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Armi di distruzione di massa in Iraq..


GhostOnGripen

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Leggendo il messaggio di Gianni sulle cause della guerra in Iraq mi è sorto un dubbio..

Gianni dice che gli americani sono stati ingannati da un certo Chalabi, dissidente del regime irakeno e amico degli Iraniani, che gli ha fornito false informazioni sulla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq..

Adesso io dico: come fa una nazione come gli stati uniti a credere talmente alla testimonianza di Chelabi tanto da fare addirittura una guerra sulla base delle sue informazioni..??

Sappiamo bene che a parte qualche missile di scarsa gittata, le armi che gli americani cercavano in iraq non le hanno trovate..

Il dubbio che mi è sorto è quindi questo:

Gli americani sapevano che in Iraq non c'erano queste armi??

oppure erano veramente conviti di trovarle e sono rimasti fregati... :blink:

 

A voi la parola..

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Erano veramente convinti di trovarle e sono rimasti fregati.

 

Chalabi non era mica uno qualsiasi, era un pezzo grosso del regime.

 

Il bombardamento mediatico e di intelligence che c'è stato per convincere gli americani che c'erano armi di distruzione di massa in Irak è stato molto intenso, basterebbe leggere i giornali nel 2001.

 

Per non parlare dei giochetti agli ispettori dell'ONU, che venivano sballottati di qua e di là e ai quali si impediva di verificare determinati siti irakeni.

 

Se gli americani avessero voluto giocare sporco, le avrebbero trovare le armi.

Che ci voleva alla CIA a mettere un bel deposito di armi chimiche o biologiche nel deserto e farlo ritrovare?

 

La cosa strana è che gli Irakeni queste armi ce le avevano veramente: ricorderete che furono usate contro i curdi e contro l'Iran, nella seconda metà degli anni '80 (ehm... forse alcuni di voi non possono ricordarlo...).

Nel 1988 il villaggio curdo di Halabja fu sterminato con armi chimiche: 5000 morti in un solo attacco.

Eppure Saddam ha fatto sparire anche le armi che aveva, il che è davvero strano visto il soggetto.

 

2003-12-18-stern-halabja.jpg

 

Halabja%20kl.jpg

 

Halabja1.jpg

 

halabja.jpg

 

h18.gif

 

h4.jpg

 

HALABJ~1.JPG

 

Scusate la crudezza delle foto, ma io che ricordo quell'episodio non posso nemmeno per un secondo stare a chiedermi se gli USA hanno fatto male o meno a invadere l'Irak.

 

Nessuno potrà restituire la vita a quei poveracci.

Ma almeno oggi i pochi sopravvissuti hanno potuto erigere un monumento in ricordo di quella tragedia:

 

kurdistan-halabja-monument1.jpg

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beh effettivamente anche io devo ammettere che queste armi c'erano ed i fatti lo dimostrano.

saddam ha saputo della visita degli americani e ha fatto sparire le armi.

e come si può pensare che gli usa abbiano pensato sporco su ciò.

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Scusate ma ho un dubbio....

se questo ministro dissidente irakeno ha fatto di tutto per far credere agli USA che in Irak c'erano

armi di distruzione di massa (WMD... si abbrevia così???) quando in realtà non ce ne erano davvero perché allora il regime ha giocato sporco con gli ispettori dell'ONU facendo aumentare ancora di più i sospetti???? :blink:

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Perchè, caro Jack...

 

mentre a Washington qualcuno faceva arrivare notizie che c'erano armi chimiche (perchè di queste parliamo), in Irak qualcuno "pompava" Saddam affinchè trattasse male gli ispettori ONU.

 

E' così che nascono le guerre, che credi.

 

Saddam armi chimiche probabilmente non aveva già da anni, sia perchè durante il conflitto del 1991 tutti i depositi e le fabbriche erano stati rasi al suolo dalle aviazioni alleate, sia perchè Saddam dopo il 1991 ha pensato bene di disfarsi di tutto.

 

Poi dieci anni dopo qualcuno ha iniziato a tramare: ha fatto giungere informazioni false a Washington e contemporaneamente ha solleticato l'orgoglio di Saddam (che non dimentichiamolo, giunse a cacciare via gli ispettori).

 

Quindi il gioco era fatto: orgoglio da un lato che alimentava il sospetto dall'altro, sospetto che si concretizzava con le informazioni segrete... risultato: attacco.

