre: gli Stati Uniti. Anche la NATO continuerà sicuramente a rivestire un'importanza di primo piano, soprattutto nell'ambito della missione afgana della quale Cameron condivide gli obiettivi. A questo punto l’unione dei due fronti della sicurezza, interno ed esterno, potrebbe avvenire attraverso due azioni: la prima riguarderebbe l'irrigidimento dei confini, anche grazie ad un incrementato sforzo tecnologico, la seconda implicherebbe una maggiore collaborazione internazionale, soprattutto a livello di intelligence. Ciò che é stato sicuramente annunciato dai conservatori é che, in caso di vittoria, verrà allestito un particolare organismo di sicurezza che sarà incaricato non solo di gestire le minacce terroristiche, ma manche le calamità naturali (come le inondazioni dell’estate 2007). Soprattutto sul versante del terrorismo un altro nodo fondamentale rimane il rapporto con i paesi del Medio-Oriente con i quali la Gran Bretagna ha storicamente avuto un ruolo di interlocutrice di primo piano. Secondo quanto affermato da Neville-Jones è necessario che il Regno Unito da una parte spinga per riforme nei paesi mediorientali (sistema politico, riforme sociali) per sradicare i fattori che oggi principalmente fomentano il fenomeno terrorismo, e dall’altra imponga sul suolo britannico un sistema di leggi più duro e mirato a tale riguardo.

Conclusioni

 

In caso di vittoria conservatrice alla prossime elezioni britanniche, è possibile prevedere un netto cambiamento di rotta in tutti i settori tranne quello economico, in cui i principi libero-scambisti rimarrebbero invariati anche se cambierebbe la loro applicazione. A tale proposito, infatti, non è possibile percepire quel mutamento interno al partito che invece ha caratterizzato il governo Blair-Brown: l’attaccamento ai tradizionali principi conservatori (famiglia, sicurezza, economia di mercato) rimarrebbe immutato. Interessante è notare che se l’avvicendamento conservatore in Gran Bretagna dovesse effettivamente verificarsi, questo molto probabilmente coinciderebbe con l’ascesa democratica negli USA, il che potrebbe portare a una nuova, complessa dialettica nella special relationship. Anche in questo caso, comunque, non sarebbe opportuno aspettarsi uno scollamento dalla politica americana dal momento che in molteplici occasioni il leader conservatore ha ribadito la sua fedeltà allo storico alleato. Tale accordo sembrerebbe inoltre indispensabile per l’attuazione di parti importanti del programma dei Tories quali l’incremento del ricorso all’intelligence per quel che riguarda la sicurezza, la devoluzione dei poteri da livello statale a livello locale che potrebbe rafforzarsi grazie all’esempio federale americano, l’abbattimento delle regolamentazioni in campo economico che ha le sue radici nel Nuovo continente e, soprattutto, la Gran Bretagna potrebbe ritrovare negli Stati Uniti il tradizionale alleato nella special relationship finalizzata a controbilanciare l’accentramento europeo.

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Da europeista convinto vi dico che la possibilità che i conservatori vincano non mi piace neanche un po; e mi pare strano che tu, Graziani, ne sia contento visto che hai sempre voluto una Europa forte ed autonoma.

 

Mah, forse di positivo c'è che noi, i francesi, i tedeschi gli spagnoli ed il benelux riusciremo finalmente a far partire quell'europa a due velocità in materia di difesa e politica estera.

Noi tiriamo avanti per la nostra strada, poi chi ci sta bene, gli altri restano fuori e saranno i benvenuti quando cambieranno idea.

Col muro contro muro che i conservatori faranno contro qualsiasi proposta di ulteriore integrazione europea, questo risultato potrebbe anche essere il più probabile

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certo che stanno succedendo parecchie cose in questi ultimi tempi eh...sarebbe bello poter dare un'occhiata alle analisi dei sociologi e politologi.

Il fatto che lascia la bocca aperta è che si tratta di vittorie nette, e quasi simultanee in tutta Europa e nonostante quasi tutte le nazioni siano impegnate in guerre per il mondo c'è uno sbilanciamento dell'elettorato verso dx quando ci si aspetterebbe tutto il contrario.

Chi si avventura in un'analisi e azzarda previsioni?

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Questo è interessante: tutte e 4 le maggiori potenze europee sono in mano o sembrano destinate ad essere governate da governi di cd-x ma il maggiore tra i paesi medi, la Spagna, segue una tendenza opposta.

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Putroppo le masse sono ignoranti...c'è poco da fare..

La medicina amara per guarire non piace a nessuno, la maggiorparte della gente preferisce la medicina dolce che ti uccide. E' la tristissima verità.

