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Dilaga l'odio per Israele


paperinik

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Ancora una volta i movimenti pacifisti (leggasi pacifinti) italiani dimostrano la loro reale e naturale indole: ovvero mostrare il loro odio ed il loro rancore contro gli Stati Uniti d'America, contro Israele e contro chiunque esprima solidarietà verso questi due stati democratici.

Sono sempre i soliti comunisti dei centri sociali, i soliti no-global, i soliti pacifisti violenti. Sono coloro che vivono all'insegna del "due pesi, due misure", sono coloro che sberciano ad ogni occasione il loro odio verso chi gli garantisce la coperta e la libertà ma che fanno finta di ignorare che la Cina annienta i monaci buddisti, che a Cuba si giustizia la gentre senza processo o che i palestinesi eleggono i propri rappresentanti fra gli esponenti di un partito di matrice terroristica.

 

Evito ulteriori commenti e lascio spazio alla notizia (che purtroppo non racconta nulla di nuovo, come quando all'università di Roma gli appartenti ai vari centri sociali impedirono di parlare al Ministro degli Esteri Israeliano.....in nome della libertà di parola e pensiero di cui loro tanto abusano).

 

da Corriere.it

Torino, bruciate bandiere israeliane

Centri sociali contro la Fiera del Libro

La protesta al termine del corteo del Primo Maggio. La condanna delle comunità ebraiche: «Atto di inciviltà»

 

TORINO - A una settimana dall'apertura ufficiale, il prossimo 8 maggio, si riaccendono le polemiche che imperversano da mesi per la decisione di designare Israele come Paese ospite della Fiera del Libro 2008. Teatro di nuove proteste la manifestazione del Primo Maggio a Torino: al termine del corteo, intorno all'una, in piazza San Carlo alcuni giovani dei centri sociali del capoluogo piemontese e dell'associazione Free Palestine hanno bruciato due bandiere israeliane e una americana.

 

«PROVIAMO VERGOGNA» - Dopo aver lanciato alcuni fumogeni, nel centro della piazza, quando le circa 30.000 persone che hanno partecipato alla manifestazione si erano quasi tutte allontanate, i giovani di Askatasuna e altri gruppi, hanno dato fuoco alle tre bandiere dopo averle inzuppate di benzina. «Un gesto forte lo sappiamo - ha detto un portavoce - ma noi pensiamo che ben più forti, più clamorose siano le morti, ormai quotidiane, di civili palestinesi, tra cui anche bimbi di pochi mesi, sotto il fuoco israeliano. Proviamo vergogna nel pensare che Torino e la Fiera vogliano festeggiare e onorare questo paese che non smette di sopraffare e ferire mortalmente la sovranità di un altro paese».

 

«UN ATTO DI INCIVILTA'» - Ferma condanna delle proteste da parte dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane. «Un atto di inciviltà che proprio nel momento in cui ci si appresta a celebrare la festa per i 60 anni di Israele a Torino, è inammissibile in uno stato democratico» ha detto Claudia De Benedetti commentando gli atti antisraeliani a Torino. «Ritengo - ha aggiunto De Benedetti - che questi atti non giovino al sereno svolgimento di una manifestazione che vedrà la presenza del presidente Napolitano a fianco di tanti amici di Israele. E sono sono preoccupata per un atto che testimonia un clima ostile e di ignoranza e pregiudizio. Una vera e propria censura culturale».

 

«UN'OFFESA A NOI STESSI» - Su quanto accaduto a Torino è intervenuto anche Pier Ferdinando Casini. «Bruciare le bandiere di Israele è un atto di oltraggio non solo a quel popolo, alla sua storia e alle sue sofferenze ma all'intera civiltà occidentale, quindi anche a noi stessi» ha detto il leader dell'Udc. «La demenza di questi atti - ha concluso - offende la festa del Primo Maggio e tutti i lavoratori».

 

BERTINOTTI CONTESTATO - E proprio per la sua annunciata partecipazione alla Fiera del Libro Anche l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, presente al corteo di Torino, è stato oggetto di una contestazione. Il fatto è accaduto prima che iniziasse la manifestazione in piazza Vittorio dove c'era il concentramento del corteo. Quando l'ex leader di Rifondazione è avvicinato agli striscioni e alle bandiere del Prc, un gruppo di giovani dei centri sociali, presumibilmente gli stessi che poi hanno bruciato le bandiere di Israele e degli Stati Uniti, lo ha praticamente fatto allontanare. Bertinotti è atteso per uno degli incontri dedicati dalla Fiera del Libro alle «parole» della Costituzione: a lui spetta il dibattito sull'articolo 1 e sulla parola «lavoro».