 

Saddam di nemici ne aveva, e come ho detto altrove, gli Iraniani hanno ottenuto due piccioni con una fava: liberarsi dell'Irak e impastoiare gli USA.

In questo modo l'Iran si è tirato fuori dai guai.

 

Voi dovete mettervi nei panni degli Ayatollah iraniani: dopo l'11 settembre 2001, gli USA erano incazzati neri neri neri, e hanno segato l'Afghanistan in un batter d'occhio.

L'Iran se l'è fatta sotto, e l'unica maniera per uscirne era dirottare l'attenzione sull'Irak.

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Il mistero dell'esplosione alla centrale nucleare iraniana di Busherh , di cui si parla in questi giorni, mi ha fatto venire in mente una curiosità.

 

Con tutto il petrolio che hanno gli iraniani, cosa cavolo se ne fanno di una centrale nucleare? <_>

 

(PS: stesso discorso per il programma energetico nucleare di Saddam...)

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dal tg quello che ho capito è che c'è stato un allarme diffuso sui telegiornali locali che affermava che un aereo aveva lanciato un missile contro la centrale nucleare.

poi fonti del posto hanno smentito dicendo che una piccola esplosione c'era stata ma senza danni e riguardante i lavori di manutenzione.

correggetemi se ho detto qualche bojata... :D

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Dopo un'altalena di notizie sembra che l'esplosione è avvenuta in un cantiere di costruzione a qualche chilometro dalla centrale, ma gli abitanti hanno pensato che fosse successo qualcosa lì.

 

Almeno, questa è la dichiarazione ufficiale dell'ambasciata russa, i cui tecnici stanno costruendo la centrale nucleare.

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  • 4 anni dopo...

Gli Stati Uniti sono una nazione, in cui le lobby economiche hanno una forte influenza sulla sfera politica. Le decisioni politiche vengono pertanto prese anche e soprattutto per perseguire gli interessi di quelle aziende che finanziano le campagne elettorali dei presidenti in carica, che forniscono i senatori. L'industria delle armi, le assicurazioni sanitarie, le compagnie petrolifere decidono di fatto il destino dei cittadini americani i quali sono spesso vittime del loro apparato economico. Le guerre vengono decise in base a considerazioni economiche, a seconda degli interessi delle lobby che finanziano i governi.

Il caso dell'ultima guerra in Iraq ne è un esempio lampante. Molti membri dell'amministrazione bush avevano quote ingenti di grosse compagnie petrolifere, e hanno ordinato l'attacco all'iraq, potenzialmente uno dei maggiori produttori di petrolio, fornendo motivazioni rivelatesi palesamente false (armi di distruzione di massa, collegamenti del regime con Al qaeda). Non penso di essere un complottista se affermo che probabilmente l'hanno fatto per il loro interesse nel mettere le mani su quele risorse petrolifere. Certo poi le cose non sono andate come previsto, e hanno speso un sacco di dollari con pchi risultati. Abbiamo visto tutti come Bush dichiarò la guerra finita nel 2003. C'è anche da dire che i contribuenti hanno speso soldi, finanziando le operazioni belliche e l'occupazione, mentre molte compagnie ci hanno guadagnato (pensate a chi rifornisce l'esercito, a chi produce gli armamenti etc..)

Altro esempio è l'afghanistan, paese la cui stabilità (stabilità che non veniva garantita dai talebani prima del 2001, visto che controllavano a mala pena la capitale) è fondamentale per le mire espansionistiche in asia centrale, non certo per la lotta al terrorismo islamico integralista la quale, fra l'altro, non penso possa portare ad alcun risultato con questi mezzi (intendo la guerra). Insomma al momento dell'attacco all'afghanistan i talebani non avevano ancora rivendicato gli attacchi alle torri gemelle, e quelli già giù a bombardare.

Altro esempio è il Nicaragua, paese che conosco e nel quale ho lavorato, in cui gli states finanziarono una guerra civile durata dieci anni, dopo quasi un secolo di continue ingerenze, appoggio a dittatori sanguinari (somoza) a cui la cnn dedicò in totale una manciata di minuti durante tutti gli anni 80. Per perseguire i propri interessi e tutelare i propri cittadini (ma sarebbe meglio dire le proprie aziende) i governi americani non hanno esitato ad opprimere altri popoli, e a tradire quegli ideali su cui gli stati uniti sono fondati.