 

Riguardo la vittoria di Jhon Mccain, non me la auguro proprio..qua mi sà ke vi guardate troppi film di top gun e c***ate varie..mah..

io ovviamente faccio il tifo per Barak Obama!

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non ho capito... stai dando dell'ignorante agli elettori che hanno scelto liberamente ed in base alle loro idee??? posso capire che dal tuo punto di vista sinistrorso-comunista, sia un enorme rosicatura vedere che molti paesi scelgano governi di destra (e magari per te fascisti), ma il fatto che loro abbiano idee diverse dalle tue, non vuol dire che siano ignoranti. per una volta un poco di onestà intellettuale non farebbe male, ma si sa... a sinistra è una cosa moooooolto rara.

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per una volta un poco di onestà intellettuale non farebbe male, ma si sa... a sinistra è una cosa moooooolto rara.

 

Te la potevi anche risparmiare Vorthex... E (penso&spero) non parlo solo per me

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Proprio adesso che si intravedevano spiragli di apertura verso l'integrazione dell'UK in Europa... A parte difesa ed economia, che in Gran Bretagna fortunatamente non hanno colore, io temo una nuova politica estera filoamericana e mascheratamente antieuropea... Non che mi stiano antipatici gli USA o robe del genere, però bisogna ricordarci che un sistema che vede un occidente USA-centrico non ha futuro.

 

Non è il caso di riaprire questa discussione, ci vedevo però il collegamento con i risultati inglesi... Se non ci uniamo davvero avremo sempre meno peso nel mondo, e non mi sembra che i conservatori siano molto propensi ad una vera integrazione. Coe sempre staremo a vedere, anche perchè in Inghilterra l'opposizione, fortunatamente, non viene considerata una spina nel fianco, e spesso le sue proposte di legge vengono pure approvate, se ritenute utili. Proprio come in Italia, no?

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Te la potevi anche risparmiare Vorthex... E (penso&spero) non parlo solo per me

Rick, non voglio fare il difensore d'ufficio di Vorthex, anche perché penso che non ne abbia bisogno, ma ha detto che a sinistra l'onesta intellettuale è cosa rara, non già che TUTTI coloro di sinistra sono disonesti e ciò a fronte di un rozzo individuo che qualifica come ignoranti TUTTI gli elettori di destra!!!

 

Per quanto riguarda la Spagna, ti rimando alle considerazioni che facevo al post al link seguente:

 

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=134445

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Di certo la politica estera con cameron diventerebbe meno filoamericana, infatti i conservatori rimproverano da anni al labour di essere troppo supino nei confronti dell'alleato americano.

In ogni caso Gordon Brown con la sua politica nè carne nè pesce e con il fantasma di Blair, a mio parere il più grande politico europeo degli ultimi vent'anni, che gli grava sulle spalle sta portando il labour alla disfatta, comunque è anche normale che si apra un nuovo ciclo dopo oltre 10 anni.

Quanto ai discorsi di stupidità ecc che si facevano sopra non vi preoccupate: l'elettorato e la politica made in UK sono ad un altro grado di evoluzione rispetto a quella nostrana, certi discorsi fortunatamente lì non si applicano.

 

P.S. Comunque sono estremamente contento che abbiano purgato Ken Livingstone a londra.

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...comunque è anche normale che si apra un nuovo ciclo dopo oltre 10 anni.

 

 

 

è vero, in UK sembrerebbe un avvicendamento ciclico ma, la vittoria schiacciante è cosa nuova, se poi si pensa a cosa è successo in Francia prima e Italia poi...quel che non mi torna è proprio il paradosso con il periodo storico. 10 anni di guerre dovrebbero spostare le preferenze a favore dell'ala moderata-no more war e invece si chiama chi non è certo per porgere l'altra guancia. Sarà che queste guerre sono molto lontane da casa? e che in fin dei conti tocchino poco le coscienze (di dx e sn)?

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Putroppo le masse sono ignoranti...c'è poco da fare..

La medicina amara per guarire non piace a nessuno, la maggiorparte della gente preferisce la medicina dolce che ti uccide. E' la tristissima verità.

 

Riguardo la vittoria di Jhon Mccain, non me la auguro proprio..qua mi sà ke vi guardate troppi film di top gun e c***ate varie..mah..

io ovviamente faccio il tifo per Barak Obama!

 

 

:thumbdown::thumbdown::thumbdown::thumbdown: evito di risponderti per non essere sospeso!!!!!

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è vero, in UK sembrerebbe un avvicendamento ciclico ma, la vittoria schiacciante è cosa nuova, se poi si pensa a cosa è successo in Francia prima e Italia poi...quel che non mi torna è proprio il paradosso con il periodo storico. 10 anni di guerre dovrebbero spostare le preferenze a favore dell'ala moderata-no more war e invece si chiama chi non è certo per porgere l'altra guancia. Sarà che queste guerre sono molto lontane da casa? e che in fin dei conti tocchino poco le coscienze (di dx e sn)?