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Io rispondo così a questi barbari:

 

 

israelepy7.jpg e non dalla parte dei terroristi!!!

 

 

ed inserendo il link al sito del neodeputato del PDL, la grande, eccelsa scrittrice e giornalista, Fiamma Nirenstein

 

 

http://www.fiammanirenstein.com/index.asp

Modificato da picpus
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Sinceramente non capisco la contestazione al fatto che Israele sia la nazione ospite della Fiera del Libro: possiamo discutere sulle politiche israeliane verso i palestinesi (che comunque sono anch'essi parte del conflitto, con la loro parte di colpe) ed avere simpatie pro Israele o pro Palestina, però in questo caso si parla della cultura israeliana, del suo valore e delle sue opere. E gli autori di queste opere spesso non fanno altro che invocare, sia con i loro scritti che con le loro apparizioni pubbliche, la pace: emblematico in questo caso la vicenda dello scrittore Grossman, da sempre pacifista, che ha perso un figlio militare nel 2006.

 

Da www.ilsole24ore.com

 

14 agosto 2006

Cade in guerra Uri Grossman, figlio dello scrittore pacifista israeliano

P. F.

 

 

 

Un figlio dello scrittore pacifista israeliano David Grossman è morto domenica 13 agosto in battaglia: Uri, 21 anni nemmeno compiuti, era sergente maggiore in una unità blindata; il suo carro armato è stato colpito da un razzo sparato dai miliziani Hezbollah.

 

Proprio pochi giorni fa il padre aveva lanciato un appello per la fine della guerra insieme con Amos Oz e Abraham B. Yehoshua, aggiungendo: «Questo è forse l'ultimo momento in cui Israele può ottenere e per intavolare un dialogo», accettando come base di dialogo i progetti del premier libanese Fuad Siniora. Con il loro intervento pubblico, i tre scrittori avevano cercato di indurre il Governo israeliano a accettare il piano di cessate-il-fuoco discusso all'Onu e di sventare in extremis la grande offensiva terrestre che i vertici militari reputavano essenziale.

 

Nella conferenza stampa David Grossmann aveva cercato di smontare gli argomenti a favore dell'offensiva israeliana: si voleva forse impedire agli Hezbollah di cantare vittoria? Agli Hezbollah bastava essere rimasti eretti più di una settimana di fronte agli attacchi israeliani. Dopo un mese di conflitto, non era più possibile demolire la loro immagine. Si volevano cercare successi sul terreno? «Ma è appunto interesse di Hezbollah - aveva esclamato - che Israele si invischi e che il conflitto si estenda perchè questa situazione è il suo elisir di vita, e la sua ragione di esistere. La estensione del conflitto aveva avvertito rischia piuttosto di far crollare lo Stato libanese. Chi resterebbe allora come forza unita, dominante e determinata sarebbe appunto Hezbollah, il movimento legato all'Iran, che diventerebbe allora il nostro partner. Anzi, il nostro non-partner».

 

Il suo era stato un intervento appassionato da patriota israeliano prima ancora che pacifista convinto. Aveva giustificato la decisione di reagire all'attacco Hezbollah del 12 luglio. Aveva mostrato comprensione per le preoccupazioni di lungo termine di Israele e per la sua necessità di misurarsi con il fondamentalismo regionale. «Non metto in dubbio che gli Hezbollah siano un nemico che non vuole che Israele esista, qua» aveva ribadito, per chiarire ogni equivoco. Ma la violenza iniziale utilizzata da Israele aveva esaurito a suo parere il suo senso, soprattutto con la pubblicazione da parte di Siniora di un piano in sette punti che rappresentava un successo per Israele. Il governo Olmert, a suo parere, avrebbe dovuto prendere quella palla al balzo, avrebbe dovuto «guardare tre passi avanti», pensare anche al rafforzamento delle forze pragmatiche in Medio Oriente.

 

Ai giornalisti aveva descritto quella giornata drammatica in cui ancora non si sapeva se Olmert avrebbe accettato il cessate il fuoco oppure avrebbe lanciato una offensiva come una «discesa ripida» che rischiava di trasformarsi «in un baratro». Occorreva fermarsi, il tempo stringeva. «La situazione disastrosa può essere fermata proprio in questi minuti» aveva esclamato.

 

Grossman, 52 anni, ha esordito nel 1983 con «Il sorriso dell'agnello», ma è diventato un caso letterario nel 1988 con il successo di «Vedi alla voce: amore». Altri suoi successi, il «Libro della grammatica interiore», «Che tu sia per me il coltello» e «Qualcuno con cui correre». Suoi sono anche tre celebri libri-inchiesta dedicati alla questione palestinese («Il vento giallo», «Un popolo invisibile» e il recente «La guerra che non si può vincere»).