Io non odio gli americani in quanto popolo, i quali fra l'altro sono spesso vittime degli ideali estremisti dei loro governi (liberismo a tutti i costi, se poi 49 milioni di nostri concittadini sono sottonutriti chissenefrega vedi recente articolo di Repubblica), penso però che nel mondo molti popoli abbiano tutte le ragioni di odiare gli states, (in quanto stato, governo, insomma istituzioni).

 

Detto questo, penso che sia questo che definisca il ruolo della super potenza. se così non fosse gli stati uniti non sarebbero l'unica superpotenza mondiale. L'URSs ad esempio, a suo tempo, non fu certo da meno (anzi..). Imporre la propria egemonia significa ricorrere in alcuni casi alla forza, al sotterfugio o comunque a mezzi non sempre compatibili con gli ideali democratici.

 

Scusate se sono andato off topic, non ho letto l'ultima parte della discussione, però l'imperialismo muove il mio fervore politico!! :)

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Gli Stati Uniti sono una nazione, in cui le lobby economiche hanno una forte influenza sulla sfera politica. Le decisioni politiche vengono pertanto prese anche e soprattutto per perseguire gli interessi di quelle aziende che finanziano le campagne elettorali dei presidenti in carica, che forniscono i senatori. L'industria delle armi, le assicurazioni sanitarie, le compagnie petrolifere decidono di fatto il destino dei cittadini americani i quali sono spesso vittime del loro apparato economico. Le guerre vengono decise in base a considerazioni economiche, a seconda degli interessi delle lobby che finanziano i governi.

Il caso dell'ultima guerra in Iraq ne è un esempio lampante. Molti membri dell'amministrazione bush avevano quote ingenti di grosse compagnie petrolifere, e hanno ordinato l'attacco all'iraq, potenzialmente uno dei maggiori produttori di petrolio, fornendo motivazioni rivelatesi palesamente false (armi di distruzione di massa, collegamenti del regime con Al qaeda).

 

In ogni stato le lobby economiche influenzano la politica, e in quanto alla favola che gli USA hanno invaso l'Iraq per il petrolio:

 

L’Iraq assegna i suoi più grandi giacimenti di petrolio e sfida i più grandi produttori. Il governo di Nuri al Maliki ha dato il vialibera allo sfruttamento di due importanti siti nel Sud del Paese, quello di Majnoon e quello di Halfaya. Ad aggiudicarseli, i cartelli guidati dall’anglo-olandese Royal Dutch Shell e dalla malesiana Petronas e il consorzio capeggiato dalla cinese CNPC.

 

it.euronews.net -I giganti petroliferi si spartiscono l’oro nero dell’Iraq

 

Strano che nessuna azienda petrolifera USA abbia vinto l'appalto :ph34r:

 

Comunque, se veramente gl'interessava il petrolio, le multinazionali USA potevano comprarselo risparmiando dei bei soldini.

 

 

Non penso di essere un complottista se affermo che probabilmente l'hanno fatto per il loro interesse nel mettere le mani su quele risorse petrolifere.

 

Io penso di sì, ma non è grave ;)

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Gli Stati Uniti sono una nazione, in cui le lobby economiche hanno una forte influenza sulla sfera politica. Le decisioni politiche vengono pertanto prese anche e soprattutto per perseguire gli interessi di quelle aziende che finanziano le campagne elettorali dei presidenti in carica, che forniscono i senatori. L'industria delle armi, le assicurazioni sanitarie, le compagnie petrolifere decidono di fatto il destino dei cittadini americani i quali sono spesso vittime del loro apparato economico. Le guerre vengono decise in base a considerazioni economiche, a seconda degli interessi delle lobby che finanziano i governi.

detta così è una cosa forviante: ogni paese tutela i propri interessi economici, non è che gli Stati Uniti siano diversi. di certo, però, non hanno invaso l'Irak per il petrolio, visto che non ne hanno preso una goccia.

 

Il caso dell'ultima guerra in Iraq ne è un esempio lampante.

beh anche Saddam ci mise il suo, facendo ostruzionismo verso gli ispettori ONU, senza dimenticare la figura di Chalabi e le sue dichiarazioni in merito ad armamento NBC.

 

Altro esempio è l'afghanistan

la stabilità dell'A-stan è importante affinchè non ritornino gli estremisti islamici. senza 11/9 nessuno avrebbe mai pensato di "perdere il tempo" su quelle montagne.