1) Ti dimentichi la Germania di Angela Merkel!

 

2) Non potrebbe anche essere che l'opinione pubblica comincia ad avvertire come reale il pericolo islamico ed a considerare giuste tali guerre?

 

 

ottimo eurofighter ti quoto

Lo stesso genere di rozzo individuo sei: se qualcuno mi considera ignorante perché voto a destra, il minimo che gli posso dire è ciò!!!

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2) Non potrebbe anche essere che l'opinione pubblica comincia ad avvertire come reale il pericolo islamico ed a considerare giuste tali guerre?

Eppure è paradossale che il paese europeo che ha subito il peggior attacco terroristico islamico (la Spagna) si sia consegnata a Zapatero e se ne sia andata dall'Irak. Il ragionamento degli spagnoli probabilmente è stato questo: ritiriamoci così non mi attaccano di nuovo (grande cavolata).

Comunque non sono d'accordo. Dubito che gli inglesi possano avere una mentalità simile ma le due guerre sono state dure e pesanti per Londra che ha avuto molti morti e (vado a memoria) 14000 soldati impegnati in battaglia.

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Gli spagnoli votarono contro Aznar perchè aveva mentito in TV sugli attentati.

i socialisti fecero subito manifestazioni, proteste nella notte pre-elettorale e ribaltarono i risultati

 

Dove l'informazione è libera chi mente anche su dei dettagli, ha finito la carriera

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1) Ti dimentichi la Germania di Angela Merkel!

 

2) Non potrebbe anche essere che l'opinione pubblica comincia ad avvertire come reale il pericolo islamico ed a considerare giuste tali guerre?

 

 

Personalmente non credo che si avverta realmente il pericolo terrorista, anzi mi sembra che la gente, visti i tempi di vacche magre, è ben salda coi piedi per terra e bada ai problemi più spicci, come l'immigrazione clandestina responsabile di certa violenza, almeno quì in Italia.E' per questo che mi dico che, probabilmente non c'è interesse ideologico verso i conflitti in corso ( giusti? sbagliati?...che mi frega)...non so, faccio supposizioni. In UK si, certamente il discorso è più sentito visti anche gli attentati e si percepisce di essere in un paese in guerra. E comunque gli inglesi se hanno dei loro soldati che muoiono in battaglia chiunque sia dall'altra parte è un nemico, giusto o sbagliato che sia farci la guerra. Un popolo. Come i nostri sardi :-))

Vero la Germania non è in linea, ma ha un governo eletto nel 2005 e se non sbaglio in coalizione con i cattolici ( o no?).

Per quanto riguarda la Spagna ha ragione Leviathan votarono contro Aznar perchè mentì alla popolazione. Ma neanche Zapatero è osannato, anzi, credo si possa dire ch'è tollerato.

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......Vero la Germania non è in linea, ma ha un governo eletto nel 2005 e se non sbaglio in coalizione con i cattolici ( o no?).........

La Germania non è in linea? La Germania è quella che ha iniziato la svolta a destra: la Merkel è della CDU-CSU, quindi di destra (anche se in coalizione con la SPD, socialdemocratici)!

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non vedo un gran senso in questa discussione.

destra e sinistra in ogni paese è diverso, dal nostro punto di vista a volte si possono vedere invertiti.

 

destra e sinistra hanno eprso la contrapposizione ideologica, sono concetti superati.

se in spagna la sinistra ha rivinto, in inghilterra ha perso, in francia ha rivinto, in germania ha riperso.

 

e tutto queste in situazioni democratiche e perfettamente liberali e in linea con le rispettive costituzioni per l'alternanza del potere

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Riepiloghiamo per chi vuole, ad arte, confondere le acque.

 

Volendoci limitare alle grandi nazioni dell'Europa centro-occidentale, la destra è al potere in Francia, Italia (in queste 2 nazioni con maggioranze schiaccianti) e Germania (il cancelliere Angela Merkel è di destra, anche se il governo è di grande coalizione: CDU-CSU (destra) + SPD (sinistra moderata)).

 

In Gran Bretagna c'è al potere, in atto, la sinistra moderata (partito laburista) che ha appena subito la più terribile batosta elettorale della sua storia alle elezioni amministrative: ergo, non è escluso che si vada ad elezioni anticipate che segnerebbero il trionfo del partito conservatore (destra) di David Cameron.

 

In Spagna c'è al governo la sinistra di Zapatero, che ha la politica economica più di destra che possa esistere (massiccio ricorso al lavoro precario).

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