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La Russa alla Difesa


Thunderalex

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Questo discorso mi è veramente molto caro.

 

La base di partenza devono essere questi due dati di fatto:

- il primo è il mondo del XXI secolo, multipolare, cioè con tante potenze mondiali delle dimensioni di Cina, India, USA, Russia e Brasile, un mondo dove un singolo paese europeo, da solo, conterà sempre meno. E vale per tutti, dall'Inghilterra alla Grecia.

E lo stesso discorso vale anche per gli equilibri interni della NATO; Italia o Germania da sole hanno poca voce in capitolo sugli equilibri dell'alleanza che attualmente è tutta sbilanciata dalla parte degli USA. Un NATO bipolare invece, centrata su una grossa potenza militare su ciascuna sponda dell'atlantico sarà contemporaneamente più efficiente (sono due e non 26 le FF.AA. partecipanti alle varie operazioni, pensate solo ai caveat in Afghanistan) e più vantaggiosa per noi.

- il secondo punto è che NATO e UE devono coesistere. L'unico modo che l'Occidente ha per resistere all'ascesa dei giganti asiatici è restare unito e proteggere il suo vantaggio qualitativo. Numericamente non c'è storia, noi siamo 600 milioni, loro 3 miliardi.

 

Quindi:

- E' importante arrivare a delle FF.AA. europee

- Tali FF.AA. devono essere autonome ma devono anche far parte della NATO

 

Ci sono poi tutta una serie di vantaggi secondari, a cascata. Il primo e forse il maggiore sarà quello economico. Al posto di 25 stati maggiori, 25 comandi, 25 logistiche ecc. ecc. ne avremo uno solo. Pensate poi, per esempio, alle portaerei: ora ciascun paese europeo in grado di farlo si progetta e si costruisce la propria portaerei. Pensate invece di poter fare come gli americani, progettare una sola classe e poi costruirla in serie. Ma c'è di più: paesi come l'Olanda, la Germania o la Grecia in grado magari di permettersi mezza PA a testa collaborando arriverebbero a costruirne una o due in più. Nell'UE unità 1+1+1+1 non fa quattro, ma cinque, sei o anche di più. E questi sono solo esempi, se ne potrebbero fare tanti.

 

Un altro punto, sempre economico, è che sganceremmo dai teatrini politici dei vari paesi il finanziamento dello strumento militare. Ogni anno, o anzi meglio ogni tre anni si decide a livello UE quanto ciascun paese deve fornire, in proporzione ai ritorni industriali e di comando e al PIL e ci si regola di conseguenza.

 

Ancora, pensate a che potere potrebbe avere un MdD europeo: invece di gestire l'acquisto di 100 caccia o di 200 MBT si ritroverebbe a trattare con le industrie per ordini di 1000 caccia e 2000 MBT, grosso modo la stessa cosa che avviene dall'altra parte dell'Oceano.

 

A fronte di tutto ciò penso che il limite maggiore sia l'assenza di una politica estera europea. Difesa ed esteri procedono a braccetto, nessuna delle due potrebbe esistere senza l'altra e devono quindi nascere insieme. Una politica estera senza un esercito comune è vana, manca di forza e credibilità. Si ridurrebbe ad uno sterile parlare, quando la controparte sa benissimo che altro non puoi fare. FF.AA. europee senza un Ministro degli esteri resterebbero inutilizzate.

 

Quindi come?

Innanzitutto è impensabile mettere d'accordo 25 paesi, ci vuole un gruppo di paesi europei "volenterosi" che devono fare da apripista. In questo gruppo la nostra presenza è scontata direi; anche se il PdL lo è un po meno (causa lega) entrambi i 2 maggiori partiti sono europeisti.

Mi aspetto molto dal semestre di Sarkozy in proposito.

 

Capacità nucleare: è importante averla, per non utilizzarla mai. Siccome gli inglesi non accetteranno mai, i francesi devono essere della partita.

 

Come organizzazione il problema maggiore è la differenza di lingua. Per questo motivo io rimarrei (salvo eccezioni come le FS) con unità mononazionali fino al livello della Brigata per l'EI, dello Stormo per l'AMI e della nave per la MMI. Il modello vincente è quello americano, un esercito regolare di professionisti e la Guardie nazionali che resteranno sotto controllo dei singoli paesi.

Il grosso delle marine e delle aviazioni dovrebbe confluire nelle FF.AA. comuni mentre come forze di terra mi pare indispensabile la capacità di poter gestire contemporaneamente fino a due crisi maggiori tipo Irak. Quindi almeno 500.000 uomini. Le varie Guardie nazionali, oltre a compiti di Protezione civile e soccorso fungeranno poi da riserva per le FF.AA. europee.

Indispensabile è la creazione di uno Stato maggiore europeo (i motivi sono ovvi) e di un Ministero della Difesa (NB, Ministero, non il singolo Ministro) strutturato come un classico MdD Nazionale.

 

In uno scenario simile diventa interessantissima infine la competizione tra le varie industrie europee. Avverrà un qualcosa di simile a quello che succede in America e i maggiori gruppi saranno Dassault, Bae, EADS e Finmeccanica.