 

Altro esempio è il Nicaragua

beh ti sei risposto da solo poche righe dopo: nella politica dei blocchi contrapposti appoggiare "dittatori amici" era normale... magari eticamente ingiusto, ma sicuramente molto efficace nella real politik.

 

Io non odio gli americani in quanto popolo, i quali fra l'altro sono spesso vittime degli ideali estremisti dei loro governi

non sono vittima proprio di niente. i cittadini americani hanno scelto la forma del loro governo e gli sta bene così. sul sistema sanitario non mi dilungo, ne abbiamo già ampiamente parlato nel forum.

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Gli Stati Uniti sono una nazione, in cui le lobby economiche hanno una forte influenza sulla sfera politica

Come tutte o quasi, del resto. Ma nelle nazioni "quasi" si vive molto peggio...

 

Le lobby fanno parte integrante di una qualsiasi democrazia pluralista, e il pluralismo è fondamentale perchè si possa parlare di democrazia.

Le lobby sono comunque espressione di un popolo (in una democrazia).

 

Del resto, quando un governo incentiva la rottamazione, secondo te lo fa perché è davvero preoccupato per l'ambiente o vuole vederti andare in giro con un'auto all'ultima moda, o piuttosto per dare una mano all'industria automobilistica?

E in Italia non ci sono forse la lobby dei cattolici, quella dei militari, quella della confindustria, quella dei farmacisti, quella dei notai ecc... ecc... tutte che a modo loro cercano di influenzare le decisioni politiche ed economiche?

 

O pensi che in Svizzera la lobby dei banchieri non esista?

 

In questo articolo: http://www.cafebabel.it/article/23797/un-f...a-le-lobby.html si parla di Europarlamento, mica del Congresso USA.

 

In USA è lo stesso.

 

Ma non è che questo avviene oggi, o da ieri. Avviene da millenni.

 

Le lobby però, hanno interessi contrastanti. La lobby di tizio vuole una cosa, la lobby di sempronio vuole l'opposto. E' proprio nel contemperare gli interessi contrapposti, che si realizza una democrazia, perché ciascuno è il primo controllore dell'altro, e ciascuno modera le ambizioni dell'altro.

E alla fine di tutta la giostra, è sempre al popolo che spetta l'ultima parola. Se poi il popolo spreca il suo potere... beh, come disse Churchill, ogni popolo ha i governanti che si merita.

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Non volevo fare un discorso anti americano, è chiaro che le lobby economiche agiscono in molti altri stati, esercitando pressioni più o meno forti sui governi. Anche la politica estera è quindi influenzata da queste dinamiche, e con essa l'utilizzo degli eserciti. Non è che gli americani siano peggio degli altri, solo che hanno l'esercito più grande al mondo, per cui il tutto è molto più evidente. Il fatto che "così fan tutto" non significa che sia giusto, non vi pare?

Per quanto riguarda l'Iraq, mi risulta che le risorse petrolifere (ingenti), siano in mano alle multinazionali occidentali, delle quali gli eserciti della coalizione costituiscono oggi il braccio armato (io la vedo così). Posto a questo proposito un articolo comparso qualche tempo fa su Repubblica

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...etrolio-si.html

 

Gianni, è vero che i governi sono spesso stati influenzati da gruppi economici nella storia, e non solo negli stati uniti. La mia idea è che questo abbia poco a che vedere con il pluralismo necessario in una democazia. La gente in fondo vota programmi politici ed esprime la propria preferenza per questo o quel cadidato, non per questo o quel gruppo economico. Nessun politico direbbe mai "facciamo la guerra a quel paese perchè conviene a queste compagnie". Nel caso dell'Iraq hanno inventato la minaccia delle armi di distruzione di massa per giustificare la guerra con l'opinione pubblica, mentendo spudoratamente nei mezzi d'informazione da loro lautamente finanziati. Il loro tentativo di ingannare l'opinione pubblica occidentale è stato secondo me un attacco alla democrazia. Accetterei la guerra in Iraq molto di più se il nostro ministro degli esteri avesse detto "cari italiani, abbiamo degli interessi da tutelare, e purtroppo questo potrebbe leder gli interessi del governo iraqeno (e di qualche decina di migliaglia di cittadini)". O comunque avrei vouto che i critici verso la guerra avessero avuto più spazio nei mezzi d'informazione.

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