Modificato da gobbomaledetto
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Io rispondo così a questi barbari:

israelepy7.jpg e non dalla parte dei terroristi!!!

ed inserendo il link al sito del neodeputato del PDL, la grande, eccelsa scrittrice e giornalista, Fiamma Nirenstein

 

http://www.fiammanirenstein.com/home.asp

 

 

mi associo al vostro sdegno!

condivido anch'io!

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Fa piacere vedere che, di fronte a gesti tanto stupidi, ci sono ancora molte persone che provano sdegno (a prescindere che condividano o meno le politche di quei due stati)!!!

Il giorno che ci abitueremo a vedere queste cose sarà il giorno in cui loro l'avranno vinta, poichè significherà che gli animi dei giusti non si si smuovono più di fronte a beceri comportamenti degli idioti.

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La lezione del episodio all'Università La Sapienza evidentemente non ha insegnato nulla. Io dico solo una cosa e scusate se sono ripetitivo: CHE SCHIFO!

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Devo ammettere che Israele non mi stà molto simpatica e molti suoi modi di fare non mi piacciono ma condanno fermamente le schifezze compite dai centri-sociali!!!!

Sì, infatti, maledetti loro e i loro pregiudizi...

 

Indipendentemente da come la si pensi sulla politica Israeliana e USA e indipendentemente dalla provenienza dei manifeatanti questi sono atti da condannare, bruciare una bandiera è un segno di inciviltà inaudita.

 

Gli israeliani, almeno, le morti di innocenti e civili le giudicano danni collaterali, quei poveri terroristi indifesi, invece, sembra quasi quasi lo facciano apposta. :thumbdown:

Modificato da tuccio14
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Vabbè adesso non venirmi a dire che i centri sociali sono santerellini!

Giustamente graziani poneva l'accento sulla provenienza dei manifestanti visto che questi luoghi in italia portano solo ad odio, illegalità e sovversione.

Condivido in pieno: la considerazione "indipendentemente dalla provenienza dei manifestanti", tesa a scindere il legame tra l'estrema odiosità del gesto e le idee (si fa per dire) politiche di coloro che lo pongono in essere, non ha proprio senso, se si tiene conto che azioni del genere vengono, SEMPRE E SOLO, da simile gentaglia!!!

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Quando leggo queste robe sento l'impulso di tirare un cartone al monitor del computer (corriere di oggi, sulla rassegna stampa del MdD)

Israele non è un ospite d'onore. Palestina libera!. Con queste parole d'ordine il sito piemontese di indymedia lancia una manifestazione di protesta contro la fiera del libro (...).
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A proposito di Israele, dal sito "Informazione Corretta", http://www.informazionecorretta.com/ , vi inserisco 2 link molto utili per chi non conosce la storia del Medio Oriente:

 

 

http://www.informazionecorretta.com/popup/...ole_storia.html

 

 

http://www.informazionecorretta.com/main.p...=160&id=135

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Condivido in pieno: la considerazione "indipendentemente dalla provenienza dei manifestanti", tesa a scindere il legame tra l'estrema odiosità del gesto e le idee (si fa per dire) politiche di coloro che lo pongono in essere, non ha proprio senso, se si tiene conto che azioni del genere vengono, SEMPRE E SOLO, da simile gentaglia!!!

Hai mai frequentato un Centro Sociale? Non credo, ma se sì ti dico che in quelli che ho avuto l'occasione di visitare c'era tanta, tantissima, quasi tutta, gente indottrinata e fondamentalista, ma c'erano anche individui moderati e pronti al dialogo, ed erano sempre (stranamente) i più rispettati.

 

Il mio era solo un invito a non generalizzare, anche se non vi nego che una certa voglia di buttarci una Molotov nei suddetti Centri Sociali viene anche al sottoscritto quando leggo certe affermazioni (vedasi il post di Rick).

Modificato da tuccio14
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è uno schifo tutto ciò!

 

avevo letto tempo fa su un giornale che durante una manifestazione (non ricordo se di destra o sinistra) erano stati distrutti un paio di negozi ebraici...ma vi rendete conto??????????...cioè è roba che facevano i nazisti durante la notte dei cristalli!!!...ma stiamo scherzando?????...è ora di smetterla con questo buonismo del ca*zo e cacciare in galera questi idioti....

concludo dicendo che secondo me a quella gente li (che sia di destra o di sinistra non ha importanza) se ne sbatte della politica e va in piazza solo per fare del casino....

Modificato da Reggiane
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