 

Ho scritto tantissimo, scusatemi per il post chilometrico

Modificato da Rick86
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Rick, praticamente la penso per filo e per segno come te. Non cambierei una virgola. ;)

 

Dato che stiamo andando abbastanza OT, che ne dici di aprire un topic apposito in "discussioni a tema"?

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Solo un mentecatto potrebbe non condividere le idee di Rick; solo che ha saltato, un piccolo, piccolissimo passaggio: tutto quanto da lui prefigurato, presuppone che PRIMA vi sia un'autorità politica di vertice europea, cioé, in soldoni, un GOVERNO europeo; non vi può essere un ministro della difesa europeo, al di fuori di un governo europeo!

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Rick ha perfettamente ragione, il suo è un discorso logico, razionale e che condivido; peccato che per arrivare alla soluzione da lui auspicata deve passarne di acqua sotto i ponti; essenzialmente, come già rimarcato da picpus, se l'UE rimarrà un'organizzazione sovranazionale essenzialmente economica e che detta regole d'indirizzo e poco più non ci sarà nessun passo avanti. Se non si fa l'UE politica, con un europarlamento vero organo legislativo dell'UE e non come ora, con un governo vero e non una commissione, rimarrà tutto un sogno o una speranza. D'altronde i singoli Stati dell'UE conteranno sempre meno sullo scenario globale e quindi la strada è abbastanza tracciata: o l'UE sarà un'appendice degli USA con qualche sporadico dissenso in seno all'UE stessa (strada verosimile) o si dovrà arrivare a una autentica Confederazione degli Stati dell'UE, l'UE come soggetto politico unitario all'interno di un'architettura istituzionale di tipo confederale o federale (strada della speranza). La mia impressione è che, a prescindere dai problemi incontrati dalla bozza di Costituzione Europea di cui si sa, non ci sia, non ancora almeno, una reale volontà in questo senso, ciò che sembra importare di più è anzi allargare sempre più il numero degli Stati membri essenzialmente per ragioni economiche. Bisogna dire che comunque un primo passo verso l'UE come entità politica dovrebbe prevedere non solo quanto detto da Rick in tema di difesa (che forse, paradossalmente, sarebbe ancora una delle cose più fattibili), ma radicali cambiamenti istituzionali e culturali nell'UE e nei singoli stati membri

Modificato da Montgomery
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Solo un mentecatto potrebbe non condividere le idee di Rick; solo che ha saltato, un piccolo, piccolissimo passaggio: tutto quanto da lui prefigurato, presuppone che PRIMA vi sia un'autorità politica di vertice europea, cioé, in soldoni, un GOVERNO europeo; non vi può essere un ministro della difesa europeo, al di fuori di un governo europeo!

Purtroppo molti di questi mentecatti hanno più potere di quanto gli spetterebbe...

 

Io sono ottimista riguardo al Governo Europeo. Formalmente c'è già, si tratta solo di dargli maggior potere, e se nessuno si mettesse a fare l'anti-europeista in parlamento certe divergenze potrebbero risolversi molto più agevolmente.

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Per Vittorio Veneto: gli inglesi non accetteranno mai di far parte di un esercito europeo quindi, poichè le armi nucleari le hanno soltanto loro e i francesi, è importante che tra i paesi "volenterosi" o apripista ci sia la Francia.

 

Visto che l'argomento interessa copio e incollo nelle discussioni a tema.

 

Comunque devono essere un ristretto numero di paesi europeisti che, volontariamente, decidono di iniziare questo cammino che non è di certo istantaneo: anni, forse 10 addirittura, ci vorrebbero per integrare e rendere una macchina efficiente le varie FF.AA. europee.

Poi penso che l'unico elemento (fondamentale) che manchi per rendere utilizzabili le FF.AA. sia una politica estera comune.

Modificato da Rick86
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Come gia ha scritto Motngomery, l'europa oggi non è altro che uno stadio successivo della CEE.

Stante questo fatto, vedo assolutamente utopico che la UE (a meno di gravi crisi) riesca ad avere un esercito unico in tempi ragionevoli, di conseguenza sarebbe più logico agire diversamente.

1) Creare "regolamento" in cui l' EDA indichi degli standard minimi che il mezzo,nave,aereo ecc... deve avere.

2)Creare degli eserciti europei (sul modello delle brigate di rischieramento rapido nato) con comando "autonomo" (sottostante ai soli comandi del presidente europeo)

3) Ove possibile creare dei programmi di svilupo comuni es: Tornado, EF 2000,NH 90.

4)Individuare degli interessi comuni risorse energetiche, tutela di paesi e governi amici ecc.... e dare al presidente della UE con avvallo del consiglio o del parlamento europeo l'autorità per intraprendere le azioni che riterranno opportune.

Questi sono alcuni esempi ma, si potrebbe andare avanti su altri temi come un potere di deterrenza nucleare comune equamente pagato dai vari paesi membri , l'acquisto di sistemi antimissile comuni ecc.....

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